Frasi su allenamento con i pesi ed esercizio fisico
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“Io sono nato il 23 giugno 1923. Dal 28 ottobre 1922, da otto mesi, poco meno, Benito Mussolini era salito al potere con la sua solita ridicola marcia su Roma, fatta in vagone letto. Penso Mussolini in pigiama, o forse in camicia (non nera, speriamo!) farsi la barba la mattina del 27 ottobre all'arrivo a Roma, dopo la sveglia del conduttore, con il giornale ed il caffè! Otto mesi dopo, in Piazza Calderini sono nato: e debbo quindi arguire di essere stato concepito un po' prima di quei fatidici giorni, in una Bologna ormai attesa al destino, ormai quasi pacificata, in vista di un futuro finalmente pieno di promesse. Alla fine di settembre del 1922, mio padre [Aldo Valori] era ancora al Resto del Carlino, il giornale degli agrari emiliani e romagnoli, il giornale liberal-massonico-conservatore che Missiroli aveva diretto e Monicelli spinto verso il fascismo alla fine di un processo di evoluzione incerto e prudente, ma senza speranza di liberazione dell'ormai decisiva rivoluzione reazionaria. Mio padre si trovò coinvolto in quella vicenda. Mi sono chiesto spesso negli ultimi anni dopo la seconda guerra mondiale, perché il babbo aderisse al fascismo. Se ripenso a tutta la vicenda, durata in fondo pochi anni, debbo concludere che noi non comprenderemo mai completamente questo dramma. Il babbo, per educazione e carattere, per formazione culturale e morale, non poteva essere fascista nel senso che ha acquistato in seguito questa parola. Estraneo ad ogni violenza, mansueto di carattere e di modi, anche se molto passionale ed impulsivo, (specialmente negli anni della giovinezza e della maturità), non poteva trovare la sua adesione al Fascismo squadrista. Né poteva trovare, romantico e liberale com'era affinità con il Mussolinismo (culto puerile e comodo della personalità).”

Michele Valori (1923–1979) urbanista e architetto italiano

Posta fatta in casa

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“Tutto prosegue in uno spazio pluridimensionale. Io ho Fourier-trasformato l'orlo in oltre un migliaio di componenti, e c'è formazione indipendente in tutti quanti.”

Greg Egan (1961) scrittore di fantascienza australiano

Origine: I tappeti di Wang, pp. 228-229

“Le formazioni sovrane non avranno altro intento che quello di mascherare l'assenza di scopo e di senso della loro sovranità attraverso lo scopo organico della loro creazione.”

Pierre Klossowski (1905–2001) scrittore, traduttore e pittore francese

da Nietzsche et le cercle vicieux; citato in Gilles Deleuze e Félix Guattari L'Anti-Edipo, traduzione di Alessandro Fontana, Einaudi, 2002, p. 396

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“Io debbo la formazione del mio talento solamente alla mia città natale, Vienna.”

Johann Strauss (figlio) (1825–1899) compositore e direttore d'orchestra austriaco

citato in Gli Strauss, p. 7
Citazioni di Johann Strauss jr

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“La nuova scuola sarà il luogo del libero lavoro, della libera comunità fra i bambini e di quelli che vorranno aiutare i bambini nella realizzazione dei loro problemi, del loro desiderio di conoscenza e di creazione. Nella nostra scuola non vi sarà posto per nessuna costrizione, per nessuna violenza sull'anima infantile, qual si sia il motivo per cui volesse introdursi. A base di tutto sarà posto l'amore, e un rispetto per la personalità del ragazzo, così profondo come si ha per qualsiasi uomo adulto. I maestri saranno non i superiori, ma i compagni anziani degli alunni… Essi apprezzeranno più di tutto la libera manifestazione dello spirito del ragazzo, il lavoro autonomo della sua mente… Il loro lavoro principale sarà quello di porre un'unità spirituale, una reciproca fiducia, una radicale uguaglianza fra loro e i loro scolari-compagni, senza di che non vi può essere alcun reciproco aiuto nel lavoro di educazione e di formazione. I genitori degli scolari di questa nuova scuola entreranno essi stessi nella vita della scuola, come partecipanti, collaboratori e compagni anziani dei bambini… In questa scuola ci si sforzerà di diroccare i muri che dividono la scuola dalla vita, per fare della scuola, non solo il giardino preparatorio alla vita, ma un luogo di gioia, pieno di interesse e di significato per il ragazzo, una parte viva della sua vita vera… La base sarà il lavoro dell'uomo, quello fisico; il lavoro manuale produttivo non sarà impedito o disprezzato e nemmeno trattato come un giuoco pedagogico; al contrario, sarà fatto tutto il possibile perché i bambini possano soddisfare l'esigenza che ogni uomo ha per questo o quel tipo di operosità più congeniale, mirando ad un lavoro che a mano a mano conduce al lavoro fisico proprio degli uomini, e che prende tutta la vita dell'uomo.”

