Frasi su rivale

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema rivale, due-giorni, grande, mondo.

Frasi su rivale

Alexis De Tocqueville photo

“Eccola, dunque, finalmente, ci dicevamo, questa Sicilia, la mèta del nostro viaggio, l'argomento delle nostre discussioni da tanti mesi, eccola tutta intera sotto i nostri piedi. Girando su noi stessi possiamo percorrerla in un istante; ne tocchiamo con gli occhi tutti i punti; quasi nulla ce ne sfugge ed essa è ben lungi dall'occupare l'orizzonte. Noi venivamo dall'Italia: avevamo calpestato la cenere dei più grandi uomini che furono mai esistiti e respirato la polvere dei loro monumenti, eravamo pieni delle grandezze della storia. Ma qualcos'altro ancora parlava, qui, all'immaginazione: tutti gli oggetti che scorgevamo, tutte le idee che venivano ad offrirsi, numerosissime, alla nostra mente, ci riportavano ai tempi primitivi. Toccavamo le prime età del mondo, quelle età di semplicità e di innocenza in cui gli uomini non erano ancora rattristati dal ricordo del passato, né spaventati dall'incertezza dell'avvenire, in cui, contenti della felicità presente e fiduciosi nella sua durata, raccoglievano quel che la terra dava loro senza coltivarla, e, vicini agli déi per la purezza del cuore, ne incontravano ancora ad ogni passo la traccia e vivevano, in un certo senso, in mezzo a loro; è qui che la leggenda ci mostra i primi uomini. È questa la patria delle divinità della mitologia greca. Vicino a questi luoghi, Plutone rapì Proserpina alla madre; in questo bosco che abbiamo appena attraversato, Cerere sospese la sua rapida corsa e, stanca delle sue vane ricerche, si sedette su una roccia e, benché dea, pianse, dicono i Greci, perché era madre. Apollo ha custodito le mandrie in queste valli; questi boschetti che si estendono fin sulla riva del mare hanno risuonato del flauto di Pan; le ninfe si sono smarrite sotto le loro ombre e hanno respirato il loro profumo. Qui Galatea fuggiva Polifemo, e Akis, sul punto di soccombere sotto i colpi del suo rivale, incantava ancora queste rive e vi lasciava il suo nome… In lontananza si scorge il lago d'Ercole e le rocce dei Ciclopi. Terra degli déi e degli eroi!”

Alexis De Tocqueville (1805–1859) filosofo, politico e storico francese

cap. 1, Scritti giovanili, Frammenti del viaggio in Sicilia, p. 134
La rivoluzione democratica in Francia

Richard Dawkins photo

“Un buon modo per rappresentare efficacemente il nostro compito è immaginare che le creature viventi siano opera di un Artefice divino e tentare, applicando la progettazione inversa, di comprendere che cosa l'Artefice abbia voluto massimizzare. Qual era la funzione di utilità di Dio?
Il ghepardo indica in ogni dettaglio di essere stato superbamente progettato per qualche scopo, e dovrebbe essere abbastanza facile studiarlo applicando la progettazione inversa per comprendere la sua funzione di utilità. Il ghepardo sembra fatto apposta per uccidere la gazzella. I denti, gli artigli, gli occhi, il naso, la muscolatura degli arti, la colonna vertebrale e il cervello di questo predatore sono tutti come potremmo aspettarci se lo scopo di Dio nel progettarlo fosse stato quello di massimizzare le morti tra le gazzelle. Ma se applichiamo la progettazione inversa allo studio della gazzella troviamo evidenze ugualmente impressionanti dello scopo diametralmente opposto: la sopravvivenza delle gazzelle e la morte dei ghepardi per fame. È come se il ghepardo fosse stato progettato da una divinità e la gazzella da una divinità rivale. In alternativa, se vi è un solo Creatore che ha fatto la tigre e l'agnello, il ghepardo e la gazzella, qual è il Suo gioco? È un sadico che si diverte ad assistere a spettacoli cruenti? Cerca di scongiurare la sovrappopolazione tra i mammiferi africani? Oppure ha interesse a mantenere alta laudience dei documentari naturalistici di David Attenborough? Tutte queste supposizioni sono funzioni di utilità del tutto plausibili. All'atto pratico, ovviamente, sono del tutto false.”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico

