Frasi su biblioteca

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema biblioteca, libri, essere, mondo.

Frasi su biblioteca

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“Oltre al conformismo inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella vita contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del lavoro e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: allegria, tolleranza, amabilità, ambizione e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito. Il divertimento è organizzato nello stesso modo, sebbene non con lo stesso sistema; i libri sono selezioni da biblioteche, i film dagli impresari, e gli slogans pubblicitari coniati da loro; il resto è pure uniforme; la gita domenicale in automobile, i programmi televisivi, le riunioni e i ricevimenti ufficiali. Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?”

Origine: L'arte di amare, pp. 28-29

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“Se presso alla biblioteca ci sarà un giardino, nulla ci mancherà.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

IX, 4, a Varrone

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“La musica è il piacere che la mente umana prova quando conta senza essere conscia di contare.”

Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646–1716) matematico e filosofo tedesco

citato in Marcus du Sautoy, L' enigma dei numeri primi. L'ipotesi di Riemann, il più grande mistero della matematica, traduzione di C. Capararo, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2005

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“Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.”

Memoirs of Hadrian
Memorie di Adriano
Variante: Fondare biblioteche è un pò come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.

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“Biblioteche, musei, cineteche… Non amo che camposanti.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Maggio, p. 53

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“Sia i giovani nelle palestre, sia gli anziani nelle botteghe o seduti nei luoghi di ritrovo disegnavano carte geografiche della Sicilia e del mare che la circonda con i porti e i punti della costa dell’isola che guarda l’Africa.”

da Nicia, 12,1-2, introduzione di Luciano Canfora, traduzione e note di Daniela Manetti, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1987
Vite parallele

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Lavoravo in biblioteca e per la prima volta vidi l'immagine della molecola del Dna ottenuta con la diffrazione a raggi X. Non voglio farla grossa, ma la scoper­ta del Dna è iniziata all'ombra del Golfo e l'ho raccontato nel libro La doppia elica. Napoli, quindi, è stato un luogo fondamentale per me.”

James Dewey Watson (1928) biologo statunitense

dall'intervista di Carlo Franco, Il premio Nobel Watson: «Nell'istituto Dohrn compresi il fascino del Dna» http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2009/8-maggio-2009/premio-nobel-watson-nell-istituto-dohrn-compresi-fascino-dna--1501335077613.shtml, Corriere del mezzogiorno, 8 maggio 2009

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“Il potere ubriaca, ed i migliori, investiti di autorità, diventano pessimi.”

Carlo Cafiero (1846–1892) anarchico italiano

da Rivoluzione: anarchia e comunismo, in Dossier Cafiero, a cura di Gian Carlo Maffei, Biblioteca Max Nettlau, 1972

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“Vediamo l'involucro che hanno
ma le anime delle cose sono chiuse
come una biblioteca la domenica.”

John Ashbery (1927–2017) poeta statunitense

Senza fonte

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“Sarà sempre possibile trovare un teorema che nessuno sarà in grado di dimostrare: vero oppure falso.”

Antonino Zichichi (1929) fisico e divulgatore scientifico italiano

da L'infinito, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1994
Origine: Enunciazione del primo teorema di incompletezza di Gödel, aspramente criticata da Piergiorgio Odifreddi in una recensione http://www.vialattea.net/odifreddi/zichichi.htm sul libro dell'aprile del 1994: in tale affermazione «la parola "teorema" viene usata come sinonimo di affermazione non dimostrabile. In matematica essa significa però l'esatto opposto». Confronta anche Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, p. 143: «Ci sono teoremi impossibili da dimostrare».

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“Ci sono cantanti a cui non si può credere | ci sono poeti che non si può raggiungere | qui tutti parlano e parlano | o peggio scrivono e scrivono | è cultura universale | o biblioteca comunale.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Io sono un uomo libero, n. 9
Esco di rado e parlo ancora meno

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“Quando muore un uomo è una vita che si spegne. Quando muore un "vecchio" (annoso avrebbe detto Edgardo) è come una biblioteca che va in fiamme. Quando muore un Maestro è una guida è un uomo che si perde.”

