Frasi su massimo
pagina 3

Johan Cruijff photo
Dolindo Ruotolo photo
Michel Houellebecq photo
Plutarco photo
Neri Marcorè photo

“Il denaro è importante certo, ma al massimo ti ci puoi comprare un'ora di sesso con una bella strappona.”

Neri Marcorè (1966) attore, comico e imitatore italiano

da Mai Dire Domenica

Andrea Stramaccioni photo
Massimo Cacciari photo

“Non arriveremo mai a fare la cosa "verità", ma lo scopo della ricerca della sua affermazione permette di avvicinarsi ad essa, il che è già bello di per sé.”

Massimo Cacciari (1944) filosofo, accademico e politico italiano

da Che cosa significa verità. Massimo Cacciari, in Vorrei http://www.vorrei.org/culture/49-culture/4039-che-cosa-significa-verita-massimo-cacciari.html, 12 luglio 2011

Massimo Scaglione photo
Pete Sampras photo
Filippo Facci photo

“Mi piacerebbe, dunque, negare che parte delle candidature del Pdl facciano espressamente schifo, e che siano solamente plastilina nelle mani del capi-listone. Ma non ci riesco. Nessuno, per definizione, è indegno di entrare in Parlamento: ma quando vedi certi esclusi ti prudono le mani. Militari contro militari, imprenditori contro imprenditori, sindacalisti contro sindacalisti, handicappati contro handicappati, e portavoce, parenti, segretarie, scienziati contro scienziati: va bene tutto. Ma ditemi perché dev'esserci la moglie di Emilio Fede e non Daniele Capezzone, cui Berlusconi di ripiego ha offerto di fare il suo portavoce. Ditemi perché dev'esserci la chirurga di Berlusconi e la fisioterapista di Berlusconi quando di converso hanno spazzato e non sostituito praticamente tutti i liberali (da Alfredo Biondi a Egidio Sterpa a Lino Jannuzzi) per infilare oltretutto anche il tassista Loreno Bittarelli, capopolo della cricca corporativa più illiberale d'Occidente. Non hanno candidato Paolo Cirino Pomicino, ma abbiamo la giornalista del Tg4 Gabriella Giammanco, e Gabriella Carlucci, Elisabetta Gardini, l'avvocatessa Nunzia Di Girolamo già indicata come «la nuova Mara Carfagna» come se ci fossimo già abituati alla vecchia. Chissà che hanno pensato Elio Vito e Antonio Martusciello nel vedersi esclusi a vantaggio della nota conduttrice Elisa Alloro: questo mentre Maurizio Gasparri aveva il fegato di spiegare che le sciampiste stanno tutte a sinistra, dove pure abbondano segretarie e portavoce che di politica capiscono poco ma di accondiscendenza già di più. In compenso nel Pd non c'è l'islamista moderato Khaled Foud Allam, e non c'è neppure Nando Dalla Chiesa: ma c'è Massimo Calearo, che sino a due settimane fa aveva la suoneria del cellulare (sul serio) con l'inno di Forza Italia.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

Origine: Da Che schifo E adesso come li voto? http://www.rosanelpugno.it/rosanelpugno/node/18320, Il Riformista, 12 marzo 2008.

Guglielmo Marconi photo
Enzo Cannavale photo
Dino Buzzati photo

“Le storie che si scriveranno, i quadri che si dipingeranno, le musiche che si comporranno, le stolte pazze incomprensibili e inutili cose che tu dici, saranno pur sempre la punta massima dell'uomo, la sua autentica bandiera […] quelle idiozie che tu dici saranno ancora la cosa che più ci distingue dalle bestie, non importa se supremamente inutili, forse anzi proprio per questo. Più ancora dell'atomica, dello sputinik, dei razzi intersiderali. E il giorno che di quelle idiozie non se ne faranno più, gli uomini saranno diventati dei nudi miserabili vermi come ai tempi delle caverne.”

