Frasi su computer

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema computer, essere, mondo, fare.

Frasi su computer

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“Perché le persone interessanti sono così poche? Con tanti milioni, perché sono così poche? Dobbiamo continuare a vivere con questa specie noiosa e monotona? Sembra che il loro unico gesto sia la Violenza. In quello sono bravissimi. Brillano. Luccicore di merda, che ci ammorba ogni possibilità. Il problema è che devo continuare a interagire con loro. Almeno se voglio che le luci continuino ad accendersi, che mi riparino il computer, se voglio tirare lo scarico del cesso, se devo comprare le gomme nuove, farmi togliere un dente o farmi tagliare la pancia, devo continuare a interagire. Ho bisogno di quegli stronzi per le piccole necessità, anche se loro, in sé, mi fanno inorridire. E inorridire è una parola gentile.
Ma mi martellano la coscienza con i loro fallimenti in aree vitali. Tutti i giorni, per esempio, mentre vado alle corse continuo a sintonizzare la radio su stazioni diverse in cerca di musica, musica decente. È tutta brutta, piatta, senza vita, stonata, fiacca. Eppure alcune di queste composizioni si vendono a milioni e i loro creatori si considerano veri "artisti". È porcheria, porcheria orribile che entra nella testa dei giovani. A loro piace. Cristo, dagli merda e mangeranno merda. Non sono capaci di distinguere? Non sono capaci di ascoltare? Non sentono che è sciacquetta, roba vecchia?”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

27/2/93, 12:56 AM; 2000, p. 135
Il capitano è fuori a pranzo

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“E come col computer chi mette i virus | in giro ti vende l'antivirus.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da I Love Paranoia, n. 6
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“Riempite lo schermo del computer con le vostre idee, non con quelle degli altri.”

Paolo Crepet (1951) medico, psichiatra e scrittore italiano

L'autorità perduta

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“Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Dalla prefazione a Claudio Pozzoli, Come scrivere una tesi di laurea con il personal computer, Rizzoli.

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“Nel mio computer c'era un'intera directory dedicata alle idee non sperimentate: aprii un nuovo file, e lo chiamai "reazione a catena della polimerasi."”

Kary Mullis (1944–2019) biochimico statunitense

Origine: Ballando nudi nel campo della mente, p. 16

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“[Sul calcio] Lo vogliono fare passare per scienza, invece non c'è un cavolo di niente di scientifico. È uno spettacolo, e lo spettacolo lo fanno gli artisti. Qui vogliono spoetizzare il calcio, soffocare la creatività: è questo l'errore più grande che stiamo facendo. Se togli la poesia, allora tanta vale giocarsela al computer.”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Emanuele Gamba, Allegri: "Cambio la Juve sotto voce, non togliete poesia al calcio" http://www.repubblica.it/sport/calcio/2014/12/17/news/allegri_cambio_la_juve_sotto_voce_non_togliete_poesia_al_calcio-103092582/, Repubblica.it, 17 dicembre 2014.

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“Voler fare il DJ e iniziare a suonare con il computer e il controller, è come voler fare il calciatore e iniziare a giocare con la Play Station.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Quando cominciai a scrivere Firmino non sapevo nemmeno che Firmino fosse un topo, né che fosse a Boston, né che fosse un romanzo. Se non sto mettendo giù una storia, mi siedo davanti alla macchina da scrivere (oppure ora, al computer) e armeggio senza una vera e propria idea, l'equivalente scrittorio di passeggiare a zonzo. Spesso non ne viene fuori nulla, ma non sempre. Riscrivo un paragrafo molte volte prima di passare al prossimo. Cerco di non pensare dove stia andando il tutto, per paura di sforzare la storia in una direzione prestabilita piuttosto che lasciarla emergere dalla scrittura stessa…
Per ciò che riguarda i miei impieghi, probabilmente ne ho avuti in una quantità maggiore di tanti altri, ma devo dire di aver passato più tempo seduto in poltrona a fare quello che spesso si descrive denigratoriamente come "fissare il vuoto". Le ricchezze che tale attività (infatti è proprio una vera attività) produce non sono convertibili in moneta. Tra gli impieghi che invece mi hanno monetizzato, il mio preferito è stato lavorare come pescatore di granchi lungo la costa del Sud Carolina, dove ritornai dopo l'università. Per sei o sette ore al giorno, ero solo su una barca a navigare nei canali delle paludi, spesso senza veder anima dalla mattina alla sera. Quando spegnevo il fuoribordo per tirar su le reti, gli unici suoni che udivo erano gli uccelli, il vento, e l'acqua. Pensavo, e penso tuttora, di essere in quei momenti la persona più fortunata del mondo.
Di questi tempi, i miei piaceri sono piccoli e localizzati. Passeggio tra i laghi. Guardo dei video. Esco una o due volte alla settimana, per pranzare in qualche ristorantino. Leggo. I miei dispiaceri invece sono grandi e universali. Ho una riluttanza per i gerghi, specie quelli accademici. Sogno che un bel mattino tutte le auto della città non riusciranno a mettersi in moto. Mi dispero per guerre e carestie. Leggo le notizie in maniera ossessiva. Mi scaldo. Credo di farneticare.”

