Frasi su città
pagina 12

“Salerno, con le sue più antiche memorie, è immersa nel mondo classico, che è poi, nel canto dell'epos, il mondo dei miti, mondo fantasioso della fanciullezza del gruppo etnico greco – latino. Ha una nobiltà epica lo stesso nome… Lievemente circonflessa lungo il litorale, come la nascente falce di Cintia, essa contempla, quasi intenta ad ascoltare, il suo golfo lunato, sul quale passa eterno I'epos di Omero e di Virgilio; mentre la richiamano alla religione delle memorie le meste ruine delle vicine città, Elea, Paestum, Pompei, un tempo fiorenti di studi e di ricchezza, e le antiche necropoli che d'ogni parte la circondano. Sentinella, nei secoli primigeni, del sacro nome d'Italia, quando questa aveva a confine settentrionale il Sele, il fiume, dicevano, che aveva la virtù di pietrificare le foglie, Salerno, nonostante che oggi appaia come una città del silenzio in confronto con i centri culturali della penisola, è forse la meglio indicata a gridare alla Patria, la quale, dal secolo scorso, a malgrado della sua unificazione, s'è andata sempre più snazionalizzando e snaturando per seguire mode letterarie e ideologiche straniere, esser tempo ormai di riprendere la tradizione classica che la fece maestra all'Europa, e che è il sostrato della sua stessa italianità.”

Luigi Guercio (1882–1962) sacerdote italiano

citato in Luigi Guercio umanista – Nel centenario della nascita

“Diodoto, il governatore delle mille di città di Battria, defezionò e si proclamò re; tutte le altre genti d'Oriente seguirono il suo esempio e secedettero dai Macedoni.”

Marco Giuniano Giustino storico romano

XLI.4.5 http://www.forumromanum.org/literature/justin/texte41.html
Epitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo

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“Crisalo: I due Atridi sono famosi per aver compiuto un'impresa grandiosa: conquistarono dopo dieci anni Pergamo, la patria di Priamo, difesa da mura divine, con armi, cavalli, un esercito di fortissimi combattenti, una flotta di mille navi. Roba veramente da nulla rispetto a quello che farò io per espugnare il mio padrone, senza flotta e senza tutto quel grande esercito. L'ho preso, sono riuscito a portargli via l'oro per il padroncino innamorato. Prima che ritorni, voglio intonare un lamento funebre. O Troia, patria, Pergamo, o vecchio Priamo, sei bello che morto: ti sto per scucire quattrocento filippi d'oro. Le tavolette sigillate che ti ho consegnato non sono mica delle tavolette, sono il cavallo di legno degli Achei. Pistoclero, da cui le ho prese, è Epeo, il costruttore, Mnesiloco è Sinone, quello che fu lasciato indietro, ma non sta presso la tomba di Achille, è a letto con Bacchide. Quello vero un tempo accese del fuoco per dare il segnale, questo qua invece… è proprio lui a bruciare. E io sono Ulisse, grazie alla cui astuzia sta avvenendo tutto questo. Tutte le cose scritte qui, nelle tavolette, sono i soldati all'interno del cavallo, ben armati e pien di coraggio. Fino a questo momento tutto è andato per il verso giusto. Il cavallo ora dovrà attaccare non una rocca, ma un forziere: per l'oro del vecchio sarà rovina, strage, terribile lusinga. Al nostro sciocco vecchio posso dare sicuramente il nome di Ilio; al soldato è Menelao, io sono Agamennone e anche Ulisse figlio di Laerte, Mnesiloco è Paride che manda in rovina la sua patria. Ha rapito Elena, per questo sto assediando Ilio. Ho sentito che anche lì Ulisse fu coraggioso e perfido, proprio come me. Io sono stato beccato nel mezzo dei miei inganni, lui rischiò quasi di morire mentre spiava le mosse dei Troiani travestito da mendicante. Oggi a me è successo qualcosa di simile. Mi hanno incatenato, ma me la sono cavata con l'inganno: anche lui si salvò con i suoi inganni. Ho sentito che tre furono i segni del fato che preannunciavano la rovina di Troia: se fosse stata portata via la statua dalla rocca, poi la morte di Troilo, terzo, quando si fosse spaccato lo stipite superiore delle porte frigie. E tre sono anche i segnali del fato per la nostra Ilio. Primo: quando ho raccontato al vecchio la storia dell'ospite, dell'oro e della barca: in questo modo ho portato via dalla rocca la statua. Poi me ne rimanevano ancora due per prendere la roccaforte. Quando ho consegnato le tavolette al vecchio: lì ho ucciso Troilo: lui pensava che Mnesiloco fosse a letto con la moglie del soldato. Qui mi sono salvato per un pelo. Ma è come il pericolo che corse Ulisse quando, raccontano, fui riconosciuto da Elena e consegnato a Ecuba; ma, come allora Ulisse riuscì a liberarsi grazie alle sue lusinghe, convincendo Ecuba a lasciarlo andare, così io con la mia astuzia sono scampato al pericolo e ho messo nel sacco il vecchio. Poi mi son dovuto scontrare con il grande soldato che conquista le città senza armi, solo con le sue ciance, e ho sistemato anche lui. Poi altra battaglia con il vecchio. M'è bastato un solo inganno per sbaragliarlo e ho preso il bottino in un colpo solo. Ora consegerà al soldato i duecento filippi che ha promesso. Però ne servono altri duecento da spendere dopo la presa di Troia, che ci sia del vino per il trionfo dei vincitori. Questo Priamo è molto meglio dell'altro: non c'ha mica cinquanta figli, ne ha quattrocento e tutti di prima scelta, senza un solo difetto. Li farò a pezzi in due soli colpi. Se c'è qualcuno che lo compra, il nostro Priamo, io lo metto pure in vendita: penso che questo vecchio sia veramente roba da vendere, da mettere all'asta, dopo che avrò espugnato la roccaforte. Ma eccolo là il nostro Priamo, davanti alla porta. Gli vado a parlare.”

