Frasi su danno
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“Credo che un vero successo dell'Italia, e anche dell'Europa, si possa realizzare solo riducendo al minimo il danno che la democrazia, l'indipendenza dell'Europa dagli Usa, la libertà di informazione, la lotta contro la corruzione, possono ricevere dalla presidenza europea di Silvio Berlusconi.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Da Il socialismo, ossia L'Europa, Trauben, 2004.
Origine: Da Lettera di presentazione, in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf, 27 giugno 2003 (Opuscolo distribuito da Vattimo il 2 luglio 2003 a tutti i parlamentari europei, redatto su domanda dello stesso).

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“Guardando alla vicenda di Seveso, quello che emerge è che un danno all'ambiente può essere riparato, che chi inquina ogni tanto paga, che un deserto di diossina può diventare un parco naturale e che un disastro può rivelarsi, in prospettiva, un'opportunità per aprire gli occhi sull'importanza dell'ambiente come bene da difendere, favorendo localmente l'affermarsi di politiche più attente al territorio.
La lezione di Seveso ci dice al tempo stesso che una collettività può decidere di non voler conoscere fino in fondo gli effetti di un danno ambientale, che la scienza non necessariamente è dotata degli strumenti più adatti per rilevarlo, che perciò il diritto non dà garanzie di risarcirlo. Ancora, che una multinazionale può causare un disastro e semplicemente metterlo in bilancio. […]
Il Bosco delle Querce è oggi un luogo in cui è visibile e collettivamente riconoscibile la riparazione del danno da diossina a Seveso. Ciò non toglie che il significato e la portata di questa riparazione restino per il momento ancora chiusi all'interno della comunità sevesina, restino cioè largamente ancorati all'interpretazione del danno come «disgrazia» e «prova» per la comunità. In tutto questo processo c'è stato un grande assente, la cui presenza è però necessaria perché si possa parlare a pieno titolo di riparazione: l'offensore, la multinazionale Roche.”

Laura Centemeri sociologa economica e saggista italiana

cap. 4.3, p. 184
Ritorno a Seveso

“In quella che abbiamo ribattezzato l'interpretazione comunitarista del danno, la contaminazione è stata considerata come una «disgrazia» venuta dall'esterno, che ha rischiato di disperdere la comunità. È questo pericolo che i sevesini hanno cercato di contrastare, difendendo il proprio attaccamento al territorio. In questo affermare la comunità come bene da difendere, i sevesini hanno trovato il modo di rivendicare pubblicamente ciò che stava loro a cuore, e che vedevano altrimenti inascoltato: l'importanza del loro legame con il territorio e la volontà, per quanto fosse possibile, di preservarlo, nonostante il danno ambientale.
Il prevalere dell'interpretazione comunitarista del danno da diossina, che spiega la singolare trasformazione della vicenda dell'Icmesa da disastro industriale a conflitto culturale, chiama allora in causa quella che fu una sconfitta chiara e senza sfumature. la sconfitta delle istituzioni, quelle della scienza come quelle della politica, che fallirono nel loro compito di far esistere un mondo "in comune" tra gli attori, all'interno del quale poter agire insieme per perseguire interessi collettivi condivisi. […]
Le conseguenze furono gravi, perché la perdita di legittimità che ne conseguì portava con sé la fragilizzazione del legame sociale, già scosso dall'incidente, che alimentò l'emergere di comportamenti opportunistici e un diffuso ripiegamento nel privatismo, confermando tra cittadini e istituzioni un rapporto di alterità e distanza che aveva una lunga consuetudine. E in questa abitudine alla distanza delle – e dalle – istituzioni che mette radici la chiusura comunitaristica, in cui si perde il riferimento alla corresponsabilità verso la cosa pubblica per riconoscere nella propria comunità l'unico bene da difendere.”