Il Fiume della Vita

Giacomo Casanova photo
Esteban Cambiasso photo
Rafael Nadal photo
Honoré De Balzac photo
Il Farinotti photo
Milan Kundera photo
Jennifer Capriati photo
Ben Okri photo
Indro Montanelli photo

“C'è che se si mettono a raffronto i due rivali come faccia, come presenza, come eloquio, come cordialità, insomma come simpatia umana, non c'è dubbio che Albertini ne ispira molto meno di Fumagalli, anzi diciamo la verità tutta intera: non ne ispira punta. Ed io, cittadino ed elettore milanese, proprio di questo sentivo il bisogno: di un sindaco antipatico, di faccia arcigna e poco invogliante alla pacca sulla spalla, al confidenziale "tu" e al pappecciccia coi sottoposti, e poco, anzi punto disponibile a quelle benevolenze, condiscendenze e indulgenze che rappresentano le supposte di glicerina di tutte le corruzioni. […] Con Albertini ho parlato una sola volta. Ma mi è bastata per capire che, per rendersi antipatico, non ha bisogno di fare sforzi. Basta che si mostri com'è e come spero che rimanga: una specie di Molotov di Palazzo Marino, chiuso nei suoi caparbi niet, diffidente, scostante e culdipietra. Che abbia una compagna fermamente decisa a non partecipare alla vita pubblica del compagno, anche questo ci va bene. Quella di Molotov, quando pretese esercitarvi qualche interferenza, Stalin la fece rinchiudere in un lager senza nemmeno informarne il marito che, seguitando a fare il suo ministro degli Esteri, non ebbe mai il coraggio di chiedergli dove l'aveva mandata e perché. Ma questa è un'altra storia che non ha nulla a che fare con Albertini, cui volevamo soltanto ricordare che il voto l'abbiamo dato a lui, non al Polo. E che gliel'abbiamo dato come segno e pegno di antipatia, nella speranza che a noi e a tutti la ricambi e che ne dia subito una prova levandosi di torno, anche a costo di qualche spintone, certi figuri che, al momento della proclamazione, si sono affrettati a gettargli sulle spalle il loro mantello di protettori e a sventolargli sulla testa le loro bandiere. Si ricordi, signor Sindaco, che noi abbiamo votato per lei, non per questi papponi.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Sì, ho tradito l' Ulivo. 13 maggio 1997, p. 1

Edwin Moses photo
Stefan Zweig photo
Alexander Lowen photo

“In età molto tenera i bambini sono indifesi e completamente dipendenti; li si può controllare facilmente esprimendo disapprovazione oppure facendo ricorso alla forza fisica e alle punizioni. Nei confronti dei bambini più grandi si può raggiungere lo stesso scopo con la seduzione. Al bambino viene promesso un trattamento speciale, una maggiore intimità, se si adeguerà ai desideri dei genitori. […] II bambino che viene portato a sentirsi speciale diventa il centro della lotta dei genitori per il potere e la sua posizione diventa particolarmente critica nel periodo edipico. Se è maschio entra in competizione con il padre, perché la madre lo induce a sentirsi superiore a lui. L'interesse speciale che il padre riversa sulla ragazza fa sì che questa divenga la rivale della madre. Il bambino è intrappolato in una situazione disperata. C'è sempre, da un lato, il pericolo dell'ostilità del genitore dello stesso sesso e dall'altra, se c'è stata una risposta sessuale alla seduzione, la paura dell'incesto o di un rifiuto umiliante. In quasi tutti i casi, il genitore che seduce è anche un genitore che rifiuta. A quell'età la paura dell'incesto è paura fisica dell'organo genitale adulto, che appare potente. Purtroppo per il bambino non c'è via d'uscita da questo genere di situazione edipica se non quella di sopprimere i sentimenti sessuali. Il bambino non soffoca la genitalità ma la sessualità – e cioè sensazioni di languore nell'area della pelvi, che sono la base dell'amore sessuale. Ma la soppressione dei sentimenti equivale a una castrazione psicologica e lascia orgasticamente impotenti. Sono fermamente convinto che, al livello più profondo, questa impotenza sia alla base della lotta per il potere.”

