Frasi su dirigente

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema dirigente, classe, stato, politico.

Frasi su dirigente

Marracash photo
Erich Fromm photo

“Oltre al conformismo inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella vita contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del lavoro e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: allegria, tolleranza, amabilità, ambizione e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito. Il divertimento è organizzato nello stesso modo, sebbene non con lo stesso sistema; i libri sono selezioni da biblioteche, i film dagli impresari, e gli slogans pubblicitari coniati da loro; il resto è pure uniforme; la gita domenicale in automobile, i programmi televisivi, le riunioni e i ricevimenti ufficiali. Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?”

Origine: L'arte di amare, pp. 28-29

Tullio De Mauro photo

“Chi non legge smette anche di studiare. In Italia solo un venti per cento di quadri segue corsi di aggiornamento: quattro volte meno della media europea. Una classe dirigente male alfabetizzata, quindi non aggiornata, è la rovina di un paese, molto più di un crollo della Borsa.”

Tullio De Mauro (1932–2017) linguista italiano

Origine: Citato in Michele Smargiassi, Nell'Italia dei laureati che non sanno scrivere http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/laureati-analfabeti/laureati-analfabeti/laureati-analfabeti.html, Repubblica.it, 6 febbraio 2008.

Luciano Ligabue photo
Roberto Baggio photo
Pietro Mennea photo
Brian Clough photo

“Gli ispettori delle compagnie di trasporti sono capaci di prendere in mano un volante di un autobus e questo è abbastanza logico. Nel calcio, purtroppo, qualsiasi imbecille, anche quelli che non hanno mai dato una pedata a un pallone, sono capaci di diventare dirigenti, addirittura presidenti di un club.”

Brian Clough (1935–2004) calciatore e allenatore di calcio inglese

Origine: Citato in Clough, dalla panchina al video http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1118_01_1973_0259_0018_16215375/, La Stampa, 3 novembre 1973.

Daniele Luttazzi photo

“Non tutti i «gentili» – per sfortuna degli ebrei – sono stati degli «ingenui» o «zucche vuote» come essi amano chiamarli. Anche essi, o almeno una parte di essi ha saputo guardare il viso non amabile forse, ma pur tuttavia immutabile, della realtà. Un colpo tremendo deve aver subito il cuore ebreo nel vedere sorgere un movimento, quale quello fascista che denunciava la inconsistenza pratica della parola libertà nel campo politico dove gli uomini sono in tal modo costrutti da trasformare la libertà loro accordata in anarchia. Una rabbia immensa deve aver riempito il cuore degli anziani di Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il comunismo è un'utopia irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza di dirigenti (ebrei). L'odio di chi vede svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinati i propri piani è tremendo. Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? È certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo. Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù". (da La Provincia grande – Sentinella d'Italia, Foglio d'ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo, 14 agosto 1942).”

Giorgio Bocca (1920–2011) giornalista italiano
Gianluigi Buffon photo
Daniele Capezzone photo

