Frasi su vero
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“Il dandy è una delle prime sfide contro la minaccia d'una civiltà di massa, è, così parve al Baudelaire, una muta e sprezzante ribellione contro il materialismo d'un'era democratica: una affermazione di singolarità, di esclusivismo da parte dell'individuo, sia pure in un campo frivolo (ma Byron metteva Brummell accanto a se stesso e a Napoleone), e, a dire il vero, nel genuino prototipo attinse un grado di perfezione mai più raggiunto. Eleganza senza vistosità, arguzia talora così sottile da non trovare altra espressione che un silenzio significativo.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Variante: Il dandy è una delle prime sfide contro la minaccia d'una civiltà di massa, è, così parve al Baudelaire, una muta e sprezzante ribellione contro il materialismo d'un'era democratica: una affermazione di singolarità, di esclusivismo da parte dell'individuo, sia pure in un campo frivolo (ma Byron metteva Brummell accanto a se stesso e a Napoleone), e, a dire il vero, nel genuino prototipo attinse un grado di perfezione mai più raggiunto. Eleganza senza vistosità, arguzia talora così sottile da non trovare altra espressione che un silenzio significativo. (p.‪ ‬228)
Origine: I volti del tempo, p.‪ ‬228

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“Sappiamo che il computer più avanzato del mondo non ha un cervello così sofisticato come quello di una formica. È vero, potremmo dire lo stesso di molti nostri parenti, ma ci tocca sopportarli solo ai matrimoni o in occasioni speciali.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Il mio discorso ai laureandi

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“Rondò Veneziano è stato una delle prime icone postmoderne che giocava con elementi stereotipati come Vivaldi, le parrucche e gli oboi per creare qualcosa di innovativo che uccideva l'elemento folcloristico. Era Venezia che citava se stessa usando non il dialetto vero, ma il linguaggio con cui parla ai turisti internazionali.”

Tommaso Labranca (1962–2016) scrittore, autore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Postmoderno, 2008
Collateral
Variante: Rondò Veneziano è stato una delle prime icone postmoderne che giocava con elementi stereotipati come Vivaldi, le parrucche e gli oboi per creare qualcosa di innovativo che uccideva l'elemento folcloristico. Era Venezia che citava se stessa usando non il dialetto vero, ma il linguaggio con cui parla ai turisti internazionali. (Postmoderno, 2008)

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“Lo stesso si è verificato con i tanti cantantucoli d'après Zucchero (quindi vertiginosamente sottoprodotti di un sottoprodotto), derivati da un presunto modello rock tutto birra e barbe incolte. Qui, in fondo, le basi per un tuffo nel trash ci sarebbero, soprattutto il massimalismo: l'idea-rock sulla quale si sono basati i produttori per sintetizzare questi cantanti è estremamente nebulosa e mescola nello stesso calderone gli U2 con Sting e Bruce Springsteen. Il risultato sta al rock come lo skai sta al vero cuoio. Ma queste operazioni sono con una tale base monetaria che non diventano mai ridicole. Sono solo infami.”

Parte prima: Giovani salmoni del trash. 13. Il bakismo, pp. 33-34
Andy Warhol era un coatto
Variante: Lo stesso si è verificato con i tanti cantantucoli d’après Zucchero (quindi vertiginosamente sottoprodotti di un sottoprodotto), derivati da un presunto modello rock tutto birra e barbe incolte. Qui, in fondo, le basi per un tuffo nel trash ci sarebbero, soprattutto il massimalismo: l’idea-rock sulla quale si sono basati i produttori per sintetizzare questi cantanti è estremamente nebulosa e mescola nello stesso calderone gli U2 con Sting e Bruce Springsteen. Il risultato sta al rock come lo skai sta al vero cuoio. Ma queste operazioni sono con una tale base monetaria che non diventano mai ridicole. Sono solo infami. (Parte prima: Giovani salmoni del trash. 13. Il bakismo, pp. 33-34)

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“Il Partito è il vero rappresentate delle classi povere. Se non è così, se il Partito sfrutta e schiaccia il popolo, il popolo si ribellerà e lo rifiuterà.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

The Party is the true representative of the poor classes. If it is not so, if the Party exploits and crushes the people, the people will fight back and reject it.

