Frasi su stallo

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema stallo, mondo, animale, cosa.

Frasi su stallo

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“La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.”

The Shadow of the Wind
L'ombra del vento
Variante: La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbidisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.

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“Mettere al mondo un figlio ha un senso solo se questo figlio è voluto, coscientemente e liberamente dai due genitori. Se no è un atto animalesco e criminoso. Un essere umano diventa tale non per il casuale verificarsi di certe condizioni biologiche, ma per un atto di volontà e d’amore da parte degli altri. Se no, l’umanità diventa – come in larga parte già è – una stalla di conigli. Ma non si tratta più della stalla «agreste», ma d’un allevamento «in batteria» nelle condizioni d’artificialità in cui vive a luce artificiale e con mangime chimico.
Solo chi – uomo e donna – è convinto al cento per cento d’avere la possibilità morale e materiale non solo d’allevare un figlio ma d’accoglierlo come una presenza benvenuta e amata, ha il diritto di procreare; se no, deve per prima cosa far tutto il possibile per non concepire e se concepisce (dato che il margine d’imprevedibilità continua a essere alto) abortire non è soltanto una triste necessità, ma una decisione altamente morale da prendere in piena libertà di coscienza «…».
Nell’aborto chi viene massacrato, fisicamente e moralmente, è la donna; anche per un uomo cosciente ogni aborto è una prova morale che lascia il segno, ma certo qui la sorte della donna è in tali sproporzionate condizioni di disfavore in confronto a quella dell’uomo, che ogni uomo prima di parlare di queste cose deve mordersi la lingua tre volte.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano
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“«Le strade di Fantàsia», disse Graogramàn, «le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.»
«Ma io non desidero affatto andarmene da qui», ribatté Bastiano.
«Dovrai trovare il tuo prossimo desiderio», replicò Graogramàn in tono quasi severo.
«E quando l'avrò trovato», fece Bastiano di rimando, «come potrò andarmene da qui?»
«Ascolta, mio signore», disse Graogramàn a voce bassa, «in Fantàsia c'è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato il Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall'esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.»
«Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall'esterno?»
«Ogni porta», continuò il leone, «ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l'anta di un armadio, può in un determinato momento diventare la porta d'ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell'attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno
può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuna delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.»
«Ma una volta che si è dentro», domandò Bastiano, «si può uscirne?»
«Sicuro», rispose il leone, «però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.»
«E come si fa a trovare la porta d'ingresso?»
«Bisogna desiderarlo.»
Bastiano rifletté a lungo e poi disse:
«È strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri? E che cos'è un desiderio?»
Graogramàn guardò il ragazzo a occhi spalancati, ma non rispose.

Qualche giorno più tardi ebbero un altro colloquio molto importante.
Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto. «Che cosa può significare?» domandò. «FA' CIO' CHE VUOI, questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare, non credi?»
Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti.
«No», esclamò con quella sua voce profonda e tonante, «vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile.»
«La mia vera volontà?» ripeté Bastiano impressionato. «E che cosa sarebbe?»
«È il tuo più profondo segreto, quello che tu non conosci.»
«E come posso arrivare a conoscerlo?»
«Camminando nella strada dei desideri, dall'uno all'altro, e fino all'ultimo. L'ultimo ti condurrà alla tua vera volontà.»
«Ma questo non mi pare tanto difficile.»
«Di tutte le strade è la più pericolosa», replicò il leone.
«Perché?» domandò Bastiano. «Io non ho paura.»
«Non è di questo che si tratta», ruggì Graogramàn, «ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c'è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.»”

Michael Ende (1929–1995) scrittore tedesco
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“Mi ricordo che nel 1840, essendo a Presinge, egli si faceva svegliare ogni mattina, alle cinque, dal suo cameriere, e a qualunque ora avanzata della notte si fosse coricato, scuoteva il sonno, e, avendo sorbito una tazza di caffè, con un bicchiere d'acqua, si metteva all'opera. Quest'opera consisteva nella lettura della Storia d'Inghilterra di lord Mahon, autore esatto e scrupoloso, ma scialbo e senza interesse. Ricordo quale repulsione invincibile m'ispirava il solo aspetto di questi volumi. Ma Camillo di Cavour aveva risoluto d'imparare l'inglese, e, al fine di questo studio avesse nello stesso tempo per risultato di fargli conoscere la storia d'Inghilterra, consacrava senza stancarsi le sue mattinate a tradurre un libro noioso, scritto in una lingua ch'egli ignorava. Più tardi trovandomi con lui nella terra di Leri, partivo allo spuntar del giorno per la caccia. Non m'è accaduto una sola volta di partire senza che Cavour mi salutasse con uno di quegli auguri che fanno la disperazione del cacciatore, e benché non avesse alcuna intenzione di andare a tirare le beccaccine, era sempre in piedi dall'alba, esaminando i conti, visitando le stalle, fissando i particolari di qualche miglioramento, sorvegliando lo sballaggio di qualche nuova macchina e occupando i momenti perduti per qualsiasi altro con la lettura di un libro sostanzioso italiano, francese e inglese, di agricoltura, d'economia politica e di storia.”