Laura Centemeri sociologa economica e saggista italiana

dalle Conclusioni, p. 186
Ritorno a Seveso

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“Sappiamo che esiste un animalismo classico, potremmo dire animalista, che sostiene i diritti di tutti gli esseri senzienti e combatte la discriminazione sottolineando la continuità biologica e psicologica tra l'uomo e gli altri animali. C'è poi un animalismo che potremmo definire ambientalista. In questo caso si insiste sul danno arrecato all'ambiente dagli allevamenti intensivi, sullo spreco di risorse come acqua e cereali dovuto all'alimentazione carnivora e così via. Io sostengo anche la causa di un animalismo che definisco umanista. Da un lato, a chi mi fa notare che nessun animale ha raggiunto risultati paragonabili a quelli umani in termini di intelligenza e creatività, rispondo che è indiscutibilmente vero, ma che proprio questa superiorità accresce i doveri umani. Noblesse oblige dicono i francesi, non oblesse exempte. La nobiltà, il rango, comportano più obblighi, non più privilegi. E quindi aggiungo un altro elemento al mio animalismo umanista, la pietà per il boia. […] E il mio pensiero va a quegli operai che lavorano nei mattatoi, spesso persone senza tutele, ricattabili, magari immigrati messicani negli Stati Uniti senza permesso di soggiorno. A loro viene delegato il compito di uccidere, passando giornate intere immersi nella merda e nel sangue. È da questo pensiero che nasce la mia proposta, che nessun parlamento vorrà mai esaminare, di istituire un "servizio carnefice" obbligatorio per i carnivori: almeno una settimana all'anno da passare lavorando in un mattatoio. Io credo che dobbiamo liberare la nostra umanità dalle sue barbarie. Anche questa è una possibile finalità per la lotta animalista.”

Luigi Lombardi Vallauri (1936) filosofo italiano

“Tutte le passioni immoderate ci portano danno alla vita civile, ma nessuna è più perniciosa dell'iracondia.”

Filiberto Gherardo Scaglia (1561–1619) conte di Verrua

LXXI
Avvertimenti politici per quelli che vogliono entrare in corte del signor conte di Verrua

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“Le descrizioni mi danno fastidio; anche le più belle. Per attraversare «quel ramo del lago di Como» ci ho impiegato dieci anni.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 10

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“Guardati da coloro che prima ti danno consigli e poi parlano male di te, cornuto!”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Il libro de Kipli

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“I pascoli, le vigne, le messi, l'abbondanza di acque, il tempio e le numerose famiglie nobiliari danno lustro a Legnano.”

Gian Alberto Bossi (1450–1512) poeta, letterato e umanista italiano

Origine: Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, p. 68.

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“Accade talvolta che, mentre si legge, si sentono pronunziare, da persona che si trova nella stanza, precisamente le stesse parole sulle quali i nostri occhi si posano in quel punto della pagina. Spesso si tratta delle più semplici parole, e non facciamo più caso che d'una curiosa coincidenza tra fatti senza rapporto alcuno tra loro. V'è tuttavia qualcosa di preternaturale in questa che sembra come l'eco udibile di parole mute, quasiché ci sorprendessimo a ripetere con voce non nostra ciò che leggiamo, o che l'altra persona nella stanza pronunziasse per telepatia il nostro testo. Non ci sfugge il carattere strano di queste coincidenze, che per lo meno ci danno un piccolo brivido di sorpresa come la gherminella d'un prestigiatore che, ad esempio, ti fa ritrovare in tasca l'oggetto veduto un attimo prima sul tavolino. Altre volte la coincidenza è più profonda, e veramente ci fa trasalire. Havelock Ellis racconta nella sua Vita come, mentre assisteva la madre ammalata, s'era preso da leggere per la prima volta Peer Gynt di Ibsen; e proprio la mattina che leggeva la scena in cui Peer Gynt è al capezzale di mamma Aase morente, udì dal letto presso cui stava un suono di respiro penoso: quello della propria madre che entrava in agonia. […] Quell'improvvisa rima tra due fatti in apparenza slegati, quella strana cadenza in cui essi combaciano e si fondono quasi, par suggerire un'identità segreta, alzare per un momento il velo d'un mondo metafisico di cui ordinariamente ignoriamo l'esistenza […], perché ci sono momenti in cui effettivamente par che alle nostre parole, alle nostre azioni un'eco si risvegli nel grembo dell'invisibile mondo.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Citato in La lingua, la parola e la scrittura http://www.ildialogo.org/filosofia/documenti_1279749889.htm, a cura di Federico La Sala, ildialogo.org, 22 luglio 2010.
Origine: Il patto col serpente, p. 82

