Frasi su re
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“In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia.”

Saul Bellow (1915–2005) scrittore statunitense

da Il re della pioggia

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“Bisogna predicare senza sosta ai popoli i benefici dell'autorità, e ai re i benefici della libertà.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

da Memoires politiques et correspondance diplomatique

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“Il patto originario, tra re e popolo, era una leggenda. Il successivo patto, quello fra Camera dei Lords e Camera dei Comuni, fu anche troppo reale.”

Jeremy Bentham (1748–1832) filosofo e giurista inglese

Origine: Criticando la cosiddetta Gloriosa rivoluzione inglese del 1689, per dire che non fu una rivoluzione popolare ma aristocratica. (1838-43, vol. IV, p. 447; citato in Losurdo 2005, p. 172)

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“… BOSWELL. «Quando venni a trovarvi, pensavo di vedere un grandissimo ma cattivissimo uomo». VOLTAIRE. «Siete molto sincero». BOSWELL. «Sì, ma la stessa [sincerità] mi fa confessare che ho trovato il contrario. Solo il vostro Dictionnaire philosophique [mi turba]. Per esempio. Âme, l'Anima…». VOLTAIRE. «Quello è un buon articolo». BOSWELL. «No. Scusate. Non è [l'immortalità] un'idea piacevole? Non è più nobile?». VOLTAIRE. «Sì. Voi avete il noblie desiderio di essere il Re d'Europa. [Dite] "Lo desidero, e chiedo la vostra protezione [per continuare a desiderarlo]". Ma non è probabile». BOSWELL. «No. Ma se non può essere in un modo, non è detto che non possa essere nell'altro. [Come Catone, diciamo] "Dev'essere così", finché [arriviamo a possedere] l'immortalità». VOLTAIRE. «Ma prima di dire che quest'anima esisterà, dobbiamo sapere che cosa sia. Io non conosco la causa. Non posso giudicare. Non posso essere un giudice. Cicerone dice, potius optandum quam probandum. Noi siamo esseri ignoranti. Siamo gli zimbelli della Provvidenza. Io sono il povero Punch». BOSWELL. «Non vorreste che vi fossero pubbliche funzioni?». VOLTAIRE. «Sì, con tutto il cuore. Riuniamoci quattro volte all'anno in un gran tempio con musica, e ringraziamo Dio di tutti i suoi doni. V'è un solo sole. V'è un solo Dio. Vi sia una sola religione. Allora tutti gli uomini saranno fratelli». BOSWELL. «Potrò scrivervi in inglese, e voi mi risponderete?»”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

VOLTAIRE. «Sì. Addio».
Origine: Citato in James Boswell, Visita a Rousseau e a Voltaire, traduzione di Bruno Fonzi, Adelphi, 1973, pp. 108-109.

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“Ebbi la fortuna di godere la familiarità dei principi e dei re, e l'amicizia dei nobili, tanto da esserne invidiato.”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

Le Epistole familiari

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“Dio me l'ha data, guai a chi la tocca!”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

Riferendosi alla corona ferrea, all'incoronazione come re d'Italia nel Duomo di Milano, 26 maggio 1805.

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“I popoli si vendicano volentieri degli omaggi che tributano ai re.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese
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“La paura creò gli dei, l'audacia ha creato i re.”

Prosper Jolyot de Crébillon (1674–1762) poeta e drammaturgo francese

da Xersès, I, 1

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“[A Vittorio Emanuele II opponendosi alla scelta di accettare l'armistizio di Villafranca] Il vero re sono io.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

citato in Cossiga 2007

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“Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 29
Il poeta è un fingitore

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“Lo zar: Prega per me, povero Nikòlka.
L'idiota: No, no! Non si può pregare per il re Erode: la Madonna non vuole.”

Alexander Sergejevič Puškin (1799–1837) poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo

Borìs Godunòv

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“[il suo secondo motto] Tu, natura, sei la mia dea; alle tue leggi si legano i miei servizi…”

Carl Friedrich Gauss (1777–1855) matematico, astronomo e fisico tedesco

da Re Lear

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“I diritti umani non sono iniziati con la Rivoluzione francese […] [essi] in realtà derivano da una miscela di giudaismo e cristianesimo […] [noi inglesi] nel 1688 abbiamo avuto la nostra rivoluzione silenziosa, in cui il Parlamento ha esercitato la sua volontà sul re […] non era il tipo di rivoluzione che c'è stato in Francia […] "Libertà, uguaglianza, fraternità"”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

penso che abbiano dimenticato gli obblighi e i doveri. E poi, naturalmente, la fraternità è scomparsa da tempo. (da Les droits de l'homme n'ont pas comence en France, intervista per il quotidiano francese "Le Monde", 13 luglio 1989)
Human rights did not begin with the French Revolution [...] [they] really stem from a mixture of Judaism and Christianity [...] [we English] had 1688, our quiet revolution, where Parliament exerted its will over the King [...] it was not the sort of Revolution that France's was [...] "Liberty, equality, fraternity" — they forgot obligations and duties I think. And then of course the fraternity went missing for a long time.
Premiership, Terzo mandato come primo ministro

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“[su Margherita di Valois] La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della co­rona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa fa­miliarità il re Carlo IX chiamava sempre mia sorella Margot. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Ca­terina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle don­ne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in ita­liano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicen­do nel suo entusiasmo:
«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».
Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla gio­vane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecon­di. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'av­venire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indi­rizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:
«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».
La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poi­ché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buo­na coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pen­siero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

pp. 26-27

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“Senza soldi e senza regno | Brutta cosa è l'esser re.”