Sam Savage (1940–2019) scrittore statunitense

da un'intervista
citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“Credo che [l'informatica] si evolverà nei prossimi 10 anni più rapidamente di quanto non sia avvenuto sino ad ora […] viviamo già in un mondo multi-piattaforma e l'informatica diventerà ancor più pervasiva. Ci stiamo avvicinando al punto in cui i computer e i robot saranno in grado di vedere, muoversi e interagire con naturalezza, rendendo disponibili molte nuove applicazioni ed offrendo maggiori possibilità alle persone.”

Bill Gates (1955) miliardario e filantropo statunitense fondatore di Microsoft

Origine: Da una lettera ai dipendenti di Microsoft del 4 luglio 2015; citato in Microsoft compie 40 anni, Bill Gates ai dipendenti: "Connettiamo gli esclusi" http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/04/microsoft-compie-40-anni-bill-gates-dipendenti-connettiamo-gli-esclusi/1565996/, Il Fatto Quotidiano.it, 4 aprile 2015.

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“Microsoft ha avuto vari concorrenti in passato. È un bene che ci siano musei per documentarlo.”

Bill Gates (1955) miliardario e filantropo statunitense fondatore di Microsoft

Origine: Da un discorso tenuto al "Computer History Museum", InfoWorld Magazine, ottobre 2001.

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“Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa.”

Bill Gates (1955) miliardario e filantropo statunitense fondatore di Microsoft

Origine: Nel 1975; citato in Marco Pratellesi, Bill Gates: «L'Xbox è pronta per la web tv» http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/01_Gennaio/08/gates.shtml, Corriere.it, 5 marzo 2007.

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“[A John Lasseter] Alla Apple, quando facciamo un computer, sappiamo che dopo cinque anni è da buttare. Ma se fai bene il tuo lavoro, un film può durare per sempre.”

Steve Jobs (1955–2011) imprenditore, informatico e inventore statunitense

Origine: Citato in Alberto Pezzotta. [//www.corriere.it/cultura/eventi/2011/pixar/notizie/pezzotta-pixar-dentro-arte-digitale_cd7ff2cc-1433-11e1-ab68-9c5b3cac959b.shtml Pixar: dentro l'arte digitale], corriere.it, 21 novembre 2011.

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“L'uomo è ancora il più straordinario dei computer.”

John Fitzgerald Kennedy (1917–1963) 35º presidente degli Stati Uniti d'America

da un discorso del 21 maggio 1963

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“Il movimento del software libero non si identifica generalmente con la destra o la sinistra politiche. Non ha una posizione su questioni politiche al di fuori della libertà di usare un programma e dei diritti fondamentali di chi utilizza un computer.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

da un messaggio http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/2010-March/018442.html inviato alla lista [email protected] http://lists.softwarelibero.it/mailman/listinfo/discussioni, 5 marzo 2010

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“A proposito di Wikipedia, caro Magini, posso dirle soltanto che questa enciclopedia online è uno dei frutti più sorprendenti della grande rivoluzione che il computer personale e Internet hanno provocato nel campo della comunicazione. In un articolo pubblicato dal settimanale Mondo del 13 luglio, Andrea Turi ricorda che la parola "wiki" viene dal linguaggio parlato nelle isole Hawaii e significa "rapido". La parola allude alla rapidità con cui le informazioni appaiono sullo schermo, ma vale anche per il suo straordinario sviluppo in pochi anni. È nata in inglese il 15 gennaio 2001, ma sono bastati soltanto quattro mesi perché venissero create 13 edizioni fra cui una italiana. Oggi il suo sito è uno dei dieci più frequentati nel mondo e registra ogni sei mesi circa sei miliardi di accessi. È una enciclopedia in cui tutti possono scrivere e a cui tutti possono attingere. Si compone di circa sette milioni di voci (poco meno di 350.000 in italiano) ed è scritta in circa 250 lingue da uno stuolo di collaboratori anonimi, curiosi, appassionati di temi particolari e ansiosi di gettare le loro informazioni nel grande mondo della rete. Insomma Wikipedia è una cattedrale che cresce spontaneamente, senza disegni e architetti grazie alla collaborazione di parecchie migliaia di muratori volontari. È inevitabile, in queste condizioni, che qualche colonna sia sghemba, qualche arco mal calcolato, qualche pietra difettosa, qualche prospettiva ingannevole. Ma gli errori ideologici, le sviste e i partiti presi non mi impediranno di continuare a consultarla. Raccomando ai lettori di fare altrettanto con il tradizionale ammonimento che accompagna le buone medicine: usare con cautela.”