“Non voglio farla troppo lunga sulla mia traiettoria politica. Da elettore radicale, ho simpatizzato una prima volta per Berlusconi nel '94; da dirigente radicale, negli anni successivi, ho ripetutamente cercato – senza riuscirvi – di contribuire a un'intesa politica tra Forza Italia e il mio partito di allora; molto spesso, negli anni passati, ho considerato Berlusconi un avversario, e mi è capitato di indirizzargli non poche critiche; se in Italia ci fosse stata un'operazione davvero blairiana nel centrosinistra, molto probabilmente avrebbe visto una mia entusiastica adesione; ma la mia valutazione è che nello schieramento alternativo al Pdl non ci sia oggi spazio per una politica liberale. Per questo (fatto decisamente raro nel nostro Paese…), ho scelto nel novembre 2007 di dimettermi dalla Presidenza della Commissione attività produttive della Camera, dopo aver lasciato il mio partito. Sono state le due finanziarie del Governo Prodi a indirizzarmi verso quella scelta: mi sono espresso contro la prima manovra, e alla seconda ho ritenuto giusto lasciare la poltrona, come si dice. Le mie dimissioni – cosa che racconterò ai miei nipotini, se ne avrò – caddero proprio nel periodo in cui sembrava che l'Esecutivo Prodi potesse reggere a lungo: quelle che la stampa aveva definito "spallate" erano infatti fallite, e ho ancora nelle orecchie l'affettuoso "ma sei matto?" con cui amici autorevoli commentarono la mia decisione, tecnicamente suicida, almeno secondo i parametri della politica romana. La mia valutazione – invece – è che sia tuttora addirittura incalcolabile il danno arrecato al centrosinistra, oltre che all'Italia, dalle decisioni economiche del Governo Prodi-Visco-Padoa Schioppa. Va ricordato che il Governo Prodi ebbe la fortuna di lavorare in un momento positivo dell'economia mondiale: e invece bruciò questa grande opportunità rinunciando alle riforme, aumentando le tasse a tutti, gettando acqua gelida sulla crescita, e infine – per sovrammercato – ingannando il Paese con la telenovela del "tesoretto". Così, in quei mesi, si è prodotta una frattura difficilmente ricomponibile tra il centrosinistra e i cinque milioni di piccole imprese industriali, artigianali, commerciali, dei servizi, che rappresentano la spina dorsale economica del Paese. E non poteva bastare, come ha fatto Veltroni, "far sparire" Visco. Serviva, invece, molto più coraggio: occorreva un'autocritica pubblica e definitiva rispetto a una scellerata politica anti-imprese, con l'impegno solenne, per il futuro, a incamminarsi nella direzione opposta. Neppure questo, forse, sarebbe stato sufficiente a vincere: ma – almeno – sarebbe servito a dare al Pd un profilo nuovo, e a metterlo in condizione di tornare competitivo in futuro, almeno in tempi medi. Per queste ragioni, quando la legislatura si è successivamente interrotta, come tanti altri italiani ho trovato molto più convincente (citavo nelle pagine precedenti il rapporto Itanes) la proposta politica complessiva dello schieramento di centrodestra; infine, dopo le elezioni del 2008 (alle quali non mi sono candidato, pur sostenendo pienamente il Pdl), Silvio Berlusconi ha ritenuto di propormi un incarico di prestigio e responsabilità, quello di portavoce di Forza Italia, che ho molto volentieri accettato. Questa mia vicenda, questa mia condizione di libertà, di persona che vive con la lettera di dimissioni in tasca, mi permette di esprimere un giudizio sereno ed in qualche misura perfino freddo, quello – cioè – che emerge chiaramente dalle pagine di questo piccolo libro.”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

Democrazia istantanea

Gillo Dorfles photo
Piero Calamandrei photo
Milton Friedman photo
Fidel Castro photo

“[Slobodan Milošević] Dirigente disastroso, nazionalista, razzista, corrotto, che si basava solo sull'uso della forza.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Autobiografia a due voci, p. 531

Paolo Maldini photo
Antonio Percassi photo

“Sono molto orgoglioso dell'amicizia che mi legava a Giacinto Facchetti, giocatore e dirigente di classe eccezionale.”

Antonio Percassi (1953) calciatore e imprenditore italiano

citato in Percassi con orgoglio: "Facchetti persona eccezionale http://www.tuttomercatoweb.com/inter/?action=read&idnet=ZmNpbnRlcm5ld3MuaXQtNjQwMTI, tuttomercatoweb.com, 15 novembre 2011

Umberto Caligaris photo

“[Sul presunto trasferimento al Valencia in una lettera ai dirigenti del club spagnolo] I soldi non valgono l'amore per una maglia e io ne ho due, una bianconera e una azzurra.”

Umberto Caligaris (1901–1940) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Dizionario di un secolo del calcio italiano, p. 706 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA706.