Origine: Citato in Sergei Hessen, La pedagogia russa del XX secolo, a cura di Luigi Volpicelli, Editrice AVIO, Armando Editore, Roma, 1956, pp. 75-76.

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“È illegittimo dire o supporre che il mondo costituito delle idee esista in qualche luogo. In quale maniera esso sia organizzato, lo ricaveremo dall'attenta osservazione di certe analogie con esso presenti nelle cose del nostro mondo. Quando si fonda una città, per soddisfare la smisurata ambizione di un re o di un qualche governante… capita a volte che si presenti un architetto provvisto di una specifica formazione il quale… in un primo momento abbozza nella propria mente un piano di quasi tutte le parti che dovranno costituire la futura città… poi, dopo aver fissato nella propria anima, come su un modello di cera, la delineazione di ogni singola parte, porta impressa in sé l'immagine della città creata dal suo pensiero. In seguito, grazie alla memoria innata in lui, rievoca le immagini e, mentre ne accentua ancora più i caratteri, alla maniera di un valente artigiano comincia a costruire la città fatta di pietre e di legname, con l'occhio della mente fisso al modello, adeguando le realtà materiali a ciascuna delle idee incorporee. Qualche cosa di analogo si deve appunto pensare riguardo a Dio e supporre che, quando concepí il disegno di fondare "la grande città", in una prima fase ne strutturò nella propria mente i modelli secondo cui sarebbe stata creata, componendo i quali portò a compimento prima il mondo intelleggibile e poi, servendosi di esso come prototipo, quello sensibile.”

Filone di Alessandria (-15–45 a.C.) filosofo ellenistico di cultura ebraica

Origine: Da De opificio mundi; citato in Giulio Busi, Qabbalah visiva.

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“Se imparo a comandare alle mie emozioni, imparo a maneggiare una leva importante per la mia formazione alla gioia.”

Andrea Gasparino (1923–2010) presbitero e scrittore italiano

Richiami del deserto

“Gustave Thibon è stato tra gli autori che molto hanno influito sulla mia formazione; l'ho potuto conoscere anche personalmente.”

Marco Tangheroni (1946–2004) storico e medievista italiano

Origine: Da Della Storia: in margine ad aforismi di Nicolás Gómez Dávila, Sugarco, Milano, 2008, p. 110.

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“Ai tifosi del Milan chiedo di unire i loro cuori a quelli dei giocatori. E poi vorrei che non ci fossero fischi all'annuncio delle formazioni rivali, che San Siro ridiventi lo stadio della signorilità, della classe dello stile, del rispetto.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1986
Origine: Citato in Licia Granello, Per il Milan aspettate un paio d'anni http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/09/13/per-il-milan-aspettate-un-paio.html, la Repubblica, 13 settembre 1986.

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“Si parla del Milan di Sacchi, di Zaccheroni e di Ancelotti e non si parla mai del Milan di Berlusconi. Eppure sono io che da 18 anni faccio le formazioni, detto le regole e compero i giocatori […]. Sembra che io non esista.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2004
Origine: Dall'inaugurazione del nuovo padiglione dell'ospedale S. Matteo a Pavia; citato in Berlusconi si prenota al governo "Tra tre anni ancora premier" http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/politica/campagna1/prenota/prenota.html, Repubblica.it, 16 marzo 2004.

