Frasi su ragazzi
pagina 9

Chuck Dixon photo
David Cage photo
Alberto Arbasino photo
Aaron Swartz photo
Ferdinand Tönnies photo
Indro Montanelli photo
Henry Stephens Salt photo
Alphonse Karr photo
H. G. Wells photo
Gregory Scott Paul photo

“Quali sarebbero i nostri pensieri e i nostri sentimenti riguardo i dinosauri carnivori se fossero vivi al giorno d'oggi? Gli umani hanno da tempo sentito antipatia verso i carnivori, i nostri concorrenti per le proteine scarseggianti. Ma i nostri sentimenti sono leggermente placati dai tratti attraenti che vediamo in loro. Per quanto siano grandi e possenti, i leoni ci rammentano delle bestiole che si raggomitolano sui nostri grembi e che fanno le fusa quando li accarezziamo. Allo stesso modo, i nobili lupi ci rammentano dei nostri compagni canini. I cani e i gatti sono buoni compagni perché sono intelligenti, sensibili alle nostre esigenze e i loro corpi flessibili li rendono piacevoli da toccare e per giocarci. Più importante, sono ammaestrabili. I loro occhi rivolti di fronte ci fanno ricordare noi stessi. Al contrario, neanche i dinosauri carnivori più piccoli presenterebbero un vantaggio di questo tipo. Nessuno di loro era abbastanza intelligente per essere addomesticabile o ammaestrabile e infatti avrebbero rappresentato un pericolo continuo per i loro padroni. I loro corpi rigidi, forse piumati, non sarebbero del tipo che ci piacerebbe avere ai piedi in letto. I giganti dai tratti rettiliani, i grandi carnivori, sarebbero stati veramente orribili e terrificanti. Avremmo ammirato la loro grandezza e la loro potenza, nello stesso modo in cui molti s'interessano alle macchine da guerra, ma non ci piacerebbero. Le loro immagini nella letteratura e nella musica sarebbero demoniache e potenti — mostri da temere e distruggere ma, allo stesso tempo, d'ammirare.”

Gregory Scott Paul (1954) paleontologo, sociologo e illustratore statunitense

Predatory Dinosaurs of the World

Giancarlo De Cataldo photo
Richard Feynman photo
Valentina Nappi photo
Zdeněk Zeman photo
Charles Baudelaire photo
Masakazu Katsura photo
Robert Jordan photo
Marco Travaglio photo

“È vero o no che Contrada tradì lo Stato per cui lavorava, mettendosi al servizio di Cosa Nostra che era pagato per combattere? La risposta è sì. E non – come vaneggia il solito amico di tutte le canaglie Giuliano Ferrara – per un processo fondato su "pentitismo e intercettazioni a strascico". Ma per i fatti spaventosi raccontati da una miriade di autorevolissimi testimoni. A cominciare dai colleghi di Falcone e Borsellino, che raccontano la diffidenza nutrita dai giudici – come pure da Boris Giuliano – nei confronti di "'u Dutturi": i magistrati Del Ponte, Caponnetto, Almerighi, Vito D'Ambrosio, Ayala. […] Tutti a ripetere davanti ai giudici di Palermo che Contrada passava informazioni a Cosa Nostra, incontrando anche personalmente alcuni boss, tipo Saro Riccobono e Calogero Musso. Le sentenze hanno accertato che: Contrada concesse la patente ai boss Stefano Bontate e Giuseppe Greco; agevolò la latitanza di Totò Riina e la fuga di Salvatore Inzerillo e John Gambino; intrattenne rapporti privilegiati con Michele e Salvatore Greco; spifferava segreti d'indagine ai mafiosi in cambio di favori e regali (come i 10 milioni di lire accantonati dal bilancio di Cosa Nostra a Natale del 1981 per acquistare un'auto a un'amichetta del superpoliziotto); e portò al suo processo falsi testimoni a sua difesa. […] E nulla di tutto questo è messo in dubbio dalla sentenza di Strasburgo. Chi piagnucola per l'"uomo innocente" e il "meccanismo infernale" si legga le carte e poi, se ci riesce, si vergogni.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Contrada mafioso a sua insaputa, 16 aprile 2015
Il Fatto Quotidiano

