Frasi su teatro
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“La vera funzione politica del teatro di Carmelo era quella, presumo, di dividere la città e di mettere a repentaglio il luogo comune che tiene insieme la comunità umana: il linguaggio.”

Romeo Castellucci (1960) regista teatrale e scenografo italiano

citato in Fondazione Immemoriale di Carmelo Bene http://www.immemorialecarmelobene.it/images/romeocastellucci.pd

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“L'osteria è meglio del teatro, ogni tavolo una commedia. Tragedie no, all'osteria si fanno solo recite leggere, chi tiene guai pesanti non ci va.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Il giorno prima della felicità, p. 36

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“La cosa più importante che mi è capitata nella mia carriera di attore è stata quella di avere avuto la fortuna di incontrare grandi maestri. Parlo di Dario Fo, Giorgio Gaber, Carlo Cecchi, Enzo Jannacci e altri che mi hanno aiutato e guidato agli inizi. In questo mestiere gli incontri sono fondamentali. Avendo avuto io questa fortuna, ritengo che sia mio dovere, nei limiti del possibile, incontrare giovani attori, ascoltarli, cercare di scoprire se nelle cose che fanno ci sono i segni di qualcosa di utile, uno spunto per una crescita futura. Quando Giulio Cavalli mi ha inviato la prima bozza del suo Kabum! ho subito accettato di incontrarlo, e poi di occuparmi della supervisione artistica del suo spettacolo. Questo per diversi motivi. Intanto perché questo spettacolo è stato concepito con una tecnica – quella del gramelot – che mi ha riportato al tempo della mia collaborazione con Dario Fo, che di questa tecnica è l'indiscusso maestro. Poi perché Kabum! è un testo incentrato sulla memoria, come tanta parte del mio lavoro. Lavorare sulla memoria è uno dei compiti del teatro. Ricordare è un modo di cercare di immaginare il futuro, recuperare il passato anche per vedere il mondo con occhi diversi, lontano dall'omologazione di tanta TV di oggi. Perché oggi c'è l'Italia della televisione e c'è un'altra Italia, che non si arrende al rincoglionimento generale, come anche questo spettacolo di Giulio Cavalli dimostra. Per me dare una mano ai giovani significa anche fare il possibile per impedire che il teatro italiano perda un'intera generazione. Perché non c'è solo la censura dichiarata, esplicita. C'è anche la censura che deriva dai tagli governativi dei contributi alla cultura, che rischiano di azzerare le possibilità di crescita e di sperimentazione di una nuova generazione di attori e di autori.”

Paolo Rossi (attore) (1953) attore, cantautore e comico italiano

Citazioni di Paolo Rossi
Origine: Citato in Kabum... Come un paio di possibilità http://www.teatronline.com/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=31/, Bottega dei Maestri Teatrali, 15 gennaio 2007.

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“Debbo a Vitaliano Brancati, scrittore da me stimato, la visione d'un tramonto unico: non alla Plaja ma al teatro greco di Siracusa, là dove il mare dei greci è il giusto fondale.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Origine: Citato in Igor Man, Igor d'Arabia, a cura di Marcello Sorgi, Aragno, Torino, 2012.

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“La bella che è addormentata, | lalalà, lalalà, lalalà, | ha un nome che fa paura: | libertà, libertà, libertà.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Fabrizio De André in concerto, Teatro Brancaccio di Roma, 1998
Non incluse negli album

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“Le mie canzoni, i film, la tv, il teatro,  arrivano e sono sempre arrivati alla gente attraverso l'arte, le voci, le espressioni di intermediari eccellenti. Attori, cantanti, artisti straordinari. E poi arriva la voglia di parlare direttamente al pubblico, il lettore in questo caso.”

Origine: Dall'intervista di Silvana Mazzocchi, "Se ho paura prendimi per mano", il lato umano di un tracollo finanziario raccontato da Carla Vistarini http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2014/09/29/news/carla_vistarini_se_ho_paura_prendimi-96908401/, PassaParola, Repubblica.it, 29 settembre 2014.

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“Il teatro continua ad essere più drammatico che comico perché in Italia c'è la mania di etichettare come cultura lo spettacolo impegnato.”

Valeria Valeri (1921–2019) attrice teatrale, doppiatrice e attrice cinematografica italiana

Origine: Da un'intervista di Laura Gabbiano, Valeria ridere con intelligenza http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1384_02_1983_0026_0110_19724450/, Stampa Sera, 28 gennaio 1983.

