Frasi su po'
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“Eppure la guerra ha avuto un ruolo determinante nella storia dell'uomo. Sia dal punto di vista politico e sociale che, e forse soprattutto, esistenziale. Soddisfa pulsioni e bisogni profondi, in genere sacrificati nei periodi di pace. La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola. È avventura. La guerra evoca e rafforza la solidarietà di gruppo e di squadra. Ci si sente, e si è, meno soli, in guerra. La guerra attenua le differenze di classe, di ceto, di status economico che perdono importanza. Si è tutti un po' più uguali, in guerra. La guerra, come il servizio militare, l'università, il gioco regolato, ha la qualità del tempo d'attesa, del tempo sospeso, la cui fine non dipende da noi, al quale ci si consegna totalmente e che ci libera da ogni responsabilità personale. La guerra riconduce tutto, a cominciare dai sentimenti, all'essenziale. Ci libera dall'orpello, dal superfluo, dall'inutile. Ci rende tutti, in ogni senso, più magri. La guerra conferisce un enorme valore alla vita. Per la semplice ragione che è la morte a dare valore alla vita. Il rischio concreto, vicino, incombente, della morte rende ogni istante della nostra esistenza, anche il più banale, di un'intensità senza pari. Anche se è doloroso dirlo la guerra è un'occasione irripetibile e inestimabile per imparare ad amare ed apprezzare la vita.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Da Elogio della guerra, Marsilio, 1999.

“Quando guardo Renzi, è come se vedessi un cocktail in cui ci sono shakerati un terzo di Berlusconi, un terzo del peggior Craxi e un terzo di Jerry Calà. Ecco, quando vedo un presidente del Consiglio così, un po' di paura onestamente mi viene.”

Andrea Scanzi (1974) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dalla trasmissione televisiva Otto e mezzo, La7; citato in Scanzi: "Renzi? Un cocktail: un terzo di Berlusconi, un terzo del peggior Craxi, un terzo di Jerry Calà" http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/09/23/scanzi-renzi-un-cocktail-un-terzo-di-berlusconi-un-terzo-del-peggior-craxi-un-terzo-di-jerry-cala/417481/, ilFattoQuotidiano.it, 23 settembre 2015.

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“Oh, ma vede, non si ottiene mai nulla senza fare un po' di casino.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

Premiership, Secondo mandato come primo ministro

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“Sulla base della tecnologia acquisita finora, l'Iran necessita circa un anno o un po' di più per produrre armi nucleari. Ma noi ovviamente non vogliamo arrivare vicini a quel punto… Il nostro obiettivo è di accertarci che l'Iran non venga a dotarsi di armi nucleari che metterebbero in pericolo Israele ed innescherebbero una corsa agli armamenti nella Regione.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2013
Origine: Citato in Obama: "Entro un anno l'Iran avrà l'atomica, ma li fermeremo prima" http://www.lastampa.it/2013/03/14/esteri/obama-entro-un-anno-l-iran-avra-l-atomica-ma-li-fermeremo-prima-rRBi6LPIgxLgBO4GkqyPgK/pagina.html, La Stampa.it, 14 marzo 2013.

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“I comici italiani fanno un po' l'effetto degli antibiotici, ti distruggono tutto; Roberto invece è un bicchiere di qualcosa che fa sempre bene. Zuccheri, calorie, vampe.”

Sergio Saviane (1923–2001) scrittore e giornalista italiano

Origine: Roberto D'Agostino, Chi è, chi non è, chi si crede di essere, Arnoldo Mondadori, 1988. ISBN 8804313757

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“Con Salvini e Meloni ci siamo visti. Va tutto bene. In privato Matteo mi abbraccia, dice che ho ragione io. Poi in pubblico fa un po' lo sbruffoncello. Ma ormai lo conosco. Lui lo sa che non può essere il candidato premier. Sul programma siamo d'accordo al 95%. Solo sull'uscita dall'euro siamo in disaccordo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2017
Origine: Dall'intervista di Claudio Tito, Silvio Berlusconi: "Votare adesso è da irresponsabili. Salvini non sarà candidato premier" http://www.repubblica.it/politica/2017/02/12/news/silvio_berlusconi_votare_adesso_e_da_irresponsabili_salvini_non_sara_candidato_premier_-158128076/, Repubblica.it, 12 febbraio 2017.

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“Scrivere è scolpire: occorre soprattutto togliere, con un obiettivo in mente e un po' di ironia nelle dita.”