Damien Rice photo
Filippo Facci photo

“Vedere la radicale Emma Bonino festeggiare l'anniversario del Concordato a Palazzo Borromeo – dopo che aveva combattuto il Concordato per tutta la vita, da anticlericale militante – mi ha ricordato quando da bambino mi davano il Fernet Branca per aiutarmi a vomitare. A voi non farà schifo, a me sì: perché le incoerenze più orrende non sono quelle dei voltagabbana professionisti, gente che del galleggiamento ha fatto un'arte molto italiana: sono quelle degli idealisti, dei promotori dei diritti civili, per esempio di una radicale che fino a due anni fa festeggiava la Breccia di Porta Pia coi compagni anticlericali – la Bonino c'era, ogni 20 settembre – e martedì scorso eccola presenziare solennemente all'anniversario della firma dei Patti Lateranensi all'ambasciata italiana presso la Santa Sede: c'erano le più alte cariche ecclesiastiche e naturalmente il segretario di Stato Vaticano. Domanda: era una scelta obbligata e responsabile, da ministro degli Esteri? Ma nemmeno per idea: e in ogni caso avrebbe potuto mandare uno dei suoi tanti viceministri o capi di gabinetto. Allora siamo troppo severi? No, perché forse non è chiaro che non stiamo parlando di una cerimonia qualsiasi, di una scartoffia burocratica, o di una fisiologica apertura tipo quelle che lo sciamano Pannella sta riservando a un papa sensibile verso il problema dei carcerati: parliamo dei Patti Lateranensi e cioè del Concordato, forse il nemico numero uno dei Radicali dalla fondazione a oggi, quel Concordato contro il quale i Radicali promossero un referendum abrogativo poi bocciato dalla Corte Costituzionale.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

Origine: Da Emma Bonino, o in morte dei Radicali http://www.ilpost.it/filippofacci/2014/02/21/emma-bonino-o-morte-dei-radicali/, Il Post.it, 21 febbraio 2014.

Anthony de Mello photo
Nick Bollettieri photo

“[Su Federico Luzzi] Può essere un fenomeno, uno tipo Xavier Malisse. Ha l'handicap di essere italiano.”

Nick Bollettieri (1931) allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Gianni Clerici, Cuore Luzzi e Navarra Italia vicina al gran colpo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/04/07/cuore-luzzi-navarra-italia-vicina-al-gran.html, la Repubblica, 7 aprile 2001.

Jaimie Alexander photo
José Mourinho photo
James M. Buchanan photo
Sam Harris photo
Kazuo Ishiguro photo
Indro Montanelli photo

“Quelle lettere erano tutte farina del sacco di Moro, e questa farina non è molto encomiabile perché, vede, tutti gli uomini hanno diritto ad avere paura. Tutti. Però quando un uomo sceglie la politica, e nella politica emerge a uomo di Stato – a uomo rappresentativo dello Stato – non perde il diritto a avere paura, ma perde il diritto a mostrarla. Questo sì. Questo è uno dei principi che dovrebbe essere affermato. L'incidente, tipo quello di Moro, fa parte del mestiere. Chi affronta quel mestiere deve sapere che può incorrere in quell'incidente e deve avere i nervi, e diciamo gli altri attributi, per resistere. Moro era lo Stato. Lo Stato si raccomandava, implorava, minacciava la classe politica che facesse di tutto, anche che si prostituisse, per salvargli la vita: eh, no. No. Moro era certamente un politico a modo suo, estremamente abile – era anche un galantuomo, credo – ma uomo di Stato non era nemmeno lui. […] Anch'io mi sono posto questa domanda molto spesso: «Ma se Moro fosse tornato in politica dopo aver costretto lo Stato a prostituirsi, a inginocchiarsi di fronte ai terroristi, avrebbe potuto restarci?». Avrebbe potuto restare? Con che faccia? Vabbè che siamo in Italia. [«Forse lo Stato sarebbe stato un altro perché i terroristi avrebbero vinto»] Appunto. I terroristi avrebbero vinto. Quindi lui che cosa diventava, il braccio politico del terrorismo? Che cosa diventava? Come poteva ripresentarsi? Va bene, gli italiani hanno lo stomaco forte, inghiottono tutto – noi italiani abbiamo lo stomaco forte e inghiottiamo tutto – ma, insomma, di fronte a un uomo la cui vita, la cui sopravvivenza, aveva avuto quel prezzo per noi non credo che avrebbe potuto ripresentarsi all'opinione pubblica italiana.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro
Interviste

