Frasi su petrolio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema petrolio, stato, mondo, paese.

Frasi su petrolio

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“La trasmissione economica dell'energia senza fili è di importanza fondamentale per l'uomo. Gli permetterà infatti di dominare incontrastato sull'aria, sul mare e sui deserti. L'uomo sarà libero dalla necessità di estrarre minerali o petrolio, trasportare e bruciare combustibili, abolendo così molteplici cause di inquinamento. […] Il glorioso sole diventerà il nostro servo ubbidiente. Pace e armonia si diffonderanno sulla Terra.”

Nikola Tesla (1856–1943) fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense

The economic transmission of power without wires is of all-surpassing importance to man. By its means he will gain complete mastery of the air, the sea and the desert. It will enable him to dispense with the necessity of mining, pumping, transporting and burning fuel, and so do away with innumerable causes of sinful waste. [...] It will make the living glorious sun his obedient, toiling slave. It will bring peace and harmony on earth.

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“Come petrolio, tu, rimani su di me, ti sento scorrere inevitabile.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Petrolio
Sulla mia pelle

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“Mi chiedo se Leonardo è un giocatore, un allenatore, un agente o un mercante di petrolio. Non capisco. Questa è la prova che nel calcio saper fare lobbing alla fine paga.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

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Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

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“[Su Baggio nel 1992] Davanti a lui c'è il mondo e ha tutto per conquistarlo. A venticinque anni, è come un pozzo di petrolio, dal quale è stato estratto pochissimo greggio.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Fabio Monti, L'Inter insegue l'ultima meta con 15 miliardi in meno https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/febbraio/28/Inter_insegue_ultima_meta_con_co_0_92022813380.shtml, Corriere della sera, 28 febbraio 1992.

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“La cultura è il petrolio d'Italia, e deve essere sfruttata.”

Gianni De Michelis (1940–2019) politico italiano

Origine: Citato in Roberto Suro, Saving the Treasures of Italy, NY Times, 21 dicembre 1986.

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“Ragazzi, siete liberi di scrivere quello che volete. Ma sappiate che l'editore di questo giornale si occupa di petrolio e di zucchero. Perciò, se vi capitasse di scrivere di questi due argomenti, vi prego di informarmi.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

dal discorso ai neoassunti al Resto del Carlino, quando era direttore; citato in Marco Guidi, Lavorare con Biagi? Un'esperienza unica, Giornalisti Emilia-Romagna, n.° 70, dicembre 2007

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“Combattere l'ISIS a partire dalle fonti di denaro che lo armano: petrolio e immigrazione clandestina.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10153882213838155/ sulla pagina ufficiale Facebook.com, 4 luglio 2016.

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“Più Amata diventava grande e più Sethe diventava piccola, più gli occhi di Amata diventavano luminosi e più quegli occhi che non si abbassavano mai diventavano due fessure assonnate. Sethe non si pettina va più, né si rinfrescava la faccia con l'acqua. Stava seduta sulla sedia leccandosi le labbra, come una bambina in castigo, mentre Amata le divorava la vita, la afferrava, se ne gonfiava, la usava per diventare più alta. […] Sethe cercava di rimediare in qualche modo alla sega, Amata gliela faceva pagare. […] Eppure, sapeva che la paura più grande di Sethe era la stessa che Denver aveva avuto all'inizio — che Amata potesse andarsene. […] Il timore che, prima che Sethe riuscisse a farle capire quel che voleva dire — che cosa c'era voluto per muovere i denti di quella sega sotto il suo piccolo mento, sentire il sangue della bambina nella sua mano sgorgare fuori come il petrolio, tenerle la faccia, così la testa sarebbe rimasta su, stringerla a sé così avrebbe potuto assorbire, immobile, gli spasmi mortali che percorrevano veloci quel dolce, adorato corpicino pieno di vita — il timore che Amata potesse andarsene.--> Andarsene prima che Sethe riuscisse a farle capire che peggio ancora di quello — molto peggio — era quello di cui era morta Baby Suggs, quello che Ella conosceva, quello che Stamp Paid aveva visto e quello che aveva fatto tremare Paul D. Che un bianco qualunque potesse prendere tutto l'io di una persona per il primo motivo che gli saltava in mente. Non solo poteva sfruttare, uccidere o mutilare una persona, ma anche sporcarla. Sporcarla al punto da dimenticare chi si è e non poterci più pensare.”

