Frasi sulla distanza
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“Son lontane le ombre d'Arabia | Dove i principi cavalcano a mezzogiorno.”

Walter de la Mare (1873–1956) poeta e scrittore britannico

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“Nello smantellamento dei suoi libri Agnese impiegò parecchio tempo fra volere e disvolere. Lavorava soffrendo. Le tre mogli infelici, vittime di mariti crudeli e mai contente di narrarne scrupolosamente i misfatti, furono agevolmente convertite in isteriche maniache, calunniatrici di uomini un po' strambi, come, del resto, gran parte degli uomini. Fra loro una matura nubile pronunciava ogni tanto parole ragionavoli, umane. I fatti narrati erano se non proprio autentici, probabili, ma ripensandoli, Agnese si sentiva coinvolta in un partito preso, in un'ira soffocata che aveva conosciuto in gioventù nel comportamento delle sue coetanee: lei che dal presente aveva sempre voluto astrarsi. Dunque avevano ragione quelli che l'avevano accusata di femminismo, la parola che lei detestava. E qui, immergendosi in una intensa riflessione, si scavava a fondo, volta a volta deplorandosi o giustificandosi. No, lei non aveva reclamato altro che la parità della mente e la libertà del lavoro, ciò che tuttora, da anziana contestatrice, la tormentava. Aveva amato pochi uomini, anzi un uomo solo, ma pochissime donne, e quelle poche, riunite in una favola, sempre la stessa: il mito dell'eccezione contro la norma del conformismo. E poiché l'eccezione s'era resa inafferrabile, l'aveva inventata lei, per donarla malinconicamente a una ragazza antica senza volto, che voleva suonare la propria musica e glielo proibivano. Ecco, questa ragazza lei non aveva il coraggio di distruggerla: l'aveva mandata lontano, al di là del mare o in fondo al mare.”

Origine: Un grido lacerante, pp. 112-113

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“Alla mostra del cinema di Roma, Sean Connery ha raccontato di un lontano incontro di tennis con Nicola Pietrangeli. Si ricordava perfino il nome dell'arbitro: Numa Pompilio.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

15 ottobre 2006 http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/ottobre/15/ROMPI_PALLONE_ga_3_061015001.shtml

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“Quando si allungava l'ombra sopra tutta la giornata, eri solo più lontana, ma tu ci sei sempre stata.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Ci sei sempre stata, n. 4
Arrivederci, mostro!

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“Prendere di notte un aeroplano | volare ed andare lontano | andare senza muovere niente.”

Ron (1953) cantautore italiano

da Anima
Ma quando dici amore

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“Moravia, di tutti gli scrittori che ho tradotto, è l'unico col quale ho avuto una relazione personale, non intima ma intensa, anche se lui scriveva libri molto lontani dai miei.”

René de Ceccatty (1952) scrittore e traduttore francese

Torna Moravia, scandalo a Parigi, intervista di Alain Elkann, La Stampa, 21 gennaio 2010

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“Nico Perrone, docente alla Facoltà di Scienze Politiche di Bari, è quanto di più lontano si possa immaginare dal mondo cattolico moderato. Il Foglio l'ha definito "talmente rosso, che più rosso non si può". Chi desidera averne la prova, sfogli le prime pagine del libro. Elencano tutte le accuse che per mezzo secolo la sinistra politica ha scagliato contro l'allora partito di maggioranza relativa. Ecco dunque rispuntare capi d'imputazione come bigottismo clericale, anticomunismo, strategia della tensione, subordinazione agli USA, collusioni mafiose, corruzione, e via così. Nei numerosi libri dedicati all'argomento, Perrone s'era guadagnato la reputazione di critico implacabile, "senza essermene pentito" precisa oggi. Ma adesso – ecco la novità – si domanda "se questa lettura, sostanzialmente vera, contenga effettivamente tutti gli aspetti della politica di governo della DC, o se invece non abbia trascurato di tenerne in luce qualcuno non secondario". Il libro è una rilettura seria di quegli anni. L'esito, una sorprendente riabilitazione post mortem. Qualche esempio qua e là. La Democrazia cristiana, afferma Perrone, "ha dato all'Italia il più lungo periodo di pace della sua storia unitaria e ha realizzato una riduzione degli squilibri, compreso quello storico fra Nord e Sud". In politica estera, l'ingresso nel G-7 costituì "un'affermazione delle specificità italiane che la DC ha saputo cogliere, valorizzare, sviluppare e difendere, con un'azione di governo che ha tenuto insieme identità nazionale e prospettive europee, iniziative autonome di politica estera in difesa di interessi nazionali e lealtà occidentale, modernizzazione e capacità di gestire sacche interne di arretratezza». Nell'economia il plauso è senza riserve: "La DC si è mostrata generalmente rispettosa della sovranità popolare, cui non ha contrapposto un eccessivo potere dell'esecutivo. Nel suo lungo governo essa ha evitato d'imporre troppe regole al dispiegarsi della vita civile, e tuttavia non ha mai perseguito modelli di liberismo. Attraverso una politica di capital spending e una miriade di riforme, è riuscita a esprimere una capacità di riforma, con una sua egemonia forte, duratura, e tuttavia fondata su di un genuino, esteso consenso". […] Cosa ne pensano i democristiani tutti d'un pezzo, quelli che non hanno cambiato casacca? Marco Follini, leader dell'UDC, ha letto il libro e, naturalmente, lo apprezza. "La cosa curiosa", osserva, "è quest'ammirazione postuma da parte della sinistra. C'è un grande amore per la DC perché non c'è più".”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

