Frasi su colore
pagina 14

Jayadeva photo
Joseph Sheridan Le Fanu photo
Dejan Stanković photo

“Sono molto orgoglioso di questa squadra, dei colori che indosso. Lo sono sempre stato e lo sono ancora di più nei momenti di difficoltà.”

Dejan Stanković (1978) calciatore serbo

Origine: Da una intervista su Inter Channel; citato in Stankovic rianima l'Inter: "Siamo più uniti che mai" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Inter/21-04-2011/stankovic-blinda-inter-80926375709.shtml, Gazzetta dello Sport, 21 aprile 2011.

Paolo Sylos Labini photo

“Per venire ai commenti specifici, sulla giustizia e sulla crisi da cui oggi è investita gioca soprattutto l'eterogeneità ideologica e politica. In tempi recenti si è fatta strada l'idea perniciosa che non esiste e non può esistere una giustizia «obiettiva», che l'elemento ideologico è inevitabilmente presente in tutti gli uomini in quanto animali sociali e quindi anche nei giudici; così stando le cose, è necessaria una «scelta di campo», anche nell'amministrare la giustizia.
Come tutte le idee perniciose, anche questa ha una parte di verità. In quanto membro di una società ed anzi in quanto membro di una classe o di una categoria sociale, ciascuno di noi non può andare esente da condizionamenti ideologici. Ma se la rigorosa obiettività non è possibile, un uomo civile e soprattutto giudice deve rifuggire dal bieco settarismo, deve fare ogni sforzo per tenere sotto controllo le sue preferenze ideologiche e cercare di essere intellettualmente onesto. Viceversa, oggi nella magistratura non sono più eccezioni coloro che si arrendono all'idea del fatale predominio dell'elemento ideologico: né sono pochi – è terribile a dirsi – coloro che per amore di carriera entrano in turpe commercio con influenti uomini politici e, nei fatti, si mettono al loro servizio usando la giustizia penale come arma di ricatto o di persecuzione per togliere di mezzo certe persone in lotte economiche e politiche condotte senza esclusione di colpi. Infine, nel preoccupante quadro della giustizia italiana, troviamo anche, come effetto della rapidissima e tumultuosa espansione delle classi medie, magistrati, fortunatamente non numerosi, che si comportano come liberti, i quali, per dar prova della promozione sociale e della raggiunta indipendenza rispetto agli antichi signori, incriminano uomini di grande notorietà e di elevata posizione sociale non solo quando commettono reati (il che è sacrosanto), ma anche quando gl'indizi sono labili e pretestuosi e si tratta, come poi spesso risulta dopo lunghe e penose vicende, d'intemerati gentiluomini. A volte una tale condotta si combina con quel turpe commercio di cui parlavo poco fa – il liberto perde il pelo, ma non sempre perde il vizio.”

Paolo Sylos Labini (1920–2005) economista italiano

Origine: Le classi sociali negli anni '80, p. 36-37

Josif Aleksandrovič Brodskij photo
Jacqueline Bisset photo
Nina Nikolaevna Berberova photo
Manuel José Quintana photo
Manuel José Quintana photo
Emil Cioran photo

“Se tutti coloro che abbiamo ucciso col pensiero scomparissero davvero, la terra non avrebbe più abitanti.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Sommario di decomposizione

Emil Cioran photo

“Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo. Chi si sente solo vive un dramma puramente individuale; il sentimento dell'abbandono può sopraggiungere anche in una splendida cornice naturale. In tal caso interessa unicamente la propria inquietudine. Sentirti proiettato e sospeso in questo mondo, incapace di adattarti ad esso, consumato in te stesso, distrutto dalle tue deficienze o esaltazioni, tormentato dalle tue insufficienze, indifferente agli aspetti esteriori – luminosi o cupi che siano –, rimanendo nel tuo dramma interiore: ecco ciò che significa la solitudine individuale. Il sentimento di solitudine cosmica deriva invece non tanto da un tormento puramente soggettivo, quanto piuttosto dalla sensazione di abbandono di questo mondo, dal sentimento di un nulla esteriore. Come se il mondo avesse perduto di colpo il suo splendore per raffigurare la monotonia essenziale di un cimitero. Sono in molti a sentirsi torturati dalla visione di un mondo derelitto, irrimediabilmente abbandonato ad una solitudine glaciale, che neppure i deboli riflessi di un chiarore crepuscolare riescono a raggiungere. Chi sono dunque i più infelici: coloro che sentono la solitudine in se stessi o coloro che la sentono all'esterno? Impossibile rispondere. E poi, perché dovrei darmi la pena di stabilire una gerarchia della solitudine? Essere solo non è già abbastanza?”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Al culmine della disperazione

