Frasi su imitazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema imitazione, arte, uomo, vita.

Frasi su imitazione

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“Tutti, o fratello Gallione, vogliono vivere felici, ma quando poi si tratta di riconoscere cos'è che rende felice la vita, ecco che ti vanno a tentoni. […]
Perciò dobbiamo prima chiederci che cosa desideriamo; poi considerare per quale strada possiamo pervenirvi nel tempo più breve, e renderci conto, durante il cammino, sempre che sia quello giusto, di quanto ogni giorno ne abbiamo compiuto e di quanto ci stiamo sempre più avvicinando a ciò verso cui il nostro naturale istinto ci spinge. Finché vaghiamo a caso, senza seguire una guida ma solo lo strepito e il clamore discorde di chi ci chiama da tutte le parti, la nostra vita si consumerà in un continuo andirivieni e sarà breve anche se noi ci daremo giorno e notte da fare con le migliori intenzioni.
Si stabilisca dunque dove vogliamo arrivare e per quale strada, non senza una guida cui sia noto il cammino che abbiamo intrapreso, perché qui non si tratta delle solite circostanze cui si va incontro in tutti gli altri viaggi; in quelli, per non sbagliare, basta seguire la strada o chiedere alla gente del luogo, qui, invece, sono proprio le strade più frequentate e più conosciute a trarre maggiormente in inganno. Da nulla, quindi, bisogna guardarsi meglio che dal seguire, come fanno le pecore, il gregge che ci cammina davanti, dirigendoci non dove si deve andare, ma dove tutti vanno. E niente ci tira addosso i mali peggiori come l'andar dietro alle chiacchiere della gente, convinti che le cose accettate per generale consenso siano le migliori e che, dal momento che gli esempi che abbiamo sono molti, sia meglio vivere non secondo ragione, ma per imitazione.”

Origine: De vita beata, I

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“Noi siamo stati discepoli delle bestie nelle arti più importanti: del ragno nel tessere e nel rammendare, della rondine nel costruire le case, degli uccelli canterini, del cigno e dell'usignolo nel canto, con l'imitazione.”

Demócrito filosofo greco antico

Origine: Citato in Gino Ditadi, Introduzione: L'animale buono da pensare, in I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 90. ISBN 88-85944-12-4

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“Un giorno un ragazzo mi chiese "Cos'è il punk?" Allora io diedi un calcio a un bidone e dissi "Questo è punk!" E allora lui fece la stessa cosa e mi chiese "Questo è punk?" e io risposi "No, questa è solo imitazione!"”

Billie Joe Armstrong (1972) cantautore e chitarrista statunitense

A guy walks up to me and asks "What's Punk?" So I kick over a garbage can and say "That’s punk!" So he kicks over a garbage can and says "That's punk?" and I say "No, that's trendy!"
Origine: Citato in Paul Hiebert, What Is Punk? 25 Definitions From People Who Should Know http://flavorwire.com/99393/what-is-punk-25-definitions-from-people-who-should-know, Flavorwire.com, 21 giugno 2010.

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“L'imitazione è figlia, sorella, madre dell'amore: imitiamo Gesù per amarlo di più!”

Charles de Foucauld (1858–1916) religioso cattolico francese, esploratore e studioso della cultura Tuareg

Pensieri e Parole

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“La società è organizzata non tanto dalla legge quanto dalla tendenza all'imitazione.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

da La struttura dell'inconscio
La struttura dell'inconscio (1916)

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“Tutta l'arte è imitazione della natura.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

65, 3

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“Raro è quel libro, che non sia un centone | di cose a questo, e quel tolte e rapite | sotto il pretesto dell'imitazione.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Origine: Satire, Satira II, La poesia, p. 120

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“Il problema di scottante attualità è quello razziale. Anche in questo campo noi adotteremo le soluzioni necessarie. Coloro i quali fanno credere che noi abbiamo obbedito a imitazioni, o peggio, a suggestioni, sono dei poveri deficienti ai quali non sappiamo se dirigere il nostro disprezzo o la nostra pietà.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso a Trieste, 19 settembre 1938
Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Riportato su [http://colori-ditalia.blogspot.it/p/d-di-benito-mussolini.html Colori d'italia.blogspot.it.

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“La stupidaggine degli intelligenti, la goffaggine dei raffinati, dove hanno radice? Nella smania sfrenata d'imitazione.”

Hugo Von Hofmannsthal (1874–1929) scrittore, drammaturgo e librettista austriaco

Il libro degli amici

“L'imitazione è la più sincera delle adulazioni.”

Charles Caleb Colton (1777–1832) religioso, scrittore

vol. I, n. 217
Lacon
Origine: Spesso erroneamente citata come "L'imitazione è la forma più sincera di adulazione". Erroneamente attribuita anche a John Garland Pollard: la sua opera Connotary contiene, infatti, anche citazioni di altri autori.