Ugo Magri

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“Allo zoo. – Tutte queste bestie hanno un contegno decente, all'infuori delle scimmie. Si sente che l'uomo non è lontano.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Squartamento

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“Sulla mia tomba, che sogno, ovviamente, più lontano possibile vorrei quest'epitaffio: "Scrisse sempre quello che poteva, mai quello che non voleva"”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

1981
Corriere della Sera

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“Più d'ogni tua parola a me maestro, | per disperato orgoglio a falsi òmeni, | vecchio, fingevi d'arrenderti. Io | ero lontano da te, coi tuoi versi.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Per Noventa; p. 103
L'ospite ingrato

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“[Sugli arbitri e i supervisor] Questa gente fa tutto il possibile per tener lontano l'intrattenimento, ma sta trascinando questo nostro splendido sport nel ridicolo. Bisogna assolutamente che cambi. E spero che succeda molto in fretta perché di anno in anno si peggiora sempre di più.”

Marat Safin (1980) tennista e dirigente sportivo russo

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Safin l'incorreggibile genio http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/maggio/29/Safin_incorreggibile_genio_ga_10_0405299937.shtml, Gazzetta dello Sport, 29 maggio 2004.

“Veramente d'allora in poi cominciò ad essere la massima dominante di un governo lontano di temer sempre e riguardar quindi e accarezzare in Sicilia i grandi e i potenti.”

Rosario Gregorio (1753–1809) storico italiano

V, 7
Considerazioni sopra la storia di Sicilia dai tempi Normanni sino ai presenti, Libro 5
Origine: Dal regno di Martino I di Sicilia

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“[Sull'uso di droghe] Sono la persona più realista che si conosca e quindi non c'è nulla di più lontano da me che il desiderio di staccarmi dalla realtà.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2006
Origine: Dalla trasmissione televisiva Porta a Porta, Rai 1, 31 gennaio 2006; citato in Berlusconi ha detto: (anno 2006) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=Frasario2006, a cura di Marzia Amico, Jessica D'Ercole, Daria Egidi e Roberta Mercuri, Corriere.it.

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“La vita non è breve, la rendiamo noi breve, con la nostra incapacità di vedere lontano.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Variante: La vita è lunga se abbiamo la capacità di vedere lontano.
Origine: Il fiume della vita, p. 23

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“Gli ho visto fare grandi cose in allenamento ma penso sia fuoriluogo fare paragoni con Baggio e Del Piero, lui è Giovinco, ha grandi colpi e arriverà lontano.”

Luigi Cagni (1950) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Da Sky Sport 24; citato in Luigi Cagni: "Giovinco alla Juve? Ora è pronto. Marchisio già ad Empoli era da Nazionale" http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=65212, TuttoJuve.com, 4 ottobre 2011.

