Frasi su canzone
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“Le mie canzoni, i film, la tv, il teatro,  arrivano e sono sempre arrivati alla gente attraverso l'arte, le voci, le espressioni di intermediari eccellenti. Attori, cantanti, artisti straordinari. E poi arriva la voglia di parlare direttamente al pubblico, il lettore in questo caso.”

Origine: Dall'intervista di Silvana Mazzocchi, "Se ho paura prendimi per mano", il lato umano di un tracollo finanziario raccontato da Carla Vistarini http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2014/09/29/news/carla_vistarini_se_ho_paura_prendimi-96908401/, PassaParola, Repubblica.it, 29 settembre 2014.

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“Stare lontano da lei | non si vive, | restare senza di lei | mi uccide.”

Lucio Dalla (1943–2012) musicista, cantautore e attore italiano

da Canzone, n. 2
Canzoni

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“Il vento, gli odori. No. Una canzone lontana. Oppure il mio passo sul selciato. Nel buio io non so. Ma so che sono tornato a casa.”

Elio Vittorini (1908–1966) scrittore italiano

Origine: Da Ritorno, in Lunario siciliano, luglio 1929.

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“Trovo la felicità nelle cose più semplici, più piccole che ci siano. Non ha niente a che vedere con la grandiosità ma ha a che fare con la semplicità. Ad esempio, tenere mio figlio stamattina, non c'è niente di migliore di questo. Questa è la mia felicità. Guardare il sole sorgere, questa è la mia felicità. Essere nella mia tavola da surf, toccare la superficie dell'oceano, questa è la mia felicità. Mettere un CD con la nuova canzone a cui la mia band sta lavorando, questa è la mia felicità. Chiamare mio padre, sentire la sua voce al telefono, essere contento di chiamarlo, questa è la mia felicità. Leggere un libro per mio figlio a cena, questa è la mia felicità. È qualcosa che è ovunque, tutta intorno a me, se sto bene con me stesso. Se sto male con me stesso, non la trovo ovunque.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

I find happiness in the simplest, littlest things ever. It's nothing to do with grandiosity but everything to do with simplicity. For instance, holding my boy this morning, doesn't get any better than that. That's my happiness. Watching the sun come up, that's my happiness. Being on my surfboard, touching the surface of the ocean, that's my happiness. Popping in a CD with the new song my band's been working on, that's my happiness. Calling my father, hearing his voice on the phone, getting excited about calling him, that's my happiness. Reading a book for my son at dinner, that's my happiness. It's kind of everywhere, all around me, if I'm right with myself. If I'm wrong with myself, I'm not finding it anywhere.

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“Con la ventata dei film di Mario Merola, Mario Trevi ed Angela Luce, la Canzone napoletana sta ritornando su.”

Franco Franchi (1928–1992) attore italiano

Origine: Dalla trasmissione televisiva Stanotte state con noi, Antenna Sicilia, 1979.

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“Bartali è una canzone sulla distanza tra maschio e femmina: lei è scontrosa, le scappa la pipì, vuole andare al cinema; lui attende il campione godendosi il silenzio tra una moto e l'altra.”

Paolo Conte (1937) cantautore, paroliere e polistrumentista italiano

Variante: Bartali è una canzone sulla distanza tra maschio e femmina: lei è scontrosa, le scappa la pipì, vuole andare al cinema; lui attende il campione godendosi il silenzio tra una moto e l'altra.

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“[Su Mario Trevi] È stata la mia unica esperienza al suo fianco. Interpretavo il ruolo della moglie, quindi ero la protagonista con lui, cui ammazzavano il figlio piccolissimo. Una di quelle storie di camorra e dolore che in quegli anni funzionava. Una rarità, purtroppo. Eppure, credo di essere adatta a ruoli seri, ma non me ne hanno mai affidati. Quello lo ricordo con piacere. Negli Anni Settanta, Mario Trevi aveva raccolto i frutti del suo lavoro, era considerato già un grande interprete della canzone napoletana. Era un cantante famoso, un personaggio doc. Poi, aveva lanciato Indifferentemente, una delle più belle canzoni del nostro repertorio, quindi per me era emozionante lavorare con lui e quel ruolo mi sembrò ancora più importante, anche se i film tratti dalle sceneggiate restavano un po' relegati in ambiti ristretti. Lui, inoltre, fu molto carino con me, che ero giovane e avevo ancora tanto da imparare. Era un'epoca meravigliosa, ricca di vitalità. Per un artista che avesse veramente voglia di fare questo mestiere era davvero stimolante. Mi ero appena trasferita a Roma. Nella capitale c'era tutto: il cinema, la musica, l'arte. S'incontravano i pittori, i poeti. Napoli era pervasa dalla stessa creatività, dalla stessa voglia di fare che si respirava dovunque. La nota dominante di quegli anni era la passione, ricordo anche il produttore del film La pagella, era un tipo particolare. Avevano coraggio, allora, rischiavano in proprio per produrre spettacoli di qualità. Tutti noi venivamo da quell'epoca, che volevamo fare gli attori, i cantanti, i musicisti, avevamo grandi maestri da imitare, ai quali ispirarci e ci avvicinavamo a loro con umiltà e serietà. Volevamo crescere, conoscere, sapere tutto quel che si poteva perché ci tenevamo a realizzare spettacoli di buon livello. Ragioniamo ancora così. Oggi, invece, tranne che per rare eccezioni (penso a Fabio Fazio, a Fiorello, per esempio), il successo immediato, i guadagni, la facile popolarità sembrano diventati gli unici obiettivi.”