Beppe Severgnini (1956) giornalista italiano

L'italiano. Lezioni semiserie

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“Appena a sud del carbonio c'è il silicio. Come accade spesso tra i vicini si tratta di una prossimità ambigua, che crea un po' di disagio. Come il carbonio, ma in misura minore, il silicio ha la capacità di formare alcune tra le lunghe molecole a catena necessarie per i processi complessi come la vita. E tuttavia il silicio non ha dato origine a un proprio tipo di vita; forse però da questo punto di vista è solamente dormiente. I prodotti principali del carbonio, gli organismi viventi, hanno impiegato miliardi di anni per mettere a punto meccanismi di accumulo e dispersione dell'informazioni (una definizione austera e sintetica di ciò che intendiamo per «vita»); nel frattempo il silicio è rimasto in attesa. La recente alleanza tra le due regioni, che ha visto organismi basati sul carbonio sviluppare utensili basati sul silicio per la tecnologia dell'informazione, ha portato alla schiavizzazione del silicio. Però gli organismi basati sul carbonio sono ricchi d'inventiva e stanno sviluppando sempre più le potenzialità nascoste del silicio, tanto che forse un giorno il silicio capovolgerà i rapporti di forza con il suo vicino settentrionale e assumerà il ruolo dominante. Sicuramente sui tempi lunghi il silicio ha grandi potenzialità, perché il suo metabolismo e la sua replicazione possono essere meno complessi di quelli del carbonio. Questo potrebbe rivelarsi uno dei più astuti giochi di alleanze di tutto il Regno: il silicio potrà realizzare il proprio potenziale soltanto se il carbonio si sarà prima sobbarcato tutto il lavoro preparatorio.”

Peter Atkins (1940) chimico, saggista e divulgatore scientifico britannico

Origine: Il Regno periodico, pp. 29-30

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“Invitare i lettori a non leggere gli articoli di Wikipedia e a preferire loro la Treccani, la Britannica o un’altra enciclopedia, cartacea o online, ma comunque provvista di un comitato editoriale è una cosa; convincerli davvero a farlo è un’altra. Di fatto, il problema dell’autorevolezza si pone a chiunque cerchi un’informazione. E dato che chiunque cerchi un’informazione ha molte probabilità di farlo usando Google, se un articolo di Wikipedia si trova in cima alla pagina di risposta di Google, come spesso capita, allora è inevitabile che si vada poi a guardare l’articolo di Wikipedia. La battaglia da combattere quindi non è invitare a non consultare Wikipedia o cercare di convincere che sarebbe meglio non guardare Wikipedia, quanto cercare di migliorare la qualità di quello che vi si trova, dato che è lì e non altrove che è probabile che i vostri amici, figli, colleghi e studenti finiranno per guardare, e dato che Wikipedia può venir editata.
Invitare ad intervenire su Wikipedia non è certo esente da rischi; innumerevoli possibilità di inquinamento si profilano all’orizzonte: persone che scrivono elogi ai propri beniamini (inclusi se stessi) e filippiche contro i propri nemici, interventi pubblicitari, vandalismo tribale o religioso, incapacità di mettere due parole in croce, impertinenza, dilettantismo e via dicendo. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’aneddotica invita a una certa cautela anche nel caso di enciclopedie cartacee di vecchio pelo. L’impareggiabile Edwards, luminosa enciclopedia di filosofia degli anni ’60 dello scorso secolo, avendo subappaltato le voci sulla filosofia italiana, offre al lettore una voce sull’assai marginale ‘Gallarate movement’ che tradisce la volontà del subappaltatore di dar lustro alle sue amicizie. Il Lexicon der Renaissance pubblicato nella ex Germania Orientale poco prima del crollo del Muro di Berlino può servire per un corso sulla cultura di regime della ddr e molto meno per ottenere informazioni sul Rinascimento. Più banalmente le enciclopedie, capitolazioni al tentativo di mettere ordine nel sapere imponendo l’unico registro classificatorio su cui nessuno ha obiezioni, ovvero l’ordine alfabetico, sono inevitabili specchi del loro tempo; non esistono enciclopedie perfette né metodi consensuali per generarle; non esiste un loro lettore da cima a fondo – e quando esiste, è un po’ eccentrico; sono collezioni di frammenti, legati a logiche decisionali che muovono da piani grandiosi e producono compilazioni di liste della spesa. E se servono, come servono, più a chi le scrive che a chi le legge, in quanto aiutano a mettere in forma semplice e concisa un sapere, o in quanto creano o cristallizzano identità culturali; allora la funzione addizionale di Wikipedia è che aiuta molti a chiarirsi le idee; non leggendo, ma scrivendo.”

