Frasi su proverbio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema proverbio, essere, vita, prima.

Frasi su proverbio

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“So na montagna… se Maometto nun viene, | mejo… sto bene da solo, er proverbio era sbajato!”

Alessandro Mannarino (1979) cantautore italiano

da Il bar della rabbia, n. 6
Bar della rabbia

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“Adesso esiste solo il Rock, con la erre maiuscola senza il roll. Il roll è finito. Rock omosessuale, Rock della classe operaia, Rock del finanziere, adesso è diventata tutta un'impresa di grande evidenza, una faccenda che riguarda l'establishment. Sai che con la Coca Cola le cose ti girano per il meglio perché te l'ha detto Aretha Franklin, e anche che il Maxwell House Coffee dev'essere ok dato che compare nelle canzoni di Ray Charles. Tutti cantano del ketchup oppure degli analgesici… All'inizio non era così, non aveva niente a che fare con i collant, né con il profumo, né tantomeno con la maionese. Eri passibile di ostracismo, se facevi una cosa del genere. Sarebbe come se Lyndon Johnson cantasse l'Internazionale di fronte alla platea del mondo intero – semplicemente ridicolo… C'è un vecchio detto: "Se vuoi battere il nemico, cantagli la sua canzone" e mi pare che sia ancora vero. Ai vecchi tempi, e qui vale un altro proverbio, "per suonare dovevi pagare un prezzo". Potevi venire scacciato da una città, oppure gettato giù da una torre – anche se ovviamente c'era sempre qualcuno sotto pronto con una rete. Non sto cercando di tracciare un solo lato della questione; ma allora era difficile farsi ascoltare, era qualcosa di radicale. Sentivi di far parte di un qualche spettacolino circense da marciapiede. Adesso si tratta del gran galà. Il materiale migliore è stato realizzato a riflettori spenti, prima che scattasse l'attenzione generale e perché no… anche prima che potesse essere definito in qualche maniera. Penso che abbiano ucciso un elemento importante del rock'n'roll. Il mondo delle grandi industrie, quando ha capito come si poteva utilizzarlo, ha tirato un grosso sospiro di sollievo e poi l'ha assassinato. Cosa gliene importava? Tutto quello che si trovano sul cammino loro lo spianano come se fossero dei bulldozer, una volta che lo hanno capito, lo assassinano, lo rendono una cosa del passato, gli erigono un bel monumento – e oggi è proprio quello che state ascoltando, la pietra tombale, un affare da un miliardo di dollari. Non sto dicendo una menzogna, ma ancora una volta, chi è che vuole ascoltare? Non si fa altro che tentare di avere del successo sulla base del nulla”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

1985)

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“C'è un proverbio che ho sentito a The Voice: | «Tira più un Pelù di Litfiba | che un carro di buoi.»”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

Origine: Duettando Spirito con Piero Pelù, dal programma televisivo The Voice, Rai 2, 5 giugno 2014.

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“Di qui la nota sentenza di Ippocrate: Il più efficace dei medici è quello in cui molti hanno fede, in quanto liga molti, o coll'eloquio, o con l'aspetto, o con la notorietà. Ciò riguarda non solo il medico, ma anche ogni genere di mago, e quale che sia il titolo di potere, perché chi opera ligature difficilmente con altri mezzi potrà suscitare l'immaginazione.
Ed i teologi credono ed ammettono e predicano su colui che per sé può compiere ogni cosa, ma che non era in grado di curare quelli che non avevano fede in lui, e l'esauriente spiegazione di simile impotenza va riportata all'immaginazione, che egli non fu in grado di ligare; i famigliari, infatti, cui la sua modesta origine ed educazione erano note, spregiavano ed irridevano il medico e il profeta: di qui il proverbio Nessun profeta è riconosciuto nella sua terra.
È dunque più facile, per qualcuno, ligare colui che è meno noto, per mezzo dell'opinione e della disponibilità della fede, per la quale la potenza dell'anima si predispone in una certa maniera, si apre, si esplica, come se, per accogliere il sole, aprisse finestre che in altro frangente manterrebbe sigillate, e vien dato accesso a quelle impressioni che l'arte del ligatore esige, onde imporre successive ligature, come la speranza, la compassione, il timore, l'amore, l'odio, l'indignazione, l'ira, la gioia, la pazienza, lo spregio della vita, della morte, della fortuna, e tutti gli altri affetti, le cui forze dall'anima trasmigrano nel corpo, per modificarlo.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

2000, pp. 91-93

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“Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo.”

professore Roscio, pp. 70-71
A ciascuno il suo

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“Oggi che i maestri non ci sono più, io credo nel proverbio: "Chi sa fare sa, chi non sa fare insegna". In cattedra finiscono i raccomandati.”