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“Sembro un presidente? Ma quanto sono bello, vero? Quanto?”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2016

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“Fu sempre vero che chi ha denari ha più gran raggione. (785; p. 94)”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Il teatro della politica

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“Certi dicono che, siccome abbiamo adottato il Socialismo, dovremmo fare a meno dell'Islam. Questo non è vero. Perché dovremmo gettare via la nostra religione? La nostra religione si oppone allo sviluppo economico del nostro popolo? No, la nostra religione lo promuove. Conserveremo la nostra religione e costruiremo una società socialista.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: Certi dicono che, siccome abbiamo adottato il Socialismo, dovremmo fare a meno dell'Islam. Questo non è vero. Perché dovremmo gettare la nostra religione? La nostra religione si oppone allo sviluppo economico del nostro popolo? No, la nostra religione lo promuove. Conserveremo la nostra religione e costruiremo una società socialista.

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“Il mio rapporto con Mina? Tutto comincia per caso e con una lite. Siamo nel 1967, io lavoro in pubblicità, come regista di Caroselli, e lei (che aveva esordito sui teleschermi otto anni prima) è già una star televisiva resa familiare da programmi come Il Musichiere e Studio Uno. La Barilla punta su di lei per lanciare una pasta. A Roma mi colpiscono le sue mani, lunghe e affusolate, che muove in modo particolare, tutto suo. Allora invento lo spot in cui Mina accarezza lentamente i rigatoni. Passano pochi secondi e litighiamo. Per una divergenza su un’inquadratura. Io le chiedevo di camminare sul tapis roulant e alzare un braccio. “Perché, di grazia, dovrei fare questo?”, domanda lei ironica. “Di grazia”, replico io, “sta a significare come se lei portasse un piatto di spaghetti a tavola”. Mina si indispettisce: “Preferisco il suo predecessore. Era un vero signore”. “Forse con le vere signore”, replico stizzito. Insomma la ragazza si rivela, oltre che sexy, anche di temperamento forte. Fanno da pacieri Antonello Falqui e l’agente di Mina, Elio Gigante, che era stato mio amico d’infanzia. Qualche giorno dopo lei mi telefona per invitarmi a casa sua in via Emanuele Filiberto a Milano. Ci arrivo con una rosa. Così comincia la nostra amicizia.”

Paolo Limiti (1940–2017) paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano

dall'intervista di Salvatore Giannella [//www.giannellachannel.info/2017/07/05/quando-paolo-limiti-mi-racconto-mina-e-febbre-del-sabato-sera/ "Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera"] per "I nomi di Oggi", 2009

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“A livello emozionale, in termini di gioia, forse un gol dà ancora di più di un salvataggio sulla linea, soprattutto per uno come me che di reti ne segna poche, ma è anche vero che salvare un gol equivale a farlo. Magari un salvataggio si ricorda meno, ma è comunque qualcosa di speciale.”

Daniele Rugani (1994) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Juventus TV; citato in Rugani: «Lavoro per migliorare ogni giorno» http://www.juventus.com/it/news/news/2016/rugani---lavoro-per-migliorare-ogni-giorno-.php, Juventus.com, 1º dicembre 2016.

“No, Robespierre non ama. Il suo aspetto esteriore, benché armonico e curato, non sprigiona calore e non rivela forza né debolezza. Ha l'incompleta grazia del fanciullo e l'avvizzita grazia del vecchio. È nato vecchio? Oppure non si è mai maturato? Il suo volto non manca di finezza, il naso è graziosamente volto in su, la fronte sfuggente e incavata alle tempie, e agli angoli della bocca sigillata, dalle labbra sottili, bocca che sembra rifiutarsi di gustare i beni terreni, vi è quasi celato un inesplicabile, quasi caparbio sorriso, che potrebbe voler dire: «So tutto meglio di voi», o anche: «Vado fino in fondo, io». […] Quel volto non è un volto di uomo, la sua mancanza di virilità dà ai lineamenti un'espressione soave e spaventosa nello stesso tempo, che rammenta talvolta un angelo e talvolta una bestia. In questa mancanza di virilità vi è qualcosa di non umano: la gelida beatitudine di un volto sfiorato dalla polare atmosfera dell'assoluto, che conosce una sola cosa che abbia un vero rapporto con la vita: la morte.”

