Frasi su crisi
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“No, voglio dire che quando parliamo di catastrofi ambientali (così come dei rischio del terrorismo) parliamo di ipotesi future, presentate invece come certezze dell'avvenire. Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano. […] Perché mentre una volta le cose erano date per sicure fino all'intervento di un guasto o di un incidente, oggi qualcosa vale come insicuro solo perché potrebbe diventarlo. […] a partire da quelle esplosioni nucleari [Hiroshima e Černobyl'] i fondamenti della vita si sono rivelati come un terno al lotto. E la stessa aureola di infallibilità e sicurezza basata sui fondamenti delle scienze si è disintegrata. Chi si fida oggi delle decisioni degli scienziati in campi così fatali come il Dna, l'embrione o le biotecnologie? Il nostro secolo è quello della sfiducia dei cittadini nelle agenzie dei potere.. dai partiti alle chiese fino ai marchi industriali.”

Ulrich Beck (1944–2015) sociologo e scrittore tedesco

Origine: Dall'intervista a Stefano Vastano in L'espresso n. 28 anno LIII, 19 luglio 2007, p. 107.

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“La possibilità che esistano uomini capaci di “muovere” il mercato è largamente riconosciuta nel dibattito accademico. Tuttavia occorre un chiarimento: ammettere che possano esistere trame e accordi in grado di condizionare i movimenti dei mercati finanziari e gli stessi destini dell’euro non fornisce alcun supporto all’idea che vi sia una sorta di “piano segreto” all’origine della crisi. Questa precisazione è doverosa, considerato il successo di cui oggigiorno gode quella strana miscela di ipotesi fantasiose e di populismo ingenuo che va sotto il nome di “cospirazionismo”. L’errore fondamentale dei cospirazionisti verte sul fatto che essi concepiscono la Storia come una pianificata sequenza di complotti orditi da singoli o da gruppi, con tanto di nomi e cognomi, provenienze, affinità elettive e talvolta persino etnie e preferenze sessuali. Per questi pedestri interpreti del nostro tempo, il corso degli eventi seguirebbe un unico filo rosso che va dal Protocollo dei Savi di Sion alla Trilaterale, naturalmente passando per l’immancabile gruppo Bilderberg. Al di là delle invenzioni, delle imprecisioni e del razzismo strisciante che spesso caratterizza tali chiavi di lettura, il loro limite di fondo è che esse sono assolutamente banali. La meccanica del potere, infatti, è in ultima istanza sempre riconducibile a trame, accordi, coalizioni e a “movimenti di truppe”. Tuttavia, occorre comprendere che le azioni individuali o di gruppo che possono dirsi vincenti, che cioè realmente incidono sul processo storico, sono soltanto quelle che si muovono lungo il solco tracciato da forze gigantesche di tipo impersonale. La lezione di Althusser è in tal senso più che mai attuale: il movimento della storia dovrebbe in generale esser considerato “un processo senza soggetto”, che sceglie i suoi protagonisti solo tra coloro che riescono ad assecondarne il corso e magari ad intercettare i suoi snodi, le sue congiunture, le sue contraddizioni interne, prima e meglio di altri. La speculazione può fungere in tal senso da amplificatore dell’instabilità, da potente acceleratore della crisi, ma per avere successo deve sempre muoversi in simbiosi con le forze del processo storico. Attribuire dunque ai commensali di Manhattan il ruolo di “grandi orologiai” è al tempo stesso scontato e fuorviante, e non ci fa compiere un passo verso la comprensione delle determinanti della crisi europea. Piuttosto, occorre capire quali siano le soverchianti forze impersonali che possono rendere vincente la scommessa degli speculatori contro l’euro. A tale scopo, bisognerà comprendere perché, date le sue caratteristiche originarie, l’Unione monetaria europea è sempre stata esposta al rischio che forze centrifughe potentissime la facessero a un certo punto esplodere.”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

dal capitolo Banalità del cospirazionismo

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“Lo chiamano Sick Boy non perché sta sempre male per crisi da astinenza, ma perché è un coglione che ha la testa fuori posto.”

I ragazzi del buco, Jean-Claude Van Damme e la Madre Superiora; p. 9
Trainspotting, Tirarsi fuori

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“Macché mononucleosi. Macché crisi d'appagamento. Macché problemi con la fidanzata-manager. Macché rosso-patia. Il bubbone che tormenta lo zigomo a Roger Federer, l'allarme rosso che avvampa in questi 5 mesi di tormenti dopo 4 anni di trionfi, è la Nadalite.”

