Frasi su difesa
pagina 4

Michela Vittoria Brambilla photo

“Il mio Ziguli […] è nato dalle parti di Olbia, in una colonia di gatti malati e denutriti. Quasi subito è stato colpito da una delle classiche parvovirosi, quasi sempre mortali, che si diffondono tra i cuccioli non vaccinati. Raffreddore, febbre e una copiosa secrezione oculare non curata, che gli ha lesionato irrimediabilmente le cornee e lo ha reso cieco. […] Inizialmente pensavo che un handicap di questa portata, la cecità totale, fosse insopportabile per un felino e che la cosa più giusta per quel micino di appena due mesi sarebbe stata addormentarsi per sempre. Invece mi sbagliavo di molto, e fu proprio lui a dimostrarmelo. […] Lo guardavo giocare, avventarsi sul cibo e, quando la mia mano lo raggiungeva, abbandonarsi senza controllo al piacere di fare le fusa. Aveva una voglia di vivere e un'allegria che, con la mia logica umana, non riuscivo a spiegare in un animaletto completamente cieco. […] Con gli altri gatti, inizialmente, cercava di ritrarsi o provava ad attaccarli, come se ne avesse paura. Ma bastarono pochi giorni perché si fidasse di tutti, perfino dei cani. Oggi è un gattone meraviglioso, grigio tigrato. Forse troppo grasso, perché non ha mai perso l'istinto di buttarsi sul cibo. Ma salta sulle finestre, esce in giardino, si arrampica sugli alberi e, incredibilmente, insegue gli insetti come tutti gli altri gatti. Osservarlo è un piacere. Mi ha insegnato, una volta di più, che la vita merita sempre di essere difesa e di essere vissuta.”

Michela Vittoria Brambilla (1967) politica e imprenditrice italiana

Origine: Manifesto animalista, pp. 101-102

Publio Ovidio Nasone photo

“Io non avrei il coraggio di difendere costumi disonesti e di impugnare armi ingannatrici in difesa delle mie colpe. Anzi, confesso, se confessare i peccati può in qualche modo giovare; ma ora, dopo la confessione, ricado come un insensato nelle mie colpe.”

II, 4, 1-4
Non ego mendosos ausim defendere mores | falsaque pro vitiis arma movere meis. | confiteor — siquid prodest delicta fateri; | in mea nunc demens crimina fassus eo.
Amores

Maurizio Crozza photo

“La mia solidarietà va a Silvio Berlusconi. Dove s'è mai visto un giornalista che pone domande irriverenti al capo del governo? Un bravo giornalista non assume iniziative, un bravo giornalista scrive sotto dettatura.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

Parlando della citazione in giudizio per diffamazione del giornale "La Repubblica" da parte di Silvio Berlusconi, dopo avere firmato l'appello per la difesa del giornale.
citato in la Repubblica http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-23/appello-repubblica-sabato/appello-repubblica-sabato.html?ref=search, 1° settembre 2009

Benedetto Croce photo

“[Su Giovanni Cotta] Né gli mancano più forti corde, quali vibrano nell'ode all'Alviano per la guerra che conduceva in difesa della Serenissima.”

Benedetto Croce (1866–1952) filosofo, storico e politico italiano

Origine: Da Poesia popolare e poesia d'arte, Laterza, Bari, 1933, p. 457; citato in Gabriele Banterle, introduzione a Giovanni Cotta, I carmi, a cura di Gabriele Banterle, Edizioni di "Vita veronese", Verona, 1954.

Aldo Agroppi photo

“Dalla Befana, Maifredi avrebbe potuto ricevere in dono un nuovo acquisto: Rognoni, il ministro della Difesa.”

Aldo Agroppi (1944) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Palla lunga e pedalare, p. 31.

Nasr Hamid Abu Zayd photo
Gustavo Zagrebelsky photo
Gustavo Zagrebelsky photo
Gustavo Zagrebelsky photo
Enrico Conci photo

“Il saggio avrà l'amore mentre gli altri avranno il desiderio.”

