Frasi su effetto
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“Recentemente un discepolo pensoso (tale Critone) mi ha chiesto: "Maestro, come si può bene appressarsi alla morte?" Ho risposto che l'unico modo di prepararsi alla morte è convincersi che tutti gli altri siano dei coglioni.
[…] cerca soltanto di pensare che, al momento in cui avverti che stai lasciando questa valle, tu abbia la certezza immarcescibile che il mondo (sei miliardi di esseri umani) sia pieno di coglioni, che coglioni siano quelli che stanno danzando in discoteca, coglioni gli scienziati che credono di aver risolto i misteri del cosmo, coglioni i politici che propongono la panacea per i nostri mali, coglioni coloro che riempiono pagine e pagine di insulsi pettegolezzi marginali, coglioni i produttori suicidi che distruggono il pianeta. Non saresti in quel momento felice, sollevato, soddisfatto di abandonare questa valle di coglioni?"
Critone mi ha allora domandato: "Maestro, ma quando devo incominciare a pensare così?" Gli ho risposto che non lo si deve fare molto presto, perché qualcuno che a venti o anche trent'anni pensa che tutti siano dei coglioni è un coglione e non raggiungerà mai la saggezza. Bisogna incominciare pensando che tutti gli altri siano migliori di noi, poi evolvere poco a poco, avere i primi dubbi verso i quaranta, iniziare la revisione tra i cinquanta e i sessanta, e raggiungere la certezza mentre si marcia verso i cento, ma pronti a chiudere in pari non appena giunga il telegramma di convocazione.
Convincersi che tutti gli altri che ci stanno attorno (sei miliardi) siano coglioni, è effetto di un'arte sottile e accorta, non è disposizione del primo Cebete con l'anellino all'orecchio (o al naso). Richiede studio e fatica. Non bisogna accelerare i tempi. Bisogna arrivarci dolcemente, giusto in tempo per morire serenamente. Ma il giorno prima occorre ancora pensare che qualcuno, che amiamo e ammiriamo, proprio coglione non sia. La saggezza consiste nel riconoscere proprio al momento giusto (non prima) che era coglione anche lui. Solo allora si può morire.
[…] È naturale, è umano, è proprio della nostra specie rifiutare la persuasione che gli altri siano tutti indistintamente coglioni, altrimenti perché varrebbe la pena di vivere? Ma quando, alla fine, saprai, avrai compreso perché vale la pena”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

anzi, è splendido) morire.
Critone mi ha allora detto: "Maestro, non vorrei prendere decisioni precipitose, ma nutro il sospetto che Lei sia un coglione". "Vedi", gli ho detto, "sei già sulla buona strada."
Origine: Da Come prepararsi serenamente alla morte. Sommesse istruzioni a un eventuale discepolo, La bustina di Minerva, L'Espresso, 12 giugno 1997; citato in Umberto Eco: "Come prepararsi serenamente alla morte. Sommesse istruzioni a un eventuale discepolo" http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/02/20/news/umberto-eco-come-prepararsi-serenamente-alla-morte-sommesse-istruzioni-a-un-eventuale-discepolo-1.251268, Espresso.repubblica.it, 20 febbraio 2016.

“Gli interrogatori e le perquisizioni, non devono mai diventare torture per stimolare reazioni ad effetto.”

Carlo Biotti (1901–1977) Giudice della Corte Suprema di Cassazione, Presidente del Tribunale di Milano, Consigliere di Amministrazio…

“I compositori inglesi più straordinari del 1963 sono, a tutti gli effetti, John Lennon e Paul McCartney… le settime maggiori e le none si integrano così bene nelle loro canzoni da far pensare che armonia e melodia nascano insieme.”