Friedrich Sieburg (1893–1964) giornalista, scrittore e critico letterario tedesco

Capitolo V, L'Incorruttibile, pp. 81-82
Robespierre
Variante: No, Robespierre non ama. Il suo aspetto esteriore, benché armonico e curato, non sprigiona calore e non rivela forza né debolezza. Ha l'incompleta grazia del fanciullo e l'avvizzita grazia del vecchio. È nato vecchio? Oppure non si è mai maturato? Il suo volto non manca di finezza, il naso è graziosamente volto in su, la fronte sfuggente e incavata alle tempie, e agli angoli della bocca sigillata, dalle labbra sottili, bocca che sembra rifiutarsi di gustare i beni terreni, vi è quasi celato un inesplicabile, quasi caparbio sorriso, che potrebbe voler dire: «So tutto meglio di voi», o anche: «Vado fino in fondo, io». [...] Quel volto non è un volto di uomo, la sua mancanza di virilità dà ai lineamenti un'espressione soave e spaventosa nello stesso tempo, che rammenta talvolta un angelo e talvolta una bestia. In questa mancanza di virilità vi è qualcosa di non umano: la gelida beatitudine di un volto sfiorato dalla polare atmosfera dell'assoluto, che conosce una sola cosa che abbia un vero rapporto con la vita: la morte. (da Robespierre, pp. 81-82)

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“A dir il vero, non mi sembrò che avesse la stoffa di un ministro degli Interni. (p. 270)”

Enver Hoxha (1908–1985) politico albanese

I Krusciovani

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“Welles è molto più tragico o d'altro lato molto più comico, molto più leggero, molto truffatore o assolutamente vero, è una dicotomia, è un ossimoro continuo Welles. Non vedo la perfezione della forma, vedo soprattutto un grandissimo giocatore, che gioca fino alla fine, che usa i soldi per giocare ancora, cioè per fare dei film che non potranno che essere a brandelli, oppure che non potranno che essere dei making. […] È inventivo, molto teorico e moderno Welles, è uno che davvero ti può bruciare tutto il cinema in un pomeriggio.”

Enrico Ghezzi (1952) critico cinematografico e scrittore italiano

Variante: Welles è molto più tragico o d'altro lato molto più comico, molto più leggero, molto truffatore o assolutamente vero, è una dicotomia, è un ossimoro continuo Welles. Non vedo la perfezione della forma, vedo soprattutto un grandissimo giocatore, che gioca fino alla fine, che usa i soldi per giocare ancora, cioè per fare dei film che non potranno che essere a brandelli, oppure che non potranno che essere dei making. [... ] È inventivo, molto teorico e moderno Welles, è uno che davvero ti può bruciare tutto il cinema in un pomeriggio.
Origine: Dall'intervista di Alessandro Aniballi e Raffaele Meale, Enrico Ghezzi: "La verità è il primo inganno" http://quinlan.it/2017/01/15/enrico-ghezzi-la-verita-e-il-primo-inganno/, Quinlan.it, 15 gennaio 2017.

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“L'esercito vietnamita non è un vero esercito rivoluzionario: è un esercito corrotto che sfrutta e opprime il popolo. Il popolo non lo sostiene, quindi non può reclutare soldati conformemente ai suoi obbiettivi.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: L'esercito vietnamita non è un vero esercito rivoluzionario: è un esercito corrotto che sfrutta e opprime il popolo. Il popolo non lo sostiene, quindi non può reclutare soldati in accordanza con i suoi obbiettivi.