Emil Cioran photo
Emil Cioran photo

“Sul piano spirituale, chi è in buona salute è condannato. La profondità è monopolio di coloro che hanno sofferto.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Intervista con Sylvie Jaudeau
Un apolide metafisico: conversazioni

Emil Cioran photo

“Invidiamo coloro che hanno trovato la liberazione e la pace, ma restiamo con chi non ha incontrato né l'una né l'altra.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Qualche parola su Leopardi [1983], p. 23
Fascinazione della cenere

Emil Cioran photo
Emil Cioran photo
Enzo Biagi photo
Luís Figo photo

“Ora lavoro all'Inter, difenderò sempre i colori nerazzurri, ma sono affezionato a tutti i club per i quali ho giocato: Sporting, Real, Barça.”

Luís Figo (1972) calciatore e dirigente sportivo portoghese

Origine: In un’intervista rilasciata al portale brasiliano Lancenet; citato in Figo: "Difenderò l'Inter. Julio Cesar e Maicon... " http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=76619, 'fcinternews.it. 9 aprile 2012

Piero Angela photo
Piero Angela photo
Paolo Giovio photo
Orson Scott Card photo
Sergej Luk'janenko photo
Luigi Riva photo
Renzo De Felice photo

“Nel Canaletto non c'è scenografia: egli si profonda tutto nel paese, e lì tra acque, pietre e cieli, ritrova la sua pittura, fresca come le cose nate allora. Legato alla tradizione dei suoi vecchi, costretto alla "veduta", che il pellegrino innamorato vuol portare con sé, il fondo della sua concezione è indubbiamente di prospettiva lineare. […] Ma troppo intorno a lui tutta Venezia gridava colore: ed egli, sopra a quella prospettiva scritta e lineata, non plasticata come negli scenografi, versa e tramezza l'atmosfera lagunare. Del colore questa fu la rivincita. Trovò in essa un ammorbidimento alle secchezze di spigoli e un addolcimento di fusioni al troppo rigido delle parallele di linee, e vi trovò il veicolo della luce, che a volte ristagna nell'aria, fatta prigioniera dei vapori umidi, come un velario tra noi e la veduta delle cose. La vita delle pietre bionde, nella luce, su la distesa dell'acque, tra salsedini di mare e fiati di laguna, fu il tema dominante della sua pittura. Le sue paste sottilizzate come un'epidermide, e com'essa porose e piene di raggricci, com'essa setacee anche nelle rugosità striate lievissimamente dal pennello, riempirono come tessuti viventi i riquadri dei telai disegnativi. Ma per le cose minute che la prospettiva non inquadra nei suoi ranghi, una gondola che guizza, un pitocco su uno scalino, un palone che pencola, una vela che s'affloscia, un pontile crollato, trova accenti di una disinvoltura briosa che meraviglia se uno non ha posto mente a quel che c'è di vivido e di compresso nella spianatura e appiattimento dei suoi scenari di case.”

Luigi Dami (1882–1926) critico e storico dell'arte italiano

da La pittura italiana del Seicento e Settecento, 1924
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

Sun Tzu photo
Andrea Poltronieri photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo

“Diffidate da coloro che non sanno ridere.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Intervista di Giorgia Meloni – Atreju 2010

Silvio Berlusconi photo

“"Abbronzato" era un complimento. E io avrei voluto avere il suo colore che fa salute.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2013
Origine: Dall'intervista su Radio2 del 24 gennaio 2013, citato in Berlusconi: "Obama abbronzato? È un colore che fa salute" http://video.repubblica.it/dossier/elezioni-politiche-2013/berlusconi-obama-abbronzato-e-un-colore-che-fa-salute/117214?video, Repubblica.it, 24 gennaio 2013.

Romano Battaglia photo
Romano Battaglia photo

“L'umiltà è la prerogativa di coloro che conoscono i propri limiti… e li amano.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Silenzio

Romano Battaglia photo
Romano Battaglia photo

“Coloro che vivono di certezze e non hanno mai dubbi, non vivono, esistono.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 42

Arturo Pérez-Reverte photo
Carlos Ruiz Zafón photo
Carlos Ruiz Zafón photo
Carlos Ruiz Zafón photo

“Un segreto conta quanto coloro da cui dobbiamo proteggerlo.”