Dino Buzzati (1906–1972) scrittore italiano

da Il mago
Il colombre e altri cinquanta racconti
Variante: Le storie che si scriveranno, i quadri che dipingeranno, le musiche che si comporranno, le stolte pazze e incomprensibili cose che tu dici, saranno pur sempre la punta massima dell'uomo, la sua autentica bandiera [... ] quelle idiozie che tu dici saranno ancora la cosa che più ci distingue dalle bestie, non importa se supremamente inutili, forse anzi proprio per questo. Più ancora dell'atomica, dello sputnik, dei razzi intersiderali. E il giorno in cui quelle idiozie non si faranno più, gli uomini saranno diventati dei nudi miserabili vermi come ai tempi delle caverne.

Gregg Popovich photo

“Tim Duncan si è affermato come uno dei migliori giocatori della storia della Nba. È un campione altruista e competitivo, che scende in campo con l'obiettivo di dare il massimo per aiutare la squadra a vincere. La sua scelta di chiudere la carriera a San Antonio ci riempie di entusiasmo.”

Gregg Popovich (1949) allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo statunitense

Origine: Citato in San Antonio riparte da Duncan: "È uno dei migliori di sempre" http://www.gazzetta.it/Nba/12-07-2012/duncan-spurs-sempre-ufficiale-rinnovo-911827240022.shtml, Gazzetta.it, 12 luglio 2012.

Filippo Tommaso Marinetti photo
Mick Jagger photo

“[Ultime parole famose, nel 1964] Ai Rolling Stones do al massimo altri due anni.”

Mick Jagger (1943) cantante britannico

Origine: Citato in Focus, n. 123, p. 128.

“Erano indiani, per davvero. O figli della rivoluzione del '68, o profeti di una dottrina che avrebbe cambiato per sempre il modo di fare calcio. E il loro capo-tribù si chiamava Rinus Michels. Il suo calcio totale che trasformava gli spazi in praterie era fatto di un possesso-palla esasperato, di accelerazioni improvvise, di pressione multipla sul'avversario col pallone, di fuorigioco alto quando non altissimo. Ma soprattutto era interpretato non più da specialisti dei vari ruoli, bensì da giocatori eclettici capaci di attaccare e difendere, di giocare senza palla prima ancora che con la palla, di muoversi con disinvoltura in ogni zona del campo stando sempre corti, compatti, ossessivi. Una nuvola biancorossa, quella dell'Ajax, una nuvola arancione, quella dell'Olanda. Con portieri che, una volta aboliti i ruoli specifici, si erano riciclati da liberi, interpretando la parte in maniera più spregiudicata. L'emicrania non venne soltanto a Maldini. Venne agli inglesi la prima volta che affrontarono l'Olanda di Michels, le punte scattavano sul risaputo lancio dalle retrovie e la nuvola arancione li aveva messi in offside non di tre, ma di dieci-quindici metri. Venne al sommo Brera, cui quei satanassi mandarono all'aria tutti i parametri atletici e tattici sino a li' elaborati: e Brera se ne vendicò ribattezzandoli «cicale» dopo la finale mondiale persa nel '74 dai tedeschi padroni di casa. È vero, nell'albo d'oro ci sono le formiche, che ad ogni buon conto si chiamavano Beckenbauer, Muller, Overath, Breitner, Mayer. Ma nell'archivio delle emozioni indimenticabili restano loro, restano quei 16 tocchi consecutivi olandesi dal fischio d'avvio al fallo di Vogts su Cruyff in area germanica. Il primo tedesco a toccare il pallone in quella finale fu Muller, riavviando il gioco dal disco di centrocampo dopo il rigore di Neeskens. Il generale Michels si prese la rivincita quattordici anni più tardi quando, sullo stesso campo, l'Olympiastadion di Monaco, decorò la bacheca olandese dell'unico trofeo conquistato sin qui, l'Europeo '88, firmato da una storica prodezza di Van Basten. Ma fu un indennizzo tardivo e mai fino in fondo assaporato. Perché pur nel rispetto di una matrice di massima, quella non era più la sua Olanda-totale. Tant'è vero che il suo fuoriclasse, Van Basten, era pienamente classificabile, in quanto prototipo del centravanti moderno: a differenza del fenomeno d'un tempo, Cruyff, che segnava sì a mitraglia ma che nessuno ha mai saputo battezzare se non come uomo-ovunque.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

4 marzo 2005

Satoru Iwata photo
Barack Obama photo
Errico Malatesta photo
Domenico Cirillo photo
Esteban Cambiasso photo

“Non gioco mai per partecipare, neanche a carte. Mi piace la competizione, dare il massimo in tutto, con il fisico e con la testa.”

