Frasi su articolo
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“Se le droghe fossero state depenalizzate diciassette anni fa, il crack non sarebbe mai stato inventato. Invece è stato creato perché l'alto costo delle droghe ha reso proficuo fornirne una più economica.”

Milton Friedman (1912–2006) economista statunitense

da un articolo nel Wall Street Journal, 7 settembre 1989
Origine: Citato in Andrew Weil e Winifred Rosen, Dal cioccolato alla morfina. Tutto quello che dovete sapere sulle sostanze che alterano la mente, traduzione di Fabio Bernabei, Arcana, Roma, 2007, p. 60.

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“… BOSWELL. «Quando venni a trovarvi, pensavo di vedere un grandissimo ma cattivissimo uomo». VOLTAIRE. «Siete molto sincero». BOSWELL. «Sì, ma la stessa [sincerità] mi fa confessare che ho trovato il contrario. Solo il vostro Dictionnaire philosophique [mi turba]. Per esempio. Âme, l'Anima…». VOLTAIRE. «Quello è un buon articolo». BOSWELL. «No. Scusate. Non è [l'immortalità] un'idea piacevole? Non è più nobile?». VOLTAIRE. «Sì. Voi avete il noblie desiderio di essere il Re d'Europa. [Dite] "Lo desidero, e chiedo la vostra protezione [per continuare a desiderarlo]". Ma non è probabile». BOSWELL. «No. Ma se non può essere in un modo, non è detto che non possa essere nell'altro. [Come Catone, diciamo] "Dev'essere così", finché [arriviamo a possedere] l'immortalità». VOLTAIRE. «Ma prima di dire che quest'anima esisterà, dobbiamo sapere che cosa sia. Io non conosco la causa. Non posso giudicare. Non posso essere un giudice. Cicerone dice, potius optandum quam probandum. Noi siamo esseri ignoranti. Siamo gli zimbelli della Provvidenza. Io sono il povero Punch». BOSWELL. «Non vorreste che vi fossero pubbliche funzioni?». VOLTAIRE. «Sì, con tutto il cuore. Riuniamoci quattro volte all'anno in un gran tempio con musica, e ringraziamo Dio di tutti i suoi doni. V'è un solo sole. V'è un solo Dio. Vi sia una sola religione. Allora tutti gli uomini saranno fratelli». BOSWELL. «Potrò scrivervi in inglese, e voi mi risponderete?»”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

VOLTAIRE. «Sì. Addio».
Origine: Citato in James Boswell, Visita a Rousseau e a Voltaire, traduzione di Bruno Fonzi, Adelphi, 1973, pp. 108-109.

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“È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Giosuè Carducci

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“Il tumulto e l'andirivieni quotidiano rendono Napoli una città popolata e piena di vita come Parigi.”

Donatien Alphonse François de Sade (1740–1814) scrittore, filosofo e poeta francese

citato in Vincenzo Russo, Napoli e Parigi, le vere capitali, napule. org, 29 dicembre 2011; traduzione dall'articolo di Marco Cesario, NAPLES, PARIS, THE TRUE CAPITALS, ANSAMed, 2007

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“Avrei preferito il ferro, ma andrà bene anche il bronzo. Non arrugginisce. E spero che questa volta, rimanga la testa.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

nell'articolo "Statue of Margaret Thatcher Unveiled" della "Associated Press", 22 febbraio 2007
I might have preferred iron, but bronze will do. It won't rust. And, this time I hope, the head will stay on.
Post-premiership
Origine: Sulla inaugurazione di una statua in suo onore ai membri della Camera dei Comuni. Una precedente statua di marmo della Baronessa Thatcher era stata decapitata nel 2002 http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/2091200.stm.

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“Un giorno verrà il dio del metallo e tutti lo riconosceranno perché le sue unghie saranno plettri.”

Richard Benson (1955) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e chitarrista italiano

citato in Chiara Barzini, Richard Benson Story http://xl.repubblica.it/dettaglio/65361, Repubblica XL

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“È un comportamento anomalo, una persona normale tradisce la moglie. Se non lo fa è perché si sente inferiore.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

intervista di Andrea Greco, Articolo http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-17964.htm A, 13 agosto 2010
Da interviste

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“[Art. 29] Certe vestali della difesa dell'intangibilità della costituzione dovrebbero vergognarsi di non difendere l'unico articolo che va difeso veramente.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Citato in Paride Travaglini, Il presidente Casini nelle Marche http://www.ilquotidiano.it/articoli/index.cfm?ida=53549, ilQuotidiano.it, 19 marzo 2006.

