Frasi su quartiere
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“Ma l'impresa calcistica più straordinaria, da quando si gioca a pallone in questo paese, è la promozione del Chievo in Serie A. Un piccolo quartiere di Verona ha saputo esprimere in pochi anni un club così ben gestito da salire ai vertici del calcio iper-professionistico. Un incredibile miracolo di competenza e genialità, una storia commovente: altro che Cenerentola.”

Giorgio Tosatti (1937–2007) giornalista italiano

da L'impresa del Chievo la più grande del calcio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/giugno/04/impresa_del_Chievo_piu_grande_co_0_0106045798.shtml, 4 giugno 2001

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“Volevamo cambiare il mondo, e invece il mondo ha cambiato quartiere.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Il libro de Kipli

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“Un colossale shopping center e un quartiere di casette residenziali.”

Michele Valori (1923–1979) urbanista e architetto italiano

Long Island, 1956
Taccuini di architettura

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“Caro Claudio, tu, nel mio quartiere di Milano sarai sempre il benvenuto. Io alla Garbatella sono stato invitato e ci andrò. Sono gli ignoranti come te con un ricco conto in banca i veri razzisti. È facile pontificare quando non si ha un problema di casa popolare, di mutuo, di disoccupazione, di mezzi pubblici insicuri.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Da un'intervista a Il Tempo; citato in Mario Valenza, Botta e risposta tra Claudio Amendola e Matteo Salvini http://m.ilgiornale.it/news/2015/05/10/botta-e-risposta-tra-claudio-amendola-e-matteo-salvini/1126611, Ilgiornale.it, 10 maggio 2015.

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“Chi notoriamente è l'informista del quartiere, viene riverito e temuto dal popolino.”

Vittorio Imbriani (1840–1886) scrittore italiano

La bella bionda

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“Nel quartiere borghese, c'è la pace | di cui ognuno dentro si contenta, | anche vilmente, e di cui vorrebbe | piena ogni sera della sua esistenza.”

da Serata romana, vv. 11-14
La religione del mio tempo
Origine: Citato in The Selected Poetry of Pier Paolo Pasolini: A Bilingual Edition, traduzione e cura di Stephen Sartarelli, con una prefazione di James Ivory, The University of Chicago Press, Chicago, 2014, p. 242 https://books.google.it/books?id=dmUIBAAAQBAJ&pg=PA242#v=onepage&q&f=false. ISBN 978-0-226-12-116-1

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“Le periferie, che sono molto più integrate da un punto di vista di comunicazione rispetto a quelle del secolo scorso, sono invece distaccate e non rappresentate da un punto di vista sociale e politico. Qui spesso le reti sociali sono scadenti o assenti. Il controllo sugli spazi urbani periferici risulta complesso e difficile, tanto che vaste aree — specie nelle megalopoli — finiscono sotto il dominio di mafie e di cartelli internazionali o nazionali del crimine. La città del XXI secolo è sempre meno una comunità di destino. Anzi, mentre una parte di essa viene assorbita nei flussi globali e procede sulla via dell’internazionalizzazione, un’altra resta ai margini e fuori dai circuiti di integrazione, se non sprofonda in una condizione di isolamento. Sono i quartieri abbandonati dove spesso le persone vivono per l’intera esistenza e dove forse i figli faranno la stessa vita dei genitori. L’universo delle megalopoli si è strutturato in modo che molto spazio abitato diventi luogo di esclusione. La megalopoli produce costantemente periferie urbane e periferizzazioni umane. Di fronte a questa realtà, specie nel Sud del mondo, lo Stato e le istituzioni sovente rinunciano ad un controllo reale di questi spazi. Diventa un mondo perduto, in cui i drammi umani e sociali si annodano con reti criminose e ribellismi endemici, nel quadro di una cultura della sopravvivenza. Il cristianesimo — su impulso di papa Bergoglio — ha la possibilità di comprendere in modo nuovo la condizione umana e urbana del XXI secolo.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

da Periferie. Crisi e novità per la Chiesa, Jaka Book, 2016
Libri

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“In molte città d'Europa la prostituzione è legalizzata, in Italia no. Si fa finta di non vederla, ma c'è. Invece di mandare le prostitute per strada, sarebbe meglio un quartiere a luci rosse, e strutture nelle quali possano essere tutelate, nell'igiene e nei pericoli.”