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“L'Europa è una menzogna e una truffa, perché gli stati sovrani sono la realtà sola che dà un senso alla democrazia. I due stati sovrani che danno senso all'Europa sono la Grecia e l'Italia. Bisogna uscire dall'Europa.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da Agorà Estate, Rai 3
Da programmi televisivi
Origine: Citato in Sgarbi su UE e stati sovrani (VIDEO) http://www.losai.eu/sgarbi-su-ue-e-stati-sovrani-video/, Lo Sai.eu, 13 novembre 2015.

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“Da 15 anni è irrevocabilmente accertato che l'assassinio di Calabresi fu organizzato nel servizio d'ordine di Lotta continua, ordinato da Giorgio Pietrostefani con l'assenso del leader Adriano Sofri e materialmente eseguito da Ovidio Bompressi, con la complicità di Leonardo Marino, che rubò e guidò l'auto durante l'agguato, e di altri fiancheggiatori miracolati dalla mancanza di prove certe. […] Eppure, nella fiction, queste quattro figure diventano invisibili. Non pervenute, se non nei titoli di coda che danno conto delle quattro condanne. Uno degli aspetti più positivi del film-tv di Graziano Diana è quello di mostrare la campagna d'odio che si scatenò contro Calabresi dopo la tragica fine alla questura di Milano dell'anarchico Pinelli, ingiustamente sospettato di aver avuto un ruolo nella strage di Piazza Fontana: prime pagine di Lotta continua e altri giornali, appelli di intellettuali, manifestazioni con slogan assassini. […] Ma il peccato originale della fiction è che mancano i volti e le imprese dei colpevoli. Non c'è la riunione in cui si decise l'omicidio, non c'è l'ordine di uccidere, non c'è il viaggio di Marino a Pisa dove Sofri gli confermò il mandato, non c'è il processo costellato dalle bugie degli imputati e ancor più dei falsi testimoni ingaggiati dalla nota lobby. Nulla di nulla: nel 2013, alla Rai, è ancora proibito. […] Eppure questo banalissimo rilievo nessuno degli ipercritici della libera stampa ha osato muoverlo. Strano, eh? Chissà come mai.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Il suicidio Calabresi, 11 gennaio 2014
Il Fatto Quotidiano

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“[Cosa puoi dirmi della componente estetica dei Bluvertigo?»] Parlando di estetica mi vengono in mente più che altro immagini letterarie, e quindi direi che i Bluvertigo potrebbero stare al rock come Flaubert alla letteratura: lui aveva un'enorme raffinatezza di stile senza che ciò andasse a danno di una sostanziale crudezza di fondo, e poi era uno scrittore inserito nel mercato e perciò moderno, Arte radicata in un contesto.”

Morgan (1972) cantautore, polistrumentista e disc jockey italiano

Citazioni di Morgan
Origine: Dall'intervista di Federico Guglielmi tratta da Il Mucchio Selvaggio n. 319 del 16 settembre 1998; riportata in Bluvertigo – Morgan https://www.google.it/amp/s/lultimathule.wordpress.com/2013/07/03/bluvertigo-morgan/amp/?client=safari, Lultimathule.wordpress.com, 3 luglio 2013

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“Siete voi giornalisti che le chiamate grandi e fate delle distinzioni che io invece non faccio. Rispetto al passato oggi a certe squadre non danno 20 rigori a stagione.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in [//www.corrieredellosport.it/calcio/serie_b/pescara/2012/02/17-221990/Zeman%3A+%C2%ABRigori+alla+Juve%3F+C'era+solo+su+Giovinco%C2%BB Zeman: «Rigori alla Juve? C'era solo su Giovinco»], Corriere dello Sport, 17 febbraio 2012.

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“Il Salterio serve a comprendere il Padre nostro ed entrambi danno un identico suono.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Dalla Prefazione al Salterio (1531); citato in Ravasi, p. 143.

