Frasi su pubblico
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“La satira è sempre stata un linguaggio di minoranza, per pubblici stretti, piuttosto radicali e piuttosto colti. La comicità è popolare, la satira assai raramente. La comicità è universale, perché accomuna, la satira non può esserlo perché divide.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

da La vocazione minoritaria dei vignettisti diventati eroi, 14 gennaio 2015, p. 36
la Repubblica

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“Atene ci assomiglia, è l'archetipo di tutte le malattie del moderno: la piazza, il mercato, l'opinione pubblica, la persecuzione, l'ostracismo.”

Isabella Vincentini (1954) poetessa, saggista e critico letterario italiana

Origine: Atene. Tra i muscoli dei Ciclopi, p. 75

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“L'unica industria ravvivata dal governo è stata quella della propaganda e della mistificazione: quando cadrà la maschera di carnevale che Renzi ha posto sul volto dell'Italia la sorpresa non sarà piacevole. Non esiste un singolo atto tra quelli compiuti dal governo che non sia dannoso o viziato da interessi che nulla hanno a che vedere con l'aspirazione al bene pubblico.”

Claudio Borghi Aquilini (1970) politico italiano

Origine: Da Regali del governo. Bad bank, Rai, banche. Perché la Lega non può avere nulla a che fare con l'interventismo renziano http://www.ilfoglio.it/articoli/2015/03/03/regali-del-governo-lega-salvini-renzi___1-v-126213-rubriche_c572.htm, IlFoglio.it, 3 marzo 2015.

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“È difficile trovare le parole, specialmente quando sai che Lemmy avrebbe riso di tutti noi, che stiamo cercando di dire cose dignitose sul fatto che lui fosse un eroe. Ogni volta che ho provato a fare un complimento a Lemmy, mi guardava con quello sguardo un po' divertito, un po' irridente. Ma, sicuro, era un eroe. Una specie, almeno. Unico in ogni modo immaginabile. Era un mix vivente di diversi tipi di personalità. La sua musica era ruggente, abrasiva, senza compromessi, e i suoi testi non avevano alcun accenno di sensibilità. Ma, come persona, era un pacifista, un grande pensatore, un uomo che teneva molto ai suoi amici. Non sono stato mai nella cerchia più ristretta delle sue frequentazioni, ma ci siamo incontrati spesso, e lui ha sempre detto qualcosa di incredibilmente rispettoso nei miei confronti, tanto da lasciarmi disarmato, considerando quanto odiasse che si facessero complimenti a lui. Uno dei miei più cari amici ha vissuto con Lemmy per 10 anni, e l'ha sempre descritto come un uomo gentile, molto diverso da come appariva in pubblico, che non abbandonava mai il suo sguardo cattivo sul mondo. Lemmy era una persona molto colta, letterata, ma non lo avresti mai detto vedendolo per una notte intera a giocare a un cabinato al Rainbow Bar and Grill della Sunset Strip.”

Brian May (1947) chitarrista britannico

Origine: Dalla lettera di addio dedicata a Lemmy Kilmister pubblicata dopo la sua morte; citato in Riccardo Coppola, Brian May: la lettera di addio a Lemmy http://spaziorock.it/news.php?&id=brian-may-lettera-addio-lemmy, SpazioRock.it, 5 gennaio 2016.

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“Non sono un personaggio così pubblico e non racconto mai troppo di me nelle interviste, vivo né più né meno come tutti.”

Sofia Coppola (1971) regista, sceneggiatrice e attrice statunitense

Origine: Citato in Alessandra Venezia, Il sogno di una ladra? Le scarpe di Paris Hilton http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2013/sofia-coppola-emma-watson-bling-ring-intervista-401507175790_2.shtml, iodonna.it, 24 giugno 2013.

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“Parlare a voce più bassa per farsi ascoltare meglio da un pubblico sordo.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Non sono una femminista, sono solo una persona che vuole l'uguaglianza, un trattamento equo per tutti. Quindi sì, continuerò a lavorare per la promozione delle donne nel campo degli affari, nel pubblico e nel sociale. Ma questo non significa che voglio che le donne siano avvantaggiate. Voglio solo pari opportunità per tutti.”