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“[Sulla sentenza in primo grado e la polarizzazione dello Scandalo del calcio italiano del 2006 a Napoli, nel 2011] […] L'Inter e i suoi tifosi vivono questa sentenza come una vittoria: ladroni gli juventini di quel ciclo trionfale, sconfitti ma onesti e rivalutati dalle sentenze gli interisti, rimuovendo la montagna di telefonate colpevolizzanti uscite fuori negli ultimi tre anni per cui mesi fa lo stesso Procuratore Federale Palazzi, il Torquemada del 2006, aveva prescritto l'Inter dicendone però il peggio. Curioso: Palazzi va bene o male a sentenze alterne, il tifo è fatto così. Fossero stati assolti a Napoli Moggi e co. […], sarebbe stata festeggiata come una vittoria della Juve contro l'Inter. E questo tifo si è riverberato su giornali e su giornalisti. Dio solo sa, e chi mi segue su Il Fatto quotidiano può verificarlo, la fatica e l'avversione che mi è costata una battaglia per la verità sull'argomento, dopo trent'anni passati anche a focalizzare il marcio del pallone mentre altri erano occupati magari a prendere soldi o regali oppure anagraficamente le merendine. C'è gente che rilutta o recalcitra a prendere atto non della santità di Moggi, per carità di Dio, ma del reale stato degradato del calcio italiano: è più facile sparare su Lucky o Licio Moggi –come lo chiamavo al tempo del suo potere, articoli e libri alla mano– che chiamare in causa le istituzioni sportive. (citato in [http://notizie.tiscali.it/opinioni/Beha/2130/articoli/La-presa-per-i-fondelli-di-Calciopoli-tutto-ridotto-al-tifo-per-Inter-e-Juventus-con-il-concorso-dei-media.html "La presa”

Oliviero Beha (1949–2017) giornalista, scrittore e saggista italiano

per i fondelli) di Calciopoli: tutto ridotto al tifo per Inter e Juventus, con il concorso dei media"], Notizie.tiscali.it, 12 novembre 2011

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“Lo chiamano sciopero senza nemmeno saper cosa significa la parola, mentre in realtà è una serrata. Atteggiamento vergognoso di presidenti che ormai vogliono impadronirsi del calcio dopo averlo spolpato fino all'osso. Gente come Lotito, Preziosi o Galliani, gente che in altri paesi non avrebbero nemmeno diritto a entrare in uno stadio perché interdetta dai pubblici uffici, perché ha comprato le partite o ha fatto retrocedere la propria squadra per immoralità, vuol far credere che la colpa sia dei calciatori. […] In realtà i presidenti vogliono un ritorno al vincolo e mascherano questa loro volontà con dichiarazioni ai loro giornali e alle loro televisioni che vogliono far passare i calciatori come miliardari viziati. L'articolo 7 non riguarda i cento giocatori di Serie A che guadagnano milioni, ma riguarda soprattutto le migliaia di calciatori che dalla B in giù non vengono pagati e sono trattati come carne da macello. I miliardari viziati sono i presidenti, non certo i calciatori che producono reddito e nessun contratto, per quel che se ne sa, è stato firmato con la costrizione. […] È una serrata bella e buona, non uno sciopero. Basta pensarci un po' per capire…”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da Hanno ragione i calciatori. Non è uno sciopero ma una serrata vergognosa di quei presidenti che hanno sfruttato e spolpato il calcio fino all'osso http://www.francorossi.com/2011/08/hanno-ragione-i-calciatori-non-e-uno-sciopero-ma-una-serrata-vergognosa-di-quei-presidenti-che-hanno-sfruttato-e-spolpato-il-calcio-fino-allosso-la-lega-vuole-sbarazzarsi-della-federaz/, Francorossi.com, 26 agosto 2011.

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“Saltano gli atleti, gli ostacoli, le corse, le borse, i governi, i sistemi, le vocali, gli articoli della Costituzione, gli ideali.”

Raf (1959) cantautore italiano

da Salta più in alto
Passeggeri distratti

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“Gli articoli contro la pace sono stati scritti con penne fatte dello stesso acciaio dei cannoni e dei proiettili.”