Anthony de Mello photo

“In India i mistici e i poeti si sono chiesti molte volte chi è il santo. E hanno formulato delle belle risposte: «Il santo è come una rosa». Si è mai sentito una rosa dire: «Darò la mia fragranza soltanto ai buoni e a quanti apprezzeranno il mio profumo, e negherò la mia fragranza ai cattivi»? […] Gesù non ci dice proprio questo quando ci ordina di essere misericordiosi come il Padre nostro celeste, che fa piovere sui buoni e sui cattivi? Che fa sorgere il sole su giusti e peccatori? Come possiamo un giorno trovare questo tipo di amore? Mediante la comprensione oppure un'esperienza mistica. Cioè? […] Paolo afferma che tutti formiamo un solo corpo. Come il mio corpo e io non siamo due, ma siamo la stessa cosa. Io non sono il mio corpo, ma non siamo due! E quanto lo amo il mio corpo! Quando un membro o un organo del mio corpo sta male oppure è sano, io lo amo comunque allo stesso modo. Questa è la comprensione che viene concessa ad alcuni uomini fortunati. Rispetto agli altri sono diversi, ma non separati, sono un corpo solo. […] Quando qualcuno si fa male, oppure viene colpito, e io esclamo: «Ahi!» è successo qualcosa. Mi sono identificato con lui; l'amore diventa identificazione. Possiamo fare qualcosa per ottenere questa grazia? No, è un dono. Tutto ciò che possiamo fare è prepararci. Forse non ci crederete; eppure io vi dico che, se voi sentiste e vedeste, oppure sentiste e entraste in contatto con voi stessi, allora arrivereste al silenzio e le cose vi verrebbero rivelate. Tutto ciò che possiamo fare è preparare il terreno. […] Dio è lo Sconosciuto, Dio è il Mistero, Dio è Amore. Perciò, quando amate, diventate partecipi della divinità e della grazia.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Istruzioni di volo per aquile e polli

Nick Hornby photo
Rayden photo

“Tu sei il tipo che quando beve non sa stare al suo posto, el falso nueve.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Steve Jobs, n. 4

Marvin Minsky photo
David Foster Wallace photo

“Vado molto d'accordo con Belen Rodriguez l'altra "titolare" della multietnica Tintoria. Ho scoperto che ha una bella voce, tipo Shakira, magari in futuro potremmo collaborare insieme. Potrei farle firmare una dichiarazione adesso per avere l'esclusiva prima che diventi più famosa.”

Hyst (1975) attore, rapper e illustratore italiano

Origine: Dall'intervista di Lorella Di Carlo, Taiyo Yamanouchi: un rapper in Tintoria http://www.musicalnews.com/articolo.php?codice=9429&sz=3, Musicalnews.com, 1 marzo 2007.

Cristian Daniel Ledesma photo
Hillel Slovak photo
Thomas Sydenham photo
Michael Fassbender photo

“[Su The Counselor - Il procuratore] È stata dura realizzare le scene a letto con Penelope Cruz, non solo per il tipo di scena, ma anche perché suo marito, Javier Bardem, essendo parte del cast si trovava praticamente seduto ai piedi del letto. Inoltre, mi ponevo sempre il problema relativo a come potesse davvero sentirsi lui, se avesse qualche dubbio e se la scena potesse risultare credibile.”

Michael Fassbender (1977) attore irlandese

Origine: Da un'intervista rilasciata a E! Online; citato in Michael Fassbender imbarazzato per le scene di sesso con la Cruz http://www.movietele.it/post/film/13746-michael-fassbender-imbarazzato-per-scene-sesso-con-penelope-cruz, Movietele.it, ottobre 2013.

Menno ter Braak photo
Charles Taylor photo
Lee Child photo
Anthony Kiedis photo
Rip Esselstyn photo
Anita Ekberg photo
Justin Cronin photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Gael García Bernal photo
Sally Kohn photo
Carlo Maria Martini photo
Giuseppe Sala (politico) photo
Albert Einstein photo
José Mourinho photo
Don DeLillo photo
Alberto Moravia photo

“Nel corso degli anni, l'impatto di innumerevoli zoccoli e bocche ha alterato il tipo di vegetazione e la conformazione delle terre dell'Occidente più di tutti i progetti idrici, le miniere, le centrali elettriche, le autostrade e i progetti di sviluppo edilizio messi insieme.”

