Frasi su lavorio
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“Il lavoro è un oblio, ma un oblio attivo che si addice a un'anima forte.”

Alfred De Vigny (1797–1863) poeta, scrittore, drammaturgo

Diario di un poeta

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“Dice l'uomo: « 'er reggiàl lel-harb uàl marà lel sciùgl, l'uomo per la guerra e la donna per il lavoro.»”

Vittorio Giovanni Rossi (1898–1978) giornalista e scrittore italiano

Origine: Sabbia, p. 87

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“[Alle cerimonia di posa della prima pietra dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria del 22 gennaio 1962] Un anno e mezzo fa, presentando il governo al Parlamento, assunsi l'impegno di fare proseguire la dorsale autostradale italiana fino a Reggio Calabria. Alla fine del 1960, il Consiglio dei Ministri finanziò l'opera. Nel luglio 1961 l'approvò il Parlamento. Ora si iniziano a Reggio Calabria e in serata a Salerno i lavori per la nuova autostrada. Essa entro tre anni congiungerà nel modo più moderno l'estremo sud della penisola alle Alpi. Proprio l'inizio di questa importante opera consente di ricordare che nient'altro che questo assunse mandato di fare il governo che ho avuto l'onore di dirigere per diciotto mesi: cioè con nuove iniziative e nuove leggi unire serenamente, nel lavoro e nel progresso, libere e pacifiche, tutte le genti d'Italia, inserendole sempre più autorevolmente nella famiglia europea, nella consociazione atlantica, nel consesso umano. Queste parole esprimono, quindi, la speciale soddisfazione che, dando inizio a questa singolare opera, si prova, ripensando ai servigi che dall'estate del 1960 al gennaio del 1962 la fiducia convergente delle forze democratiche ci ha consentito di rendere alta la nostra Italia.”

Amintore Fanfani (1908–1999) politico, economista e storico italiano

Origine: Citato in Fanfani dà il via ai lavori della Salerno-Reggio Cal. http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0084_02_1962_0019_0009_17495529/, La Stampa, 22 gennaio 1962.

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“Penso di avere un problema, ovvero, sto diventando sempre più bravo in ogni aspetto del mio lavoro, che ha avuto un'evoluzione in molte aree differenti: nel modo in cui leggo la partita, nel modo in cui la preparo, nel modo in cui alleno… Mi sento sempre meglio. In una cosa però non sono cambiato: quando affronto la stampa, non sono mai un ipocrita.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Da un'intervista rilasciata a Telegraph; citato in Mourinho: "Il mio problema? Divento sempre più bravo" http://www.gazzetta.it/Calcio/Premier-League/09-04-2015/mourinho-ho-problema-divento-sempre-piu-bravo-110394960014.shtml, Gazzetta.it, 9 aprile 2015.

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“Ci sono voluti dieci anni per correggere l'educazione sbagliata ricevuta dalla mia famiglia: il lavoro visto come strumento per sopravvivere. Io invece volevo un lavoro che servisse a emanciparmi.”

Maurizio Cattelan (1960) artista italiano

Origine: Dall'intervista di Camilla Baresani Ricomincio da pittore. Anche se non so dipingere, Io Donna, 15 ottobre 2011.

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“Ci è stato detto che quando avremmo avuto un presidente, avremmo visto una figura politica gigante e globale – l'uomo che sarebbe stato il leader di 500 milioni di persone, l'uomo che avrebbe rappresentato tutti noi sulla scena mondiale, l'uomo il cui lavoro sarebbe stato così importante che, naturalmente, Lei è pagato più del presidente Obama. beh, ho paura che quello che abbiamo avuto sia Lei. E mi dispiace, ma dopo la precedente performance da Lei fatta – e non voglio essere scortese – ma, sa, onestamente, Lei ha il carisma di uno straccio umido e l'apparenza di un impiegato di banca di basso grado. E la domanda che vorrei porre, che vorremmo porre noi tutti è: "Chi è Lei?" Io non mai sentito parlare di Lei. Nessuno in Europa ha mai sentito parlare di Lei! Vorrei chiederle, Presidente, chi ha votato per lei? E quale meccanismo – oh, lo so che la democrazia non è molto popolare da voi – e quale meccanismo hanno i popoli d'Europa per rimuoverLa? È questa la democrazia europea? Beh, ho la sensazione, tuttavia, che Lei sia competente, capace e pericoloso, e non ho dubbi sul fatto che è sua intenzione essere l'assassino silenzioso della democrazia europea e degli stati nazionali europei. Sembra che Lei abbia un odio per il concetto stesso degli stati nazionali – forse perché Lei proviene dal Belgio, che naturalmente è, per lo più, una non-nazione. Ma da quando ha assunto la carico, abbiamo visto la Grecia ridotta a nient'altro che a un protettorato.”