Auguste-Arthur de La Rive (1801–1873) fisico svizzero

citato in Cavour, l'uomo e l'opera

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“A stalla ll'aspettava Ludovico, | 'nu ciucciariello viecchio comme a isso: | pe' Sarchiapone chisto era n'amico, | cumpagne sotto 'a stessa 'nfamità.”

Totò (1898–1967) attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano

da Sarchiapone e Ludovico
Poesie, A livella

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“Facevo il chierichetto ma rubacchiavo i soldi in chiesa e il sabato spiavo le donne nella stalla che si lavavano con la tinozza.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

Citazioni di Zucchero

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“Se un giorno il mondo islamico si doterà anch'esso di armamento quale quello che oggi possiede Israele, allora la strategia degli imperialisti entrerà in stallo perché l'impiego di anche un solo ordigno nucleare su Israele distruggerà ogni cosa. Sebbene il mondo islamico non abbia alcuna intenzione di nuocere non è irrazionale prendere in considerazione ogni eventualità.”

Ali Akbar Hashemi Rafsanjani (1934–2017) politico iraniano

dal "Discorso di Rafsanjāni per il Qods Day (Giornata di Gerusalemme)", Voce della Repubblica Islamic dell'Iran, Tehran, in lingua farsi, tradotto dal BBC Worldwide Monitoring, trasmissione originale del 4 dicembre 2001

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“[Su Via Castellana Bandiera] Il film è una metafora del momento che stiamo vivendo, le protagoniste sono in uno stallo che ricorda quello che stiamo vivendo come società. Il mio non è un film sul Sud, racconta uno stato dell'essere non uno stato geografico. È ambientato a Palermo perché quelle sono le mie radici, il Sud è una torretta di osservazione sul mondo.”

Emma Dante (1967) attrice teatrale, regista teatrale e drammaturga italiana

Origine: Citato in Chiara Ugolini, "Via Castellana Bandiera" di Emma Dante: tanti applausi per il western al femminile http://www.repubblica.it/speciali/cinema/venezia/edizione2013/2013/08/29/news/via_castella_bandiera-65474173/, Repubblica.it, 29 agosto 2013.

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“Amo la naturalezza della vostra unione, la guardo con un sorriso, voi, in qualche misura, mi avete protetto da me stesso. Io non mi sono mai sentito "naturale", mi sono impegnato per esserlo, tentativi striduli, perché impegnarsi per essere naturali e già una sconfitta. Così ho accettato il modello che mi avete ritagliato nella carta velina dei vostri bisogni. Sono rimasto un ospite fisso in casa mia. Non mi sono indignato nemmeno quando in mia assenza, durante le giornate di pioggia, la cameriera ha spostato lo stenditoio con i vostri panni accanto al calorifero nel mio studio. Mi sono abituato a queste umide intrusioni senza ribellarmi. Sono rimasto sulla mia poltrona senza poter allungare troppo le gambe, ho posato il libro sulle ginocchia e mi sono fermato a guardare la vostra biancheria. Ho trovato in quei panni umidi una compagnia che forse superava quella delle vostre persone, perché in quelle trame sottili e candide io catturavo il profumo fraterno della nostalgia, di voi, certo, ma soprattutto di me stesso, della mia latitanza. Lo so, Angela, per troppi anni i miei baci, i miei abbracci sono stati goffi, stentati. Ogni volta che ti ho stretta, ho sentito il tuo corpo scosso da un fremito d'impazienza, se non addirittura di disagio. Non ti ci ritrovavi, ecco tutto. Ti è bastato sapere che c'ero, guardarmi in lontananza, come un viaggiatore appeso al finestrino di un altro treno, scialbato da un vetro. Sei una ragazza sensibile e solare, ma di colpo il tuo umore cambia, diventi rabbiosa, cieca. Ho sempre avuto il sospetto che questa ira misteriosa, dalla quale riaffiori sconcertata e un po' triste, ti sia cresciuta dentro per causa mia.
Angela, a ridosso della tua schiena incolpevole c'è una sedia vuota. Dentro di me c'è una sedia vuota. Io la guardo, guardo la spalliera, le gambe, e aspetto, e mi sembra di ascoltare qualcosa. È il rumore della speranza. Lo conosco, l'ho udito affannarsi nel fondo dei corpi e affiorare negli occhi delle miriadi di pazienti che ho avuto davanti, l'ho sentito fermarsi in stallo tra le mura della sala operatoria, ogni volta che ho mosso le mie mani per decidere il corso di una vita. So esattamente di cosa m'illudo. Nei grani di questo pavimento che ora si muovono lenti come fuliggine, come ombre morenti, m'illudo che quella sedia vuota si riempia anche per un solo lampo di una donna, non del suo corpo, no, ma della sua pietà. Vedo due scarpe décolletées color vino, due gambe senza calze, una fronte troppo alta. E lei è già davanti a me per ricordarmi che sono un untore, un uomo che segna senza cautela la fronte di chi ama. Tu non la conosci, è passata nella mia vita quando ancora non c'eri, è passata ma ha lasciato un'impronta fossile. Voglio raggiungerti, Angela, in quel limbo di tubi dove ti sei coricata, dove il craniotomo scassinerà la tua testa, per raccontarti di questa donna.”

