Frasi su movimento
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“Ciò che ferma il movimento della vita è l'attaccamento a sé.”

Jean Cardonnel (1921–2009) religioso

Origine: Dio si compromette, p. 50

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“La fede nell'infinità del movimento; ecco il segreto del pensiero di Hegel.”

Enzo Paci (1911–1976) filosofo italiano

Origine: Introduzione all'esistenzialismo di Jaspers, p. 188

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“E quali i temi con i quali cimentarsi per l'auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati? Comincio con l'indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d'iniziativa economica privata. Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall'acqua come bene comune: l'Italia è l'epicentro di un largo movimento, che ha visto ventisette milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell'acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all'origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles. Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l'inquietante tentativo di cancellare l'articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto "Cresci Italia", ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica "costituzionale."”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano

Questa è l'altra politica. E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l'azione politica.
Origine: Dall'articolo, L'antipolitica o l'altrapolitica? http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2012/03/01/news/l_antipolitica_o_l_altrapolitica_-30736191/?ref=search, la Repubblica, 1 marzo 2012.

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“Laggiù i ragazzini danzano o si azzuffano, vestiti di pelle di serpente, con movimenti sicuri, eseguono l'E Street Shuffle.”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle

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“La ricerca è per definizione movimento: ciò che era vero ieri non lo è più oggi, e sarà ancora modificato domani.”

Piero Angela (1928) divulgatore scientifico e giornalista italiano

cap. I, p. 33
L'uomo e la marionetta

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“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

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“[Commentando il dato sull'aumento della corruzione in misura del +229%] Non credo ci siano dubbi sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non possa pretendere di restare in nessun movimento politico.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2010
Origine: Citato in Berlusconi: «Chi commette reati non può restare in alcun movimento politico» http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_18/berlusconi_letta_18be2d7c-1c6e-11df-beab-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 18 febbraio 2010.

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“Se gli elettori finalmente mi daranno la maggioranza, solo a me e al mio movimento Popolo della Libertà, farò immediatamente un condono tombale e quindi anche un condono edilizio.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

intervista a Leader del 8 febbraio 2013, citato in Berlusconi: "Se eletto, farò subito un condono edilizio", la Repubblica, 8 febbraio 2013

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“Con Spartaco tramonta l'utopia di rivolta di massa di schiavi […] Dopo lo sterminio dei suoi uomini per secoli non ci sarà un movimento di massa che ricerchi attraverso la sconfitta delle legioni romane una via di liberazione collettiva dalle condizioni di reificazione schiavile.”

Daniele Foraboschi (– vivente), scrittore, storico e docente italiano.

citato in Luca Antonelli, I Piceni: corpus delle fonti: la documentazione letteraria, p. 117, Regione Marche, L'Erma di Bretschneider, Roma, 2003

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“Blatter è un grande dirigente del calcio mondiale ed è bene che ne resti il punto di riferimento in un momento così delicato per il movimento.”

Massimo Moratti (1945) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Corriere della sera, 12 marzo 2002.

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“Di fronte al rischio della routine, di fronte ad alcune confusioni, alla povertà e alla banalità del canto e della musica sacra, si può dire che vi sia una certa crisi. Per questo è urgente un nuovo movimento liturgico.”

Antonio Cañizares Llovera (1945) cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo

Origine: Intervista al cardinale Antonio Cañizares Llovera, a cura di Andrea Tornielli, Il Giornale http://www.ilgiornale.it/news/l-intervista-4-cardinale-antonio-ca-izares.html

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“Il movimento rettilineo è una cosa astratta come lo zero.”

Origine: Il Volga si getta nel Caspio, p. 4

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“Questo sinuoso movimento mi chiarifica l'origine | inevitabile fermento mi qualifica l'origine.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

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“La fine del Muro è una cosa buona, la fine di una vergogna: non possiamo che salutarla con soddisfazione. Ma guardiamoci dal prendere abbaglio sui suoi moventi. Ulbricht concepì e Honecker realizzò il muro per impedire che i tedeschi dell'Est fuggissero in massa nella Germania dell'Ovest: già 9 (diconsi nove) milioni lo avevano fatto fin allora. E il rimedio fu, come tutti quelli che escogitano nei regimi totalitari, drastico e semplicistico: murare viva la gente dietro una colata di cemento, senza pertugi. […] Abbiamo in uggia le astrazioni. Ma ciò che distingueva le due Germanie è l'idea morale e giuridica dell'uomo: che a Ovest è padrone di se stesso, e quindi può andarsene dove vuole: ad Est è proprietà dello Stato che ne regola i movimenti. Per chi non ricorda questo, il Muro di Berlino era, oltre che barbaro, incomprensibile e irrazionale: mentre invece ha obbedito a una sua logica. Nel momento in cui il bunker si affloscia e sopravvive come mero ammasso di cemento ricordandoci un altro bunker, quello che fece da fossa di Hitler (anche questo pare impossibile: ma i regimi in Germania muoiono nei bunker), il Muro va ricordato per ciò che è stato: non un'aberrazione del comunismo, ma una sua conseguente applicazione. E se crolla così, nel silenzio assordante di un giornale-radio, è perché è crollata, prima, l'ideologia che lo aveva eretto.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

11 novembre 1989
il Giornale

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“Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!”

Luigi Giussani (1922–2005) sacerdote e teologo italiano

dal messaggio http://www.comunioneliberazione.org/Art_detail.asp?Autore=Luigi+Giussani&offset=60&ID=978 per il pellegrinaggio a Loreto in occasione dei 50 anni del movimento Comunione e Liberazione, 16 ottobre 2004
Origine: La frase compare inoltre come epigrafe sulla sua lapide nel Cimitero Monumentale di Milano. Per Giussani, si tratta della «frase più importante per tutta la storia della Chiesa; in essa si esaurisce tutto il cristianesimo» (ibidem).

