Frasi su arbitro
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“L'uso in balia del quale sono l'arbitrio e la legge e la norma del parlare.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

71-72

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“Di questi tempi non si può più parlare con gli arbitri. Se dici qualcosa ti ammoniscono, se non dici nulla ti espellono per l'insolenza di tacere.”

Jack Charlton (1935) allenatore di calcio e ex calciatore inglese

Origine: Citato in Il libro delle liste sul calcio.

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“Giudice finalmente, | arbitro in terra del bene e del male.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Un giudice, n.° 3

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“[Dopo aver insultato un arbitro durante una partita dei Lakers] Pago un sacco di soldi per quella poltrona e l'Nba non può certo dirmi quando è il momento di stare zitto o di mettermi a sedere.”

Jack Nicholson (1937) attore statunitense

Origine: Citato in Riccardo Romani, Jack Nicholson ultrà ferma il basket Usa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/11/Jack_Nicholson_ultra_ferma_basket_co_0_030511053.shtml, Corriere della Sera, 11 febbraio 2003.

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“[Sugli arbitri] Fra cinque anni non ce ne sarà più uno in giro. Ditemi: a cosa diavolo servono con il replay elettronico? Sarebbe più interessante se ad arbitrare fossero gli stessi giocatori. Poi, se l'avversario non è d'accordo con la tua chiamata, può sempre chiedere l'intervento della moviola.”

John McEnroe (1959) tennista statunitense

Origine: Citato in Stefano Semeraro, McEnroe: "Aboliamo gli arbitri" http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=119&ID_articolo=227&ID_sezione=263, La Stampa, 18 luglio 2011.

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“[Dopo che Jack Nicholson insultato un arbitro durante una partita] Ho appena visto il film Anger Management e giuro che per un istante ho creduto di rivederlo. Insomma, Jack sembrava davvero che recitasse.”

Kobe Bryant (1978–2020) cestista statunitense

Origine: Citato in Riccardo Romani, Jack Nicholson ultrà ferma il basket Usa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/11/Jack_Nicholson_ultra_ferma_basket_co_0_030511053.shtml, Corriere della Sera, 11 febbraio 2003.

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“Possibile che per gli arbitri quelle urla [durante gli scambi] non possano valere come palla disturbata? Io se fossi in loro interverrei.”

Chris Evert (1954) tennista statunitense

Origine: Citata in Alessandro Mastroluca, Sharapova: gruntometro ok ma solo per le nuove tenniste http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/10/01/780196-sharapova_gruntometro.shtml, Ubitennis.com, 1° ottobre 2012.

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“Alla mostra del cinema di Roma, Sean Connery ha raccontato di un lontano incontro di tennis con Nicola Pietrangeli. Si ricordava perfino il nome dell'arbitro: Numa Pompilio.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

15 ottobre 2006 http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/ottobre/15/ROMPI_PALLONE_ga_3_061015001.shtml

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“[Sugli arbitri e i supervisor] Questa gente fa tutto il possibile per tener lontano l'intrattenimento, ma sta trascinando questo nostro splendido sport nel ridicolo. Bisogna assolutamente che cambi. E spero che succeda molto in fretta perché di anno in anno si peggiora sempre di più.”

Marat Safin (1980) tennista e dirigente sportivo russo

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Safin l'incorreggibile genio http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/maggio/29/Safin_incorreggibile_genio_ga_10_0405299937.shtml, Gazzetta dello Sport, 29 maggio 2004.

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“[Sulle polemiche arbitrali] In Italia le polemiche arbitrali ci saranno sempre. Facile giudicare seduti in poltrona da casa, in una frazione di secondo non è facile decidere. Poi chi vince viene sempre attaccato. Accadeva al Milan di Sacchi, all'Inter di Mancini e alla Juve. Dobbiamo imparare ad accettare gli errori degli arbitri. Certi giudizi di alcuni presidenti sono commenti da bar…”

Massimo Bonini (1959) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore sammarinese

Origine: Citato da Nicolò Schira, ESCLUSIVA TJ - Bonini: "Vidal l'unico indispensabile. In Italia chi vince dà fastidio, ma certi presidenti fanno chiacchiere da bar" http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=115560, tuttojuve.com, 30 ottobre 2012.

