Frasi su rigore
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“R: Il presente, il passato e il futuro […] Giovanni dovrebbe essere il punto di riferimento per la mia categoria. Non si è mai fatto condizionare dai media. Tutti noi dovremmo avere il suo rigore, la sua autorevolezza, il suo senso dello Stato, la sua umanità.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Il Fatto; 20 febbraio 1998
Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con il giudice Ilda Boccassini

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“Battere la Juventus con un rigore dubbio è ancora più bello.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

ibidem

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“Leggendo i miei libri, la gente deve soltanto incuriosirsi, poi deve andare e cercare altri libri, altre fonti per capire la storia. E questo va fatto con rigore. Io lo faccio. Però non ricostruisco la storia, la uso invece per illustrare il presente, per capire e per far capire di più il mondo.”

Arturo Pérez-Reverte (1951) scrittore e giornalista spagnolo

Origine: Citato in MessaggeroVeneto http://messaggeroveneto.repubblica.it/dettaglio/Perez-Reverte-e-secco:-%C2%ABQuest-Europa-e-al-capolinea%C2%BB/1516236?edizione=EdRegionale, 21 settembre 2008.

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“[…] Avvicinare Francesco all'area di rigore è come mettere la volpe vicina al pollaio: trova sempre lo spazio per creare terrore. Totti fa gol, è bravo a mandare, a non dare punti di riferimento e quando calcia trova sempre i cantucci [angoli in toscano]. Io, poi, ho sempre valutato gli equilibri di squadra: lì è libero di fare quello che vuole, senza compiti di copertura.”

Luciano Spalletti (1959) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Andrea Pugliese, Spalletti: "Totti attaccante? Una volpe nel pollaio" http://www.gazzetta.it/premium/plus/Calcio/Squadre/Roma/15-06-2012/totti-attaccante-volpe-pollaio-911540083964.shtml, Gazzetta.it, 15 giugno 2012.

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“Come previsto, la Juventus ha conquistato il ventesimo scudetto battendo il Catanzaro. Una vittoria di rigore.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

17 maggio 1982
il Giornale, Controcorrente – rubrica

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“Lo Stato dipendente come si sia da un altro non è, a propriamente parlare, autonomo; e perciò, a rigore di definizione, neppure la denominazione di Stato gli si compete.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: D'un nuovo diritto europeo, p. 61

“La stiamo vincendo! La stiamo vincendo!”

Mauro Suma (1965) giornalista italiano

Durante l'intervallo della finale di UEFA Champions League 2005 tra Liverpool e Milan, sul risultato di 3 a 0 per i rossoneri, 25 maggio 2005 (finale poi vinta dal Liverpool ai rigori)

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“La libertà uno se la deve guadagnare e difendere. La felicità no, quella è un regalo, non dipende se uno fa bene il portiere e para i rigori.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Il giorno prima della felicità, p. 36

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“La conoscenza soprannaturale necessaria all'uomo è trasmessa in modo sufficiente nella Sacra Scrittura.”

Duns Scoto (1265–1308) filosofo e teologo scozzese

citato in Olivier Boulnois, Duns Scoto: il rigore della carità, p. 67, traduzione di Costante Marabelli, Jaca Book, Milano 1999

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“[Su Pietro Mennea] Ho un ricordo di una persona tenace che ha sempre fortemente creduto nelle cose che portava avanti. Si è sempre impegnato e schierato. Ci lascia dei ricordi incredibili sul piano sportivo ma anche come uomo ci lascia la dimensione di un impegno mai venuto meno, un rigore, una logica di chi vuole sempre competere nella massima autonomia e libertà.”

Giancarlo Abete (1950) imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in L'ultimo saluto a Pietro Mennea http://www.lastampa.it/2013/03/22/sport/atletica/l-ultimo-saluto-a-pietro-mennea-OWnnUebkvcrcX79ezvSiwJ/pagina.html, Lastampa.it, 22 marzo 2013.

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“Non credo che il mio infortunio abbia condizionato, Donadoni ha fatto un buon lavoro e a parte l'approccio sbagliato con l'Olanda abbiamo mostrato buone cose uscendo solo ai rigori contro quella Spagna che poi sarebbe diventata campione e oggi ci precede in classifica.”

Fabio Cannavaro (1973) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Cannavaro riceve la coppa del Mondo da Blatter http://www.americaoggi.info/node/7140, AmericaOggi, 4 settembre 2009.

