Frasi su canto
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“Non c'è più impero! ora cesseranno il leone e il lupo.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

da Un canto di Libertà, 2000
Versi e Canti

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“Il genio non è che un canto di pettirosso all'inizio di una primavera tardiva.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

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“Quant'è nobile il cuore triste che vuole cantare un canto gioioso con cuori gioiosi.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

2005
Sabbia e spuma

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“Il cantore non può dilettarci, se egli stesso non trova delizia nel proprio canto.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Massime spirituali

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“Per vedere la maga figlia del gran sole, | spingendoti fuori da questi rifugi, | senza ostacoli verrai nel dominio Circeo, | che non è affatto racchiuso entro angusti confini. | Per vedere le belanti pecore e i muggenti buoi, | per vedere i saltellanti padri dei capretti, | tu verrai, e per vedere tutti quanti gli animali del campo, | e tutte le belve della selva. | Con vario ed armonioso canto si leveranno qua e là i volatili nel cielo, | aggirandosi per la terra, sull'onda e nell'aere. | Mentre lasceranno che tu passi indisturbato i pesci del mare, | mantenendosi nel loro naturale silenzio. | Bada però che quando ti accosterai alla dimora, | per ritrovare gli animali domestici: | allora infatti proprio di fronte alle porte ed all'ingresso dell'atrio | facendosi avanti tutto fangoso, | ti correrà incontro il porco, e se per caso gli andrai troppo accosto, | col fango, colle zanne e con gli zoccoli | quello ti morderà, ti sporcherà, ti calpesterà, | e col suo grugnito t'importunerà. | Sulla soglia poi, e nello stesso ingresso dell'atrio, | il genere di bestie latranti che là se ne sta in ozio, | ti sarà molesto per il gran abbaiare, | e terribile per le fauci. | Se per questo non smarrirai il senso, e se neanche i cani si infurieranno, | per timore tu delle loro zanne, quelli del tuo bastone, | quelli non ti morderanno, tu non li picchierai: | sarai libero di passare, né quelli ti saranno di ostacolo. | Superate con solerte industria tutte queste prove, | mentre ti addentri nei luoghi più celati, | ti verrà incontro il solare volatile, il gallo, | per condurti in presenza della figlia del sole.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

da Giordano al libro; 2008

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“Eppure ogni teoria è speculativa. Quando i concetti fondamentali di una teoria sono relativamente «vicini all'esperienza» (come per esempio i concetti di forza, pressione, massa), il suo carattere speculativo non è facilmente individuabile. Se, però, una teoria è tale da richiedere l'applicazione di procedimenti logici complessi per raggiungere conclusioni, a partire dalle premesse, che possano essere confrontate con l'osservazione, chiunque acquisisce la consapevolezza della natura speculativa della teoria. In tal caso sorge un sentimento quasi irresistibile di avversione in coloro che non hanno esperienza nell'analisi epistemologica e che non sono consapevoli della natura precaria del pensiero teorico in quei campi che sono loro familiari. D'altro canto, si deve ammettere che una teoria ha un vantaggio considerevole se i suoi concetti base e le sue ipotesi fondamentali sono «vicini all'esperienza» ed è certamente giustificata una maggior fiducia in una teoria di questo tipo. Si corre meno il pericolo di andare completamente fuori strada, soprattutto perché ci vuole molto meno tempo e sforzo per invalidare tali teorie con l'esperienza. Eppure, via via che la profondità della nostra conoscenza aumenta, dobbiamo rinunciare a questo vantaggio nella nostra ricerca di semplicità logica e di uniformità nei fondamenti della teoria fisica. Si deve ammettere che la relatività è andata oltre le teorie fisiche precedenti nel rinunciare alla «vicinanza all'esperienza» dei concetti fondamentali allo scopo di raggiungere la semplicità logica.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Altri saggi e articoli, p. 8

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“Su croci oblique pendio e edera, | leggero sole, profumo e canto d'api. || Felici voi che giacete al riparo | stretti al cuore buono della terra.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Vagabondaggio, Da Cimitero di campagna