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“Il mio problema è che in ogni partita ho 5 avversari: l'arbitro, la folla, i raccattapalle, il campo e me stesso. Non c'è da meravigliarsi se a volte la mia mente vaga.”

Goran Ivanišević (1971) tennista croato

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/26/107326-citazioni_bordo_campo_giugno.shtml, Ubitennis.com, giugno 2008.

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“Non è la prima volta che la mia squadra viene fortemente penalizzata dalle decisioni del direttore di gara. Perché non istituire una classifica dedicata agli arbitri? Facciamo votare tutti gli allenatori della Premier League e alla fine della stagione avremo una graduatoria di gradimento. Gli ultimi tre della lista "retrocedono" a dirigere nelle serie minori, come accade ai club. Sarebbe più equo.”

Tony Pulis (1958) allenatore di calcio e ex calciatore gallese

Origine: Citato in Stefano Cantalupi, Replay: 100 per cento estero. Werder e Benfica, che batoste http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/08-11-2010/replay-100-cento-estero-711746541665.shtml, Gazzetta.it, 8 novembre 2011.

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“Dio onnipotente creò l'uomo senza peccato, retto, con arbitrio libero e lo pose nel paradiso.”

Papa Leone IV (790–855) 103° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Sinodo di Quercy, 621

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“Abbiamo perso la libertà dell'arbitrio nel primo uomo e l'abbiamo di nuovo ricevuta mediante Cristo.”

Papa Leone IV (790–855) 103° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Sinodo di Quercy, 622

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“Qualsiasi cosa che abbia un cervello abbastanza complesso da usare il linguaggio in modo spiritoso o creativo deve per forza avere autocoscienza e libero arbitrio.”

Philip José Farmer (1918–2009) scrittore e autore di fantascienza statunitense

Origine: Venere sulla conchiglia, p. 114

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“È tutto giallo: l'arbitro è vestito di giallo, ha tirato fuori un cartellino giallo e siccome non si sa perché, questo è un giallo.”

José Altafini (1938) calciatore brasiliano

Origine: Citato in Luca Bottura, Il giallo delle battute di Altafini https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/20/giallo_delle_battute_altafini_co_9_081020072.shtml, Corriere della Sera, 20 ottobre 2008.

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“L'arbitro è un po' magistrato e un po' sacerdote.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

“Io credo che la posizione di Buffon sia totalmente da giustificare e comprendere. Lui è pagato per giocare, è pagato soltanto per fare il risultato sul campo. Ci sono gli arbitri, i guardialinee, il quarto uomo, eccetera che possono decidere se una cosa è regolare o non regolare, corretta o non corretta. Quindi io giustifico perfettamente Buffon, come giustifico, tanto per toccare la mia professione, un avvocato che pur magari a conoscenza della responsibilità del proprio cliente lo difende cercando di utilizzare gli strumenti che la legge gli consente.”

Maurizio Paniz (1948) avvocato e politico italiano

dalla trasmissione radiofonica alla puntata del La Zanzara, Radio24, 27 febbraio 2012 http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=palermo-notav-lega-nord-primarie-pd-buffon-mills-berlusconi-prescrizioni; citato in Alessandro Gilioli, Piovono rane, Coming out http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/28/coming-out/, Espresso.it, 28 febbraio 2012

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“Le scorrettezze di Couto sono così solari, così facili e belle da fischiare, che se fossi un arbitro gli darei una medaglia.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano

Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2113 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2113. ISBN 8880898620

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“Bettega aveva i capelli grigi quando giocava, oggi li ha bianchi. Avrebbe dovuto imparare a essere più prudente quando si parla di altri e di arbitri.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano

Origine: Roberto Bettega si lamentò dell'arbitraggio di Sándor Puhl nella finale della Coppa dei Campioni 1996-1997 Borussia Dortmund-Juventus a Monaco di Baviera, vinta dai tedeschi per 3-1.

