Frasi su attenzione
pagina 4

Albert Vanhoye photo

“In non molta distanza della sponda meridionale dell'Arno, rimpetto quasi а Terranuova, si incontra Montevarchi, una delle più ragguardevoli Terre del Valdarno superiore, e che merita l'attenzione dei curiosi.
Nei più remoti tempi un [sic] altra Terra, postata quasi a cavaliere dell'attuale sull'alto del Colle, godeva del medesimo nome, ed era riguardata come luogo di non lieve importanza. Varie sono l'opinioni che gli eruditi hanno esternato sulla prima costituzione di essa, e vi fu chi fino pensó che questa presistesse all'epoca del prolungamento della via Cassia rinnovato dall'Imperatore Adriano.
Certo che la predetta magnifica strada attraversava una parte del Valdarno di sopra, non già per la moderna pianura, ma sempre su per le cime delle Colline, e particolarmente dove esse confinano con le pendici delle montagne […]
Molto soffrì la Terra, anzi a tal fu ridotta che può dirsi con sicurezza come essa non poté più emergere pienamente da quello stato di languidezza in che la posero le guerre fino a tantoché, soggettato finalmente Arezzo al Fiorentino dominio, e cessati in Toscana i furori delle Fazioni, i popoli di questa bella parte d'Italia si fecero più mansueti, ed abbandonate l'armi con più utile loro e di tutto l'universale, si dettero all'esercizio delle pacifiche Arti, e del Commercio.
Alla sicurezza e vantaggio del traffico molto, come ognun sa, contribuisce il locale, dove possa questo esercitarsi: e basta dare un [sic] occhiata a Montevarchi, ed a' suoi vaghi contorni per sincerarsi che questa Terra, assai ben popolata, è quanto altra mai di Toscana opportunissima al medesimo.
Situata essa sulla strada che da Arezzo conduce a Firenze, mezzo miglio in circa lontana dall'Arno, circondata da una deliziosa campagna, fertile, ed ubertosa quanto desiderare si possa, non manca di alcuno di quei generi che sono necessarj alla vita, anzi ne abbonda sì fattamente da poterne ad altri concedere senza pericolo di disperderne a scapito proprio. […] Contuttociò qualora si osservi attentamente la Terra, ognuno manifestamente ben vede che vi regna l'opulenza, e mercé di questa la prosperità, ed il lusso.
La forma del suo recinto tende quasi all'Ovale. II Rendi in alcune memorie, ch'ei lasciò manoscritte de' pregi della sua patria, con bizzarria sì, ma non senza una certa verità disse che potea questa rassomigliarsi nella sua figura a una nave, la cui prua fra scirocco e mezzogiorno guarda Arezzo, e con la poppa fra maestro e tramontana riguarda Firenze.
Le mura che la circondano sembrano essere le stesse dalle quali fu cinta dapprima sul terminare del Secolo XIII venuta appena che fu in pieno potere della Fiorentina Repubblica. Si veggono queste condotte a merli, interstiziate da alcune torrette o baluardi, e due più alte Torri le servirono un tempo per ispecial sua difesa.
Quella di esse che sussiste tuttora, e che dicesi comunemente "la Rocca", potrebbe anche nell'età nostra essere opportuna a difendere per alcun tempo la Terra; l'altra però fu demolita in gran parte, ed incorporata nell'edifizio ove più modernamente ebbe sede un Monastero di Religiose. La predetta Rocca forse è l'unica fabbrica la quale, oltre le mura, ci dia indizio dell'epoca della prima edificazione della Terra, la quale sembra però fabbricata di recente, perché modernamente restaurata, ed abbellita pressoché nel totale de' suoi edifizj.
Se in molti di essi si fosse più avuto riguardo al solido, che a quel falso brillante il quale colpisce ma non soddisfa, Montevarchi porterebbe il vanto sopra molti altri luoghi del Valdarno superiore ancora per l'eleganza del suo materiale.
La maggior piazza farebbe assai più vaga comparsa se il loggiato che in parte la cinge fosse stato condotto con maggior proprietà di disegno, d'esattezza, e di simetrìa [sic].
Fra le fabbriche Sacre è degna d'essere riguardata con attenzione la Prepositura che è bella, sebben moderna anzichenò, e che risente alquanto di un certo caricato ne' suoi ornati, il quale non può per altro gran fatto dispiacere agli intendenti.
Bella pure è la fabbrica del Convento, come della Chiesa di S. Francesco, dove all'Altar maggiore si ammira la celebre Tavola lavorata con arte ed ingegno da Alessandro Filippi, comunemente detto Sandro Botticello, che fu rammentata con lode pur dal Vasari.”

