Frasi su ruolo
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“La soia ha in effetti una lunga tradizione religiosa, che implica sempre il suo ruolo di sostituto della carne.”

Raj Patel (1972) economista, accademico e giornalista inglese

Origine: I padroni del cibo, p. 133

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“Ho già espresso in più occasioni, peraltro senza ambiguità di sorta, il mio giudizio sull'antiberlusconismo e sul berlusconismo. Si tratta di due fenomeni altamente ripugnanti, dei quali tuttavia il primo è – se mai è possibile – ancora più osceno e disgustoso del secondo. E questo per molte ragioni. Ne ricorderò unicamente una, su cui già ho insistito ad abundantiam. L'antiberlusconismo, con cui la sinistra ha identificato il proprio pensiero e la propria azione negli ultimi vent'anni, rappresenta l'esempio insuperato della volgarità della sinistra italiana in ogni sua gradazione. L'antiberlusconismo ha, infatti, permesso alla sinistra di occultare la propria adesione supina al capitale dietro l'opposizione alla contraddizione falsamente identificata nella figura di un'unica persona, secondo il tragicomico transito dal socialismo in un solo paese alla contraddizione in un solo uomo. Così facendo, la sinistra si è potuta volgarmente riciclare, aderendo al monoteismo del mercato e dirottando su un'unica persona la contraddizione contro cui combattere. Come l'odierno antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l'antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell'identità di una sinistra ormai conciliata con l'ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d'ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti dell'ordo capitalistico, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell'agire irresponsabile di un singolo individuo.”

Diego Fusaro (1983) filosofo italiano

Origine: Da L'idiotismo dell'antiberlusconismo http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/lidiotismo-dellantiberlusconismo-11961.html, LoSpiffero.com, 5 agosto 2013.

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“Posso ricoprire qualunque ruolo, purché il personaggio abbia il Parkinson.”

Michael J. Fox (1961) attore canadese

Origine: Dalla cinquantesima puntata della ventunesima stagione del David Letterman Show, trasmesso il 12 novembre 2013 su CBS.

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“Quando mi hanno detto che Robert Pattinson avrebbe avuto il ruolo di Edward, l'ho guardato e ho pensato: «Sì, probabilmente potrebbe fare una versione di Edward. Ha le carte in regola per sembrare un vampiro. » Ma poi, quando l'ho visto al provino mentre si calava nel ruolo di Edward, improvvisamente mi è sembrato l'Edward che avevo sempre avuto in testa, che esperienza bizzarra… Aveva individuato perfettamente il personaggio.”

Stephenie Meyer (1973) scrittrice statunitense

Origine: Dall'intervista di Christina Radish, Twilight's Author and Director Talk About Bringing The Film To Life http://www.mediablvd.com/magazine/the_news/celebrity/twilight%27s_author_and_director_talk_about_bringing_the_film_to_life_200809171287.html, Mediablvd, 17 settembre 2008.

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“[sul caso Englaro] sono convinta da sempre che, nel caso di Eluana, la difesa della vita sia il punto da cui bisogna partire prima di ogni altro ragionamento. […] Qui non si tratta di disconoscere il valore del presidente della Repubblica e il suo ruolo. […] Siamo in condizioni eccezionali.”

Giorgia Meloni (1977) politica e giornalista italiana

Origine: Dall'intervista di Luca Talese, La Meloni: "Caro Fini, ecco perché non ti seguo" http://www.ilgiornale.it/interni/la_meloni_caro_fini_ecco_perche_non_ti_seguo/08-02-2009/articolo-id=327056-page=0-comments=1, Il Giornale.it, 8 febbraio 2009.