“Fin dall'inizio, più di un anno fa, c'era qualche analista di buon senso che credeva alla favola delle armi di distruzione di massa? Era evidente che la guerra in Iraq aveva altri scopi. Destituire quella personcina garbata che si chiama Saddam, spezzare i legami tra il regime di Baghdad e i palestinesi, creare nel cuore del Medio Oriente una possibile democrazia, come elemento scardinante di un pezzo di mondo dominato dall'integralismo. La questione dirimente, su cui non si possono fare analisi a tavolino, è l'esportabilità della democrazia. L'arrivo degli yankees, con il determinante corredo di aiuti economici, aveva saputo riportare libertà e civiltà in Germania, in Italia e in Giappone, le tre nazioni sconfitte nella seconda guerra mondiale. Ma un modello di cambiamento accaduto in passato non è garanzia di successo in altro tempo e altro luogo. Troppo diverse le condizioni di partenza, troppo lontane le mentalità. Certo, gli iracheni non ci hanno accolto con i fiori. Ma davvero qualcuno pensava di rivedere a Baghdad le stesse scene delle ragazze italiane che lanciavano fiori ai soldati americani nel 1944-45? E poi, quante fazioni ci sono dentro l'Iraq? Quante etnie, quante consorterie, quanti interessi? L'errore, che è tragico oltre che ridicolo, è l'illusione di riuscire a imporre, con l'azione delle armi, una logica democratica, a cui il civilissimo Occidente è arrivato dopo secoli di storia complessa. Tra un mese dieci nuovi paesi entreranno nell'UE. Ci sono arrivati non per interventi esterni, ma perché ha agito l'esigenza della libertà. Dall'interno.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 29, 29 aprile 2004
Citazioni di Mina

“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
Citazioni di Mina

“La credenza in una virtualità che funzioni come sostituto dei rapporti umani è una sciocchezza di questi tempi. Noi ci affidiamo alle tecnologie telematiche anche quando ci rendiamo conto che ci stiamo forzando a farlo. Il miracolo del vedere vicino ciò che è lontano e la possibilità di una esplorazione praticamente infinita ci attraggono. La nostra pigrizia e la pubblicità convincente rendono il processo quasi automatico. Soddisfatti al massimo due sensi su cinque, costruiamo la grande illusione. Ma la vista e l'udito sono, nella nostra era, così bistrattati da aver perduto quasi completamente la capacità di differenziare, selezionare, preferire. Sono diventati due poteri maleducati e sgangherati. Chattare fa passare un po' di tempo e ci ingombra in quei pezzi di noi che sono o che lasciamo momentaneamente un po' più liberi e sensibili. […] Mi piacerebbe essere genericamente dissacratoria nei confronti della pratica della virtualità. Economia virtuale, amore virtuale, conoscenze virtuali, cultura virtuale, comunicazione virtuale, partecipazione virtuale. Devi per forza testare quale odore, quale sapore, quale consistenza abbia la persona, prima di decidere se o che ti piace. Solo dopo comparirà il livello di smaterializzazione e idealizzazione che, comunque, tutti adottano soprattutto affrontando il cosiddetto amore. Non un computer, ma il nostro cervello farà sufficiente casino per far sembrare bello ciò che non lo è, vicino ciò che non lo è, accettabile ciò che non lo è. Ma questa è un'altra storia. È la storia della libertà intellettuale e sentimentale che caratterizza la dimensione umana. Questa storia non ha, però, giustificazione di accadere prima di, e a prescindere da, olfatto, gusto e tatto.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 48, 7 dicembre 2011
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“Lontano all'orizzonte | messi in panna dal vento; | stiamo navigando sul mare | diretti al Confine del Mondo.”

Mike Oldfield (1953) compositore e polistrumentista britannico

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“Noi siamo isole, ma mai troppo lontane | noi siamo isole, e io ho bisogno della tua luce stanotte…”

Mike Oldfield (1953) compositore e polistrumentista britannico

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“Non sono lontano dal pensare che gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Origine: Citato in Giacomo Zanga, Aldo Capitini: La sua vita, il suo pensiero, L'Età dell'Acquario Bresci editore, 1988.

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“Il calore, il sesso, le sue labbra umide, le dita birichine erano un ricordo lontano.”

Diego Cajelli (1971) fumettista e sceneggiatore italiano

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“Il portiere su e giù cammina come sentinella. | Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s'avvicina | oh allora una giovane fiera s'accovaccia e all'erta spia.”

Tre momenti
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Origine: Cinque poesie per il gioco del calcio; riportate in Gironi.it http://www.gironi.it/poesia/saba.php.

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“Dio è troppo in alto, lo Zar troppo lontano.”

Denis Ivanovič Fonvizin (1745–1792) scrittore, commediografo e drammaturgo russo

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“La stanza in cui vivo | è un dado, | ma non ho abbastanza mani | per tirarlo lontano.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Ho sempre me, n. 1
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“La laicità è una storia che viene da lontano. Non un dogma, ma una storia.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

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“A chiunque s'imbratti nella turpitudine nucleare – anche di lontano, con un consenso, un voto – negate le fessure.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

La fragilità del pensare

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“Esser celebri lontano da qui! | Oh, cara aurea mediocritas! | Ma l'arte è tanto grande, | … e la vita così breve!”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano

Origine: Hamlet Suite, p. 1373