Roberto Casati (1961) filosofo italiano

cap. Ha senso fare la guerra a Wikipedia?
Contro il colonialismo digitale

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“Dobbiamo nascere due volte per vivere un po', anche solo un po.”

Christian Bobin (1951) poeta, scrittore

da Più viva che mai. [Una storia d'amore dura per sempre], Edizioni San Paolo, 2010

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“I miei ruoli sono sempre di natura diversa e vengono scelti per motivi diversi. Quando guardo ai miei film più importanti, non sempre sono contenta del risultato, allora mi dedico per un po' al teatro o a produzioni più piccole, indipendenti, spesso con amici. I ruoli più importanti sono arrivati spesso per caso.”

Marisa Tomei (1964) attrice statunitense

Origine: Citato in Antonio Cuomo, Marisa Tomei al Napoli FilmFestival http://www.movieplayer.it/film/articoli/marisa-tomei-al-napoli-filmfestival_1294/, movieplayer.it, 7 giugno 2005.

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“… Giochiamo con superficialità […] c'è bisogno che si giochi con un po' di dignità, con un po' di anima, cazzo, nessuno fa un salto, un fallo con la palla lì! Facciamo a cazzotti almeno! Ma che cazzo avete dentro!?”

Simone Pianigiani (1969) allenatore di pallacanestro italiano

da Israele-Italia, broadcast Eurobasket 2011, 5 settembre 2011; visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=DSW0jJG7kBI

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“I cattolici esistono in tutti i partiti, ma i nostri [del Popolo delle Libertà]]] si agitano di più e questo non riesco a capirlo, forse avere eletto un po' troppo fanatici ci sta costando un pochino.”

Giancarlo Galan (1956) politico italiano

Origine: Citato in Omofobia: Galan: Roccella e Sacconi sono talebani http://www.lastampa.it/2013/07/23/omofobia-galan-roccella-e-sacconi-sono-talebani-r6i4wWyt25lAQhOucMbjxM/pagina.html, Lastampa.it, 23 luglio 2013.

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“Benigni sì, Moretti meno. Quando vedo i suoi film ho una strana impressione, mi sembra che si occupi troppo di se stesso. Quando lo vedo nell'inquadratura, mi viene da dirgli: spostati un po' e fammi vedere il film.”

Dino Risi (1916–2008) regista italiano

Origine: Citato in Alberto Crespi, E il Leone Dino Risi «sorpassò» Moretti...Il regista: «Nanni? Non mi piace». Adrenalina per «Velocità massima», primo italiano in concorso http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/60000/55860.xml, l'Unità, 2 settembre 2002, p. 21.

“Lo scopo di mostrare tutti questi sanguinolenti scazzottamenti è quello di fare il punto circa la natura bestiale dell'uomo e ciò che può accadere quando gli effetti di stordimento della fatica di ogni giorno sono la causa per cui le persone diventano un po' matte. Gli uomini che diventano membri del Fight Club sono vittime del potere disumanizzante e anestetizzante della società moderna. Sono diventati ingranaggi di una ruota. L'unico modo in cui possono ritrovare un senso di individualità è entrare in contatto con i primordiali istinti barbarici di dolore e violenza.”

The purpose of showing all this bloody pummeling is to make a telling point about the bestial nature of man and what can happen when the numbing effects of day-to-day drudgery cause people to go a little crazy. The men who become members of Fight Club are victims of the dehumanizing and desensitizing power of modern-day society. They have become cogs in a wheel. The only way they can regain a sense of individuality is by getting in touch with the primal, barbaric instincts of pain and violence.

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“Satira (s. f.). Genere antiquato di composizione letteraria in cui vizi e follie dei nemici personali dell'autore venivano presentati con una tenerezza un po' lacunosa.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 160
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“Le FEMEN sono un gruppo di ragazze che in tutta l'Europa si batte per i diritti civili e umani. Usano dei metodi alle volte un po' provocatori per lanciare i loro slogan. Per esempio, vedete, si scrivono sul petto. Praticamente sono come dei Salvini senza felpa. A me le FEMEN piacciono un po' perché adoro il loro stilista e un po' perché ogni tanto ci azzeccano.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 17 aprile 2015
Origine: Visibile al minuto 00:02:00 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 17/04/2015 https://www.youtube.com/watch?v=MPhXfQ4xlak, La7 Intrattenimento, YouTube.com, 17 aprile 2015.