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“Tutta la conoscenza che può essere estratta dalla sorgente dell'educazione, contribuisce non solo al benessere del genere umano ed alla realizzazione di opere umanitarie, ma è anche un vero e proprio pilastro che sostiene la libertà della terra.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso sulla formazione degli infermieri, 17 ottobre 1957; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“Sapete che il mio gatto ideale ha sempre un enorme topo in bocca, che sta lì lì per sparire – sebbene lo sparire abbia in sé un fascino particolare. È vero che l'ignoto è il bisogno maggiore dell'intelletto, anche se, per questo, nessuno pensa di ringraziare Dio.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

a Louise e Frances Norcross, agosto 1876, 471
Lettere
Variante: Sapete che il mio gatto ideale ha sempre un enorme topo in bocca, che sta lì lì per sparire – sebbene lo sparire abbia in sé un fascino particolare. È vero che l'ignoto è il bisogno maggiore dell'intelletto, anche se, per questo, nessuno pensa di ringraziare Dio. (a no ms. Louise and Frances Norcross, agosto 1876, 471)
Origine: In Le lettere 451-480 http://www.emilydickinson.it/l0451-0480.html, EmilyDickinson.it, traduzione di G. Ierolli.

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“È vero che in Uganda parliamo tante lingue, ma la differenza linguistica non è per niente una difficoltà nell'Uganda unita, e non lo sono neanche le differenze religiose.”

Milton Obote (1925–2005) politico ugandese

Variante: È vero che in Uganda parliamo molte lingue, ma la differenza linguistica non costituisce affatto una difficoltà per l'unità dell'Uganda; e non lo sono neanche le differenze religiose.

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“[Sullo Stile Juventus] Ai miei tempi, la Juve era già un'azienda […]. Per dirti cos'era, e cos'è, la Juve: a 17 anni vincemmo il campionato Juniores, e nell'euforia dei festeggiamenti qualcuno si portò a casa una maglia, cosa vietatissima. Otto anni dopo, quando ero già in prima squadra, un vecchio dirigente delle giovanili mi incontrò in sede e mi disse: "Dì la verità, sei stato tu quella volta, vero?"”

Domenico Marocchino (1957) calciatore italiano

Io non mi ricordavo neppure chi fosse lui, lui si ricordava ancora di quella maglia.
Origine: Citato in Giovanni Egidio, Marocchino, altrochè stile Juve, Bologna sì che sapeva vivere http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/04/11/marocchino-altroche-stile-juve-bologna-si-che.html, la Repubblica, 11 aprile 2003.

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“La nostra conoscenza su noi stessi non deve basarsi sul nostro aspetto, cioè, da come sono i nostri vestiti; non sulle nostre pretese, ma dal nostro vero valore di esseri umani e persone educate. Ciascuno dovrebbe fare sì che faccia almeno una buona azione per la patria e il popolo ogni giorno.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: La nostra conoscenza su noi stessi non deve basarsi sul nostro aspetto, cioè, da come sono i nostri vestiti; non sulle nostre pretese, ma dal nostro vero valore da esseri umani e persone educate. Ciascuno dovrebbe fare sì che faccia almeno una buona azione per la patria e il popolo ogni giorno.

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“Dopo aver visitato le antiche e nobili dimore di Genova e ammirato alcuni quadri fra i quali i tre capolavori di Van Dyck, non rimane da vedere che il Camposanto, il più bizzarro, sorprendente, macabro e comico museo di sculture funebri che vi sia al mondo. Lungo l'immenso quadrilatero corre una galleria, come un chiostro gigantesco aperto su un cortile che accoglie le tombe dei poveri ricoperte da lapidi bianche come neve. Percorrendola, si passa davanti a una processione di borghesi di marmo che piangono i loro morti.
Che mistero! Queste statue testimoniano una grande capacità, un vero talento da parte degli artigiani che le hanno realizzate. La natura dei vestiti, delle camicie, dei pantaloni rivela una lavorazione di fattura stupefacente. Ho visto un abito di amoerro a cui i tagli netti della stoffa davano un aspetto di totale verosimiglianza. Non vi è niente di più irresistibilmente grottesco, mostruosamente ordinario, indegnamente comune di queste persone che piangono gli amati congiunti.
Di chi è la colpa? Dello scultore, che nei lineamenti dei suoi modelli ha visto soltanto la volgarità dei borghesi moderni e non ha saputo trovarvi quel riflesso superiore d'umanità che i pittori fiamminghi hanno colto così bene nei tipi più laidi e plebei della loro razza? Dei borghesi, ai quali il basso livello di civilizzazione democratica ha eroso e cancellato ogni carattere distintivo e ha fatto perdere i segni di originalità di cui ogni classe sociale è sempre stata dotata?
I Genovesi sembrano molto fieri di questo sorprendente museo che disorienta e rende difficile il giudizio.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: La vita errante, pp. 45-46

