Frasi su testimone
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“Non è testimone chi lo vorrebbe, ma solamente chi conosce per esperienza ciò di cui parla.”

André Louf (1929–2010) monaco cattolico belga, eremita, scrittore di libri di spiritualità

Generati dallo Spirito

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“Siamo testimoni di Geova, veniamo qua…..”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Testimoni di Geova

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“Davanti all'ospedale Al Awda siamo stati testimoni (e abbiamo filmato) dell'utilizzo di bombe al fosforo bianco.”

Vittorio Arrigoni (1975–2011) scrittore e attivista italiano

Origine: Gaza. Restiamo umani, p. 56

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“La cortesia della signora Schwabe aveva messo a mia disposizione un appartamento nell'ex-Collegio medico, ove essa ha stabilito lo stupendo "Giardino di Infanzia", di cui più tardi parleremo. Nelle "Lettere Meridionali", una delle pagine che mi occupò di maggior pensiero fu la descrizione delle grotte delle spagare. Il lettore si ricorderà che l'autore descrive queste grotte, ove vivevano o morivano venti o trenta famiglie, e da dove la Scwhabe ha sottratto a morte certa una madre con cinque bimbi, affamati, nudi, orribili insetti schifosi. E questa madre doveva, la notte, vegliare costantemente, perché i topi non cibassero la carne delle sue creature. La vista delle quattro figlie di costei, ora sane, robuste, allegre e studiose, e l'udir da capo dalle maestre di quella scuola descrivere, quali testimoni oculari, lo stato in cui esse furono trasportate a quell'ospitale asilo (trasportate, mi piace di ricordare, in carrozza e in braccio da quella nobile tedesca che non indietreggiò davanti alla nausea e al pericolo di malattia contagiosa, perché il tifo regnava nella grotta), destava sempre più il mio desiderio di visitare il luogo, da cui furono tolte. Accompagnata da un amico e da un delegato di Pubblica Sicurezza, andai dunque al quartiere di Monte Calvario al di sopra dei giardini di Santa Lucia al Monte n. 3”

Jessie White (1832–1906) patriota, scrittrice e filantropa inglese

cap. 2, p. 27
La miseria in Napoli

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“È impensabile che un uomo abbia accolto la Parola e si sia dato al Regno, senza diventare uno che a sua volta testimonia e annunzia.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

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Evangelii Nuntiandi

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“Nella concezione orfica, come testimonia Aristotele (Dell'anima), l'anima entra nel corpo portata dai venti.”

Bruno Centrone (1955) storico della filosofia italiano

Origine: Introduzione a Fedone, p. 8

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“La storia si divide in mostri e vittime. O testimoni.”

Wallace Boyer
Rabbia

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“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

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“[all'indomani della morte di Enzo Biagi] Al di là delle vicende che ci hanno qualche volta diviso rendo omaggio ad uno dei protagonisti del giornalismo italiano cui sono stato per lungo tempo legato da un rapporto di cordialità che nasceva dalla stima.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Citato in L'addio a un testimone del secolo http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/biagi-grave/biagi-reazioni/biagi-reazioni.html, Repubblica.it, 6 novembre 2007.

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“Ogni essere che muore è un martire, un testimone dei limiti di questa realtà, è uno che ne ha sofferto.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Origine: La compresenza dei morti e dei viventi, p. 255

“«Il testimone» di Pif è un compendio di osservazioni psicologiche più che sociologiche, sia che si parli di arte contemporanea o dell'oscuro cantante Fabio Roma. Da lui non bisogna pretendere discorsi sistematici, ma piccole osservazioni, graffi, discontinuità, una sorta di antropologia dell'inafferrabile e dell'incompiuto.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Pif, antropologia dell'inafferrabile https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2013/marzo/07/Pif_antropologia_dell_inafferrabile_co_0_20130307_6f91151a-86f1-11e2-be69-c13993ffdb2b.shtml, Corriere della sera, 7 marzo 2013, p. 63.

