Frasi su pianto
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“[Sulla finale del 2007] Dopo la finale dell'ultimo Wimbledon, ho pianto come non mi succedeva dai tempi degli juniores, e non ho più voluto vederla, nemmeno in dvd. Per vincere mi è mancato solo un punto.”

Rafael Nadal (1986) tennista spagnolo

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Federer-Nadal Classe o potenza Wimbledon decide chi è il più forte http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/luglio/05/Federer_Nadal_Classe_potenza_Wimbledon_ga_10_080705028.shtml, Gazzetta dello Sport, 5 luglio 2008.

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“Ho rubato, corrotto, concusso e mentito.
La pianti di vantarsi e venga al dunque.”

Francesco Tullio Altan (1942) fumettista, disegnatore e sceneggiatore italiano

Dialoghi

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“Nessuno vede il sale ch'è nel mare, | eppure, il mar n'è pieno; | nessuno vede il pianto ch'ho nel cuore | eppure, il cuor n'ho pieno.”

Michele Marzulli (1908–1991) poeta, pittore e scrittore italiano

da Le mie perle, vv. 1-4, p. 118
Futuro antico

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“E tu dici ancora che non parlo d'amore, | batte in me un limone giallo, basta spremerlo!”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Fatti un pianto, lato A, n. 2
Don Giovanni

“Scusa, non meriti quest'uomo che ti dorme accanto, che rischia di confondere l'orgasmo col pianto.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da "Mi manca da vicino" n. 2
1009 giorni

“Ma è un finale a sorpresa, oggi ho pianto qualcosa. E poi non mi ricordo più…”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da "1009 giorni" n. 3
1009 giorni

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“Pianta l'insegna qui, alfiere; questo è il posto giusto per noi!”

Marco Furio Camillo (-446–-365 a.C.) politico e militare romano

citato in Tito Livio, V, 55; 1997
Signifer, statue signum; hic manebimus optime.
Attribuite
Origine: Nel tempo l'espressione è stata poi ripetuta da Quintino Sella nel 1870 riguardo a Roma Capitale ed è stata utilizzata da D'Annunzio riguardo all'impresa di Fiume.

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“Le congregazioni pie sono sempre state giardini di divozione nella Chiesa, orti nei quali facilmente si coltivano le piante della santità cristiana.”

Luigi Guanella (1842–1915) presbitero italiano

Regolamento interno dei Figli del Sacro Cuore nella Casa divina Provvidenza

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“Conta solo il libro che si pianta come un coltello nel cuore del lettore.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: 29 marzo 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Pollice verde http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/30lugli/30lugli.html, Repubblica.it, 30 luglio 2005.

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“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

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da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
Citazioni di Mina

“Rimettiamo in discussione il ruolo di Sua Maestà la televisione". Lei, l'imperatrice delle nostre case sempre più vuote di pensieri e parole e sempre più inzuppate di rumori. Lei, appollaiata sul trono delle nostre serate, lei divoratrice dei nostri attimi più privati, così ingorda di scandali, di pochezze e di immagini virtuali, con i suoi flash abbaglianti e le sue sequenze accelerate che inghiottono lo spazio e soffocano il tempo. Lei che non lascia via di scampo. Dalle sue frattaglie non si può sfuggire. Lei, che vomita pattume in quantità industriale, non accetta più di essere un vago sottofondo: ti penetra nell'iride sotto forma di stupefacenti videoclip, di pianti in diretta e altre amenità. Sua Maestà la tv ha decretato che il nostro cervello debba essere soltanto una discarica. E a noi, bravi e diligenti utenti, ha riservato una sola libertà: quella dello zapping da un cassonetto per la plastica ad un contenitore per rifiuti organici. Il saltapicchio da un canale all'altro non è più motivato dalla ricerca di ciò che potrebbe sollecitare maggiormente la nostra intelligenza, il nostro interesse. Quando brandiamo un telecomando, ci trasformiamo in un animalone tecnologico, un tutt'uno con l'apparecchio televisivo. Una schifezza massmediale rassegnata e inconsapevole. E quanto più ciò che vediamo è inquietante, tanto più le nostre facoltà inferiori si sentono gratificate.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Salviamoci dal trash in tv, Liberal, 7 maggio 1998

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“Madre, le rime mie languenti, e povere, | deh! fa che del tuo duol tutte s'accendano: | deh! fa che i pianti, che ti veggo piovere | dalle pupille, nel mio canto scendano.”

Carlo Innocenzo Frugoni (1692–1768) librettista e poeta italiano

da Ottave rime, p. 8
Citazioni di Carlo Innocenzi Frugnoni

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“L'eticità è nell'uomo come la forza misteriosa e vitale che fa crescere una pianta unificando tute le sue parti.”

Elio Sgreccia (1928–2019) cardinale, vescovo cattolico e teologo italiano

La bioetica nel quotidiano

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“Com' è duro, ad altrui mostrando fuore Sereno il volto, aver tristizia e noia, E ne' sembianti riso, e pianto al core! (da Elegia”

Luigi Alamanni (1495–1556) poeta, politico e agronomo italiano

Protesta l'amore alla sua donna quantunque crudele, p. 10)
Versi e prose

“Se vi fa bene piangere, accettate il pianto, coltivatelo anzi.”