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“[Parsifal] Non dovrà mai essere offerto al pubblico, per divertirlo, in alcun altro teatro”

Richard Wagner (1813–1883) compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco

Bayreuth

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“Solo a voi, agli amici dell'arte a me propria, del mio particolare modo di creare ed operare, potevo rivolgermi per partecipare i miei progetti. Solo grazie alla vostra collaborazione per questa mia impresa posso ora essere in grado di presentare quest'opera, priva di deformazioni, a quanti hanno dimostrato sincera inclinazione verso la mia arte nonostante il fatto che finora essa sia stata loro presentata in modo impuro e deformata.”

Richard Wagner (1813–1883) compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco

Origine: Dal discorso inaugurale della posa della prima pietra per la costruzione del teatro di Bayreuth 22 maggio 1872; citato in Friedrich Nietzsche, Richard Wagner a Bayreuth (Richard Wagner in Bayreuth), traduzione di Giovanna Vignato, Edizioni Studio Tesi, Pordenone, 1992. ISBN 88-7692-094-3

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“Spooner: No. Sei in terra di nessuno. Che non si muove, non cambia, non invecchia, ma che resta per sempre gelida e muta.
Silenzio
Hirst: A questo io brindo.”

Harold Pinter (1930–2008) drammaturgo, attore teatrale e regista teatrale britannico

da Terra di nessuno, in Teatro

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“Questo triste mondo, che veste chi è vestito e spoglia gli ignudi.”

Pedro Calderón De La Barca (1600–1681) drammaturgo e religioso spagnolo

da Il Gran teatro del mondo; citato in Focus n. 73, p. 166

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“Breve è il dolore; la beatitudine eterna!”

Friedrich Schiller (1759–1805) poeta, filosofo e drammaturgo tedesco

da La pulzella d'Orléans, in Teatro, explicit

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“Non amo […] lavori che durano cinque ore. A teatro desidero svago e distensione, non strapazzi.”

Theodor Fontane (1819–1898) farmacista, scrittore e poeta tedesco

Origine: Storia di un ufficiale prussiano, p. 100

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“VOLTAIRE. «Shakespeare ha spesso due buoni versi, mai sei. Un pazzo, perdio, un buffone alla Fiera di San Bartolomeo. Mai un lavoro veramente suo, tutte vecchie storie». Scacchi: «Perderò, perdio, per tutti i santi del Paradiso. Ah, qui cavalco su un montone nero come la puttana che sono… Falstaff dagli spagnoli». BOSWELL. «Vi dirò perché noi ammiriamo Shakespeare». VOLTAIRE. «Perché non avete gusto». BOSWELL. «Ma signore…». VOLTAIRE. «Et penitus toto divisos orbe Britannos… Tutta l'Europa è contro di voi. Perciò avete torto». BOSWELL. «Ma ciò dipende dal fatto che abbiamo grande immaginazione». VOLTAIRE. «La più selvaggia… Pope guida un calesse tirato da due beipuledri eleganti, ma Dryden viaggia su un tiro a sei, coi postiglioni e tutto». Ha ripetuto con esattezza qualche passo di Dryden. BOSWELL. «Che cos'è la memoria? Dove risiedono tutte le nostre idee?». VOLTAIRE. «Come dice Thomson: dove dormono i venti quando l'aria è calma? Thomson era un grande pittore. Milton, molte bellezze e molti difetti, come non c'è nulla di perfetto in questo dannato mondo. I suoi imitatori sono incomprensibili. Ma quando lui scrive bene è chiarissimo». BOSWELL. «Che cosa pensate del nostro teatro?». VOLTAIRE. «Molto spirito, molto intreccio, e molti bordelli». BOSWELL. «Che cosa pensate di Fingal?». VOLTAIRE. «Sembra un salmo di David. Ma vi sono dei nobili passaggi. In tutt'e due. L'Omero di Scozia.»”

Origine: Visita a Rousseau e a Voltaire, p. 100-101

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“Nel teatro, il regista è Dio, ma sfortunatamente gli attori sono atei.”