Giovanni Battista Casti (1724–1803) poeta e librettista italiano

da II Re Teodoro in Venezia, atto I, scena I

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“II re obbedisce, ed il ministro regna.”

Giovanni Battista Casti (1724–1803) poeta e librettista italiano

I, 41
Gli animali parlanti

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“Come siete umano, tenero, pieno di riguardi! Voi fareste la guerra per arrotondare una terra di confine o per le importazioni da un porto straniero; spargereste del sangue per una tassa troppo forte sui merletti e a causa d'un saluto non reso da un ammiraglio; ma per ciò che può rendere la vita degna o miserabile, come siete umano! Ve lo dico, e so quel che mi dico: non ci sono mai state guerre inevitabili e necessarie, tranne le guerre religiose; non vi sono state mai giuste guerre se non di religione; non vi sono state mai guerre umane, se non religiose. In esse si è combattuto per qualche cosa che tendeva per lo meno a formare la felicità e la virtù dell'uomo. Se non altro, il Crociato pensava veramente che l'Islam era causa della perdita d'ogni anima umana, fosse quella d'un Re o d'uno stagnino, di cui potesse impadronirsi. Da parte mia, credo che Barker e tutti quegli avvoltoi arricchiti causino la perdita dell'anima di ogni uomo, rovinino ogni pollice di terreno, ogni pietra delle case di cui riescono ad impadronirsi. Credete ch'io non abbia il diritto di combattere per Notting Hill, voi Governo inglese che avete così spesso fatto la guerra per delle inezie? Se davvero, come i vostri ricchi amici pretendono, non c'è Dio, e il cielo sulle nostre teste è tetro e vuoto, in nome di che un uomo dovrebbe lottare, se non pel giardino che fu l'Eden della sua infanzia e dove conobbe le delizie, troppo caduche, del primo amore? Se non v'è tempio né scrittura che siano sacri, che c'è di sacro, se la giovinezza dell'uomo non è sacra?”

Origine: Il Napoleone di Notting Hill, p. 122

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“Ogni uomo è un re", spiegò quel filosofo a testa in giù, "e ogni cappello è una corona.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Uomovivo, p. 39

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“[San Francesco] non confondeva la folla con i singoli uomini. Ciò che distingue questo autentico democratico da qualunque altro semplice demagogo è che egli mai ingannò o fu ingannato dall'illusione della suggestione di massa. Qualunque fosse il suo gusto per i mostri, egli non vide mai dinanzi a sé una bestia dalle molteplici teste. Vide unicamente l'immagine di Dio, moltiplicata ma mai ripetitiva. Per lui un uomo era sempre un uomo, e non spariva tra la folla immensa più che in un deserto. […] Nessun uomo guardò negli occhi bruni ardenti senza essere certo che Francesco Bernardone si interessasse realmente a lui, alla sua vita intima, dalla culla alla tomba, e che venisse da lui valutato e preso in considerazione. […] Ora, per questa particolare idea morale e religiosa non c'è altra espressione esteriore che quella di "cortesia". "Interessamento" non può esprimerla, perché non è un semplice entusiasmo astratto; "beneficenza" nemmeno, perché non è una semplice compassione. Può solo essere comunicata da un comportamento sublime, che può appunto dirsi cortesia. Possiamo dire, se vogliamo, che San Francesco, nella scarna e povera semplicità della sua vita, si aggrappò a un unico cencio della vita del lusso: le maniere di corte. Ma mentre a corte c'è un solo re e una folla di cortigiani, nella sua storia c'era un solo cortigiano attorniato da centinaia di re.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

cap. VI, p. 73
Francesco d'Assisi

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“Questi disgraziati re, che fanno tanto male, hanno talora del buono.”

François Andrieux (1759–1833) avvocato, poeta e drammaturgo francese

da Le meunier de Sans-Souci, 7-8; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 459

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“Io vorrei, e questo sia l'ultimo ed il più ardente dei miei desideri, io vorrei che l'ultimo dei re fosse strangolato con gli intestini dell'ultimo dei preti.”

Jean Meslier (1664–1729) presbitero e filosofo francese

Je voudrais, et ce sera le dernier et le plus ardent de mes souhaits, je voudrais que le dernier des rois fût étranglé avec les boyaux du dernier prêtre.
Il Testamento

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“Finché il re è sano e salvo, tutte [le api] la pensano in egual maniera, | ma, perduto il re, il patto è infranto.”