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“I gatti non danno la caccia alle foche. Se sapessero cosa sono e dove trovarle lo farebbero, ma non lo sanno e quindi va bene così.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Il gatto non adulterato (1989)

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“[Gaffe] È giusto che gli atleti che corrono e danno spettacolo si lascino proseguere.”

Renzo Bossi (1988) politico italiano

Origine: Citato in Giorgio Delle Arti, Renzo Bossi http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=BOSSI+Renzo, Cinquantamila giorni, Corriere.it, 22 novembre 2015

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“Se non riesci ad amare Te Stesso, non puoi amare un altro. Molte persone commettono l'errore di cercare l'amore per Sé attraverso l'amore per un Altro. Certo, non si rendono conto di comportarsi così. Non si tratta di uno sforzo consapevole. È quanto accade nella mente. Nel profondo della mente, in quello che chiamate inconscio, pensate: Se soltanto riesco ad amare gli altri, gli altri ameranno me. Diventerò quindi simpatico e potrò volermi bene. In realtà un gran numero di persone si detesta perché ha l'impressione di non essere amato da nessuno. Questa è una malattia che si verifica quando gli individui sono davvero «consumati d'amore» perché in verità gli altri li amano, ma questo non ha importanza. Non ha nessuna importanza quante siano le persone a dichiarare il proprio amore nei loro confronti, non è sufficiente. Innanzitutto loro non ci credono. Pensano di essere manipolati, pensano che si cerchi di ottenere qualcosa. (Come è possibile essere amati per quello che si è veramente? No. Deve esserci un errore. Gli altri vogliono qualcosa in cambio! Ma che cosa?) Stanno lì a cercare di capire in quale modo si potrebbe davvero amarli. Perciò non credono a quanto viene loro detto e danno inizio a una campagna per indurre gli altri a provare il proprio amore. Per far questo possono pretendere da chi li ama che cominci con il cambiare comportamento.”

Neale Donald Walsch (1943) scrittore

Conversazioni con Dio

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“[…] anche fuori della Bibbia si danno fonti di conoscenza, e queste sono soltanto due: una, che precede, la ragione; l'altra, che segue, la tradizione.”

Saadya Gaon (882–942) rabbino egiziano e iracheno, filosofo, filologo, poeta, translatore

in Antonio Belli, p. 242
Citazioni di Sa'adya Ga'on

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“Possiamo distinguere vari tipi di teorie nella fisica. Per la maggior parte sono costruttive. Tentano di ricavare un quadro dei fenomeni più complessi dai materiali di uno schema formale relativamente semplice, da cui prendono le mosse. Così la teoria cinetica dei gas cerca di ridurre i processi meccanici, termici e di propagazione a movimenti di molecole, cioè a ricavarli dalle ipotesi del moto molecolare. Quando diciamo che siamo riusciti a comprendere un insieme di processi naturali, invariabilmente intendiamo dire che abbiamo trovato una teoria costruttiva che copre i processi in questione.
Insieme a questa classe di teorie assai importante ne esiste una seconda, che chiamerò delle «teorie dei principi». Queste impiegano il metodo analitico, anziché quello sintetico. Gli elementi che ne costituiscono la base e il punto di partenza non sono stati costruiti per via ipotetica, ma vi si è giunti in modo empirico; essi sono caratteristiche generali di processi naturali, principi che danno origine a criteri formulati in modo matematico, che i processi separati o le loro rappresentazioni teoriche devono saper soddisfare. Così la scienza della termodinamica cerca di dedurre con mezzi analitici i nessi necessari – che gli eventi separati devono soddisfare – del fatto universalmente provato che il moto perpetuo è impossibile.
I vantaggi della teoria costruttiva sono la completezza, l'adattabilità e la chiarezza, quelli della teoria dei principi sono la perfezione logica e la sicurezza dei fondamenti.
La teoria della relatività appartiene a quest'ultima classe. Al fine di coglierne la natura, occorre prima di tutto acquisire dimestichezza con i principi su cui si fonda.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Out of My Later Years, pp. 51-52

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“Se ci ferma una pattuglia non soffiamo nel palloncino | ci danno il vetro di Murano.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Nell'ignoranza, n.5
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“I calciatori danno uno spettacolo più positivo rispetto ai politici.”