Žarko Petan (1929–2014) scrittore, drammaturgo, giornalista

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“Non è questa la più bella e piccola cosa che voi avete mai visto? Più di un anno fa ho tenuto questa cintura alta nell'aria dopo aver lottato la prima volta per essa contro Samoa Joe, in Dayton, in Ohio, proclamando questa cintura la cosa più importante per me. Adesso, nelle mie mani, in questo giorno 6/18/05 [ 18 giugno 2005], QUESTA diventa la più importante cintura del mondo! Questa cintura nelle mani di qualsiasi altro uomo è solo una cintura, ma nelle mie mani diventa il potere. Come anche questo microfono, che nelle mani di qualsiasi altro dei ragazzi dietro di me è solo un microfono, ma nelle mani di un uomo pericoloso come me diviene una pipe-bomb [nel senso di qualcosa di shockante, impressionante, sconvolgente]. Queste parole che ho pronunciato, dette da qualcuno altro, sono solo parole messe approssimativamente insieme per formare frasi. Quello che dico è ciò che voglio far intendere, e quello che voglio far intendere è ciò che dico, e le parole diventano automaticamente antifone [ dei versetti che precedono un salmo; nel senso di qualcosa di rilevante, di una certa importanza]! Guardate, se posso permettermelo, questo è il momento di una piccola storia. C'era una volta un vecchio uomo che tornava a casa da lavoro. Stava camminando nella neve e inciampò su un serpente immobilizzato nel ghiaccio. Prese quel serpente, lo portò a casa, si prese cura di lui, lo fece scongelare e lo curò per farlo tornare di nuovo in forma. Ed appena quel serpente tornò a stare abbastanza bene, morse il vecchio uomo. E come i vecchi uomini giaciono mentre stanno morendo, lui chiese al serpente, "Perché? Io mi sono preso cura di te. Io ti ho amato. Io ho salvato la tua vita." Il serpente lo guardò diritto negli occhi e gli disse, "Sei un vecchio uomo stupido. Io sono un serpente." La più grande cosa che il diavolo ha mai fatto è far credere alle persone che non esiste… e voi lo state guardando proprio adesso! IO SONO IL DIAVOLO IN PERSONA! E tutte le persone stupide e senza testa sono cadute per questo! Tutti voi credete nello stesso finto supereroe che è Ricky 'The Dragon' Steamboat, visto anni fa rispetto ad oggi. No, vedete, voi non sapete niente. Voi mi avete seguito e ve la siete bevuta completamente, tutti voi lo avete fatto, ed io non sono arrabbiato con voi… sono dispiaciuto per voi. Questo appartiene a me! Tutto quello che vedete qui appartiene a me, ed ho fatto quello che dovevo fare per avere le mie mani su questo. Oggi io sono il più GRANDE WRESTLER PROFESSIONISTA vivente della Terra! Questo è il mio palcoscenico, questo è il mio teatro, voi siete i miei burattini! Quando ho manovrato le corde delle marionette, alterando le vostre emozioni, giocando con esse, onestamente mi ha fatto piacere. Io odio tutti, detesto ogni singola persona tra voi e non mi fermerò… Io non mi fermerò finché non proverò che sono migliore di voi, migliore di Low Ki, migliore di AJ Styles! Io sono migliore di Samoa Joe. Signori e signore, il campione è qui! Voi non dovete amarlo, ma fareste meglio ad accettarlo. Perché io sto prendendo questo con me [la cintura di campione della ROH], e non c'è nessuna persona nello spogliatoio che può fermarmi!”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

Promo tenuto durante Death Before Dishonor III, il 18 giugno 2005, dopo aver sconfitto Austin Aries per il ROH World Championship. Questo promo rappresenta il suo turn heel. Direttamente dopo questo, Christopher Daniels ha fatto la sua prima apparizione in ROH dopo oltre un anno per sfidarlo per il titolo. Questo promo fa riferimento a una vecchia parabola, dove un animale compie un gesto di gentilezza verso un altro animale velenoso che in seguito lo avvelenerà: il gesto è dovuto alla natura stessa di chi ha compiuto l'azione

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“Prima che mia moglie si preparasse per andare a teatro, ho trascorso con lei lunghe ore in Città Alta [a Bergamo]. Ci siamo fermati lassù anche per il pranzo, a me piace molto, in particolare, la polenta e uccelli…”

Ernest Hemingway (1899–1961) scrittore e giornalista statunitense

Origine: Dall'intervista ad Alberico Sala per il Giornale del Popolo; citato in Marco Roncalli, Così Hemingway si ispirava nell'«adorata» Città Alta http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cultura-e-spettacoli/12_luglio_30/hemingway-ispirato-adorata-citta-alta-bergamo-2011227097176.shtml, Corriere.it, 29 luglio 2012.