“Nel programma «Il testimone», giunto intanto alla quarta stagione, Pif ha sempre intervistato illustri sconosciuti, gli piaceva fare l'antropologo dei non famosi, il curioso dello sconosciuto.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Pif intervista i vip ma la star è lui https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/aprile/07/Pif_intervista_vip_star_lui_co_9_110407124.shtml, Corriere della sera, 7 aprile 2011, p. 63.

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“[Su Il testimone] [Un programma] che si propone, tralasciando i grandi fatti di cronaca e le prime pagine dei giornali, di raccontare il mondo e le realtà nascoste dell'Italia attraverso eventi e riti di transizione.”

Pif (1972) conduttore televisivo e scrittore italiano

Origine: Citato in Aldo Grasso, Antropologia Light di una ex Iena https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/10/Antropologia_Light_una_Iena_co_9_071010041.shtml, Corriere della sera, 10 ottobre 2007, p. 47.

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“[Su Il testimone Vip, quarta stagione del suo programma, nella quale intervista personaggi conosciuti] L'idea è conoscerne l'altro lato. Ma in effetti adesso sono un po' preoccupato. Non vorrei che chi amava il programma pensasse che ho tradito lo spirito. Tornerò di sicuro alla versione classica. È un esperimento, ma l'approccio è lo stesso… alla base c'è la mia curiosità che non deve essere snob o a senso unico.”

Pif (1972) conduttore televisivo e scrittore italiano

Origine: Citato in Aldo Grasso, Pif intervista i vip ma la star è lui https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/aprile/07/Pif_intervista_vip_star_lui_co_9_110407124.shtml, Corriere della sera, 7 aprile 2011, p. 63.

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“Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli italiani: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle foibe. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra è di per sé stessa un orrore. No, queste… le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti italiani, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli italiani, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo è fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti. […] No, questo [tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli italiani durante il periodo di occupazione fascista] è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

dall'intervista al TG2, Massacri delle foibe http://www.youtube.com/watch?v=s9UXM_pKpqY, 6 settembre 1996
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“Il testimone è ridotto egli stesso a puro sintomo.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

da Le avventure della differenza, Garzanti, Milano 1988

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“Per dare una idea sintetica di quella lunga esistenza di dolori, il riportare qui alcuni brani di una lettera l'egregio sig. Speranza Mazzoni, già dal 63 scriveva al Popolo d'Italia, giornale repubblicano di Napoli, onde rammentare al paese i diritti del Morelli al risarcimento de' danni patiti, allorché il governo italiano, cui eransi lasciati i beni particolari e 24 milioni di risparmi dei Borboni, per indennizzare i prigionieri politici vittima del loro governo, offrivagli la ridicola somma di lire 34 al mese! Dopo aver riportato vari certificati di persone che attestano aver sofferto col Morelli e ricevuto da lui aiuti e protezione nel tempo della loro comune prigionia, il sig. Mazzoni dice: «Oltracciò son testimoni le carceri di Lecce — di Campi — di Manduria — di Taranto — di Mottola — di Gioia — di Casamassima — il castello di Bari — le carceri di Molfetta — di Barletta — di Canosa — di Cerignola — il centrale di Foggia— le carceri di Bovino — di Ariano — di Grotta Minarda — i criminali di Castel Capuano a Napoli — ì criminali di Avellino — le carceri di Baiano — di Marigliano — la Questura di Napoli — il bagno, le caserme e le carceri giudiziarie di Ponza — l'ergastolo del castello d'Ischia — i criminali di Aversa — il centrale di Santa Maria — la torre di Ventotene — luoghi infernali dove il Morelli passò immacolato dodici anni della sua giovinezza in olocausto alla libertà, all'unità, ed all'indipendenza italiana.”