Nino Manfredi (1921–2004) attore italiano

dall'intervista di Valerio Cappelli, Manfredi, aroma di commissario, Corriere della sera, 21 luglio 1992, p. 32

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“La grande riputazione acquistatasi da Alaimo non potea non destar sospetti nell' animo dell' infante don Giacomo, precoce mirabilmente nella cattiveria, ed al quale bene appropriava il Muntaner il proverbio catalano: «Spina non punge se non nasce acuta (2)». Certamente contribuiva a renderlo sgradito all' infante e alla corte la superbia della moglie Macalda, la quale pare che molto potesse sull' oramai vecchio marito. Ella niegava di dare a Costanza il nome di regina; chiamavala «la madre di don Giacomo». In corte non andava quasi mai, o se qualche volta mostravasi era per fare sfoggio de' suoi vestiti di porpora e de' suoi ricchi adornamenti (3). Essendo incinta, come maggiore ad ogni legge, volle far soggiorno nel convento de Frati minori, che piacevale per l'amenità del luogo, e quivi partorì. Costanza andò a visitarla e fa sgarbatamenie ricevuta: si profferì col figlio a tenere al fonte battesimale il fanciullo: rispose la madre che temea il freddo dell' acqua gli nuocesse così piccino; e tre dì dopo lo fece battezzare dandolo a tenere ad uomini del popolo. Un' altra volta fu notato, che essendosi la regina, perché inferma, fatta portare su di una barella da Palermo al santuario di Morreale, l'indomani Macalda, ne inferma ne per cagione di divozione, si fece portare per le vie di Palermo in barella coperta di scarlatto, e di poi viaggiò in quella guisa da quella città fino a Nicosia, il che parve strana e superba cosa in quei tempi. Spiacque anco molto in corte, che viaggiando per l'isola 1 infante don Giacomo con iscorta di trenta cavalli, ella, che volle accompagnarlo, ne menasse seco trecento, e si arrogasse l'autorità di maestro giustiziere, ufficio stato conceduto al marito. Ne le parole raffrenava, e sappiamo che un dì disse al Loria, uomo alla corte devotissimo, e dell'autorità e fama di Alaimo invido e nemico: «Bel compenso ci rende il vostro re don Pietro! Noi lo chiamammo compagno e non re, ed egli, assumendo il dominio del regno, noi che siamo compagni tratta come servi (d)». Aggiungono gli storici a questi fatti palesi e certi altri oscuri e forse finti, cioè che Macalda facesse giurare il marito non darebbe consigli contro i Francesi, procurerebbe il loro ritorno in Sicilia (2). Queste femminili vanità ed intemperanze, se non cagionarono, sollecitarono la rovina di Alaimo, il quale avendo molto contribuito ad assicurare la corona di Sicilia a' reali di Aragona, dovea da costoro essere odiato, perché somiglianti beneficj si pagan sempre colla ingratitudine. Giacomo raduna segretamente in Trapani tutti i suoi fedeli e tutti i Catalani eh' erano ne' dintorni. Quivi egli chiama a sé Alaimo, gli espone i pericoli del regno se il padre non mandi solleciti aiuti : egli solo potrebbe ottener tutto: vada in Catalogna; le galere sono nel porto apparecchiate: salvi alla patria la libertà e al re la corona. Allora tutti i cortigiani circondano Alaimo, e lo priegano con grave istanza e lo sollecitano a partirsi. È li fissa in viso, comprende il suo stato, non vede scampo, risponde che andrà, e nel medesimo dì monta in nave e naviga verso Barcellona, ove Pietro lo accoglie onorevolmente, loda, promette e lo ritiene seco con segni di affetto non sì bene simulati che Alaimo dell' infingimento non s'accorgesse (4).”

Giuseppe La Farina (1815–1863) patriota e scrittore italiano

Vol VI: 1250-1314, Cap. LV Della rovina di Alaimo di Lentini e di sua moglie Macalda, pp. 303-304
Storia d'Italia narrata al popolo italiano

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“Ho creduto spento il mio focolare, | e ho attizzato la cenere…. | Mi son bruciato la mano.”

