Frasi su avversario
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“Voi siete qui dopo aver conquistato potenti nazioni e aver soggiogato il mondo, considero quindi assurdo dovervi incitare con discorsi come se non foste uomini provati dalle azioni. […] Infatti cos'è la guerra per voi se non una consuetudine? Oppure cosa per un uomo coraggioso è più piacevole che cercare vendetta con la propria mano? È un diritto naturale saziarsi l'anima con la vendetta. Quindi lanciamoci contro il nemico con ardore poiché sono sempre i più coraggiosi ad attaccare. Disprezzate questa accozzaglia di razze diverse. Chi si difende tramite un'alleanza dimostra codardia. Guardate, anche prima del nostro attacco sono tormentati dal terrore. Cercano le vette, si impossessano dei colli e poi, pentendosi troppo tardi, chiedono a gran voce una protezione dalla battaglia in campo aperto. […] Quindi giù nella mischia, con cuore gagliardo come siete abituati. Disprezzate il loro ordine di battaglia. Attaccate gli Alani, sbaragliate i Visigoti. […] Lasciate che il vostro coraggio si levi e la vostra furia scoppi. Ora, o Unni, mostrate la vostra scaltrezza e le vostre gesta d'armi. Chi rimane ferito pretenda in cambio la morte del suo avversario; chi è incolume si diverta a massacrare il nemico. Che nessuna lancia colpisca chi è sicuro di vivere, e che il fato colga anche in pace chi è sicuro di morire. Infine perché mai il destino avrebbe dovuto rendere gli Unni vittoriosi su così tante nazioni se non per prepararli alla gioia di questo conflitto? […] Chi ha fatto sì che degli uomini armati si arrendessero a voi quando eravate ancora disarmati? Nemmeno una massa di nazioni federate potrebbe resistere alla vista degli Unni. In questo non mi sbaglio […]. Io lancerò la prima lancia contro il nemico. Chi riposa mentre Attila combatte è un uomo morto.”

Attila (406–453) sovrano e condottiero unno
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“[Su Giuseppe Meazza] Grandi giocatori esistevano già al mondo, magari più tosti e continui di lui, però non pareva a noi che si potesse andar oltre le sue invenzioni improvvise, gli scatti geniali, i dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, le fughe solitarie verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Peppìn Meazza era il fòlber http://www.ilgiornale.it/news/sport/addio-pepp-n-meazza-dio-indolente-f-lber-1032376.html, il Giornale, 24 agosto 1979.

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“Sufficiente per tenere lontani gli avversari.”

Aristone re di Sparta

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“Il pallone… quando urtò la rete avversaria, la sollevò come una gonna, come i migliori venti sollevano le gonne alle ragazze in fiore…”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 27. ISBN 88-8598-826-2

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“Il «free verse» di Whitman era un assalto alla fortezza della poesia in se stessa; una sfida, rivolta a tutti i poeti viventi, a spiegare per quali motivi non dovessero anche loro scrivere allo stesso modo. Una sfida che dura ancora dopo un secolo di vigorosa esistenza nel corso del quale è stata sotto il fuoco continuo degli avversari ma non è mai stata sconfitta.”

William Carlos Williams (1883–1963) poeta, romanziere e medico statunitense

Origine: Da An Essay on Leaves of Grass, in Leaves of Grass One Hundred Years After, a cura di Milton Hindus, 1955; citato in Walt Whitman, Foglie d'erba, poesie scelte e tradotte da Enzo Giachino, cronologia della vita e dell'Autore e del suo tempo, antologia critica e bibliografia a cura di Anna Luisa Zazo, Arnoldo Mondadori Editore, II edizione, 1972, Antologia Critica, p. 34