Esteban Cambiasso (1980) calciatore argentino

Origine: Citato in Inter 18 – Lo scudetto più emozionante dell'Inter più bella, p. 146.

Khaled Hosseini photo
Adel Taarabt photo
Titta Ruffo photo

“La scena è un asilo per i forti e i gloriosi.”

Titta Ruffo (1877–1953) baritono italiano

citato in Michele Salvini, Titta Ruffo, periodico mensile: Grandi Voci alla Scala, p. 7, n. 4, ottobre 1993, Massimo Baldini Editore

Aśvaghoṣa photo

“La cortesia è la medicina delle donne, la cortesia è il massimo ornamento; bellezza senza cortesia è come un giardino senza fiori.”

Aśvaghoṣa (80–150) monaco buddhista, poeta e filosofo indiano

Udāyin: dal Canto IV, § 70
Le gesta del Buddha

“Ma Pirlo, che giocatore, unico al mondo! Al…a…a… fuori tempo massimo, guar…guarda facciamo Pi…Pirlo…Guarda cosa fa, ha la lucidida…lucididade… di vedere Rossi in mezzo all'area e poi…poi…poi ci vuole la qualità anche…[…]…Tocca di sinistro, lui inconclude di destro eh… de… Rossi però tutti vanno ad abbracciare Pirlo.”

Salvatore Bagni (1956) calciatore e dirigente sportivo italiano

Origine: Dal commento tecnico al secondo gol di Giuseppe Rossi durante la telecronaca su Rai 1 della partita Stati Uniti-Italia 1-3 della FIFA Confederations Cup 2009, Pretoria, 15 giugno 2009.

Lino Banfi photo
Emiliano Mondonico photo

“La Juventus è la squadra che più di tutte rappresenta il calcio all'italiana. Critichiamo il nostro calcio e il nostro campionato, poi i risultati in Europa dicono il contrario. E la Juve è la massima rappresentante. La difesa a tre la facciamo solo noi.”

Emiliano Mondonico (1947–2018) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dalla trasmissione La Domenica Sportiva; citato in Alessandro Vignati, "Emiliano Mondonico: "La Juve è l'espressione migliore del calcio all'italiana di successo" http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/emiliano-mondonico-la-juve-e-l-espressione-migliore-del-calcio-all-italiana-di-successo-232031, tuttojuve.com, 20 aprile 2015.

Yanis Varoufakis photo

“Non più ministro! Il referendum del 5 luglio resterà nella storia come un momento unico per una piccola nazione che si è ribellata alla stretta del debito. Come tutte le battaglie per i diritti democratici, lo storico rifiuto dell'ultimo Eurogruppo del 25 giugno porta con sé un caro prezzo. È quindi essenziale che il grande capitale ottenuto dal nostro governo con lo splendido risultato del "No" sia investito immediatamente in un "Sì" a una soluzione più consona: a un accordo che comprenda la ristrutturazione del debito, meno austerità, la redistribuzione per i più bisognosi e nuove riforme. Poco dopo l'annuncio dei risultati del referendum, mi hanno fatto intendere che ci fosse una certa preferenza per una mia "assenza" da parte dei partecipanti all'Eurogruppo e di altri partner; un'idea che il primo ministro ha considerato potenzialmente favorevole per raggiungere un nuovo accordo. Per questo motivo lascio oggi l'incarico di ministro delle Finanze. Considero un mio dovere quello di aiutare Alexis Tsipras, nel modo che ritiene più opportuno, per ottenere il massimo dal risultato che ci ha affidato ieri il popolo greco tramite il referendum. Mi farò carico con orgoglio del disprezzo dei creditori. Noi di sinistra sappiamo come agire insieme senza curarci dei privilegi che comportano i nostri incarichi. Per questo motivo sosterrò pienamente il primo ministro Tsipras, il nuovo ministro delle Finanze e il nostro governo. Lo sforzo sovrumano per onorare il coraggioso popolo della Grecia, e il "No" che ha consegnato al mondo, è appena iniziato.”