Lucio Afranio (-150–-90 a.C.) poeta comico romano

citato in Apuleio, Sulla magia e in sua difesa, EDIPEM, 1973

Fedro photo

“Nessuno è abbastanza difeso contro i potenti.”

Fedro (-20) scrittore romano, autore di favole

5. La vacca, la capretta, la pecora e il leone

Gianni Agnelli photo

“Dai giorni della sconfitta elettorale Silvio Berlusconi è entrato in una realtà parallela – teatrale o addirittura virtuale – dove si respira la più perfetta assenza di gravità. La quale non riguarda il peso dei corpi, ma quello delle parole e dei fatti. Da allora è diventato maschera, finzione, personaggio. Che con perfetta impunità può dire e disdire senza suscitare più scandalo ("Il governo è illegittimo"; "Sono scomparse un milione di schede"; "I comunisti sono al potere"). Può fare e disfare. Contraddirsi. Sbalordire, ma senza conseguenze. Dire di Enzo Biagi un incredibile: "Lo stimavo come uomo e come giornalista", con l'identica calma di quando, da Sofia, gli attribuì "un uso criminoso della tv" decretandone la sua estromissione fino al licenziamento. Può passare l'intera estate al Billionaire. Frequentare ragazzine e Apicella. Definirsi "Uno statista". E nella giornata di lutto per la signora Reggiani, uccisa a Roma, raccontare barzellette piccanti tra le signore del Bagaglino. Domenica scorsa alla convention dei Circoli di Forza Italia a Montecatini, ha pronunciato l'elogio di Marcello Dell'Utri, pluricondannato dai tribunali di Torino e di Palermo, indicandolo come esempio morale per le nuove generazioni azzurre. Ha difeso la memoria di Vittorio Mangano, il boss morto in carcere, condannato per omicidio, che a metà dei Settanta assunse come fattore a Arcore e che "la domenica serviva messa nella cappella di famiglia". Il giorno prima, davanti ai militanti in nero del nuovo partito di Francesco Storace e Assunta Almirante, la Destra, ha promesso un'alleanza radiosa, mentre la platea in piedi, scandiva "Duce! Duce!", con le braccia tese nel saluto romano. Tutto gli scivola, come acqua sui vetri. Affrancato anche dal (buon) senso. Imperturbabile. E talmente illuminato da risultare invisibile.”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Silvio, l'incolpevole http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 13 novembre 2007

Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Roger Federer photo
Beppe Grillo photo

“La difesa squinterna e deraglia.”

Armando Ceroni (1959) giornalista svizzero

Citazioni tratte Dalle telecronache sulla TSI, Le frasi tipiche

Paola Caridi photo

“La pattuglia dell'Ahdr 2004 non parla, peraltro, solo per contestare, come se dicesse: siamo contro il modello occidentale, ma non ne abbiamo un altro da proporre. Anzi, al contrario, la ricetta c'è. Ed è quella di una rinascita sociale, da cui far ripartire la riforma dentro regimi – quelli arabi – che si sostengono ormai solo perché l'Occidente li continua a considerare essenziali per fermare la marea tuonante dell'islam politico. Un atteggiamento, quello americano ma anche europeo, che sinora è riuscito a raggiungere un solo obiettivo: produrre la crescita esponenziale dei movimenti religiosi e il collante necessario perché islamisti e laici potessero trovare un terreno comune: la difesa delle libertà, del diritto e dei diritti. E, in più, ha facilitato le vittorie a valanga dei partiti islamisti in tutte le consultazioni politiche svoltesi nella regione, aprendo la porta a ulteriori successi elettorali, già previsti negli appuntamenti che ancora mancano per completare il quadro della nuova Arabia. Un panorama che è già ora molto diverso da quello immaginato dagli strateghi dell'amministrazione Bush jr. che avevano elaborato prima la teoria del Grande Medio Oriente e poi, a ridosso della guerra del Libano 2006, quella del Nuovo Medio Oriente. […] La rinascita sociale è però importante per indicare un percorso possibile per chi, dall'altra parte di una barricata sempre più alta, guarda il mondo arabo muoversi. E il percorso possibile è quello di un sostegno, in punta di piedi, senza tentazioni neocolonialiste, a quelli che vogliono rinascere, ricostruire, riconquistare dignità, anche se i loro obiettivi non rispecchiano quello che noi desidereremmo da loro. Il mondo arabo è meno laico di quanto noi lo vorremmo. Anzi, di laico (nel nostro comune sentire) ha poco. Questo non significa che la sua voglia di libertà debba avere, per noi, meno valore. L'Europa può essere una vecchia madre autoritaria, che nella sua lunga vita ha commesso molti errori. E che ora osserva i propri figli, e i propri vicini di casa, crescere in un modo che non è in grado di comprendere, ma riesce invece a guardare con la stessa compassione ed empatia.”