“[Su Juventus-Milan, finale di Champions League del 2003] La vittoria in Champions è anche un premio ad una certa strategia societaria. Il Milan ha scelto la strada della grandeur (o comunque della ricchezza sportiva) e la Juve quello della ricchezza economica. […] Se la Juve vende Vieri, Henry, Zidane e Inzaghi e poi si ritrova a giocare la gara più importante degli ultimi sette anni con Zalayeta e Birindelli, le colpe non possono soltanto attribuirsi alla sfortuna che le ha impedito a Manchester di schierare lo squalificato Nedved. Lippi ha anche sbagliato formazione con un Montero a sinistra chiaramente a disagio e un Tudor centrale, ruolo che contro Inzaghi non è in grado di ricoprire. Ma c'è anche qualcosa sulla preparazione atletica che ha lasciato perplessi: mai la Juve negli ultimi due anni era stata messa sotto sul piano dinamico come lo è stata a Manchester nel primo tempo. Ma il Milan ha giocato alla grande, a pieno ritmo nei primi quarantacinque minuti e nel finale, in dieci, è stato trascinato da Paolo Maldini, forse il più grande calciatore italiano dell'ultimo ventennio. Seedorf alla sua terza Champions con tre squadre diverse, Sheva finalmente primo in una grande manifestazione e Ancelotti praticamente perfetto gli artefici di un successo invidiato da tutti.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da Grandeur del Milan premiata in Europa: quando a vincere sono anche i soldi https://web.archive.org/web/20030712132134fw_/http://www.dialoga.com/francorossi/Admin/Leggi_Articolo.asp?id=732, Francorossi.com, 29 maggio 2003.

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“Opposizione (s. f.). Il ruolo svolto in politica dal partito che impedisce al governo di andare a rotoli mettendogli i bastoni fra le ruote.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 129
Dizionario del diavolo

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“[Intervento sull'abolizione del reato di clandestinità] L'impressione che io e i miei colleghi abbiamo avuto è che i colleghi che ci hanno preceduto [alludendo ai senatori della Lega Nord] o non sanno di cosa stiamo parlando, oppure lo sanno benissimo, però, svolgendo il loro preciso ruolo di sollecitatori delle pance del proprio elettorato, sono disposti a sostenere le più grandi falsità e bugie pur di riuscire a mantenere il consenso, che evidentemente sentono che si sta sgretolando. […] Se un collega della Lega o di Forza Italia è in grado di dimostrare che l'articolo 10‑bis del decreto legislativo n. 286 del 1998, inserito nell'anno 2009 con il «pacchetto Maroni», è servito a scoraggiare l'arrivo di un solo cittadino extracomunitario clandestino o è servito o serve tutt'ora all'espulsione effettiva di un solo clandestino, cortesemente ci porti le prove. Quello che sostengo, a differenza di chi mi ha preceduto e magari mi seguirà, è che io posso dire la verità. Anche per la mia esperienza personale – sono un modesto avvocato di provincia, difensore d'ufficio talvolta di imputati per il reato di cui all'articolo 10-bis davanti ai giudici di pace del Salento, la terra da cui provengo – vi assicuro che, in anni di esercizio professionale, commentando con colleghi, con magistrati, con poliziotti costretti a venire a testimoniare di aver trovato quel clandestino sbarcato dal gommone a una data ora, ovviamente con costi e con sovraccarico di lavoro per le cancellerie e per i fax da mandare ai CIE e ai CARA (un lavoro incredibile e un dispendio di energie), tutti quanti in udienza ci chiedevamo: a che serve questa norma, questo reato? Non serve a niente. Lo sapete anche voi che la sanzione applicabile, superstite alle varie censure che la Corte costituzionale e le Corti europee hanno ovviamente dovuto pronunciare rispetto al testo originario, oggi è solo un'ammenda pecuniaria di 5.000 euro, e sapete benissimo che non viene mai recuperata: non è stato recuperato un euro dalle persone condannate per il reato di clandestinità. Il reato di clandestinità non serve ad espellere nessuno. Cari radioascoltatori di Radio Padania, se mai avrete la possibilità di ascoltare questa voce, dopo aver preso in considerazione quello che i vostri rappresentanti hanno detto legittimamente… Scusate, siccome Radio Padania la pago anch'io, perché gode di finanziamenti pubblici, mi piacerebbe avere spazio - uno contro dieci che hanno parlato - anche su quel canale comunicativo, che merita di essere considerato. Cari ascoltatori di Radio Padania, sappiate che l'articolo 10-bis della legge Bossi-Fini, che probabilmente il Senato oggi proverà ad abrogare, non serve a niente. È un articolo inutile, perché non serve a scoraggiare l'arrivo di clandestini. La prova è nei dati e nei fatti. Dal 2009 il numero di arrivi clandestini non è diminuito in alcuna maniera.”