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“Oggi nasce ufficialmente qui il grande partito del popolo italiano, un partito aperto che è contro i parrucconi della vecchia politica. Invito tutti ad entrare senza remore e a venire con noi, questo è quello che la gente vuole: Forza Italia si scioglierà nella nuova formazione, che si chiamerà, appunto, Partito del popolo italiano delle libertà.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Dal discorso a Milano in Piazza San Babila, 18 novembre 2007; citato in Berlusconi lancia una nuova sfida "Nasce il Partito del popolo delle libertà" http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl11/milioni-firme/milioni-firme.html, Repubblica.it, 18 novembre 2007.

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“Se c'è una persona che per indole, sensibilità, mentalità, formazione, cultura ed impegno politico, è lontanissima dalla mafia questa persona sono io.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Berlusconi: "Da Forza Italia al Pdl io ho fatto più di tutti contro la mafia" http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/berlusconi-mafia/berlusconi-mafia.html, Repubblica.it, 29 novembre 2009.

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“[Al termine di Cagliari-Juventus 1-3 del 21 dicembre 2012, disputata sul campo neutro di Parma] Il campionato italiano è falsato, sono disgustato da questo calcio, non ne voglio più far parte, oggi abbiamo affrontato una formazione che non si è comportata in modo sportivo. L'atteggiamento della Juventus mi lascia perplesso. Lo scorso anno ci hanno chiesto di spostare la partita dal pomeriggio alla sera perché si giocavano lo scudetto, stavolta si sono rifiutati di venire a Cagliari. I fatti parlano da soli: avevamo venduto tutti i biglietti venduti come nelle altre partite casalinghe, alle tre del pomeriggio la Lega ha ufficializzato la sede di Parma perché il sindaco di Quartu Sant'Elena non aveva ancora dato la disponibilità dell'impianto, arriva solo tre ore più tardi, alle sei del pomeriggio. A quel punto, però, la Juventus si è rifiutata di venire a Cagliari, mentre noi in 48 ore siamo riusciti a spostare la gara a Parma. Siamo venuti qui di corsa e con l'affanno, abbiamo viaggiato a zero gradi, la squadra si è impegnata al massimo e poi abbiamo trovato anche questo arbitraggio insufficiente, terminando la partita in nove e con due espulsi. Tutto questo fa male. Guarda caso, queste diatribe esistono solo per queste partite, perché contro le altre squadre abbiamo potuto giocare nel nostro impianto. Perché per questa gara sono stati presi in considerazione dettagli altre volte trascurati? I fatti parlano da soli, sono disgustato dal calcio italiano: passano gli anni e non cambia mai nulla.”

Massimo Cellino (1956) imprenditore italiano

Origine: Citato in Conte: "Più forti dell'era Capello" Furia Cellino: "Campionato falsato" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/21-12-2012/conte-esulta-xxxx-furia-cellino-serie-falsata--913566258484.shtml, Gazzetta.it, 21 dicembre 2012.

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“La formazione del carattere è per il Foerster lo scopo fondamentale dell'educazione; i problemi della cultura fisica e intellettuale non possono esservi che subordinati.”

Mauro Laeng (1926–2004) scrittore, critico, saggista e pedagoga italiano di origine svizzera

F. W. Foerster – pedagogista del carattere

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“N[ives]: [Sul rapporto con il marito Romano Benet] L'amore portato qua sopra, l'amore esposto a queste forze furiose di natura, l'amore da trascurare per poi ritrovarlo al suo posto […] è la cosa che ho in più rispetto alle scalatrici che in questi anni hanno tentato e tentano come me di toccare le maggiori altezze del pianeta. L'amore nostro è la forza che mi ricarica per semplice contatto, che spinge ancora quando non ho più fiato, perché so che c'è lui con me là sopra, e così continuo. L'amore nostro è il mio combustibile, un'energia pulita. Se mi riuscirà di completare il giro dei quattordici ottomila, sarà per questo amore. Altre prima di me sono cadute sulle stesse montagne, desiderate con più forza della vita stessa. Io non sono migliore, più brava di loro, però ho Romano con me, ho l'amore, non l'ho lasciato a casa ad aspettarmi, a logorarsi d'ansia. Quassù ho con me la famiglia, sono una lumaca che va con il suo guscio. Questa nostra formazione annodata mi fa credere di poter riuscire. Lui ce la farebbe anche da solo, ma in due, con me, per lui è più bello, più goduto. Pure per me è così, però con la certezza che senza di lui mi mancherebbe la volontà, più che la forza. […] Però così come siamo forti, siamo fragili il doppio. Senza uno di noi, l'altro non può. Noi siamo quest'impresa in comune di scalare, non possiamo accettare altro formato. Non è un patto, non l'abbiamo scritto e nemmeno detto. È così. Esistono cose semplici e dure che non serve dirsi.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, pp. 55-56

