Frasi su legge
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“[Sul Governo Monti] In questi mesi questo Governo ha portato il Paese fuori dal baratro e non nel baratro, come qualcuno, falsificando la realtà, sostiene. Non starò a citarvi gli andamenti degli spread, i commenti delle istituzioni economiche mondiali ed europee. Basta un solo dato: un anno fa rischiavamo di non pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici ed eravamo un problema per la stabilità europea. Non eravamo in grado di adempiere agli impegni e ai protocolli europei sottoscritti dal Governo Berlusconi. Oggi siamo elemento di stabilità, finanziaria ed economica e, nonostante la crisi faccia ancora soffrire famiglie, lavoratori e imprese, abbiamo gettato le basi per una politica che certamente dovrà essere impostata da qui in poi sulla crescita e i primi segnali si colgono nella legge di stabilità, che dobbiamo approvare prima della fine dell'anno. Certo, i principali protagonisti di questa gigantesca rivoluzione politica sono stati gli italiani, che con i loro sacrifici si sono assunti la responsabilità di salvare il Paese, ma è difficile non cogliere nella guida del Presidente del Consiglio un salto di mentalità e di comportamenti che noi attendevamo da tempo.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Camera dei Deputati – XVI Legislatura – Seduta n. 730 http://www.camera.it/410?idSeduta=0730&tipo=stenografico#sed0730.stenografico.tit00020.sub00010 di giovedì 6 dicembre 2012 – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Roma, Camera dei Deputati, 6 dicembre 2012.

“È difficile mantenersi a lungo in uno stato di perfezione, e per legge naturale ciò che non può progredire regredisce.”

Velleio Patercolo (-19–31 a.C.) storico romano

dalle Historiae Romanae ad Marcum Vinicium consulem libri duo, I

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“A chi opponesse, che la coscienza è pretesto al mondo per affermare diritti al proprio arbitrio e capriccio, rispondono: «Quale delle opere di Dio l'uomo non sa profanare? Per noi, educati al cattolicesimo, la coscienza resta l'apprensione individuale della legge naturale posta da Dio in tutte le cose create». Ma allora hanno ragione i protestanti, che vogliono l'autonomia della coscienza piena, senza restrizioni, e il giudizio privato guida ordinaria di tutta la vita religiosa? «No – dicono – per noi l'atto normale della vita religiosa è la educazione della coscienza individuale alla vita della Chiesa; attraverso l'adesione a questa, epperò la sommessione all'autorità, l'individuo e messo a parte di tutti i mezzi di Vita spirituale, di cui dispone la società religiosa: dottrina e sacramenti, e nell'obbedienza, ottiene la libertà vera. Ma la coscienza stessa resta sempre il soggetto obbediente: è per lei e per i suoi giudizi primi ed elementari che ha valore la nostra accettazione della Chiesa. Epperò non potrà essere mai consentita un'offesa a quelle sue prime esigenze. Insomma, il ricorso alla coscienza è il caso d'eccezione, di cui non è l'autorità stessa, che possa giudicare la legittimità, perché altrimenti sarebbe illusoria la possibilità di un tale appello supremo al tribunale della scienza.”

Giovanni Gentile (1875–1944) filosofo e pedagogista italiano

Origine: Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia, p. 68

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“Non abbiamo nessuna ragione scientifica per sostenere che un sistema è migliore di un altro, a meno di affidarsi al determinismo storico o alla legge della giungla, per cui chi vince ha ragione perché vince.”

Franco Cardini (1940) storico e saggista italiano

citato in L'illuminismo dei cattolici http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/illuminismo_201109060839457730000.aspx, Avvenire, 6 settembre 2011

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“La legge è ordine e, di necessità, la buona legge è buon ordine.”

VII, 4, 1326a
Politica

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“Uno stato è governato meglio da un uomo ottimo che da una ottima legge.”

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

Attribuite

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“L'uomo privilegiato politicamente o economicamente è un uomo intellettualmente e moralmente corrotto. È questa una legge sociale che non ammette eccezioni.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Citata in Henri Arvon, Bakunin: la vita, il pensiero, i testi esemplari.

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“Sopprimere una legge equivale a far vacillare tutte le altre.”