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“Un anno fa, ho detto nella stessa occasione che negli anni che seguirono la Rivoluzione, l'Iraq giunse decisamente e completamente da un'era all'altra: dall'era della schiavitù, dello sfruttamento, della povertà, dell'arretratezza e della debolezza all'era della libertà, della giustizia, della prosperità, del progresso e della forza.
Questa è l'essenza del trionfo della Rivoluzione – che è la fonte del nostro orgoglio. Il vero valore di questa impresa è straordinariamente messo in luce oggi, in questa grande battaglia in cui combattiamo contro l'aggressione iraniana. L'Iraq ha ottenuto la vittoria in dieci mesi di combattimento eroico contro uno stato aggressivo, la cui popolazione e grandezza sono più di tre volte superiori a quelle dell'Iraq, e la cui potenza militare era fino a poco tempo fa [prima della guerra] considerata fra le più potenti e moderne del mondo.
L'Iraq ha ottenuto la vittoria mentre lottava da solo, senza alcun sostegno da parte d'una grande potenza o gruppo internazionale.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Last year, I said on the same occasion that in the years that followed the Revolution, Iraq had moved decisively and comprehensively from one age to another – from the age of servitude, exploitation, poverty, backwardness and weakness to the age of freedom, justice, prosperity, progress and strength.
This is the essence of the Revolution's achievement – which is the source of our pride. The real value of this achievement is remarkably highlighted today, in this great battle which we are fighting against Iranian aggression. Iraq has achieved victory in ten months of heroic fighting against an aggressive state, whose population and size are more than three times those of Iraq, and whose military power was until recently [before the war] considered among the strongest and most modern in the world.
Iraq has achieved victory while fighting alone, without any support from a great power or an international group.
Variante: Un anno fa, ho detto nella stessa occasione che negli anni che seguirono la Rivoluzione, l'Iraq giunse decisamente e ampiamente da un'era all'altra: dall'era della schiavitù, lo sfruttamento, la povertà, l'arretratezza e la debolezza all'era della libertà, la giustizia, la prosperità, il progresso e la forza.Questa è l'essenza del trionfo della Rivoluzione, la fonte del nostro orgoglio. Il vero valore di questa vittoria è particolarmente ovvia oggi, in questa grande battaglia in cui combattiamo contro l'aggressione iraniana. Iraq ha ottenuto la vittoria in dieci mesi di combattimento eroico contro uno stato aggressivo, la cui popolazione e grandezza sono tre volte superiori a quelle dell'Iraq, e la cui potenza militare era fino a recentemente [prima della guerra] considerata fra le più potenti e moderni del mondo.Iraq ha ottenuto la vittoria mentre lottava da solo, senza alcun sostegno da parte d'una grande potenza o gruppo internazionale.

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“[…] mentre in Europa si stringeva il cerchio degli eserciti alleati intorno alla Germania nazista e nell'Italia settentrionale il preparava l'insurrezione contro gli occupanti nazifascisti, giungeva una precisazione dell'autorità vaticana in prima pagina del giornale della S. Sede, […] la suprema gerarchia ecclesiastica rendeva noto che "i principi e la tendenza della così detta Sinistra Cristiana, nonostante questa sua ultima qualifica, non sono conformi agli insegnamenti della Chiesa e quindi coloro che li promuovono non hanno diritto di parlare come rappresentanti del pensiero cristiano e tanto meno di pretendere che quei cattolici i quali vogliono il vero bene del popolo debbano aderire al movimento." (Capitolo quarto I precedenti dello scioglimento della Sinistra Cristiana, 3. La "avvertenza" del giornale della S. Sede e l'attacco democristiano, p. 131)”

Lorenzo Bedeschi (1915–2006) presbitero, partigiano e storico italiano

Cattolici e comunisti
Variante: [... ] mentre in Europa si stringeva il cerchio degli eserciti alleati intorno alla Germania nazista e nell'Italia settentrionale il partigianato preparava l'insurrezione contro gli occupanti nazifascisti, giungeva una precisazione dell'autorità vaticana in prima pagina del giornale della S. Sede, [... ] la suprema gerarchia ecclesiastica rendeva noto che "i principi e la tendenza della così detta Sinistra Cristiana, nonostante questa sua ultima qualifica, non sono conformi agli insegnamenti della Chiesa e quindi coloro che li promuovono non hanno diritto di parlare come rappresentanti del pensiero cristiano e tanto meno di pretendere che quei cattolici i quali vogliono il vero bene del popolo debbano aderire al movimento." (Capitolo quarto I precedenti dello scioglimento della Sinistra Cristiana, 3. La "avvertenza" del giornale della S. Sede e l'attacco democristiano, p. 131)

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“Dio non è molto indulgente, vero?”