Sergio Romano (1929) storico, scrittore e giornalista italiano

da Come insegnare il friulano e leggere Wikipedia http://www.corriere.it/solferino/romano/07-09-25/01.spm, 25 settembre 2007
Lettere al Corriere, Corriere della Sera
Origine: Rispondendo a un lettore preoccupato dell'attendibilità di Wikipedia, il quale citava una versione vandalizzata della voce Sergio Romano contenente opinioni personali e accuse di fascismo.

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“Il Macintosh è più di un computer. È uno stile di vita.”

Steve Wozniak (1950) informatico statunitense

citato in Il culto del Mac

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“La credenza in una virtualità che funzioni come sostituto dei rapporti umani è una sciocchezza di questi tempi. Noi ci affidiamo alle tecnologie telematiche anche quando ci rendiamo conto che ci stiamo forzando a farlo. Il miracolo del vedere vicino ciò che è lontano e la possibilità di una esplorazione praticamente infinita ci attraggono. La nostra pigrizia e la pubblicità convincente rendono il processo quasi automatico. Soddisfatti al massimo due sensi su cinque, costruiamo la grande illusione. Ma la vista e l'udito sono, nella nostra era, così bistrattati da aver perduto quasi completamente la capacità di differenziare, selezionare, preferire. Sono diventati due poteri maleducati e sgangherati. Chattare fa passare un po' di tempo e ci ingombra in quei pezzi di noi che sono o che lasciamo momentaneamente un po' più liberi e sensibili. […] Mi piacerebbe essere genericamente dissacratoria nei confronti della pratica della virtualità. Economia virtuale, amore virtuale, conoscenze virtuali, cultura virtuale, comunicazione virtuale, partecipazione virtuale. Devi per forza testare quale odore, quale sapore, quale consistenza abbia la persona, prima di decidere se o che ti piace. Solo dopo comparirà il livello di smaterializzazione e idealizzazione che, comunque, tutti adottano soprattutto affrontando il cosiddetto amore. Non un computer, ma il nostro cervello farà sufficiente casino per far sembrare bello ciò che non lo è, vicino ciò che non lo è, accettabile ciò che non lo è. Ma questa è un'altra storia. È la storia della libertà intellettuale e sentimentale che caratterizza la dimensione umana. Questa storia non ha, però, giustificazione di accadere prima di, e a prescindere da, olfatto, gusto e tatto.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 48, 7 dicembre 2011
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“Quello che limita sul serio il progresso è la velocità delle linee e dei computer, e questa continuerà a migliorare. La costante è l'uomo: non aveva voglia di far fatica cent'anni fa, non ce l'avrà fra cent'anni.”

Massimo Marchiori (1970) matematico e informatico italiano

citato in Enrico Poli, Web semantico ma ancora poco intelligente http://jekyll.sissa.it/index.php?document=835, Jekyll, 27 marzo 2008

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“Per quanto mi riguarda, ho un computer, ho l'Xbox e la PlayStation 3, quindi al diavolo il resto!”

Trey Parker (1969) regista e sceneggiatore statunitense

da un'intervista a Rolling Stones, maggio 2007

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“Ho fatto un sogno riguardante il Web… ed è un sogno diviso in due parti. Nella prima parte, il Web diventa un mezzo di gran lunga più potente per favorire la collaborazione tra i popoli. Ho sempre immaginato lo spazio dell'informazione come una cosa a cui tutti abbiano accesso immediato e intuitivo, non solo per navigare ma anche per creare. […] Inoltre, il sogno della comunicazione diretta attraverso il sapere condiviso dev'essere possibile per gruppi di qualsiasi dimensione, gruppi che potranno interagire elettronicamente con la medesima facilità che facendolo di persona. Nella seconda parte del sogno, la collaborazione si allarga ai computer. Le macchine diventano capaci di analizzare tutti i dati sul Web, il contenuto, i link e le transazioni tra persone e computer. La "Rete Semantica" che dovrebbe renderlo possibile deve ancora nascere, ma quando l'avremo i meccanismi quotidiani di commercio, burocrazia e vita saranno gestiti da macchine che parleranno a macchine, lasciando che gli uomini pensino soltanto a fornire l'ispirazione e l'intuito. Finalmente, si materializzeranno quegli "agenti" intelligenti sognati per decenni. Questo Web comprensibile alle macchine si concretizzerà introducendo una serie di progressi tecnici e di adeguamenti sociali attualmente in fase di sviluppo.”

Tim Berners-Lee (1955) informatico britannico, inventore insieme a Robert Cailliau del World Wide Web

Origine: L'architettura del nuovo Web, pp. 139-140

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“Per un computer, la nozione cristiana della redenzione è incomprensibile.”

Vance Packard (1914–1996) giornalista e sociologo statunitense

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“[La computer grafica] […] permette di creare immagini sintetiche che appaiono più reali della stessa realtà o della sua riproduzione fotografica o cinematografica.”

Virgilio Tosi (1925) regista e divulgatore scientifico italiano

Origine: Breve storia tecnologica del cinema, p. 130

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