Aristide Briand (1862–1932) politico e diplomatico francese

citato in la lettura, dicembre 1977, p. 13

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“Lei, De Bonis, ha detto che Andreotti e Hitler andranno all'inferno, Togliatti andrà in paradiso, l'ha fatto per farsi pubblicare da Walter Veltroni questo bell'articolo su l'Unità? (Da Prima che sia Troppo Tardi”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

San Marino RTV – del 3 maggio 1996) http://www.youtube.com/watch?v=2Yo2rCvEDMY.
Prima che sia troppo tardi – San Marino RTV –

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“La nostra chiesa si chiama Santa Maria Buffetti, in onore della prestigiosa catena di articoli per ufficio.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

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Giù al nord

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“A proposito di Wikipedia, caro Magini, posso dirle soltanto che questa enciclopedia online è uno dei frutti più sorprendenti della grande rivoluzione che il computer personale e Internet hanno provocato nel campo della comunicazione. In un articolo pubblicato dal settimanale Mondo del 13 luglio, Andrea Turi ricorda che la parola "wiki" viene dal linguaggio parlato nelle isole Hawaii e significa "rapido". La parola allude alla rapidità con cui le informazioni appaiono sullo schermo, ma vale anche per il suo straordinario sviluppo in pochi anni. È nata in inglese il 15 gennaio 2001, ma sono bastati soltanto quattro mesi perché venissero create 13 edizioni fra cui una italiana. Oggi il suo sito è uno dei dieci più frequentati nel mondo e registra ogni sei mesi circa sei miliardi di accessi. È una enciclopedia in cui tutti possono scrivere e a cui tutti possono attingere. Si compone di circa sette milioni di voci (poco meno di 350.000 in italiano) ed è scritta in circa 250 lingue da uno stuolo di collaboratori anonimi, curiosi, appassionati di temi particolari e ansiosi di gettare le loro informazioni nel grande mondo della rete. Insomma Wikipedia è una cattedrale che cresce spontaneamente, senza disegni e architetti grazie alla collaborazione di parecchie migliaia di muratori volontari. È inevitabile, in queste condizioni, che qualche colonna sia sghemba, qualche arco mal calcolato, qualche pietra difettosa, qualche prospettiva ingannevole. Ma gli errori ideologici, le sviste e i partiti presi non mi impediranno di continuare a consultarla. Raccomando ai lettori di fare altrettanto con il tradizionale ammonimento che accompagna le buone medicine: usare con cautela.”

Sergio Romano (1929) storico, scrittore e giornalista italiano

da Come insegnare il friulano e leggere Wikipedia http://www.corriere.it/solferino/romano/07-09-25/01.spm, 25 settembre 2007
Lettere al Corriere, Corriere della Sera
Origine: Rispondendo a un lettore preoccupato dell'attendibilità di Wikipedia, il quale citava una versione vandalizzata della voce Sergio Romano contenente opinioni personali e accuse di fascismo.

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“E quali i temi con i quali cimentarsi per l'auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati? Comincio con l'indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d'iniziativa economica privata. Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall'acqua come bene comune: l'Italia è l'epicentro di un largo movimento, che ha visto ventisette milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell'acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all'origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles. Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l'inquietante tentativo di cancellare l'articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto "Cresci Italia", ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica "costituzionale."”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano

Questa è l'altra politica. E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l'azione politica.
Origine: Dall'articolo, L'antipolitica o l'altrapolitica? http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2012/03/01/news/l_antipolitica_o_l_altrapolitica_-30736191/?ref=search, la Repubblica, 1 marzo 2012.

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“In somma l'anarchia avea già spenta nei siciliani ogni ricordanza degli articoli più importanti del lor dritto pubblico, e fatta già perdere la tradizione delle loro antiche usanze.”

Rosario Gregorio (1753–1809) storico italiano

V, 4
Considerazioni sopra la storia di Sicilia dai tempi Normanni sino ai presenti, Libro 5

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“Mi sono più volte lamentato del fatto che la nostra stessa carta fondamentale, la Costituzione, dia all'impresa pochissimo spazio, circondandola di vincoli. Basti guardare la formulazione dell'articolo 41, che vi invito a rileggere, che risente delle implicazioni sovietiche che fanno riferimento proprio alla cultura e alla costituzione sovietica da parte dei padri che hanno scritto la Costituzione.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2003
Origine: Citato in Gianluca Luzi, Un'impronta sovietica nella nostra Costituzione http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/04/13/un-impronta-sovietica-nella-nostra-costituzione.html, la Repubblica, 13 aprile 2003, p. 32.