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“Non credo che Benedetto XVI sia un grande filosofo, né un grande teologo, anche se generalmente viene rappresentato come tale. Le sue polemiche, la sua lotta contro il relativismo sono, a mio avviso, semplicemente molto grossolane, nemmeno uno studente della scuola dell'obbligo le formulerebbe come lui. La sua formazione filosofica è estremamente debole.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista sul quotidiano tedesco Berliner Zeitung; citato in Umberto Eco contro Ratzinger http://www.ilpost.it/2011/09/20/umberto-eco-contro-ratzinger/, ilPost.it, 20 settembre 2011.

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“Io sono una moderata, la mia formazione è moderata, vengo da una famiglia moderata, tutta la mia vita ne è testimonianza a differenza del candidato Pisapia che è stato dalla Corte di Assise riconosciuto responsabile del furto di un veicolo che doveva servire per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Giudicato responsabile e amnistiato. L'amnistia non è assenza di responsabilità.”

Letizia Moratti (1949) politica e manager italiana

11 maggio 2011; citato in Gian Antonio Stella, Dai condoni all'aspirasmog Promesse e svarioni al voto http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/28-Dai-condoni-all-aspirasmog-Promesse-e-svarioni-al-voto_2bc11166-88f4-11e0-9363-be870bec5f6b.shtml, Corriere della sera, 28 maggio 2011

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“Basta Bierhoff a fare la differenza in questi Europei mediocri, privati di alcuni fuoriclasse da c. t. presuntuosi; un Bierhoff che Vogts non ha utilizzato neppure quando, fra squalificati e feriti, non riusciva a mettere in campo undici giocatori. C'è una sorta di nemesi, c'è una beffarda morale nel ritrovarlo nei panni del trionfatore. Dimostra quanto dico da tanto tempo: abbiamo il miglior vivaio d'Europa, bastava gestirne la ricchezza con oculatezza e buon senso per vincere. Non servono geni, non servono sofisticate ingegnerie calcistiche. Oppure Sacchi ed i suoi reggicoda vorranno farci credere che Bierhoff è un campione leggendario, che individualmente (come disse il c. t.) i nostri sono inferiori ai tedeschi e solo applicando il suo magico gioco potremmo batterli? Senza di lui l'abbiam fatto sempre. È proprio sicuro che gli attaccanti italiani (compresi quelli da lui messi all'indice) valgano meno di Klinsmann, Bierhoff, Bobic e Kuntz? Non Bestemmiamo. Crede davvero che da queste parti non ci sia gente migliore di Sammer, Reuter, Moeller, Haessler, Kohler ecc., ripudiati dai nostri club perché non riuscivano più ad emergere in un campionato duro come quello italiano? Si possono sbagliare scelte, formazioni, cambi, tattica, strategia, allenamenti ma non la corretta valutazione dei valori. L'impresa di Bierhoff, i pasticci dei ceki, l'ansimare di questa Germania orgogliosa, ma piena di vecchi, faranno capire ai trinariciuti quale irripetibile occasione abbiamo sprecato. Bastava un c. t. qualsiasi, senza l'ossessione di coltivare la propria grandezza.”

Giorgio Tosatti (1937–2007) giornalista italiano

da Bierhoff è la conferma che eravamo i migliori https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/02/Bierhoff_conferma_che_eravamo_migliori_co_0_9607022875.shtml, 2 luglio 1996
Dal Corriere della sera

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“[All'Elettrice Sofia di Hannover, nel 1689] Questo paese [l'Inghilterra] dove si discute sempre di religione, ma dove ce n'è certamente meno di quanto possiate immaginare.”

