Frasi su stile
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“Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è una nuova etica, che permetta a ogni essere umano di rendersi conto dell'importanza della sfida che abbiamo dinanzi e di iniziare a impegnarsi per affrontarla efficacemente modificando il proprio stile di vita e cambiando atteggiamenti e comportamenti.”

Rajendra Pachauri (1940–2020) economista e scienziato indiano

Origine: Dalla presentazione del quarto rapporto di valutazione dell'IPCC a Valencia; citato in Il Presidente dell'IPCC afferma: «Occorre una nuova etica» http://cordis.europa.eu/news/rcn/28702_it.html, cordis.europa.eu, 19 novembre 2007.

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“Infine, l'esperienza è proprio questo: imparare a correggere – sopratutto là dove parlò l'entusiasmo, oltre la casta, asciutta attenzione (lo stile è grazia = vittoria sulla legge di gravità; non vuole emozioni).”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

dalla lettera a M. Pieracci Harwell di lunedì [primavera 1962], p. 165
Lettere a Mita

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“Lo stile è l'oblio di tutti gli stili.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

7 aprile 1891; Vergani, p. 46
Diario 1887-1910

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“Lo stile Juve m'è rimasto dentro. I valori che mi sono stati trasmessi li porto ancora con me.”

Giuseppe Galderisi (1963) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Citato in Galderisi: "Pensavo che Klose fosse forte, ma non così tanto" http://www.lazionews.eu/2011/11/26/galderisi-pensavo-che-klose-fosse-forte-ma-non-cosi-tanto/, Lazio News, 26 novembre 2011

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“[Alla domanda: "Ha delle storie preferite [di Wolverine]?"] Arma X, per esempio… Non avevo mai compreso cosa fosse finché non l'ho letta un paio di volte. Da un punto di vista puramente storico, l'avevo sempre considerata al di sotto delle cose di Miller, prima che mi rendessi conto che era stata realizzata prima che Miller sviluppasse quel suo stile. Ha esercitato un'influenza enorme su un sacco di gente. In Arma X c'è un approfondimento notevole per questo personaggio e nessuno lo aveva mai fatto prima, ed è proprio ciò che voglio fare. È un tizio con un olfatto diverso dal nostro e un udito che gli permette di sentire cose diverse dagli altri. Windsor-Smith ha capito perfettamente il lato animale di Wolverine, pur continuando a conservarne l'umanità negli occhi, nello sguardo. Anch'io voglio continuare a farlo il più elastico e sfaccettato possibile, perché una delle cose che capitano con questi personaggi tosti e un po' carogne è che spesso finiscono con l'essere scritti troppo seriamente. Credo che anche il lato "samurai" di Wolverine sia estremamente interessante. È uno dei buoni che spera e che lotta sempre per il meglio e che per tutta la vita ha sempre ricevuto fregature. Ma la cosa che fa di lui un eroe è che non ha perso la speranza: ancora collabora con gli X-Men e li ha molto a cuore, perché è convinto che nessuno dovrebbe avere paura per come è fatto.”

Mark Millar (1969) fumettista scozzese

Intervista su Wolverine

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“Secondo Impero, età non più eroica come quella napoleonica, ma democratica, borghese, ove nessuna mascherata di stile antico era possibile nella vita pratica.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Da Gusto neoclassico, Sc. Italiane, Napoli, 1959, p. 370.

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“[Cosa puoi dirmi della componente estetica dei Bluvertigo?»] Parlando di estetica mi vengono in mente più che altro immagini letterarie, e quindi direi che i Bluvertigo potrebbero stare al rock come Flaubert alla letteratura: lui aveva un'enorme raffinatezza di stile senza che ciò andasse a danno di una sostanziale crudezza di fondo, e poi era uno scrittore inserito nel mercato e perciò moderno, Arte radicata in un contesto.”

Morgan (1972) cantautore, polistrumentista e disc jockey italiano

Citazioni di Morgan
Origine: Dall'intervista di Federico Guglielmi tratta da Il Mucchio Selvaggio n. 319 del 16 settembre 1998; riportata in Bluvertigo – Morgan https://www.google.it/amp/s/lultimathule.wordpress.com/2013/07/03/bluvertigo-morgan/amp/?client=safari, Lultimathule.wordpress.com, 3 luglio 2013

“È lo stile Juve, lo stile vecchio Piemonte.”

