Frasi su caso
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“Un monarca fiacco e astuto, calvo e bellimbusto, scansafatiche, per caso sfiorato dalla gloria, su di noi regnava allora.”

Alexander Sergejevič Puškin (1799–1837) poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo

cap. X, st. I
Evgénij Onégin

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“I matrimoni di interesse sarebbero i più felici. In tal caso rinuncio alla felicità.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La tortura delle mosche

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“Il potere dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce in fretta.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La provincia dell'uomo

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“C'è una donna in ogni caso; appena mi portano un rapporto, io dico: "Cherchez la femme."”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

(da I Mohicani di Parigi, 1854; vedi anche la voce in Wikipedia)
Il y a une femme dans toutes les affaires; aussitôt qu'on me fait un rapport, je dis: Cherchez la femme!.
Citazioni di Alexandre Dumas

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“Vi sono circostanze in cui l'aborto è necessario. Lo so bene. Quando un genitore è nero e l'altro è bianco. Oppure in caso di stupro.”

Richard Nixon (1913–1994) 37º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Da una conversazione desecretata dei primi mesi del 1973; citato in Christopher Hitchens, Quando l'America era in mano a un presidente razzista https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/luglio/05/Quando_America_era_mano_presidente_co_8_090705022.shtml, Corriere della Sera, 5 luglio 2009.

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“È strano, ma l'esempio che mi viene in mente è quello di un libro intitolato L'uomo che fu Giovedì. Era una sciocchezzuola un po' melodrammatica, pure conteneva una sua particolare teoria: un gruppo degli ultimi sostenitori di un ordine civile, lottano contro quello che, apparentemente, appare come un mondo in preda all'anarchia e scoprono, infine, che il misterioso capo degli anarchici è anche a capo dell'ordine costituito, la stessa creatura fiabesca che gli era apparsa piuttosto come l'orco di una pantomima. Soluzione logica (o folle) che ha indotto molti ad arguire che, in questo essere dalla natura ambigua, dovesse leggersi la descrizione della divinità, e il mio libro godette anche di un temporaneo rispetto tra coloro che amano questo tipo di intepretazione. L'errore era dovuto semplicemente al fatto che avevano letto il libro, ma non il titolo. Nel mio caso, veramente, si trattava di un sottotitolo. Il libro si chiamava L'uomo che fu Giovedì. Storia di un incubo. Non era inteso come la descrizione del mondo qual era o come io pensavo che fosse, anche quando i miei pensieri erano molto più incerti di quanto non siano ora. Era la descrizione del mondo di dubbi, di disordine e di disperazione del quale parlavano i pessimisti a quell'epoca, ma con un barlume di speranza posto proprio nell'alternativa insita in quel dubbio che anche i pessimisti, a tratti, avvertivano.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

dall' Illustrated London News del 13 giugno 1936; citato alla p. 173 de L'uomo che fu Giovedì, Arnoldo Mondadori Editore, traduzione di Luciana Crepax

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“[Dopo aver realizzato 60 punti contro i Lakers di Bryant] Ci tenevo a fare bella figura davanti ai miei amici. In caso contrario, temevo che i compagni pensassero che avessi fatto tardi la notte prima della partita. Invece sono rimasto chiuso nella mia camera d'albergo a giocare alla Playstation.”

Gilbert Arenas (1982) cestista statunitense

Origine: Citato in Massimo Oriani, Arenas batte Kobe 60-45: che show! http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/dicembre/19/Arenas_batte_Kobe_che_show_ga_10_061219014.shtml, Gazzetta dello Sport, 19 dicembre 2009.

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“È difficile che rifletta sulle incertezze del caso, colui che mai è stato abbandonato dalla fortuna.”