Antonio Machado (1875–1939) poeta e scrittore spagnolo

1962, da Proverbi e cantari
Poesie

“L'haver buone leggi è nato, come dice il proverbio, da cattivi costumi.”

Giovanni Francesco Lottini (1512–1572) politico, scrittore e vescovo cattolico italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 335
Origine: Avvedimenti Civili, p. 38

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“Ma che dirò delle in lui solo talmente a perfezione ridotto, ch'a volere una magnifica cosa comprendere in proverbio s'è tratto: le comparazioni dell'Ariosto.”

Giovan Battista Pigna (1529–1575) umanista e letterato italiano

da Gravità e piacevolezza del «Furioso», in Binni e Scrivano, p. 361

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“La saggezza dei proverbi sta nel contraddirsi.”

Camillo Sbarbaro (1888–1967) poeta, scrittore e aforista italiano

Fuochi fatui

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“Princìpi? I soli princìpi che puoi trovare sono i princìpi della Bibbia. Nel libro dei Proverbi, ce li trovi tutti”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

Citazioni tratte dalle interviste

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“Il proverbio suggerisce di non mordere la mano che ti nutre. Ma forse dovresti farlo, se quella mano ti impedisce di nutrirti da solo.”

Thomas Szasz (1920–2012) psichiatra

Origine: Da Schizofrenia, traduzione di Orio Buonomini, Armando, 1984.

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“Uomo non educato dal dolore riman sempre bambino!”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

Siegismund Gosch: IV, III; 2002, p. 167
I Buddenbrook
Origine: In italiano nell'originale.

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“Dopo il 1494, sendo stati i principi della città cacciati da Firenze, e non vi essendo alcuno governo ordinato, ma più tosto una certa licenza ambiziosa, ed andando le cose publiche di male in peggio; molti popolari, veggendo la rovina della città, e non ne intendendo altra cagione, ne accusavano la ambizione di qualche potente che nutrisse i disordini, per potere fare uno stato a suo proposito, e tôrre loro la libertà; e stavano questi tali per le logge e per le piazze, dicendo male di molti cittadini, minacciandogli che, se mai si trovassino de' Signori, scoprirebbero questo loro inganno, e gli gastigarebbero. Occorreva spesso che di simili ne ascendeva al supremo magistrato; e come egli era salito in quel luogo, e che vedeva le cose più da presso, conosceva i disordini donde nascevano, ed i pericoli che soprastavano, e la difficultà del rimediarvi. E veduto come i tempi, e non gli uomini, causavano il disordine, diventava subito d'un altro animo, e d'un'altra fatta; perché la cognizione delle cose particulari gli toglieva via quello inganno che nel considerarle generalmente si aveva presupposto. Dimodoché, quelli che lo avevano prima, quando era privato, sentito parlare, e vedutolo poi nel supremo magistrato stare quieto, credevono che nascessi, non per più vera cognizione delle cose, ma perché fusse stato aggirato e corrotto dai grandi. Ed accadendo questo a molti uomini, e molte volte, ne nacque tra loro uno proverbio che diceva: Costoro hanno uno animo in piazza, ed uno in palazzo.”

libro I, cap. XLVII
Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio

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“La nobiltà ed il popolo erano come Erema e Foma nel proverbio: «Erema non insegna e Foma non sa niente.»”

Dmitrij Sergejevič Merežkovskij (1865–1941) scrittore russo

Origine: Pietro il Grande, p. 46

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“C'è un antico proverbio: hanno potere le azioni dei più giovani,
mentre dei più vecchi lo hanno i voleri.”

Euripide (-480–-406 a.C.) tragediografo ateniese

frammento 508
Frammenti di alcune opere, Melanippe incatenata

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“Come dice il proverbio francese, la più bella donna del mondo può dare soltanto ciò che possiede.”

Henry James (1843–1916) scrittore e critico letterario statunitense

1993, p. 40

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“Il proverbio è un avanzo dell'antica filosofia, conservatosi fra molte rovine per la sua brevità ed opportunità.”

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

Origine: Citato in Giulio Franceschi, Proverbi e modi proverbiali italiani.