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“Ecco il giudicio uman come spesso erra!”

canto I, ottava VII, verso 2
Orlando furioso

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“Pel bosco Ferraú molto s'avvolse,| e ritrovossi al fine onde si tolse.”

canto I, ottava XXIII, versi 7-8
Orlando furioso

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“Che chi ne l'acqua sta fin alla gola | ben è ostinato se mercé non grida.”

canto I, ottava L, versi 3-4
Orlando furioso
Variante: Che chi ne l'acqua sta fin'alla gola
Ben'e ostinato se merce non grida.

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“Ma ne li vizi abominandi e brutti | non pur gli altri adeguò, ma passò tutti.”

canto II, ottava LVIII, versi 7-8
Orlando furioso

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“Donna sì laida, che la terra tutta | né la più vecchia avea né la più brutta.”

canto VII, ottava LXXII, versi 7-8
Orlando furioso

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“Non comincia Fortuna mai per poco, | quando un mortal si piglia a scherno e a gioco”

canto VIII, ottava L, versi 7-8
Orlando furioso

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“L'amante, per aver quel che desia, | senza guardar che Dio tutto ode e vede, | aviluppa promesse e giuramenti, | che tutti spargon poi per l'aria i venti.”

canto X, ottava V, versi 5-8
Orlando furioso
Variante: L'amante, per aver quel che desia,
Senza guardar che Dio tutto ode e vede,
Aviluppa promesse e giuramenti,
Che tutti spargon poi per l'aria i venti.

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“Bene è felice quel, donne mie care, | ch'essere accorto all'altrui spese impare.”

canto X, ottava VI, versi 7-8
Orlando furioso
Variante: Bene è felice quel, donne mie care,
Ch'essere accorto all'altrui spese impare.

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“Dirò insomma, ch'in lei dal capo al piede, | quant'esser può beltà, tutta si vede.”

canto XI, ottava LXIX, versi 7-8
Orlando furioso

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“A tutti par che quella cosa sia, | che piú ciascun per sé brama e desia”

canto XII, ottava XX, versi 7-8
Orlando furioso

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“Che sarebbe pensier non troppo accorto | perder duo vivi per salvare un morto.”

canto XVIII
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Variante: Che sarebbe pensier non troppo accorto,
Perder duo vivi per salvar un morto.

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“Il consiglio del mal va raro invano.”

canto XXI, ottava XLVIII, verso 6
Orlando furioso

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“Se piú che crini avesse occhi il marito, | non potria far che non fosse tradito.”

canto XXVIII, ottava LXXII, versi 7-8
Orlando furioso

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“Non conosce la pace e non l'estima | chi provato non ha la guerra prima.”

canto XXXI, ottava II, versi 7-8
Orlando furioso
Variante: Non conosce la pace e non l'estima
Chi provato non ha la guerra prima.

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“Ove femine son, son liti e risse”

Ludovico Ariosto (1474–1533) poeta e commediografo italiano, autore dell'Orlando furioso

canto XLIII, ottava CXX, verso 8

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“García: Che cosa significa amare, Lucindo, se non ostinarsi pervicacemente?
Lucindo: Codesta è la migliore definizione dell'amore!
García: Il credere alle parole di una donna mi ha gettato in tanta confusione.
Lucindo: Chi ripone fiducia in una donna, ara nel vento e semina nel mare!
García: La fragile natura loro può scagionarle. Scrive un antico greco che un giorno si spezzò la prima corda della cetra di Apollo, e allora la corda stessa salì in cielo a lamentarsi del dio. «Chiedo giustizia a voi, giudici sommi, – disse al trono d'avorio, – giacché essendo io la più sottile sono quella che Apollo fa vibrare più spesso! Io sono debole ed egli non si stancaa di solleticarmi, mentre tocca molto meno spesso il bordone, che è ben più forte di me. Quindi Apollo non deve lagnarsi se talora mi spezzo mentre egli sta accompagnando il suo canto, giacché vengo costretta da lui a vibrare tante volte!» Con questo bel paragone lo scrittore vuol dire che quella corda così sottile e delicata che è la donna, l'uomo la carica di tanto onore, fiducia, amore, verità, piacere, cura, lealtà. verecondia, valore e patrimonio, che non è strano che talora, a furia di usarla, la perda, e spezzata in più parti gli sembra impazzita.
Lucindo: Quella corda parlò sottilmente, non per nulla era sottile e strumento nelle mani di Apollo! E da parte sua Seneca, che fra i pagani fu il più degno d'approvazione, affermò che la natura operò sapientemente negando potere e forza fisica alla donna, giacché se avesse anche quella non si potrebbe vivere!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto III, Scena Prima
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“Il caffè, che rende il politico saggio | e guarda a ogni cosa con gli occhi mezzi chiusi.”