Desperation

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“Sì, sì lasciamgli far: pur troppo è vero, | che per guarir certe testaccie vuote, | il più santo spedale è il cimitero.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Autore: p. 236
Satire, Satira IV, La guerra

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“Emergere da un Abisso, e rientrarci – questa è la Vita, non è vero, Cara? (a Susan Gilbert, tardo 1885, 1024”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere
Variante: Emergere da un Abisso, e rientrarci – questa è la Vita, non è vero, Cara? (a Susan Gilbert Dickinson, tardo 1885, 1024)

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“Per lui mentire è come una seconda natura. […] Trump ha l'abilità di convincere se stesso che ciò che sta dicendo in quel momento è vero, o quasi vero, o per lo meno che debba essere vero.”

Tony Schwartz (1952)

Lying is second nature to him. [...] Trump has the ability to convince himself that whatever he is saying at any given moment is true, or sort of true, or at least ought to be true.

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“Qui in Africa, disponiamo di tutto il necessario per diventare un continente potente, moderno e industrializzato. Gli investigatori dell'Onu hanno recentemente dimostrato che l'Africa, lungi dal disporre di risorse inadeguate, è probabilmente meglio equipaggiata per l'industrializzazione di quasi qualsiasi altra regione del mondo. Le riserve potenziali di minerale ferroso, per esempio, potrebbero durare per circa duemila anni. I depositi di carbone sono stimati a quattromilacinquecento milioni di tonnellate. Si pensa che le riserve petrolifere del Sahara siano pari a quelle della penisola araba. Il gas naturale è abbondante nelle profondità del Sahara. Da quanto risulta la Rhodesia del Nord possiede giacimenti di vanadio secondi per grandezza nel mondo. L'energia idroelettrica potenziale è quasi illimitata. In Ghana disponiamo di riserve di bauxite calcolate a circa duecento milioni di tonnellate. Ho accennato solo a una manciata delle nostre risorse naturali; molti altri dati, ugualmente impressionanti, potrebbero essere forniti. Quando il rilevamento geologico dell'intero continente sarà completato, verranno senza dubbio scoperte nuove immense ricchezze. Il vero motivo della lentezza dello sviluppo industriale in Africa sta nella politica del periodo coloniale. Praticamente tutte le nostre risorse naturali, per tacere del commercio, la navigazione, la finanza, l'edilizia e così via, caddero e rimangono tuttora nelle mani di stranieri intenti ad arricchire gli investitori stranieri, e a frenare l'iniziativa economica locale.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Africa Must Unite

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“Il vero genio si accontenta del proprio mondo. (la nipote dello scienziato: XXI; p. 253)”

La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Il paese delle meraviglie

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“Se vuoi fare una cosa buona, cercati un vero amico. Se vuoi farne una esemplare, diventa un vero amico.”

Dal libro "Ho buttato tutto ciò che potevo per fare più spazio al cuore" di Ferruccio Parrinello - Edizioni Scripsi - 2015

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“Se non è vero, è molto ben trovato.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano
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“Gli è ben vero che si dice Tu imparerai per un'altra volta: questo non vale perchè la vien sempre con modi diversi e non mai immaginati.”

Benvenuto Cellini (1500–1571) scultore, orafo e scrittore italiano

http://books.google.com/books?id=AIEOAAAAQAAJ&q=%22Gli+%C3%A8+ben+vero+che+si+dice+Tu+imparerai+per+un'altra+volta+questo+non+vale+perch%C3%A8+la+vien+sempre+con+modi+diversi+e+non+mai+immaginati%22&pg=PA181#v=onepage

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