William Mann (1924–1989)

Origine: Da The Times, 1963; citato in Chris Ingham, Guida Completa ai Beatles, 2005, Antonio Vallardi Editore, p. 244. ISBN 8882119866

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“Nelle prime fasi della rivoluzione industriale, gli animali venivano usati come macchine. E altrettanto si faceva con i bambini. Più tardi, nelle cosiddette società post-industriali, gli animali vengono trattati come materia prima. I capi di bestiame destinati all'alimentazione vengono lavorati alla stregua di prodotti industriali. […] Questa riduzione dell'animale […] fa parte dello stesso processo che ha ridotto gli uomini a isolate unità di produzione e consumo. In effetti, durante questo periodo l'atteggiamento nei confronti degli animali spesso prefigurava quello nei confronti dell'uomo. La visione meccanica della capacità lavorativa animale fu in seguito applicata a quella degli uomini. F. W. Taylor, che sviluppò il "taylorismo" studiando il rapporto tempo-moto e la gestione "scientifica" del lavoro industriale, sosteneva che il lavoro dovesse essere «così stupido» e così flemmatico da rendere [il lavoratore] «più simile, per struttura mentale, al bue che a qualsiasi altra specie». Pressoché tutte le moderne tecniche di condizionamento sociale si basano su esperimenti condotti sugli animali. E lo stesso vale per i cosiddetti test attitudinali. Oggi comportamentisti come Skinner rinchiudono il concetto stesso di uomo entro il perimetro di ciò che ricavano dai loro esperimenti di laboratorio sugli animali.”

John Berger (1926–2017) critico d'arte, scrittore e pittore inglese

Perché guardare gli animali?, pp. 12-13
Sul guardare

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“Senza dubbio ci sono, in Cézanne, parecchi Cézanne: un uomo concreto e uno immaginoso, un sensuale e un intellettuale, un meridionale e un mediterraneo […] un barocco e un classico. L'uno amava il reale, che sentiva d'istinto e cui, di necessità, si rifaceva continuamente; pittore, maneggiava la sua materia come uno scultore la creta, come un cuoco i suoi impasti, come un contadino la terra del suo campo; l'altro si dilettava a vagare nei regni fantastici, affollati di tutti i pensieri del desiderio e dell'amore, dove i grandi romantici si recarono in rapida visita, e che Nerval e Baudelaire frequentarono intimamente. Quello si abbandonava voluttuosamente alle gioie che procurano lo spettacolo delle cose e una creazione artistica compiacente; questo, proclamando illusoria la natura, giudicava proprio dell'uomo conferire ad essa l'essenza col pensarla, e preconizzava una attività creatrice volontaria, ascetica. Il meridionale barocco amava il movimento, l'effetto, un lirismo non esente da retorica; l'ordine, la staticità, il ritegno, lo stile sollecitavano il classico mediterraneo. Se mai ad essere umano si poterono applicare i famosi versi di Racine: "Mon Dieu, quelle guerre cruelle. / Je trouve deux hommes en moi", fu al pittore Paul Cézanne.”

Bernard Dorival (1914–2003)

da Cézanne, 1948
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“I comici italiani fanno un po' l'effetto degli antibiotici, ti distruggono tutto; Roberto invece è un bicchiere di qualcosa che fa sempre bene. Zuccheri, calorie, vampe.”

Sergio Saviane (1923–2001) scrittore e giornalista italiano

Origine: Roberto D'Agostino, Chi è, chi non è, chi si crede di essere, Arnoldo Mondadori, 1988. ISBN 8804313757

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“Lo scopo di mostrare tutti questi sanguinolenti scazzottamenti è quello di fare il punto circa la natura bestiale dell'uomo e ciò che può accadere quando gli effetti di stordimento della fatica di ogni giorno sono la causa per cui le persone diventano un po' matte. Gli uomini che diventano membri del Fight Club sono vittime del potere disumanizzante e anestetizzante della società moderna. Sono diventati ingranaggi di una ruota. L'unico modo in cui possono ritrovare un senso di individualità è entrare in contatto con i primordiali istinti barbarici di dolore e violenza.”

The purpose of showing all this bloody pummeling is to make a telling point about the bestial nature of man and what can happen when the numbing effects of day-to-day drudgery cause people to go a little crazy. The men who become members of Fight Club are victims of the dehumanizing and desensitizing power of modern-day society. They have become cogs in a wheel. The only way they can regain a sense of individuality is by getting in touch with the primal, barbaric instincts of pain and violence.

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“Nessuno è più odioso di chi si ostina a voler avere ragione e poi in effetti ce l'ha.”

Maria Luisa Spaziani (1922–2014) poetessa, traduttrice e aforista italiana

Aforismi

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“Quando la gotta fa visita a uno dei miei piedi, devo stare per forza seduto. Non riesco a mettermi nemmeno un calzino e non posso appoggiare sullo stesso piede neppure un foglio di carta sottile. Alla fine tutto quello che posso fare è guardarlo, imprecare contro di esso e battere i pugni sulla superficie dura più vicina in attesa che gli antinfiammatori che mi ha prescritto il medico facciano effetto.”

