Frasi su tempo
pagina 42

“Noi non siamo uomini d'oggi | siamo nati in un tempo sbagliato | ma siamo nati per davvero.”

Massimo Morsello (1958–2001) cantautore, imprenditore e terrorista italiano

da Noi non siamo uomini d'oggi

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“È tempo di imparare a guardare.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Settembre, n. 1
La quinta stagione

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“Dentro a una vertigine che danza, | e ci porta al di là del tempo.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Universo, n. 2
La quinta stagione

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“Lui ti parla di fiori sbocciati | sulle spine di un tempo. | Crudeli verità | spazzate dal vento.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Un giorno perfetto, n. 11
Dove sei tu

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“[Gesù] è nato nel tempo con un'anima razionale, in virtù dello Spirito Santo, da Maria sempre vergine; ha due nascite, una eterna dal Padre, l'altra nel tempo dalla madre.”

Papa Leone IX (1002–1054) 152° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla lettera Congratulamur vehementer, 681

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“Ho perso un bel po' di tempo nell'andar dietro alle vanità; ho speso tutta la mia giovinezza in occupazioni inutili, in quanto mi ero buttato totalmente ad apprendere delle dottrine proprie di una sapienza che Dio aveva definito stoltezza.”

Basilio Magno (329–379) vescovo e teologo cristiano greco antico

Origine: Citato in Enrico Pepe, Martiri e santi del calendario romano, Città Nuova Editrice, Roma, 2002.

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“Certamente Mussolini fu un grossissimo politico, un uomo politico di grandissimo fiuto, di tempismo formidabile: lo dimostrò la facilità con cui vinse. Forse dovuta per metà alle sue capacità, alla sua bravura – parlo sempre come politico – e per metà all'insipienza, alla nullaggine dei suoi avversari, perché è tempo oramai di dire anche questo. Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso. Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. Nei primi dieci anni credo che alcune cose buone le abbia fatte. Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta. Da quel poco che ricordo l'Italia era un grosso carnevale, e anche abbastanza drammatico, perché la situazione interna era addirittura sfasciata: correva sangue, ne correva molto, noi in Toscana ne sapevamo qualcosa […]. E quindi non è vero che lui… le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia italiana del '21-22 si sia suicidata. […] Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne. Questo era il fascismo. Il fascismo aveva creato una gerarchia talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato, il caposettore… tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava, come è nel carattere degli italiani.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Questo secolo, 18 maggio 1982
Interviste

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“Infine, c'è quello che io considero il vero, grande vantaggio dell'euro: una volta dentro, non potremo tornare all'allegra finanza pubblica d'un tempo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

20 febbraio 1998 https://web.archive.org/web/20151203232056/http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/20/Che_cosa_succedera_quando_avremo_co_0_9802206445.shtml
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

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“Che un giudice spagnolo in vena di protagonismo abbia chiesto all'Inghilterra la consegna di un ospite straniero andato a Londra in forma privatissima per ragioni di salute, non mi stupisce: un Di Pietro può nascere dovunque. Ma che l'Inghilterra si proponga di consentire, non mi stupisce. Mi sbalordisce, come ha sbalordito e indignato la signora Thatcher che aveva ospitato in casa il Generale. Ma ancora di più mi sbalordirebbe che la Giustizia spagnola, cioè di un Paese che non solo ha accettato per quarant'anni il potere di un Generale, ma gli ha consentito (per sua fortuna) di disporne anche dopo morto, portasse davanti a una Corte di Giustizia quello cileno. Per non parlare delle conseguenze che tutto questo potrebbe provocare in Cile dove, nel caso che il governo Frei si mostrasse esitante e accomodante, le Forze Armate potrebbero riprendere il potere per rompere i rapporti diplomatici con Spagna e Inghilterra e dimostrare al mondo che i processi alla Norimberga hanno fatto il loro tempo. Se a qualcuno il Generale cileno Pinochet deve rendere conto del suo operato, è soltanto al Cile e ai suoi tribunali. E se io fossi un cileno che ha votato Frei (come certamente avrei fatto se fossi stato un cileno), in questa occasione mi schiererei con le Forze Armate. Con tanti saluti a tutto il sinistrume italiano passato, presente e futuro.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

24 ottobre 1998
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

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“La società è nello stesso tempo un sistema integrato e un sistema in conflitto.”