Yanis Varoufakis (1961) economista e politico greco naturalizzato australiano

Origine: Da un messaggio sul suo blog dopo il risultato del referendum; citato in Le dimissioni di Yanis Varoufakis da ministro delle Finanze in Grecia http://www.ilpost.it/2015/07/06/yanis-varoufakis-dimissioni-grecia/, il Post.it, 6 luglio 2015.

Charles Baudelaire photo

“Il trono e l'altare, massima rivoluzionaria.”

Charles Baudelaire (1821–1867) poeta francese

II, 2
Diari intimi, Razzi

Mario Merola photo
Anna Frank photo
Jean Jacques Rousseau photo
Luca Cordero di Montezemolo photo
Pupi Avati photo
Floyd Mayweather Jr. photo
Aldo Palazzeschi photo
Marco Travaglio photo

“Caro direttore [Indro Montanelli], sono quasi 6 anni che non ci sentiamo. Da quel 22 luglio 2001 quando, dopo avere speso gli ultimi respiri a mettere in guardia gli italiani dal virus Berlusconi, te ne volasti in cielo. Ora che sei in Paradiso, immagino che tu abbia di meglio da fare che occuparti dell'Italia: in 92 anni di vita, hai già dato. Ma qui succedono cose talmente strane che devo proprio raccontartele. Intanto Berlusconi non c'è più, al governo intendo. Ma non è che si noti molto. Anzi, forse torna. Il vaccino non ha funzionato. Ora c'è di nuovo Prodi, almeno fino a un paio di minuti fa c'era. Non sappiamo. Si parla, tanto per cambiare, di crisi della politica. E in quel vuoto s'infilano indovina chi? La Confindustria e il Vaticano. Come diceva Totò, quando vedo un buco ci entro. Tu eri un laico risorgimentale a 24 carati, ma due papi, Roncalli e poi Woytjla, ti vollero conoscere perché eri molto rispettoso della religione. Un po' meno di certi Preti e di certi Vescovi che s'impicciavano di politica. Dicevi: "Aborro i preti, esseri autoritari e prepotenti. Quando qualcuno mi dice che stiamo andando verso il fascismo, vorrei quasi rispondere: magari! Il fascismo è brutto, ma passa. Invece andiamo incontro a forme di vita clericale, anzi ci siamo dentro, perché non abbiam saputo amministrare il nostro libero esame. Abbiamo liquidato la coscienza, dandola in appalto al prete. Ecco dove nasce il più macroscopico difetto degli italiani: la mancanza di una coscienza morale. Non siamo religiosi: siamo cattolici per comodità, abitudine, tradizione, non per coscienza. Il problema di Dio gli italiani non se lo pongono. Perciò non siamo mai stati una Nazione: l'unico Stato che conosciamo è quello Pontificio". Ecco, ci siamo dentro fino al collo adesso, direttore. I cattolici liberali si sono estinti. Già tu rimpiangevi De Gasperi, "un democristiano che credeva in Dio e non aveva bisogno di fare il bigotto, forse perché era nato in Austria. In chiesa De Gasperi parlava con Dio, Andreotti col prete". Oggi con Dio ci parlano in pochi, persino tra i cardinali. In compenso tutti parlano con i preti e i cardinali. Ma anche con Andreotti, che a 90 anni è sempre un bijou: è vivo e lotta insieme a noi. Il Papa invece è cambiato: Woytjla non c'è più, ora c'è Ratzinger. Quando dice no alle coppie di fatto, si mettono tutti sull'attenti. Quando invece dice che il capitalismo non è molto meglio del socialismo, quando dice che bisogna salvaguardare l'occupazione, privilegiare i poveri, gli ultimi, difendere l'ambiente da uno sviluppo scriteriato, parlano d'altro e fanno finta di non sentire. Un giorno, di recente, ha detto addirittura che bisogna cacciare i corrotti dalla politica, e lì anche i politici più bigotti sono diventati anticlericali: come si permette di impicciarsi in affari che non gli riguardano? Ti parlo dallo studio di Santoro, che è tornato in tv dopo 5 anni di riposo, diciamo così: l'ultima volta che in Rai si sentì la tua voce fu da Biagi e da Santoro, entrambi i programmi furono subito chiusi. Stiamo per trasmettere un reportage della Bbc sulla pedofilia nel clero, già visto su internet da alcune decine di milioni di persone nel mondo e 3-4 milioni in Italia. Mi dirai: "dov'è il problema, già ai miei tempi tutti volevano una Rai modello Bbc". Appunto: adesso hanno visto cosa fa la Bbc e gli è passata la voglia. Persino la Cei ha detto: "Nessuna censura, discutiamo pure con