Nigel Farage (1964) politico britannico
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“Se vogliono una classe politica di sciattoni è una scelta che si può fare, ma mi sembra che un certo decoro ci debba essere anche di chi lavora in Parlamento”

Piergiorgio Stiffoni (1948) politico italiano

citato in Piergiorgio Stiffoni: "Se vogliono una classe politica di sciattoni http://www.repubblica.it/politica/2011/12/11/news/abi_apre_su_conti_correnti_per_pensioni_minime_stasera_l_incontro_monti-sindacati-26430933/, sito web de la Repubblica, 11 dicembre 2011

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“Noi andiamo dietro alle astrazioni, e trascuriamo i suggerimenti dell'esperienza, pel vivo bisogno di armonia estetica; noi non possiamo andare d'accordo fra noi, ed associarci in un lavoro comune, per eccesso d'individualità. Spesso però i difetti sono puramente e semplicemente difetti, per quanto sia duro il confessarlo a noi stessi. Il rovescio d'un vizio non è sempre una virtù. A noi basti per ora notare che l'italiano può, quanto e più degli altri, essere disciplinato. Ce ne fanno fede la Repubblica e l'Impero romano, la storia di Venezia e del Papato, ed oggi stesso ce ne dà splendido esempio, come dice benissimo il Turiello, il nostro esercito.”

Pasquale Villari (1827–1917) storico e politico italiano

Origine: È questo un monito dell'autore per tutti coloro che tendono a presentare come un pregio la proverbiale ingegnosità napoletana. Si tratta della cd. "arte di arrangiarsi" che, se anche talvolta è una necessità imposta dalla particolare realtà sociale in cui l'individuo si trova a vivere, altre volte è semplicemente il segno di un malcostume, di una mentalità fondamentalmente deformata e di una disonestà di base dell'individuo, p. 164
Origine: Lettere meridionali, p. 165

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“[Riguardo alla sua preparazione] Voi dite che stiamo facendo lavoro duro, ma per me sono sciocchezze. Per me sono solo lunghe passeggiate nei boschi. Ma per me la preparazione è essenziale: è la base su cui costruire la stagione. Siamo qua in ritiro per lavorare, per prepararci per la stagione, è normale che si fatica. Se fossimo andati in un villaggio Valtur sarebbe stato diverso.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in [//www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/07-07-2012/zeman-competere-il-massimo-lavoro-duro-solo-sciocchezze--911762874676.shtml Zeman, ma quale stress Zeman: "Competere per il massimo Scudetti Juve? Troppi anche 28"], Gazzetta.it, 7 luglio 2012.

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“Letto: Gioventù nella Russia Sovietica, interessantissimo. Entusiasmo per il lavoro, il materialismo genera forze che sono certamente sovramateriali e religiose. Il paradosso: martirio − per uno scopo puramente materiale.”

Klaus Mann (1906–1949) scrittore tedesco

da Nota di diario del 24 marzo 1932, p. 37
La peste bruna. Diari 1931-1935
Origine: Di Klaus Mehnert, (1906-1984).