Ilona Staller (1951) attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana

Origine: Citato in Cicciolina intramontabile: "A 63 anni voglio fare un ultimo film porno, ma di qualità" http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11757889/Cicciolina-intramontabile---A-63.html, Libero.it, 18 febbraio 2015.

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“Bel quartiere. Definizione di bel quartiere: un posto dove non puoi permetterti di vivere.”

1995, p. 143
Pulp
Variante: Un bel quartiere. Definizione di un bel quartiere: un posto in cui non puoi permetterti di abitare.

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“Vi darò una guerra, una vera guerra. Non un massacro di donne e bambini ma una vera guerra, una guerra senza quartieri.”

Terry Goodkind (1948) scrittore statunitense

Kahlan Amnell all'avanguardia dell'Ordine Imperiale
Il guardiano delle tenebre

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“L'Italia è diventata un bordello. Non perché il premier va a escort e qualcun altro a trans, ma perché sono state sovvertite tutte le regole. Un bordello squallido e triste, la cui cupezza si respira nell'aria. Raccontavo qualche giorno fa a una mia giovane amica la Milano dei '50, di quando ero ragazzino. Eravamo poveri, allegri e spavaldi. I tram erano stipati fino all'inverosimile con la gente sui predellini aperti e qualcuno attaccato al troller. Uscivamo dalla guerra, ci eravamo salvati dai bombardamenti angloamericani e dai rastrellamenti tedeschi, non ci poteva certo spaventare una caduta dal tram. Tutti, uomini e donne, fumavano. Il terrorismo diagnostico era di là da venire. Noi ragazzini uscivamo di casa alle due del pomeriggio e rientravamo con le ginocchia sbucciate, alle otto, senza che i nostri genitori se ne preoccupassero. Perché nel quartiere c'era un controllo sociale e se un bambino si fosse messo nei guai ci avrebbero pensato gli adulti a tirarlo fuori e un pedofilo sarebbe stato avvistato a un chilometro di distanza. Eppoi c'era, "il ghisa", il vigile, autorità sovrana. La "pula" non aveva bisogno di farsi vedere. La malavita era professionale, conosceva le regole, stava attenta a non spargere una goccia di sangue (il colpo in banca della banda di via Osoppo, senza un ferito, tenne la scena sui giornali per mesi). Eravamo solidali perché eravamo poveri e anche quelli che non lo erano non lo davano a vedere. Il sordido gioco degli "status simbol" non era ancora cominciato. Lealtà e onore erano moneta sonante. Se fra noi ragazzi ci si scontrava a pugni sulla strada – dove ci siamo formati – e un gruppo era di dieci e l'altro, poniamo di otto, due si levavano per far pari. E l'onestà era un valore assoluto. Per la borghesia, se non altro perché dava credito. Per il proletariato, per il mondo contadino dove la stretta di mano contava più di un contratto. Mentre raccontavo queste e altre cose i begli occhi della mia amica si ingrandivano, si sgranavano. Alla fine mi ha detto "tu mi stai raccontando una favola, questa non è l'Italia."”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Appunto.
Origine: Da Il Gazzettino, 6 novembre 2009.

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“Se non ci fossero le ragazze la vita sarebbe orribile, squallida, insopportabile.”

Ercole Patti (1903–1976) scrittore italiano

da Quartieri alti, Mondadori, 1973

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“Per i miei lettori è più importante l'incendio di un solaio nel Quartiere Latino che una rivoluzione a Madrid.”

Hippolyte de Villemessant (1812–1879) giornalista francese

Origine: Citato in Andrea Granelli, Il lato oscuro del digitale, Franco Angeli, Milano, 2013, p. 98 https://books.google.it/books?id=fsGOIP3DN0EC&pg=PA98. ISBN 978-88-204-2230-1

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“Con l'unificazione, i reali Savoia vollero trasformare Napoli in una città provinciale, senza successo, saccheggiandone gli immensi tesori. Non riuscirono a governare perché refrattaria, persino usando la collaborazione della Camorra e dei capi di quartieri. Napoli si vide privata, negli anni, di spazio e creatività. Il genio partenopeo si rifugiò nell'illegalità.”