equilibrio". La censura la invocano i politici e alcuni papaveri Rai, che sono più papisti del Papa. C'è un tale Landolfi, lo stesso capo della Vigilanza che nel 2001 ti accusò di linciare Berlusconi e chiese addirittura a Ciampi di intervenire per la tua intervista a Biagi a ridare dignità al servizio pubblico, che 10 giorni fa già sapeva che avremmo imbastito un processo mediatico contro la Chiesa: una specie di Nostradamus. E ha aggiunto: "Non sono queste le finalità del servizio pubblico, non è per questo che i cittadini pagano il canone". Lui li conosce uno per uno, gli telefona tutti i giorni per sapere che cosa vogliono. Poi c'è Fassino, che una volta era comunista, però ha studiato dai gesuiti: ora parla come don Abbondio e ci invita al massimo equilibrio e alla massima prudenza. Fini l'altra sera ha annunciato a "Ballarò" che il nostro programma non andrà mai in onda: deve averglielo detto in sogno l'Arcangelo Gabriele, ma era un imitatore: infatti siamo in onda. Casini chiese un programma riparatore che raccontasse tutto il bene che fa la Chiesa nel mondo. Potrebbe commissionarlo ai suoi uomini alla Rai, che sono un po' più numerosi di quelli che aveva la Dc una volta, però la Dc aveva anche il decuplo dei suoi voti; oppure potrebbe chiederlo a Buttiglione, che ha mezza famiglia in Rai e l'altra mezza a Mediaset; invece chiede a noi. Tu dirai: che c'entrano i politici con la libera informazione? Da quando i giornalisti prendono ordini dai segretari di partiti? Ecco, il problema è che ormai non se lo domanda più nessuno. Trovano tutto ciò molto normale. I politici non si accontentano di lottizzare la Rai: vogliono fare i palinsesti e i critici televisivi; prima o poi condurranno direttamente programmi e si intervisteranno da soli. Ricordi Giuliano Ferrara? L'avevi lasciato ateo. Bene, adesso è rimasto ateo ma è diventato anche clericale, nel frattempo. Dice che il reportage Bbc è una schifezza. E lui se ne intende. C'è perfino chi pretendeva che mostrassimo in anticipo all'editore una scaletta sicura prima di decidere se mandarci in onda oppure no. Come se l'amministratore della Fiat Marchionne volesse leggere gli articoli della Stampa o De Benedetti quelli della Repubblica, prima di mandare in stampa i giornali. Anche questo, è un po' strano, è passato sotto silenzio, come una cosa normale. La nostra categoria non ha brillato, ma questa per te non è una novità: già 30 anni fa tu scrivevi che "il giornalismo italiano è servo per vecchia abitudine: i potenti vogliono il monumento equestre e il piedistallo, e noi glielo diamo". Non ti dico gli intellettuali sedicenti liberali: tutti zitti, o addirittura solidali con i censori. Sono quelli che tu definivi "una grossa camorra al servizio di ogni potere". L'altro giorno, rileggendo i tuoi ultimi articoli, mi è capitata una lettera a Franco Modigliani, Nobel dell'Economia, in cui tu parlavi della corruzione e dicevi: "Dopo tanti secoli che la pratichiamo, dietro l'esempio e sotto il magistero di nostra Santa Madre Chiesa, ineguagliabile maestra d'indulgenze, perdoni e condoni, noi italiani siamo riusciti a corrompere anche la corruzione e a stabilire con essa il rapporto di pacifica convivenza che alcuni popoli africani hanno stabilito con la sifilide, diventata nel loro sangue un'afflizioncella di ordine genetico senza più gravi controindicazioni… Un popolo italiano consapevole della propria identità e ben deciso a difenderla, non c'è. E non c'è perché, nei secoli in cui questa coscienza nazionale maturava nel resto dell'Occidente, in Italia veniva soffocata da una Chiesa timorosa che il cittadino soppiantasse il fedele e creasse un potere temporale laico contrapposto al suo". Questo scrivevi sulla prima pagina del Corriere della Sera non 1000 anni fa, 6 anni fa. Oggi passeresti per un nemico della fede, della famiglia, dell'Occidente, forse per un fiancheggiatore di Al Qaeda. Non è che potresti prenderti una libera uscita e tornare giù un po' da noi per un paio di giorni, non di più? Ci manchi tanto, e non sai quanto. Ciao, direttore.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