Mario Varglien (1905–1978) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Italo Pietra, I tre Agnelli. Memorie, documenti, biografie, Garzanti, 1985, p. 164.

“[Su La dolce vita] Eminenza, non è un film facile. Per certi versi è un film inquietante, ma nuovo per lo stile e le suggestioni. È imprevedibile l'impatto che avrà sulla gente, ma il pubblico andrà a vederlo in massa.”

Angelo Arpa (1909–2003) critico cinematografico, scrittore e gesuita italiano

Origine: A Giuseppe Siri, dopo la visione del film; citato in Padre Arpa rivela: «Il film "La dolce vita" causò molta apprensione in Vaticano» http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=b2c01f15dc60eaddca11fb1457f3490975a3e592, La Stampa, 17 gennaio 1997, p. 26.

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“A volte questa mentalità sorprende chi viene alla Juve. La Juventus è qualcosa di diverso dalle altre squadre, è uno stile di vita che parte dal modo con cui ci si allena, sempre al massimo, sempre con la concentrazione altissima, e arriva anche al comportamento fuori dal campo. Alcuni giocatori vengono a dirci: adesso capisco perché la Juventus vince sempre, da fuori è difficile capire certi meccanismi, quando sei dentro tutto appare chiaro.”

Pavel Nedvěd (1972) dirigente sportivo e ex calciatore ceco

Origine: Da un'intervista rilasciata a Tuttosport, citato in Perché la Juventus vince sempre? Nedved lo ha visto: "Da dentro tutto appare chiaro" http://www.goal.com/it/news/14712/qualificazioni-mondiali-2018/2016/10/11/28364212/perch%C3%A9-la-juventus-vince-sempre-nedved-lo-ha-visto-da-dentro, Goal.com, 11 ottobre 2016.

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“Odio fingere. Sono sempre me stesso, non imito nessuno, non recito. Le emozioni mi guidano. Quando sono arrabbiato lo mostro. Non ho idoli. Mi piaceva lo stile di Sampras e il carattere di Safin. Djokovic è un falso, ama solo mettersi in mostra e recitare. Federer invece se la tira, ha qualcosa di non naturale. È difficile sentirlo parte integrante di tutti noi.”

Jerzy Janowicz (1990) tennista polacco

Origine: Citato in Jerzy Janowicz: "Novak Djokovic e Roger Federer? Il primo un falso, l'altro se la tira" http://www.tennisworlditalia.com/Jerzy-Janowicz--Novak-Djokovic-e-Roger-Federer-Il-primo-un-falso-laltro-se-la-tira-articolo12941.html, Tennisworlditalia.com, 5 febbraio 2013.

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“Oltre a prevenire numerose patologie croniche, un sostanziale mutamento dello stile di vita […] è spesso in grado di invertirne il decorso.”

Dean Ornish (1953) medico statunitense

Origine: Dall' introduzione https://books.google.it/books?id=X3pcCwAAQBAJ&pg=PT7 a Marco Borges, La dieta dei 22 giorni, traduzione di Irene Annoni e Cristiana Latini, Sperling & Kupfer, 2016.

“E anche in materia di lingua, difficile rinvenire una disparità più forte di quella tra lo stile cristallino raggiunto allora dal Bontempelli e il fangoso gergo vagheggiato oggidì da taluni presunti riformatori.”

Enrico Falqui (1901–1974) scrittore e critico letterario italiano

da Novecento letterario italiano. Serie decima, Vallecchi, Firenze, 1969, p. 725

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“Il ferroviere è stato un film grossolano, senza la minima luce, irrimediabilmente retorico e natalizio: una esaltazione conformista, apparentemente e demagogicamente libera, della morale piccolo-borghese italiana.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Lo stile di Germi, 29 dicembre 1959; p. 19
I film degli altri

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“Lo stile è potenza isolatrice.”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

Origine: Citato in Cristina Campo, Gli imperdonabili, quinta edizione, Adelphi, Milano, maggio 2002. ISBN 88-459-0256-0, p. 103.

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“L'immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso. […] Peccato che il forno crematorio di Santa Bona, a Treviso, per loro non sia ancora pronto.”