Guglielmo III d'Inghilterra (1650–1702) re inglese

citato in Christopher Hill, La formazione della potenza inglese, parte II, cap. VII, p. 215
Citazioni di Guglielmo III

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“[…] si deve tendere alla formazione di individui che agiscano e pensino in modo indipendente, pur vedendo nel servizio della comunità il proprio più alto compito vitale.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Citato anche in Pensieri di un uomo curioso, pp. 70-71.
Origine: Out of My Later Years, p. 34

“Cornacchie magre volavano in circolo sopra le sterpaglie in cerca di cibo. Qualcuna si avventurava anche al centro della carreggiata deserta se c'era da piluccarela carcassa di qualche animaletto sfortunato appena maciullato da un'auto. Rocco odiava quegli uccelli. anche a Roma avevano preso il sopravvento sugli altri volatili. Sbranavano le uova di passeri, pettirossi, cinciallegre ed erano sempre più numerosi. Stavano diventando i padroni dei cieli italiani, a Roma ormai gli unici a tenergli testa erano i gabbiani e i pappagalli verdi che avevano colonizzato i grandi parchi cittadini. Quelli erano rapaci veri, venivano dal Brasile e in quanto a fame non avevano certo da imparare da una cornacchia italiana. Ogni volta che a Villa Borghese o a Villa Ada li vedeva volare in formazione come degli stuka, verdi e rossi coi loro richiami sgraziati, pensava al primo scemo che aveva aperto la gabbia e s'era fatto scappare il Pappagallo Alfa, il pioniere di quella che ora era un'enorme colonia aggressiva e micidiale che stava finendo di massacrare i passeri e gli altri uccellini romani. Comunque, in quanto a bellezza, i pappagalli erano assolutamente superiori a quelle cornacchie spelacchiate e sgraziate. Rocco aspettava trepidante il momento in cui a Roma il cretino di turno si sarebbe lasciato scappare un anaconda. L'Anaconda Alfa. Lì sì che le cose si sarebbero fatte interessanti. Se non altro sarebbe diminuita in maniera esponenziale la popolazione dei ratti romani, ormai grossi come alani e davanti ai quali qualsiasi gatto scappava a zampe levate. Ecco, gli sarebbe piaciuto vederli di fronte ad un anaconda del delta delle Amazzoni, lungo una decina di metri, che ingoia in pochi minuti una bufala campana. Anche questo sarebbe stato un effetto collaterale della globalizzazione, un effetto benefico secondo Rocco Schiavone. Certo poi sarebbe stato un po' complesso affrontare serpenti abbarbicati sui rami dei platani del lungotevere ma almeno il nemico era visibile, meno subdolo, elegante e bello da guardare. In più non era portatore di malattie infettive come i sorci. Magari avrebbe anche incrementato la produzione di borse e scarpe. Chissà.”

La costola di Adamo

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“Zamparini è un incompetente totale, mi chiamava in piena notte per rifare la formazione ed è ovvio che può farlo, come allenatore sono operativo 24 ore su 24. Il problema è la sua incompetenza. Non ci capisce niente, inoltre è ipocrita e cattivo.”

Gennaro Gattuso (1978) calciatore italiano

Origine: Citato in Gattuso spara a zero su Zamparini: "È incompetente, ipocrita e cattivo" http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-b/2013/11/06/news/gattuso_spara_a_zero_su_zamparini_e_un_incompetente_ipocrita_e_cattivo_-70372179/, Repubblica.it, 6 novembre 2013.