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“Un deterioramento ulteriore potrebbe essere disastroso per l'Europa. Esso potrebbe provocare tali privazioni, tale smarrimento, una lotta così disperata per il controllo di risorse insufficienti da condurre a una diffusa rinuncia ai principi sui quali la civiltà moderna dell'Europa è stata costruita e per i quali, nella coscienza di molti, due guerre mondiali sono state combattute. I principi del diritto, della giustizia, dei limiti all'esercizio del potere politico, già largamente disattesi e attaccati, potrebbero da ultimo essere travolti; e con essi il principio vitale che l'integrità della società con un tutto deve posare sul rispetto per la dignità del singolo cittadino. Le implicazioni di questa crisi andrebbero assai aldilà delle comuni apprensioni relative al pericolo di un controllo comunista. Nella continuazione dell'attuale situazione in Europa e implicita niente meno che la possibilità che gli europei rinuncino ai valori della responsabilità individuale e dei controlli politici, che appartengono alla tradizione del loro continente. Ciò distruggerebbe secoli di progresso e causerebbe un danno che tale solo un lavoro di altri secoli potrebbe riparare.”

George F. Kennan (1904–2005) diplomatico, storico e ambasciatore statunitense

Origine: Citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. [Dal 1918 ai giorni nostri], Editori Laterza, Roma, 2008, p. 698. ISBN 978-88-420-8734-2

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“Il lavoro di equipe è essenziale. Ci permette di dare la colpa a qualcun altro.”

Arthur Bloch (1948) umorista e scrittore statunitense

Origine: Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, § 584.

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“Il lavoro di Bill Watterson ha qualcosa di mistico. Ciò che abbiamo di fronte non è una qualunque striscia a fumetti. Possiede quella particolare dimensione riconosciuta un tempo in Krazy Kat di George Herriman e, più tardi, in Pogo di Walt Kelly. Il che è stato, comunque, molto tempo fa: dopo di loro non c'è stato più niente di simile nel mondo del cartoon. Ora abbiamo Calvin & Hobbes. In questa striscia non ci sono personaggi finti o sdolcinati. Il ragazzino è decisamente e irresistibilmente pestifero. La madre e il padre (i nomi non sono necessari) vivono a fianco della loro discendenza chiedendosi con perenne e agitato stupore che cosa abbiano fatto per meritarsi un figlio del genere. Il bambino, da parte sua, vive per un buon 70 per cento del suo tempo in un mondo parallelo popolato dalle creature indicibili della sua fantasia, e per il resto del tempo in un mondo reale popolato da altre creature indicibili (la maestra, la bambina, il bullo). E trova scampo da questo secondo mondo rifugiandosi nel primo. E poi c'è il tigrotto di pezza. È un animo nobile e molto più intelligente del bambino, di cui, con sarcastica e affettuosa saggezza, tempera l'esuberanza. Ci sono un sacco di strisce a fumetti in giro, alcune buone, altre passabili, la maggior parte semplicemente roba di secondo piano. Tutti hanno il loro cast di personaggi, più o meno indovinati, tenuti insieme dal dialogo, a volte buono, a volte no. Sono pochissimi quelli che posseggono quella magia particolare che li fa reggere il confronto con il meglio del passato. Guardando al lavoro dei nostri due paragoni, Herriman e Kelly, possiamo vedere un connubbio tra sceneggiatura e segno grafico che si trova raramente al giorno d'oggi, la sensazione che le parole migliorino il disegno e che il disegno faccia lo stesso con il testo, che la fusione attentamente miscelata di questi due ingredienti possa creare quell'incanto che rivela il genio. Volete la magia? L'alchimista Watterson ha portato avanti un lavoro che, per acume, carattere e profondità, è portentoso in rapporto alla sua giovane età. Gli auguro lunga vita e possano i poteri della sua stregoneria non venir mai meno. Volete la magia? Questa è una raccolta di ricette dello stregone per trasformare della semplice carta e del semplice inchiostro in oro puro. Lasciate che umilmente vi presenti Calvin (il bambino) e Hobbes (il tigrotto). Questo libro è magico.”

Pat Oliphant (1935)

dalla prefazione di Bill Watterson, C'è qualcosa che sbava sotto il letto, Comix, 1997. ISBN 9788881930197

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“Il mio lavoro è come un unico, grande pezzo, che nasce a partire dalle domande che più ci premono: si esplora, s'interroga, si guarda all'indietro, si riprende il viaggio.”

