Frasi su latino
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“Sarei una cosa tua? | Amore, gelosia, | amor di borghesia. | Da femmina latina a donna americana | non cambia molto, sai.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Due mondi, lato A, n. 2
Anima latina

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“[Associando Federico II alla bestia dell'Apocalisse, XIII] Sale dal mare una bestia piena di nomi blasfemi, la quale, infierendo con zampe d'orso e con fauci di leone, e nelle altre membra con forma di leopardo, apre la bocca per oltraggiare il nome divino, e non smette di assalire con simili dardi né il tabernacolo di Dio né i santi che abitano nei cieli.”

Papa Gregorio IX 178° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall'enciclica del 1239, in Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 19, cc. 156v-159v, nr. 256; traduzione dal latino di Andrea Piazza
Origine: Citato in Andrea Piazza, «Anticristo/Messia» http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000025.xml&idOrigine=12f6a79e-86d6-11dc-9a1b-0016357eee51 da Enciclopedia Federiciana, vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.

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“L'America Latina confina a nord con l'odio, e non ha altri punti cardinali.”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

Origine: Da Una Sporca Storia.

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“Così generale era la decadenza della cultura in Inghilterra che vi erano ben pochi al di qua della Manica in grado di comprendere le funzioni religiose o di tradurre una lettera dal latino in inglese; ed io credo che non ve ne fossero molti, neppure al di là della Manica.”

Alfredo il Grande (849–899) santo venerato da Chiesa Cattolica, Chiesa Anglicana

Origine: Citato in A. F. Leach, Education Charterers; citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale, traduzione di Trieste Valdi, Armando Armando Editore, Roma, 1966.

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“Perdona molto agli altri; nulla a te stesso.”

Decimo Magno Ausonio (310–395) poeta romano

citato in Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Hoepli, 1987

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“Dei sonetti, corti, da far prestino, | Ma, se fosse possibile, in greco od in latino.”

Paolo Ferrari (commediografo) (1822–1889) commediografo e scrittore italiano

I, 5
La satira e Parini

“Salerno, con le sue più antiche memorie, è immersa nel mondo classico, che è poi, nel canto dell'epos, il mondo dei miti, mondo fantasioso della fanciullezza del gruppo etnico greco – latino. Ha una nobiltà epica lo stesso nome… Lievemente circonflessa lungo il litorale, come la nascente falce di Cintia, essa contempla, quasi intenta ad ascoltare, il suo golfo lunato, sul quale passa eterno I'epos di Omero e di Virgilio; mentre la richiamano alla religione delle memorie le meste ruine delle vicine città, Elea, Paestum, Pompei, un tempo fiorenti di studi e di ricchezza, e le antiche necropoli che d'ogni parte la circondano. Sentinella, nei secoli primigeni, del sacro nome d'Italia, quando questa aveva a confine settentrionale il Sele, il fiume, dicevano, che aveva la virtù di pietrificare le foglie, Salerno, nonostante che oggi appaia come una città del silenzio in confronto con i centri culturali della penisola, è forse la meglio indicata a gridare alla Patria, la quale, dal secolo scorso, a malgrado della sua unificazione, s'è andata sempre più snazionalizzando e snaturando per seguire mode letterarie e ideologiche straniere, esser tempo ormai di riprendere la tradizione classica che la fece maestra all'Europa, e che è il sostrato della sua stessa italianità.”

Luigi Guercio (1882–1962) sacerdote italiano

citato in Luigi Guercio umanista – Nel centenario della nascita

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“[…] Giotto rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno; ed ebbe l'arte più compiuta che avessi mai più nessuno.”

Cennino Cennini (1360–1440) pittore italiano

da Il libro dell'Arte, cap. 1, Neri Pozza Editore, 1992

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“Se il cercare le smarrite cose de' Latini e de' Greci é da lodare moltissimo, certo non sarà da niegarsi lode a chi produca fuori le dimestiche ricchezze troppo miseramente o ignorate o dimentiche.”

