Frasi su capolavoro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema capolavoro, grande, arte, essere.

Frasi su capolavoro

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“Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent'anni un popolo come l'italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell'oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 luglio al confino non c'erano più di trenta persone. […] Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso dei lavoratori. […] Tra le cause principali del tracollo del fascismo io pongo la lotta sorda e implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nel loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggior nemico dei loro inumani interessi. […] Devo dire per ragioni di giustizia che il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro. L'umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Opera omnia, vol. 32, pp. 170-171
Origine: Erroneamente, si indica spesso come fonte di questa citazione un falso testamento di Mussolini, a volte definito "politico", diffuso in rete e composto da brani riportati in un ordine totalmente arbitrario e con omissioni non segnalate; si noti, a titolo di esempio, come l'incipit di tale falso testamento si ritrovi a pagina 182 del 32esimo volume dellOpera omnia, mentre la sua conclusione sia a pagina 181.

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“[…] non "lasciatevi vivere", ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall' incontro con i giovani di Genova http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1985/september/documents/hf_jp-ii_spe_19850922_giovani-palasport_it.html, 22 settembre 1985
Origine: Ripetuta e parafrasata nell' incontro con i giovani della Sardegna http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1985/october/documents/hf_jp-ii_spe_19851020_giovani-cagliari_it.html, 20 ottobre 1985.

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“Bisogna fare di sé dei capolavori.”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano
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“E poi rimbalzo controllato da Iguodala, che prende velocità, schiaccia per terra, Curry per lui… ARRIVA! INCREDIBILE! Arriva incredibile, si oscura la vallata! Cosa ha fatto LeBron James potrebbe avere messo la firma sul capolavoro; È LA GIOCONDA, NON È UNA STOPPATA quella che ha fatto LeBron James!”

Flavio Tranquillo (1962) giornalista e scrittore italiano

Golden State Warriors vs Cleveland Cavaliers, NBA Finals 2016, gara 7, dopo la leggendaria stoppata di LeBron James su Iguodala
Citazioni tratte da telecronache, NBA

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“Per la ventesima volta ho ieri assistito al capolavoro di Bizet e ancora l'ho udito con la stessa gentile reverenza. Mi sorprende di poter così vincere la mia impazienza. Ma guardare come un'opera siffatta integri la natura di un uomo. Essa è malvagia, perversa, raffinata, fantastica, eppure avanza con passo leggero e composto; la sua raffinatezza non è quella di un individuo, bensì di una razza. Si sono mai uditi sulla scena accenti più tragici, più dolorosi? E come sono ottenuti? Senza smorfie, senza contraffazioni di alcun genere, in piena libertà dalle bugie del "grande stile". Io mi sento diventar migliore quando questo Bizet mi parla. Il mio udito si sprofonda in quella musica; ne percepisco le origini; mi par di assistere alla sua nascita e tremo davanti ai pericoli che ci accompagnano a qualunque audacia; mi trovo incantato dai felici ritrovamenti che Bizet stesso ignora. Sopra quest'opera la fatalità sta sospesa; la felicità di essa è corta, fulminea, e non conosce dilazioni. Io invidio a Bizet il coraggio di questa sua sensibilità eccezionale, che prima di adesso non aveva trovato mezzo per esprimersi nella musica colta d'Europa; il coraggio di questa sensibilità meridionale, brunita, arsa dal sole… Ah finalmente l'amore, l'amore ricondotto indietro verso la natura!… L'amore come destino, come un destino cinico, innocente, crudele, l'amore esatto nella sua forma natura. Io non conosco altro esempio dove la tragica ironia che costituisce il nocciolo dell'amore sia stata espressa con tale severità, con formula così terribile come nell'ultimo grido di José: Oui, c'est moi qui l'a tuée, Carmen, ma Carmen adorée….”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco
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“Gli elementi costitutori dell'essere vivente non sono opera umana, ma il più bel capolavoro mai compiuto da Dio, secondo le linee della meccanica quantica.”