Piercamillo Davigo photo
Tahar Ben Jelloun photo
Stalin photo
Mao Tsé-Tung photo
Al Gore photo
Vincenzo De Luca photo

“Il gruppo dirigente del partito [Partito Democratico] è talmente logoro che, se anche dicesse qualcosa di chiaro, nessuno lo ascolterebbe. Mi batterò per una svolta radicale del gruppo dirigente e del programma. Non ci sono altre vie. L'alternativa è la morte politica, tra gli applausi.”

Vincenzo De Luca (1949) politico italiano

Origine: Citato in Felice Naddeo, Inceneritore, pubblicato il bando di gara http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/politica/2010/3-novembre-2010/inceneritore-pubblicato-bando-gara--1804084860824.shtml, Corriere.it, 3 novembre 2010.

Giuseppe Pontiggia photo
Carlo Ancelotti photo
Michel Platini photo

“[Rispondendo alle dichiarazioni del dirigente bianconero in merito a Catania-Juventus 0-1 del 28 ottobre 2012] Marotta continua a parlare facendo paragoni, è un brav'uomo, mi fa anche un po' di tenerezza, sembra James Bond: ha la missione impossibile di giustificare l'ingiustificabile.”

Antonino Pulvirenti (1962) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Pulvirenti attacca: "Marotta come James Bond" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Catania/notizie/06-11-2012/pulvirenti-attacca-marotta-come-james-bond-913134916622.shtml, Gazzetta.it, 6 novembre 2012.

Andrea Stramaccioni photo

“[Al termine di Juventus-Inter 1-3, 3 novembre 2012] È fastidioso sentire alcuni dirigenti della Juventus fare commenti ironici sulla spensieratezza tattica dell'Inter. Ci vuole rispetto. Noi abbiamo lavorato sodo per questa partita e abbiamo dimostrato di saper fare la nostra figura in casa della squadra più forte e alla fine siamo riusciti a batterla. Ho sentito con le mie orecchie che lui ironizzava sul tridente [riferendosi a Marotta], ma loro sono così. Non mi è piaciuta questa ironia, sono curioso di sentire come Marotta commenta adesso. E non parliamo degli episodi.”

Andrea Stramaccioni (1976) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Intervistato prima della partita Giuseppe Marotta, dg e ad della Juventus, aveva detto che sapeva «della spensieratezza tattica di Stramaccioni, ma non siamo impreparati, abbiamo preparato bene la partita».
Origine: Citato in Juve-Inter 1-3, Stramaccioni contro l'ironia di Marotta: «Adesso che dice?» http://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/juve_inter_stramaccioni_commento_polemica_marotta_errori_arbitrali/notizie/229500.shtml, Il Messagero, 3 novembre 2012.

Indro Montanelli photo
Tommaso Padoa-Schioppa photo

“Come paga i suoi errori, una classe dirigente? Solo una sua esigua componente, i professionisti della politica, è soggetta a una vera sanzione: la perdita del potere”

Tommaso Padoa-Schioppa (1940–2010) economista e politico italiano

senza data; citato da Repubblica http://www.repubblica.it/politica/2010/12/19/news/e_morto_padoa-schioppa-10380426/

Piero Gobetti photo
Anna Finocchiaro photo
Piero Calamandrei photo
Alessandra Mussolini photo
Palmiro Togliatti photo