Origine: Citato in Vincenzo Russo, Napoli e Parigi, le vere capitali http://napule.org/napoli-e-parigi-le-vere-capitali/2011/, napule.org, 29 dicembre 2011; traduzione dall'articolo di Marco Cesario, NAPLES, PARIS, THE TRUE CAPITALS http://groups.yahoo.com/group/pamle/message/1045, ANSAMed, 2007.

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“Didascalia: Inizia il film! Un affarista senza scrupoli vuole comprare vecchi quartieri per raderli al suolo e costruirci sopra palazzi e alberghi di lusso. Ma un'insolita coppia gli manderà tutto all'aria.
Leo Ortolani: Ma.. non abbiamo già visto, questo film?
Marcello Cavalli: Siamo sicuri che sia un'anteprima?
Didascalia: Ma certo! Bullet to the Head è in realtà il remake di "Altrimenti ci arrabbiamo!"”

recensione di Jimmy Bobo - Bullet to the Head
Citazioni da fumetti vari, CineMAH
Origine: Da Bullet to the Head – la recensione di Jimmy Bobo http://leortola.wordpress.com/2013/03/27/bullet-to-the-head-la-recensione-di-jimmy-bobo/, Come Non Detto, 27 marzo 2013.

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“[…] noi donne europee, abbiamo bisogno di cominciare una discussione vera su quello che l'immigrazione sta portando nei nostri paesi; sul disagio, e sulle vere e proprie minacce alla nostra incolumità fisica che avvertiamo nelle strade, sui bus, nei quartieri delle nostre città.”

Lucia Annunziata (1950) scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva italiana

Citazioni di Adriano Celentano
Origine: Da Sul corpo delle donne no pasaran http://www.huffingtonpost.it/lucia-annunziata/blog-direttore_b_8920534.html, Huffington Post.it, 6 gennaio 2016.

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“Gli Stati Uniti d'America sono anzitutto la prima società super-nazionale. Il mondo è nei loro confini: Sassoni e Slavi, Latini e Africani, Baltici e Caucasici, con la carica di violenza e pregiudizi che è nella storia del mondo. […] Non esistono altri esempi d'una simile esperienza umana. L'URSS è super-nazionale come Stato, non come società. Ciascuno dei molti popoli sovietici ha un proprio territorio, mentre le genti degli Stati Uniti sono confuse, i loro gruppi nazionali formano al massimo piccole isole, grumi, quartieri etnici sparsi dovunque senza un ordine politico. (XIII. Il grattacielo di Babele”

Alberto Ronchey (1926–2010) giornalista italiano

L'America «post-industriale»), p. 202
Atlante ideologico
Variante: Gli Stati Uniti d'America sono anzitutto la prima società super-nazionale. Il mondo è nei loro confini: Sassoni e Slavi, Latini e Africani, Baltici e Caucasici, con la carica di violenza e pregiudizi che è nella storia del mondo. [... ] Non esistono altri esempi d'una simile esperienza umana. L'URSS è super-nazionale come Stato, non come società. Ciascuno dei molti popoli sovietici ha un proprio territorio, mentre le genti degli Stati Uniti sono confuse, i loro gruppi nazionali formano al massimo piccole isole, grumi, quartieri etnici sparsi dovunque senza un ordine politico. (XIII. Il grattacielo di Babele (L'America «post-industriale»), p. 202)

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“Quando uscì Ecce bombo molti dicevano che era troppo un film su Roma, anzi troppo un film su Roma nord, anzi troppo sul quartiere Prati, anzi troppo su piazza Mazzini. Ed è successo perché quello era il luogo dove io vivevo e frequentavo amici.”

Nanni Moretti (1953) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italiano

Origine: Citato in Paolo Di Paolo, I 40 anni di "Ecce bombo", diario di una generazione https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/03/07/news/i_40_anni_di_ecce_bombo_diario_di_una_generazione-190723335/, Rep.repubblica.it, 7 marzo 2018.

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