Erwin Schrödinger (1887–1961) fisico e matematico austriaco

Origine: Citato in Johann Götschl, Erwin Schrödinger's World View: The Dynamics of Knowledge and Reality, Ed. Springer, 1992, p. 97. ISBN 940105071; citato in Giorgio Nadali, ReliGenio, Lampi di Stampa, 2012. ISBN 978-88-488-1404-1.

“Travaglio è il capolavoro di Santoro, televisivamente inventato da lui come Sgarbi fu inventato da Maurizio Costanzo, come Lorella Cuccarini da Pippo Baudo. E ha funzionato benissimo finché Santoro lo ha diretto nel ruolo di attor giovane, gli ha permesso di leggere la sua pungente letterina senza contraddittorio, senza esporlo mai, senza risposte da dare e senza domande da fare, e infatti non ne fece neppure a Berlusconi quando finalmente se lo trovò davanti. Chiuso e dunque protetto nel recinto del monologo sprezzante, Travaglio era il momento militare, l'esibizione per sadici in panciolle del campione di batteria, un grande spettacolo di ferocia "il cui core business", gli disse Berlusconi, "sono io", non corrida ma rodeo, il combattimento del Selvaggio West ma sotto il tendone da circo. Ogni tanto il padre padrone Santoro gli muoveva qualche dolce rimprovero paterno, "buono, stai buono", che era anche il segnale del viatico dal padrino al figlioccio, dal professore all'allievo, dal vecchio al giovane, dall'uomo al cucciolo. Come sappiamo, quella narrazione e quell'epica sono finite. E senza più il nemico – dicono gli esperti – sta morendo il talk show come spettacolo.”

Francesco Merlo (1951) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Travaglio in fuga dalla piazza tv http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/18/travaglio-in-fuga-dalla-piazza-tv37.html, la Repubblica, 18 ottobre 2014.

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“Ci sono voluti due secoli di Provenza e uno di Toscana per sviluppare i mezzi del capolavoro di Dante.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 48

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“Un uomo (Joyce) che ha creato tre capolavori ha il diritto di sperimentare. Non vi è nessuna ragione per bloccare il traffico.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 46

“Nessuno ha mai creato un capolavoro guardando se stesso.”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Il volto di Dio nel quotidiano

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“La sua arte è simile al capolavoro di uno scultore, è un'immagine finita da qualsiasi lato la si contempli.”

Ferruccio Busoni (1866–1924) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Scritti e pensieri sulla musica

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“[…] ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. Truman Show, Minority Report o anche Mulholland Drive, il capolavoro di David Lynch. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato."”

Jean Baudrillard (1929–2007) filosofo e sociologo francese

Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.

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“26 Giugno: Riprese [di Vicky Cristina Barcelona] alla Sagrada Familia, il capolavoro di Gaudí. Pensavo che ho molto in comune col grande architetto spagnolo. Tutti e due sfidiamo le convenzioni, lui con le sue architetture sconvolgenti, io indossando un bavaglino con su disegnata un'aragosta sotto la doccia.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Citazioni tratte da articoli e interviste
Origine: Dal suo diario per il New York Times; citato in Woody Allen: "Caro diario, ecco i miei amori spagnoli" http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/woody-allen-barcelona/woody-allen-barcelona/woody-allen-barcelona.html, traduzione di Fabio Galimberti, Repubblica.it, 1º settembre 2008.

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“… nel Marzo avremo un lavoro alla Fenice, m'han detto, | nuovissimo, il Rigoletto. Si parla d'un capolavoro.»”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

L'amica di Nonna Speranza
La via del rifugio

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“È meglio ammirare sinceramente un falso capolavoro che ammirare falsamente un vero capolavoro.”

Jean Rostand (1894–1977) aforista, filosofo, biologo

Origine: Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.