Paola Caridi (1961) giornalista e scrittrice italiana

cap. 6, 2, p. 157
Arabi invisibili

Óscar Rodríguez Maradiaga photo
Dalai Lama photo
Lucia Annunziata photo

“[Adriano Celentano] […] ha il diritto di dire quello che vuole, e lo avrei difeso anche se avesse detto che i gay sono da mandare al campo di sterminio.”

Lucia Annunziata (1950) scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva italiana

Citazioni di Adriano Celentano
Origine: Dalla trasmissione televisiva Servizio pubblico; citato in Corinna De Cesare, Annunziata: Celentano? «Lo avrei difeso anche se avesse detto di sterminare i gay» http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_24/annunziata-gay_be944918-5efa-11e1-9f4b-893d7a56e4a4.shtml, Corriere.it, 24 febbraio 2012.

Igor Markevitch photo
Emma Bonino photo
Leiji Matsumoto photo
Nesli photo

“Noi che non abbiamo difese | noi che ci perdiamo nel mondo a guardare le cose che accadono intorno.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Noi, n. 2
L'amore è qui

Rino Gaetano photo

“Noi abbiamo la bomba atomica | per la difesa del nostro paese, | l'abbiamo avuta coi punti della maionese, | abbiamo anche una flotta in umido | dentro le acque del nostro Stato, | l'abbiamo vinta coi tappi del latte sgrassato.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Le mirage, 12<sup>a</sup> composizione, p. 98
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Secondo quaderno

Giuliano Scabia photo
Adriano Panatta photo
Furio Colombo photo
Ettore Tolomei photo
Cratete di Tebe photo

“La bisaccia è una città che sta in mezzo alla fosca delusione [da una modifica dei versi di Omero].”

Cratete di Tebe (-365–-285 a.C.) filosofo greco antico

citato in Apuleio, Sulla magia e in sua difesa, EDIPEM, 1973

Esteban Cambiasso photo
Coluccio Salutati photo

“La poesia presuppone tutto il trivio, il quadrivio, e tutta la filosofia, e il sapere umano e divino, e tutte le scienze.”

Coluccio Salutati (1331–1406) politico e letterato italiano

Difesa della poesia, dalle Lettere, a Giovanni Dominici

Zhao Ziyang photo
Giorgio Napolitano photo
Achille Compagnoni photo
Carlo Levi photo

“I signori erano tutti iscritti al Partito, anche quei pochi, come il dottor Milillo, che la pensavano diversamente, soltanto perché il Partito era il Governo, era lo Stato, era il Potere, ed essi si sentivano naturalmente partecipi di questo potere. Nessuno dei contadini, per la ragione opposta, era iscritto, come del resto non sarebbero stati iscritti a nessun altro partito politico che potesse, per avventura, esistere. Non erano fascisti, come non sarebbero stati liberali o socialisti o che so io, perché queste faccende non li riguardavano, appartenevano a un altro mondo, e non avevano senso. Che cosa avevano essi a che fare con il Governo, con il Potere, con lo Stato? Lo Stato, qualunque sia, sono «quelli di Roma», e quelli di Roma, si sa, non vogliono che noi si viva da cristiani. C'è la grandine, le frane, la siccità, la malaria, e c'è lo Stato. Sono dei mali inevitabili, ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Ci fanno ammazzare le capre, ci portano via i mobili di casa, e adesso ci manderanno a fare la guerra. Pazienza!
Per i contadini, lo Stato è più lontano del cielo, e più maligno, perché sta sempre dall'altra parte. Non importa quali siano le sue formule politiche, la sua struttura, i suoi programmi. I contadini non li capiscono, perché è un altro linguaggio dal loro, e non c'è davvero nessuna ragione perché li vogliano capire. La sola possibile difesa, contro lo Stato e contro la propaganda, è la rassegnazione, la stessa cupa rassegnazione, senza speranza di paradiso, che curva le loro schiene sotto i mali della natura.”