Origine: All'inizio del 2008 Federer ha accusato una leggera forma di mononucleosi, che ne ha condizionato pesantemente il rendimento.
Origine: Da Sì, Federer è malato Soffre di Nadalite http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/maggio/19/Federer_malato_Soffre_Nadalite_ga_10_080519024.shtml, Gazzetta dello Sport, 19 maggio 2008.

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“Il calcio è un gioco, e il 50% è legato a fattori imponderabili.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in La fiducia di Lotito: "Nessuna crisi" http://www.repubblica.it/2008/12/sport/calcio/serie-a/lazio/lotito-crisi/lotito-crisi.html, la Repubblica, 9 febbraio 2009.

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“Quarant'anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj Il regno di Dio è dentro di noi, e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell'ahimsa. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità.
Fu l'uomo più veritiero della sua epoca. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. Non cercò mai di nascondere o attenuare la verità, ma la presentò al mondo nella sua integrità, senza equivoci o compromessi, senza lasciarsi mai scoraggiare dal timore di qualche potenza terrena.
Fu il più grande apostolo della non-violenza che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. Andrei ancora oltre e direi che l'eccezionale sviluppo che egli diede a questa dottrina sconfessa l'attuale interpretazione ristretta e mutilata datane dai seguaci dell'ahimsa in questo nostro Paese. […]
La vera ahimsa dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsa.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano
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“[Commentando la crisi di governo della sinistra nel febbraio 2007] È un disastro, mi perdo la Roma in Champion's League…”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Citato in Massimo Giannini, L'amarezza di D'Alema "Cosa volevano di più?" http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/governo-battuto/d-alema-amarezza/d-alema-amarezza.html, Repubblica.it, 22 febbraio 2007.

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“La statua della Madonna di Fatima, quella che doveva salvare l'Europa da crisi e guerre, è stata smarrita in uno scalo merci di Amsterdam. Ma forse l'abbiamo ritrovata.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

citato in Palazzo, il peggio della settimana http://espresso.repubblica.it/dettaglio/palazzo-il-peggio-della-settimana/2194230, espresso.repubblica.it, 2 novembre 2012

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“Molte cose che ho fatto in quel periodo non le rifarei più. Non ho imbarazzo a dire che ho vissuto una crisi morale, culminata quando ho visto come si stava strutturando l'entourage più ristretto del Cavaliere.”

Carlo Taormina (1940) avvocato e politico italiano

citato in L'Espresso http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/01/29/la-verita-su-b-raccontata-dal-suo-ex-avvocato/, "La verità su B. raccontata dal suo ex avvocato", Gilioli Blog, 29 gennaio 2010

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“Per venire ai commenti specifici, sulla giustizia e sulla crisi da cui oggi è investita gioca soprattutto l'eterogeneità ideologica e politica. In tempi recenti si è fatta strada l'idea perniciosa che non esiste e non può esistere una giustizia «obiettiva», che l'elemento ideologico è inevitabilmente presente in tutti gli uomini in quanto animali sociali e quindi anche nei giudici; così stando le cose, è necessaria una «scelta di campo», anche nell'amministrare la giustizia.
Come tutte le idee perniciose, anche questa ha una parte di verità. In quanto membro di una società ed anzi in quanto membro di una classe o di una categoria sociale, ciascuno di noi non può andare esente da condizionamenti ideologici. Ma se la rigorosa obiettività non è possibile, un uomo civile e soprattutto giudice deve rifuggire dal bieco settarismo, deve fare ogni sforzo per tenere sotto controllo le sue preferenze ideologiche e cercare di essere intellettualmente onesto. Viceversa, oggi nella magistratura non sono più eccezioni coloro che si arrendono all'idea del fatale predominio dell'elemento ideologico: né sono pochi – è terribile a dirsi – coloro che per amore di carriera entrano in turpe commercio con influenti uomini politici e, nei fatti, si mettono al loro servizio usando la giustizia penale come arma di ricatto o di persecuzione per togliere di mezzo certe persone in lotte economiche e politiche condotte senza esclusione di colpi. Infine, nel preoccupante quadro della giustizia italiana, troviamo anche, come effetto della rapidissima e tumultuosa espansione delle classi medie, magistrati, fortunatamente non numerosi, che si comportano come liberti, i quali, per dar prova della promozione sociale e della raggiunta indipendenza rispetto agli antichi signori, incriminano uomini di grande notorietà e di elevata posizione sociale non solo quando commettono reati (il che è sacrosanto), ma anche quando gl'indizi sono labili e pretestuosi e si tratta, come poi spesso risulta dopo lunghe e penose vicende, d'intemerati gentiluomini. A volte una tale condotta si combina con quel turpe commercio di cui parlavo poco fa – il liberto perde il pelo, ma non sempre perde il vizio.”