Origine: Non ti muovere, pp. 21-23

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“Lo stallo fra la Grecia e l'Eurozona sta diventando il più grande rischio per l'economia globale.”

George Osborne (1971) politico inglese

Origine: Citato in Tsipras: "Sostituire la Troika". La Germania: "Non è in programma" http://www.repubblica.it/economia/2015/02/02/news/obama_fa_la_sponda_per_tsipras_non_spremere_paesi_in_depressione-106333247/, Repubblica.it, 2 febbraio 2015.

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“It's impossible to stall a Lizzie.”

Code Name Verity

“Questa è la fattoria Hale.
Ecco la vecchia stalla per la mungitura, l’entrata buia che dice Vieni a cercarmi.
Ecco la banderuola, la catasta di legna.
Ecco la casa, echeggiante di storie.
È presto. Il falco vola lento nel cielo sgombro. Una sottile piuma blu volteggia nel vuoto. L’aria è fredda, limpida. La casa è silenziosa, come la cucina, il divano di velluto blu, la piccola tazza da tè bianca.
Da sempre la fattoria canta per noi, le sue famiglie perdute, i suoi soldati e le mogli. Durante la guerra, quando arrivarono con le baionette, entrando con la forza, gli stivali infangati sulle scale. Patrioti. Banditi. Mariti. Padri. Dormivano nei letti freddi. Razziavano la cantina in cerca di barattoli di pesche sciroppate e barbabietole da zucchero. Accendevano grandi fuochi nel campo, e le fiamme si contorcevano, schioccando alte verso il cielo. Fuochi che ridevano. Le facce calde brillavano e le mani erano in tasca, al riparo. Arrostivano un maiale e strappavano la carne dolce e rosea dall’osso. Dopo, si succhiavano via il grasso dalle dita, un sapore familiare, strano.
Ce ne sono stati altri – molti – che hanno rubato, smantellato e saccheggiato. Perfino i tubi di rame, perfino le mattonelle di ceramica. Quello che potevano prendere, prendevano. Hanno lasciato solo i muri, i pavimenti spogli. Il cuore pulsante in cantina.
Noi aspettiamo. Siamo pazienti. Aspettiamo notizie. Aspettiamo che ci venga detto qualcosa. Il vento sta provando a farlo. Gli alberi ondeggiano. È la fine di qualcosa; lo sentiamo. Presto sapremo.”

All Things Cease to Appear

“Forse, anche adesso, il mio amore per gli animali è legato ai ricordi dell'infanzia, quando con i nonni, i vicini e tutti gli animali ci si ritrovava nella stalla a chiacchierare e raccontare. Il calore di una stalla è qualcosa di magico che nessuna stufa può regalare, è un abbraccio caldo e carico di odori di casa, di serenità. Ci si sente tutti uniti in un mondo magico di uomini e animali.”

Andrea Roncato (1947) attore, comico e personaggio televisivo italiano

Origine: Dall'intervista Andrea Roncato, tra humour, nostalgia e animali, la vita di un artista di successo http://www.petedintorni.it/vip-a-pet/764-andrea-roncato-tra-humour-nostalgia-e-animali-la-vita-di-un-artista-di-successo, petedintorni.it, 2015.

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“La Superbike è cambiata moltissimo dai primi anni. Da quando nell'88 ci mettemmo tutti a pulire le stalle di Manfeild, in Nuova Zelanda che era destinate a diventare i box per la gara mondiale. Le cose hanno cominciato a funzionare dal 1990 quando […] sono finite le buffonate del regolamento dei primi due anni che mi hanno fatto perdere un mondiale.”

Davide Tardozzi (1959) pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Claudio Porrozzi, Tardozzi: "Ho pianto per Bayliss!" https://www.gpone.com/it/201205016763/Tardozzi-Ho-pianto-per-Bayliss.html, Gpone.com, 1º maggio 2012.

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