Frasi su canto
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“Perché la colpa de' regnanti, o Padre, | Negli innocenti popoli è punita?”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto III, p. 393
In morte di Lorenzo Mascheroni

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“Perde il nome la Possanza, | che di barbari s'aita: | Vile è il trono, a cui sostegno | son quell'armi, ed onta il regno.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto I, p. 366
Il bardo della Selva Nera

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“Infelice a far mia degl'infelici | La sventura imparai.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto II, p. 368
Il bardo della Selva Nera

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“[…] e gli brillava il viso | Come raggio di Sol, che dopo il nembo | Ravviva il fiore dal furor battuto | D'aquilon tempestoso.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto II, p. 369
Il bardo della Selva Nera

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“Ben di senso è privo | Chi ti conosce, Italia, e non t'adora.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto II, p. 371
Il bardo della Selva Nera

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“Non sempre di Codardia compagna è la Paura.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto III, p. 371
Il bardo della Selva Nera

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“Dietro il valor di sue vittorie è lento | Della parola e del pensiero il corso [Napoleone Bonaparte].”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto V, p. 379
Il bardo della Selva Nera

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“Ei sol tarpò del Franco ardir le penne: | L'onor d'Italia vilipesa e quello | Del Borbonico nome Egli sostenne.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto terzo, p. 21
In morte di Ugo Bass-Ville

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“L'ali apersi a un sospiro, e l'infinito | Amor nel libro, dove tutto è scritto, | II mio peccato cancellò col dito.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto terzo, p. 22
In morte di Ugo Bass-Ville

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“Viva l'Italia terra del canto.”

Carlo Pedrotti (1817–1893) compositore e direttore d'orchestra italiano

da Tutti in maschera; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921

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“Il caso Campana rappresenta – a nostro avviso molto bene – un vuoto fra il canto pieno della grande poesia dell'Ottocento e la partenza di Ungaretti, avvenuta da zero.”

Carlo Bo (1911–2001) critico letterario italiano

Origine: Introduzione a Canti orfici e altri scritti, p. XXXII

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“Mina non si è fatta più vedere ed è diventata un mito, manda solo video [a Sanremo] come Bin Laden. Silvio, non ti devi far più vedere. Ogni tanto manda una canzone con Apicella. La canto io. Silvio, ti prego, diventa un mito. Come Dio, che non si vede mai.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: Dichiarazione del 17 febbraio 2009; citato nella striscia rossa de l'Unità, 19 febbraio.

“Prendendo le mosse da un classico quesito di Mario Pagano, celebre pensatore e giurista napoletano di fine Settecento ("un reo, che chiama il complice, per quante ragioni può ciò fare?"), l'agile volumetto [Il truglio] dovuto alla penna fluida dello storico Nico Perrone si sviluppa su due piani diversi, spesso tra loro intersecati […]. Da un canto vi è il piano della vicenda storica, sullo sfondo dei fermenti giacobini alla vigilia della Repubblica partenopea, soprattutto incentrata sul famoso processo istruito nel 1794 contro Emmanuele De Deo, accusato di lesa maestà per avere cospirato contro la corona borbonica e, perciò, condannato a morte al termine di un giudizio celebrato in forma sommaria, senza reali garanzie e sulla base di prove di scarsa consistenza. […] D' altro canto, e proprio in rapporto alla realtà processuale del tempo, vi è il piano della analisi dedicata a un singolare istituto (il "truglio", per l' appunto, da cui trae titolo il volume) consistente in una sorta di transazione tra accusato e accusatore sulla entità della pena da infliggere al primo, al di fuori di un normale processo, anche sulla base delle dichiarazioni rese dal medesimo a carico di sé o di altri […]. È facile immaginare a quali oscure manovre potesse dar luogo un istituto del genere, soprattutto nel contesto di un sistema sostanzialmente antigarantistico come quello borbonico.”

Vittorio Grevi (1942–2010) giurista e editorialista italiano

da Corriere della sera, 24 novembre 2000

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“Tutte le volte che un Pontefice deve sottolineare le qualità della Madonna si rifà al XXXIII canto […].”

Francesco Mazzoni (1925–2007) filologo italiano

citato in Il Papa cita Dante Alighieri: "Maria ci aiuti contro la corruzione" http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/benedettoxvi-10/papa-maria/papa-maria.html, la Repubblica, 8 dicembre 2006

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“Chi fa canto fa anche recitazione, chi fa recitazione non canta.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 28 marzo 1996

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“Fuggi Romeo | il tempo è tiranno, | non è d'usignolo, | è di allodola il canto.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da Sulle rive di Morfeo, n. 4
Eva contro Eva
Origine: Cfr. William Shakespeare, Romeo e Giulietta, Giulietta: «Vuoi già partire? L'alba è ancor lontana. | Era dell'usignolo, | non dell'allodola, il cinguettio | che ha ferito poc'anzi il trepidante | cavo del tuo orecchio. Un usignolo, | credimi, amore; è lui che canta, a notte, | laggiù sull'albero di melograno.».