Kolinda Grabar-Kitarović (1968) politico croato

Origine: Citato in Il ritratto di Kolinda Grabar-Kitarovic: la prima donna presidente della Croazia http://it.euronews.com/2015/06/29/il-ritratto-di-kolinda-grabar-kitarovic-la-prima-donna-presidente-della-croazia/, Euronews.com, 29 giugno 2015.

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“[Godzilla] era destinato agli adulti. Ma in seguito abbiamo scoperto che il pubblico di quelle pellicole era formato in prevalenza dai bambini delle scuole elementari, e allora ci siamo adeguati… i film della serie di Godzilla sono diventati effettivamente pellicole per i ragazzini.”

Ishirō Honda (1911–1993) regista giapponese

Origine: Citato in Davide Di Giorgio, Andrea Gigante, Gordiano Lupi (2012). Godzilla il re dei mostri: Il sauro radioattivo di Honda e Tsuburaya. Il Foglio Letterario. p. 112. ISBN 978-88-7606-351-0

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“Questa sentenza [sull'incostituzionalità della Legge Pecorella] è in grado di riaprire processi che già sono in Cassazione e tornerà ad essere decisivo non il giudizio orale e pubblico di primo grado, ma quello d'appello fatto sulle carte scritte”

Gaetano Pecorella (1938) politico e giurista italiano

citato da Corriere della Sera http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/01_Gennaio/25/guastella.shtml, 27 gennaio 2007

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“Gioacchino poi che vidde possibile ogni delitto a' briganti, fece legge che un generale avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio. Il generale Manhès, a ciò eletto, passò il seguente ottobre in apparecchi, aspettando che le campagne s'impoverissero di frutta e foglie, aiuti a' briganti per alimentarsi e nascondersi; e dipoi palesò i suoi disegni. Pubblicate in ogni comune le liste de' banditi, imporre a' cittadini di ucciderli o imprigionarli; armare e muovere tutti gli uomini atti alle armi; punire di morte ogni corrispondenza co' briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi pacifici genitori contro i figli briganti, i fratelli contro i fratelli; trasportare le gregge in certi guardati luoghi; impedire i lavori della campagna, o permetterli col divieto di portar cibo; stanziare gendarmi e soldati ne' paesi, non a perseguire i briganti, a vigilare severamente sopra i cittadini. Nelle vaste Calabrie, da Rotonda a Reggio, cominciò simultanea ed universale la caccia al brigantaggio. Erano quelle ordinanze tanto severe che parevano dettate a spavento; ma indi a poco, per fatti o visti o divulgati dalla fama e dal generale istesso, la incredulità disparve. Undici della città di Stilo, donne e fanciulli (poiché i giovani robusti stavano in armi perseguitando i briganti), recandosi per raccorre ulivi ad un podere lontano, portavano ciascuno in tasca poco pane, onde mangiare a mezzo del giorno e ristorare le forze alla fatica. Incontrati da' vigilatori gendarmi, dei quali era capo il tenente Gambacorta (ne serbi il nome la istoria), furono trattenuti, ricercati sulla persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo intesso, tutti gli undici uccisi. Non riferirò ciò che di miserevole disse e fece una delle prese donne per la speranza, che tornò vana, di salvare, non sé stessa, ma un figliuolo di dodici anni. […]Lo spavento in tutti gli ordini del popolo fu grande, e tale che sembravano sciolti i legami più teneri di natura, più stretti di società; parenti e amici dagli amici e parenti denunziati, perseguiti, uccisi; gli uomini ridotti come nel tremuoto, nel naufragio, nella peste, solleciti di sé medesimi, non curanti del resto dell'umanità. Per le quali opere ed esempi viepiù cadendo i costumi del popolo, le susseguenti ribellioni, le sventure pubbliche, le tirannidi derivavano in gran parte dal come nel regno surse, crebbe e fu spento il brigantaggio. Questa ultima violenza non fu durevole: tutti i Calabresi, perseguitati o persecutori, agirono disperatamente; e poiché i briganti erano degli altri di gran lunga minori, e spicciolati traditi, sostenitori d'iniqua causa, furono oppressi. Sì che, di tremila che al cominciare di novembre le liste del bando nominavano, né manco uno solo se ne leggeva al finire dell'anno; molti combattendo uccisi, altri morti per tormenti, ed altri di stento, alcuni rifuggiti in Sicilia, e pochi, fra tante vicissitudini di fortuna, rimasti, ma chiusi in carcere.”