Alexander Pope (1688–1744) poeta inglese

da The Rape of the Lock, canto III, verso 117

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“Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.”

da Canti Pisani, Canto LXXXI, Garzanti, traduzione di Alfredo Rizzardi
Cantos

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“Prima del canto, prima del silenzio | il poeta deve vivere.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Sulle ali del canto.”

Heinrich Heine (1797–1856) poeta tedesco

da Lyrisches Intermezzo, IX

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“Chi non ama il vino, la donna e il canto, sarà un pazzo per tutta la vita.”

Johann Heinrich Voss (1751–1826) poeta e traduttore tedesco

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921

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“Entriamo nella Basilica, e ci troviamo in mezzo a una folla di donne e di bambini, davanti ad un altare che è tutto un racconto fiabesco di ori e di luci, mentre un organo suona. Dopo un mese di vita in ambienti dove ogni cosa trasuda sporcizia e disperazione, dove ogni parola è un urlo, ogni comando è una minaccia, trovarsi d'improvviso in quell'aria serena, in mezzo a quel barbaglio d'oro, a quella calda onda di musica!…
Mi arresto perplesso sull'entrata, poi riprendo ad avanzare, e mi sembra d'essermi sfilato dal mio corpo coperto di stracci e d'averlo lasciato lì sulla porta, tanto mi sento leggero.
La targa d'oro della nicchia sopra l'altare si alza lentamente, e appare l'immagine miracolosa che – così nera in mezzo a quello scintillìo – è ancora più misteriosa e ancora più affascinante.
Si leva un canto dalla folla, e pare la voce stessa della Polonia: un dolore dignitoso di gente usa da secoli ad essere schiacciata e a risorgere. Di gente che viene uccisa sempre e che non muore mai.
Quando la targa d'oro si riabbassa, suona una fanfara che ha note piene di passione disperata e turba profondamente. "La fanfara ha stonato parecchio, oggi, perché mancavano i migliori elementi", spiega la guida.
Ed è così, ed erano soltanto stonature quelle note piene di passione disperata. D'accordo. Ma chi ci crede?
Ogni cosa in Polonia, ogni gesto, ogni accento, parla della passione polacca.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Origine: Diario clandestino, p. 17

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“Tramonta il sole e sulla nitid'ala | Piega il cantor la testa e con l'estrema | Nota l'armoniosa anima esala.”

Arturo Graf (1848–1913) poeta, aforista e critico letterario italiano

da Il canto del cigno, in Medusa, Edizioni Giovanni Chiantore, Torino, 1890, in Libro di poesie

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“Quando la città che celebro sarà distrutta, quando gli uomini che canto saranno scomparsi nell'oblio, le mie parole perdureranno.”

Píndaro (-517–-437 a.C.) poeta

Origine: Citato in George Steiner, Una lettura ben fatta, in Nessuna passione spenta, p. 9.

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“Non canto la notte perché nel mio canto | il sole che canto finirà in notte. | Non ignoro quel che dimentico. | Canto per dimenticarlo.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

Origine: Poesie, Pessoa ortonimo, Gli eteronimi, Ricardo Reis: Odi, p. 259

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