Virgilio Estival (1835–1870) patriota e scrittore francese

Origine: Cenno critico e biografico, p. XIX-XX

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“Lo spirito è colui che vede (sâksin = testimone), è isolato (kayvaliam), indifferente, semplice spettatore inattivo.”

Īśvarakṛṣṇa filosofo indiano

19; citato in Mircea Eliade, Lo Yoga. Immortalità e libertà, a cura di Furio Jesi, traduzione di Giorgio Pagliaro, BUR, 2010, p. 30
Sāṃkhyakārikā
Origine: Il purusa, tradotto da altri anche con "anima" (cfr. G. Tucci e C. Pensa).

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“I giovani hanno bisogno di essere amati, compresi, ascoltati. La Sindone testimonia questo “Amore più grande” in cui i giovani riconoscono la propria storia, le proprie sofferenze ma anche i propri valori, quello che valgono.”

Giancarlo Maria Bregantini (1948) arcivescovo cattolico italiano

Origine: Citato in Mons. Bregantini davanti alla Sindone per i giovani senza lavoro http://www.papaboys.org/mons-bregantini-davanti-alla-sindone-per-i-giovani-senza-lavoro/, Papaboys.org, 14 maggio 2015.

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“Se Otto e mezzo si differenzia dagli altri film "raddoppiati", non è soltanto perché in esso il raddoppiamento è più sistematico o più centrale, ma anche e soprattutto perché esso vi funziona diversamente. Infatti Otto e mezzo, cosa che deve essere attentamente valutata, è un film due volte raddoppiato, e se si dice che esso è costruito in abisso, è di una doppia costruzione in abisso che si dovrà parlare. Non abbiamo soltanto un film sul cinema, ma un film su un film che è a sua volta verte sul cinema; non soltanto un film su un cineasta, ma un film su un cineasta che riflette egli stesso sul proprio film. […] Non basta dunque parlare di "film nel film": […] Otto e mezzo è il film che in Otto e mezzo si va facendo; il "film nel film" è in questo caso il film stesso. […] Questa costruzione a tre stadi dà il suo senso più vero all'elucidazione del film, che è stato diversamente interpretato. La versione definitiva stabilita da Fellini non comporta uno ma bensì tre scioglimenti successivi. […] Se è giusto notare quanto c'è di paradossale e di clamoroso in Otto e mezzo, meditazione potentemente creativa sull'impotenza di creare, bisogna osservare che questo stesso tratto rinvia, al di là di ogni possibile ammiccamento da parte di Fellini, a una situazione più fondamentale e meno paradossale di quanto non si dica. Da tutta la confusione di cui il film ci ha reso testimoni sta per nascere […] un film mirabilmente costruito e il meno confuso possibile.”

Christian Metz (1931–1993) semiologo francese

da Semiologia del cinema, Garzanti, Milano, 1972, pp. 306-311
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, pp. 109-110 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA109. ISBN 8876059318

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“Il cielo chiude volentieri gli occhi a nostri difetti, quando non son fatti avanti gli occhi del mondo, e quando per mancanza di testimoni non possa compire perfettamente il processo contra di noi.”

Girolamo Gigli (1660–1722) letterato e commediografo italiano

atto III, scena V
Il Don Pilone
Origine: Citato in Harbottle, p. 312.

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“[Sull'Olocausto] Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da un messaggio inviato in occasione della cerimonia per la posa della prima pietra in Riverside a New York per un monumento dedicato agli eroi del ghetto di Varsavia, 19 ottobre 1947.
Origine: Il lato umano, p. 90