Luigi Santucci (1918–1999) scrittore, romanziere e poeta italiano

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“Quando abbiamo girato l'ultima scena eravamo tutte molto emozionate. Alla fine ci siamo sedute tutte insieme, e abbiamo parlato, pianto e riso per sfogare tutta la tensione che avevamo addosso.”

Eva Longoria (1975) attrice e modella statunitense

Su Desperate Housewives
Origine: Citato in, Eva Longoria: «Jesse Metcalf? Per me era un bimbo!» http://www.elle.it/Gossip/News/Eva-Longoria-Jesse-Metcalf-Desperate-Housewives-finale, elle.it, 18 settembre 2012.

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“Per me Robert Johnson è il più importante musicista blues mai vissuto. Non ho mai trovato nulla di più profondamente intenso. La sua musica rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare nella voce umana.”

Eric Clapton (1945) chitarrista, cantante e compositore britannico

Origine: Intervista a Eric Clapton contenuta nel booklet del cofanetto Robert Johnson – The Complete Recordings, pag. 26.

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“Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. L'uomo è collocato nel contesto naturale come una delle tante componenti e la natura è la grande madre da cui uomini, piante e animali sono stati generati. Pertanto l'amore per l'ambiente non dovrebbe essere solo quello, sottilmente egoistico, che mira a valorizzarlo e a migliorarlo per rendere la vita più piacevole e più sana, ma è un dovere, un imperativo morale di rispetto quasi sacrale per madre natura che crea e nutre tutte le specie, quella umana compresa.
In questo contesto si pone la corrente filosofica che estende molti principi etici consolidati per la specie umana (per esempio «non uccidere») anche al mondo animale. Si tratta di un'operazione molto ardita che ha già riscosso innumerevoli consensi e che ha condotto, tra l'altro, alla nuova definizione di «specismo» per descrivere quegli atteggiamenti di sopraffazione che caratterizzano il tradizionale comportamento dell'uomo nei confronti degli animali, un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Basti pensare che nella morale schiavistica vigente centocinquant'anni fa era un fatto complessivamente accettabile l'uccisione senza motivo di un nero da parte di un bianco.
Allo stesso modo, oggi, uccidere o far soffrire senza motivo un animale non scandalizza più di tanto. Qualche anno fa, in Italia, non sarebbe nemmeno stato oggetto di attenzione, e solo dal 2003 una legge punisce le sevizie agli animali e il loro abbandono. Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 187-188

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“C'è un castigo che viene dagli dèi. | Felice chi è sereno | e trascorre il suo giorno | senza pianto.”

Alcmane (700) poeta greco antico

Origine: Citato in Aa. Vv., Lirici greci, traduzione di Salvatore Quasimodo, Mondadori, 1996. ISBN 88-04-42291-2.

“La notizia si è dissolta nei vicoli | senza che il suo eco si diffondesse | e si è rifugiata nell'oblio di alcune fosse | la luna ha pianto questa tragedia.”

Nazik al-Mala'ika (1922–2007) poetessa irachena

da Orazione funebre per una donna insignificante, in Non ho peccato abbastanza
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“Questo non consolerà certo la Juventus, ma almeno la lotteria dell'Old Trafford è servita a sfatare la leggenda secondo cui, con l'eccezione degli ultimi Europei, sono gli italiani i più tremebondi dal dischetto nelle occasioni che contano. Gli errori di Donadoni e Serena nella semifinale di Napoli '90, quelli di Baresi, Massaro e Baggio a Pasadena '94, di Albertini e Di Biagio a Parigi '98: lapidi scolpite nel muro del pianto del calcio italiano. Stavolta no. […] E poi che significa autogestione, come fa Lippi a non decidere lui la lista? La decide, la decide. Ma solo scremando chi se la sente, chi non ha il muscolo che tira o l'occhio sbarrato dalla fatica e dalla tensione. E Carletto allora che ha tolto due rigoristi come Pirlo e Rui Costa quando ormai era chiaro che nessuno avrebbe fatto gol prima dell'alba? È il fascino – perverso – delle lotterie, a Roma nel '96 non aveva avuto paura Jugovic, a Manchester non l'ha avuta Shevchenko. E chissà se l'ha avuta Inzaghi, e davvero se l'è svignata come Falcao diciannove anni fa con il Liverpool, o se è stato Ancelotti a tenerlo lontano da un dischetto dove fa danni più della grandine. Il piatto destro di Platini a Tokyo issò la Juventus sul tetto del mondo. Due anni dopo contro il Real nemmeno riuscì a batterlo il suo rigore. Lo ha ricordato giusto l'altra sera, aggiungendo perfido: «Vidi solo la buca sul dischetto che avevano fatto Brio e Favero».”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

30 maggio 2003

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“La casa dell'ubriaco non è mai tranquilla; colà sempre è pianto e dolore.”

Fozio bibliografo e patriarca bizantino

Origine: Citato in G. B. Garassini e Carla Morini, Gemme, classe 5 maschile, Sandron, Milano [post. 1911].