Frank Bruni (1964) giornalista statunitense

Origine: Dal suo blog; citato in Francesco Tortora, L'ex re dei critici gastronomici ha la gotta http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_24/bruni-gastronomia-gotta-americani_63550cd6-75b1-11e1-88c1-0f83f37f268b.shtml, Corriere.it, 24 marzo 2012.

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“Non so se la televisione oggi sia meglio del cinema. I brutti film ci sono sempre stati e ci sono ancora e c’è anche un sacco di brutta televisione. Ma certo quella distinzione non ha più significato. I Soprano hanno in effetti rappresentato un punto di svolta. Anche se a me hanno deciso di farmi morire dopo una sola stagione!”

Steve Buscemi (1957) attore, regista e sceneggiatore statunitense

Origine: Citato in Lorenzo Soria, Steve Buscemi: è l’ora della vendetta Adesso sono io il boss http://www.lastampa.it/2013/01/02/spettacoli/steve-buscemi-e-l-ora-della-vendetta-adesso-sono-io-il-boss-ygXW8xG83TNzVvACw6gxOL/pagina.html, LaStampa.it, 2 gennaio 2013.

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“Che cosa, in effetti, può trattenere un essere umano da un gesto di solidarietà che, oltretutto, non "costa" nulla, visto che ciò che viene donato non ha più, per il donatore, alcuna utilità? Ho formulato apposta la domanda in un modo così semplicistico e brutale per suggerire che la risposta – non dico la giustificazione – è da cercare su un piano che non è né quello della conoscenza razionale né, tantomeno, quello del buon senso. A nessuno di noi, credenti o non credenti, è estraneo il sogno della resurrezione dei corpi: un sogno che non riguarda tanto il nostro, di corpo (del quale, del resto, è difficile se non impossibile immaginare la non – più – esistenza), quanto quello delle persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Fra credenti e non credenti c'è, in questo, una sola anche se, certamente, essenziale differenza: che ciò che per i secondi è un sogno, per i primi è una speranza o, almeno, la volontà di una speranza. E io credo che da questo sogno o da questa speranza discenda il desiderio struggente di "salvare" non, ripeto, il proprio corpo, ma quello dei propri cari appena scomparsi, di difenderne l'integrità, di sentire come un ulteriore strazio, come un'ulteriore separazione, come un'ulteriore perdita il fatto che esso venga immediatamente – e, come la scienza e la tecnica esigono, a morte cerebrale accertata, ma a cuore ancora battente – lacerato, diminuito, privato di sé.”

Giovanni Raboni (1932–2004) poeta, scrittore e giornalista italiano

Origine: Da Trapianti e coscienza https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/01/TRAPIANTI_COSCIENZA_co_0_0004012997.shtml, Corriere della Sera, 1 aprile 2000, p. 11.

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“Nichi Vendola è un miserabile, probabilmente sotto effetto di qualche sostanza”

Roberto Formigoni (1947) politico italiano

citato in [//milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_marzo_25/vendola-formigoni-insulti-replica-190306145446.shtml Corriere della Sera], 25 marzo 2011