1990, pp. 67-68
Cristo si è fermato a Eboli

Paolo Bernini photo

“Con un mio intervento dell'11 settembre 2013 sulla mozione per impedire l'invasione della Siria da parte dell'Italia avevo avvertito il Parlamento sul pericolo ISIS esattamente con queste parole, che però rimasero inascoltate. A inizio settimana del settembre 2013 avevamo incontrato una rappresentante del partito curdo della Turchia, che ci ha raccontato che Aleppo (città siriana vicino a nord della Turchia) era sotto controllo dei ribelli e tra questi ribelli ci sono ex comandanti e generali dell'esercito siriano di Assad che conoscono molto bene la zona e sanno dove si trovano le armi convenzionali e chimiche, che hanno utilizzato per depredare le città; inoltre abbiamo avuto accesso a una serie di documenti raccolti dall'YPG (unità di difesa popolare curda) nella zona del Kurdistan siriano in cui i cosiddetti ribelli attaccano con il supporto di potenze straniere, in particolare quella della Turchia. I documenti sequestrati comprendono un certo numero di passaporti e carte d'identità, tra cui quelli di americani, egiziani, tunisini e cittadini del Bahrein. Questa documentazione è emersa dopo aver perquisito le sedi centrali dei gruppi Islamic State of Iraq, cioè ISIS, e il fronte Al-Nusra, affiliato ad Al Qaeda.”

Paolo Bernini (1987) politico italiano

Origine: Citato in Camera.it - Resoconto stenografico, seduta n.o 402 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/xhtml/sed0402/tabellaSommarioStenografico.html - 30 marzo 2015.

Yukio Mishima photo
Antonio Di Pietro photo
Stefan Zweig photo
Antonio Conte photo
Gianluigi Buffon photo

“Gli esploratori [europei], ovviamente, scoprirono anche Stati ed imperi pienamente sviluppati, governati da despoti e da classi dirigenti e difesi da eserciti permanenti. Furono questi gli imperi che con le loro città, i monumenti, i palazzi e i tesori spinsero tutti i Marco Polo e i Cristoforo Colombo oltre i deserti e gli oceani. V'era la Cina, il più grande impero del mondo, uno stato ampio e sofisticato i cui governanti schernivano i "barbari dalle facce rosse" [gli europei], supplicanti da piccoli regni oltre i confini del mondo civilizzato. E v'era l'India, un paese dove le vacche erano venerate e il fardello dell'esistenza veniva distribuito in misura ineguale secondo i meriti di ciascun'anima nella sua precedente incarnazione. Vi erano poi gli stati e gli imperi americani primitivi, mondi a parte, ciascuno con le sue arti e le sue religioni caratteristiche: gli Incas, con le loro grandi fortezze di pietra, i ponti sospesi, i granai sempre pieni e l'economia controllata dallo Stato; gli Aztechi, con i loro dei assetati di sangue, nutriti di cuori umani, e la loro incessante ricerca di nuove vittime sacrificali. E infine vi erano gli Europei stessi, con le loro proprie caratteristiche esotiche: pronti a combattere in nome di un Principe della Pace, sempre a comprare e vendere per realizzare profitti, molto più potenti della loro consistenza numerica, grazie all'abile padronanza delle arti meccaniche e dell'ingegneria.”