“L'anniversario della morte di Alcide De Gasperi è stato accompagnato, com'era naturale, dalle celebrazioni organizzate dal suo partito. Le ripercussioni di queste celebrazioni nell'opinione pubblica non sono state grandi, e scarso ne è stato, del resto, il valore. Si sono mantenute, infatti, nell'ambito della consueta propaganda ufficiale e delle consuete polemiche del partito democristiano, il che era anche comprensibile, dato lo scopo non tanto di porre problemi politici o storici, quanto di servire alla corrente mobilitazione dei militanti. È mancata quindi, anche da parte di coloro che di De Gasperi furono i più stretti collaboratori e oggi intendono continuarne l'opera, una ricerca un po' più attenta e profonda dei motivi di questa, della estensione, dei limiti e quindi del significato che essa ha avuto nella storia del nostro paese. E abbiam parlato anche di limiti, perché ci sembra che anche gli ammiratori e gli amici dovessero avere interesse, davanti all'opinione pubblica, a non mostrarsi del tutto privi di capacità critica. Non l'hanno fatto, però, e in queste condizioni era difficile si aprisse un dibattito. Tentò di farlo, e per vero in modo assai superficiale, un settimanale non democristiano, ma la reazione che ne seguì, anche più superficiale e persino grossolana, fu tale da rendere evidente che il tema è di quelli che i dirigenti democristiani attuali non sono ancora in grado, non solo di affrontare con obiettività e con calma, ma nemmeno di vedere affrontati da altri, senza essere presi da quel nervosismo di parte che rende impossibile qualsiasi discussione seria.”

Palmiro Togliatti (1893–1964) politico e antifascista italiano

Incipit di De Gasperi il restauratore

Giovanni Gronchi photo

“Io non ne posso più di questa Lega da salotto, dobbiamo tornare gridare contro Roma, contro l'Euro, contro l'Europa, tornare alle grandi battaglie. E andare da soli, la Lega è sempre andata da sola. […] I nuovi dirigenti sono stati allevati a latte e biscotti. Noi eravamo quelli del panino con la pancetta e il bicchiere bianco di buon mattino davanti ai gazebi: gente sana, gente del Nord.”

Erminio Boso (1945–2019) politico italiano

citato in Lega, riecco 'Obelix' Boso candidato alla segreteria http://www.repubblica.it/politica/2013/11/09/news/lega_riecco_obelix_boso_candidato_alla_segreteria-70609414/?ref=HREC1-7, 9 novembre 2013, repubblica.it

Nick Hornby photo
Enver Hoxha photo
Warren Buffett photo
Alexis De Tocqueville photo
Simone Weil photo
Georges Bataille photo

“Nella misura in cui il fascismo dipende da una fonte filosofica, non è a Nietzsche, ma a Hegel che si ricollega. Ci si rifaccia all'articolo che Mussolini stesso ha consacrato nellEnciclopedia Italiana al movimento da lui fondato: il lessico e, più ancora del lessico, lo spirito sono hegeliani, non nietzscheani; anche se Mussolini vi impiega due volte l'espressione «Volontà di potenza», non è a caso che questa volontà sia solo un attributo dell'idea che unifica la moltitudine…
L'agitatore rosso ha subito l'influenza di Nietzsche: il dittatore assoluto se n'è tenuto a distanza. Il regime stesso si è espresso sul problema. In un articolo su «Fascismo» del luglio 1933, Cimmino nega ogni filiazione ideologica fra Nietzsche e Mussolini. Solo la volontà di potenza costituirebbe un legame fra le loro dottrine. Ma la volontà di potenza di Mussolini «non è egoismo», essa è predicata a tutti gli italiani dei quali il duce «vuole fare dei superuomini» [sic. ]. Perché, afferma l'autore, «qualora fossimo tutti superuomini saremmo soltanto tutti uomini. Che poi Nietzsche piaccia a Mussolini è naturale: vi è nel Nietzsche qualcosa che è stata sempre di tutti gli uomini di azione e volontà». La differenza profonda tra Nietzsche e Mussolini è «nel fatto che la potenza come volontà, la forza, l'azione sono fatti dell'istinto, direi quasi della natura fisica, e la possono avere le persone fra loro più opposte, servendosene per i più diversi scopi; mentre l'ideologia è fattore spirituale, ed è sempre una per tutti quelli che l'accettano». È inutile insistere sull'idealismo scoperto di questo testo ce ha il merito dell'onesta, se lo si paragona con i testi tedeschi. È più importante notare come il duce venga assolto da una possibile accusa di egoismo nietzscheano. Le sfere dirigenti del fascismo sembrano essere rimaste all'interpretazione stirneriana di Nietzsche formulata intorno al 1908 dallo stesso Mussolini.”