“Tre cartellini gialli, 43 falli: 22 fischiati contro l'Argentina, 21 contro l'Inghilterra. Detta così sembra facile. Il fatto è che bisogna saperla rendere facile una partita come Argentina-Inghilterra, con tutto quel che si portava dietro, dalla mano de dios dell'86 alla sceneggiata di Simeone del '98 e sullo sfondo tutto il resto che sappiamo. Il fatto è anche che quell'unico fischio di differenza è proprio quello che la differenza l'ha fatta, quando mancava poco più di un minuto alla fine del primo tempo. Pure, non ci ha pensato un istante il nostro Collina. Piazzato, tanto per cambiare, in posizione ideale per decidere, Collina ha visto la gamba di Pochettino alzarsi d'istinto per intercettare quella di Owen. […] Non ha azzeccato soltanto quel fischio, Collina. Ha indovinato anche gli altri quarantadue, così come i tre cartellini: uno a Batistuta per aver lasciato il piede su Cole che rinviava, subito in avvio, per far capire che aria tirava, uno allo stesso Cole per sgambetto su Ortega, uno a Heskey per aver allontanato il pallone fingendo di non aver udito il fischio. Dopo tanti dilettanti allo sbaraglio con l'hobby dell'arbitraggio, finalmente un fuoriclasse del fischietto, non a caso reputato il migliore del mondo. Mica per altro. Per la disinvoltura con cui riesce a rendere facili le partite difficili, quale certamente era questa di Sapporo. Come era successo ad Agnolin al Mondiale messicano dell'86, quando aveva domato da par suo un'Argentina-Uruguay ben più avvelenata della sfida di ieri. E come non era invece accaduto a Gonella, unico arbitro italiano a dirigere una finale nella storia dei Mondiali, in Argentina-Olanda del '78, al cospetto dei generali padroni di casa. E se in Italia, Collina non gode della stessa reputazione che lo accompagna nel resto del mondo, non è soltanto perché da noi restano più gettonati gli arbitri che sanno essere deboli con i forti e forti con i deboli. È anche perché, per evadere dalla routine di indiscutibile primo della classe, Collina coltiva il ben noto vezzo, tra tante partite difficili che riesce a rendere facili, di renderne di tanto in tanto difficile una che sarebbe facile.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

8 giugno 2002

“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

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“E io tiro fuori sempre quell'episodio quando si parla della nostra vigliacca partita di quattro anni fa con la modesta Corea, padrona di casa, che ci costò l'eliminazione. L'Italia doveva far quattro gol, anziché prendersela con l'arbitro Moreno.”

Candido Cannavò (1930–2009) giornalista italiano

da Cannavò: "quanti aiuti casalinghi, ma il mondiale Non si vince con gli arbitri" http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/giugno/03/Cannavo_quanti_aiuti_casalinghi_mondiale_sw_0_060603023.shtml, Gazzetta dello sport, 3 giugno 2006

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“[Michelangelo Merisi da Caravaggio] Dalle esperienze luministiche dei suoi precursori, fra cui erano anche quel Lotto che il Lomazzo […] chiama "maestro del dare il lume" e quel Savoldo in cui il Pino esalta "le ingegnose descrittioni dell'oscurità", il Caravaggio scopre "la forma delle ombre": uno stile dove il lume, non più asservito, finalmente, alla definizione plastica dei corpi su cui incide, è anzi arbitro coll'ombra seguace della loro esistenza stessa. Il principio era per la prima volta immateriale; non di corpo ma di sostanza; esterno ed ambiente all'uomo, non schiavo dell'uomo […] Che cosa importasse questo nuovo stile nei confronti col Rinascimento ch'era invece partito dall'uomo, e vi aveva sopra edificato una superba mole antropocentrica, cui anche la luce era anodina servente, è facile intendere. All'artificio, al simbolo drammatico dello stile attendeva ora il lume medesimo, non l'idea che l'uomo poteva aver formato di se stesso. Ma quando in un battito del lume una cosa assommasse, e poiché non era più luogo a preordinarla nella forma, nel disegno, nel costume, e neppure nella rarità del colore, essa non poteva sortire che terribilmente naturale. Il dirompersi delle tenebre rilevava l'accaduto e nient'altro che l'accaduto; donde la sua inesorabile naturalezza e la sua inevitabile varietà, la sua incapacità di "scelta". Uomini, oggetti, paesi, ogni cosa sullo stesso piano di costume, non in una scala gerarchica di degnità…”