Piergiorgio Stiffoni (1948) politico italiano

citato in Senatori in libera uscita e balle stile «libero» http://www.avvenire.it/GiornaleWEB2008/Templates/Pages/ColumnPage.aspx?IdArticolo=957fcf7d-5787-45d7-9aae-51d49658f2e1&IdRubrica=.lupus&TitoloRubrica=Lupus%20in%20pagina&Autore=Gianni%20Gennari, Avvenire, 29 novembre 2003
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“[Sul derby di Torino] C'era una volta il derby, verrebbe da dire. Una sfida che raccoglieva furori non soltanto calcistici, ma sociali ed economici, culturali. Già, che giorni e che emozioni! Gli anni settanta, ad esempio. La Juventus dominava l'Italia, ma spesso cadeva davanti ai cugini, che facevano di quell'appuntamento una ragione di vita e d'orgoglio. Da una parte, lo stile di Bettega e Capello, l'eleganza di Zoff, le acrobazie di Anastasi (idolo dei lavoratori della Fiat Mirafiori), la mutria severa di Beppe Furino, il palleggiare ironico di Causio, dall'altra l'agonismo e il ferro e il fuoco di Fossati, Cereser, Agroppi, capitan Ferrini, e là davanti i dioscuri Graziani&Pulici, ispirati da Claudio Sala, pronti a colpire. Il derby diventava, recuperando Jean-Paul Sartre, una metafora della vita. La Juve degli Agnelli, ma anche degli immigrati siciliani e calabresi, il Toro di Pianelli e degli impiegati piemontesi, di quelli che parlavano il dialetto duro e puro. La Juve dei tanti scudetti e il Toro che portava nelle vene, e porterà per sempre, il mito di capitan Valentino e degli altri eroi scomparsi nel rogo di Superga, e il rimpianto per la farfalla granata, Gigi Meroni. Due modi di essere.”

Darwin Pastorin (1955) giornalista italiano

Origine: Citazione da Juve-Toro, il derby smarrito http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/280000/276268.xml?key=Darwin+Pastorin&first=101&orderby=1&f=fir, l'Unità, 25 ottobre 2008, p. 54

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“[Sullo Stile Juventus] È comportarsi come in famiglia, con educazione e un grande rispetto reciproco. Queste due cose sono alla base dello stile Juve fuori campo. In campo è giocare sempre e solo per vincere.”

Roberto Bettega (1950) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura; Andrea Gentile, Aurelio Pino, Non gioco più, me ne vado: gregari e campioni, coppe e bidoni, Il Saggiatore, Milano, 2013, p. 191. ISBN 88-4281-752-X

“[Su White Collar] La serie è divertente, ben costruita anche se a volte lo stile meriterebbe di essere ingravidato da contenuti un po' più sostanziosi.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Guardia e ladro Patto che funziona https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/25/Guardia_ladro_Patto_che_funziona_co_9_100625110.shtml, Corriere della Sera, 25 giugno 2010, p. 71.

“Esiste lo stile Juve, esiste la mentalità della Juve. Solo giocando lì capisci che significa, uno stile vincente che ti fa essere sempre lì tra le prime. Per organizzazione e cultura del lavoro si vede la differenza ed è giusto che poi vinca chi è organizzato meglio, chi fa il miglior calcio e ha le strutture più adatte.”

Giuliano Giannichedda (1974) dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Citato in Giorgio Marota, Esclusiva. Giannichedda: "Lazio, gioca come sai e non avrai problemi. Biglia decisivo, mi rivedo in Cataldi" http://www.lazionews.eu/2015/10/04/esclusiva-giannichedda-lazio-batti-il-frosinone-e-torna-grande-il-nuovo-giannichedda-dico-cataldi/, Lazio News, 3 ottobre 2015

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“Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la sua figura di padre. la partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in questa scuola dei diritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell'epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come in La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema.”