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“L'originalità è un'imitazione non conosciuta.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

A Connotary

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“La pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama.”

Renato Guttuso (1911–1987) pittore e politico italiano

ottobre 1980, citato in Enrico Crispolti, Leggere Guttuso, A. Mondadori, 1987

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“Non esiste un altro punto di partenza per l'imitazione di Cristo fuori della risurrezione.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Nella preghiera di Dio

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“Se l'imitazione è una parodia voluta, è tanto più buffa quanto più è esatta.”

da Young Archimedes-Little Mexican
Il sorriso della Gioconda

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“L'imitazione del male supera sempre l'esempio, come per il contrario l'imitazione del bene è sempre inferiore.”

Storia d'Italia
Variante: L'imitazione del male supera sempre l'esempio; comme per il contrario, l'imitazione del bene è sempre inferiore.

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“L'umano è nell'imitazione; un uomo diventa uomo solo imitando altri uomini.”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

Minima moralia

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“[Imitazione di Cristo] Questo libro, il più bello che sia uscito dalla mano dell'uomo, dappoiché l'Evangelo non ha origine umana.”

Bernard le Bovier de Fontenelle (1657–1757) scrittore e aforista francese

Ce livre, le plus beau qui soit parti de la main d'un homme, puisque l'Évangile n'en vient pas.
Origine: Da Vie de Corneille, in ab. d'Olivet, Histoire de l'Académie, to. II, Parigi 1729, p. 177; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli Editore, 1980, p. 6 http://books.google.com/books?id=HW4b2ZIC3xkC&pg=PA6.

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“Perché l'imitazione del male supera sempre l'esempio, come, per il contrario, quella del bene è sempre inferiore, figli ancor più turpi di questa dottrina sono i Misteri di Parigi, i quali non si arrossi di qualificare per libro morale, benché l'autore di esso, Eugenio Sue, fosse dai Francesi chiamato a gran ragione il Cristoforo Colombo dei bordelli. L'eroine del suo romanzo sono Rigolette e Fleur de Marie, leggiadrissime sartine di sedici anni e senza genitori, le quali coll'esercizio dell'arte loro reggono sottilmente la vita, e non hanno in fondo della loro borsa altro capitale che dugento franchi. La prima vive in una soffitta lietamente, né dimentica di Dio, ch'ella prega ogni giorno. La seconda, a cui rincresce la fatica, frequenta i passeggi e le taverne, dissipa il suo meschino peculio, e si risolve a far mercimonio del suo corpo pei suggerimenti d'una infame creatura. Ella si lascia persuadere così presto, che non può chiamarsi sedotta: non amore, non sensualità, ma solamente la promessa che prezzo di vergogna avrà ozio e un poco di pane, la conducono nell'orrido e crudelissimo lupanare dove si ruba, si assassina, si avvelena, e non paghi di vivere di delitto, si scherza pur col delitto.”

Giovanni Battista Niccolini (1782–1861) drammaturgo italiano

Origine: Cfr. Francesco Guicciardini, Storia d'Italia: «L'imitazione del male supera sempre l'esempio, come per il contrario l'imitazione del bene è sempre inferiore.»
Origine: Discorso sulla tragedia greca, p. XV-XVI

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“[Rispondendo alle dichiarazioni di Antonio Cassano del 15 novembre 2012] Leggo con stupore le dichiarazioni rilasciate oggi dal signor Cassano, a seguito delle quali mi trovo costretto a fare alcune precisazioni: in primo luogo, non ho mai proferito il termine «moralità», della quale, tra l'altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già espresso le mie opinioni in passato. Alla domanda su come vengano effettuate le scelte dei giocatori della Juventus ho fatto riferimento all'uomo, inteso come interprete del ruolo di calciatore in maniera professionalmente ineccepibile. Vale a dire: l'impegno, il rispetto delle regole, il rispetto dei ruoli, l'attaccamento al bene comune della squadra. Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo, vedi imitazioni di Capello al Real Madrid, o le corna mostrate all'arbitro Rosetti ed altri episodi, di non avere i requisiti richiesti dal sottoscritto. Inoltre altri aneddoti in tal senso ce li ha raccontati lui stesso nella sua biografia. Ritengo pertanto di non dover aggiungere altro, fermo restando che quando uso determinati termini, ne valuto appieno il significato letterale.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte risponde a Cassano: «Mai parlato di moralità» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/11/15-226224/Conte+risponde+a+Cassano%3A+%C2%ABMai+parlato+di+moralit%C3%A0%C2%BB, Tuttosport, 15 novembre 2012.