Paolo Sylos Labini (1920–2005) economista italiano

Origine: Le classi sociali negli anni '80, p. 36-37

“[Sul decreto semplificazioni e sviluppo] Gli italiani devono sapere che, grazie a questo provvedimento, un passo importante è stato fatto in direzione delle misure che mirano a una piena liberalizzazione della pubblica amministrazione, favorendo in questo modo un risparmio importante di spesa e alleggerendo ancora una volta le tasche dei contribuenti, nel senso positivo però: i pagamenti INPS sono online, i certificati dei comuni in tempo reale, la semplificazione delle procedure per l'edilizia, le misure per l'ammodernamento degli edifici scolastici. Si traccia in pratica, con questo decreto-legge, un'importante road map per la diffusione della banda larga ed ultra larga. Si semplificano le procedure per l'assunzione dei lavoratori extracomunitari e tutto questo, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nel breve volgere di un paio di mesi a fronte di quasi quattro anni di legislatura perduti appresso a fantasticherie e leggi inutili. A noi sembra tantissimo quello che si sta facendo e, anche se ne nell'azione del Governo ci può essere qualche ombra, il Paese comunque è salvo. Futuro e libertà per il Terzo Polo voterà a favore di questo provvedimento, ribadendo il suo pieno sostegno al Governo Monti, che è un Esecutivo la cui nascita abbiamo fortemente auspicato e favorito, perché siamo consci che il precedente assetto politico e di Governo stava inesorabilmente conducendo l'Italia oltre il baratro della crisi finanziaria e della recessione economica. Questa, senza voler alimentare polemiche con nessuno, è la cifra politica di Futuro e libertà per il Terzo Polo. Il nostro sostegno non si caratterizza e non si caratterizzerà per i distinguo populisti con i quali altri, pure, onorevole Antonio Di Pietro, provano a lucrare elettoralmente sull'inevitabile malcontento di qualche categoria sociale interessata dalle riforme.”

Antonino Lo Presti (1954) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Seduta della Camera di Deputati n. 617 del 4 aprile 2012 http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=0617&resoconto=stenografico&indice=cronologico&tit=00040&fase=#sed0617.stenografico.tit00040.sub00030 – Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 4940-B)., Camera dei Deputati, 4 aprile 2012.

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“[Canaletto] Insieme alle prospettive per impianti diagonali o a cannocchiale, queste tutte [composizioni che sono impostate e condotte secondo grandi e semplici compassi con vertice laterale, e prospettive proiettate verso l'avanti o verso il fondo] sono però soluzioni più o meno personalizzate di un fondo storico, sia italiano e veneto (vedutismo), che olandese. Né deve meravigliare in alcun modo la presenza di una problematica formale così rigorosa e ricca di flessioni e d'invenzioni, perché lo sviluppo delle tematiche prospettiche di fondazione ed elaborazione rinascimentale si avvera con grande estensione teorica e artistica nella pittura olandese secentesca di paesaggio, di edifici e d'interni, con modalità assai differenti dal paesaggio eroico e storico di eredità compositiva cinquecentesca e veneta, qual è elaborato specialmente da Annibale Carracci e dal Poussin. Senza considerare questa linea di cultura sulla quale si pone Canaletto, si intende meno bene o si rischia di non intendere un valore essenziale della sua arte, assai più profonda e diramata di quel che non lo mostri l'abituale considerazione dell'artista come petit-maître. Chi, avvertito, riguardi così le opere, dovrà accertarsi che l'analisi di questo aspetto, del resto così evidentemente accusato, dell'arte canalettiana dimostra la marcata consapevolezza dell'artista circa la manovra della composizione: perciò è necessario isolare e meditare anche le altre modalità di composizione, che realizzano diverse esigenze estetiche, ed unendosi alla complessità e mutevolezza delle precedenti, finiscono per dare di Canaletto un'immagine meno quieta e serena e contemplativa di quel che si dica, anzi molto più intensamente drammatica proprio in confronto alla relativa parcità dei temi e delle vedute. Ci sono, insomma, più crisi e dibattiti fantastici nel Canaletto di quanto normalmente non si veda.”