“Notavo ieri sera, tra l'altro, una singolare contraddizione della RAI: la RAI, da quest'anno, meritoriamente ha abolito la moviola, tant'è vero che – io non mi ricordo chi era l'ultimo, era forse Tombolini – Tombolini è stato prepensionato, così come Carlo Longhi, credo, da 90° minuto. Non seguo ma immagino che per analogia sia così. Quindi la RAI ha fatto questa scelta, ritardata certamente, ma che io personalmente ho molto condivido. E va bene, e questo riguarda il Campionato. Ieri sera invece la RAI, dopo la partita, ma già durante la partita, già nell'intervallo, non ha fatto altro che moviolare questi tre presunti rigori: il primo è fallo di Mauri che passa da dietro su Mertesaker, comunque un difensore tedesco, e lo tocca. Certamente non è fallo del tedesco. Il secondo è Cassano che cade su una carica di spalla e invece, effettivamente, sul terzo episodio questo tedesco che si carica e si corica tocca la palla con la mano. Però, anche lì, tutto è stato ridotto a questo: e allora visto che la RAI ha fatto questa scelta coraggiosa fin dallo scorso settembre di abolire la moviola e ne seguì, come lei immagina, ampio dibattito, il fatto che a distanza di mesi, se appena c'è in campo la Nazionale – e quindi il massimo della demagogia possibile da questo punto di vista – debba tornare a galla la moviola è ridicolo.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

10 febbraio 2011

“Questo non consolerà certo la Juventus, ma almeno la lotteria dell'Old Trafford è servita a sfatare la leggenda secondo cui, con l'eccezione degli ultimi Europei, sono gli italiani i più tremebondi dal dischetto nelle occasioni che contano. Gli errori di Donadoni e Serena nella semifinale di Napoli '90, quelli di Baresi, Massaro e Baggio a Pasadena '94, di Albertini e Di Biagio a Parigi '98: lapidi scolpite nel muro del pianto del calcio italiano. Stavolta no. […] E poi che significa autogestione, come fa Lippi a non decidere lui la lista? La decide, la decide. Ma solo scremando chi se la sente, chi non ha il muscolo che tira o l'occhio sbarrato dalla fatica e dalla tensione. E Carletto allora che ha tolto due rigoristi come Pirlo e Rui Costa quando ormai era chiaro che nessuno avrebbe fatto gol prima dell'alba? È il fascino – perverso – delle lotterie, a Roma nel '96 non aveva avuto paura Jugovic, a Manchester non l'ha avuta Shevchenko. E chissà se l'ha avuta Inzaghi, e davvero se l'è svignata come Falcao diciannove anni fa con il Liverpool, o se è stato Ancelotti a tenerlo lontano da un dischetto dove fa danni più della grandine. Il piatto destro di Platini a Tokyo issò la Juventus sul tetto del mondo. Due anni dopo contro il Real nemmeno riuscì a batterlo il suo rigore. Lo ha ricordato giusto l'altra sera, aggiungendo perfido: «Vidi solo la buca sul dischetto che avevano fatto Brio e Favero».”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

30 maggio 2003

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“Basterebbe applicare con rigore questa massima kantiana a tutti i livelli dei rapporti tra gli uomini e le nazioni per, letteralmente, "rivoluzionare" il corso della storia. Purtroppo siamo molto lontani da questo. Scomparirebbe ad esempio ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo, ogni truffa, ogni umiliazione.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Basterebbe applicare con rigore questa massima kantiana a tutti i livelli dei rapporti tra gli uomini e le nazioni per, letteralmente, "rivoluzionare" il corso della storia. Purtroppo siamo molto lontani da questo. Scomparirebbe ad esempio ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, ogni truffa, ogni umiliazione.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 75

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“Le meditazioni su Nietzsche di Heidegger e di Jaspers hanno evidenziato col massimo rigore l'essenza metafisica del nichilismo e le sue profonde tracce in tutti gli aspetti dell'anima occidentale.”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Introduzione al Libro secondo: Il pensiero occidentale, p. 279
Il tramonto dell'occidente