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“Mentre scendevamo mi disse: "Oh, deve stare attento, l'entrata è un po' scomoda". "Lo so, grazie," risposi. Questa storia cominciava ad annoiarmi. […] Diedi un colpo alla porta di pesante tela e mi lanciai attraverso con decisione. Naturalmente inciampai sul gradino, volai per aria e, prima di rendermi conto di cosa fosse successo, mi ritrovai con i denti ben conficcati tra una lampadina rossa e una blu in mezzo alle luci della ribalta. Stavo recitando in un teatro molto capiente, il che significa che qualunque sia la reazione degli spettatori arriva con la forza di un tuono a chi sta davanti a loro sul palcoscenico. Il volume di quella reazione specifica mi rintronò per un secondo o due. Mi rimisi in piedi in qualche modo, spolverandomi un po' i vestiti e stetti fermo per un attimo a scrutare il pubblico; poi mi girai e gettai uno sguardo a Ruby Miller che era sufficientemente professionista da non muovere un capello. Tornai a guardare il pubblico con aria supplichevole, ma non sembrava intenzionato a rinunciare così facilmente alla più grande risata del secolo. Nei molti anni trascorsi da allora a oggi ho recitato con gioia in numerose commedie […] Mi sono illuso di poter generalmente conquistare il livello di risate che io o la situazione comica meritavamo, ma ho sospirato invano; mai, proprio mai, nella mia vita ho sentito un suono così esplosivo e alto come il gioioso clamore sollevato da quel pubblico. Tutte le volte che ho pensato di avere motivo per essere soddisfatto di me stesso, il ricordo della mia prima entrata su un palcoscenico professionale ha immediatamente ristabilito il mio senso di equilibrio. Avanzai con aria miserevole sul palcoscenico verso Ruby e sedetti al suo fianco sul divano, lasciando che lei, con il suo fantastico senso della sincronizzazione, da grande esperta, facesse smettere quelle risate. […] Finalmente la mia parte sulla scena si concluse, mi alzai, mi chinai a baciare la mano a Ruby e uscii, questa volta evitando il gradino, piacevolmente accompagnato da un breve, allegro scoppiettio di applausi da parte di quel generosissimo pubblico. Al che mi montai la testa, in un allarmante risorgere di presunzione.”

Laurence Olivier (1907–1989) attore e regista britannico

Origine: Confessioni di un peccatore, pp. 36-37

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“Ma gli uomini devono sapere che in questo teatro che è la vita umana spetta solo a Dio e agli angeli di far da spettatori.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

libro II
La dignità e il progresso del sapere divino ed umano

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“Beato te, che puoi infischiarti dell'ostracismo dell'Opéra e sei capace di far tutto. Io, altro che per il teatro, non so far nulla.”

Georges Bizet (1838–1875) compositore e pianista francese

a Camille Saint-Saëns; citato in Giulio Confalonieri, La storia della musica

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“Bella è, ancora oggi, la vita a Modica. Città grande e spaziosa e insieme intima e segreta, Modica cresce a grappolo sulle rocce e sulle grotte seguendo una strada sinuosa, come a spirale. Il cuore è la grandiosa chiesa di San Giorgio, la cui facciata è ritta come una torre e insieme soffice come una torta. La vediamo da ogni punto: dal Palazzo Giardina con una spaziosa terrazza e poi dal mirabile Palazzo Napolino. Tra le mura della città senti ancora la voce di Quasimodo, il poeta che partì da una piccola casa, oggi riarredata e custodita da Valeria Lentini, per arrivare a parlare della Sicilia in tutto il mondo. Ma il tempo qui non si è fermato: riparato nella sua casa scrive oggi Franco Antonio Belgiorno, descrivendo le estasi di questo luogo straordinario. E c'è poesia non solo nella letteratura, ma anche nella produzione di dolci e cioccolate, su ricette antiche con sapori insperati. Così troviamo animate, per una festa senza fine, le pasticcerie di Modica: Di Lorenzo, Bonajuto e Iacono, che preservano i sapori in carte colorate che saranno piaciute a Giuseppe Tornatore. L'incanto e la vita continuano nella notte a Villa De Naro Papa, integra negli arredi e magica nel giardino, teatro di musiche zigane, arabe e greche, spagnole. Così lasciamo Modica con molto rimpianto e molte cioccolate.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Da La magia di Modica nascosta nei dolci da Sgarbi Quotidiani, ne Il Giornale, agosto 2002.