Giulio Perticari (1779–1822) poeta e scrittore italiano

da Della vita di Guidolbaldo I duca d'Urbino, p. 69, Opere, Vol. II, a cura di Giansante Varrini, Tipografia Guidi all'Angora, Bologna 1839

“Silvio Berlusconi […] nell'estate del 1986 concede un'intervista a Canale 5, di cui è proprietario.
Intervistatrice: «Lei è anche un grande studioso dei classici».
Il Cavaliere: «Ma no, non dica così».
Lei: «Sì, invece, non faccia il modesto. Lei, dottore, ha appena pubblicato un'edizione pregiata dellUtopia di Tommaso Moro, con una bellissima prefazione e una perfetta traduzione dal latino…».
Cavaliere: «Be', in effetti il latino non lo conosciamo tutti, bisogna tradurlo…».
Luigi Firpo, 71 anni, studioso della storia rinascimentale, monumento di erudizione, cattedra di Storia delle dottrine politiche all'Università di Torino, è in vacanza e sta facendo zapping. Quando l'intervistatrice legge alcune righe della prefazione di Berlusconi, l'anziano professore la riconosce immediatamente come sua, appena data alle stampe per l'editore Guida di Napoli.
Riesce ad avere una copia edita dalla Silvio Berlusconi Communication e osserva che Berlusconi ha copiato interi brani della prefazione e della traduzione in latino. Scrive a Berlusconi intimandogli di ritirare tutte le copie. Berlusconi telefona scusandosi e accusando una segretaria disattenta.
Il vecchio professore minaccia di portarlo in tribunale. Berlusconi cerca di blandirlo, gli telefona un giorno sì e uno no, per sei mesi, raccontandogli barzellette. Lo invita a Canale 5 per parlare del papa. Berlusconi è dietro le quinte con una busta di denaro «per il suo disturbo e per l'onore che ci fa», che il professore sdegnosamente rifiuta. Berlusconi continua: per Natale gli regala una valigetta ventiquattrore in pelle di coccodrillo con le cifre LF in oro, un enorme mazzo di orchidee ed un biglietto: «Per carità, non mi rovini». Firpo manda tutto indietro con un biglietto: «Preferisco la mia vecchia borsa sdrucita. Quanto ai fiori, per me e mia moglie, i fiori tagliati sono organi sessuali recisi.»”

Enrico Deaglio (1947) giornalista e scrittore italiano

da Patria 1978-2010, il Saggiatore, Milano, 2010, p. 222 http://books.google.it/books?id=vGXggW7UtEMC&pg=PA222

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“Questo tipo d'ambiente non è assolutamente nuovo per me, ho già lavorato in una squadra di estrazione latina come il Porto e questa è la nostra passione. La gente latina trasmette emozioni.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)
Origine: Citato in Mourinho: "Miglioriamo di giorno in giorno" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Inter/Primo_Piano/2008/07_Luglio/26/nourinhocontento.shtml, Gazzetta.it, 26 luglio 2008.

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“Se Spinoza l'avesse davvero sposata, Clara Maria, sarebbe stato un disastro. Ci avrebbe lasciato un mediocre canzoniere in latino, invece dell'astro che mai sarà Buco Nero dellEthica.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

Origine: Cfr. la spiegazione dell'episodio in Wikibooks.
Origine: La pazienza dell'arrostito, p. 320

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“[Su I diari della motocicletta] È talmente dentro di me, che mi sono convinto, nel tempo, di una cosa: io ho iniziato il film da regista brasiliano e l'ho terminato da regista latino-americano.”

Walter Salles (1956) regista e sceneggiatore brasiliano

Origine: Dall'intervista di Alberto Crespi, Forza Lula http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_2004_10.pdf/07SPE18A.PDF&query=walter%20salles, L'Unità, 7 ottobre 2004, p. 18.

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“Sono caduto non per il valore dei nemici, ma per la perfidia degli amici.”

Eumene II (-221–-159 a.C.) re

citato in Cornelio Nepote, Eumene, 9; tradotto in Paola Mastellaro, Il libro delle citazioni latine e greche, Mondadori, Milano, 2012, p. 21. ISBN 978-88-04-47133-2.

