Frasi su pubblicità

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema pubblicità, fatto, cosa, essere.

Frasi su pubblicità

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“Ho voglia di rivedere il mio amico Francesco Totti, visto che non risponde ai miei SMS. Anche se fa le pubblicità in inglese, lui in realtà non sa parlarlo, e su questa cosa lo prenderò in giro molto…”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2010
Origine: Citato in Federer: «Vado da Totti. Non risponde agli sms perché non parla l'inglese» http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/25/Federer_Vado_Totti_Non_risponde_ga_10_100425064.shtml, Gazzetta dello Sport, 25 aprile 2010.

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“Tu sei la pubblicità della sfiga.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

Margherita dolcevita

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“La pubblicità non sceglie per nessuno. Permette di scegliere meglio. E basta.”

Jacques Séguéla (1934) pubblicitario francese

Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... Lei mi crede pianista in un bordello

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“Come Mastroianni anni fa | come la voce guida la pubblicità | ci sono stati dei momenti intensi | ma li ho persi già.”

Samuele Bersani (1970) cantautore italiano

da Giudizi Universali, n. 1
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“Un film scoperto a caso | tra la pubblicità | ed un telegiornale | senza un po' di verità.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Maledetta televisione, n. 6
I miei americani
Origine: Traduzione di That's Alright Mama di Elvis Presley (testo di Arthur "Big Boy" Crudup).

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“La libertà dello stupro delle donne […] che vige nei codici quotidiani ordinari della TV, che impera in tutte le pubblicità, che impera nelle trasmissioni d'intrattenimento domenicale, che impera in tutte le mattine e nei pomeriggi. La libertà di marchiare come se fosse un prosciutto il sedere di una donna il cui corpo denudato viene tenuto in un angolo di uno studio televisivo che pare abitato da un pubblico di sadomaso-deficienti!”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

da un intervento alla manifestazione di Sinistra Ecologia Libertà contro la riforma finanziaria di Tremonti, 10 giugno 2010
Origine: Visibile al minuto 06:15 di Nichi Vendola - Manifestazione SEL contro la finanziaria - parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=1gmftKXztYU, YouTube.com, 11 giugno 2010.

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“Tutti gli scandali aiutano la pubblicità, perché non c'è migliore pubblicità della cattiva pubblicità.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Paris Hilton è un'ipocrita che usa dei trucchi di bassa lega per mantenere il suo status di celebrità. Se non possiedi alcun talento, puoi arrivare solo fino ad un certo punto. Però poi, o sei costretto a lavorare, oppure devi inventarti dei volgari espedienti pubblicitari per mantenere l'attenzione del pubblico. Paris non ha motivo di lamentarsi se è il bersaglio di cattiva pubblicità.”

George Clooney (1961) attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Farkas Alessandra, Clooney contro Paris Hilton: è ipocrita https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/11/Clooney_contro_Paris_Hilton_ipocrita_co_9_070611059.shtml, Corriere della Sera, 11 giugno 2007, p. 37.

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“La pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti.”

da Fiorirà l'aspidistra
Fiorirà l'aspidistra

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“Il prezzo della giustizia è una pubblicità eterna.”

Arnold Bennett (1867–1931) scrittore inglese

da Things That Have Interested Me, II serie, 1923

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“La pubblicità si può descrivere come la scienza di fermare l'intelligenza umana per il tempo necessario a spillarle quattrini.”

Stephen Leacock (1869–1944) scrittore, economista

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1957.

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“Spesso, a vedere certi film, penso a quanto sia più bella la pubblicità.”

Oliviero Toscani (1942) pubblicitario, fotografo

Origine: Citato in Paola Di Caro e Venanzio Postiglione, "Difendiamo l'arte". "Ma poi chi paga?" https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/maggio/15/Difendiamo_arte_poi_chi_paga_co_0_9505158339.shtml, Corriere della Sera, 15 maggio 1995, p. 5.

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“Dobbiamo cercare di trovare il modo di far morire di fame il terrorista e il dirottatore dall'ossigeno di pubblicità da cui dipendono.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dal discorso all'American Bar Association, 15 luglio 1985

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“Le ragazze Grandi Tette della pubblicità mi fanno venire il vomito.”

Charlotte Roche (1978) conduttrice televisiva e scrittrice tedesca

dalla quarta di copertina di Zone umide

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“La pubblicità è l'acceleratore del meglio e del peggio senza che nulla possa arrestare la velocità presa.”