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“Nel maggio del 1949 fu istituito a Strasburgo il Consiglio d'Europa, organismo allora privo di poteri politici effettivi e incaricato solo di «porre le basi per la costruzione di una federazione europea». Così nell'atto della sua fondazione. L'anno dopo – dunque, nel 1950 – quel Consiglio bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una bandiera della futura Europa unita. Un allora giovane disgnatore alsaziano, Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto, dove dodici stelle bianche campeggiavano in un cerchio su uno sfondo azzurro. Come rivelò poi, l'idea non era casuale: devoto della Madonna, recitava ogni giorno il rosario. Proprio quando seppe del concorso europeo e decise di partecipare stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e – stimolato da quella lettura – si era deciso a procurarsi, per sé e per la moglie, una «Medaglia miracolosa», che sino allora non conosceva. Le stelle, dunque, del suo disegno vennero da lì: e, lì, venivano direttamente dall'Apocalisse e dalla sua «Donna vestita di sole» con la corona attorno al capo. Quanto all'azzurro, era il colore tradizionale della Vergine. Tra i 101 bozzetti giunti da tutto il mondo, «inspiegabilmente», come disse lo stesso Heitz (che aveva partecipato al concorso senza troppe speranze, quasi solo per rispondere a un impulso datogli dalla scoperta della Medaglia), il Consiglio d'Europa scelse proprio il suo. Si noti, tra l'altro, che il responsabile della commissione che procedeva alla scelta era un ebreo, Paul M. G. Lévy, direttore del Servizio di stampa e informazione del Consiglio. Non agirono, dunque, motivazioni confessionali […] Inoltre, a conferma della singolarità della scelta, contro la proposta di Heitz stava il fatto che, se dodici erano le stelle sulla bandiera proposta, non altrettanti erano allora gli Stati del Consiglio. In effetti, di fronte alle critiche, il disegnatore dovette replicare che il dodici rappresentava un «simbolo di pienezza» (e tale è, infatti, anche nell'Antico Testamento: dodici, tra l'altro, i figli di Giacobbe, come dodici le tribù di Israele; ed è perciò che dodici è il numero voluto da Gesù per i suoi apostoli, a significare che la Chiesa è il «nuovo popolo eletto»). Avendo adottato questa prospettiva simbolica, le autorità comunitarie, quando gli Stati membri dell'Europa finirono col superare la dozzina, stabilirono ufficialmente che il numero delle stelle sulla bandiera era da considerare immutabile.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 107-108

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“[…] l'espressione «effetto serra» non mi piace, perché mi fa pensare alle serre per le piante, una cosa innocua e benigna.”

Jeffrey Moussaieff Masson (1941) psicoanalista statunitense

Origine: Chi c'è nel tuo piatto?, p. 31

“Quest'iniziazione funebre ha, come effetto, quello di purificare il puryaśṱaka. Se infatti il puryaśṱaka non esiste, non vi son più neppure i cieli, le resistenze infernali, etc.”

2013, 20b-21a
Tantrāloka, Capitolo XXIV
Origine: Lett.: "il corpo ottuplice": è il corpo trasmigrante, costituito, secondo la maggior parte delle scuole dello shivaismo dai tre sensi interni (manas, ahaṃkāra, buddhi) e dai cinque elementi sottili (tanmātra).

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“Imparare a scrivere manualmente in corsivo ha effetti benefici sullo sviluppo linguistico e cognitivo.”

Tullio De Mauro (1932–2017) linguista italiano

Origine: Da Lexi torna al corsivo http://www.internazionale.it/opinione/tullio-de-mauro/2016/11/18/lexi-torna-al-corsivo, Il Post.it, 18 novembre 2016.

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“La bellezza deve essere giudicata non per le proporzioni matematiche del corpo e del viso, ma per l'effetto che produce.”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, p. 33

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“A due giorni dal Santo Natale il Presidente del Consiglio [Silvio Berlusoni] giungerà in pompa magna con tanto di slitte, ma soprattutto carico di pacchi. […] Basterebbe che il Governo [Berlusconi IV] badasse più al concreto e meno all'effetto spot dei suoi ormai consueti annunci.”

Giuseppe Ruvolo (1951) politico italiano

tratto da PONTE STRETTO: RUVOLO (UDC), PRIMA PIETRA? SARA? ANCHE L'ULTIMA. GOVERNO DIA SPAZIO A PRIORITA' NON A SPOT". http://www.giusepperuvolo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=166, Sito ufficiale Giuseppe Ruvolo 20° ottobre 2009