Pina Bausch (1940–2009) coreografa e ballerina tedesca

Origine: Citato in Rosaria Amato, Se ne va a 69 anni Pina Bausch la madre del teatrodanza europeo http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/morta-pina-bausch/morta-pina-bausch/morta-pina-bausch.html, Repubblica.it, 30 giugno 2009.

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“Oggi assistiamo a una rivoluzione tecnologica affascinante, seducente, ma che non genera lavoro; lo distrugge. Scompone le classi sociali. Riscrive l'esistenza umana sotto il segno della precarietà permanente. Un mondo nuovo, che la sinistra stenta a leggere, a capire nella sua inevitabile ambiguità. Torna ad avere atteggiamenti o catastrofici o zuzzurelloni.”

Walter Veltroni (1955) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Aldo Cazzullo, Veltroni: «L'idea di dividersi è un incubo. Ma il Pd di Renzi si apra» http://www.corriere.it/politica/17_febbraio_15/veltroni-l-idea-dividersi-incubo-ma-pd-renzi-si-apra-00fadc84-f2f5-11e6-a761-60f3fdff5014.shtml, Corriere.it, 15 febbraio 2017.

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“Se uno parte rassegnato va poco lontano, questo è un principio al quale mi sono sempre assoggettato. Sono contento di aver ragionato sempre così, io ho valutato come e dove avrei potuto migliorare, non mi sono mai fermato, ho sempre cercato di avere le carte in regola per vincere, in bici e nella vita di lavoro.”

Fiorenzo Magni (1920–2012) dirigente sportivo, ciclista su strada e pistard italiano

Origine: Citato in Sergio Meda, La parola a Fiorenzo http://www.sportivamentemag.it/archives/2607, Sportivamentemag.it, 19 ottobre 2012.

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“La paura della morte fa amare il lavoro che è tutta la vita.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

10 luglio 1897; Vergani, p. 131
Diario 1887-1910

“Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violenta, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e setti nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo.
Al secondo posto c'era la Pasqua. Rocco la odiava per tre motivi. Il primo era che non arrivava mai lo stesso giorno. Cambiava ogni anno, e questo la rendeva imprevedibile e micidiale come un killer professionista. Il secondo che, proprio per la sua imprevedibilità, faceva arrivare le colombe e le uova mentre ancora stavi digerendo il panettone di Natale. Il terzo era di natura squisitamente teologica. Sapete quando è nato il figlio di Dio. Possibile che non siete mai riusciti a capire quand'è che è risorto? Al terzo posto c'era il Capodanno. Dovere per forza andare da qualche parte a fare il conto alla rovescia, stappare la bottiglia, urlare auguri a squarciagola e fingere di divertirsi e essere sereno. E poi c'erano i botti. Nel suo personalissimo codice la pena per i costruttori e i fruitori dei fuochi di Capodanno andava da un anno di reclusione ai lavori forzati in una miniera in Cile, in base ai botti che utilizzavano, al rumore che provocavano e ai soldi che riuscivano a sprecare in sei minuti. Gente che lesina sulla frutta e la verdura tutto l'anno per poi scoppiare centinaia di euro in pochi minuti ferendosi, facendosi danni, spaccando oggetti e coglioni, lui la detestava. Il primo gennaio invece era uno dei giorni più belli dell'anno. Nessuno per le strade, nessuno nei negozi, tutti a dormire gonfi di cibo e vino da supermercato, con le bocche secche e le orecchie che ancora fischiano per la musica a palla e i tricchetracche sul balcone. E lui solo, a Ostia a passeggiare sulla spiaggia.”

Antonio Manzini (1964) attore, sceneggiatore e regista italiano

da L'accattone
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, L'accattone

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“Una Olimpiade è frutto di anni di lavoro. Non puoi pensare di essere il migliore un anno e andare alle Olimpiadi. Ci si deve qualificare e devi fare la gavetta. Io mi sono allenato quasi tutti i giorni, due sedute da 2 ore, per tutta la mia carriera.”

Roberto Cammarelle (1980) pugile italiano

Origine: Citato in Roberto Cammarelle, leggenda italiana oltre la boxe http://www.tag24.it/143252-roberto-cammarelle/, Tag24.it, 12 gennaio 2016.