Maurizio Buccarella (1964) avvocato e politico italiano

Origine: Dall'intervento al Senato durante la seduta n. 165 del 14 gennaio 2014 della XVII Legislatura - Resoconto stenografico dell'Assemblea http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00734924&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl925ecpdncemap-intervento_buccarellam5s&parse=no&stampa=si&toc=no.

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“In tutto il mondo ogni paese si trova sotto pressione economica. Paesi devastati dalla guerra cercano di ricostruire le loro industrie. Il loro bisogno di effettuare nei prossimi mesi importazioni sarà superiore alla loro capacità di esportare. Perciò essi sentono la necessità di controllare rigidamente le importazioni […]. Se questa tendenza non verrà rovesciata, il governo degli Stati uniti si troverà presto o tardi sotto pressione perché faccia uso anch'esso degli stessi strumenti, nella lotta per assicurarsi mercati di materie prime […]. Ma questo è proprio ciò che noi abbiamo sempre cercato di evitare sin dal la fine della guerra. Non è un metodo americano. Non è la via verso la pace […]. Il nostro popolo è unito. Esso è stato capace di comprendere le sue responsabilità. Esso è pronto ad assumere il proprio ruolo di guida. Esso è risoluto a operare per un ordine internazionale nel quale la pace e l'ordine siano durevoli. Pace e libertà non sono raggiunte in modo facile. Non possono essere ottenute con la forza. Esse vengono dalla mutua comprensione e collaborazione, dal desiderio di condursi lealmente in tutti campi politici economici con tutte le nazioni amiche. Sia nostra volontà continuare in questa via ora e nel futuro. Se altre nazioni del mondo faranno altrettanto, sarà possibile raggiungere l'obiettivo della pace e della libertà nel mondo.”

Harry Truman (1884–1972) 33º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. [Dal 1918 ai giorni nostri], Editori Laterza, Roma, 2008, pp. 694-695. ISBN 978-88-420-8734-2

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“È stata la mia unica esperienza al suo fianco. Interpretavo il ruolo della moglie, quindi ero la protagonista con lui, cui ammazzavano il figlio piccolissimo. Una di quelle storie di camorra e dolore che in quegli anni funzionava. Una rarità, purtroppo. Eppure, credo di essere adatta a ruoli seri, ma non me ne hanno mai affidati. Quello lo ricordo con piacere. Negli Anni Settanta, Mario Trevi aveva raccolto i frutti del suo lavoro, era considerato già un grande interprete della canzone napoletana. Era un cantante famoso, un personaggio doc. Poi, aveva lanciato Indifferentemente, una delle più belle canzoni del nostro repertorio, quindi per me era emozionante lavorare con lui e quel ruolo mi sembrò ancora più importante, anche se i film tratti dalle sceneggiate restavano un po' relegati in ambiti ristretti. Lui, inoltre, fu molto carino con me, che ero giovane e avevo ancora tanto da imparare. Era un'epoca meravigliosa, ricca di vitalità. Per un artista che avesse veramente voglia di fare questo mestiere era davvero stimolante. Mi ero appena trasferita a Roma. Nella capitale c'era tutto: il cinema, la musica, l'arte. S'incontravano i pittori, i poeti. Napoli era pervasa dalla stessa creatività, dalla stessa voglia di fare che si respirava dovunque. La nota dominante di quegli anni era la passione, ricordo anche il produttore del film La pagella, era un tipo particolare. Avevano coraggio, allora, rischiavano in proprio per produrre spettacoli di qualità. Tutti noi venivamo da quell'epoca, che volevamo fare gli attori, i cantanti, i musicisti, avevamo grandi maestri da imitare, ai quali ispirarci e ci avvicinavamo a loro con umiltà e serietà. Volevamo crescere, conoscere, sapere tutto quel che si poteva perché ci tenevamo a realizzare spettacoli di buon livello. Ragioniamo ancora così. Oggi, invece, tranne che per rare eccezioni (penso a Fabio Fazio, a Fiorello, per esempio), il successo immediato, i guadagni, la facile popolarità sembrano diventati gli unici obiettivi.”