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“Il termine demokratía comincia a circolare verso la fine del VI secolo avanti Cristo, con una accezione prevalentemente dispregiativa. In entrambe le componenti della parola. Da un lato, infatti, krátos non significa affatto genericamente «potere» (come per lo più si ritiene), ma si riferisce piuttosto a quella forma di potere che scaturisce da, e si fonda su, l’uso della forza. Analogamente, il termine démos viene adoperato per denominare non la totalità della popolazione, ma quella parte, ancorché maggioritaria, del popolo, che è in possesso di alcuni requisiti. Le occorrenze di démos nel senso di regime popolare, cioè di democrazia, sono pochissime e si trovano concentrate nel celebre dibattito sulle costituzioni, svoltosi verso la metà del V secolo. Le altre attestazioni di démos si presentano sostanzialmente come valutazioni negative della democrazia, quali potevano essere espresse soprattutto dai suoi avversari, i quali contestavano a questa forma di governo il fatto di privilegiare i (molti) cattivi, rispetto ai pochi (buoni), ovvero di pretendere che a governare fosse una moltitudine indistinta, anziché gli áristoi, i «migliori». Insomma, pur nell’estrema variabilità di significati, da un lato demokratía indica il dominio coercitivo, esercitato con la forza, di quella parte del popolo che è il démos (con la drastica esclusione delle donne), mentre dall'altro lato essa esprime il sopravvento della componente quantitativamente, ma non qualitativamente, più significativa del popolo.”

Umberto Curi (1941) filosofo italiano
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“[Rivolgendosi a Enrico Letta. ] Il Ministro dell'interno del suo Governo, signor Presidente del Consiglio, è responsabile, secondo la Costituzione, del sequestro di una bambina di sei anni e di sua madre e dell'infame consegna di questi innocenti a una dittatura amica; perché questo è stato il suo Governo, signor presidente Letta: un Governo amico dei dittatori, come quello kazako, e nemico e avversario implacabile dei cittadini che chiedono giustizia…”

Mario Michele Giarrusso (1965) politico italiano

Origine: Citato in Senato della Repubblica – XVII Legislatura – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 115 del 02 ottobre 2013 Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguente discussione - Approvazione della proposta di risoluzione n. 2, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/719471.pdf. Roma, 2 ottobre 2013.

“Ho verificato che non esiste più il professionismo in Italia. Ho fatto una fatica impressionante per trovare, io, i fondi per pagarmi il match. Siamo senza "borse", siamo in condizioni pietose. […] In questa occasione, ho pagato io la borsa del mio avversario. […] Che non si riesca a vivere di pugilato, è cosa nota. Ma che addirittura un pugile professionista debba, per poter combattere, rischiare addirittura di rimetterci… be’, questo è troppo.”

Leonardo Damian Bruzzese pugile italiano

Origine: Citato in Maurizio Roveri, Damian Bruzzese: "Il professionismo in Italia non esiste più" http://news.boxeringweb.net/notizie-1/ultime-notizie/44118-damian-bruzzese-%E2%80%9Cil-professionismo-in-italia-non-esiste-pi%C3%B9%E2%80%9D.html, BoxeringWeb.net, 4 aprile 2016.

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“[Famosa gaffe] Come diceva Goethe, a forza di ripetere una roba diventa vera. Se i tuoi avversari ripetono all'infinito alcune storie, magari molti ci credono.”

Oscar Farinetti (1954) imprenditore e dirigente d'azienda italiano

Origine: L'espressione ripresa da Farinetti non venne pronunciata da Goethe, ma dal gerarca nazista Joseph Göbbels, cfr.: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.»
Origine: Dalla trasmissione televisiva Otto e Mezzo, 11 novembre 2016; citato in Gisella Ruccia, Gaffe di Farinetti: "Come diceva Goethe, a forza di ripetere una roba questa diventa vera". Ma la frase era di Goebbels http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/12/gaffe-di-farinetti-come-diceva-goethe-a-forza-di-ripetere-una-roba-questa-diventa-vera-ma-la-frase-era-di-goebbels/3187235/, IlFattoQuotidiano.it, 12 novembre 2016.

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“Bati sfonda tutto con un colpo di mortaio | poi ce pensa Totti a fare secco l'avversario.”

Brusco (1974) cantante italiano

da Per Roma, n. 5
Si fa presto a dire... Brusco

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“In allenamento consiglio sempre a mio figlio di evitare la testa perché i suoi pugni sono veloci, potenti e pericolosi. Volevo proteggere il suo avversario. Ciò non significa che la boxe debba esser vietata, i match si farebbero comunque, senza controlli, e i danni sarebbero molto più gravi per i pugili.”

Chris Eubank (1966) pugile inglese

Origine: Citato in Boxe, stabili le condizioni di Blackwell. La federazione "assolve" l'arbitro http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Boxe/29-03-2016/boxe-stabili-condizioni-blackwell-federazione-assolve-arbitro-15033610027.shtml, Gazzetta.it, 29 marzo 2016.