Francesco Fontani (1748–1818) religioso, erudito, filologo, archeologo, numismatico, storico delle arti, bibliotecario e antiquario itali…

da Viaggio pittorico della Toscana, vol. VI, p. 195
Origine: Terranuova Bracciolini.
Origine: L'attuale Strada Statale 69 di Val d'Arno.
Origine: Monastero di Santa Maria del Latte.
Origine: Collegiata di San Lorenzo.
Origine: Chiostro di Cennano.
Origine: Convento e Chiesa di San Ludovico.

“Pregiudicati dalla scarsa domanda dell'esterno, i giovani stazionano nel "Reclusorio" grazie anche alla compiacenza degli amministratori, fino al punto di disattivare i criteri per il loro allontanamento. Alla fine del XVIII secolo, questo fenomeno è largamente rinvenibile, tanto da richiamare l'attenzione dei governatori che, nel 1790, dopo aver riscontrato che nei cinque anni precedenti nessun recluso è uscito impiegato, propongono alcune modifiche ai regolamenti vigenti. Considerando che i criteri fino ad allora osservati di licenziarsi dopo i diciotto anni i reclusi maschi, debbano essere rispettati più largamente, la Giunta dell'Albergo introduce alcune restrizioni per quanto riguarda la permanenza nell'Istituto, al fine di incentivare il reinserimento dei giovani nella società. Infatti, mentre si continua a raccomandare di non licenziare il recluso se non è perfettamente "istruito nell'arte", se ne prevede il trasporto nella casa di correzione di San Francesco fuori porta Capuana «se discepolo e resistente all'apprendere l'arte», oppure il passaggio ai vecchi dell'Albergo se "incapace e scimunito". Resta, invece, confermata la norma di dotare il giovane licenziato di un abito intero, ma questo misero incentivo, ben presto, è arricchito dalla dotazione dei basiliari strumenti di lavoro, nella vana speranza di invogliare i vittitanti a lasciare l'ospizio. Si tratta di espedienti poco convincenti che si scontrano, m annullandosi, contro i numeri sempre più grandi di quanti confluiscono nell'istituto”

cap. 2, p. 51
L'industria della carità

Michael Crichton photo

“Gli astrofisici in genere concentrano la propria attenzione sul remoto universo per sfuggire alla realtà immediata della loro vita.”

Michael Crichton (1942–2008) scrittore e regista statunitense

da Sfera, traduzione di Ettore Capriolo, Garzanti

Papa Benedetto XVI photo
Papa Benedetto XVI photo
Papa Benedetto XVI photo
Alberto Manguel photo
Konrad Lorenz photo
Joanne Harris photo

“Era caduto nella trappola, scambiando la compassione per attenzione.”

Joanne Harris (1964) scrittrice britannica

Il ragazzo con gli occhi blu

Johannes Trithemius photo

“Fai attenzione a non iniziare nulla di cui poi ti possa pentire!”
Cave quicquam incipias, quod paeniteat postea.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

Robert M. Pirsig photo
Vincenzo De Luca photo
Claudia Mori photo
George Gershwin photo
Cesare Cantù photo
Mario Monti photo
Wilfred Bion photo
Jared Diamond photo
Roberto Cotroneo photo
Marcello Macchia photo
Giovanni Trapattoni photo
Giuseppe Pontiggia photo
Giovanni Berlinguer photo

“I trapianti di tessuti e di organi costituiscono uno dei progressi più straordinari della terapia e della solidarietà umana, e anche per questo richiedono attenzione, coerenza, equilibrio e un costante impegno.”

Giovanni Berlinguer (1924–2015) politico e docente italiano

Origine: Da Chi ferma i trapianti http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/275000/271345.xml?key=englaro&first=851&orderby=1, l'Unità, 5 settembre 2008, p. 27.

Osho Rajneesh photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fernando Arrabal photo
Cesare Prandelli photo

“[Su Antonio Conte] Ha avuto dieci mesi di squalifica per omessa denuncia, mica vorreste dargli l'ergastolo? Io, nelle dichiarazioni estive, mi riferivo a chi vende e compra le partite, non certo a chi viene accusato di omessa denuncia che è un tema delicato: tutti potremmo in qualche modo essere coinvolti per dei sentito dire del passato, quindi ci vuole molta attenzione nel giudicare.”