Ralf Dahrendorf (1929–2009) filosofo e sociologo tedesco

citato in Focus n. 81, p. 144

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“La prassi è inevitabilmente calata entro limiti temporali, la teoria è fondamentalmente svincolata dal tempo.”

Ralf Dahrendorf (1929–2009) filosofo e sociologo tedesco

Origine: Per un nuovo liberalismo, p. 13

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“La cosa più tragica è che il tempo, lo sforzo, l'ossessione dedicati a spiegare la morte di Marilyn hanno fatto ben poco per spiegarne la vita.”

Gloria Steinem (1934) giornalista e attivista statunitense

Origine: Citato in Mike Evans, Marilyn (Marilyn Handbook, MQ Publications Limited, 2004), traduzione di Michele Lauro, Giunti Editore, 2006, p. 381. ISBN 880904634X

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“Stare sulla croce del tempo, là dove fiorisce la sua rosa.”

Eugenio Mazzarella (1951) filosofo e politico italiano

Vie d'uscita

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“Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero Tommaso Buscetta a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato Paolo Borsellino, sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine.”

Misha Glenny (1958) giornalista e scrittore britannico

da McMafia, pagg. 348-349

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“[Sul possibile successore di Silvio Berlusconi] Il problema non si è ancora posto, per il momento. Comunque attualmente le due ipotesi più probabili sono Gianfranco Fini e Giulio Tremonti. A pari merito. […] Non vedo donne come futuro leader, in Forza Italia nessuna è pronta e nemmeno in tutto il centrodestra.”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

Origine: Citato in «Fini e Tremonti i leader in corsa per il dopo-Silvio» http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2008/08/26/918599-fini_tremonti_leader_corsa_dopo_silvio.shtml, Il Tempo.it, 26 agosto 2008.

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“Io scrivo poesie… io scrivo dalle 700 alle 1.200 poesie al giorno… che certe volte non ho neanche il tempo per leggerle…”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

I migliori anni

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“Salerno, con le sue più antiche memorie, è immersa nel mondo classico, che è poi, nel canto dell'epos, il mondo dei miti, mondo fantasioso della fanciullezza del gruppo etnico greco – latino. Ha una nobiltà epica lo stesso nome… Lievemente circonflessa lungo il litorale, come la nascente falce di Cintia, essa contempla, quasi intenta ad ascoltare, il suo golfo lunato, sul quale passa eterno I'epos di Omero e di Virgilio; mentre la richiamano alla religione delle memorie le meste ruine delle vicine città, Elea, Paestum, Pompei, un tempo fiorenti di studi e di ricchezza, e le antiche necropoli che d'ogni parte la circondano. Sentinella, nei secoli primigeni, del sacro nome d'Italia, quando questa aveva a confine settentrionale il Sele, il fiume, dicevano, che aveva la virtù di pietrificare le foglie, Salerno, nonostante che oggi appaia come una città del silenzio in confronto con i centri culturali della penisola, è forse la meglio indicata a gridare alla Patria, la quale, dal secolo scorso, a malgrado della sua unificazione, s'è andata sempre più snazionalizzando e snaturando per seguire mode letterarie e ideologiche straniere, esser tempo ormai di riprendere la tradizione classica che la fece maestra all'Europa, e che è il sostrato della sua stessa italianità.”

Luigi Guercio (1882–1962) sacerdote italiano

citato in Luigi Guercio umanista – Nel centenario della nascita

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“Voglia il cielo che sia concesso anche a me di nascere al tempo giusto e di morire al momento più opportuno.”

Gregorio di Nissa (335–395) vescovo, teologo e santo greco antico

Omelie sull'Ecclesiaste

“Non si lavava da tempo immemorabile: sotto le ascelle aveva ancora tracce di placenta.”

Paolo Cananzi (1963) autore televisivo e sceneggiatore italiano

Origine: Citato in Le Formiche: anno terzo, § 1232.

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