Marisa Laurito (1951) attrice, showgirl e cantante italiana

Origine: Citato in Angela Matassa, Laurito: «Io, attrice drammatica in un film con Mario», Il Mattino, 17 aprile 2005.

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“A volte il fare uno scherzo cattivo lascia un gusto amaro, e Pin si trova solo a girare nei vicoli, con tutti che gli gridano improperii e lo cacciano via. Si avrebbe voglia d’andare con una banda di compagni, allora, compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni, o con cui fare battaglie con le canne, nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è l’amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e arrabbiare, non come loro che non capiscono nulla quando i grandi parlano. Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere che lo lascino giocare a testa e pila, e che gli spieghino la via per un sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato.
Ma i ragazzi lo lasciano a parte, e a un certo punto si mettono a picchiarlo; perché Pin ha due braccine smilze smilze ed è il più debole di tutti. Da Pin vanno alle volte a chiedere spiegazioni su cose che succedono tra le donne e gli uomini; ma Pin comincia a canzonarli gridando per il carrugio e le madri richiamano i ragazzi: – Costanzo! Giacomino! Quante volte te l’ho detto che non devi andare con quel ragazzo cosi maleducato! Le madri hanno ragione: Pin non sa che raccontare storie d’uomini e donne nei letti e di uomini ammazzati o messi in prigione, storie insegnategli dai grandi, specie di fiabe che i grandi si raccontano tra loro e che pure sarebbe bello stare a sentire se Pin non le intercalasse di canzonature e di cose che non si capiscono da indovinare. E a Pin non resta che rifugiarsi nel mondo dei grandi, dei grandi che pure gli voltano la schiena, dei grandi che pure sono incomprensibili e distanti per lui come per gli altri ragazzi, ma che sono più facili da prendere in giro, con quella voglia delle donne e quella paura dei carabinieri, finché non si stancano e cominciano a scapaccionarlo. Ora Pin entrerà nell’osteria fumosa e viola, e dirà cose oscene, improperi mai uditi a quegli uomini fino a farli imbestialire e a farsi battere, e canterà canzoni commoventi, struggendosi fino a piangere e a farli piangere, e inventerà scherzi e smorfie cosi nuove da ubriacarsi di risate, tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella".”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