Carlo Ludovico Ragghianti (1910–1987) politico italiano

da Procedimento di Canaletto, in SeleArte, 1959
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Se ci fosse un Croce, un De Gasperi o un Salvemini me ne andrei anche, ma non li vedo, e non vedo neanche un Van Basten in panchina.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2005
Origine: Citato in "Una buffonata fare la crisi" "Non capisci niente di politica" http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/politica/regio2005cinque/verbvertice/verbvertice.html, Repubblica.it, 15 aprile 2005.

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“[Replicando alle accuse di crisi economica dell'Italia mosse dal giornale britannico Economist] Abbiamo come ricchezza delle famiglie otto volte il nostro prodotto nazionale annuale, il più alto numero di automobili al mondo rispetto alla popolazione, il più alto numero di telefonini, siamo dei grandi playboy, quindi tutti i nostri ragazzi mandano almeno dieci messaggi al giorno alle loro tante ragazze, e siamo anche il Paese che ha il maggior numero di case di proprietà nelle singole famiglie.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2005
Origine: Dalla conferenza stampa durante l'incontro con il primo ministro britannico, Tony Blair; citato in Emanuele Novazio, Il Presidente del consiglio reagisce alle critiche sul Sitema_Italia. Conferenza stampa con Blair: «L'Economist sbaglia» http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=bc53dcb3bacabdc5c7bffc3d466888be023d94aa, La Stampa, 28 maggio 2005, p. 2 e in Berlusconi ha detto: (anno 2005) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4ebaadc11e0a7, a cura di Marzia Amico, Jessica D'Ercole, Daria Egidi e Roberta Mercuri, Corriere.it.

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“La crisi è globale e serve una risposta globale. Si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per formulare queste nuove regole. Tra le varie ipotesi avanzate c'è anche questa, ma per ora non c'è nulla di concreto. Certamente la soluzione non può essere né nazionale né europea, ma globale. Va presa nelle istituzioni mondiali.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Citato in Crisi, Berlusconi: «Resistete al panico» Tremonti: «Impegni forti o non firmo» http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_10/berlusconi_crisi_a156dce2-96cd-11dd-9911-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 10 ottobre 2008.

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“Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Citato in Berlusconi: "La crisi? I ristoranti sono pieni" http://tg24.sky.it/tg24/economia/2011/11/04/fmi_ue_italia_monitoraggio_g20_borsa.html, Tg24.Sky.it, 4 novembre 2011.

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“In Hitler il popolo tedesco ha trovato riassunti, al di sopra di ogni schema tradizionale di divisioni classistiche, alcuni dei motivi essenziali da sempre ritornanti a definire il proprio carattere, la fisionomia del proprio ethos: il gusto della violenza, il misticismo «romantico», la fanatica dedizione a un ordine meccanico, disumano. Hitler sapeva trascinare il grande industriale con l'esca dell'interesse e col ricorso al mito prediletto della supremazia tedesca nel mondo; affascinava il piccolo borghese col suo estetismo pompier, con la sua oratoria accesa e volgare, pronta sempre ad offrire, di ogni problema, la soluzione più semplicistica; piaceva all'intellettuale decadente, permeato di femmineo postnicianesimo (l'intelligencija tedesca già nel 1914 era in stato fallimentare come nessun'altra in Europa), per la sua ostentata energia virile, per il suo dichiarato disprezzo di ogni indugio morale o sentimentale, per quel suo rozzo materialismo demagogico che, nonostante tutto, pretendeva considerazione «spirituale». Conquistava infine anche l'operaio, facendo leva non soltanto sul suo sciovinismo non perfettamente esorcizzato, ma porgendogli, anche, delle sue rivendicazioni sociali, un'attuazione più concretamente immediata, meno utopica e intellettualistica di quanto non gliela prospettasse il programma della rivoluzione proletaria: e fosse pure nei limiti di una umiliante, paternalistica nota di concessioni padronali. […] il nazismo non è certo la realizzazione di un genio. Hitler è effettivamente uno dei tanti […].
Parlare di tirannide perciò non persuade. Esiste una tecnica della tirannide, esposta in classiche trattazioni. Ma il nazionalsocialismo al potere non ne tiene conto per nulla, e in questo sì che è rivoluzionario. Assolutista, il nazismo raggiunge la popolarità proprio in ragione del suo prepotere. […] Il nazionalsocialismo, al contrario, non concede nessuna rivincita, sia pure formale, alle avanguardie dello Spirito. Il suo cinismo, la sua crudeltà, la sua perfidia, trovano dall'inizio tutta una orgogliosa cultura preparata a giustificarli, a farseli propri. La tirannide non presenta più il viso odioso e meschino del regime di polizia, non adopera più di soppiatto, tra impaurita e feroce, i vecchi mezzucci della sobillazione e della calunnia, ma si accampa, fanatica e violenta, con la sicurezza, l'intransigenza esclusiva di una religione messianica. […]
Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo.”