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“Come sapete e come purtroppo non sa Eugenio Scalfari, il quale ieri ha parlato di un processo che è finito in assoluzione in parte con formula piena e in parte con formula dubitativa. Non c'è nessuna assoluzione con formula piena nel processo Andreotti, Andreotti fu assolto con la vecchia insufficienza di prove in primo grado, in appello gli fu peggiorata la sentenza di primo grado, ribaltandone la parte del periodo fino al 1980 e lì fu dichiarato colpevole, ma prescritto per il reato commesso di associazione a delinquere con la mafia fino alla primavera del 1980. Dopo il 1980 fu confermata l'assoluzione per insufficienza di prove, che era stata data in primo grado. La Cassazione confermò la sentenza d'appello, per cui so che è suggestivo dire " be', ma quelli sono dei mafiosi che hanno sciolto i bambini nell'acido": è vero, infatti è proprio per quello che sono dei testimoni privilegiati per raccontare quello che succede dentro la mafia, perché loro ne hanno fatto parte; certo, sarebbe bellissimo poter avere dei testimoni di mafia che hanno sempre fatto, nella loro vita, i frati francescani o le suore clarisse, ma purtroppo i frati francescani e le suore clarisse della mafia non sanno una mazza, perché non ne hanno mai fatto parte e conseguentemente è ovvio che, per sapere quello che succede in un'organizzazione criminale, bisogna sperare che qualcuno all'interno di quell'organizzazione criminale ce lo racconti.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da La mafia non esiste, Berlusconi e Dell'Utri invece sì http://www.beppegrillo.it/2009/11/passaparola_lun_45.html#comments, 30 novembre 2009
BeppeGrillo.it

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“Da 15 anni è irrevocabilmente accertato che l'assassinio di Calabresi fu organizzato nel servizio d'ordine di Lotta continua, ordinato da Giorgio Pietrostefani con l'assenso del leader Adriano Sofri e materialmente eseguito da Ovidio Bompressi, con la complicità di Leonardo Marino, che rubò e guidò l'auto durante l'agguato, e di altri fiancheggiatori miracolati dalla mancanza di prove certe. […] Eppure, nella fiction, queste quattro figure diventano invisibili. Non pervenute, se non nei titoli di coda che danno conto delle quattro condanne. Uno degli aspetti più positivi del film-tv di Graziano Diana è quello di mostrare la campagna d'odio che si scatenò contro Calabresi dopo la tragica fine alla questura di Milano dell'anarchico Pinelli, ingiustamente sospettato di aver avuto un ruolo nella strage di Piazza Fontana: prime pagine di Lotta continua e altri giornali, appelli di intellettuali, manifestazioni con slogan assassini. […] Ma il peccato originale della fiction è che mancano i volti e le imprese dei colpevoli. Non c'è la riunione in cui si decise l'omicidio, non c'è l'ordine di uccidere, non c'è il viaggio di Marino a Pisa dove Sofri gli confermò il mandato, non c'è il processo costellato dalle bugie degli imputati e ancor più dei falsi testimoni ingaggiati dalla nota lobby. Nulla di nulla: nel 2013, alla Rai, è ancora proibito. […] Eppure questo banalissimo rilievo nessuno degli ipercritici della libera stampa ha osato muoverlo. Strano, eh? Chissà come mai.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Il suicidio Calabresi, 11 gennaio 2014
Il Fatto Quotidiano

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“Noi siamo la Lega, tutti uniti come i Testimoni de Geova. Non è che… ci vogliamo bene tutti quanti. A un certo punto ci abbiamo un bel gruppo… abbiamo… ooh… abbiamo un pro… un bel programma per… eeeh… per l'Italia, per i giovani.”

Eraldo Isidori (1940–2018) politico italiano

dall'intervista a Le Iene; visibile su Video.mediaset.it http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/376466/nobile-il-meglio-di-isidori.html

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“[Su Giuseppe Gioachino Belli] La sua rivolta è quella dell'intellettuale solitario, ancora legato con l'animo alla Roma papale e borghese, di cui è stato testimone insuperato.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Sotto la maschera di Gambalunga Belli aggrediva con satira amara http://digital.sturzo.it/periodico/ilpopolo/1970/19700207/27_37/3, Il Popolo, 7 febbraio 1970.