Georges Bataille (1897–1962) scrittore, antropologo e filosofo francese

Origine: [Ibid. nota precedente] È noto che l'hegelismo, rappresentato da Gentile, è praticamente la filosofia ufficiale dell'Italia fascista.
Origine: [Ibid. nota precedente] Sub verbo «Fascismo». L'articolo è stato tradottoo in apertura di B. Mussolini, Le Fascisme, Denoël et Steele.
Origine: [Ibid. nota precedente] A proposito del popolo, Mussolini scrive: «Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza [...]» [La dottrina del fascismo, Hoepli, Milano 1936, p. 23]
Origine: [Ibid. nota precedente] In un articolo pubblicato allora da un giornale romagnolo, e riprodotto da Margherita G. Sarfatti, Mussolini, trad. fr. Albin Michel, 1927, pp. 117-21 (ed. orig. M.G.Sarfatti), Dux, Mondadori, Milano 1926, p. 101.]
Origine: La congiura sacra, p. 19-20

Mao Tsé-Tung photo
Mao Tsé-Tung photo
Alexander Stille photo
David Peace photo
Giuseppe Conte photo
David Stern photo

“[Dopo una rissa in NBA] D'ora in poi la responsabilità di quanto accade sul parquet non sarà solo dei giocatori: società, general manager, dirigenti, tutti dovranno rispondere delle azioni di chi li rappresenta in campo e pagare un caro prezzo in caso di fatti come quelli di sabato.”

David Stern (1942–2020) avvocato e dirigente sportivo statunitense

Origine: Citato in Massimo Oriani, Arenas batte Kobe 60-45: che show! http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/dicembre/19/Arenas_batte_Kobe_che_show_ga_10_061219014.shtml, Gazzetta dello Sport, 19 dicembre 2009.

Pier Ferdinando Casini photo
Giuseppe Galasso photo
Francesco Cossiga photo
Franco Carraro photo

“Più che una calciopoli si è trattata di un arbitropoli, almeno da quanto emerso dalle ultime sentenze. La responsabilità oggettiva è a mio avviso un male necessario dello sport. Il comportamento dei dirigenti della Juventus non macchia il valore della società, ma i dirigenti bianconeri sbagliano a considerare propri 29 Scudetti.”

Franco Carraro (1939) dirigente sportivo e politico italiano

citato in Carraro torna su Calciopoli e va giù duro con le 'giacchette nere': "Fu un 'Arbitropoli'. La Juve? Ha 27 scudetti. Altrimenti anche l'Inter può chiedere quello del rigore di Ronaldo e la Roma quello del goal di Turone..." http://www.goal.com/it/news/240/calciopoli/2011/12/16/2805851/carraro-torna-su-calciopoli-fu-un-arbitropoli-nel-2004, goal.com, 16 dicembre 2011

Raffaele Cantone photo
Francesco Alberoni photo
Giovanni Trapattoni photo
Pietro Anastasi photo

“[Riferito ad Angelo Massimino. ] Se n'è andato uno vero, uno che ha pagato, uno con la passione dentro. Altro che i dirigenti attuali, gente di plastica.”

Pietro Anastasi (1948–2020) calciatore italiano

Origine: Citato in Maurizio Crosetti, Addio Massimino il ruspante http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/03/05/addio-massimino-il-ruspante.html, la Repubblica, 5 marzo 1996.