vv. 925-978; 2007
Bacchides
Origine: Il servo plautino è anche un personaggio sbruffone e strafottente. Qui celebra le proprie gesta con lessico e argomenti attinti dall'epica di Omero, che è parodiata nel monologo. Tutti i personaggi epici ivi citati: Achille, Agamennone, Ecuba, Elena, Epeo, Laerte, Menelao, Paride, Priamo, Sinone, Troilo, Ulisse.

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“È un derby e a Roma vale di più che nelle altre città. Vale tre punti come le altre partite, ma può darti o toglierti punti in quelle successive.”

Pierluigi Casiraghi (1969) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Marco Calabresi Casiraghi e il derby "ammutinato": "Quando la Lazio non seguì Zeman" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Lazio/07-11-2012/casiraghi-derby-piu-bello-quando-disobbedimmo-zeman-913148148849.shtml, Gazzetta.it, 7 novembre 2012

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“Duecentomila spettatori per le regate nonostante le avverse condizioni meteo, senza dimenticare il mezzo milione di persone a Pasquetta: questi sono numeri che mi rendono orgoglioso. La città ha dato una bella immagine al mondo e ha rappresentato l'Italia in maniera entusiasmante.”

Luigi de Magistris (1967) politico ed ex magistrato italiano

citato in Bruno De Santis, America's Cup, De Magistris: "Un successo per Napoli" http://www.vesuvius.it/americas-cup-de-magistris-un-successo-per-napoli-14806.html, vesuvius.it, 15 aprile 2012

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“[Sull'approvazione da parte del Consiglio comunale del registro delle "unioni di fatto"] Stiamo scrivendo una pagina storica. È un messaggio molto importante dalla città che è culla della civiltà giuridica in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione.”

Luigi de Magistris (1967) politico ed ex magistrato italiano

citato in Napoli, via libera alle unioni civili De Magistris: "Pagina storica" http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/02/13/news/via_libera_alle_unioni_civili_de_magistris_pagina_storica-29810962/, napoli.repubblica.it, 27 giugno 2012

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“Napoli è una città che brulica di vita e di storia, ha avuto un passato grandioso e ha energie non solo per partecipare a un futuro, ma anche per precederlo.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Dall' intervista http://www.eccelapsus.com/v/intervista-ad-erri-de-luca/ a eccelapsus.com, 25 agosto 2009.

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“Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l'empio, esiste l'amore finché dura e la città finché non crolla.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Il contrario di uno, p. 91

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“Me ne vado: Lucilio ha morso a sangue la città, | te, o Lupo, e te, o Muzio… e ci si è rotto un molare.”

Aulo Persio Flacco (34–62) poeta satirico romano

I, 114-115
Discedo: secuit Lucilius urbem, | te Lupe, te Muci, et genuinum fregit in illis.
Satire
Origine: Lucio Cornelio Lentulo Lupo.
Origine: Quinto Muzio Scevola Augure.

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“Melfi nobile città dell'Apulia, circonvallata da mura di pietra, celebre per salubrità dell'aria, per affluenza di popolazioni, per fertilità dei suoi campi, ha un castello costruito su di una rupe ripidissima, opera mirabile dei Normanni.”

Federico II del Sacro Romano Impero (1194–1250) re di Sicilia

Citazioni di Federico II
Origine: Gennaro Araneo, Notizie storiche della città di Melfi nell'antico reame di Napoli, Sodi, 1866, p.23.