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“[…] Quando io lavoro penso a me, non ai lettori. Se quello che sto pensando mi annoia, se è prevedibile, allora non va bene e cambio.”

Leo Ortolani (1967) autore di fumetti italiano, creatore di Rat-Man

Origine: Da un'intervista di Luca Raffaelli, Metamorfosi di un bat-topo: è uno zombie un po' eretico, Il Venerdì, 11 novembre 2016, p. 100

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“Non mi si può chiedere di fare il lavoro sporco e poi far finta di niente. Non sento le voci della maggioranza dire: ma Mastella che c'entra? Perché ce l'avete con lui?”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

da la Repubblica, 20 ottobre 2007; citato in Marco Travaglio, Così parlò Mastella http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1939831, L'espresso, 8 gennaio 2008

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“Consegnato per Sergio Rodriguez, in corsa, contro Cusin, Cusin marca Rodriguez, tiene i palleggi, lavora ancora El Chacho, CUSIN LO STOPPAA!”

Flavio Tranquillo (1962) giornalista e scrittore italiano

Italia - Spagna, Europei 2015
Citazioni tratte da telecronache, Italbasket

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“Lo stile deve purificarsi come l'acqua che diventa chiara, a forza di lavoro, e per così dire, a furia di consumarsi sui ciottoli.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

8 giugno 1904; Vergani, p. 218
Diario 1887-1910

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“La sfera e le costellazioni fisse | si persero per strada quand'io nacqui; | se facessi candele per lavoro | il sole si spegnerebbe solo alla mia morte… | se dovessi commerciare sudari | nessuno più morirebbe finché io vivo!”

Abraham ibn ‛Ezra (1089–1167) erudito e poligrafo

Origine: Citato in Norman Solomon, Ebraismo, edizione italiana a cura di Alberto Cavaglion, traduzione di Luisa Balacco, Einaudi, Torino, 1999, p. 43. ISBN 88-06-14952-0

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“Qual è la prima cosa che ho percepito nello spogliatoio della Juventus? La mentalità del lavoro. Penso che è questa l'impressione che ho avuto. Qua si lavora tanto a 360 gradi, puntando sulla prestazione al massimo. Quindi è quella la mentalità che c'è in questo ambiente.”

Hernanes (1985) calciatore brasiliano

Origine: Dall'intervista rilasciata a Sky Sport 24; citato in Hernanes: Juve squadra da battere http://m.calciomercato.com/news/hernanes-ho-parlato-con-allegri-faro-il-trequartista-juve-squadr-581736, Calciomercato.com, 9 settembre 2015.

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“Sono trascorsi 5 minuti dalle ore 14 di sabato 5 ottobre. Siamo nel 2002 e i professori Francesco Mazzoleni, Cristiano Dominici, Roberto Bracaglia si riuniscono nei locali del dipartimento di Scienze ortopediche, ricostruttive e del lavoro dell'Università degli studi di Firenze. «Dopo lunga, attenta e approfondita discussione nella quale intervengono ripetutamente tutti i presenti, la commissione delibera all'unanimità vincitore della valutazione comparativa Giulia Lo Russo». Ecco il giudizio: «Ottime le qualità e l'impegno scientifico della candidata: è adatta a ricoprire il ruolo di ricercatore universitario». Alle ore 14,30 termina la seduta. Lunga discussione? Ma come: letto, approvato e sottoscritto in 25 minuti per un posto che durerà tutta la vita? Già perché la concorrente era l'unica a partecipare. Un posto per tutta la vita che fa gola solo ad una persona… Giulia Lo Russo è figlia dell'ordinario Domenico Lo Russo. Entrambi lavorano presso l'università di Firenze nella facoltà di Medicina, in Chirurgia plastica. Quindi la candidata era la figlia del prof ed è stata l'unica a presentarsi, altro che valutazione comparativa come scrivono i commissari. Che fortuna! Alla seconda prova scritta è stato "estratto" il seguente tema: «Il lembo di muscolo grande gluteo». Poteva essere estratto, e già questa è una fortuna, anche il muscolo piccolo oppure quello medio. Eppure è uscito il grande. «Che grande colpo di gluteo!»”

Origine: Parentopoli, p. 144

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