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“[Sulla tessera del tifoso] […] Mi sembra di vedere una limitazione alla libertà individuale. Detto in altri termini, e per puro comodo, immaginiamo di dividere i tifosi in bravi e cattivi. I cattivi identificati, in teoria, sono già soggetti a Daspo, quindi schedati e controllati. Ma che bisogno c'è di schedare quelli bravi? Questo è il punto. Mentre i bagarini continuano a fare buoni affari e se ne fanno un baffo del biglietto individuale, mentre i non cattivi, fino a prova contraria, ma un po' agitati si muovono comunque, poi si vedrà, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché un cittadino incensurato, senza precedenti specifici, non è libero di muoversi nel suo paese e di andare allo stadio pagando un biglietto e basta, come si fa nel resto del mondo. Se poi delinque, ci pensi la polizia. Trattare i bravi da cattivi, tanto sappiamo che sono bravi, non è fascismo, è piuttosto una gestione abbastanza ottusa del potere. Si seppellisce così, senza un fiore, la domenica della brava gente che i coltelli li usa solo in trattoria, prima o dopo la partita. Si colpiscono i diritti di una stragrande maggioranza per limitare gli eventuali danni di un' esigua minoranza. Se questo è normale, ditelo voi. A me non pare. Se la libertà di movimento passa per una schedatura (questo è, né più né meno), a me pare condizionamento di libertà. C'è per caso un costituzionalista che ha qualcosa da dire?”

Gianni Mura (1945) giornalista e scrittore italiano

23 agosto 2009
la Repubblica

“Mi sembra sia dotato di intelligenza ciò che gli uomini chiamano aria, che tutti siano da esso governati e che tutto esso domini. Ciò stesso mi sembra che sia dio e giunga dovunque e tutto disponga e in tutto sia. E non c'è niente che non ne partecipi: però niente ne partecipa in maniera uguale, questo come quello, ma molti sono i modi e dell'aria e dell'intelligenza. Essa è poliforme, più calda e più fredda, più asciutta e più umida, più ferma o dotata di più rapido movimento: e vi sono in essa molte altre differenziazioni e un numero infinito di sapori e di odori. E di tutti i viventi l'anima è la stessa cosa, aria più calda di quella esterna in cui viviamo, ma molto più fredda di quella che sta presso il sole. Tuttavia questo calore non è uguale in nessun essere vivente (come neppure in un uomo rispetto all'altro) e differisce non molto, ma in modo che rimangano simili. Però nessuna delle cose che si differenziano può divenire perfettamente uguale all'altra, senza diventare la stessa. Poiché la differenziazione è multiforme, multiformi debbono essere anche gli esseri viventi e molti e, dato il grande numero delle differenziazioni, non simili l'uno all'altro né per forma né per condotta di vita né per intelligenza. Eppure tutti per la stessa cosa vivono e vedono e odono, e dalla stessa cosa tutti hanno intelligenza differente.”

Diogene di Apollonia (-460) filosofo greco antico

frammento 5
Frammenti di Sulla natura

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“La malattia mentale allora esprime contemporaneamente un movimento di rottura (autonomo e inconsapevole) con le forme di vista istituzionalizzate e lo stacco che il movimento stesso subisce.”

Silvia Montefoschi (1926–2011) medico, biologo e psicoanalista italiana

Opere. Vol. 1: Il senso della psicoanalisi. Da Freud a Jung e oltre.

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“Il filosofo Singer, che è uno dei più grandi difensori degli animali, ha coniato un termine che si chiama "specismo", che deriva dal razzismo. Noi per secoli siamo stati antirazzisti, ma adesso cominciamo ad essere antispecisti, cioè non vogliamo, non riteniamo che sia giusto che una specie, quella umana in particolare, prenda il sopravvento e aggredisca le altre specie. Questo antispecismo comincia ad essere un movimento filosofico importante e con l'adesione di tanti filosofi di valore.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

Origine: Dall' intervento https://web.archive.org/web/20101105123618/http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/gli-interventi/43-la-coscienza-degli-animali-milano-13-maggio-2010-intervento-di-umberto-veronesi alla Giornata per la Coscienza degli Animali del 13 maggio 2010.

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“Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. L'uomo è collocato nel contesto naturale come una delle tante componenti e la natura è la grande madre da cui uomini, piante e animali sono stati generati. Pertanto l'amore per l'ambiente non dovrebbe essere solo quello, sottilmente egoistico, che mira a valorizzarlo e a migliorarlo per rendere la vita più piacevole e più sana, ma è un dovere, un imperativo morale di rispetto quasi sacrale per madre natura che crea e nutre tutte le specie, quella umana compresa.
In questo contesto si pone la corrente filosofica che estende molti principi etici consolidati per la specie umana (per esempio «non uccidere») anche al mondo animale. Si tratta di un'operazione molto ardita che ha già riscosso innumerevoli consensi e che ha condotto, tra l'altro, alla nuova definizione di «specismo» per descrivere quegli atteggiamenti di sopraffazione che caratterizzano il tradizionale comportamento dell'uomo nei confronti degli animali, un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Basti pensare che nella morale schiavistica vigente centocinquant'anni fa era un fatto complessivamente accettabile l'uccisione senza motivo di un nero da parte di un bianco.
Allo stesso modo, oggi, uccidere o far soffrire senza motivo un animale non scandalizza più di tanto. Qualche anno fa, in Italia, non sarebbe nemmeno stato oggetto di attenzione, e solo dal 2003 una legge punisce le sevizie agli animali e il loro abbandono. Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 187-188

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