Mario Trevi (cantante) (1941) cantante e attore teatrale italiano

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“Non mando dei messaggi particolari, non è il mio ruolo, semplicemente racconto la mia storia.”

Luca Parmitano (1976) militare e astronauta italiano

Origine: Citato in http://www.ilsudonline.it/eccellenze-sud-parla-luca-parmitano-cosi-nostra-cultura-puo-viaggiare-nello-spazio/.

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“Per spiegare preventivamente che non c'erano i presupposti d'urgenza sul decreto, Berlusconi si è gettato in una requisitoria che può essere considerata una sorta di «apoteosi del decisionismo», un j'accuse contro i tempi antiquati delle nostre istituzioni e un invito perentorio all'intero governo a sposare una linea chiara che difende le prerogative del potere esecutivo rispetto a prassi vecchie e nuove che ne potrebbero mortificare e limitare il ruolo. «La lettera di Napolitano – ha spiegato il Cavaliere – è la cosa più irrituale che mi è capitata di vedere. Ci ha bocciato il decreto prima ancora che lo presentassimo. Invece, la responsabilità del decreto di fronte alla Costituzione è del governo. Quello del Quirinale è un atto di forza che tende a mettere sotto tutela il governo. Tanto più su un provvedimento necessario senza il quale perpetueremmo una sorta di omissione di soccorso. Leggere la lettera di Napolitano piena di cavilli, precedenti e normative mi ha fatto venire un brivido alla schiena, lo stesso che mi provocò la lettura di un'iscrizione sulla facciata di un tribunale: fiat iustitia, pereat mundus – sia fatta giustizia e perisca il mondo. Per me una vita umana è più importante di mille cavilli.”

Augusto Minzolini (1958) giornalista italiano

citato in Il rilancio di silvio http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9077536, la Stampa, 7 febbraio 2009

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“Non mi piace andare lì [ad Annozero] a rivestire quel ruolo, e non mi piace quel ring dove ti chiamano solo perché vogliono sbranarti. Ci vado, è un mio dovere, ma sento che soffia l'alito dell'odio, e in qualche modo anch'io lo alimento, certo.”

Niccolò Ghedini (1959) avvocato e politico italiano

citato in Antonello Caporale, La confessione di Ghedini "Mezza Italia mi odia la colpa è anche mia" http://www.repubblica.it/politica/2010/09/30/news/la_confessione_di_ghedini_mezza_italia_mi_odia_la_colpa_anche_mia-7568299/, la Repubblica, 30 settembre 2010

