Frasi sulla notte

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema notte, giorno, due-giorni, tre-giorni.

Migliori frasi sulla notte

Alessandro Mannarino photo

“Per una notte di vino | pagherò cento giorni d'aceto.”

Alessandro Mannarino (1979) cantautore italiano

da L'amore nero, n. 12
Bar della rabbia

Francesco Guccini photo

“Non scampa, fra chi veste da parata, chi veste una risata…”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Canzone di notte n. 2
Via Paolo Fabbri 43

Massimo Recalcati photo

“Siamo stati tutti dei gridi perduti nella notte.”

Massimo Recalcati (1959) psicoanalista italiano

libro Il complesso di Telemaco: Genitori e figli dopo il tramonto del padre

Marco Mengoni photo

“Il tempo poi ci lascerà quello che di noi vorrà.”

Marco Mengoni (1988) cantante italiano

da Questa notte, n. 2
Re matto

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“Nella notte una candela è più luminosa del sole.”

Sting (1951) cantautore e bassista britannico

...Nothing Like the Sun

Giorgia photo

“E poi sarà come morire, la notte che non passa mai.”

Giorgia (1971) cantautrice, musicista e produttrice discografica italiana

da E poi, 1994

“Mi sento dentro il canto di un cigno | che vuol morire…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Notte di San Valentino
Ti conosco mascherina

Brunori Sas photo

“Avrai smesso cento volte.. | Cento volte, adesso una in più.”

Brunori Sas (1977) cantautore italiano

da Una domenica notte, n. 4
Vol. 2 – Poveri Cristi

Frasi sulla notte

Daisaku Ikeda photo
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“Ha la faccia sognata da ogni ragazzina | io ho la faccia segnata dalla notte prima.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da + Stile
Non incluse negli album

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“La scorsa notte ho fatto di nuovo un sogno su di te, mi hai detto di tirarmi su, io mi sono tirato su ed ho aperto le mie ali e sono volato, tu mi hai dato una ragione per combattere.”

Eminem (1972) rapper, attore e produttore discografico statunitense

You're Never Over (dedicata alla morte dell'amico Proof)

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“Sotto le ruote di un van gocce di lexotan dentro ai flut di champagne questo è Truceklan.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da La Calda Notte
La calda notte

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Di giorno non sembra male | perché il quartiere ha il verde | ma di notte si dorme male | perché il quartiere è al verde.”

Marracash (1979) rapper italiano

da Fatti un giro nel quartiere, n. 15
Marracash

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“Tutto il giorno e anche la notte il tuo pensiero è qua e mi fotte.”

Tiziano Ferro (1979) cantautore italiano

da Xverso, n. 2
111

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“Facesti come quei che va di notte, | che porta il lume dietro e sé non giova, | ma dopo sé fa le persone dotte.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXII, 67-69

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“A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell'aurora.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

da Tutte le poesie, Mondadori, n. 1577

Gigi D'Alessio photo

“Sei importante sai | sei la frase che ho scritto di notte sui muri degli attimi | con l'inchiostro che tutta la vita rimane indelebile.”

Gigi D'Alessio (1967) cantautore e produttore discografico italiano

da Sei importante, n. 3
Uno come te

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“Ho due chiavi per la stessa porta | per aprire il coraggio e la paura.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da La notte dei desideri, n. 11
Ora

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“Questa è Traffik Records, eroina per gli stereo, il ferro sulla nuca al cardinale in monastero.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Falchi della notte
Verano Zombie

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Noyz Narcos photo
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“Guaglio', ma che te ne fotte?! | E quando good good cchiù nero da notte nun po' veni!”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

Che te ne fotte, n. 1
Vai mo<nowiki>'</nowiki>

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“La tua famiglia affonda, tira a fine mese | si trasforma in dramma, subisce le offese del suo Belpaese.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Notte Insonne
Monster

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“Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

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“Ci vorrebbe una notte, una notte, una notte | soltanto per viaggiare.”

Calcutta (1989) cantautore e compositore italiano

da Del verde, n. 8
Mainstream

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“[Sulla festa dei morti in Sicilia] Noi siamo stati un popolo che ha subito ben tredici dominazioni. Forse la dominazione che avrebbe potuto riscattarci, in un certo senso, dal carattere, sarebbe stata quella francese. Ma le altre, la greca, la romana, l'araba e la spagnola, sono state dominazioni che avevano un acutissimo senso della morte ed un altissimo senso della ritualità connessa ad essa. Quando ero bambino, ricevevo il regalo il 2 novembre, vale a dire il giorno dei morti, perché la tradizione voleva che in quel giorno i morti, durante la notte precedente, fossero tornati nelle loro case e portassero i regali ai loro discendenti. Come si svolgeva questo rito? Prima di andare a dormire, mettevamo sotto il letto un canestrino, e aspettavamo che il morto o la morta di casa, a cui avevamo scritto una letterina, come si fa oggi con Babbo Natale, ci portasse i regali. I dolci erano il regalo che avevamo scelto. Nessuna paura di un morto, anzi la voglia di averlo in qualche modo presente. Quindi di mattina, appena svegliati, andavamo alla ricerca di questo cestino. La ricerca dei regali era una cosa fantastica. Finalmente trovavi il cestino e quindi si andava tutti assieme al cimitero per ringraziare il morto che ci aveva portato i regali. Quel cimitero il 2 novembre si animava come a festa, perché noi bambini, nei vialetti, ci scambiavamo i doni, e il giorno dei morti era una festa meravigliosa. Poi nel 1943 arrivarono gli americani, lentamente i morti persero la strada di casa e vennero sostituiti dell'albero di Natale. Credo che però le tradizioni non si perdano del tutto. Non si trovano più i regali, i bambini non mettono più il cestino sotto il letto. Ciò non toglie che tutte le pasticcerie siciliane, per il 2 novembre, preparino quei dolci speciali che servivano una volta per il cestino dei bambini. Mi riferisco ai pupi di zucchero, ai frutti di martorana, oppure a quei dolci di miele, tra l'altro squisiti, detti ossa di morto. Questo è un modo di conservare comunque la memoria delle tradizioni. Credo non possa esserci un popolo senza memoria delle proprie tradizioni. Le tradizioni si modificano ma è fondamentale continuare a conservarle, in qualche modo, perché in un'epoca come la nostra, che è un'epoca di mutamenti, l'unico modo per non avere paura di tutto ciò che sta avvenendo, è sapere chi sei, senza bisogno di dirlo, di proclamarlo. Ma se sai chi sei, con le tue tradizioni, non perderai mai la tua identità.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Da http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-db122e96-535f-46a3-8bed-71314f6a9bb5.html, dal film-documentario di John Turturro Prove per una tragedia siciliana (2009).