Marco Porcio Catone (-234–-149 a.C.) politico, generale e scrittore romano

citato in Tito Livio, XXXIV, 3; 1997

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“Noi non siamo che un'associazione nascente, fondata da dodici anni, composta soprattutto da laici e da giovani che vogliono provvedere alla loro salvezza. Noi non avremmo alcuna qualifica per trattare con voi se il Sommo Pontefice Gregorio XVI non si fosse degnato, con un Breve del 10 gennaio 1845, di approvare paternamente la nostra istituzione, e di attribuirle delle ricche indulgenze di cui egli estende il beneficio a tutti coloro che noi avremo aggregato alla nostra Società. Il nostro primo scopo è stato quello di consolidare la fede e di rianimare la carità nella gioventù cattolica, di rafforzare i ranghi con amicizie edificanti e solide, e di formare così una nuova generazione, capace di riparare, se è possibile, il male che I'empietà ha fatto nel nostro paese. II primo modo di realizzare questo disegno fu di radunarsi tutte le settimane, di imparare così a conoscerci e ad amarci; e al fine di dare un interesse alle nostre riunioni, intraprendemmo la visita dei poveri a domicilio: gli portammo del pane, dei soccorsi temporali di vario genere, e sopratutto dei buoni libri e buoni consigli. Questa Società, fondata dodici anni fa da otto giovani, del tutto oscuri, conta oggi circa 10.000 membri, in 133 città; si è insediata in Inghilterra, in Scozia, in Irlanda, in Belgio, in Italia. Si sono sempre persegui questi due principali risultati: la santificazione della gioventù cristiana e la visita dei poveri a domicilio. Noi abbiamo in ciascuna città delle opere pei gli ammalati, per I'istruzione dei bambini, per il collocamento di operai, che sono affidate a dei comitati poco numerosi e soccorsi dal denaro della Società tutta intera. Possa I'unione della nostra umile Società diventare il simbolo dell' unione di tutti i popoli al di là e al di qua dei mari, nella pratica della legge di Dio, nella fedeltà alla fede, nell'attaccamento alla SS. Chiesa Romana e nell'amore di Nostro Signore Gesù Cristo.

Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

Al Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli del Messico, Parigi, 19 settembre 1845, p. 232
Lettere

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“Quando chiudi un occhio sugli sgagli di uno giusto calpesti la legge!”
Probi delicta cum neglegas, leges teras.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Catttttivo
Legge trattati | di chirurgia | immaginando | tutto | senza anestesia.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, Il sadico del villaggio, pp. 44-45

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“La legge è uguale per tutti. Basta essere raccomandati.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 20

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“I nomi nella storia servon più alla vanità di chi è nominato, che all'istruzione di chi legge.”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

dalla Prefazione alla seconda edizione, p. V, 1820
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799

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“Molti non hanno capito e non capiscono ancora che si voglia dire questa parola Aequitas, che i Greci chiamano epiìcia. L' aequitas in tutta la lingua Latina non suona altrimenti che Justitia, e laequum e 'l justum in tutte le leggi de' Romani son parole sinonime. AEquitas è dunque così parola di rapporto, come Justitia. Or Justitia è il perfetto combaciamento, l'esatta giustezza di qualche cosa col suo regolo. Due sono in morale i regoli, che i popoli civili hanno per la giustezza delle loro azioni: I. il jus civile. II. il jus di natura. Le leggi civili son nate per sostegno di questi jus; dunque sono anch'esse sottomesse al regolo: e questo regolo è la legge di natura. La legge di natura de' jus, cioè delle proprietà di ciascuno; dunque le leggi civili debbono avere il medesimo ufficio. Ma perché nelle città si cede a certi jus per formarne il jus pubblico, onde vi son creati di certi jus che non sono nello stato naturale, avviene alle volte che un'azione si combacia esattamente con la legge civile, ma non già col jus naturale. Allora il giudice dee studiarsi di avvicinare il più che si può la definizione della legge civile alla naturale. Questa equazione, o approssimazione, fu detta da'Greci Epiicia (vedete Aristotile negli Eudemj) e dai Latini Aeqvitas. Se la prima legge delle civili società è Salus Pubblica, seguita che la compassione per potersi dire equa, debba piegare a questa legge generale. Dove favorisce il privato col discapito pubblico, non vi è più quell'equazione col jus naturale ch'è detta; dunque è iniquità. Questi giudici dunque sono per ignoranza iniqui e crudeli, quando credono di esser giusti e umani.”

Antonio Genovesi (1713–1769) scrittore, filosofo e economista italiano

Origine: Lezioni di economia civile, p. 112

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“Occorre che la legge sia breve, perché più facilmente i mal pratici la ricordino.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

94, 38

“Il destino comune a tutti i fondatori di sette o di scuole filosofiche non ha risparmiato il grande Tolstoj.
I suoi discepoli appartengono a tre categorie: gli uni si occupano del loro perfezionamento morale interiore e hanno l'aria di disprezzare ogni attività politica.
Sono questi gli adoratori della lettera della legge.
Gli altri abbandonano i sentieri battuti della vita, la loro posizione privilegiata, rinunciano alla loro fortuna, scendono in basso nella piramide sociale e guadagnano la vita col lavoro fisico. Sono i volontari del fronte del lavoro del genere umano.
Infine gli ultimi, senza abbandonare le loro conoscenze speciali, mettono proprio queste al servizio delle masse popolari. Sono essi i servitori del popolo.
Gli adepti della prima categoria "i puri masticatori della lettera", sono rari nell'ambiente del Maestro. Oltre al perfezionamento personale e interiore, quasi tutti si incaricano di copiare, pubblicare e far leggere gli scritti proibiti. È questa un'attività utile per gli altri.
La seconda categoria ha prodotto molte felici e potenti comunità agricole, coltivatori eccellenti e illuminati in Russia, in America e altrove.
La terza infine dà ai popoli dei servitori e degli amici capacissimi, di una completa devozione e di un assoluto disinteresse.
Tale era il dottor Duscian Makovitzkij, amava i poveri e li curava con devozione, senza posa e quasi sempre gratuitamente.”