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“Un uomo invecchia, ha in sé il sentimento radicale della debolezza, dell'atonia, del malessere che accompagna il progredire dell'età e, provandolo, immagina di essere ammalato, calma i propri timori con l'idea che la sua condizione penosa sia dovuta a qualche causa particolare, dalla quale, come da una malattia, spera di guarire. Vane immaginazioni! La malattia è la vecchiaia ed è un'orribile malattia. Dicono che è la paura della morte e di ciò che segue alla morte che fa volgere gli uomini alla religione quando avanzano gli anni. Ma la mia propria esperienza mi ha dato la convinzione che, senza alcun terrore o effetto d'immaginazione, il sentimento religioso tende a svilupparsi a misura che noi invecchiamo; a svilupparsi perché le passioni essendosi calmate, l'immaginazione e la sensibilità essendo diventate meno eccitate o eccitabili, la nostra ragione è meno turbata nel suo esercizio, meno offuscata dalle immagini dei desideri e dalle distrazioni che solevano assorbirla; allora Dio emerge come da una nuvola; la nostra anima lo sente, lo vede, si volge verso di lui, sorgente d'ogni luce; si volge naturalmente e inevitabilmente; e poiché tutto si dissolve nel mondo delle sensazioni, la vita e la gioia hanno cominciato ad abbandonarci, l'esistenza fenomenica non è più sostenuta dalle impressioni esterne ed interne, noi sentiamo il bisogno di appoggiarci a qualche cosa che resta, a qualche cosa che non ci ingannerà, una realtà assoluta ed eterna. Sì, noi ci volgiamo inevitabilmente a Dio; perché il sentimento religioso è così puro, così dolce al cuore questa esperienza, che ci compensa di tutte le altre perdite.”

Origine: Il mondo nuovo, pp. 190-191

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“Ci sono organi costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere. Ci sono anche faccende delicate. Ci sono problemi di batteri, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie, eccetera. Quindi nel momento dell'educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell'uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni. E non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne. […] [sul bacio tra due donne] A lei che effetto fa se uno fa pipì? Se lo fa in bagno va bene, ma se uno fa la pipì per strada davanti a lei, può darle fastidio.”

Carlo Giovanardi (1950) politico italiano

Origine: Da un'intervista alla trasmissione radiofonica Non ci sono più le mezze stagioni, Radio 24; citato in Marco Pasqua, "Bacio tra donne come fare pipì in strada" Giovanardi di nuovo nella bufera http://www.repubblica.it/politica/2012/02/12/news/bacio_tra_donne_come_fare_pip_in_strada_giovanardi_di_nuovo_nella_bufera-29771532/?ref=HREC1-15, Repubblica.it, 14 febbraio 2012.
Origine: Radio 24 in occasione dell'intervista ha titolato «Due donne che si baciano per strada? È come uno che fa la pipì in pubblico», Giovanardi ha precisato in un'intervista successiva: «Ma scherziamo? Io non ho mai detto quelle parole hanno usato le prime cinque righe della mia prima risposta e le hanno attaccate a sette risposte successive. Un taglio manipolatorio che omette tutto il ragionamento intermedio, il quale dimostra come non esista alcun atteggiamento omofobo da parte mia, ma semplicemente la difesa di regole di buona educazione che devono valere per tutti, etero ed omosessuali. [...] Soltanto dopo quattro giorni sono riuscito ad acquisire la registrazione integrale dell’audio di questa vergognosa operazione di manipolazione mistificatoria.» "La frase sui baci gay manipolata ad arte Ora mi perseguitano" http://www.ilgiornale.it/news/frase-sui-baci-gay-manipolata-ad-arte-ora-mi-perseguitano.html, ilgiornale.it, 18 febbraio 2012.

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“Uno degli effetti della corsa è l'aumento del desiderio sessuale, si fa l'amore di più e meglio, anche perché il sesso è anche una componente fisica e con la corsa questo si sviluppa.”

Stefano Baldini (1971) maratoneta italiano

Origine: Citato in Sesso e running. Chi corre lo fa meglio e... http://www.atleticaleggera.org/index.php?op=news&subop=single&id=731, atleticaleggera.org, 18 gennaio 2012.

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“Da un mese sono strettamente vegetariano. L'effetto morale di questo stile di vita, con il suo volontario assoggettamento del corpo e la conseguente emancipazione dai bisogni materiali, è immenso. Puoi giudicare tu stesso quanto ne sia profondamente convinto se ti dico che mi aspetto da esso niente meno che la rigenerazione dell'umanità.”

Gustav Mahler (1860–1911) compositore e direttore d'orchestra austriaco di origine boema

Origine: For a month now I have been an out-and-out vegetarian. The moral effect of this way of life, with its voluntary castigation of the body, causing one's material needs to dwindle away, is enormous. You can judge for yourself how utterly I [am] convinced of it, when I tell you that I expect of it no less than the regeneration of humanity. (dalla lettera a Emil Freund del 1º novembre 1880; citato in Alfred Mathis-Rosenzweig, Gustav Mahler: New Insights into his Life, Times and Work, a cura di Jeremy Barham, Ashgate Publishing, 2007, p. 165 https://books.google.it/books?id=VIcSAX6tY1IC&pg=PA165. ISBN 978-0-7546-5353-0)

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“La soia ha in effetti una lunga tradizione religiosa, che implica sempre il suo ruolo di sostituto della carne.”