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“Il canto parte dall'emissione dei singoli suoni in relazione alle vocali che li sostengono. Se il suono e la vocale pertinente non sono emessi secondo le giuste regole, ogni altro discorso, sullo stile, sugli effetti, sui colori, è già pregiudizievolmente compromesso.”

Franco Corelli (1921–2003) tenore italiano

citato in Giancarlo Landini, Come un poeta che ha scritto per rivelare a sé la propria anima, pp. 42-43, L'Opera mensile per il mondo del melodramma, anno XII, n. 126, febbraio 1999

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“Ma finché canto ti ho davanti, gli anni sono solo dei momenti, tu sei sempre stata qui davanti.”

Roberto Vecchioni (1943) cantautore, paroliere e scrittore italiano

da Mi manchi
Robinson, come salvarsi la vita

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“Così chi d'oltraggiar diletto prende, | Spesso con l'armi sue se stesso offende.”

Leonardo Salviati (1539–1589) umanista, filologo e scrittore italiano

da Canto degli Ermafroditi, vv. 7-8

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“Noi abbiamo (o Essi hanno) un solo nemico, l'Inghilterra.”

Ernst Lissauer (1882–1937)

dal Canto dell'odio contro l'Inghilterra (Hassgesang gegen England), citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 694

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“Ti veggo, o Donna, trangosciando ascendere; | Ed ecco, ahi vista! dall'infame stipite | Vìttima immaculata il Figlio pendere.”

Angelo Mazza (1741–1817) poeta e letterato italiano

Canto I, p. 4
Dei dolori di Maria Vergine

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“Sul letto del dolore io canto la mia migliore canzone, tacendo.”

Giacomo Gaglione (1896–1962) religioso italiano

Origine: La sofferenza vinta dall'amore, p. 79

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“Notte sola sola come il mio fuoco | piega la testa sul mio cuore e spegnilo poco a poco.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Canto del servo pastore, n.° 2

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“Più fatica è tacer, che parlare; | quantunque alle ignoranti genti stolte | strana proposta questa forse pare.”

Canto XII. I. p. 160 http://books.google.de/books?id=zUs0AAAAMAAJ&pg=PA160 (1768)
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“Prendendo le mosse da un classico quesito di Mario Pagano, celebre pensatore e giurista napoletano di fine Settecento ("un reo, che chiama il complice, per quante ragioni può ciò fare?"), l'agile volumetto dovuto alla penna fluida dello storico Nico Perrone si sviluppa su due piani diversi, spesso tra loro intersecati […]. Da un canto vi è il piano della vicenda storica, sullo sfondo dei fermenti giacobini alla vigilia della Repubblica partenopea, soprattutto incentrata sul famoso processo istruito nel 1794 contro Emmanuele De Deo, accusato di lesa maestà per avere cospirato contro la corona borbonica e, perciò, condannato a morte al termine di un giudizio celebrato in forma sommaria, senza reali garanzie e sulla base di prove di scarsa consistenza. […] D' altro canto, e proprio in rapporto alla realtà processuale del tempo, vi è il piano della analisi dedicata a un singolare istituto (il "truglio", per l' appunto, da cui trae titolo il volume) consistente in una sorta di transazione tra accusato e accusatore sulla entità della pena da infliggere al primo, al di fuori di un normale processo, anche sulla base delle dichiarazioni rese dal medesimo a carico di sé o di altri […]. È facile immaginare a quali oscure manovre potesse dar luogo un istituto del genere, soprattutto nel contesto di un sistema sostanzialmente antigarantistico come quello borbonico.”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

Vittorio Grevi

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“Tacete o voi che non sapete il canto: | L'asnêin dal mulinär v'ha tôlt il vanto. | T'ha tolto il vanto e messo ti ha l'anello: | L'asinin del mugnaio è tuo fratello”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

canto popolare citato nel cap. I, Il tesoro della Madonna di Spagna
Il Mulino del Po

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“Quando morir mi parve unico scampo, | varco d'aria al respiro a me fu il canto: | a verità condusse poesia.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Curriculum Vitae, Scheiwiller

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“Il vino è il canto della terra verso il cielo.”

Luigi Veronelli (1926–2004) enologo e cuoco italiano

dall'intervista Il nettare della libertà, il manifesto, 1° dicembre 2004