Frasi su fatto
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“Ma in realtà è proprio il contrario, di più è di più è di più, più si sanguina più si dà. Queste cose, i dettagli, le storie e quant’altro, sono come la pelle di cui i serpenti si spogliano, lasciandola a chiunque da guardare. Che cosa gliene frega al serpente di dov’è la sua pelle, di chi la vede? La lascia lì dove ha fatto la muta. Ore, giorni o mesi dopo, noi troviamo la pelle e scopriamo qualcosa del serpente, quant’era grosso, quanto era lungo approssimativamente, ma ben poco altro. Sappiamo dove si trova il serpente adesso? A cosa sta pensando? No. Per quel che ne sappiamo, il serpente adesso potrebbe girare in pelliccia, potrebbe vendere matite a Hanoi. Quella pelle non è più sua, la indossava perché ci era cresciuto dentro, ma poi si è seccata e gli si è staccata di dosso, e lui e chiunque altro adesso possono vederla.

"E tu saresti il serpente?"
Certo. Io sono il serpente. E dunque, il serpente dovrebbe portare la pelle con sé, tenersela sempre sotto braccio? Dovrebbe farlo?

"No?"
No, certo che no! Non ha braccia, un serpente! Come cazzo fa a portarsi in giro la pelle? Per favore. Ma proprio come il serpente, io non ho braccia – metaforicamente parlando, voglio dire – per portare con me tutto quanto. E poi non sono più cose mie. Nessuna è mia. Mio padre non è mio, non in quel senso, almeno. La sua morte e quello che ha fatto non è roba mia. Né lo sono il modo in cui sono stato educato, né la mia città, né le sue tragedie. Come potrebbero essere mie cose del genere?
Ritenermi responsabile di mantenere il segreto su queste cose mi parrebbe ridicolo. Sono nato in una città e in una famiglia, e questa città e questa famiglia mi sono capitate. Non le possiedo. Sono di tutti. In condivisione. E mi piace, mi piace l’idea di averne fatto parte, morirei o ucciderei per proteggere coloro che ne fanno parte, ma non reclamo nessuna esclusività. Eccovi tutto. Prendetevelo. Fatene ciò che volete. Fatene buon uso. È come ottenere elettricità dai rifiuti. Fin troppo bello per essere vero, l’idea di poter creare qualcosa di buono da roba come questa.”

A Heartbreaking Work of Staggering Genius

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“Vedere un gruppo sempre positivo, che ha voglia di arrivare a grandi obiettivi, al di là del fatto di poter giocare o meno, ti trascina. […] Qualsiasi giocatore che indossi la maglia della Juventus preferisce giocare meno partite ma vincere alla fine dell'anno, piuttosto che giocarle tutte ma non vincere nulla.”

Claudio Marchisio (1986) calciatore italiano

Origine: Da interviste a Sky e Mediaset; citato in Marchisio: «Vincere tutto? È un obbligo crederci» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/marchisio---vincere-tutto----un-obbligo-crederci-.php, Juventus.com, 25 aprile 2017.

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“L'LSD è stato un'esperienza incredibile. Non lo raccomanderei a tutti. Ma per me.. be', è come se mi avesse fatto introiettare l'idea che la realtà non è qualcosa di fisso. Che ciò che vediamo ogni giorno è una delle possibili realtà, una valida realtà, ma che ce ne sono altre: prospettive diverse in cui altre cose hanno comunque un senso. Tale realizzazione ebbe un effetto profondo su di me.”

Alan Moore (1953) fumettista e scrittore britannico

Intervista a The Stool Pigeon, 2013
Variante: L'LSD è stato un'esperienza incredibile. Non lo raccomanderei a tutti. Ma per me.. be', è come se mi avesse fatto introiettare l'idea che la realtà non è qualcosa di fisso. Che ciò che vediamo ogni giorno è una delle possibili realtà, una valida realtà, ma che ce ne sono altre: prospettive diverse in cui altre cose hanno comunque un senso. Tale realizzazione ebbe un effetto profondo su di me.

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“Con i criteri usati dalla maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato per tutta la lunghezza dell’Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un nido di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori. Con la CIA e gli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia, l’arrivo di reclute straniere era inevitabile.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Secondo le stime della maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva alcuna storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato lungo tutto l'Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un covo di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori, insieme alla CIA e agli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia. L’arrivo di reclute straniere era inevitabile.

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“Per quello che posso ricordare io», dice il dottor Vittorio, «è sempre stata una festa di pessimo gusto. Violenza e rumore, questa era Piedigrotta. Che oggi poi, a distanza di tanti anni, ci ricordiamo di Piedigrotta come di una festa divertente lo posso pure capire, ma è chiaro che il merito del ricordo è solo per la nostra adolescenza e non per la manifestazione che in se stessa non ha mai avuto nulla di edificante.»
«Ecco qua», dice il professore, «mò è venuto Vittorio e mi ha fatto diventare una fetenzia pure il ricordo di Piedigrotta!»
«Ma andiamo, siamo seri. Lo vogliamo capire o no che la morte di Napoli è stato il folklore! Tutti noi sappiamo che quando c'era Piedigrotta cercavamo di evitare le strade dove si svolgeva la festa, e allora confessiamolo onestamente che noi, a Piedigrotta, non ci siamo divertiti mai.»
«Ma come non ci siamo divertiti mai, dottò!» dice Saverio. «Io ero piccolo è vero ma i carri me li ricordo ancora: e ci stava il carro con le maschere d'Italia, con Pulcinella, Arlecchino e compagnia cantando, e poi c'era il carro dei frutti di mare con le femmine con le cosce da fuori che uscivano da dentro alle cozze, e poi c'era il carro con il Vesuvio che fumava overamente, con la funicolare illuminata e con la gente che cantava: Iamme, Iamme. Era bella dottò Piedigrotta.”