Jacques Séguéla (1934) pubblicitario francese

Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... Lei mi crede pianista in un bordello

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“La pubblicità | è il commercio dell'anima.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Henry Ford: «La pubblicità è l'anima del commercio.»
Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 176

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“La pubblicità è vecchia come il mondo. Infatti, come tutti sanno, cominciò il serpente a decantare a Eva le virtù della sua frutta.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

da Quando l'Italia ci fa arrabbiare, Rizzoli

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“[Sulla "Gran Willy", il colpo di tennis da lui inventato] L'idea mi venne osservando quella pubblicità con Harriott che tirava una botta da sotto le zampe del cavallo; ovviamente non con la racchetta ma con il bastone del polo; semplicemente, mi sembrò una cosa fantastica e l'applicai al mio tennis.”

Guillermo Vilas (1952) tennista argentino

Origine: Citato in Giovanni Marino, Vilas e la 'Gran Willy' "Così nacque il colpo magico http://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2010/03/03/news/vilas_gran_willy-2488609/, la Repubblica, 3 marzo 2010.

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“Le sue affermazioni mi colpiscono meno soprattutto se penso che cosa ha fatto lui in passato. Ha detto queste cose solo per farsi pubblicità. Quando Noah giocava i controlli che facciamo noi nemmeno esistevano. I media francesi sono troppo ossessionati dal tema doping per quanto riguarda l'ambiente spagnolo.”

Rafael Nadal (1986) tennista spagnolo

Origine: Citato in Chiara Gambuzza, Rafa Nadal: "L'anno prossimo non giocherò la Davis" http://www.tennisworlditalia.com/Rafa-Nadal--Lanno-prossimo-non-giochero-la-Davis-articolo7016.html, TennisWorld Italia, 30 novembre 2011.

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“La pubblicità è […] la più politica e la più ideologica e in assoluto la più efficace mediatrice di "valori."”

Luciano Canfora (1942) filologo classico, storico e saggista italiano

Origine: La natura del potere, p. 78

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“"Canale 5" lo porrei più o meno sulla lunghezza d'onda della Rete 1 della Rai; "Italia 1" manterrà fede a se stessa, un canale giovane, simpatico. Per "Rete 4" stiamo invece pensando a un target molto femminile con programmi dedicati specialmente alle donne. Non dobbiamo dimenticare che sono loro le maggiori "acquirenti" di pubblicità.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1984
Origine: Citato in Fabio Barbieri, Firmato il trattato di pace fra Mondadori e Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/08/28/firmato-il-trattato-di-pace-fra-mondadori.html, la Repubblica, 28 agosto 1984.

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“[Su un possibile rischio di oscuramento delle sue reti] Abbiamo dalla nostra la legge e l'opinione pubblica e, diciamolo francamente, anche l'interesse dell'economia nazionale, che dalla liberalizzazione della pubblicità televisiva è stata tonificata…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1985
Origine: Citato in Laura Delli Colli, Berlusconi non teme i pretori e vola a convincere i politici http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/29/berlusconi-non-teme-pretori-vola-convincere-politici.html, la Repubblica, 29 dicembre 1985.

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“Ho investito molto denaro nelle news e nella cultura pensando che non mi avrebbero reso direttamente in termini economici e di pubblicità, ma sicuramente in un ritorno di immagine.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1987
Origine: Citato in Retequattro avrà tutte le news http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/12/retequattro-avra-tutte-le-news.html, la Repubblica, 12 dicembre 1987.

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“Credo che sia soprattutto importante aver preso un impegno perché ci sia un limite alla continua ripetizione degli spot. Il pubblico non deve subire eccessi di pubblicità, non dev'essere stancato dall'insistenza di uno stesso spot. Quanto all'ottimizzazione degli investimenti, crediamo che l'affollamento sia esagerato non solo in tv ma anche sulla carta stampata, e in particolare sui periodici.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Citato in Laura Delli Colli, Dal primo aprile meno pubblicità nelle Tv Fininvest http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/17/dal-primo-aprile-meno-pubblicita-nelle-tv.html, la Repubblica, 17 marzo 1989.

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“Credo di poter rivendicare a me stesso la capacità di essere un editore non solo bravo nelle conoscenze del mercato dei lettori, degli ascoltatori e della pubblicità, ma assolutamente riguardoso di quelle che sono le autonomie di direttori e giornalisti ed in grado di garantire a questi direttori e giornalisti molta maggiore libertà ed autonomia di quelle di cui godono attualmente.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Dall'intervista a Radio Popolare di Milano; citato in Antonio Calabrò e Sergio Luciano, No alla richiesta di De Benedetti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/12/23/no-alla-richiesta-di-de-benedetti.html, la Repubblica, 23 dicembre 1989.