Charles Antoine Manhès (1777–1854) generale francese

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“In Italia e in Europa sono ancora troppi i vuoti normativi in materia di crimini d'odio perpetrati sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, ma soprattutto è sempre più urgente collegare il pieno riconoscimento di diritti individuali fondamentali ad interventi strutturali di riforma e di modernizzazione dello Stato sociale, della Pubblica Amministrazione, del mercato del lavoro.”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Dal messaggio del Ministro per la Conferenza "Le persone LGBT nella realtà odierna" http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_stampa/ArchivioNotizie/Interventi/2014/05/20140516_MessaggioMinistroConferenzaLGBT.htm, Ministero degli Affari Esteri, Roma, 16 Maggio 2014.

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“A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l'opinione pubblica per un mondo che non è il mio. […] Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali. […] Ranieri? Se è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juve per errori arbitrali. Mi sento vicino a Prandelli, a Del Neri, a Zenga. Io sono andato davanti alle telecamere per dire che la mia squadra ha vinto a Siena con un errore dell'arbitro. Il giorno dopo l'allenatore di una squadra con la maglia bianco e nera, che guarda le partite dell'Inter, è andato in televisione e ha ammesso di aver segnato un gol in fuorigioco… che bravo… […] Io parlo con la stampa perché sono obbligato. Spalletti parla prima della partita, parla durante l'intervallo e parla dopo la partita: è "primetime", è amico di tutti. Io non sono così.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)
Origine: Citato in Mourinho contro tutti "Questa è prostituzione intellettuale" http://www.repubblica.it/2008/12/sport/calcio/serie-a/inter/mourinho-polemica-inter/mourinho-polemica-inter.html, Repubblica.it, 3 marzo 2009.

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“Oriana Fallaci ha sempre avuto un carattere forte e difficile, spigoloso, e non ha mai cercato di arruffianarsi il pubblico o i potenti che intervistava, o i giornalisti, o i critici che dovevano parlare di lei, anzi.”

Enrico Mentana (1955) giornalista e conduttore televisivo italiano

dal documentario Oriana Fallaci: storia di un'italiana, visibile su YouTube (minuto 6:55) http://www.youtube.com/watch?v=X0tN8ccSBQU

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“[Ad un lettore che le chiede cosa pensa degli "associazionismi"] Ci si associa da sempre. Per andare a caccia, per attraversare i mari alla ricerca di nuove terre. E senza associarsi non si vede come i mastri scalpellini delle Alpi Apuane avrebbero potuto scavare il marmo da consegnare a Michelangelo o come le splendide individualità tecniche di un Rossi, Conti o Cabrini, avrebbero potuto esplodere nella corale vittoria di un Mondiale senza paragoni. Ci si associa perché l'uomo è "animale sociale". Esageri, dunque, nel contestare il dato di fatto. Ma se ti riferisci agli "…ismi", al passaggio dal naturale bisogno umano di sentirsi associato all'istituzionalizzazione del senso di appartenenza che porta al gruppo etichettabile e marchiato, posso avvicinarmi alla tua diffidenza. Per arrivare al gruppone non basta la somma di un migliaio indistinto: occorre la comunanza di reciproche unità che esistono a priori e che, forse, nell'accostarsi e nel mescolarsi, potenziano un'identità già costituita. Nella liquidità contemporanea si è privilegiato il "social" al "personal". E ci si illude di essere associati. Ma occorre una notevole dose di fortuna per ritrovare un pensiero che sia espressione di un io potente, districandosi tra foto di costumini estivi o tutine da sci, postate con intento ammiccante per il pubblico virtuale, in un casino totale di scosciamenti e di inni al fancazzismo. No, almeno in un gruppo fisico ci si può ancora guardare in faccia.”