Giorgio Bassani (1916–2000) scrittore e poeta italiano

La rivoluzione come gioco, p. 44

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“Di fronte al rischio della routine, di fronte ad alcune confusioni, alla povertà e alla banalità del canto e della musica sacra, si può dire che vi sia una certa crisi. Per questo è urgente un nuovo movimento liturgico.”

Antonio Cañizares Llovera (1945) cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo

Origine: Intervista al cardinale Antonio Cañizares Llovera, a cura di Andrea Tornielli, Il Giornale http://www.ilgiornale.it/news/l-intervista-4-cardinale-antonio-ca-izares.html

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“No no no non ci sto siamo sempre stati in crisi, no no no non ci sto, meglio pochi ma felici.”

Gianna Nannini (1954) cantautrice e musicista italiana

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“Se la gente non va a teatro non è a causa del teatro in crisi, ma della crisi della gente.”

Pino Caruso (1934–2019) attore italiano

Origine: Citato in Anna Tonelli, Pino Caruso, Pirandello e l'ipocrisia dell' apparenza http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/19/pino-caruso-pirandello-ipocrisia-dell-apparenza.html, la Repubblica, 19 gennaio 2011.

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“Ti starei vicino nei momenti di crisi e lontano quando me lo chiedi…”

Povia (1972) cantautore italiano

da Vorrei avere il becco, n. 11
I bambini fanno "oh..." la storia continua...

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“Mentre gestivamo la crisi non abbiamo visto l'opposizione e questo per la democrazia è un problema. Abbiamo visto le elite, o sedicenti tali, impegnate a buttare giù il governo. Sono sempre le solite: quelle delle rendite editoriali, finanziarie, burocratiche, cinematografiche e culturali, che hanno combattuto il governo reo di aver cominciato a colpire le case matte della rendita. […] La povera sinistra sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un'élite di merda. […] Stanno preparando un colpo di Stato a cui si risponde a viso aperto parlando con gli italiani, costruendo l'Aquila, con un grande piano per il Mezzogiorno. La vera unità d'Italia è risolvere la questione meridionale. […] Abbiamo una grande occasione, la nostra missione sarà una missione straordinaria contro la cattiva rendita, contro i parassiti dovunque essi siano: nella finta cultura, nella finta cinematografia ideologica parassitaria, nel finto sindacato, nelle cattive banche, nella cattiva finanza, nei cattivi giornali. […] Propongo una lotta di liberazione per i compagni della sinistra per bene: liberatevi da questo abbraccio mortale di questa cattiva finanza, di questo cattivo sindacato, di questi cattivi gruppi editoriali. […] Questa sedicente elite in questo anno di grande crisi ha pensato solo a come far cadere un governo che guarda caso cominciava a colpire proprio le case matte della rendita.”

Renato Brunetta (1950) economista e politico italiano

Origine: Citato in Repubblica http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-29/brunetta-sinistra/brunetta-sinistra.html, 19 settembre 2009.

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“Finché starò bene indosserò questa maglia, questa è l'ultima maglia della mia carriera.”

Filippo Inzaghi (1973) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

citato in Gattuso: "Alla faccia di chi ci vedeva in crisi" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Milan/Primo_Piano/2007/05_Maggio/23/giocatori.shtml, Gazzetta.it, 23 maggio 2007
Origine: Riferendosi alla maglia del Milan, dopo la finale di Champions League del 2007 col Liverpool.

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“Perché in Inghilterra c'era la crisi, la disoccupazione e si mangiava di merda. In Italia, tra lasagne e tortellini, fare i punk era una moda.”

Red Ronnie (1951) conduttore televisivo italiano

sul per cui il punk in Italia non attecchì come in tutti gli altri Paesi. Citato da Destroy the Radio, dicembre 2010

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“Questa Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall'Italia. Dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore, ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento. Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l'aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante, come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l'ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato, ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio. Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti. Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l'intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore e inesplorata di un disabile.”

Laura Boldrini (1961) giornalista e politica italiana
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