Marvin Harris (1927–2001) antropologo statunitense

Cannibali e Re

Magdi Allam photo

“[…] prendo atto che Papa Francesco, insignito come «Uomo dell'anno» da Time Magazine, Vanity Fair e The Advocate, la più antica rivista della comunità gay americana, è più preoccupato della sorte dei clandestini di Lampedusa, più in generale dei poveri e degli emarginati nelle periferie del mondo globalizzato, che dedito sia a contrastare il genocidio dei cristiani d'Oriente sia a salvare il cristianesimo dal relativismo religioso e dall'invasione islamica all'interno stesso dell'Europa. Il fatto che anche il settimanale L'Espresso abbia scelto come «Uomo dell'anno» Costantino Baratta, cittadino di Lampedusa, per aver salvato la vita a 12 clandestini dopo il naufragio di un barcone lo scorso 3 ottobre culminato nella morte di 366 persone, sottolinea come in quest'Occidente, ma anche in questa Chiesa di Bergoglio, prevalgano l'ideologia del buonismo, immigrazionismo, multiculturalismo e globalismo, che ci impongono di assecondare il prossimo a prescindere dalle conseguenze per il nostro vissuto, permeati dall'ideologia del relativismo valoriale e del pauperismo che finiscono per inculcare in noi l'accettazione e la rassegnazione nei confronti di tutto e di tutti. Per contro la difesa dei cristiani d'Oriente e la guerra ad oltranza al radicalismo e al terrorismo islamico, si collocano nel contesto della salvaguardia delle nostre radici, della nostra fede, dell'identità nazionale, dei valori tradizionali a partire dalla centralità della famiglia naturale, come attesta l'opposizione ferma di Putin al matrimonio omosessuale proprio mentre quest'Unione Europea l'ha legittimato concependolo come l'apice della civiltà. Ecco perché, anche a costo di sfidare l'impopolarità, sostenete il Premio «Uomo dell'anno» a Putin, al-Sisi e Assad: significa dire no all'ideologia del globalismo e del relativismo, e dire sì al localismo nel contesto degli Stati nazionali e alla civiltà fondata sulla certezza di chi siamo.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Putin e Assad sono i veri uomini dell'anno anti-terrore http://www.ilgiornale.it/news/interni/putin-e-assad-sono-i-veri-uomini-dellanno-anti-terrore-979249.html, Il Giornale.it, 31 dicembre 2013.

Giorgio Locchi photo
Torquato Tasso photo

“Difesa miglior, ch'usbergo e scudo, | È la santa innocenza al petto ignudo.”

VIII, 41
Gerusalemme liberata
Variante: Difesa miglior, ch'usbergo e scudo,
È la santa innocenza al petto ignudo.

Papa Francesco photo
Aristotele photo
Linus Pauling photo

“La difesa del Milan è meglio di Wanda Nara: ne potrebbe prendere 15 in meno di 28 ore.”

Ivan Zazzaroni (1958) giornalista e personaggio televisivo italiano

da un tweet https://twitter.com/Zazzaroni/status/422469122887516160, 12 gennaio 2014

Umberto Scapagnini photo
Giuseppe Garibaldi photo

“È tempo che tutti i popoli si preparino alle supreme battaglie.
Su dunque; voi pure stringetevi [popoli slavi] in un popolo solo, dimenticate odi, discordie, pregiudizi di religione e di razza. E accoglietevi in un solo pensiero di vendetta e libertà, e fate impeto irresistibile contro i vostri oppressori. Non prestate ascolto alle mendaci promesse della diplomazia; diffidate de' suoi artifici, delle sue scaltrezze. Vi tradì, vi vendette cento volte; se la soffrite, vi tradirà e vi venderà ancora. Fidate soltanto nel vostro valore, nelle vostre armi, nella vostra concordia, e fidate nei popoli che, come voi, vogliono la libertà e combattono per ottenerla. Tutte le nazioni sono sorelle; esse non hanno cupidigie, ambizioni liberticide; ciascuno vuole la sua parte di terra e di sole; ciascuna aiuterà le altre a ottenerla.
È dovere dei popoli liberi, e che vogliono essere tali, di accorrere dovunque si combatte per i diritti delle nazioni, dovunque s'innalza la bandiera della libertà. […] La causa della libertà è una sola, qualunque sia il nemico che la combatta, qualunque il popolo che la difende, qualunque sia il colore della bandiera sotto cui si schierano gli eserciti. Quando tutti i popoli abbiano intesa questa verità, che la storia e l'esperienza dovrebbe ormai aver loro insegnata, quando pratichiamo davvero questa santa legge di fratellanza e di comune difesa, il regno del dispotismo sarà finito per sempre sulla terra.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Alle genti slave sotto la dominazione austriaca e ottomana, Palermo, 23 luglio 1862; pp. 274-275
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