Roberto Longhi (1890–1970) storico dell'arte italiano

da Quesiti caravaggeschi, "Pinacotheca", 1928-1929; citato in Caravaggio, pp. 186-187

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“Sono assolutamente contrario, la moviola in campo uccide il calcio. Ma la mia sarà una battaglia persa. Siamo destinati alla minoranza, e sarà la fine. I droni sostituiranno l'arbitro. Pensate a una gara in cui il gioco venga fermato ogni 10'. Andremo a rivedere tutte le azioni e gli arbitri non si prenderanno più responsabilità. Noi, con Collina, facciamo un lavoro capillare sugli arbitri. Abbiamo aggiunto 4 occhi in campo. Il gioco ha bisogno di fluidità, oppure trasformiamolo in Playstation.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

da un'intervista alla Gazzetta dello Sport; citato in Platini a Gazzetta: "Sudditanza di chi non vince, Pogba buon centrocampista, sulla moviola e Tavecchio..." http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/platini-a-gazzetta-sudditanza-di-chi-non-vince-pogba-buon-centrocampista-sulla-moviola-e-tavecchio-209108, Tuttojuve.com, 22 ottobre 2014

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“Noi in campo ci accorgiamo subito quando un direttore di gara è sereno. In questo modo siamo tutti più garantiti. Se un arbitro è sereno in campo uno accetta anche un errore.”

Rafael Benítez (1960) allenatore di calcio e ex calciatore spagnolo

Origine: Dall'intervista di Giovanni Aruta, Benitez: "Il livello degli arbitri in Italia è molto alto", L'Arbitro, giugno 2014, p. 36.

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“Ben vengano arbitri non bravissimi ma almeno umili ed educati. Quello che più dà fastidio è il loro essere protagonisti in un mondo dove dovrebbero essere il più invisibili possibile.”

Michele Criscitiello (1983) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Giocano tutti per la Juventus. Gennaio, mese della verità per tutti. Traballa l'impero di Lotito. Ecco il nuovo Presidente della Lega Pro! Samp, una società alla deriva. In B, arbitri allo sbando... http://www.tuttomercatoweb.com/editoriale/giocano-tutti-per-la-juventus-gennaio-mese-della-verita-per-tutti-traballa-l-impero-di-lotito-ecco-il-nuovo-presidente-della-lega-pro-samp-una-societa-763463, Tuttomercatoweb.com, 7 dicembre 2015.

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“Io propugno la Pace, ma non la pace ad ogni costo. Chiedo il disarmo parziale, ma a condizione che un Tribunale d'arbitrato salvaguardi, con l'autorità dovuta, il diritto dei Popoli contro l'arbitrio dei Potenti. […] I popoli devono conservare almeno la libertà di poter pregare il loro Dio, di cantare e giurare nella loro lingua materna.”

Stefano Turr (1825–1908) militare e politico ungherese

Origine: Da La paix et le droit. Choses polonaises, L'Écho de la Méditerranée, 16 febbraio 1902; citato in Pasquale Fornaro, István Türr: una biografia politica, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2004, [//books.google.it/books?id=rI975L2mAuQC&pg=PA5 p. 5]. ISBN 88-498-1028-8

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