dalla coperina di Annozero, 31 maggio 2007
Annozero

Gianluca Vialli photo
Anassagora photo

“Tutte le altre più appariscenti che in essa sono in misura massima.”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 12
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

Il Farinotti photo
Maurice Rollinat photo
Gad Lerner photo
Anthony Kiedis photo
Michele Valori photo

“Il centro storico di Roma deve essere riservato ai pedoni: ai Parlamentari vorremmo consigliare la bicicletta, o al massimo concedere un taxi”

Michele Valori (1923–1979) urbanista e architetto italiano

1974
Taccuini di architettura

Mario Merola photo
Marco Malvaldi photo
Alessandro Borghese photo
Luigi Maria Verzé photo
Paul Claudel photo
Marie von Ebner-Eschenbach photo
Carl von Clausewitz photo
Sophie Kinsella photo
Epicuro photo
Susanna Tamaro photo

“Sai qual è l'errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta percorso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge e da un momento all'altro ti trovi a vivere una nuova vita.”

Susanna Tamaro (1957) scrittrice italiana

Follow Your Heart
Variante: Sai qual è un errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino invece ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge, e da un momento all'altro ti trovi a vivere una nuova vita.

Don DeLillo photo
Francis Scott Fitzgerald photo
Arthur Conan Doyle photo
Anna Russo photo
Klaus Dibiasi photo
Patrice Lumumba photo
Serse Cosmi photo
Sara Gama photo
Adela Xenopol photo
Malala Yousafzai photo
John Maxwell Coetzee photo
Marcel Lefebvre photo
Wolfgang Amadeus Mozart photo
Bob Dylan photo
Jim Morrison photo

“Contano solo i punti massimi e i punti minimi. Tutto ciò che sta nel mezzo è inutile.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Versi poetici e dichiarazioni di guerra

Jim Morrison photo
Frank Sinatra photo

“Ammiro Bill Bradley, grande giocatore e senatore degli Stati Uniti. Ho trovato le uniche due professioni dove bisogna lavorare al massimo un paio d'ore al giorno.”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 60, ISBN 88-8598-826-2.

Richard Wagner photo

“Ciò che Shakespeare non poté essere praticamente, ovvero il mimo di tutti i suoi ruoli, può esserlo con la massima precisione il compositore giacché egli ci parla direttamente attraverso ogni musicista che ne esegue l'opera.”

Richard Wagner (1813–1883) compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco

Origine: Musikdrama: scritti teorici sulla musica, p. 32

Eugéne Delacroix photo
Khalil Gibran photo

“L'ovvio è quello che non si vede mai finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

Khalil Gibran photo

“Le massime rimangono insignificanti finché non si concretizzano in abitudini.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Massime spirituali

Edmund Burke photo
Alexis De Tocqueville photo
Adolf Hitler photo
Sigmund Freud photo
Sigmund Freud photo
John Dewey photo
Ephraim Kishon photo

“[Gli israeliani] Siamo talmente simili al resto dell'umanità, che non si nota alcuna differenza. O al massimo una, cioè che siamo completamente diversi da tutti gli altri.”

Ephraim Kishon (1924–2005) regista, scrittore (satirista), sceneggiatore, drammaturgo

Origine: Paradiso come nuovo affittasi, p. 55

Hans Urs Von Balthasar photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Simone Weil photo
Giordano Bruno photo
Giordano Bruno photo
Giordano Bruno photo
Giordano Bruno photo
Giordano Bruno photo
Giordano Bruno photo
Gore Vidal photo
Paolo Mantegazza photo

“Di cento malattie, cinquanta sono prodotte per colpa, quaranta per ignoranza.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 82
Il bene ed il male