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“[Michelangelo Merisi da Caravaggio] Si esercitò da giovine nell'arte di murare e portò lo schifo della calce nelle fabbriche […] s'incontrò a far le colle ad alcuni pittori che dipingevano a fresco, e tirato dalla voglia di usare i colori accompagnossi con loro, applicandosi tutto alla pittura. […] Dopo, essendo egli d'ingegno torbido e contenzioso, per alcune discordie fuggitosene da Milano giunse in Venezia, ove si compiacque tanto del colorito di Giorgione che se lo propose per iscorta nell'imitazione. […] Condottosi a Roma vi dimorò senza ricapito e senza provvedimento […] sichè dalla necessità costretto, andò a servire il cavaliere Giuseppe d'Arpino, da cui fu applicato a dipinger fiori e frutti sì bene contrafatti che da lui vennero a frequentarsi a quella maggior vaghezza che tanto oggi diletta. […] Ma esercitandosi egli di mala voglia in queste cose, e sentendo gran rammarico di vedersi tolto alle figure, incontrò l'occasione di Prospero, pittore di grottesche, e uscì di casa di Giuseppe per contrastargli la gloria del pennello. […] …era solito usare drappi e velluti nobili per adornarsi; ma quando poi si era messo un abito, mai lo tralasciava finché non gli cadeva in cenci […] …era negligentissimo nel pulirsi; mangiò molti anni sopra la tela di un ritratto, servendosene per tovaglio mattina e sera.”

Giovanni Pietro Bellori (1613–1696) scrittore italiano

da Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni, parte prima, pp. 201-214

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“Imitazione: un omaggio che il vizio paga alla virtù.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

A Connotary

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“Il Caravaggio fu in Italia uno dei più illustri propagatori del sistema che prevalse poi nella scuola olandese, sistema che consiste nel trasformare in bellezza d'arte, ciò che è schifoso nella natura. L'elevatezza del pensiero non è il suo fine; sì invece l'imitazione d'ogni naturale qual ch'esso sia.”

Pietro Selvatico (1803–1880) architetto, critico d'arte e storico dell'arte italiano

da Storia estetico-critica delle arti del disegno, 1856; citato in Francesca Marini (a cura di), Caravaggio, 1ª ed., introduzione di Renato Guttuso, Rizzoli/Skira, Milano, 2003. ISBN 8817008087

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“L'unica via per noi di diventare grandi e, se possibile, insuperabili, è l'imitazione degli antichi.”

Johann Joachim Winckelmann (1717–1768) archeologo e storico dell'arte tedesco

Origine: Citato in I luoghi dell'arte vl. 5.

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“L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Fatti personali, Mondadori

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“Io 'sta legge è vero che non l'ho scritta, non l'ho manco letta se è per quello; c'ho provato a leggerla, ma francamente non gliela faccio.”

Neri Marcorè (1966) attore, comico e imitatore italiano

Origine: Da un'imitazione del Ministro Maurizio Gasparri a RaIoT. Citato in Aldo Grasso, Gasparri, gran campione delle dichiarazioni (insipide) http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_28/gasparri-gran-campione-dichiarazioni-insipide-padiglione-italia-grasso_68a7a734-20d3-11e2-89f5-89e01e31e2ac.shtml, Corriere.it, 28 ottobre 2012.

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“Per sopravvivere in televisione senza diventare l'imitazione di sé stessi occorre un solido senso della misura, il coraggio di sparire ogni tanto.”

Neri Marcorè (1966) attore, comico e imitatore italiano

Origine: Dall'intervista di Curzio Maltese, Neri Marcorè, la Repubblica, 6 agosto 2006, p. 48.

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“Io vorrei sapere quali furono le crescite… di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. […] [La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è] La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in Francia e in Italia fu un fatto di riporto, di imitazione. […] [L'imitazione del Sessantotto francese vi fu] Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero… anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero Sartre. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi scende molto dal suo mitico piedestallo. […] In Italia non ci fu neanche un Sartre. […] Credo che su Pasolini si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non centrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano [i borghesi]… i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. […] Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer

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“Tutti convengono che l'eccellenza di Velázquez non appartiene al genio filosofico e ideale della pittura, ma all'imitazione della natura. Perciò, nella classificazione dei pittori, viene collocato tra i "naturalisti"; nome, questo, che si dà a coloro che, pur senza innalzarsi all'ideale regione della bellezza, la cercano nella natura, tal quale esiste in essa, ed aspirano unicamente a trasferirla integra nei loro quadri.”

Gaspar Melchor de Jovellanos (1744–1811) politico, scrittore e filosofo spagnolo

da Reflexiones y conjeturas sobre el boceto original del cuadro llamado «La familia», Madrid 1789
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1
Origine: Citato in Diego Velázquez, pag. 167 http://books.google.it/books?id=2J4viLbwEA0C&lpg=PA167&dq=Reflexiones%20y%20conjeturas&hl=it&pg=PA167#v=onepage&q&f=false, Anthropos Editorial, 1983. ISBN 9788485887231

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