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“Il senatore Dell'Utri è un vero bibliofilo. In quanto tale, non si fa scappare niente: libri falsi, libri tarocchi, libri farlocchi. Aveva cominciato con i diari di Benito Mussolini, autentica araba Fenice letteraria del Novecento, comprati attraverso transazioni complicate: meritevoli comunque di una memorabile, in quanto breve e definitiva, demolizione filologica di Luciano Canfora. Ma uno non è un bibliofilo per nulla, non si ferma di fronte a certe inezie. Dell'Utri è andato in giro per l'Italia a presentare i presunti diari del cavalier Benito, in mezzo a radunate di gente nostalgica che godeva al pensiero che Mussolini non fosse così fesso. Incoraggiato dai successi di pubblico, se non proprio di critica, Dell'Utri ha recuperato il capitolo mancante del Petrolio di Pier Paolo Pasolini. Libro forse ancor più misterioso dei diari di Mussolini, libro misteriosissimo. Che nei suoi capitoli più misteriosi potrebbe rivelare sviluppi singolari sulla morte di Enrico Mattei, e forse sul ruolo avuto nella vicenda da Eugenio Cefis. Ma si sa che il petrolio è materia grassa, è una possibile macchia antiecologica che imbratta le pagine. Sicché l'ultimo capitolo dell'opus magnum pasoliniano, grazie a Dell'Utri, potrebbe rivelare un libro unto. Petrolio, senatore, una macchia nera nella letteratura italiana!”

Edmondo Berselli (1951–2010) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Il petrolio di Dell'Utri http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/06/il-petrolio-di-dell-utri.html, la Repubblica, 6 marzo 2010.

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“Sto leggendo Diderot anche riguardo agli attori e alla recitazione. Lui sapeva quanta vita passiamo a recitare una parte. Concepiva la vita come una forma di ipocrisia necessaria, in cui ciascuno recita la sua parte, fingendo di essere se stesso. È vero. Che altro sono mai stato se non un attore, seppur un cattivo attore, troppo coinvolto nel mio ruolo, non sufficientemente distaccato, non abbastanza freddo. Sì, sì, è così. Mi reputate freddo? Non lo sono. Crudo, forse, incurante della proprietà, troppo propenso agli scherzi di bassa lega, ma freddo no davvero, no. Proprio il contrario, anzi, caldo e sudato, in farsetto e calzabraca, cerco di non guardare le facce all'insù oltre le luci di scena, gli occhi avidi di disastro fissi su di me che incespico tra i miei compagni attori, balbettando le mie improbabili battute e saltandole del tutto nei momenti clou. Per questo non ho mai imparato a vivere come si deve in mezzo agli altri. La gente mi trova strano. Be’, io stesso mi trovo strano. Nono sono convincente, in qualche modo, neppure per me stesso. “L'uomo che ambisce a commuovere la folla dev'essere un attore che impersona se stesso”. È così, è davvero così? Ho trovato il bandolo? E sì che per tutto il tempo avevo creduto fossero gli altri che dovevo immaginarmi di far vivere. Bene bene. Questa ha l'aria di una grande scoperta. Dev'essere di certo un'illusione.”

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“In Jugoslavia non esistono più né il ruolo dominante della classe operaia, né il suo partito d’avanguardia, in quanto direzione dello Stato e della società.”

Enver Hoxha (1908–1985) politico albanese

Origine: L'"autogestione" jugoslava: teoria e pratica capitaliste, p. 28

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“Senza l'ispettore capo e tutto ciò che rappresenta, Trappola di cristallo sarebbe stato un thriller più che discreto. Con lui è un pasticcio ed è un peccato, perché il film ha superbi effetti speciali, impressionanti scene con stuntman e una buona recitazione, specialmente quella di Alan Rickman nel ruolo del terrorista.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

Without the deputy chief and all that he represents, "Die Hard" would have been a more than passable thriller. With him, it's a mess, and that's a shame, because the film does contain superior special effects, impressive stunt work and good performances, especially by Rickman as the terrorist.

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“[Sugli inizi da calciatore] In Brasile ero uno dei tanti bambini che cresce con la palla fra i piedi, sognando di diventare un calciatore. Il primo campionato da professionista lo ho giocato con il Paranaense, in campo ricoprivo sia il ruolo di laterale sinistro che di centrocampista, anche se prediligevo il primo.”