Alessio Villarosa photo
Federico Chabod photo
Indro Montanelli photo
Amedeo Maiuri photo
Gianni Brera photo

“[Su Valentino Mazzola] Era un traccagno di piccola statura e tuttavia così dotato atleticamente da strabiliare. Scattava da velocista, correva da fondista, tirava con i due piedi come uno specialista del gol, staccava e incornava con mosse da grande acrobata, recuperava in difesa, impostava l'attacco e vi rientrava spesso per concludere. Era insieme regista e match-winner.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Mario Gherarducci, Capitan Mazzola e il Grande Torino, due leggende in mostra http://web.archive.org/web/20131203023031/http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/28/Capitan_Mazzola_Grande_Torino_due_co_0_01092811098.shtml, Corriere della Sera, 28 settembre 2001, p. 47.

Nathaniel Hawthorne photo
Giuseppe Berto photo
Roberto Saviano photo
Vittorio Messori photo
Marco Travaglio photo

“[Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale dello Scandalo del calcio italiano del 2006 a Napoli, nel 2011] Bastava leggere le intercettazioni per ritenere giuste, anzi troppo lievi, le sanzioni sportive a Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina (la Juve evitò la Serie C solo perché si doveva salvare il Milan dalla B). E basta rileggerle oggi per ritenere sacrosanta la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato gran parte degli imputati per associazione per delinquere e frode sportiva. Tre giudici, con una presidente tutt'altro che tenera con l'accusa (che tentò addirittura di ricusarla) e sempre elogiata dalle difese, hanno ritenuto provate le accuse dopo tre anni di dibattimento. E si son fatte una risata dinanzi alla linea difensiva moggian-craxiana del "così fan tutti". Sia perché l'eventuale responsabilità altri non cancella quella di un imputato colpevole; sia perché le mirabolanti intercettazioni sfoderate dalla difesa dimostrano al massimo che l'Inter tentò di entrare nel giro, non che ha commesso reati. Ora Moggi manda a dire che lui ha fatto tutto per conto della Juve: bella novità. […] Quando Umberto Agnelli lo ingaggiò, Moggi era imputato a Torino per aver fornito prostitute ad arbitri per le partite di Uefa del Torino. Quindi fu assunto proprio perché si sapeva chi era e come operava. […] Anziché lasciarsi lo scandalo alle spalle, come aveva fatto suo cugino John Elkann, Andrea Agnelli figlio di Umberto e amico di Moggi e Giraudo ha ripreso a gridare al complotto e a rivendicare gli scudetti dello scandalo, giustamente revocati. Ora, con la sentenza di Napoli e i messaggi di Moggi, ha quel che si merita. Forse, anziché vellicare gli istinti peggiori della tifoseria peggiore, farebbe bene a guardare al futuro. A farsi spiegare lo "stile Juventus" da chi ancora sa cos'è come Boniperti, Trapattoni, Zoff e Platini. E magari a costruire stadi più sicuri.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

citato in Sapevano tutti, anzi nessuno, 10 novembre 2011
Il Fatto Quotidiano

Harry Truman photo
José Mourinho photo
Indro Montanelli photo
Alfred Edmund Brehm photo
George Bush photo