Cesare Prandelli (1957) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Il 28 maggio 2012, in pieno scandalo Calcioscommesse, durante la preparazione agli Europei a Coverciano, Prandelli aveva dichiarato: «Chi ha sbagliato deve essere cacciato in maniera definitiva dal nostro mondo».
Origine: Citato in Camillo Forte, Omessa denuncia, Prandelli lo difende, Tuttosport, 4 settembre 2012, p. 5.

Archibald Joseph Cronin photo
Jennifer Connelly photo
Francesco Dall'Ongaro photo
Bruno Longhi photo

“Batte Evani… attenzione gol! Ha segnato Chicco Evani! Ancora una volta è lui che risolve la partita! Chicco Evani, che aveva regalato la Supercoppa al Milan contro il Barcellona, sta reglanado il titolo di Campione mondiale per club ai rossoneri! Battuto René Higuita e gol di Chicco Evani!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Origine: Durante la telecronaca di Milan-Atlético Nacional, 17 dicembre 1989 ( Video http://www.dailymotion.com/video/x150igo_milan-atletico-nacional-1-0-d-t-s-gol-di-evani_sport).

Bruno Longhi photo

“Attenzione c'è un po' di imprecisione, Ravanelli, Ravanelli, attenzione attenzione gooooooooool! Sfruttando un errore di Frank de Boer, Ravanelli porta in vantaggio la Juventus quando siamo al dodicesimo minuto! Gol di Fabrizio Ravanelli! Juventus 1, Ajax 0!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Origine: Dalla telecronaca di Ajax-Juventus, 22 maggio 1996 ( Video http://www.dailymotion.com/video/x19r50b_ajax-juventus-1-1-2-4-d-c-r-champions-league-1995-1996_sport).

Bruno Longhi photo
Bruno Longhi photo

“Ecco Gianluca Vialli: il glorioso, il valoroso, il caparbio, l'indomito capitano, Gianluca Vialli, riceve le congratulazioni, la medaglia da parte dei dirigenti dell'UEFA, da Lennart Johansson, da… Aigner, Gerhard Aigner. Tutti i giocatori che passano in rassegna… vedete l'entusiasmo: tocca a Jugović, seconda Coppa dei Campioni per lui, Paulo Sousa, è la prima volta, Michele Padovano, che anche lui ha contribuito in modo importante alla vittoria dei suoi compagni, poi Conte che è stato costretto, purtroppo per lui, ad uscire anzitempo, il gladiatore, vale a dire Moreno Torricelli, Porrini, che non ce l'ha fatta a scendere in campo ma comunque è stato importante in questa edizione della Champions League, poi Fabrizio Ravanelli, il pararigori Peruzzi, Ciro Ferrara, che ha segnato il primo calcio di rigore, poi Rampulla, il portiere meno battuto della Champions League, ricordiamolo, e poi il momento di Alessandro Del Piero che aveva contribuito ad un inizio travolgente. E siamo al momento della Coppa dei Campioni, attenzione! La Coppa dei Campioni che viene consegnata al capitano… è festa! È festa! La bacia! Vialli alza al cielo di Roma, al cielo d'Italia la Coppa dei Campioni! Un trofeo che inseguiva dal 1992, unitamente a Vierchowod e Lombardo, e che la stessa Juventus inseguiva da undici anni, dopo la triste vittoriosa notte di Bruxelles. È Juventus, è la festa della Juventus!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Ajax-Juventus, 22 maggio 1996, consegna del trofeo

Bruno Longhi photo
John Coltrane photo
Bruno Pizzul photo
Bruno Pizzul photo
Bruno Pizzul photo

“L'anticipo di Moriero che ruba il primo pallone attenzione… e Ronaldo… giudicato in posizione regolare… attenzione Ronaldo, salta anche Marchegiani e mette dentro il 3 a 0!”

Bruno Pizzul (1938) giornalista e ex calciatore italiano

Lazio-Inter, 6 maggio 1998, 0-3
Citazioni tratte da telecronache

Bruno Pizzul photo

“La battuta di Barthez, colpo di testa in profondità, attenzione Wiltord, tiro… e pareggio! Pareggio di Wiltord, pareggio al quarantottesimo, Wiltord, pareggio. 1 a 1. Beffa.”