Alex Sandro Lobo Silva (1991) calciatore brasiliano

Citazioni di Alex Sandro
Origine: Dall'intervista di Claudio Zuliani a Juventus TV; citato in «Attenti al Porto». Parola di Alex Sandro http://www.juventus.com/it/news/news/2017/-attenti-al-porto---parola-di-alex-sandro.php, Juventus.com, 20 febbraio 2017.

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“Il ruolo dell'Etiopia nella vita mondiale, potenziato e in rapida evoluzione, la crescita e l'espansione dei suoi impegni nazionali rendono imperativo che voi studenti vi prepariate alle vostre responsabilità obbedendo ai vostri insegnanti e dimostrandovi ricettivi all'autorità.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione del natale, 8 gennaio 1959; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“Nella loro aggressione contro Kampuchea, sin dalla fine del 1977 fino ad oggi, il nemico vietnamita ha sofferto perdite pesanti. La sua strategia di «attacco a fulmine, vittoria a fulmine», adoperata per prendere possesso di Kampuchea, ha sofferto la sconfitta totale, e probabilmente è stato costretto ad adoperare la strategia della lotta prolungata, che è molto sfavorevole per gli aggressori, chiunque siano. Quindi, la loro sinistra strategia espansionistica per inghiottire Kampuchea ha fallito, ed è stata smascherata in pieno giorno. Lo stesso vale per la loro strategia della «Federazione indocinese», la loro strategia d'espansione in Asia e in Asia sudorientale, e il loro ruolo come pedoni degli espansionisti internazionali sovietici nell'Asia sudorientale.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Nella sua aggressione contro la Kampuchea, sin dalla fine del 1977 fino ad oggi, il nemico vietnamita ha subito pesanti sconfitte. La sua strategia di «attacco lampo, vittoria lampo», volta a prendere possesso della Kampuchea, ha subito la sconfitta totale, e probabilmente è stato costretto ad adoperare la strategia della «lotta prolungata», che è la più sfavorevole per gli aggressori, chiunque essi siano. Quindi, la loro sinistra strategia espansionistica intesa ad inghiottire la Kampuchea ha fallito, ed è stata smascherata alla luce del sole. Lo stesso vale per la loro strategia della «Federazione indocinese», la loro strategia d'espansione in Asia e in Asia sudorientale, e il loro ruolo come pedina degli espansionisti internazionali sovietici nell'Asia sudorientale.

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“In quegli anni circolavano due diverse immagini di Hailè Selassiè. Una, quella nota all'opinione pubblica internazionale, presentava l'imperatore come un monarca esotico ma capace, dotato di un'energia inesauribile, di una mente acuta e di una profonda sensibilità; un uomo che si era opposto a Mussolini, aveva riconquistato l'impero e il trono, e nutriva l'ambizione di sviluppare il proprio paese e di svolgere nel mondo un ruolo di rilievo. L'altra immagine, formata poco per volta dalla parte più critica, e inizialmente esigua, dell'opinione pubblica interna, lo mostrava come un monarca deciso a difendere il potere con ogni mezzo; ma soprattutto come un demagogo e un padre padrone che, con i fatti e con le parole, mascherava la corruzione, l'ottusità e il servilismo della classe dirigente da lui stesso creata e blandita. Le due immagini, come spesso succede, erano vere entrambe. Hailè Selassiè aveva una personalità complessa: per taluni piena di fascino, per altri odiosa; certuni lo adoravano, altri lo maledicevano. Governava un paese che conosceva solo i metodi più brutali per conquistare (o per conservare) il potere, e dove le libere elezioni erano sostituite da pugnali e veleni, e le libere discussioni da forche e fucilazioni. Lui stesso era un prodotto di quella tradizione, alla quale a suo tempo aveva fatto ricorso. Tuttavia si rendeva conto che in tutto ciò c'era qualcosa di stonato e di incompatibile con il mondo nuovo. Non potendo certo modificare il sistema che lo manteneva al potere (e per lui il potere veniva prima di ogni altra cosa), ricorreva alla demagogia, al cerimoniale e a quei discorsi sullo sviluppo così assurdi in un paese tanto povero e arretrato. Uomo simpatico, politico astuto, padre tragico e avaro patologico, condannava a morte gli innocenti e graziava i colpevoli: capricci del potere, tortuose manovre di Palazzo, ambiguità e misteri che nessuno riuscirà mai a decifrare.”