“Stati come questi, e i terroristi loro alleati, costituiscono un asse del male, che si arma per minacciare la pace del mondo. Questi regimi, nella loro ricerca di armi di distruzione di massa, pongono una minaccia sempre più grave. Essi potrebbero fornire queste armi ai terroristi, equipaggiandoli dei mezzi per tradurre nei fatti il loro odio. Potrebbero attaccare i nostri alleati o tentare di riattaccare gli Stati Uniti. In tutti questi casi, il prezzo dell'indifferenza sarebbe catastrofico. Opereremo in modo stretto con la nostra coalizione per impedire ai terroristi mi ha gli stati che li appoggiano di costruire e distribuire armi di distruzione di massa. Svilupperemo e dispiegheremo difese missilistiche adeguate a proteggere l'America i suoi alleati da attacchi improvvisi. Tutte le nazioni dovranno saperlo: l'America farà tutto ciò che è necessario per difendere la propria sicurezza(…). Non starò ad aspettare che le cose accadano. Non mi fermerò mentre il pericolo si fa sempre più vicino. Gli Stati Uniti non permetteranno che regimi più minacciosi del mondo li minaccino con gli armamenti più distruttivi del mondo. Le nostra guerra contro il terrore è iniziata bene, mi sono lavato iniziale (…). Non possiamo fermarci presto. Se ci fermiamo lasciando intatti i campi dei terroristi e gli Stati terroristi fuori controllo, il nostro senso di sicurezza sarebbe falso e temporaneo. La storia ha chiamato l'America i suoi alleati all'azione e del nostro privilegio così come nostra responsabilità combattere una guerra per la libertà.”

George Bush (1946) 43º presidente degli Stati Uniti d'America

Discorso sullo Stato dell'Unione, 29 gennaio 2002

Luigi Zanda photo

“Il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati sono i luoghi della democrazia, ma il prestigio del Senato non sta nella bellezza delle mura di Palazzo Madama e dei velluti su cui noi sediamo in quest'Aula: il prestigio del Senato lo determiniamo noi senatori, con il nostro comportamento dentro e fuori dell'Aula. Ciascuno di noi, a partire da chi ricopre la carica di Vice Presidente del Senato, deve sentire su se stesso la responsabilità della difesa dell'istituzione di cui è pro tempore componente.”

Luigi Zanda (1942) politico e avvocato italiano

Origine: A conclusione del discorso sulle parole pronunciate dal senatore Calderoli nei confronti del ministro Kyenge; citato nel resoconto stenografico della seduta n. 66 del 15 luglio 2013 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/706232.pdf, p. 8; Senato della Repubblica Italiana – XVII Legislatura, Roma, 15 luglio 2013.

Luigi Capuana photo
Marco Travaglio photo

“È vero o no che Contrada tradì lo Stato per cui lavorava, mettendosi al servizio di Cosa Nostra che era pagato per combattere? La risposta è sì. E non – come vaneggia il solito amico di tutte le canaglie Giuliano Ferrara – per un processo fondato su "pentitismo e intercettazioni a strascico". Ma per i fatti spaventosi raccontati da una miriade di autorevolissimi testimoni. A cominciare dai colleghi di Falcone e Borsellino, che raccontano la diffidenza nutrita dai giudici – come pure da Boris Giuliano – nei confronti di "'u Dutturi": i magistrati Del Ponte, Caponnetto, Almerighi, Vito D'Ambrosio, Ayala. […] Tutti a ripetere davanti ai giudici di Palermo che Contrada passava informazioni a Cosa Nostra, incontrando anche personalmente alcuni boss, tipo Saro Riccobono e Calogero Musso. Le sentenze hanno accertato che: Contrada concesse la patente ai boss Stefano Bontate e Giuseppe Greco; agevolò la latitanza di Totò Riina e la fuga di Salvatore Inzerillo e John Gambino; intrattenne rapporti privilegiati con Michele e Salvatore Greco; spifferava segreti d'indagine ai mafiosi in cambio di favori e regali (come i 10 milioni di lire accantonati dal bilancio di Cosa Nostra a Natale del 1981 per acquistare un'auto a un'amichetta del superpoliziotto); e portò al suo processo falsi testimoni a sua difesa. […] E nulla di tutto questo è messo in dubbio dalla sentenza di Strasburgo. Chi piagnucola per l'"uomo innocente" e il "meccanismo infernale" si legga le carte e poi, se ci riesce, si vergogni.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Contrada mafioso a sua insaputa, 16 aprile 2015
Il Fatto Quotidiano

Francesco Speroni photo

“Le idee di Breivik sono a difesa della civiltà occidentale. Se le idee sono che stiamo andando verso l'Eurabia e cose del genere, che va difesa la civiltà cristiana occidentale, sì, sono d'accordo.”