Bruno Pizzul (1938) giornalista e ex calciatore italiano

Francia-Italia, 2 luglio 2000, pareggio della Francia
Citazioni tratte da telecronache

Bruno Pizzul photo
William Joseph Levada photo
Angelo Scola photo
Antonio Spadaro photo
Stefano Benni photo

“Vent'anni fa, Leopold Mapple era il giovane scienziato più brillante del nostro corso per studenti superdotati all'Istituto di Scienze di Londra. Era un ragazzone di cento chili, roseo e ben vestito. Lo si sarebbe potuto prendere per un ricco rampollo nullafacente: invece era lo scienziato più importante nella ricerca sulla fisica subatomica. Ma era anche il più inveterato gaudente, mangione, bevitore, tabagista, donnaiolo e cultore di ogni altra cosa dai più chiamata vizio. Spesso veniva richiamato dal nostro rettore, gran lucertolone calvinista, ad un atteggiamento più morale, ma Apple gli rispondeva sempre: "Sono uno scienziato e ho studiato con attenzione il mondo: e dico mai, nelle mie osservazioni, né col microscopio, né con con la camera a bolle, né con le analisi chimiche, né coi raggi X ho mai visto apparirmi una cosa chiamata 'morale'. Era infatti Leopold Mapple, l'uomo più radicalmente ateo, più rigidamente materialista, più lontano da qualsiasi sbavatura filosofica o mistica, che io avessi conosciuto. Per lui tutto era materia, numero, osservazione, confronto, realtà: su tutto il resto egli spargeva abbondantemente la sua risata fragorosa, ben conosciuta in tutte le birrerie londinesi. "C'è un solo mezzo", egli ripeteva spesso, "per elevarsi da questa terra: ed è possedere una velocità superiore a 11,45 chilometri al secondo: tutto il resto è carburante per la superstizione e l'ignoranza." E a questo suo monolitico approccio all'esistenza, egli si manteneva coerente. Radunava un gruppo di amici, io, il dottor Hyde, e Bohr, e Fermi e Jacobson e ci trascinava nella Londra notturna. Mangiava e beveva smodatamente: "Nulla teoria, sine hosteria,"diceva e aggiungeva: "Certo non ci si ciba in fondo che di molecole, ma tra un piatto di idrogeno e un pasticcio di maiale, c'è una bella differenza." E a chi gli diceva che diventa sempre più grasso, rispondeva: "Nell'Universo, le cose grosse sono più rare delle piccole: pochi elefanti, molte zanzare, pochi grandi stelle, tanti pianetini." Insomma, un tipo piuttosto bizzarro, l'avrete capito: ma l'eccezionale bravura scientifica e l'allegria contagiosa, lo rendevano simpatico a tutti. Piaceva anche alle donne, anche se lui ripeteva spesso:"Considero ogni parola detta a letto, oltre le sei, come una conferenza, e come tale mi riservo di abbandonarla." Questo suo carattere gli causava anche qualche guaio, come una volta, quando vide alcuni bambini fermi davanti a un presepe sotto Natale. Subito volle spiegare loro: uno, che Gesù Bambino non poteva essere nato seminudo nella capanna perché sarebbe morto assiderato entro pochi minuti, due, che la Madonna non poteva averlo partorito restando vergine perché la fecondazione artificiale è stata inventata quasi duemila anni dopo, e tre, che se veramente sulla capanna fosse arrivata una cometa avrebbe ridotto tutta la Palestina a una voragine fumante. Inoltre i pastori che arrivavano con le pecore probabilmente non erano venuti per regalarle, ma per venderle come è loro abitudine, e che i tre re magi erano la più grande delle fandonie perché mai nella storia un re si è fatto una cammellata nella notte per andare a portare dei doni a un bambino nudo, magari a una bambina di sedici anni sì, ma a un neonato mai nei secoli dei secoli amen e dopo, siccome i bambini erano piuttosto choccati, li portò tutti in una pasticceria e offrì loro una montagna di kraffen dicendo: prendete e mangiate, eccovi dio infinitamente buono nella sua santa trinità di crema, marmellata di arance e cioccolato. Fu denunciato dai genitori, e si guadagnò una nota di biasimo dal rettore, che però non lo espulse perché proprio in quei mesi Mapple stava ultimando un esperimento straordinario: era riuscito a costruire una camera a bolle speciale dove era sicuro di scoprire la terza forza elementare, la forza che, diceva, sta all'origine di tutte, e non è né onda né particella, qualcosa di completamente diverso, e definitivo. "Farò l'ultimo strip-tease alla cosiddetta materia," ci disse, troneggiando tra macerie di lattine di birre, a una festa organizzata la sera prima dell'esperimento. "E quello che resterà alla fine, sarà il principio: altroché Buddha e Javeh e Visnù e altri figuri metà uomo e metà cane e splendenti e resuscitanti e volanti e sibilanti su e giù per il cielo. Basta con il traffico aereo degli impostori! Quello che troveremo al termine