Philip L. Fradkin (1935–2012) saggista statunitense

Origine: Da Audubon, National Audubon Society; citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 189. ISBN 978-88-7106-742-1

Lars Gustafsson photo
Licia Troisi photo
William Thomson photo
Piero Angela photo

“[Su come i dinosauri ebbero il sopravvento sugli altri rettili contemporanei] Un nuovo modo di camminare e di correre. È stata una conquista fondamentale. Per capire la portata di questa novità, bisogna fare un passo indietro e tornare al momento in cui i primi vertebrati escono dall'acqua e cominciano a spostarsi sulla terraferma. Quei primi animali si appoggiavano su robuste zampe disposte lateralmente al corpo: lo si vede bene oggi, per esempio, nei coccodrilli, che avanzano strisciando a terra e torcendo il corpo a sinistra e a destra. Il risultato era l'impossibilità di correre e respirare al tempo spesso. Oggi, accurati studi hanno confermato che molti piccoli rettili non sono capaci di respirare quando corrono… la camminata dei rettili è via via migliorata, ma la vera svolta è arrivata con i primi dinosauri, che hanno "inventato" un tipo di locomozione del tutto nuovo, che non comprime i polmoni… Attraverso una serie di trasformazioni del bacino: le zampe non sono più disposte lateralmente, come nel coccodrillo, ma si trovano praticamente sotto il ventre, in posizione verticale. In questo modo è stato possibile non soltanto liberare il torace dalle contorsioni, e quindi correre e respirare al tempo stesso, ma anche diventare bipedi, cioè camminare (e correre) sulle due zampe posteriori.”

Piero Angela (1928) divulgatore scientifico e giornalista italiano

cap. XIII
Tredici miliardi di anni

Henry Stephens Salt photo
Megan Fox photo
Antonio Banderas photo
Julio Ricardo Cruz photo
Caterina Davinio photo
Heath Ledger photo

“Joker è a tanto così dal non avere alcuna coscienza dei suoi atti. È un completo sociopatico, un clown inumano e omicida di massa. Chris mi ha lasciato assolutamente libero e questo è divertente perché Joker non ha alcun tipo di limitazione: può fare o dire qualunque cosa. Non c'è nulla che lo intimidisca e sostanzialmente tutto quanto è un grande scherzo.”

Heath Ledger (1979–2008) attore australiano

Origine: Citato in Silvia Marchetti, Heath Ledger: "Il mio Joker sarà un pazzo omicida" http://www.alcinema.org/rubriche/fotografia/heath_ledger_il_mio_joker_sara_un_pazzo_omicida_1531, Al Cinema.org, 29 novembre 2007.

Walter Mazzarri photo

“Io Busi l'ho sempre stimato, soprattutto per la sua lingua, è un tipo di scrittura che ho sempre ammirato.”

Simona Sparaco (1978) autore

Origine: Dall'intervista di Francesco Maesano, La cinquina dello Strega. Simona Sparaco, l'autrice che ha battuto Busi http://www.europaquotidiano.it/2013/07/01/la-cinquina-dello-strega-simona-sparaco-lautrice-che-ha-battuto-busi., europaquotidiano.it, 1 luglio 2013.

Benjamin Graham photo
Roger Ebert photo

“Fight Club è una montagna russa mascherata da filosofia — il tipo di montagna russa in cui alcuni finiscono per vomitare mentre altri non vedono l'ora di salirci di nuovo.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

Fight Club is a thrill ride masquerading as philosophy--the kind of ride where some people puke and others can't wait to get on again.

Hans Magnus Enzensberger photo

“La costruzione di moschee in tutto il mondo è pretesa come un diritto inalienabile; la costruzione di chiese cristiane in molti paesi arabi è impensabile. La propaganda della fede musulmana è un dovere sacro, la missione di altre religioni un crimine. Il semplice possesso di una Bibbia viene penalmente perseguito nell'Arabia Saudita. Un califfo autonominatosi tale si scaglia contro la propria espulsione in quanto lesiva dei diritti dell'uomo. Laddove l'incitamento ad ammazzare un romanziere apostata è approvato da molti musulmani. Slogan del tipo «morte agli infedeli (agli americani, ai danesi, ai tedeschi, ecc.)» sono considerati una forma legittima di protesta, per la quale tutti devono mostrare comprensione. Con l'aria dell'innocenza bistrattata predicatori dell'odio pretendono la libertà di opinione, la cui eliminazione è il loro scopo dichiarato. La disintegrazione al tritolo delle statue di Buddha a Bamiyan è stata considerata in Afghanistan un atto di devozione; di reazioni violente in Thailandia o in Giappone non è giunta notizia. Ma non appena si prospetta la proiezione di un film che critica i costumi islamici, la plebaglia si schiera compatta e fioccano le minacce di morte. Si chiede a gran voce rispetto, ma lo si nega agli altri. Mentre le lamentele per la discriminazione dei musulmani della diaspora sono all'ordine del giorno, del tutto ovvia è la discriminazione degli «infedeli» e delle donne da parte dei musulmani stessi.”