Il Farinotti (1951) critico cinematografico italiano

Il sorpasso, p. 1892

“Senza dubbio ci sono, in Cézanne, parecchi Cézanne: un uomo concreto e uno immaginoso, un sensuale e un intellettuale, un meridionale e un mediterraneo […] un barocco e un classico. L'uno amava il reale, che sentiva d'istinto e cui, di necessità, si rifaceva continuamente; pittore, maneggiava la sua materia come uno scultore la creta, come un cuoco i suoi impasti, come un contadino la terra del suo campo; l'altro si dilettava a vagare nei regni fantastici, affollati di tutti i pensieri del desiderio e dell'amore, dove i grandi romantici si recarono in rapida visita, e che Nerval e Baudelaire frequentarono intimamente. Quello si abbandonava voluttuosamente alle gioie che procurano lo spettacolo delle cose e una creazione artistica compiacente; questo, proclamando illusoria la natura, giudicava proprio dell'uomo conferire ad essa l'essenza col pensarla, e preconizzava una attività creatrice volontaria, ascetica. Il meridionale barocco amava il movimento, l'effetto, un lirismo non esente da retorica; l'ordine, la staticità, il ritegno, lo stile sollecitavano il classico mediterraneo. Se mai ad essere umano si poterono applicare i famosi versi di Racine: "Mon Dieu, quelle guerre cruelle. / Je trouve deux hommes en moi", fu al pittore Paul Cézanne.”

Bernard Dorival (1914–2003)

da Cézanne, 1948
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Lo stile oratorio ha spesso gli inconvenienti di quelle opere la cui musica impedisce di sentire le parole: qui le parole impediscono di vedere i pensieri.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“[Su Nina Zilli] La trovo fresca, brava, mi piace molto. Forse un personaggio non originalissimo, perché lo stile e la voce ci riportano a Mina, ma in fondo cosa importa?”

Toto Cutugno (1943) cantante, compositore e paroliere italiano

Origine: Citato in Eurosong 2012 La parola a Toto Cutugno, l'ultimo vincitore italiano http://www.sorrisi.com/live-news/eurosong-2012-la-parola-a-toto-cutugno-lultimo-vincitore-italiano/, Sorrisi.com, 23 maggio 2012.

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“Assumere rimedi tossici per risolvere scelte cattive sullo stile di vita è estremamente inefficace e permette l’avanzare del processo di malattia. La dieta americana è degenerata nel fast-food, cibo trattato e raffinato.”

Joel Fuhrman (1953) medico statunitense

Origine: Citato in Maurizio Martucci, Alimentazione, rivoluzione coltello e forchetta http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/06/alimentazione-rivoluzione-coltello-e-forchetta/1015021/, il Fatto Quotidiano.it, 6 giugno 2014.

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“Il mio stile preferito è quello straccione.”

Zucchero (cantante) (1955) cantautore e musicista italiano

Citazioni di Zucchero
Origine: Citato in R. Cri., Zucchero delude l'amico Gianni «Meglio vestire da straccione» , La Stampa, 24 gennaio 1993, p. 12.

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“Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. […] L'elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c'è stata e non c'è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C'è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico "de paese", "de borgata", quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione "razza ebraica", perché la ragazza è molto ignorante. E… questo non è bello. La censura se c'è stata risale al direttore di Rai 3, Paolo Ruffini, che ha avuto un ripensamento domenica 16 novembre al pomeriggio, poi ha deciso di mandarla in onda, e è andata in onda tranquillamente. Dopodiché la presidente di garanzia della Rai indicata dalla sinistra, Lucia Annunziata, all'unanimità con il resto del consiglio di amministrazione ha deciso che, prima di mandare in onda una cosa, vogliono sapere di cosa si tratta. Anche perché sennò si beccano le querele e soprattutto rendono un cattivo servizio al pubblico. […] Guardi, io faccio un giornale che per un terzo è satira, mi rendo colpevole di vilipendio tutti i giorni. Tutto sta a intenderci: c'è stile o non c'è stile? è una cosa fatta per comunicare con il pubblico e per essere onesti con sé stessi o una slealtà professionale e un tentativo di lucrare vantaggi politici da un contratto con la Rai? Ecco, secondo me è questa seconda cosa. […] La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell'attore. Un attore cosa fa? Un attore interpreta una parte, fa la satira – tra l'altro non l'ha mica inventata la Guzzanti la satira: la faceva pure Alighiero Noschese, voglio dire; se l'ha inventata qualcuno l'ha inventata la televisione commerciale dell'odiato Berlusconi, che ha rinnovato la televisione italiana e le ha aperto nuovi spazi di libertà. Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira –come avvenne con Daniele Luttazzi– vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Primo piano, RaiTre, 24 novembre 2003