del mio esperimento, sarà Dio a tutti gli effetti di legge: ciò da cui tutto è composto, e creato, e causato: una particella, un'onda, una relazione. Non lancerà fulmini, nel suo nome nessun profeta sarà costretto a massacri, non avrà bisogno di travestirsi da toro di legno per scopare: sarà una formula, tutto lì. Gioiosa, semplice, tangibile, consistente, divulgabile nelle scuole, utilizzabile in industria. Ragazzi quel giorno andrò dal rettore e gli dirò: 'faccia mettere questa formula nel presepe al posto di Gesù Bambino. E vedrà se giuseppi e marie e pastori e pecorelle e reganti cammellari e angeli trombettieri non ci faranno la figura dei fessi!" Noi scoppiammo a ridere, qualcuno era un po' scandalizzato, ma Mapple ci travolse, beveva e cantava e petava come un cavallo gridando: "In interiore hominis vox veritatis!" e passammo in rassegna tutte le bettolacce di Sub-Chelsea e per contare i tappi di birra fatti saltare Bohr disse che ci sarebbe voluta un'equazione complessa, e tornammo a casa ubriachi fradici. Il giorno dopo, fragoroso come sempre, Mapple arrivò all'Istituto per l'esperimento. "Bene," disse "ora prendiamo un bell'atomo grassotto e prendiamolo a cazzotti finché non gli cascano giù tutti gli elettrodentoni." Era questo un suo modo colorito di definire gli esperimenti subatomici. Un giovane tecnico si calò nella grande camera a bolle, dentro la quale sarebbe avvenuto il bombardamento, fino all'ultima particella. Quella mattina Mapple era particolarmente euforico, e ben farcito di birra. Non si accorse che il tecnico si era sdraiato a terra per controllare la temperatura del suolo. Così lo chiuse senza accorgersene dentro la camera e iniziò il bombardamento. L'esperimento durò otto giorni: per quel tempo, il reparto restò chiuso a tutti. Il nono giorno ecco arrivare Mapple in smoking, reduce dalla solita notte di baldoria. C'eravamo tutti con lui, mentre si avviava alla camera nucleare: "Ragazzi", egli gridava, facendo roteare il bastone d'avorio, "le nuvole di duemila anni di incensi religiosi stanno finalmente per dissolversi. Migliaia di preti invaderanno gli uffici di disoccupazione in tutto il mondo. Nessun bambino verrà mai più atterrito da purgatori e inferni! Le marmellate in cima agli armadi verranno sterminate, senza paura di ritorsioni. Nelle chiese risuonerà, liberatorio, il tintinnio dei brindisi. Suore nude si concederanno a rabbini infoiati, ex voto, ex stole, ex messali, tiare, sottanoni e paramenti e ultime cene tutto brucerà, nello stesso fuoco in cui la chiesa ha bruciato i libri, gli eretici, i villaggi degli infedeli. L'ultima crociata è giunta! L'umanità è salva! Cristo è disceso in terra, anzi è sempre stato lì, e io ve lo mostrerò! La causa causarum, la sacra particula, il colui da cui, il primo motore, l'ordo initialis, l'uovo cosmico, il fabbro celeste, il danzatore eterno, l'occhio del Buddha, il kkien, il waugwa, il primo bit, il supremo artefice! Presto a voi in tutto il suo scientifico splendore! Seguitemi!" E noi lo seguimmo, eccitati, fin davanti la porta sigillata della camera dell'esperimento, e trattenemmo il fiato insieme a lui, quando lui aprì la porta e vide… vide… Vide il tecnico, con la barba lunga, i capelli incolti, con il viso scavato da otto giorni di digiuno, e il camice bianco strappato, che alzava al cielo le mani bruciate dalle ustioni radioattive e gridava: "Sono qui! Sono io, Mapple, finalmente mi hai trovato!" Descrivere il viso di Mapple in quel momento, non mi è possibile: diventò bianco come un marmo, gli occhi sembrarono uscirgli dalle orbite, ed egli lanciò un urlo, un urlo che fece tremare i vetri dell'Istituto, e i nostri cuori. "Nooooooooooooooooo!" Fuggì, travolgendo tutti. Nessuno di noi riuscì a raggiungerlo per spiegargli cos'era veramente successo. Sparì nel nulla e riapparve solo dopo molti giorni, la barba lunga, gli occhi rossi: capimmo subito che era uscito di senno. "Mapple," cercammo di spiegargli "quello che hai visto era solo il tecnico dell'Istituto, rimasto chiuso nella tua camera atomica per otto giorni!" "No amici," egli disse con voce ispirata, "era Dio! In fondo a ogni atomo c'è Dio." Due mesi dopo partì, con questa strana astronave, nello spazio. Da quel giorno egli vola per le galassie, portando la Religione ovunque, nelle stazioni spaziali, nei pianeti, nelle astronavi: non c'è culto o rito o confessione che egli non conosca e commerci. Cosi sia.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
Michele Valori photo
Edward Luttwak photo
Piero Martinetti photo
Luciano Canfora photo
Giorgio Antonucci photo
David Foster Wallace photo
Claudio Lotito photo