Origine: Amatissima, pp. 362-4

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“La geografia della fame è una leggenda: è legata solo alla passività, all'inerzia creata dal colonialismo nelle popolazioni autoctone. Faceva comodo al colonialismo incoraggiare la fatalità, la rassegnazione. Io leggo sempre i vostri discorsi e quello che più mi ha colpito è la lotta contro la fatalità e la rassegnazione. Ho lottato anch'io contro l'idea fissa che esisteva nel mio Paese: che l'Italia fosse condannata a essere povera per mancanza di materie prime e di fonti energetiche. Queste fonti energetiche le ho individuate e le ho messe in valore e ne ho tratto delle materie prime. Ma prima di far tutto questo: ho dovuto fare anch'io della decolonizzazione perché molti settori dell'economia italiana erano colonizzati, anzi, direi, che la stessa Italia meridionale era stata colonizzata dal Nord d'Italia! Il fatto coloniale non è solo politico: è anche, e soprattutto, economico. Esiste una condizione coloniale quando manca un minimo d'infrastruttura industriale per la trasformazione delle materie prime. Esiste una condizione coloniale quando il giuoco della domanda e dell'offerta per una materia prima vitale è alterato da una potenza egemonica: anche privata, di monopolio o di oligopolio? Nel settore del petrolio questa potenza egemonica oligopolistica è il cartello. Io lotto contro il cartello non solo perché è oligopolistico ma perché è maltusiano e maltusiano ai danni dei paesi produttori come ai danni dei paesi consumatori.”

Enrico Mattei (1906–1962) imprenditore e politico italiano

Origine: Dagli appunti (poi non utilizzati) per un discorso da tenere a Tunisi nel giugno 1960, Archivio storico dell'Eni; pubblicato in Le mie idee sul petrolio http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/25/le-mie-idee-sul-petrolio.html?refresh_ce, la Repubblica, 25 aprile 2006.

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“Attualmente gli allevamenti di pesce sulle coste della Cina affrontano molte delle stesse sfide di quelli delle zone interne. Le acque sono pesantemente inquinate da petrolio, piombo, mercurio, rame e altre sostanze. Le medicine veterinarie scaricate nelle acque costiere possono facilmente arrivare in quelle degli allevamenti e infettare le specie fuori dalle gabbie, e sebbene l'acqua sia meno inquinata di quella che si usa sulla terraferma, le acquacolture stesse, con i loro intensi cicli di produzione, possono a loro volta diventare agenti inquinanti.”

David Barboza giornalista statunitense

Origine: Da In China, Farming Fish in Toxic Waters http://www.nytimes.com/2007/12/15/world/asia/15fish.html, The New York Times, 15 dicembre 2007; citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto? Tutta la verità su quello che mangi, traduzione di Nello Giugliano, Cairo editore, Milano, 2009, pp. 124-125. ISBN 978-88-6052-218-4

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“Chi finanzia l'ISIS, comprando il suo petrolio? La Turchia, membro della NATO, che qualcuno vuole in Europa. RUSPA per il regime turco e i suoi amici.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Da un post su Facebook https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10153084646453155 del 29 giugno 2015.

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“La Lucania è come la Libia. Ricca di petrolio e povertà.”

Marco Pannella (1930–2016) politico e giornalista italiano

Origine: Citato nell'articolo di Rosamaria Aquino su Il quotidiano della Basilicata, anno 10, n. 234, 26 agosto 2011.