The Shadow of the Wind
L'ombra del vento
Variante: Un segreto conta quanto coloro da cui dobbiamo proteggerlo

“Proprio in fondo a questo quadro, | a questa orrenda pioggia di colori, | un piccolo puntino nero, | il tuo viso appeso a un chiodo | che mi sorride.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Il vento
Attila

A. J. Muste photo
Mariano José Pereira da Fonseca photo

“Gli individui accecati dall'ambizione vedono ancora meno di coloro che sono ciechi dalla nascita.”

Mariano José Pereira da Fonseca (1773–1848) politico brasiliano

Origine: Citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1985.

Mike Oldfield photo
Margit Kaffka photo
Dean Karnazes photo
Ambroise Paré photo
Luciano Pedro Mendes de Almeida photo
Gianna Nannini photo

“E riuscirò sempre a fuggire dentro colori da scoprire…”

Gianna Nannini (1954) cantautrice e musicista italiana

da Aria
Aria

Marco Tullio Cicerone photo

“Siano pure detti poeti anche coloro che i greci chiamano fisici, dal momento che il fisico Empedocle scrisse un poema egregio.”

I, 217
Dicantur ei quos physikoús Graeci nominant eidem poetae, quoniam Empedocles physicus egregium poema fecerit.
De oratore

Paolo di Tarso photo
Jostein Gaarder photo
Arrigo Cajumi photo

“Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari”

Arrigo Cajumi (1899–1955) giornalista, scrittore e critico letterario italiano

Origine: Pensieri di un libertino, p. 67

Arrigo Cajumi photo
Félix Fénéon photo
Alfredo il Grande photo
Marin Mersenne photo
Nek photo
Nek photo
Cristina Donà photo

“Conosci i colori e la parte più scura di me | difficile da raccontare.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Conosci, n. 10
La quinta stagione

Aureliano de Beruete photo

“[Diego Velázquez] La tavolozza del nostro artista è estremamente semplice. Non vi troviamo che i colori fondamentali e imprescindibili, e quegli altri che chiameremo "puri". […] Questi colori sono le terre in genere, le ocre, la terra di Siena bruciata e il nero d'osso. […] Le tele che Velázquez usava agli inizi erano ruvide (preparate da lui o almeno nella sua bottega), con un tono rossastro e con una gran quantità di colore. Via via che l'artista procede nella sua carriera, adopera tele sempre più sottili e rischiara anche i colori dell'imprimitura, che divengono prima rossicci chiari, poi ocra, quindi grigiastri e, sulla fine, grigi quasi chiari. I toni rossastri, scuri, caldi, che usava nel suo primo periodo causavano poi l'annerimento della pittura, che certo non era, nell'insieme, scura come ci è giunta oggi. Ma ancor più che l'imprimitura, quel che ha scurito tante opere è stato l'uso del bitume. Si potrebbe dire che lo svolgimento della tavolozza di Velázquez si identifica con il passaggio dal bitume al nero d'osso.”

Aureliano de Beruete (1845–1912) pittore spagnolo

da La paleta de Velázquez, 1922
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

Georgi Dimitrov photo

“È una lezione edificante per tutti coloro che hanno un cervello per riflettere, orecchi per ascoltare e occhi per vedere.”

Georgi Dimitrov (1882–1949) politico bulgaro

dall'intervista rilasciata il 26 settembre 1946 ai giornalisti francesi sul processo di Norimberga

Hans-Gert Pöttering photo
Sean Connery photo
Papa Leone IV photo
Enzo Bianchi photo
Indro Montanelli photo
Indro Montanelli photo
Ibn Hamdis photo
Mercè Rodoreda photo
Ralf Dahrendorf photo
Carlo Felice di Savoia photo
Guglielmo II di Germania photo
Misha Glenny photo

“Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero Tommaso Buscetta a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato Paolo Borsellino, sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine.”

Misha Glenny (1958) giornalista e scrittore britannico

da McMafia, pagg. 348-349

Guido Ceronetti photo
Inès de la Fressange photo
Eugenio Da Venezia photo
Eugenio Da Venezia photo

“La pittura Veneziana è essenzialmente colore.”

Eugenio Da Venezia (1900–1992) pittore italiano

Origine: Citato in Pensieri personali di Eugenio Da Venezia sull'Arte scritti tra il 1986/87, sul sito ufficiale http://www.eugeniodavenezia.eu/it/intervista.php.