Raj Patel (1972) economista, accademico e giornalista inglese

Origine: I padroni del cibo, p. 133

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“Oscuramente noi sappiamo veramente chi siamo. Da ciò il dolore di dover sembrare ciò che non siamo, e da ciò l'appassionato desiderio di superare i limiti di questo io che ci imprigiona. L'unica autotrascendenza liberatrice è attraverso l'altruismo e la docilità all'ispirazione (in altri termini, l'unione col Figlio e con lo Spirito Santo) nella coscienza di quell'unione col Padre in cui, senza conoscerla, abbiamo sempre vissuto. Ma l'autotrascendenza liberatrice è piú facile a descriversi che a raggiungersi. Per coloro i quali sono trattenuti dalle difficoltà di una ascesa, vi sono altre alternative meno ardue. L'autotrascendenza non è affatto invariabilmente verso l'alto. Infatti, in molti casi, essa è una scappatoia sia verso il basso in uno stato al di sotto della personalità, oppure orizzontalmente in qualche cosa di piú vasto dell'io, ma non piú alto, non essenzialmente diverso. Noi cerchiamo sempre di mitigare gli effetti della caduta collettiva nell'isolamento dell'io, con un'altra caduta strettamente privata nell'animalità e nel disordine mentale, oppure con qualche altra autodispersione piú o meno stimabile nell'arte o nella scienza, nella politica, nel lavoro o nel divertimento. Inutile dire, questi surrogati dell'autotrascendenza verso l'alto, queste fughe in surrogati subumani o meramente umani della Grazia, sono nella migliore ipotesi insoddisfacenti e nella peggiore, disastrosi.”

III, 2; p. 77
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“Bene, eccoci qui sulla soglia di un disastro finanziario e sociale e in questa sala, oggi, abbiamo i quattro uomini che dovrebbero ritenersi responsabili. Eppure abbiamo ascoltato i discorsi più tediosi e tecnocratici che io abbia mai sentito e continuate a negare, a dispetto di ogni considerazione obiettiva, che l'euro sia un fallimento. E chi è il vero responsabile? Chi è il responsabile tra di voi? Ovviamente la risposta è "nessuno di voi", perché nessuno di voi è stato eletto, nessuno di voi ha in effetti qualsivoglia legittimità democratica per i ruoli di cui siete attualmente incaricati all'interno di questa crisi. E in questo vuoto stato di cose, non certo con riluttanza, è entrata Angela Merkel. E stiamo ora vivendo in un'Europa dominata dalla Germania – qualcosa a cui il progetto europeo avrebbe dovuto, in effetti, prevenire. Qualcosa per cui coloro che ci hanno preceduto hanno pagato caro, con il loro sangue, al fine di evitarla. Io non voglio vivere in un'Europa dominata dalla Germania, né lo vogliono i cittadini europei. […] E non soddisfatti di ciò, avete deciso che anche Berlusconi doveva andare; così lui è stato sostituito dal Signor Monti, un ex-commissario europeo, uno degli architetti di questo euro-disastro e un uomo che non era nemmeno un membro del Parlamento. Sta diventando come un racconto di Agatha Christie, dove stiamo cercando di capire chi sarà la prossima persona ad essere fatta fuori. La differenza è che sappiamo chi sono i criminali. Voi dovete essere tutti ritenuti responsabili per ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati. E devo dire, Signor Van Rompuy, 18 mesi fa, quando ci siamo incontrati per la prima volta, mi sono sbagliato sul suo conto. Avevo detto che sarebbe stato l'assassino silenzioso della democrazia degli stati nazionali, ma non più, lei è piuttosto rumoroso a proposito, non è così? Lei, un uomo non eletto, si è recato in Italia dicendo: "L'Italia ha bisogno di riforme, non di elezioni". Cosa, in nome di Dio, Le dà il diritto di dire questo al popolo italiano?”

Nigel Farage (1964) politico britannico
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