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“[Sulla Juventus Football Club] L'avversaria più forte e, insieme, una patente di grandezza. Se la affronti con possibilità di vittoria concrete – e io sono stato fortunato, mi è successo di prevalere più di una volta – vuol dire che il tuo valore è elevato. È automatico.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Paolo Condò, Mancini rivela il suo top "Rigiocare Juve-Samp" http://www.gazzetta.it/Calcio/17-01-2014/mancini-juventus-sampdoria-202098905622.shtml, Gazzetta.it, 18 gennaio 2014.

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“L'obiettivo della Juventus, a inizio stagione, è sempre quello di vincere […]. La vera Juve è quella che vince i campionati […]. L'avversario più pericoloso per noi è la Juventus: non è arroganza, lo penso veramente.”

Patrice Evra (1981) calciatore senegalese naturalizzato francese

Origine: Da un'intervista a Sky Sport; citato in Alberto Mauro, Evra: "La Juve vera è quella che vince. E ha un solo rivale: la Juve" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/30-12-2015/evra-la-juve-vera-quella-che-vince-ha-solo-pericolo-juve-140109680850.shtml?refresh_ce-cp, Gazzetta.it, 30 dicembre 2015.

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“[Rispondendo alle affermazioni di Rudi Garcia secondo cui le altre squadre in campionato non si sarebbero impegnate contro la Juventus] Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Garcia, perché le ho trovate molto provinciali, sotto tutti i punti di vista. E andando un po' indietro, se sommate agli aiutini, le posso catalogare nelle chiacchiere da bar, così come avevo catalogato gli aiutini. Sinceramente non penso che il campionato italiano dovesse aspettare Garcia per portare dei nuovi stimoli alle squadre che affrontano la Juventus, anche perché Garcia deve sapere che sono tre anni che la Juventus è in testa al campionato, ne ha vinti due, ha vinto due Supercoppe, è stata sempre protagonista assoluta. Quest'anno è ancora in testa alla classifica. E chi gioca contro la Juventus gioca la partita della vita. Quindi non è che dovessimo aspettare il signor Garcia che portasse grandi stimoli ai nostri avversari. Detto questo la trovo anche una grandissima mancanza di rispetto nei confronti degli allenatori che devono scegliere le formazioni, nei confronti dei calciatori che devono scendere in campo, nei confronti delle società che investono per centrare l'obiettivo salvezza, Europa League o Champions League, lo trovo anche irrispettoso nei confronti dei tifosi, perché io non penso che i tifosi del Livorno, o del Bologna, o dell'Inter, possono pensare che la loro squadra possa giocare contro la Juventus senza impegnarsi.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Dalla conferenza stampa prima della partita Sassuolo-Juventus; citato in Conte: "Garcia? Parole provinciali" http://www.calciomercato.com/news/conte-parole-garcia-provinciali-da-bar-la-verita-su-vidal-e-barz-703965, Calciomercato.com, 27 aprile 2014.

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“Da avversario, sai che è la Juve il rivale da battere […]. Ora che sono qua, mi accorgo di come sia società che compagni lottino e lavorino ogni giorno per continuare a vincere: nonostante le numerose vittorie, qua c'è ancora tanta fame, tanta voglia di fare ancora di più!”

Gonzalo Higuaín (1987) calciatore argentino

Origine: Da un'intervista a Juventus TV; citato in Higuain: «Qua c'è sempre voglia di vincere!» http://www.juventus.com/it/news/news/2016/higuain---qua-c---sempre-voglia-di-vincere--.php, Juventus.com, 20 ottobre 2016.