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“Il senatore Dell'Utri è un vero bibliofilo. In quanto tale, non si fa scappare niente: libri falsi, libri tarocchi, libri farlocchi. Aveva cominciato con i diari di Benito Mussolini, autentica araba Fenice letteraria del Novecento, comprati attraverso transazioni complicate: meritevoli comunque di una memorabile, in quanto breve e definitiva, demolizione filologica di Luciano Canfora. Ma uno non è un bibliofilo per nulla, non si ferma di fronte a certe inezie. Dell'Utri è andato in giro per l'Italia a presentare i presunti diari del cavalier Benito, in mezzo a radunate di gente nostalgica che godeva al pensiero che Mussolini non fosse così fesso. Incoraggiato dai successi di pubblico, se non proprio di critica, Dell'Utri ha recuperato il capitolo mancante del Petrolio di Pier Paolo Pasolini. Libro forse ancor più misterioso dei diari di Mussolini, libro misteriosissimo. Che nei suoi capitoli più misteriosi potrebbe rivelare sviluppi singolari sulla morte di Enrico Mattei, e forse sul ruolo avuto nella vicenda da Eugenio Cefis. Ma si sa che il petrolio è materia grassa, è una possibile macchia antiecologica che imbratta le pagine. Sicché l'ultimo capitolo dell'opus magnum pasoliniano, grazie a Dell'Utri, potrebbe rivelare un libro unto. Petrolio, senatore, una macchia nera nella letteratura italiana!”

Edmondo Berselli (1951–2010) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Il petrolio di Dell'Utri http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/06/il-petrolio-di-dell-utri.html, la Repubblica, 6 marzo 2010.

“"L'Ucraina è il granaio della Russia", balbetto lo studente. "Le miniere russe, il carbone, il ferro sono sparsi nelle montagne degli Urali, e il petrolio si trova nel Caucaso. A Dniepropetrovsk si trovano le fabbriche più grandi del mondo… In Crimea regna sempre la primavera. Il sottosuolo russo nasconde ricchezze incalcolabili.”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Educazione europea
Origine: Educazione Europea, Neri Pozza, 4 ed., dicembre 2012, pag. 203. Edizione originale Education Europeenne, Gallimard, 1956.
Origine: Frasi pronunciate dal personaggio Karminkel.

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“Possiamo certamente dire che il petrolio fu l'impulso della gloriosa lotta del popolo iracheno per l'indipendenza economica e il progresso sociale.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

One can safely say that oil was the fuel of the glorious struggle of the Iraqi people for economic independence and social progress.

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“La nazionalizzazione del petrolio iracheno è stata il coronamento d'una lotta audace e incessante che è durata per più di mezzo secolo contro la dominazione e lo sfruttamento straniero.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

The nationalisation of Iraqi oil crowned a dauntless unremitting struggle that lasted for over half a century against foreign domination and alien exploitation.
Variante: La nazionalizzazione del petrolio iracheno è stata il coronamento d'una lotta audace e incessante che è durata per più di mezzo secolo contro la dominazione e lo sfruttamento straniero.

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“Il petrolio è un dono concesso alla nazione araba da Dio, d'usare dopo secoli di povertà, arretratezza e servitudine per incrementare il suo tenore di vita, sviluppare le sue condizioni economiche, sociali e culturali, e per sviluppare il suo proprio potere per affrontare le sfide e i complotti che l'ostacolano.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Variante: Il petrolio è un dono concesso alla nazione araba da Dio, da usare – dopo secoli di povertà, arretratezza e servitù – per elevare il suo tenore di vita, sviluppare le sue condizioni economiche, sociali e culturali, e consolidare il suo proprio potere per affrontare le sfide che lo assillano i complotti che lo circondano.

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“Il petrolio, gli ebrei e i tedeschi sono le nostre materie prime di esportazione più importanti.”

Nicolae Ceaușescu (1918–1989) politico rumeno

Citazioni attribuite da Ion Mihai Pacepa
Variante: Il petrolio, gli ebrei e i tedeschi sono le nostre comodità d'asporto più importanti.

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“Chi cavolo credono gli americani siano i loro alleati nel mondo arabo? Sembra persino che considerino l'Arabia Saudita nondimeno come un serbatoio di petrolio e denaro.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: Chi cavolo credono gli americani siano i loro alleati nel mondo arabo? Sembra persino che considerino l'Arabia Saudita come niente di più che un serbatoio di petrolio e denaro.

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“Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. È capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell'Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest'ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L'utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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