Mina (cantante) (1940) cantante italiana

dalla rubrica "Mina per voi" http://minapervoi.vanityfair.it/2015/01/12/viviamo-in-una-societa-in-cui-si-e-privilegiato-il-%E2%80%9Csocial%E2%80%9D-al-%E2%80%9Cpersonal%E2%80%9D/#more-2145, 12 gennaio 2015
Citazioni di Mina

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“Io dico che tra i moventi indicati [per l'omicidio di don Peppino Diana], agli atti del processo, ce ne sono tra i più diversi. Nel processo qualcuno ha parlato di una vendetta per gelosia, altri hanno riferito che sarebbe stato ucciso perché si volevano deviare le indagini che erano in corso su un altro gruppo criminale. E altri hanno riferito anche il fatto che conservasse le armi del clan. Nessuno ha mai detto perché è avvenuto questo omicidio, visto che non c'erano precedenti per ricostruire i fatti. Se uno conosce le carte del processo, conosce che ci sono indicate da diverse fonti, diversi moventi. […] Ci sono diversi moventi, c'è anche quello, che all'inizio non era emerso, che faceva attività anticamorra. Per la verità nel processo non è venuto fuori molto chiaro neanche questo come movente. È inutile che costruiamo delle fantasie sulle ipotesi. Quella dell'impegno anticamorra è tra le ipotesi. Ma nel processo non è emerso in modo clamoroso, non è mai venuta fuori un'attività di trascinamento, di gente in piazza. Non è che c'erano state manifestazioni pubbliche, documenti. Qualcuno ha detto anche questa ragione. Come vede ci sono tanti moventi. Certamente è stato ucciso dalla camorra. Chi viene ucciso dalla camorra è una vittima della camorra. Ora se è un martire bisogna capirlo dal movente che non è stato chiarito”

Gaetano Pecorella (1938) politico e giurista italiano

citato da Repubblica http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-9/saviano-diana/saviano-diana.html, 1° agosto 2009

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“Le centrali elettronucleari debbono essere installate nel Mezzogiorno, ma la loro costruzione non deve costituire un fatto isolato ed anarchico. È vero che l'energia nucleare è legata all'industrializzazione, ma la proposizione deve essere intesa non nel senso che l'energia nucleare deve venire dopo l'industrializzazione, bensì nel senso che l'energia nucleare e l'industrializzazione costituiscono due elementi che debbono e possono svilupparsi insieme. La creazione coordinata di distretti industriali da parte dello Stato, degli enti pubblici o privati e di società statali o private, comporta che si faccia un passo avanti rispetto ai criteri fino ad oggi applicati. Per effetto della legge 29 luglio 1957, n. 634, gli enti e le aziende sottoposte alla vigilanza del Ministero delle partecipazioni statali debbono effettuare nell'Italia centro-meridionale il 60% degli investimenti destinati a nuovi impianti, e comunque non meno del 40% degli investimenti totali. Tali investimenti sono stati per ora affidati prevalentemente, se non esclusivamente, alla discrezione dei singoli enti, i quali hanno scelto il luogo e la natura degli investimenti in base a criteri analoghi a quelli che valgono per gli operatori privati. Non sono infatti mancate pianificazioni, ma queste hanno avuto ad oggetto singoli settori produttivi e sono state realizzaye da un singolo ente.”

Giuseppe Guarino (1922) giurista e politico italiano

Giuseppe Guarino, Energia nucleare e industrializzazione nel Sud, in «Civiltà degli scambi», n. 34, 1959; citato in Felice Ippolito, La politica del CNEN, Il Saggiatore, Milano 1965.

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“[Sull'applicazione del trattato di Cotonou] È un rischio eventuale, un'ipotesi. Ma ripeto quel che ho detto più volte: ben venga il giocatore straniero se porta qualcosa, ma se viene solo per il pubblico e toglie spazio a giocatori italiani, no. Mi auguro che le scelte in futuro siano in questa direzione, ci vuole coraggio a far esordire e giocare giovani italiani.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Italia-Azerbaigian, Conte: "Ho un solo dubbio di formazione" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/2014/articoli/1048422/italia-azerbaigian-conte-ho-un-solo-dubbio-di-formazione-.shtml, SportMediaset.it, 9 ottobre 2014.

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“L'opinione pubblica altro non è che la coscienza della specie, come la coscienza altro non è che l'opinione pubblica nell'intimo dell'individuo.”