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“Ai suoi inizi, il liberalismo esprime l'autocoscienza di una classe di proprietari di schiavi o di servi, che si va formando mentre il sistema capitalistico comincia a emergere e ad affermarsi grazie anche a quelle pratiche spietate di espropriazione e oppressione messe in atto nella metropoli e soprattutto nelle colonie e da Marx descritte quale «accumulazione capitalistica originaria». Contro il dispotismo monarchico e il potere centrale questa classe rivendica l'autogoverno e il godimento tranquillo della sua proprietà (compresa quella in schiavi e servi), il tutto all'insegna del governo della legge, del rule of law. Possiamo allora dire che quella liberale è la tradizione di pensiero che con più rigore ha circoscritto un ristretto spazio sacro nell'ambito del quale vigono le regole della limitazione del potere; è una tradizione di pensiero caratterizzata, più che dalla celebrazione della libertà o dell'individuo, dalla celebrazione di quella comunità degli individui liberi che definisce lo spazio sacro.
Non a caso, i paesi classici della tradizione liberale sono quelli in cui, attraverso il puritanesimo, più profondamente ha agito l'Antico Testamento. Ciò vale già per la rivoluzione olandese o, perlomeno, per i boeri di origine olandese, che si identificano col «popolo eletto». E vale a maggior ragione per l'Inghilterra: a partire soprattutto dalla Riforma, gli inglesi si considerano la nuova Israele, «il popolo investito dall'Onnipotente d'una missione al tempo stesso particolare e universale». Questa ideologia e questa coscienza missionaria si diffondono, ulteriormente enfatizzate, al di là dell'Atlantico. Basti pensare a Jefferson, il quale propone che lo stemma degli Stati Uniti rappresenti i figli di Israele guidati da un fascio di luce. E di nuovo si fa sentire in tutta la sua radicalità la distinzione tra spazio sacro e spazio profano.”

cap. IX, 4, p. 305
Controstoria del liberalismo

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“Renzi stufo dei rigori sbagliati dalla Fiorentina: «Il prossimo verrà trasformato per decreto.»”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

26 febbraio 2015 http://www.violanews.com/altre-news/il-rompipallone-di-gene-gnocchi-renzi-e-i-rigori-della-fiorentina-20150226/

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“Siete voi giornalisti che le chiamate grandi e fate delle distinzioni che io invece non faccio. Rispetto al passato oggi a certe squadre non danno 20 rigori a stagione.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in [//www.corrieredellosport.it/calcio/serie_b/pescara/2012/02/17-221990/Zeman%3A+%C2%ABRigori+alla+Juve%3F+C'era+solo+su+Giovinco%C2%BB Zeman: «Rigori alla Juve? C'era solo su Giovinco»], Corriere dello Sport, 17 febbraio 2012.

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“Quando ero all'Inter e ci fischiavano un rigore dubbio nessuno diceva niente, quando ero alla Juve scoppiava sempre un casino.”

Christian Vieri (1973) calciatore italiano

Origine: Citato in Guido Vaciago, Classifica penalty alle big. Juve ultima, Milan primo http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2014/10/15-309385/Classifica+penalty+alle+big.+Juve+ultima,+Milan+primo, Tuttosport.com, 15 ottobre 2014.

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“Il programma famoso per il rigore scientifico, ma poi purtroppo la moviola ha dimostrato che il rigore non c'era!”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza Alive, 2010
Imitazioni, Roberto Giacobbo, Kazzenger:...
Origine: Visibile nel filmato Kazzenger - Il fachiro gay https://www.youtube.com/watch?v=LIoKKzIQWWg, YouTube.com, 27 ottobre 2016.

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“Non era rigore ma non ho fatto in tempo a dirlo all'arbitro.”

Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano

Origine: Dopo la partita Chievo – Juventus (1-3) del 27 gennaio 2002, riferito al rigore dell'1-3 da lui trasformato; citato in Nostra Signora del Dischetto. Peccati d'area e miracoli arbitrali: storia dei rigori dati (e regalati) alla Juve nei Campionati a girone unico, di Luigi Garlando, Kowalski editore, 2005, p. 225 e 266 https://books.google.it/books?id=r6P2rpRD85YC&lpg=PP1&hl=it&pg=PA266. ISBN 8874967012

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“Sono contento per Enrico Letta. Spero che il neo presidente del Consiglio dia impulso all'economia perché ne abbiamo un enorme bisogno e le emergenze da affrontare sono sopportate da cifre che fanno impressione. Continuare così, con la disoccupazione giovanile al 35 per cento, significa non avere più speranze. Certamente Letta affronterà le problematiche con rigore.”

Romano Prodi (1939) politico e economista italiano

Origine: Dichiarazione rilasciata a Radio 24; citato in Prodi a Radio 24: "Sono contento per Letta" http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/focus-economia/2013-04-24/prodi-radio-sono-contento-194318.php, Ilsole24ore.com, 24 aprile 2013.

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“Il rigore è una prestazione agonistica significativa. Richiede doti tecniche, psicologiche, fisiche. Chi tira bene un rigore, chi lo para, soprattutto alla fine dei 90', mostra più resistenza alla fatica, allo stress.”

Franco Carraro (1939) dirigente sportivo e politico italiano

dall'intervista di Giuseppe Smorto, Un'idea di rigore http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/09/un-idea-di-rigore.html, la Repubblica, 9 giugno 1987

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