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“Quando A apprende che i pensieri di B sul medesimo oggetto differiscono dai propri, egli non rivede anzitutto il proprio pensiero per trovare l'errore, ma presuppone quest'ultimo nel pensiero dell'altro: l'uomo, cioè, per natura pretende di aver sempre ragione. […] Da cosa deriva questo? Dalla naturale malvagità dell'essere umano. Se questa non ci fosse, se noi fossimo fondamentalmente onesti, in ogni dibattito tenderemmo semplicemente a portare alla luce la verità, senza curarci che questa risulti conforme alla nostra opinione annunciata in precedenza o a quella dell'altro: ciò sarebbe indifferente o perlomeno una questione del tutto marginale. Ma ecco la questione principale: la vanità innata, che è particolarmente eccitabile riguardo alle forze della ragione, non vuole accettare che ciò che noi abbiamo enunciato in precedenza risulti falso, e ciò che ha detto l'avversario, giusto. Di conseguenza, ciascuno dovrebbe semplicemente impegnarsi a giudicare rettamente; e per farlo, dovrebbe prima pensare e poi parlare. All'innata vanità, però, si accompagnano nei più il cicaleccio e l'innata disonestà. Essi parlano prima di aver pensato, e anche se poi si rendono conto che la loro affermazione è falsa, deve tuttavia sembrare che sia il contrario. L'interesse per la verità, che è certamente l'unico movente della enunciazione della proposizione ritenuta vera, cede ora del tutto all'interesse per la vanità: il vero deve apparire falso, e il falso vero.”

L'arte di ottenere ragione

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“Il laico ha sempre ragione, tranne quando tenta di imporre agli "avversari" di esserlo.”

Vittorio Feltri (1943) giornalista italiano

Origine: Da Libero, 11 marzo 2007.

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“Sono convinto che Super Smash Bros. Brawl è ideato in modo tale da stimolare le abilità del giocatore che riuscirà quindi a trarre vantaggio da questa sperimentazione ineguagliabile. Il gioco stimola la creatività del giocatore, consente di scaricare nuovi scenari ogni giorno e offre la possibilità di affrontare avversari casuali per rafforzare la sua filosofia di "esperienza unica."”

Satoru Iwata (1959–2015) imprenditore giapponese

Origine: Da Iwata Chiede: Super Smash Bros. Brawl http://www.nintendo.it/Iwata-Chiede/Iwata-Chiede-Super-Smash-Bros-Brawl/Iwata-Chiede-Super-Smash-Bros-Brawl-Parte-1/1-L-ex-capo-chiede-/1-L-ex-capo-chiede--212640.html, Nintendo.it, 2008, parte 7 - 3.

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“Non mi interessa se gli avversari segnano un gol, perché noi ne segneremo uno più di loro.”

Béla Guttmann (1899–1981) allenatore di calcio e calciatore ungherese naturalizzato austriaco
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“Se la politica è l'arte del governo, la competizione politica è il salutare conflitto tra persone o partiti diversi, portatori di progetti diversi, che si contendono il potere di mettere in pratica le loro idee per governare una società. Nella pratica però le cose stanno in maniera diversa, e non solo perché talvolta, come insegna la storia, in politica scendono degli avventurieri, che puntano solo ad accumulare potere e denaro, ma anche perché la lotta politica possiede linguaggi, meccanismi e liturgie difficilissimi da decifrare. Del resto un motivo per cui le cose vanno in questo modo c'è. Trattandosi di una competizione, le strategie di un leader o di un partito non potranno mai essere completamente alla luce del sole, altrimenti si corre il rischio di regalare un vantaggio enorme all'avversario. Spesso, così, può capitare di assistere a comportamenti apparentemente incomprensibili, che nascondono, in realtà, mosse segrete o trappole per trarre in inganno i propri antagonisti. Frasi dette e poi repentinamente smentite, voci costruite ad arte, finte e colpi a sorpresa, quanto di più lontano da quella che dovrebbe essere una autentica battaglia di idee. Il risultato però è che spesso cade nell'inganno anche chi, per mestiere, queste vicende le deve raccontare e spiegare, come i giornalisti. Il cosiddetto politichese, la lingua che ha preso il posto dell'italiano nelle cronache parlamentari, ne è il sintomo più evidente, essendo un gergo tutto interno alle dinamiche di palazzo, che sembra fatto apposta per non spiegare nulla di quanto effettivamente accada.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da un'intervista del 17 novembre 1998 all'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche

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“Anche Edberg era "tacchino freddo", ma Edberg aveva ben altre frecce: non era un dittatore efferato; ha avuto avversari veri […]; aveva un gioco molto più romantico; non era asettico, bensì mostruosamente fragile.”

Andrea Scanzi (1974) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Federer, Martone e gli sfifati http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/27/federer-martone-sfigati/186989/, Il Fatto Quotidiano.it, 27 gennaio 2012.

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“Se vuoi offendere un avversario, lodalo a gran voce per le qualità che gli mancano.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Sessanta, XXXIII

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