Paolo Maldini photo
Bruno Longhi photo

“Ecco Gianluca Vialli: il glorioso, il valoroso, il caparbio, l'indomito capitano, Gianluca Vialli, riceve le congratulazioni, la medaglia da parte dei dirigenti dell'UEFA, da Lennart Johansson, da… Aigner, Gerhard Aigner. Tutti i giocatori che passano in rassegna… vedete l'entusiasmo: tocca a Jugović, seconda Coppa dei Campioni per lui, Paulo Sousa, è la prima volta, Michele Padovano, che anche lui ha contribuito in modo importante alla vittoria dei suoi compagni, poi Conte che è stato costretto, purtroppo per lui, ad uscire anzitempo, il gladiatore, vale a dire Moreno Torricelli, Porrini, che non ce l'ha fatta a scendere in campo ma comunque è stato importante in questa edizione della Champions League, poi Fabrizio Ravanelli, il pararigori Peruzzi, Ciro Ferrara, che ha segnato il primo calcio di rigore, poi Rampulla, il portiere meno battuto della Champions League, ricordiamolo, e poi il momento di Alessandro Del Piero che aveva contribuito ad un inizio travolgente. E siamo al momento della Coppa dei Campioni, attenzione! La Coppa dei Campioni che viene consegnata al capitano… è festa! È festa! La bacia! Vialli alza al cielo di Roma, al cielo d'Italia la Coppa dei Campioni! Un trofeo che inseguiva dal 1992, unitamente a Vierchowod e Lombardo, e che la stessa Juventus inseguiva da undici anni, dopo la triste vittoriosa notte di Bruxelles. È Juventus, è la festa della Juventus!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Ajax-Juventus, 22 maggio 1996, consegna del trofeo

Salvatore Cuffaro photo
Carlo Lizzani photo

“Alle esuberanze del combattentismo rosso si univano in effetti le diffidenze verso quello che rimaneva pur sempre uno Stato borghese, internazionalmente collocato nel campo imperialista. Qualche dubbio sulla piena legalità del dopo liberazione aveva serpeggiato anche nel gruppo dirigente comunista. […] Diffidenze verso Roma, prive di spiccati segni ideologici, erano affiorate in campo azionista. […] L'occultamento delle armi, «sotterfugio» autorizzato «sotto voce» da alcuni capi partigiani comunisti del Nord, fu il modo più immediato in cui si concretizzò la mescolanza di diffidenze e di speranze.”

Capitolo ottavo, La politica e l'attesa del futuro, p. 587
Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
Origine: Quazza, Resistenza e storia d'Italia cit., p. 339.
Origine: Quazza (ibid., p. 342), rinviando alle opere di Kogan e di Delzell, parla di una consegna delle armi avvenuta solo per il 60 per cento. La grande quantità di armi sequestrate dagli Alleati entro la fine di settembre – 215 000 fucili, 12 000 mitra, 5000 mitragliatrici, 760 bazooka, 12 autoblinde, 217 cannoni, ma solo 5000 pistole – è stata ritenuta un indice della forza raggiunta dalla Resistenza (Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi cit., I, pp. 89-90, che rinvia ai dati forniti da C. R. S. Harris, Allied Military Administration of Italy I943-45, H. M. Stationery Office, London 1957, p. 358). Le vicende del proprio parabello sono raccontate da L. Meneghello come indicative del clima del dopoguerra (Bau-sète cit., pp . 49-50). In alcune delle testimonianze raccolte da Portelli in Biografia di una città cit., al prudente silenzio dei primi anni si è sostituita la spavalda rivendicazione. Mario Filipponi parla ad esempio di «tonnellate» di armi nascoste e racconta di un segretario di federazione che diceva «non sarà oggi, sarà fra un anno, fra cinque, le armi dobbiamo prenderle in mano» (p. 299). Le punte più spinte delle reazioni all'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 – Genova, Piombino – vanno lette anche in questa chiave.