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“Vede, il Brunetta è un uomo istrionico e in­namorato di se stesso… e però è anche persona di assoluta in­telligenza, di formazione socia­lista…”

Raffaele Bonanni (1949) sindacalista italiano

citato in Brunetta e l'amore per gli ultimatum: «Io non mi faccio mai intimidire» http://www.corriere.it/politica/09_maggio_15/brunetta_roncone_roncone_a241fb98-4120-11de-8b5d-00144f02aabc.shtml, 15 maggio 2009

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“Per quanto riguarda Mach, è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di me in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che dominava in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo necessari. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

6 gennaio 1948; pp. 689-690
Lettere a Michele Besso

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“[…] i diritti di cui stiamo parlando […] sono quelli sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione: ossia, siamo uguali davanti alla legge e con pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, razza, religione, lingua, opinione politica e di condizioni personali e sociali. Il sesso viene per primo e c'è una ragione ben specifica. Tutto ciò che si doveva dire in quest'Aula doveva partire proprio da questi principi di uguaglianza e pari dignità sociale. Invece no: si è andati esattamente in senso opposto, costruendo una cittadinanza di serie B, perché gli omosessuali non possono sposarsi, non possono essere troppo congiunti, ma neanche essere troppo disgiunti. Si può esistere, ma solo in uno spazio legislativo ridotto e ipocrita: uno spazio in cui si è costretti a riconoscere gli stessi diritti, ma a chiamarli con un nome diverso. […] possiamo anche accettare l'umiliazione di definirla una «formazione sociale specifica», tanto per chiamare in modo diverso le stesse cose, che affrontano due persone che vivono una vita quotidiana identica a quelle di tutte le altre famiglie, tra mutuo, lavoro, figli, scuola e spesa. Una vita identica e problemi identici, per cittadini uguali davanti alla legge, ma senza gli stessi diritti. Magari potete scrivere una Costituzione a parte per loro, con diritti più contenuti, striminziti, calati dall'alto.”

Alberto Airola (1970) politico italiano

da un intervento al Senato durante la discussione del ddl Cirinnà, 9 febbraio 2016
Origine: Visibile al minuto 00:30 di Unioni civili, l'intervento di Alberto Airola (M5S) https://www.youtube.com/watch?v=5eXv6XARnHo, YouTube.com, 9 febbraio 2016; citato in 17ª Legislatura - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 574 del 09/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964507&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc:1-intervento_airolam5s&parse=no, Senato.it, 9 febbraio 2016.

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“I disordini verificatisi sabato 12 dicembre u. s. in questa città con luttuose, se pure accidentali, conseguenze, sono da considerare i prodromi di altri eventi ben più gravi e deprecabili che possono ancora verificarsi in conseguenza del progressivo rafforzamento e proliferazione delle formazioni estremiste extra-parlamentari di ispirazione «maoista» (Movimento Studentesco, Lotta Continua, Avanguardia Operaia, ecc.) nonché dei movimenti anarchici e di quelli di estrema destra. Tutti questi movimenti, che hanno la loro «centrale» a Milano, nonostante differenziazioni sul piano ideologico e nella metodologia, sono prettamente rivoluzionari, propongono «la lotta al sistema» e si prefiggono di sovvertire le istituzioni democratiche, consacrate dalla Carta Costituzionale, attraverso la violenza organizzata. Gli appartenenti a tali formazioni, che sino a qualche anno fa erano poche migliaia, ammontano oggi a circa ventimila unità, svolgono fanatica ed intensa opera di propaganda e proselitismo sia nell'ambiente studentesco che in quello operaio, facendo leva sulle frange maggiormente portate all'oltranzismo. Si rileva quindi con frequenza sempre maggiore l'organizzazione di riunioni e cortei, i quali sono spesso l'occasione per turbare profondamente la vita della città, compiere atti vandalici con gravi danni a proprietà pubbliche e private, limitare la libertà dei cittadini, usare loro violenza, vilipendere e dileggiare i pubblici poteri centrali e locali con ingiurie volgari ed accuse cervellotiche.”

Libero Mazza (1910–2000) magistrato e politico italiano
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“Un tecnico non fa solo la formazione: deve motivare un gruppo e uno staff, relazionarsi con i dirigenti, rappresentare il club sui social e nelle tv, che sono quelle che mantengono l'ambaradan. È un ruolo straordinariamente complesso.”

Hernán Crespo (1975) calciatore argentino

Origine: Dall'intervista di Francesco Saverio Intorcia, Crespo, signore del gol in cerca di salvezza "Ho imparato da Mou l'arte del motivatore" http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-b/2015/12/03/news/crespo_modena-128694319/, Repubblica.it, 3 dicembre 2015.

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