Elio Augusto Di Carlo (1918–1998) medico, ornitologo, storico e naturalista italiano

da Archivio epistolare
Origine: L'Edgardo a cui si riferisce nello scritto è Edgardo Moltoni.

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“La scuola può essere veramente utile solo se è fornita di una buona biblioteca. La principale chiave per l'apprendimento è innanzitutto la lettura.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Origine: Versi poetici e dichiarazioni di guerra, p. 24

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“Bisogna sfogliare un'intera biblioteca per fare un libro.”

Samuel Johnson (1709–1784) critico letterario, poeta e saggista britannico

citato in Focus n. 77, p. 146

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“"Una biblioteca", dice Ralph Waldo Emerson, "è un harem". E se fosse una polveriera?”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: In Società e solitudine, 1870.
Origine: Il malpensante, Marzo, p. 30

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“La mia [biblioteca] era per me un ducato grande abbastanza.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Prospero: atto I, scena II
La Tempesta

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“Qui [a Monaco di Baviera] c'è l'Oktoberfest, chioschi con birra, clown, numeri da circo, concerto! Si va su giostre che ti catapultano nel vuoto. Dondolare grazie alla forza dei propri muscoli. È una tale noia.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Citato in Franco Buono, Poesia, Mito e Gioventù, Nuova Biblioteca Dedalo.

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“E poi c'erano i libri. Goodie Whemper era stata una specie di topo di biblioteca fra le streghe. Ce n'erano più di dieci.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 13. Streghe di una notte di mezza estate (1992)

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“La letteratura, del resto, non è che un sogno guidato.”

Jorge Luis Borges (1899–1986) scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino

Origine: Da Il manoscritto di Brodie, traduzione di Lucia Lorenzini, La biblioteca di Repubblica.

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“Su quante biblioteche di persone private, come sulle bottiglie del farmacista, si dovrebbe scrivere: "Solo per uno esterno!"”

Alphonse Daudet (1840–1897) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.

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“L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano Voltaire è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le Œuvres de Ferney, Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri in odium auctoris; in verità niente è più giusto di ciò: rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che uno spirito corrotto non fu mai sublime. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che spiritoso; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

Les Soirées de Saint-Pétersbourg, in Œuvres complètes, Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210
Le serate di San Pietroburgo

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“Non c'è bisogno che vi ricordi [discorso di Kien ai libri della sua biblioteca] in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpetrato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la morte dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, ottennero la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.”

1981, pp. 98-99
Auto da fé

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“In questo momento della storia, lo scrigno della sapienza umana di tutta la biblioteca era il televisore.”

Tom Wolfe (1930–2018) saggista, giornalista e scrittore statunitense

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“Il World Wide Web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra tutti i campi della conoscenza e in una biblioteca completa di corsi per la formazione.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

da L'Enciclopedia Universale Libera e le risorse per l'apprendimento

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“In questi incontri divenne perfettamente chiaro che Europa solo in maniera del tutto secondaria è un concetto geografico: l'Europa non è un continente nettamente afferrabile in termini geografici, ma è invece un concetto culturale e storico.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla lectio magistralis tenuta nella Biblioteca del Senato, 13 maggio 2004; citato in zenit.org http://www.zenit.org/article-188?l=italian

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“L'enciclopedia mondiale, la biblioteca universale, esiste, ed è il mondo stesso.”

Alberto Manguel (1948) scrittore e traduttore argentino

Origine: La biblioteca di notte, p. 81

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“Il peso dell'assenza è una caratteristica di ogni biblioteca tanto quanto i vincoli di ordine e di spazio.”

Alberto Manguel (1948) scrittore e traduttore argentino

Origine: La biblioteca di notte, p. 99

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