The Path to the Spiders' Nests

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“La casa dove tua bis-bis-bisnonna e io andammo a stare appena sposati dava sulle cascatelle […] Aveva pavimenti di legno e finestre magnifiche e spazio sufficiente per una famiglia numerosa. Era una bella casa. Una buona casa.
Ma l'acqua… diceva la tua bis-bis-bisnonna… non riesco a sentirmi quando penso.
Tempo, io la incalzavo. Datti tempo.
E, lascia che te lo dica: anche se la casa era spaventosamente umida, e il prato davanti una fangaia perenne a causa degli spruzzi; anche se i muri ogni sei mesi necessitavano di riparazioni, e scaglie di pittura cadevano dal soffitto in tutte le stagioni come neve… ciò che si dice di chi abita vicino a una cascata è vero.
Che cosa, chiese mio nonno, cosa si dice?
Si dice che chi abita vicino a una cascata non senta l'acqua.
Questo, si dice?
Esatto. Naturalmente la tua bis-bis-bisnonna aveva ragione.
All'inizio fu terribile. Non sopportavamo di rimanere in casa per più di poche ore di fila. Le prime due settimane furono caratterizzate da notti di sonno intermittente, litigi soltanto per il gusto di farci sentiore sopra lo scroscio. Litigavamo al solo scopo di ricordarci a vicenda che eravamo innamorati e non in preda all'odio.
Però le settimane successive andò un po' meglio: era possibile dormire qualche buona oretta per notte e mangiare con un disagio sopportabile. la tua bis-bis-bisnonna ancora malediceva l'acqua […], ma meno di frequente, e con minore furia. […]
La vita continuò perchè la vita continua, e il tempo passò, perchè il tempo passa, e dopo poco più di due mesi: Hai sentito? le domandai, una delle rare mattine in cui eravamo seduti insieme a tavola. Hai sentito? Deposi il mio caffè e mi alazi dalla sedia. La senti quella cosa?
Quale? mi chiese lei.
Esatto! risposi, correndo fuori per salutare a pugno teso la cascata. Esattamente!
Ballammo, lanciando in aria manciate d'acqua, senza sentire proprio neinte. Alternavamo abbracci di perdono e urla di umano trionfo all'indirizzo dell'acqua. Chi vince la battaglia? Chi vince la battaglia, cascata? Noi! La vinciamo noi!
E questo vivere vicino a una cascata, Safran. [.. ] Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita. […]
Ma questa non è tutta la storia, continuò la Meridiana. L'ho capito la prima volta che ho tentato di bisbigliare un segreto senza riuscirvi, o fischiettare una canzone senza insinuare la paura nei cuori di chi era nel raggio di centro metri, quando i miei colleghi della conceria mi hanno supplicato di abbassare la voce perché chi riesce a pensare se gridi in quel modo? Al che io ho domandato: STO DAVVERO GRIDANDO? * La storia della casa sulla cascata, la Meridiana”

Jonathan Safran Foer (1977) scrittore statunitense

Everything is Illuminated & Extremely Loud and Incredibly Close

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“Pochi mesi fa nel febbraio di quest'anno (2017), ancora per una volta, Adele batte Adele. La cantautrice inglese vince 5 Grammy e decide a sorpresa di aprire la cerimonia di premiazione con una straziante interpretazione di "Fastlove" la meravigliosa canzone di George Michael. È un suo emozionante tributo al celeberrimo cantante purtroppo scomparso un anno fa. Adele commuove e si commuove. Quando un grande talento arriva al successo e riesce ancora a commuoversi con reale sincerità davanti al suo pubblico vince il più importante premio, quello del cuore. Così anche in questa occasione, Adele batte Adele.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Variante: Pochi mesi fa nel febbraio di quest’anno (2017), ancora per una volta, Adele batte Adele. La cantautrice inglese vince 5 Grammy e decide a sorpresa di aprire la cerimonia di premiazione con una straziante interpretazione di “Fastlove” la meravigliosa canzone di George Michael. È un suo emozionante tributo al celeberrimo cantante purtroppo scomparso un anno fa. Adele commuove e si commuove. Quando un grande talento arriva al successo e riesce ancora a commuoversi con reale sincerità davanti al suo pubblico vince il più importante premio, quello del cuore. Così anche in questa occasione, Adele batte Adele.
Origine: Da Adele batte Adele http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/06/11/43251-adele-batte-adele, Il Popolo Veneto.it, 11giugno 2017.

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“Una canzone non salverà il mondo | ma so che può salvare te.”

Salmo (rapper) (1984) rapper, beatmaker e writer italiano

da Cabriolet, n. 5
Playlist

“È musica che non vende, | di certo non fa i milioni | Portando rispetto a tutte le donne scrive canzoni.”

Rancore (rapper) (1989) rapper italiano

da Underman, n. 1
Musica per bambini (2018)

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“[POPOLARITA']"Non ci presto nessuna attenzione. Proprio non lo faccio. La vita è fin troppo breve e cos'è che la gente desidera più di ogni altra cosa? Vuole il tuo autografo… Nessuno di loro mi conosce e io non conosco loro. Mi vengono incontro e sono convinti di conoscermi soltanto perché io ho scritto determinate canzoni, che magari a loro hanno dato noia, e delle quali la loro mente si è subito sbarazzata. Non hanno niente a che fare con me, continuano a non conoscermi, e io continuo a non conoscere loro, e quelli mi vengono incontro come se fossi un loro fratello o sorella che non vedono da un pezzo. Questa è una cosa che non ha niente a che fare con me – credo che potrei facilmente dimostrarlo al cospetto di qualsiasi tribunale”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