IV, 212-213
Rege incolumi mens omnibus una est; | amisso rupere fidem.
Georgiche

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“E l'Oscar va a, è piazza pulita: per Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re”

Steven Spielberg (1946) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

dalla cerimonia degli Oscar, 29 febbraio 2004

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“La Chiesa è chiamata a rispecchiare sul suo volto, il Volto di Cristo Profeta o Maestro, Sacerdote e Re.”

José Saraiva Martins (1932) cardinale e arcivescovo cattolico portoghese

Origine: da Il volto dei volti: Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p.19

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“Il re non deve ergersi a giudice fra Dio e l'uomo. Che si tratti di eretici, turchi, ebrei o altro, non spetta al potere temporale comminare seppur minime pene per tale ragione.”

Thomas Helwys (1550–1616) predicatore e teologo inglese

da A Short Declaration of the Mystery of Iniquity; citato in Rainer Riesner, L'apostolo Paolo e l'Europa moderna, Tracce, giugno 2009

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“[Gli antichi romani] tutti volevano che un re fosse scelto perché non avevano ancora gustato la dolcezza della libertà.”

I, 17; 1997
In variis voluntatibus regnari tamen omnes volebant, libertatis dulcedine nondum experta.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Guai ai vinti!”

Re Brenno: V, 48; 1997 e 2006
Vae victis!
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“[Filippo V, Re di Macedonia] in un empito di furore, aggiunse che ancora non era calato il sole di tutti i giorni.”

XXXIX, 26; 1997
Elatus deinde ira adiecit nondum omnium dierum solem occidisse.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

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“[Masinissa, re di Numidia] dimostrò di esser così vigoroso nella pratica amorosa che generò un figlio a ottantasei anni compiuti.”

sommario del libro L; 1997
Masinissa […], adeo etiam Veneris usu in senecta viguit, ut post sextum et octogesimum annum filium genuerit.
Ab urbe condita, Libro XLI – Libro CXL
Origine: Alla sua morte all'età di circa 90 anni, il re si lascia dietro una folla di pretendenti al trono.

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“[Su una schiacciata di LeBron James] Diario dell'uomo che volle farsi re, dicembre 2005.”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

da NBA Action, 2005
Citazioni tratte da telecronache

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“I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue scarpe vecchie: erano le più comode per i suoi piedi.”

John Selden (1584–1654) giurista e politico inglese

da Table Talk, XLVII; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013
Variante: I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo voleva sempre le sue vecchie scarpe; erano più comode ai suoi piedi.

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“Un contadino o un artigiano quando è contento del suo stato è felice al pari d'un re…”

Francesco Chiesa (1871–1973) poeta svizzero

Origine: Tempo di marzo, p. 51

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“In questo bagnato e ventoso pomeriggio di Domenica, poi diventato sera, un giovane uomo è cresciuto, in statura e leggenda. Rafael Nadal, il principe, è diventato Re di Wimbledon.”

Origine: Citato in Andrea Nizzero, "Il tennis del 2008, in 25 frasi" http://www.ubitennis.com/2008/12/19/139786-tennis_2008_frasi.shtml, Ubitennis.com

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“Sbagliare in una cosa già di per sé riprovevole è doppio sbaglio!”
In turpi re peccare bis delinquere est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Peccare in cose turpi è peccare due volte.
Sententiae

“È più che un castigo per un infelice vivere nella povertà!”
Plus est quam poena sine re miserum vivere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Dover soccombere all'ingiustizia è cosa peggiore della pena.
Sententiae

“Ai re capita molto di peggio che a chi li serve.”
Regibus peius est multo quam servientibus.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Non vorrei diventare re per poter essere crudele.”
Rex esse nolim, ut esse crudelis velim.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Non c'è lue senza re.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 169

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“La religione cristiana ridotta a poco a poco alla semplicità del Vangelo; riformate nel clero le soverchie ricchezze di pochi e la quasi indecente miseria di molti; diminuito il numero dei vescovati e dei benefici oziosi; tolte quelle cause che oggi separan troppo gli ecclesiastici dal governo e li rendono quasi indipendenti, sempre indifferenti e spesso anche nemici, ecc. ecc.: è la religione che meglio di ogni altra si adatta ad una forma di governo moderato e liberale. Nessun'altra religione tra le conosciute fomenta tanto lo spirito di libertà. La pagana avea per suo dogma fondamentale la forza: produceva degli schiavi indocili e dei padroni tirannici. La religion cristiana ha per base la giustizia universale: impone dei doveri ai popoli egualmente che ai re, e rende quelli più docili, questi meno oppressori. La religione cristiana è stata la prima che abbia detto agli uomini che Iddio non approva la schiavitù: per effetto della religione cristiana, abbiamo nell'Europa moderna una specie di libertà diversa dall'antica; ed è probabile che i primi cristiani, nella loro origine, altro non fossero che persone le quali volevano, in tempi corrottissimi, ridurre la più superstiziosa idolatria alla semplicità della pura ed eterna ragione, ed il più orribile dispotismo che mai abbia oppresso la cervice del genere umano (tale era quello di Roma) alle norme della giustizia.”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

Origine: Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, pp. 71-72

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