Francesco Speroni (1946) politico italiano

Origine: Da una dichiarazione a Radio Ies; citato in Donato De Sena, Borghezio & Speroni: la vergogna dell'Europa siamo noi https://web.archive.org/web/20130528072232/http://www.giornalettismo.com/archives/135173/borghezio-speroni-la-vergogna-delleuropa-siamo-noi/, Giornalettismo.com e in Ex-Berlusconi minister defends Anders Behring Breivik http://www.guardian.co.uk/world/2011/jul/27/ex-berlusconi-minister-defends-breivik, Guardian.co.uk, 27 luglio 2011.

Wolfgang Schäuble photo

“Di fronte alle crisi e all'instabilità nel mondo, dobbiamo sopportare una spesa per la Difesa più alta.”

Wolfgang Schäuble (1942) politico tedesco

Origine: Citato in Taino Danilo, La Germania si riarma (pensando a Mosca) Sale la spesa per la Difesa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2015/marzo/03/Germania_riarma_pensando_Mosca_Sale_co_0_20150303_f93a6d72-c171-11e4-aab1-98febb200753.shtml, Corriere della Sera, 3 marzo 2015, p. 5.

“Un altro esempio di menzogna che si sta diffondendo è quello di chiamare cattolici "integralisti" coloro che coraggiosamente si pongono al servizio della verità e in tutti i modi si adoperano per la difesa della vita proponendo iniziative che prevengano o distolgano dall'"abominevole delitto" dell'aborto […]. A loro dico: non preoccupatevi! In questo contesto essere chiamati integralisti equivale a essere chiamati cristiani.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Durante la Giornata per la Vita del 1989; citato in Alfredo Mantovano, Da Avvenire, 5-2-1989. Citato in Aborto anno undecimo: dal "caso Mangiagalli" a "Provvedimenti in difesa della maternità", Cristianità, n. 177, 1990 (riportato in AlleanzaCattolica.org http://www.alleanzacattolica.org/indici/articoli/mantovanoa177.htm), nota 21.

Silvio Berlusconi photo
Farley Mowat photo
Yann Martel photo
Hernán Crespo photo
Andrea Orlando photo
Zdeněk Zeman photo

“Il mio paese sorride ai turisti | Algeri la Bianca riposa in pace | vanno e vengono i carri di polizia | la lebbra del cuore è ben difesa || Chi dunque griderà | il miele amaro degli alveari | i corpi all'addiaccio | i poveri che barano col freddo || Bella pelle di arancia dolce | e denti di fresco mattino || la miseria inganna | non fidatevi di tanta bellezza || Qui si muore in silenzio | senza orma sotto il sole”

Jean Sénac (1926–1973) poeta e drammaturgo algerino

da Le belle apparenze, Aurora del mio popolo
Origine: Apparsa insieme alla poesia Vergogna, entrambe comprese nella raccolta Aurora del mio popolo nel numero della rivista Esprit nel novembre del 1955, dedicato alla guerra in Algeria. La Resistenza nella letteratura francese, note al testo, p. 470.
Origine: In Walter Mauro, La Resistenza nella letteratura francese, dalla 2° guerra mondiale all'Algeria, Canesi Editore, Roma, 1961, p. 290.

Marco Travaglio photo

“[Stefano Rodotà] Quando svolse le sue funzioni di parlamentare come indipendente di sinistra le svolse da vero indipendente quale è sempre stato custode dei diritti, custode dei diritti delle minoranze, soprattutto dei diritti civili, un uomo che ha difeso le nostre vite proprio con la privacy, con la bioetica, con l'eguaglianza, con l'intransigenza sulla Costituzione e sui conflitti di interesse.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Origine: Citato in Marco Travaglio su Franco Marini e Stefano Rodotà, candidati come Presidente della Repubblica http://news.supermoney.eu/economia/2013/04/marco-travaglio-su-franco-marini-e-stefano-rodota-candidati-come-presidente-della-repubblica-0014150.html#, supermoney.eu, 18 aprile 2013.

Ugo La Malfa photo
Heinrich Von Kleist photo