XIII; 2007, pp. 54-56
Il perdente radicale

“Cos'altro potrei dire, se non che mi piaceva tutto della metropolitana? Amavo le lunghe gallerie, i treni fumosi, i collegamenti intricati delle linee, ciascuna delle quali possedeva caratteristiche proprie, una propria identità, per così dire. Avevo l'abitudine di bighellonare nella stazione di Richmond solo per guardare il cerchio rosso trafitto da una barra blu, il viavai dei convogli, e soprattutto per studiare la piantina, con quella forma che ricordava vagamente un insetto, il groviglio di fili colorati che, a un esame più attento, si rivelava qualcosa di più sensato: un simulacro di concatenazioni, un gioco di alternative. Me ne restavo lì impalato per ore a pormi domande tipo: Se dovessi andare da Chancery Lane a Rickmansworth, quale sarebbe il tragitto più breve? E il più lungo? Quale mi consentirebbe di percorrere le linee più colorate? Scegliere il percorso più veloce mi sembrava banale, rozzo persino, una scelta priva di immaginazione. Trovavo preferibile – o avevo fede – nel percorso più lungo.
Il cerchio rosso trafitto dalla barra blu conteneva il nome della stazione. Era una promessa di altre stazioni: Richmond prometteva i Kew Gardens, che promettevano Gunnersbury, che prometteva Turnham Green, Stamford Brook, Hammersmith e Londra. Londra! Le linee sotterranee, la Piccadilly, la Northern e la Bakerloo! Le scale mobili che sembravano sprofondare per miglia e miglia, gli interminabili corridoi tubolari col loro caldo odore di gas di scarico, il vento dei treni, il misterioso vento sotterraneo dei treni. E altre stazioni verso nord. Altre ancora verso est e ovest. Stazioni che si moltiplicavano come isole, tutte in attesa di essere visitate, con il nome racchiuso, in modo identico, in quel cerchio rosso, con quella barra blu!”

David Leavitt (1961) scrittore statunitense

IV; pp. 56-57
Mentre l'Inghilterra dorme

Franco Fortini photo
Gianfranco Fini photo
Diego Cajelli photo

“Il 20 luglio del 1973, all'apice della sua carriera, mentre sta per essere consacrato come una star internazionale, Bruce Lee muore. Post mortem diventerà comunque una star internazionale e un mito del cinema, ma sarà un mito che i suoi fan percorreranno a ritroso. Lee aveva trasformato il genere arti marziali in un fenomeno da botteghino, grazie al suo modo di concepire il genere e alla sua faccia. Quindi, siccome per gli occidentali "tutti i cinesi sono uguali", i distributori e i produttori internazionali da quel momento in poi trasformano tutti i cini che fanno Kung Fu in tanti piccoli Bruce Lee. Escono una valanga di pellicole con attori che vagamente assomigliano a Bruce Lee, nei credits e sui cartelloni vengono scritti a caratteri cubitali dei nomi assonati, tipo Bruce Li o Bruce Lai, Bruce Ly e tutti i Li che ti pare. Si replicano i plot dei film originali con Lee, se non altro per le atmosfere e le ambientazioni di base. I film bruceploitation e i film autentici di Bruce Lee si accavallano via via che il fenomeno Lee si espande in occidente. Coesistono nelle sale e nelle televisioni. Il filone si esaurisce dal 1978 in poi quando, finalmente, viene incoronata una nuova star adatta per i palati occidentali. Il suo nome è Jackie Chan e il film che chiude per sempre la bruceploitation è Snake in the Eagle's Shadow.”

Diego Cajelli (1971) fumettista e sceneggiatore italiano

Tra i vari film cloni con attori cloni, il mio preferito è: Exit the Dragon, Enter the Tiger, dove il fantasma di Bruce Lee, che è morto, chiede a Bruce Li di prendere il suo posto e vendicarlo.
Origine: Da Tutto il cinema exploitation! (prima parte) http://www.diegozilla.com/tag/documentazioni/, Diegozilla.com, 5 marzo 2015.