Ryszard Kapuściński (1932–2007) giornalista e scrittore polacco

Origine: Il negus, p. 105

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“A volte dicono: "Non si comporta da presidente." […] Con l'eccezione del grande Abraham Lincoln, potrei essere più presidenziale di chiunque altro abbia ricoperto questo ruolo.”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2017
Variante: A volte dicono "Non si comporta da presidente." [... ] Con l'eccezione del grande Abraham Lincoln, potrei essere più presidenziale di chiunque altro abbia ricoperto questo ruolo.

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“L'Organizzazione per l'Unità Africana è stata resa di fatto inutile a causa delle macchinazioni dei neocolonialisti e dei loro fantocci. Viene tuttavia preservata la sua esistenza, relegandola ad un ruolo di organizzazione innocua, nella speranza che ciò possa ritardare la formazione di un'organizzazione panafricana realmente efficace e che conduca a una reale unificazione politica. Viene incoraggiata la formazione di organizzazioni economiche regionali africane, nella consapevolezza che senza coesione politica saranno inefficaci e serviranno a rafforzare, e non indebolire, lo sfruttamento e il dominio neocolonialista.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

The Organization of African Unity has been rendered virtually useless as a result of the machinations of neocolonialists and their puppets. Yet it is being preserved as an innocuous organization in the hope that it may delay the formation of a really effective Pan-African organization, which will lead to genuine political unification. Encouragement is being given to the formation of African regional economic organizations in the knowledge that without political cohesion they will be ineffective and serve to strengthen, not weaken, neocolonialist exploitation and domination.
The Specter of Black Power

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“[Posso giocare ovunque] tranne in porta, da centravanti e da difensore centrale. […] A Perugia, Bisoli, oltre ad avermi fatto crescere nella concentrazione e nella "testa", mi ha inventato terzino: è il ruolo che forse prediligo perché ho abbastanza campo davanti per allungare la falcata. E pensare che da piccolo ero attaccante esterno.”

Leonardo Spinazzola (1993) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Matteo Magri, «Non avrei mai fatto il calciatore senza la forza di mia madre» http://bergamo.corriere.it/notizie/sport/16_novembre_25/mai-avrei-fatto-calciatore-senza-forza-mia-madre-7b44864c-b3c7-11e6-9bbf-23f96afff2f8.shtml, Corriere.it, edizione di Bergamo, 26 novembre 2016.

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“[Su Tutti pazzi per Mary] Il mio agente mi aveva convinto che quel ruolo mi avrebbe rovinato la carriera, perché dal suo punto di vista la trama era insana e non lo convinceva. Stavo per rifiutare la parte, commettendo uno dei peggiori errori della mia vita.”

Cameron Diaz (1972) attrice statunitense

Origine: Citato in Cameron Diaz: "Stavo per rifiutare di recitare in Tutti pazzi per Mary" http://qn.quotidiano.net/spettacoli/2008/10/05/123030-cameron_diaz_stavo_rifiutare.shtml, Quotidiano.net, 5 ottobre 2008.

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“Cage arrivò e sconvolse tutto e tutti riponendo sul tavolo il caso, l’aleatorietà, un diverso ruolo del compositore rispetto alla musica. Ora è storia e John Cage ne è uno dei grandi innovatori. Di fronte alla certezza lui introdusse il dubbio.”

Giorgio Gaslini (1929–2014) compositore, direttore d'orchestra e pianista italiano

Origine: Citato nell' interno http://www.diaforia.org/diaforiablog/files/2012/04/nc2b08_aprile_2012_cage_interno_ita.pdf della rivista diaforia n. 8, 10 aprile 2012