Max Nordau (1849–1923) sociologo, medico e giornalista ungherese

da Alcune menzogne minori, p. 209
Le menzogne convenzionali della nostra civiltà

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“L'Heysel stava arrivando, com'è inevitabile che arrivi il Natale. Ciò che sorprese è che la causa di tutte quelle morti fu qualcosa di tanto innocuo quanto una carica, esercizio che almeno la metà dei giovani tifosi inglesi praticava, e che non aveva altro scopo se non quello di spaventare i tifosi avversari e di divertire chi correva. I tifosi della Juventus, molti dei quali erano uomini della media borghesia, non sapevano di quest'abitudine, e d'altronde perché mai avrebbero dovuto? Non conoscevano il complicato comportamento del pubblico inglese, che noialtri avevamo assorbito senza accorgercene. Quando videro una schiera di hooligan inglesi urlanti cominciare a correre verso di loro, si fecero prendere dal panico e si precipitarono verso l'estremità del loro settore. Crollò un muro, e nel caos che seguì la gente morì schiacciata. Fu un modo orribile di morire, e noi probabilmente, davanti alla TV, assistemmo a quelle morti: ricordiamo tutti quell'uomo robusto con la barba, assomigliante a Pavarotti, che con una mano cercava disperatamente un aiuto che nessuno riusciva a dargli. Alcuni dei tifosi del Liverpool arrestati più tardi devono essersi sentiti sinceramente sconcertati. In un certo senso, il loro reato era solo quello di essere inglesi: le abitudini della loro cultura, tolte dal loro contesto ed esportate in un luogo in cui non venivano capite, uccidevano le persone.”

Nick Hornby (1957) scrittore inglese

Origine: Febbre a 90, p. 153

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“Ma in realtà passeggiando per le strade di Firenze mi rendo conto che non solo i capolavori universali, ma ogni luogo della città mi dice qualcosa: un campo sportivo dove ho giocato, un giardino dove ho pianto, persino una fermata dell'autobus dove ho aspettato qualcosa o forse qualcuno. Ogni angolo della città deve scatenare un sentimento in chi vuol fare il sindaco. Altrimenti ha sbagliato mestiere. Potrà ragionare di culture politiche, discutere sulle grandi riforme. Magari sarà il più colto dei deputati o il più elegante tra i senatori. Ma non potrà mai fare il sindaco. Può provare a fare il primo cittadino solo chi crede che amministrare sia davvero un'estensione del verbo amare. L'etimologia della parola ci porterebbe altrove. Dovremmo dire infatti che amministrare significa servire. E il tema del servizio civico, della cosa pubblica è uno degli aspetti più intriganti della politica fatta con passione. Nell'abisso di solitudini che caratterizza il nostro tempo, c'è proprio bisogno di costruire una comunità, di incrociare sogni, di stabilire legami. Evitare l'individualismo dedicando del tempo al servizio del bene comune è già una suggestiva scelta controcorrente. Ma questo vale per ogni tipo di impegno politico. La peculiarità dell'esperienza come sindaco – o come candidato sindaco – sta proprio nel legame intimo e inebriante con la propria città.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Fuori!, pp. 26

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“Io piaccio all'italiano terra terra o a De Gregori, all'intellettuale, è al pubblico di mezzo che sto sulle palle.”

Checco Zalone (1977) cabarettista, comico e musicista italiano

Origine: Citato in Così Checco Zalone ha trasformato il salotto di Fazio in una parodia del salotto di Fazio http://www.ilfoglio.it/cultura/2015/12/21/checco-zalone-ha-trasformato-il-salotto-di-fazio-in-una-parodia-del-salotto-di-fazio___1-v-136279-rubriche_c154.htm, il Foglio.it, 21 dicembre 2015.

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“L'idea che la crisi sia stata causata dal debito pubblico è fasulla e sinistramente in linea con l'approccio del precedente governo, che usava questa idea per giustificare le proprie terapie di austerità. La Commissione Europea però ci dice che il debito pubblico in Italia è sempre stato sostenibile, sia a breve che a lungo termine, e quindi che le pensioni non sono a rischio”

Alberto Bagnai (1962) economista italiano

Rapporto sulla sostenibilità fiscale, settembre 2012
Origine: Da Grillo e l'eurocrisi: torniamo all'austerità di Monti?, Il Fatto Quotidiano, 6 marzo 2013; riportato nella rubrica MicroMega http://temi.repubblica.it/micromega-online/grillo-e-leurocrisi-torniamo-allausterita-di-monti/?printpage=undefined, Repubblica.it, 7 marzo 2013.

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