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“Signor Presidente, stiamo andando ad approvare un provvedimento che è sicuramente dannoso per la gente perbene, in quanto soprattutto l'articolo 1, sulle pene detentive non carcerarie, dovrebbe essere assolutamente soppresso. Il Governo, in maniera inspiegabile, ci sta vendendo questo provvedimento come la soluzione ad un problema reale, quello del sovraffollamento delle carceri: si tratta in realtà di una soluzione assolutamente fasulla, e il Governo sta mascherando un vero e proprio indulto tramite l'approvazione di questo provvedimento, che definire vergognoso è poco. Noi riteniamo quindi che tutto il provvedimento in sé, ma soprattutto l'articolo 1 debba essere soppresso: per una questione di giustizia verso chi è stato vittima di questi reati, che altrimenti andrebbero quasi condonati attraverso l'approvazione di questa proposta.”

Stefano Borghesi (1977) politico italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 44 del 2 luglio 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0044/stenografico.pdf – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A). Roma, 2 luglio 2013.

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“La democrazia è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Oggi, 11 ottobre 2000.

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“Quando mi viene in mente un bell'aforisma, lo metto in conto a Montesquieu, od a La Rochefoucauld. Non si sono mai lamentati.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Luigi Mascheroni, Mai dette, ma le ripetiamo sempre. Ecco le frasi fantasma della storia http://www.ilgiornale.it/news/mai-dette-ripetiamo-sempre-ecco-frasi-fantasma-storia.html, il Giornale, 21 marzo 2009, p. 22.

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“Berlusconi ha straordinarie qualità di imprenditore – coraggio, fantasia, forza di lavoro – che gli hanno valso il successo in tutti i campi in cui si è cimentato. Una sola cosa non gli riesce di fare, il presidente di una società di calcio.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Da Ora Montanelli critica Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/20/ora-montanelli-critica-berlusconi.html, la Repubblica, 20 gennaio 1987.

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“Non mi si portino i soliti argomenti astratti, tipo la sacralità della vita: nessuno contesta il diritto di ognuno a disporre della sua vita, non vedo perché gli si debba contestare il diritto a scegliere la propria morte.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Enrico Bonerandi, Montanelli: pronto a morire http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/13/montanelli-pronto-morire.html, la Repubblica, 13 dicembre 2000, p. 36.

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“Dicono che De Mita sia un intellettuale della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c'entri la Grecia…”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Liberazione, 22 febbraio 2008.

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“In Italia si può cambiare soltanto la Costituzione. Il resto rimane com'è.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Dall'articolo di Polaczek, Teile und sende, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 15 agosto 1996, p. 29.

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“[Ferdinando Petruccelli della Gattina] Era un meraviglioso giornalista. I suoi articoli non annoiavano mai, interessavano sempre.”

Luigi Capuana (1839–1915) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

da Libri e teatro, Giannotta, 1892, p. 193

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“Gli Assi hanno origine più remota: furono gli studenti adolescenti della scuola Cavalli e Conti, che, ottenuto l'appoggio della Ymca, allora a Milano, cominciarono gli allenamenti alla Malpensa e a Monza.”

Arrigo Muggiani (1889–1973) cestista, allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo italiano

dall'articolo apparso ne Lo Sport Illustrato, 1° gennaio 1922; citato in Mario Arceri e Valerio Bianchini, La leggenda del basket, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2004, p. 139

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“[Sull'approvazione da parte del Consiglio comunale del registro delle "unioni di fatto"] Stiamo scrivendo una pagina storica. È un messaggio molto importante dalla città che è culla della civiltà giuridica in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione.”

Luigi de Magistris (1967) politico ed ex magistrato italiano

citato in Napoli, via libera alle unioni civili De Magistris: "Pagina storica" http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/02/13/news/via_libera_alle_unioni_civili_de_magistris_pagina_storica-29810962/, napoli.repubblica.it, 27 giugno 2012