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“Non è il pubblico il consumatore al quale noi guardiamo, ma sono le aziende che fanno pubblicità. Quindi il nostro fine primario è quello di servire alle aziende ed al sistema economico del paese.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1990
Origine: Durante la conferenza della Federazione mondiale degli utenti di pubblicità nell'isola di San Giorgio; citato in Roberto Bianchin, E adesso arriva la TV a pagamento targata Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/30/adesso-arriva-la-tv-pagamento-targata.html, la Repubblica, 30 maggio 1990.

“La credenza in una virtualità che funzioni come sostituto dei rapporti umani è una sciocchezza di questi tempi. Noi ci affidiamo alle tecnologie telematiche anche quando ci rendiamo conto che ci stiamo forzando a farlo. Il miracolo del vedere vicino ciò che è lontano e la possibilità di una esplorazione praticamente infinita ci attraggono. La nostra pigrizia e la pubblicità convincente rendono il processo quasi automatico. Soddisfatti al massimo due sensi su cinque, costruiamo la grande illusione. Ma la vista e l'udito sono, nella nostra era, così bistrattati da aver perduto quasi completamente la capacità di differenziare, selezionare, preferire. Sono diventati due poteri maleducati e sgangherati. Chattare fa passare un po' di tempo e ci ingombra in quei pezzi di noi che sono o che lasciamo momentaneamente un po' più liberi e sensibili. […] Mi piacerebbe essere genericamente dissacratoria nei confronti della pratica della virtualità. Economia virtuale, amore virtuale, conoscenze virtuali, cultura virtuale, comunicazione virtuale, partecipazione virtuale. Devi per forza testare quale odore, quale sapore, quale consistenza abbia la persona, prima di decidere se o che ti piace. Solo dopo comparirà il livello di smaterializzazione e idealizzazione che, comunque, tutti adottano soprattutto affrontando il cosiddetto amore. Non un computer, ma il nostro cervello farà sufficiente casino per far sembrare bello ciò che non lo è, vicino ciò che non lo è, accettabile ciò che non lo è. Ma questa è un'altra storia. È la storia della libertà intellettuale e sentimentale che caratterizza la dimensione umana. Questa storia non ha, però, giustificazione di accadere prima di, e a prescindere da, olfatto, gusto e tatto.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 48, 7 dicembre 2011
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“Ma che sarà, che cosa t'offrirà | quest'altra storia, quest'altra novità | l'unico rischio è che sia tutto finto | e che sia tutta pubblicità.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Ma che sarà
Sono solo canzonette

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“C'è anche un altro aspetto su cui mi interesserebbe lavorare. Mi riferisco ad un progetto educativo finalizzato a contrastare la mercificazione dell'immagine della donna. Questo è un tema che nel nostro Paese e più avvertito che in altri, poiché sicuramente attraverso tutti i mezzi di informazione si osserva una tendenza a diffondere una determinata immagine della donna e a mercificarne il corpo. Anche in questo caso occorre mutuare da esperienze che altrove hanno funzionato. È pertanto necessario introdurre nei progetti educativi la dimensione di genere, perché sia naturale accettare le diversità, non solo quelle di genere. Un simile progetto dovrebbe permetterci di monitorare i messaggi, le pubblicità, i testi scolastici per verificare che questi diffondano un messaggio sul genere che sia il più possibile corretto. Naturalmente non stiamo evocando nessun tipo di censura: ho esposto il concetto in maniera molto chiara proprio perché non vorrei essere etichettata come un'oscurantista. Sto parlando di progetti educativi che possano coinvolgere i bambini e gli adolescenti e che facciano loro presente che la diversità è un normale fatto della vita che va accettato senza ammiccamenti o retropensieri non particolarmente edificanti.”

Elsa Fornero (1948) economista e accademica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) – Seduta n. 349 del 24 gennaio 2012 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/279577.pdf (pom.) – Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità sugli indirizzi programmatici, Senato della Repubblica Italiana, 24 gennaio 2012.

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“La pubblicità fa più danni della pornografia perché unisce l'inutile al dilettevole.”

Il gioco e il massacro
Variante: La pubblicità unisce sempre l'inutile al dilettevole.

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“Wilkins aveva in odio due cose sole: l'esibizionismo e la pubblicità.”

Vilhjalmur Stefansson (1879–1962) esploratore e etnologo canadese

Origine: Una persona che non dimenticherò mai, p. 52

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“I collezionisti sono una specie notturna, che detesta la pubblicità e che preferisce a volte perire con i propri averi piuttosto che abbandonarli.”

Paolo Cherchi Usai (1957) critico cinematografico e saggista italiano

Origine: Una passione infiammabile, p. 24

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