“Bisogna salvaguardare lo stato psico-fisico dei calciatori in primis. Noi in passato non abbiamo tesserato calciatori proprio per questo motivo, ritenendo che lo stato fisico di un atleta venga sempre al primo posto. A volte un uomo può avere una salute ottima per la vita normale ma non per l'attività sportiva. Per questo serve prevenzione e massima attenzione.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Alberto Abbate Decidono i presidenti, non i funzionari di passaggio http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/lazio/2012/04/16/news/lotito_polemico_con_baldini-33411799/, la Repubblica, 16 aprile 2012.

Mahátma Gándhí photo
Henri Nouwen photo
Roger Federer photo
Dave Shea photo

“Un margine grande crea un adeguato spazio per il testo nella finestra del browser e attira l'attenzione sul contenuto.”

Dave Shea (1950)

Origine: Lo Zen e l'arte del Web con il CSS, Capitolo 2 – Il design, p. 51

Ian Fleming photo

“[Riferito a Romanzo criminale] La ricostruzione d'ambiente cattura l'attenzione, intuendo la mole di lavoro (rendere gli esterni urbani degli anni Settanta è come rendere quelli del Medioevo), agli attori giovani ci si abitua subito e poi la storia va, col notevole intreccio di partenza tra tensioni e strategie d'epoca, criminali, politiche, servizievoli – nel senso dei Servizi.”

Antonio Dipollina (1960) giornalista, critico televisivo e scrittore italiano

Origine: Da Che bel Romanzo criminale, un'altra fiction è possibile http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/12/che-bel-romanzo-criminale-un-altra-fiction.html, Repubblica.it, 12 novembre 2008.

Philip K. Dick photo
Claudia Cardinale photo
Francesca Schiavone photo

“Dopo la vittoria di Parigi ritengo di poter sostenere meglio attenzioni e tensioni forti. Ora ho più sogni, uno di questi è proprio vincere in casa, al Foro Italico!”

Francesca Schiavone (1980) tennista italiana

Origine: Citata in "Il sesso pre partita? Porta solo vantaggi" http://www.repubblica.it/sport/tennis/2011/05/02/news/schiavone_sesso_pre_partita-15681606/, la Repubblica, 2 maggio 2011

Salvatore Fisichella photo
Giampaolo Pazzini photo
Jimmy Wales photo
Angelo Bagnasco photo
Daniele Luttazzi photo
Luciano Ligabue photo
Lev Trotsky photo
Nico Perrone photo
Nico Perrone photo
Nico Perrone photo
Amartya Sen photo
Tito Boeri photo
Stefano Rodotà photo
Nina Nikolaevna Berberova photo
Emil Cioran photo
Stefano Bollani photo
Piero Angela photo

“Il nostro cervello è fatto in modo che l'attenzione sia tanto più alta quanto più un avvenimento suscita emozioni.”

Piero Angela (1928) divulgatore scientifico e giornalista italiano

cap. XI, p. 143
A cosa serve la politica?

Piero Angela photo