1986)
Variante: [POPOLARITA']"Non ci presto nessuna attenzione. Proprio non lo faccio. La vita è fin troppo breve e cos'è che la gente desidera più di ogni altra cosa? Vuole il tuo autografo... Nessuno di loro mi conosce e io non conosco loro. Mi vengono incontro e sono convinti di conoscermi soltanto perché io ho scritto determinate canzoni, che magari a loro hanno dato noia, e delle quali la loro mente si è subito sbarazzata. Non hanno niente a che fare con me, continuano a non conoscermi, e io continuo a non conoscere loro, e quelli mi vengono incontro come se fossi un loro fratello o sorella che non vedono da un pezzo. Questa è una cosa che non ha niente a che fare con me – credo che potrei facilmente dimostrarlo al cospetto di qualsiasi tribunale"

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“Ora riesco a guardarmi indietro e vedere che devo avere scritto quelle canzoni "nello spirito". Come "Desolation Row”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

- ci stavo giusto pensando l'altra sera. Non c'è una maniera logica con la quale riesci ad arrivare a versi come quelli. Non so come l'ho scritta. È solo venuta fuori attraverso me.

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“Cerco di scrivere canzoni il più tridimensionali possibile. Una canzone che sia unidimensionale o bidimensionale non resiste per molto tempo. È importante usare l'umorismo quando si può. Persino il rapper più violento utilizza un po' di humour.”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: "Cerco di scrivere canzoni il più tridimensionali possibile. Una canzone che sia unidimensionale o bidimensionale non resiste per molto tempo. È importante usare l'umorismo quando si può. Persino il rapper più violento utilizza un po' di humour".

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“Ma che mi dici delle canzoni che canti sulla scena? Non sono che il modo in cui la mia felicità si dipana.”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

da 11 Outlined Epitaphs, 6

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“[Alla domanda: «Perché ha smesso di cantare canzoni di protesta?»] Tutte le mie canzoni sono canzoni di protesta.”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

Origine: Dal documentario No Direction Home: Bob Dylan (2005).

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“Una canzone è più primitiva di una poesia, perché in genere è in rima e ha una metrica precisa. Una poesia, invece, può andare dove vuole.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Origine: Versi poetici e dichiarazioni di guerra, p. 27

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“Assai sa chi non sa, se sa obbedire.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Canzon del sommo bene, oggetto d'amor naturale

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“Gabbia de' matti è il mondo.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Al Primo Senno, canzone terza

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“La morte è dolce a chi la vita è amara.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Del dispregio della morte, canzone terza

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“Tutti ricorderanno le canzoni che non ha avuto il tempo di scrivere. E saranno le canzoni più belle.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 15. All'anima della musica (1994)

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“Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete, | udite il ragionar ch'è nel mio core, | ch'io nol so dire altrui, sì mi par novo.”

[citation needed]
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Origine: Presente anche in Rime, LXXIX, Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete.

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“Amor che ne la mente mi ragiona | de la mia donna disiosamente, | move cose di lei meco sovente, | che lo 'ntelletto sovr'esse disvia.”

[citation needed]
Convivio
Variante: Amor che ne la mente mi ragiona
de la mia donna disiosamente...
che lo 'ntelletto sovr'esse disvia.
Origine: Presente anche in Rime, LXXXI, Amor che ne la mente mi ragiona.

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“Tale imperò che gentilezza' volse, | secondo 'l suo parere, | che fosse antica possession d'avere | con reggimenti belli.”

[citation needed]
Convivio
Origine: Qui "gentilezza" ha il significato di nobiltà. Il tale che imperò, a cui è attribuita la convinzione è Federico II di Svevia.

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“Venne il dì nostro | (o milanesi), e vincere bisogna.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

v. 122-123
Della «Canzone di Legnano»
Origine: Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 629.

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“Secoli di poesia | e siamo sempre | al punto di partenza.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Variante: Secoli di poesia e siamo ancora al punto di partenza.
Origine: Da La poesia, in La canzone dei folli.

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“La Spagna, il bel paese del vino e delle canzoni.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Quale canzone cantassero le sirene, o quale nome assumesse Achille quando si nascose tra le donne, per quanto problemi sconcertanti, non sono al di là di ogni congettura.”

Thomas Browne (1605–1682) filosofo e scrittore britannico

da Hydriotaphia
Origine: Citato in E. A. Poe – I Delitti della Rue Morgue.

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“La Francia è un governo assoluto, temperato dalle canzoni.”

Nicolas Chamfort (1741–1794) scrittore e aforista francese

XIV

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“Raccomandami al tuo Figliol, verace | Uomo e verace Dio | Che accolga 'l mio spirto ultimo in pace.”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

da Canzone VIII
Rime

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“Che fan qui tante pellegrine spade?”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

Origine: Canzone ai Grandi d'Italia, P. IV, canzone IV, nell'edizione Marsand; canz. XVI nell'ed. Mestica