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“Segni distintivi del furbo: pelliccia, automobile, teatro, restaurant, donne.”

Codice della vita italiana, Capitolo I – Dei furbi e dei fessi

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“Niente affatto. Combatta come se pensasse che noi abbiamo torto. Oh, a che serve tutto il suo equilibrio di giudizio se non decide mai con la sua testa? Chiunque l'afferra e le fa fare quello che vuole. E lei vede dentro di loro e ne ride… ma lo fa. Non basta avere le idee chiare; io ho la testa confusa e stupida, e non valgo la quarta parte di lei, ma ho cercato di fare quello che al momento mi è sembrato giusto. E lei… il suo cervello e il suo intuito sono splendidi. Ma quando vede quello che è giusto, è troppo indolente per farlo. Una volta mi disse che saremo giudicati per le nostre intenzioni, non per quello che abbiamo effettivamente fatto. Mi è sembrata un'osservazione splendida. Ma dobbiamo avere l'intenzione di fare… non starcene seduti su una sedia con le nostre intenzioni.»
«Lei è meravigliosa!» egli disse gravemente.
«Oh, lei mi apprezza!» lei proruppe di nuovo. «Vorrei che non m'apprezzasse. Lei ci apprezza tutti… vede il bene in tutti noi. E intanto lei è sempre morto… morto… morto. Ora, per esempio, perché non s'è arrabbiato? Gli si avvicinò, con un improvviso cambiamento d'umore, gli afferrò tutte e due le mani. Lei è tanto straordinario, signor Herriton, che non posso sopportare di vederla sprecarsi. Non posso sopportarlo… sua madre… non è stata buona con lei.»
«Signorina Abbott, non si preoccupi per me. Alcuni sono nati per non fare nulla. Io sono uno di questi; non ho mai concluso niente, né a scuola né nella professione. Venni qui per impedire il matrimonio di Lilia, ed era troppo tardi. Sono venuto qui con l'intenzione di ottenere il bambino, e ne riporterò un onorevole insuccesso. Adesso non mi aspetto mai che succeda qualcosa, e così non sono mai deluso. Lei si meraviglierebbe di sapere quali sono per mei grandi avvenimenti. Essere andato a teatro ieri, parlare con lei ora… non credo che mi capiterà mai niente di più grande. Il mio destino è di passare nel mondo senza mai scontrarmi con esso o smuoverlo… e veramente non so dire se il mio destino sia buono o cattivo. Io non muoio… io non m'innamoro. E se altri muoiono o s'innamorano, lo fanno sempre proprio quando io non ci sono. Ha perfettamente ragione; la vita per me è semplicemente uno spettacolo, che — grazie a Dio, grazie all'Italia, e grazie a lei — è ora più bello e più incoraggiante di quanto sia mai stato prima.» […. ]
«Ogni minima inezia, per una qualche ragione, oggi sembra imponderabilmente importante, e quando lei dice che da una cosa "non dipende niente," le sue parole suonano come una bestemmia. Non si può mai sapere… (come posso esprimermi?)… quale delle nostre azioni, quale delle nostre omissioni non influiranno su qualcosa per sempre.”

cap. VIII, pp. 185-9
Monteriano

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“Non si incontrano affatto la sera, nelle strade di Napoli, quelle donne che sono la vergogna del loro sesso con le molestie; è vero che vi sono delle guide che si piazzano nei luoghi conosciuti, come vicino al teatro, ma è ancora con una specie di riservatezza, o di timidezza, che fa onore ai costumi e alla città di Napoli.”

Jérôme Lalande (1732–1807) astronomo francese

da Voyage d'un François en Italie: fait dans les années 1765 et 1766, traduzione di Lorenzo Terzi; citato in Lorenzo Terzi, Joseph-Jérôme Le François de Lalande a Napoli, ARPA Campania n. 1, Napoli 2010

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“Quando in un teatro il loggione è vuoto è segno che la città non ha cervello.”

Bruno Barilli (1880–1952) scrittore e critico musicale italiano

Capricci di vegliardo e taccuini inediti