Alberto Gilardino (1982) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Gabriella Greison, "Gilardino come non lo avete mai sentito: "Guardo i talk politici, faccio la spesa, sogno di scalare l’Himalaya" http://greisonanatomy.com/index.php/2012/11/02/gilardino-come-non-lo-avete-mai-sentito-guardo-i-talk-politici-faccio-la-spesa-sogno-di-scalare-lhimalaya/, Greisonanatomy.com, 2 novembre 2012.

“Damien Hirst non è un artista. Le sue opere possono anche attirare grandi folle […] ma non hanno contenuto artistico e non valgono niente come opere d'arte. Di conseguenza non valgono niente economicamente.
Se vuoi uno squalo sottaceto in un acquario, non hai bisogno di pagare i 12 milioni che Steve Cohen ha sborsato per quello di Hirst. Paghi così tanto per il contenuto artistico che Hirst ha aggiunto ad esso. Ma se non c'è alcun contenuto artistico, cosa stai comprando? Potresti ribattere che è un investimento. Ma questo dipende dal fatto che le persone attribuiranno in futuro un valore maggiore allo squalo di quanto non ne hai attribuito tu. Se non danno un valore maggiore, con cosa sei rimasto? Con uno squalo in un acquario, proprio quello che hai comprato.”

Damien Hirst isn't an artist. His works may draw huge crowds [...] but they have no artistic content and are worthless as works of art. They are, therefore, worthless financially.
If you want a pickled shark in a tank, you don't have to pay the $12m Steve Cohen paid for the one selected by Hirst. You only pay that much for the artistic content that Hirst has added to it. If there isn't any, what are you buying? You could argue that you are buying an investment. But that depends on people in the future valuing the artistic content in your shark even more highly than you do. If they don't, what are you left with? A shark in a tank, which is what you bought.

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“Il successo, in Italia, è sempre visto come un furto a danno dei mediocri.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

28 aprile 2015 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/04/28/-lamaca32.html?ref=search
la Repubblica, L'Amaca

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“La Via della Foglia?» disse Egwene. «Che cos'è?»
Aram indicò gli alberi, continuando a guardarla intensamente negli occhi. «La foglia vive il tempo che le spetta e non si oppone al vento che la porta via. La foglia non danneggia e alla fine cade per nutrire nuove foglie. Così dovrebbe essere, per tutti gli uomini. E le donne.» Egwene lo fissò, con un lieve rossore sulle guance.
«Ma cosa significa?» disse Perrin.
Aram gli rivolse un'occhiata piena d'irritazione, ma fu Raen a rispondere. «Significa che nessun uomo dovrebbe danneggiare un altro per nessun motivo.» Rivolse un fuggevole sguardo a Elyas. «Non ci sono scuse, per la violenza. Mai.»
«E se uno ti assale?» continuò Perrin. «Se ti colpisce o cerca di derubarti o di ucciderti?»
Raen sospirò, paziente, come se Perrin non vedesse quello che per lui era chiarissimo. «Se uno mi colpisse, gli chiederei perché l'ha fatto. Se volesse colpirmi ancora, scapperei, e farei lo stesso se volesse derubarmi o uccidermi. Preferirei lasciargli prendere quello che vuole, anche la mia vita, anziché ricorrere alla violenza. E mi augurerei che non riportasse grande danno.»
«Ma hai detto che non gli faresti male» obiettò Perrin.
«Infatti. La violenza fa male a chi la usa quanto a chi la riceve.» Perrin parve dubbioso. «Potresti abbattere un albero, con la tua ascia» continuò Raen. «L'ascia fa violenza all'albero e non ne resta ferita. È così che tu la vedi, no? Il legno è tenero, a confronto del ferro, ma anche l'ascia migliore perde il filo, a furia di tagliare, e la linfa degli alberi la farà arrugginire. La possente ascia usa violenza all'inerme albero, ma ne riporta danno. La stessa cosa vale per le persone, anche se il danno è spirituale.”

Robert Jordan (1948–2007) scrittore statunitense

capitolo 25
La ruota del tempo. L'occhio del mondo

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