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“[Roma] dev'essere stata una gran bella città al tempo di Cesare. Il foro una piazza magnifica. Vorrei sapere qualcosa della storia latina o romana. Ma non è il caso di cominciare a impararla adesso. Perciò lasciamo marcire le rovine.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

Origine: Citato in Mirko Zilahy, Il Grillino Leopardi a Tor di Valle, La Lettura, supplemento del Corriere della Sera, 26 febbraio 2017, p. 44-45.

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“[…] al punto che la stessa lingua latina non mi sembra essere capace di quell'eleganza concessa solo agli Attici.”

Originale: (la) […] ut mihi sermo ipse romanus non recipere videatur illam solis concessam Atticis venerem.
Origine: Institutio oratoria, X, 1, 100

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“La libertà è per me il dio latino delle porte […]: ha due volti.”

Frederic Prokosch (1906–1989)

Origine: Cinque notti a camminare, p. 42

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“Noi non sentiamo veramente le opere latine e greche che in una durata francese. Noi non sentiamo le opere francesi che in una durata latina e greca. Tale è l'asse del nostro sentimento, del nostro gusto, della nostra civiltà.”

Albert Thibaudet (1874–1936) saggista e critico letterario francese

Origine: Dall'articolo Le tournoi du latin, (1924), successivamente ristampato in Réflexions sur la littérature, Paris, 1938, pp. 249-250. Citato in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, vol I, p. 16; in Italo Lana e Armando Fellin Civiltà letteraria di Roma antica, Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1973, volume I, p. 12.

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“Difficoltà di tradurre. Occorre innanzitutto conoscere bene il latino; poi bisogna dimenticarlo.”

Charles Louis Montesquieu (1689–1755) filosofo, giurista e storico francese

Pensieri

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“Non può essere ben governato uno Stato quando è sotto il potere di molti.”

Cornelio Nepote (-100–-25 a.C.) storico romano

da Dione, VI, in Vite degli uomini illustri, in Storici latini
Non posse bene geri rempublicam multorum imperiis.
Origine: Alcune fonti riportano rem publicam.

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“[Leonzio Pilato] […] nell'aspetto è uomo rozzo, ha la faccia nera, la barba prolissa, la chioma nera occupata sempre in continui pensieri, di costumi rozzo, né molto civile huomo, ma si come l'isperienza ha dimostrato, dottissimo di lettere Greche e come un'arca pieno d'historie, e favole greche, benché della latina non sia molto instrutto […]”

Giovanni Boccaccio (1313–1375) scrittore e poeta italiano

da Della Genealogia degli Dei, Venezia, 1627, c.239v
Origine: Citato in Tobia Cornacchioli, Nobili, borghesi e intellettuali nella Cosenza del Quattrocento, L<nowiki>'</nowiki>academia parrasiana e l'Umanesimo cosentino, Edizioni Periferia, Cosenza, stampa 1990, p. 46.

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“Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando ci incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti o distratti, ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte nella nostra infanzia. Ci basta dire: "Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna" o "De cosa spussa l'acido solfidrico", per ritrovare ad un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole. Una di quelle frasi o parole ci farebbe riconoscere l'uno con l'altro, noi fratelli, nel buio di una grotta, fra milioni di persone. Quelle frasi sono il nostro latino, il vocabolario dei nostri giorni andati, sono come i geroglifici degli egiziani o degli assiri-babilonesi, testimonianza di un nucleo vitale che ha cessato di esistere, ma che sopravvive nei suoi testi, salvati dalla furia delle acque, dalla corrosione del tempo. Quelle frasi sono il fondamento della nostra unità familiare, che sussisterà finché saremo al mondo, ricreandosi e resuscitando nei punti piú diversi della terra, quando uno di noi dirà — egregio signor Lippman — e subito risuonerà al nostro orecchio la voce impaziente di mio padre: "Finitela con questa storia! L'ho sentita già tante di quelle volte!"”

Origine: Lessico famigliare, p. 20

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