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“Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora, mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore?”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

Notte di note, note di notte
La vita è adesso

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“E la conosci questa sensazione? | Questo senso di vuoto senza una ragione…”

Brunori Sas (1977) cantautore italiano

da Una domenica notte, n. 4
Vol. 2 – Poveri Cristi

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“La dottrina nazionalsocialista è integralmente antiebraica, cioè anticomunista ed anticristiana.”

Adolf Hitler (1889–1945) dittatore della Germania nazista dal 1933 al 1945

notte tra il 29 e il 30 novembre 1944
Conversazioni a tavola

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“Nel mio quartiere sui muri c'è scritto se arriva di notte la pula sei fritto!”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da La pula bussò, n. 6
Tradimento

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“Non c'è nessun angelo non c'è nel mio cielo gelido questa notte finirà.”

Marco Mengoni (1988) cantante italiano

da lontanissimo da te, n. 7
Dove si vola

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“E di notte passare con lo sguardo la collina | per scoprire | dove il sole va a dormire.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Emozioni, lato A, n. 6
Emozioni

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“E solo io, posso capire al mondo quanto è inutile odiarsi nel profondo.”

da L'ultima notte al mondo, n. 7
L'amore è una cosa semplice

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“Sono trascorsi molti anni, ma ricordo come se fosse ieri. Ero giovanissimo, avevo l'illusione che l'intelligenza umana potesse arrivare a tutto. E perciò m'ero ingolfato negli studi oltre misura. Non bastandomi la lettura di molti libri, passavo metà della notte a meditare sulle questioni più astruse. Una fortissima nevrastenia mi obbligò a smettere; anzi a lasciare la città, piena di tentazioni per il mio cervello esaurito, e a rifugiarmi in una remota campagna umbra. Mi ero ridotto a una vita quasi vegetativa: ma non animalesca. Leggicchiavo un poco, pregavo, passeggiavo abbondantemente in mezzo alle floride campagne (era di maggio), contemplavo beato le messi folte e verdi screziate di rossi papaveri, le file di pioppi che si stendevano lungo i canali, i monti azzurri che chiudevano l'orizzonte, le tranquille opere umane per i campi e nei casolari. Una sera, anzi una notte, mentre aspettavo il sonno, tardo a venire, seduto sull'erba di un prato, ascoltavo le placide conversazioni di alcuni contadini lì presso, i quali dicevano cose molto semplici, ma non volgari né frivole, come suole accadere presso altri ceti. Il nostro contadino parla di rado e prende la parola per dire cose opportune, sensate e qualche volta sagge. Infine si tacquero, come se la maestà serena e solenne di quella notte italica, priva di luna ma folta di stelle, avesse versato su quei semplici spiriti un misterioso incanto. Ruppe il silenzio, ma non l'incanto, la voce grave di un grosso contadino, rozzo in apparenza, che stando disteso sul prato con gli occhi volti alle stelle, esclamò, quasi obbedendo ad una ispirazione profonda: «Com'è bello! E pure c'è chi dice che Dio non esiste». Lo ripeto, quella frase del vecchio contadino in quel luogo, in quell'ora: dopo mesi di studi aridissimi, toccò tanto al vivo l'animo mio che ricordo la semplice scena come fosse ieri. Un eccelso profeta ebreo sentenziò, or sono tremil'anni: «I cieli narrano la gloria di Dio». Uno dei più celebri filosofi dei tempi moderni scrisse: «Due cose mi riempiono il cuore di ammirazione e di reverenza: il cielo stellato sul capo e la legge morale nel cuore.»”

Enrico Fermi (1901–1954) fisico italiano

Quel contadino umbro non sapeva nemmeno leggere. Ma c'era nell'animo suo, custoditovi da una vita onesta e laboriosa, un breve angolo in cui scendeva la luce di Dio, con una potenza non troppo inferiore a quella dei profeti e forse superiore a quella dei filosofi.
Origine: Cfr. Immanuel Kant: «il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me».
Origine: Citato in M. Micheli, Enrico Fermi e Luigi Fantappié: Ricordi personali, Responsabilità del sapere, 31, 1979, pp. 21-23.