cap. 23; pp. 167-168
Così parlò Bellavista

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“Per anni i bulli mi hanno fatto credere di non valere nulla e che la mia anima fosse insignificante finché non li ho sconfitti con la musica. Voglio trasmettere ai ragazzi bullizzati perché gay o per altri motivi questo messaggio: perseverate e li batterete anche voi. E agli amici di chi viene bullizzato: siate buoni alleati e aiutate i vostri amici. C'è in gioco la vostra anima.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/jaxofficial/photos/a.10150327850847968.347981.38346117967/10154871885862968/ su Facebook, 30 maggio 2017; citato in J-Ax invita i ragazzi bullizzati a sconfiggere chi li odia http://gayburg.blogspot.it/2017/05/j-ax-invita-i-ragazzi-bullizzati.html, Gayburg.it, 30 maggio 2017.

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“[…] le zampe del pavone: la loro bruttezza mortifica la vanità che lo splendore del piumaggio aveva fatto nascere.”

Pierre Bayle (1647–1706) filosofo, scrittore e enciclopedista francese

Rorario; 1976, p. 181
Dizionario storico-critico

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“Il libero mercato è indispensabile, ma non può essere il solo mercato a dettare le regole di un modello sociale. Il modello sociale europeo è fatto da diritti, da solidarietà. È evidente che questo va perseguito.”

Sergio Mattarella (1941) 12º Presidente della Repubblica Italiana

2017
Origine: Dall<nowiki>'</nowiki> Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della prima sessione di lavoro della XIII Riunione informale dei Capi di Stati del Gruppo Arraiolos http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=709, Malta, La Valletta, 14 settembre 2017.

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“Mi ricordo l'emozione che ho provato quando […] ho indossato la maglia della Juventus per la prima volta. […] È proprio una seconda pelle. Io ho la fortuna di vestire i colori della squadra per cui ho sempre fatto il tifo.”

Barbara Bonansea (1991) calciatrice italiana

Origine: Dall'intervista di Simone Redaelli, Calcio femminile, Gama e Bonansea in coro: "Orgogliose del nostro cammino verso i Mondiali" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/calcio-femminile-gama-e-bonansea-in-coro-160-orgogliose-del-nostro-cammino-verso-i-mondiali-_1209149-201802a.shtml, Sportmediaset.mediaset.it, 19 aprile 2018.

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“In Europa l'immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l'anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: In Europa l’immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l’anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?

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“Se avessi fatto il vaccino non avrei avuto la malattia. Io adesso dico che è tutto bello, però so cosa si passa. Io ho avuto la fortuna di esserci, però il 97% delle persone di meningite muore. Di quel 3% che ci sono, molti sono depressi o chiusi in casa. Io sono la minima, minima parte di chi è riuscito a reagire.”

Beatrice Vio (1997) schermitrice italiana

Origine: Da un'intervista a Sky Tg 24; citato in Bebe Vio: il vaccino per la meningite? Me l'avevano sconsigliato, voi fatelo http://www.lastampa.it/2017/01/13/multimedia/italia/bebe-vio-il-vaccino-per-la-meningite-me-lavevano-sconsigliato-voi-fatelo-hMeomgS7fJ05W6gir2F0RN/pagina.html, Lastampa.it, 13 gennaio 2017.

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“Uno si costruisce grandi storie, questo il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici.”

E potrebbe non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello.
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“Il fatto è che la nostra previsione di noi stessi è estremamente incerta…”

Paul Valéry (1871–1945) scrittore, poeta e aforista francese

"Probabilmente perché non esiste un Noi stessi al di fuori... dell'istante..."
L'idea fissa

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“Avevo subito bisogno di un nome e ho scelto Dylan. Mi è venuto in mente così senza pensarci su troppo… Dylan Thomas non c'entrava affatto, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Ovviamente sapevo chi fosse Dylan Thomas ma non ho affatto scelto deliberatamente di riprendere il suo nome. Ho fatto più io per Dylan Thomas di quanto lui abbia mai fatto per me”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

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Citazioni tratte dalle interviste
Variante: "Avevo subito bisogno di un nome e ho scelto Dylan. Mi è venuto in mente così senza pensarci su troppo... Dylan Thomas non c'entrava affatto, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Ovviamente sapevo chi fosse Dylan Thomas ma non ho affatto scelto deliberatamente di riprendere il suo nome. Ho fatto più io per Dylan Thomas di quanto lui abbia mai fatto per me"

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“Chi c'è da ammirare oggi? Un qualche leader mondiale? E chi? In realtà potrei dire di ammirare parecchie persone. C'è un tizio che lavora in una stazione di servizio di Los Angeles – un vecchio; è quel tizio lo ammiro davvero. Cos'ha fatto? Una volta mi ha dato una mano a riparare il carburatore della mia auto…”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

1986
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: "Chi c'è da ammirare oggi? Un qualche leader mondiale? E chi? In realtà potrei dire di ammirare parecchie persone. C'è un tizio che lavora in una stazione di servizio di Los Angeles – un vecchio; è quel tizio lo ammiro davvero. Cos'ha fatto? Una volta mi ha dato una mano a riparare il carburatore della mia auto..."