Alexander Lowen (1910–2008) psicoterapeuta, medico e psichiatra statunitense

Origine: Il narcisismo. L'identità rinnegata, pp. 77-79

Gianni Granzotto photo
Giovanni Pascoli photo
Khaled Hosseini photo
Carlo Rovelli photo
Gianluigi Buffon photo

“I morti sono morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. W la rivalità…. W lo sfottò….. W il campanilismo….. W la sportività…. W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po' meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti. Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri 39 angeli dell'Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci d'essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/GianluigiBuffon/posts/1317277295027611 su Facebook.com, 4 maggio 2017.
Origine: Riferito ad alcuni atti vandalici e a scritte infamanti sulla strada che conduce alla basilica di Superga. Torino, atti vandalici a Superga: scritte offensive contro il Grande Torino http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Torino/03-05-2017/torino-superga-vittima-atti-vandalici-scritte-offensive-contro-grande-torino-20027990869.shtml e Juve, Buffon ai vandali di Superga: "Siete più morti dei morti" http://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/Juventus/04-05-2017/juve-buffon-superga-torino-20057806707.shtml, Gazzetta.it.

Sigmund Freud photo
John Dewey photo
Luigi Pirandello photo

“Quando si tratta di aggrapparsi a una speranza, non ho rivali.”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Cane Bianco

Dan Brown photo
Joseph De Maistre photo

“L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano Voltaire è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le Œuvres de Ferney, Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri in odium auctoris; in verità niente è più giusto di ciò: rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che uno spirito corrotto non fu mai sublime. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che spiritoso; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

Les Soirées de Saint-Pétersbourg, in Œuvres complètes, Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210
Le serate di San Pietroburgo

Alexandre Dumas (padre) photo

“[su Margherita di Valois] La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della co­rona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa fa­miliarità il re Carlo IX chiamava sempre mia sorella Margot. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Ca­terina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle don­ne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in ita­liano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicen­do nel suo entusiasmo:
«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».
Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla gio­vane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecon­di. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'av­venire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indi­rizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:
«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».
La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poi­ché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buo­na coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pen­siero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

pp. 26-27

Carl Schmitt photo
Vincenzo Monti photo

“Rival possente ei d'ozio | E di lascivia nacque: | Nome d'Amor gli diedero | Le cieche genti, e piacque.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Origine: Amor peregrino, p. 25

“Si definisce un gentiluomo uscito dall '800. I suoi rivali lo definiscono uscito al massimo da un'850!”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

“La polemica di Mourinho con Ranieri è di una volgarità unica: quando uno si appella all'età e a quello che ha vinto il rivale, allora significa che non ha argomenti validi.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da È Mourinho che è vecchio, altro che balle http://www.francorossi.com/?p=3398, Francorossi.com, 4 agosto 2008.

Konrad Lorenz photo

“Chi vince, non vuol rivali.”
Rivalitatem non amat Victoria.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

Achille Varzi photo
James Blake photo
Hans-Georg Gadamer photo

“In modo un po' ingrato, in modo un po' irrispettoso il padrone di casa al Mugello ha tirato fuori le chiavi, ha aperto la porta e sta entrando in salotto, dove lo aspettano i suoi amici, il suo rivale (Stoner) invece è li sul pianerottolo, a cercare di tallonare Barros, per quanto fenomeno, per quanto per quanto fenomeno…”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Durante la gara classe MotoGP Rossi conquista su Stoner, il quale è arrivato quarto, il Gran Premio del Mugello per la settima volta consecutiva
Tratte da alcune gare

Roger Federer photo

“Al momento è difficile per me giudicare come questa rivalità sarà vista tra un po' di tempo. Come nei casi di Becker/Edberg, McEnroe/Connors, o Borg/Lendl, Sampras/Agassi. Non so come verrà valutata tra molti anni, perché adesso ci sono proprio dentro. Cerchi di vincere i match contro il tuo maggior rivale. È difficile.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

Citazioni non datate
Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/31/108596-citazioni_bordo_campo_luglio.shtml, Ubitennis.com, luglio 2008.