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“Ciò che mi trattiene dallo scrivere un capolavoro è il timore che me ne chiedano subito un altro.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Dobbiamo asserire […] che [San Francesco] fu un poeta. […] Ma egli ebbe un privilegio negato a molti poeti; poté infatti chiamarsi il solo poeta felice fra i tanti poeti infelici del mondo. Tutta la sua vita fu una poesia, ed egli non fu tanto un menestrello che cantava semplicemente le proprie canzoni, quanto un drammaturgo capace di recitare per intero il suo dramma. […] Parlare dell'arte di vivere suona oggi artificiale più che artistico. Ma San Francesco rese in ogni senso la vita arte, per quanto un'arte involontaria. […] [A età avanzata, poiché stava per diventare cieco, gli prospettarono un rimedio orribile, che] consisteva nel cauterizzare l'occhio senza alcun anestetico. In altre parole, si dovevano bruciare i bulbi degli occhi con un ferro rovente. […] Quando fu preso il ferro dalla fornace, egli si levò con atteggiamento educato, e parlò come se si rivolgesse ad un essere invisibile: "Fratello fuoco, Dio ti ha creato bellissimo e forte e utile; ti prego d'essere cortese con me." Se c'è qualcosa che possa dirsi arte di vivere, a me pare che un simile momento sia uno dei suoi capolavori. Non a molti poeti è stato concesso di ricordare la propria poesia in un simile momento, ancor meno di vivere uno dei propri poemi. Perfino William Blake sarebbe stato sconvolto se, leggendo i nobili versi: "Tigre! Tigre! che splendente bruci!" un'enorme tigre viva del Bengala fosse apparsa alla finesta del suo cottage in Felpham, con la evidente intenzione di asportargli la testa.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

cap. VI, p. 68
Francesco d'Assisi

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“Poco mi giova aver costanza o fede; | per me fortuna avara | parla muta, ode sorda e cieca vede.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

da Or son pur solo...
Origine: Citato in I capolavori della poesia italiana, a cura di Guido Davico Bonino, CDE, Milano, 1972.

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“Veggio il ben, nulla godo, e spero assai, | si muta il mondo, ed io non vario mai.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

da Or son pur solo...

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“Chi lèse qua, considera ben tutto | che muodo se muor miseramente, | co' è stato costù che xé in st'arca presente, | Allegretto Aldin, tragando un rutto.”

Andrea Calmo (1510–1571) commediografo, attore e poeta italiano

da Chi lèse qua...; citato in I capolavori della poesia italiana, a cura di Guido Davico Bonino, CDE, 1972

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“Si nasce con un capolavoro dentro di sé, lo si manca per averlo voluto.”

Max Jacob (1876–1944) poeta, pittore e scrittore francese

da Histoires littéraires

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“Il capolavoro della bestialità umana è già stato perpretato: abbiamo ucciso Dio!”

Adolfo L'Arco (1916–2010) religioso, teologo e filosofo italiano

Origine: La Donna del Sanctus, p. 66

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“Costanzo non mi piace. Litigammo nel '94 quando fece trovare a Berlusconi un pubblico di persone ostili. Vespa invece ha creato Porta a Porta, un capolavoro. È stato più utile lui di Costanzo. Porta a Porta è la cosa più utile che ci sia per il centro-destra.”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 11 marzo 2004; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Vespa a Vespa http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/27-novembr/27-novembr.html, Repubblica.it, 27 novembre 2007.

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“I capolavori oggi hanno i minuti contati.”

Diario degli errori
Origine: Riportato anche in Don't Forget.

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“Prendo il giornale e leggo che | di giusti al mondo non ce n'è. | Come mai il mondo è così brutto!? | Sì! Siamo stati noi a rovinare | questo capolavoro sospeso nel cielo.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Mondo in mi 7ª, 1966
Origine: Testo di Miki Del Prete, Luciano Beretta e Mogol.