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“[Maria Antonietta] Possedeva ciò che sul trono vale più della bellezza perfetta, il contegno di una regina di Francia, anche nei momenti in cui più cercava di sembrare soltanto una bella donna. Aveva degli occhi non belli, ma capaci di assumere qualunque espressione, e la benevolenza o l'avversione si dipingevano nel suo sguardo nella maniera più straordinaria; non sono del tutto sicuro che il suo naso fosse quello giusto per il suo viso. La bocca era decisamente sgradevole, il labbro spesso, prominente e talvolta cadente è stato citato come tratto nobile e distintivo della sua fisionomia, ma sarebbe potuto servire solo per rappresentare la collera e l'indignazione, e non era questa l'espressione abituale della sua bellezza; la sua pelle era stupenda, come pure le spalle e il collo; il petto era un po' troppo piatto, e il busto avrebbe potuto essere più elegante; mani e braccia così belle non ne ho più riviste. Aveva due andature, una decisa, un po' frettolosa, l'altra più morbida e più ondeggiante, direi quasi carezzevole, anche se non permetteva di dimenticare il rispetto. Nessuno ha mai fatto la riverenza con tanta grazia, riuscendo a salutare dieci persone con un solo inchino e dando, con la testa e con lo sguardo, a ciascuno ciò che gli era dovuto. In poche parole, se non mi sbaglio, come alle altre donne si offre una sedia, si sarebbe quasi sempre voluto avvicinarle un trono.”

Alexandre de Tilly (1761–1816)

citato in Amanti e regine: il potere delle donne, p. 360
Aveva due modi di camminare: uno deciso, leggermente affrettato e sostenuto; l'altro più indolente e ondeggiante, quasi carezzevole, anche se mai irrispettoso. Nessuno si inchinò mai con altrettanta grazia, con una sola riverenza, per salutare dieci persone, dando a ciascuno la sua parte con il capo e lo sguardo. (citato in Maria Antonietta: L'ultima regina, p. 175)

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“Ecco com'è la vita. È un po' come la cucina, puzza altrettanto e bisogna sporcarsi le mani se si vuol far da mangiare; sappia soltanto sbrogliarsela con eleganza. È tutta qui la morale della nostra epoca.”

Papà Goriot
Origine: Da Papà Goriot, traduzione di Giuseppe Pallavicini Caffarelli, Ardonldo Mondadori Editore, Milano 1995, ed. 1. p. 109.

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“[Su Stephen Hawking] Se il grande astrofisico ricordasse un po' della filosofia studiata nel primo anno di liceo non dimenticherebbe che una delle tesi più note del materialismo classico, che ha attraversato la cultura moderna (Karl Marx, per esempio, ne è un grande estimatore), è quella del greco Democrito. La sua teoria delle klinamen, spiegava l'origine del mondo dal contatto di particelle di materia, che si incontrano a causa di una determinata inclinazione, formando il Tutto, così a caso, senza un disegno divino.”

Stefano Zecchi (1945) scrittore, giornalista e docente italiano

Origine: In merito a questa citazione venne pubblicato un commento su L'espresso: «Se il grande filosofo Zecchi ricordasse un po' della filosofia studiata al liceo non dimenticherebbe che la teoria del clinamen non è di Democrito bensì di Epicuro e il clinamen viene nominato come tale da Lucrezio (De rerum natura II, 29), con la c e non con la k, e naturalmente al singolare (il clinamen è il fenomeno dell'inclinazione) e non al plurale come lo mette lui come se "le klinamen" fossero tante cose.» L'espresso, rubrica Riservato, a cura di Enrico Arosio e Primo di Nicola, n. 37 anno LVI, 16 settembre 2010, p. 13.
Origine: Da Stephen Hawking ci dice com'è nato l'universo Ma non affronta il perché http://www.ilgiornale.it/cultura/stephen_hawking_ci_dice_come_nato_luniverso_ma_non_affronta_perche/esistenza_dio-cultura-hawking-scienza/03-09-2010/articolo-id=470784, il Giornale.it, 3 settembre 2010.

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“Quando sono accanto a una donna, provo immediatamente quel piacere un po' malinconico che si ha guardando l'acqua scorrere, dall'alto di un ponte.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

14 febbraio 1900; Vergani, p. 163
Diario 1887-1910

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“Per un occhio che guardi un po' in fondo alle cose, la modestia non è che una forma, anche più visibile, della vanità.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

23 maggio 1904; Vergani, p. 218
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“Mi sono sempre sentita un po' diversa, quasi come i personaggi di X-Men. Io, brunetta, in una famiglia olandese di biondi con gli occhi azzurri. Ero alta, magra e con due piedi enormi.”

Famke Janssen (1964) attrice olandese

Origine: Citato in Famke Janssen, l'olandese volante http://velvet.repubblica.it/dettaglio/Famke-Janssen-lolandese-volante/11441, velvet.repubblica.it, 13 luglio 2007.

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