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“Ma non basta che attorno alla religione sia stata intenzionalmente creata una cortina di noncuranza e di ignoranza; ora la fede diventa oggetto di continui attacchi. È significativa la battuta del Nobel Steven Weinberg, che oltretutto è un cosmologo e non un sociologo: «Ci sono persone buone che fanno cose buone e persone cattive che fanno cose cattive, ma se volete trovare gente buona che faccia cose cattive, rivolgetevi alla religione». In alcuni Paesi, questa frase è diventata quasi un proverbio e viene ripetuta dai media e nei bar. È stupefacente che se ne esca con una simile battuta un uomo come Weinberg, che ha vissuto gran parte della sua vita in un secolo, il XX, che ha conosciuto i regimi più oppressivi della storia. È questa l'obiezione che io muovo appena qualcuno tira fuori la battuta di Weinberg. E ottengo, invariabilmente, la seguente risposta: «Ma il comunismo era una religione!». Insomma, per alcuni, la parola "religione" è diventata sinonimo di irrazionalità e addirittura di assassinio. In pratica, c'è ormai chi intende per "religione" un complesso di credenze che può indurre persone buone e pacifiche (che non ucciderebbero neanche una mosca, che so, per conseguire un guadagno personale), a trasformarsi in killer per una "causa."”

Charles Taylor (1931) filosofo canadese

Un modo di pensare abbastanza grossolano, questo. Al quale va mossa un'altra obiezione ancora: Hitler, Stalin, Pol Pot, Mao, eccetera, erano tutti nemici della religione.

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“[Dopo Atalanta - Inter 2-1 del 26 novembre 1989] Potrei discolparmi per i due gol ma dovrei citare un proverbio cinese che non si può dire in televisione!”

Walter Zenga (1960) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 117, ISBN 88-454-1202-4.

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“Eccoci finalmente qui. Un proverbio italiano dice: — Vedi Napoli e poi muori!, ma io dico: — Vedi Napoli e vivi — perché c'è molto qui degno di essere vissuto.”

Arthur John Strutt (1819–1888) pittore, incisore e viaggiatore inglese

Napoli, 5 maggio; p. 91
Calabria Sicilia 1840

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“I proverbi dialettali non sono «trasferibili», vanno gustati sul posto. Come il lambrusco.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

Quando eravamo povera gente

“(Dice il proverbio) impara arte e virtù,
E se il bisogno vien cavala su.”

Giovanni Maria Cecchi (1518–1587) commediografo, scrittore e notaio italiano

fonte 4
Variante: (Dice il proverbio) impara arte e virtù,
E se il bisogno vien cavala su.

“Al gatto vecchio,
Dice il proverbio, dagli topo tenero.”

Giovanni Maria Cecchi (1518–1587) commediografo, scrittore e notaio italiano

fonte 1
Variante: Al gatto vecchio,
Dice il proverbio, dagli topo tenero.

“(Dice il proverbio) chi la dura la vince.”

Giovanni Maria Cecchi (1518–1587) commediografo, scrittore e notaio italiano

fonte 2

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“Di maggio il sol l'adorna e chi è di bella forma ritorna.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

proverbio ferrarese citato al cap. IV, Il Travaglio
Il Mulino del Po

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“Dove men si pensa rompe Po.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

proverbio ferrarese citato più volte nell'opera
Il Mulino del Po

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“Par Sant'André ciappa 'l busgat pr' al pié. Se t'an al vo' ciapar, lass'l' andar fin a Nadad.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

proverbio ferrarese; citato al cap. V La rivoluzione dei libertini

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“Ne le guerre d'Amor (proverbio è trito,) | Vince chi fugge, e non chi si cimenta.”

Niccolò Forteguerri (1674–1735) accademico e presbitero italiano

XXVIII, 27
Ricciardetto
Origine: Citato in Harbottle, p. 379.

“Il vecchio proverbio dice: "La lingua colpevole viene mozzata insieme alla testa."”

Origine: Il perturbatore della quiete, p. 29

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“Dall'uso vivo abbiamo tratto ancora noi quanto più potevamo, adoprandoci con molta voglia a fare incetta di quei Proverbi dei quali s'ornano i discorsi massimamente dei campagnuoli, e in Firenze di quelle donne che hanno abitudini casalinghe e non possiedono altra scienza.”

Gino Capponi (1792–1876) politico, scrittore e storico italiano

Origine: Da Raccolta dei proverbi toscani, F. Le Monnier, Firenze, 1853, p. VIII http://books.google.co.uk/books?id=U_EIAAAAQAAJ&pg=PR8.

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“Conoscete il proverbio cinese ogni scarrafone è bello a mamma soia?”

Mago Forest (1961) comico, showman e conduttore televisivo italiano

da Mai dire GF e figli, 4 aprile 2006

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