Annibale: XXX, 30; 1997
Non temere incerta casuum reputat quem fortuna nunquam decepit.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“L'idea del copyright non esisteva in tempi antichi, quando gli autori copiavano estesamente altri autori in opere non narrative. Questa pratica era utile, ed è il solo modo attraverso cui almeno parte del lavoro di alcuni autori è sopravvissuto. La legislazione sul copyright fu creata espressamente per incoraggiare l'originalità. Nel campo per cui fu inventata, cioè i libri, che potevano essere copiati a basso costo solo con apparecchiature tipografiche, non fece molto danno e non pose ostacoli alla maggior parte dei lettori.
Tutti i diritti di proprietà intellettuale sono solo licenze concesse dalla società perché si riteneva, correttamente o meno, che concederle avrebbe giovato alla società nel suo complesso. Ma data una situazione particolare dobbiamo chiederci: facciamo realmente bene a concedere queste licenze? Che atti permettiamo di compiere con esse?Il caso dei programmi ai giorni nostri differisce enormemente da quello dei libri un secolo fa. Il fatto che la via più facile per passare una copia di un programma sia da persona a persona, che il programma abbia un codice sorgente ed un codice oggetto che sono cose distinte, ed infine il fatto che un programma venga usato più che letto e gustato, combinandosi creano una situazione in cui qualcuno che impone un copyright minaccia la società nel suo insieme, sia materialmente che spiritualmente, una situazione in cui quel qualcuno non dovrebbe farlo, che la legge lo permetta o no.”

Manifesto GNU

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“Gridano agitati e agitatori contro la borghesia, e non sanno che, nel caso migliore, il loro agitarsi si concluderà nella creazione di una nuova borghesia.”

Alberto Savinio (1891–1952) scrittore, pittore e compositore italiano

da Sorte dell'Europa, Adelphi

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“[Gianni Agnelli] Aveva una grande capacità di giudicare perché era un profondo conoscitore del mondo del calcio e non parlava mai a caso.”

Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano

Origine: Citato in Un campione di sport http://web.archive.org/web/20050607075810/http://www.raisport.rai.it/pub/sezione/stampaArticolo/1,7140,3446,00.html, Raisport.rai.it.

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“[Dopo una rissa in NBA] D'ora in poi la responsabilità di quanto accade sul parquet non sarà solo dei giocatori: società, general manager, dirigenti, tutti dovranno rispondere delle azioni di chi li rappresenta in campo e pagare un caro prezzo in caso di fatti come quelli di sabato.”

David Stern (1942–2020) avvocato e dirigente sportivo statunitense

Origine: Citato in Massimo Oriani, Arenas batte Kobe 60-45: che show! http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/dicembre/19/Arenas_batte_Kobe_che_show_ga_10_061219014.shtml, Gazzetta dello Sport, 19 dicembre 2009.

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“Ognuno di noi fa come può, ma in nessun caso dobbiamo ritenere che sia impossibile pregare.”

Jean-Marie Lustiger (1926–2007) cardinale e arcivescovo cattolico francese

Primi passi nella preghiera

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“Aveva raggiunto quello stadio in cui si vedono al tempo stesso l'orrore e la piccolezza dell'universo – quel crepuscolo della doppia visione in cui sono avvolte tante persone anziane. Se questo mondo non è di nostro gusto, ebbene, in ogni caso c'è il Cielo, l'Inferno, il Nulla – l'una o l'altra di queste grandi cose, quell'immenso fondale di stelle, fuochi, atmosfera azzurra o nera. Ogni sforzo eroico, e tutto ciò che è conosciuto come arte, suppone che ci sia quel fondale, proprio come ogni sforzo pratico, quando il mondo è di nostro gusto, suppone che il mondo sia Ritto. Ma nel crepuscolo della doppia visione si deposita una mota spirituale per cui non si possono trovare parole altisonanti; non possiamo né agire né astenerci dall'azione, non possiamo né ignorare né rispettare l'Infinito. La signora Moore era sempre stata incline alla rassegnazione. Non appena sbarcata in India tutto le era parso bello, e quando aveva visto l'acqua viva nella vasca lustrale della moschea, o il Gange, o la luna, presa nello scialle della notte con tutte le stelle, le era parso di aver raggiunto una meta bella e anche facile. Essere tutt'uno con l'universo! Cosí dignitoso e semplice. Ma prima bisognava sempre compiere qualche piccolo dovere, sempre i irar fuori dal mazzo che si assottigliava una nuova carta da mettere al suo posto, e mentre lei si affannava tanto, il Marabar aveva battuto il suo gong.”

cap. XXIII, p. 229
Passaggio in India

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