Victor Lebrun (1882–1979) scrittore e attivista francese

Origine: Devoto a Tolstoj, pp. 56-57

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“[Rivolto a Mentana, parlando della legge elettorale] Questa legge qua l'ho scritta io ma è una porcata, glielo dico francamente.”

Roberto Calderoli (1956) politico italiano

da Matrix del 15 marzo 2006 parte 5 http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2006/03/15/videogallery.shtml

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“Come si sa, preferisco la legge del taglione.”

Roberto Calderoli (1956) politico italiano

dall'intervista di Marco Damilano, A Nord non passeranno http://espresso.repubblica.it/dettaglio/A-Nord-non-passeranno/1899128, L'espresso, 6 dicembre 2007

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“Ricordiamoci sempre della legge di Murphy (degli sceneggiatori) e dell'esistenza di una "legge di Serra”

Antonio Serra (1963) fumettista italiano

si chiama così non a caso...) che dice: "se pensi di aver avuto una idea originale un altro l'avrà avuta prima di te". E se l'idea ti appare geniale ci saranno certamente altri dieci ad averla avuta prima di te!

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“Chi molto legge prima di comporre, ruba senza avvedersene e perde originalità, se ne avea.”

Vittorio Alfieri (1749–1803) drammaturgo italiano

1967, p. 77

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“I parenti possono mentire, per legge.”

Giuseppe Pontiggia (1934–2003) scrittore italiano

da L'arte della fuga, Adelphi

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“È destino dello spirito umano di non poter risolvere da sé le più alte questioni, e non si riesce a nulla di buono, quando si vuol fare contro questa legge.”

Friedrich Julius Stahl (1802–1861) giurista tedesco

in introduzione alla prima edizione, p. XXVIII
Storia della filosofia del diritto

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“Purtroppo, non appena ti sposi, sei morto; la relazione non è viva. A quel punto, è diventata una legge, non una relazione; è un fenomeno legale, non una cosa viva.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Origine: Il libro dei segreti, I segreti del risveglio (vol. V), p. 184

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“Quale logica o legge di vita potrà mai spiegare | la diabolica impresa | di quegl'uomini eletti?”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da Un sorso in più, n. 6
Confusa e felice

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“Il municipalismo libertario prende la sua vitalità e la sua integrità proprio dalla tensione dialettica che esso promuove tra la nazione-stato e la confederazione municipale. La sua "legge di vita”

Murray Bookchin (1921–2006) scrittore statunitense

... ] consiste precisamente nella lotta con lo stato. La tensione tra le confederazioni municipali e lo stato deve essere chiara e senza compromessi. Dato che queste confederazioni esisteranno prima di tutto in opposizione all'entità statale, esse non potranno compromettersi con lo stato, o con elezioni provinciali o nazionali, e ancor meno potranno essere organizzate mediante questi mezzi. Il municipalismo libertario viene plasmato dalla sua lotta con lo stato, viene rafforzato dalla sua lotta e in ultimo definito da questa lotta. (da Municipalismo libertario. La Mia Proposta (Libertarian Municipalism: An Overview, introduzione a Readings in Libertarian Municipalism, Burlington, Social Ecology Project, 1991; pubblicato con un'aggiunta in "Green Perspective", n. 24, ottobre 1991), A – Rivista Anarchica, n. 187, dicembre 1991/gennaio 1992, p. 19 ; citato in Varengo 2007, p. 111)

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“La Legge ci ha onorati: che possiamo onorarla a nostra volta.”

Daniel Webster (1782–1852) politico statunitense

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“[Sul Governo Letta] È il Governo della Morfina. Solo rinvii per le questioni spinose, qualche buffetto piacione e molti disegni di legge per far credere di essere attivi. Più che curare il Paese, Letta lo anestetizza.”

Michele Ainis (1955) costituzionalista italiano

Origine: Da È il governo della morfina http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-il-governo-della-morfina/2211089, Espresso.it, 12 luglio 2013.

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“Il più simpatico degli esercizii viene a noja quando sia imposto rigidamente dalla legge.”

Antonio Ghislanzoni (1824–1893) librettista, poeta e scrittore italiano

Abrakadabra: storia dell'avvenire

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“[In riferimento al disegno di legge sui DICO] E dire che noi abbiamo sudato lacrime e sangue per fare la riforma agraria e per dare la terra ai contadini. Invece, oggi vogliono dare il contadino al contadino.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Claudia Terracina, «Mia madre diceva: guardati dai gay» http://web.archive.org/web/20160304193338/http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/070301/dlx0j.tif, Il Messaggero, 1º marzo 2007, p. 2.

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“Questo è il Parlamento italiano e credo che, in questo Parlamento, l'unico ad essere fuori posto e fuori luogo sia l'atteggiamento tribunizio, inquisitorio e sconclusionato con il quale interviene l'onorevole Di Pietro.”

Vincenzo D'Anna (1951) (1951) politico italiano

citato in Seduta della Camera di Deputati n. 617 del 4 aprile 2012 – Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A. C. 4940-B)., Camera dei Deputati, 4 aprile 2012

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