“Galliani è il miglior dirigente italiano, quando vuole raggiungere un obiettivo al 99,9% ci riesce.”

citato in Bronzetti: "Tevez andrà al Milan" http://www.sportmediaset.mediaset.it/mercato/inter/articoli/74867/bronzetti-tevez-andra-al-milan.shtml, SportMediaset.it, 9 gennaio 2012

Claudio Lotito photo
Michel Platini photo

“[Sull'esclusione di Boniek dal Cammino delle stelle dello Juventus Stadium nel 2011] È una sciocchezza, Zibì ha dato molto alla Juventus, le sue critiche ai dirigenti non c'entrano con tutto quello che lui ha saputo dare e fare per la squadra.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

citato in Questa Juventus senza memoria Così ha spento la stella di Boniek http://www.ilgiornale.it/news/questa-juventus-senza-memoria-cos-ha-spento-stella-boniek.html, Il Giornale, 30 dicembre 2010

Brian Clough photo
Massimo d'Alema photo
Alfredo Rocco photo
Mario Borghezio photo
Angelo Peruzzi photo
Karl-Heinz Rummenigge photo

“[Nel 2009] Quando la Juve era gestita da Moggi non mi è mai piaciuta, l'ho detto pubblica­mente e ho avuto ragione, pur­troppo. Un club di rango non meritava la B. Ora con i nuovi dirigenti, soprattutto con Blanc, c'è molta cordialità e amicizia.”

Karl-Heinz Rummenigge (1955) dirigente sportivo e ex calciatore tedesco

Origine: Citato in Rummenigge di nuovo AMICO della Juve: "Senza Moggi ora ci capiamo" http://www.goal.com/it/news/173/champions-league/2009/09/30/1531794/rummenigge-di-nuovo-amico-della-juve-senza-moggi-ora-ci, goal.com, 30 settembre 2009.

Karl-Heinz Rummenigge photo

“Quando giocavo nell'Inter non ho mai battuto il Napoli a Fuorigrotta, e da dirigente abbiamo fatto 1-1 con il Bayern. A Milano e a Monaco, però, le cose sono andate diversamente…”

Karl-Heinz Rummenigge (1955) dirigente sportivo e ex calciatore tedesco

Origine: Citato in Rummenigge pro-Napoli: "Quando ero all'Inter..." http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=65557, Fcinternews.it, 2 dicembre 2011.

Michaela Biancofiore photo
Luciano Barca photo
Jimmy Wales photo
Nico Perrone photo
Luciano Bianciardi photo
Silvio Berlusconi photo

“Limitare la violenza agli stadi è un compito che spetta alle istituzioni, non ai clubs e ai loro dirigenti.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

dopo l'aggressione mortale ai danni del tifoso romanista Antonio De Falchi
1989
Origine: Citato in Leonardo Coen, "Lo stato deve aiutarci" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/07/lo-stato-deve-aiutarci.html, la Repubblica, 7 giugno 1989.

Silvio Berlusconi photo

“[Alla domanda su cosa pensassero di lui i dirigenti Rai] Chillo ha da murì. […] Ci vogliono buttare fuori dal mercato. […] In teoria la Rai avrebbe un tetto massimo di raccolta pubblicitaria stabilito dal Parlamento. Non lo rispetta, sfora di 100 miliardi e nessuno la punisce. Adesso la magistratura indaga. Però sicuramente non se ne farà nulla. Parliamo d'informazione televisiva. È lottizzata. La Rai pensa solo al Palazzo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Durante l'Excelsior Hotel Gallia di Milano; citato in Giorgio Lonardi, "La Rai vuole farci fuori" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/04/la-rai-vuole-farci-fuori.html, la Repubblica, 4 ottobre 1989.

Massimo Moratti photo

“Blatter è un grande dirigente del calcio mondiale ed è bene che ne resti il punto di riferimento in un momento così delicato per il movimento.”

Massimo Moratti (1945) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Corriere della sera, 12 marzo 2002.

Massimo Moratti photo
Aldo Capitini photo
Leonardo Nascimento de Araújo photo