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“Splendea quel dì nella città di Nola | festivo a Prisco che pastor già resse | là dei pagani e picentin Nocera.”

Paolino di Nola (354–431) vescovo italiano

da Carme XIX, vv. 515-518, traduzione di G. Remondini, citato in Della nolana Ecclesiastica storia, Napoli, 1751, t. II. Lib. III
Fonte sacrata dies illuxerat illa beati | natalem Prisci referens, quem te Nola celebrat | quamvis ille alia nucerinus Episcopus | Urbe sederit.

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“Genova sarà una città che andrà avanti quando i genovesi non faranno più questione di quartiere, di Genoa e di Sampdoria. Non capisco il fanatismo e non me ne frega niente d'inimicarmi della gente dicendo così.”

Gino Paoli (1934) cantautore e musicista italiano

Origine: Citato in Giovanna Casadio, Tra Vip e Fininvest-Rai vince l'Ist: cento milioni, ne Il Lavoro, 14 novembre 1994, p. V.

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“[Macalda Scaletta e Alaimo da Lentini durante l'accoglienza riservata da Messina a Pietro III d'Aragona] Così lo accompagnarono al palazzo imperiale con grandissimo gaudio, sicché parea che Dio fosse sceso in terra su loro. Nella città era un prode uomo, capitano molto sperimentato e valente e che appellavasi messer Alaimo; aveva questi una mogliera molto bella e gentile, e valente del cuore e del corpo; larga nel donare, e, quando n'era luogo e tempo, valea nell'arme al par d'un cavaliero, e tutti i giorni scorreva con trenta cavalieri armati la città e la guardava, e capitanava le genti che doveano combattere alle mura e negli altri siti dove maggiore facevasi il bisogno. Quando la donna vide il re, né mai avealo innanzi veduto, ne rimase innamorata come di colui che era valente e aggraziato signore, non già per cattiva intenzione. Poiché il re ebbe preso alloggio nel suo palazzo, e i cavalieri e l'altra gente furono entrati in città, si apparecchiarono le mense, e il re, lavatosi le mani, si assise al convito con tutti i cavalieri, e tutti allegramente mangiarono. E messer Alaimo da Messina stette a mensa col re e con madonna sua mogliera; e poi servirono il re quanto meglio potettero, cosicché la donna non si staccò dal re, né quando andava cavalcando, né quando tornava a casa; e corteggiavanlo e facevangli tante gentilezze quanto più sapeano ella, il marito e tutti gli abitanti della città. Indi a poco videro giugnere a Messina ventidue galee e quattro taride del re molto riccamente armate di remi; e quei che v'erano sbarcarono e si rinfrescarono di tutto ciò che aveano bisogno. E il re facea dar loro prodigamente pane, vino e carne.”

Bernat Desclot cronista catalano

cap. XCVI, pp. 840-41
Origine: In una prima redazione della Crònica, gli attributi di Macalda erano «leale (leyal) e gentile». In seguito, il «leyal», non più utilizzabile in maniera neutra dopo la caduta in rovina per presunte istigazioni e complotti, fu rimosso e sostituito con «bella» (Ferran Soldevila i Zubiburu, Pere II el Gran: el desafiament amb Carles d'Anjou, Estudis Universitaris Catalans, IX (1915-1916). Monografia pubblicata in ritardo, con separata tiratura, il 1919 (ora in: Ferran Soldevila i Zubiburu, El desafiament de Pere el Gran amb Carles d'Anjou, Barcelona, 1960)

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“È un bene comune per la città e tutto il popolo chi resta saldamente attestato in prima fila.”

Tirteo poeta greco antico

Esortazione al coraggio

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“Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septis collis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Amen.
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“Luglio. Caldo. In città i due termini sono sinonimi, significano la stessa cosa. […] Caldo e Luglio, due gemelli nati per far soffrire la gente.”

Ed McBain (1926–2005) scrittore e sceneggiatore statunitense

Origine: Da Lo spettacolo è finito.

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“[Roma] Città in vendita, andrai presto in rovina, se si troverà uno in grado di comperarti!”

Giugurta (-160–-104 a.C.) re di Numidia

citato in Tito Livio, sommario del libro LXIV; 1997
O urbem venalem et cito perituram, si emptorem invenerit.
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Origine: Vedasi anche Sallustio, che nel suo scritto La guerra di Giugurta, cap. XXXV, dice similmente Urbem venalem et mature perituram, si emptorem invenerit.

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“A Milano ho lasciato il cuore. In futuro sogno di fare l'allenatore in quella città.”

Lucimar Ferreira da Silva (1978) calciatore brasiliano

Citazioni di Lúcio
Origine: Citato in Lucio: "A me piacerebbe allenare l'Inter. A Milano..." http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=101282, FCInterNews.it, 22 dicembre 2012.