Peter Atkins photo

“Appena a sud del carbonio c'è il silicio. Come accade spesso tra i vicini si tratta di una prossimità ambigua, che crea un po' di disagio. Come il carbonio, ma in misura minore, il silicio ha la capacità di formare alcune tra le lunghe molecole a catena necessarie per i processi complessi come la vita. E tuttavia il silicio non ha dato origine a un proprio tipo di vita; forse però da questo punto di vista è solamente dormiente. I prodotti principali del carbonio, gli organismi viventi, hanno impiegato miliardi di anni per mettere a punto meccanismi di accumulo e dispersione dell'informazioni (una definizione austera e sintetica di ciò che intendiamo per «vita»); nel frattempo il silicio è rimasto in attesa. La recente alleanza tra le due regioni, che ha visto organismi basati sul carbonio sviluppare utensili basati sul silicio per la tecnologia dell'informazione, ha portato alla schiavizzazione del silicio. Però gli organismi basati sul carbonio sono ricchi d'inventiva e stanno sviluppando sempre più le potenzialità nascoste del silicio, tanto che forse un giorno il silicio capovolgerà i rapporti di forza con il suo vicino settentrionale e assumerà il ruolo dominante. Sicuramente sui tempi lunghi il silicio ha grandi potenzialità, perché il suo metabolismo e la sua replicazione possono essere meno complessi di quelli del carbonio. Questo potrebbe rivelarsi uno dei più astuti giochi di alleanze di tutto il Regno: il silicio potrà realizzare il proprio potenziale soltanto se il carbonio si sarà prima sobbarcato tutto il lavoro preparatorio.”

Peter Atkins (1940) chimico, saggista e divulgatore scientifico britannico

Origine: Il Regno periodico, pp. 29-30

José Mourinho photo
Piero Calamandrei photo
Michele Serra photo
Julius Evola photo

“Avendo parlato di intellettuali e di realismo, sarà bene precisare ancora un punto. Si è accennato al fatto che le simpatie di alcuni intellettuali pel comunismo hanno un certo carattere paradossale, in quanto il comunismo disprezza il tipo dell'intellettuale come tale, tipo che per esso appartiene, essenzialmente al mondo dell'odiata borghesia. Ora, un atteggiamento del genere può venire condiviso anche da chi appartenga al fronte opposto al comunismo, dato quel che nel mondo contemporaneo esse significano, ci si può opporre ad ogni sopravalutazione della cultura e dell'intellettualità. L'avere per esse quasi un culto, il definire con esse uno strato superiore, quasi una aristocrazia – l' "aristocrazia del pensiero" che sarebbe quella vera, legittimamente soppiantante le forze precedenti di élite e di nobiltà – è un pregiudizio caratteristico dell'epoca borghese nei suoi settori umanistico-liberali. La verità è invece che siffatta cultura e intellettualità non sono che dei prodotti di dissociazione e di neutralizzazione rispetto ad una totalità. Pel fatto che ciò è stato avvertito, l'antintelletualismo ha avuto una parte di rilievo negli ultimi tempi, al titolo di una reazione quasi biologica la quale purtuttavia troppo spesso ha seguito direzioni sbagliate o, per lo meno, problematiche. Non ci soffermeremo però su quest'ultimo punto. Ne abbiamo già trattato in altra sede, parlando dell'equivoco dell'antirazionalismo. Qui vi è solo da mettere in rilievo che esiste un terzo possibile termine di riferimento di là sia da intellettualismo che da antintellettualismo, per un superamento della "cultura" d'intonazione borghese. Tale è la visione del mondo – in tedesco Weltanschauung. La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato.”

Julius Evola (1898–1974) filosofo, pittore e poeta italiano

Intellettualismo e Weltanschauung

Karl Raimund Popper photo
David Foster Wallace photo
Angela Merkel photo

“I profughi che arrivano in Italia sono soprattutto di tipo economico. Non possiamo accoglierli tutti, dobbiamo intervenire per combattere le cause in quei Paesi.”

Angela Merkel (1954) politica tedesca

Origine: Migranti: Merkel, l'afflusso del 2015 non si ripeterà http://www6.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2016/09/19/migranti-merkel-lafflusso-del-2015-non-si-ripetera_529b431d-1277-4ad3-97fc-fa10499dd8e2.html, AnsaMED, 19 settembre 2016.

Klaus Mann photo