Joseph L. Mankiewicz photo
Jorge Valdano photo
Emil Cioran photo
Luigi Riva photo
Silvio Berlusconi photo

“Ai tifosi del Milan chiedo di unire i loro cuori a quelli dei giocatori. E poi vorrei che non ci fossero fischi all'annuncio delle formazioni rivali, che San Siro ridiventi lo stadio della signorilità, della classe dello stile, del rispetto.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1986
Origine: Citato in Licia Granello, Per il Milan aspettate un paio d'anni http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/09/13/per-il-milan-aspettate-un-paio.html, la Repubblica, 13 settembre 1986.

Steffi Graf photo
José Altafini photo
Massimo Scaglione photo
Wystan Hugh Auden photo
Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena photo

“Oh, allora sarò una sua rivale perché anch'io desidero fare piacere al re.”

Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena (1755–1793) regina consorte di Francia e di Navarra e moglie di Luigi XVI

su Madame Du Barry
Citazioni di Maria Antonietta

“Non ho mai nascosto la mia cronica simpatia per Fausto Coppi, ma non posso neppure nascondere una profonda stima per il suo rivale di sempre, Gino Bartali.”

Adriano De Zan (1932–2001) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Gentili signore e signori buongiorno

Roger Federer photo

“La gelosia non è altro che una forma di allergia, dove il «polline» è costituito dal rivale in amore.”

Gianni Monduzzi (1946) scrittore, giornalista e editore italiano

Origine: Il manuale della Playgirl, p. 119

Lucimar Ferreira da Silva photo
Monica Seles photo
Samuele Bersani photo

“Che vita! | Pietro Mennea e Sara Simeoni | son rivali alle elezioni.”

Samuele Bersani (1970) cantautore italiano

da Che Vita!
Che Vita! Il meglio di Samuele Bersani

Nino Farina photo

“Velázquez, che deve molto ai maestri veneziani, alla fine paga il suo debito. Abbandonate le tonalità cupe della primitiva tavolozza, diviene uno dei maggiori coloristi del tempo suo. I suoi limiti erano piuttosto angusti, ma la conoscenza dei valori crebbe con gli anni, e nell'impiego dei bianchi e dei grigi-argento non ebbe rivali. Dove i veneziani avrebbero creato un contrasto stridente con rosso e rosa, con rosa e porpora, Velázquez, con non so quale misteriosa alchimia, li combinava insieme senza dissonanze, creando nuove armonie di colori. Dai veneziani apprese a rompere i rigidi contorni delle figure e a modellarne le forme con la luce, a correre sulla trama della tela con un pennelleggiare rapido, ponendo l'accento là dove era più necessario. Dal realismo degli "interni" all'impressionismo degli ultimi lavori, fu lungo e faticoso il cammino, il costante ostinato progresso di un artigiano, destinato a padroneggiare il proprio mestiere piuttosto che il successo senza fatica di un virtuoso.”

Elizabeth Du Gue Trapier (1893–1974) critica e storica dell'arte statunitense

da Velázquez, 1948
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

J. K. Rowling photo
André Maurois photo
Pietro Anastasi photo
Gianluigi Buffon photo
Nino Farina photo
Gonzalo Higuaín photo

“Da avversario, sai che è la Juve il rivale da battere […]. Ora che sono qua, mi accorgo di come sia società che compagni lottino e lavorino ogni giorno per continuare a vincere: nonostante le numerose vittorie, qua c'è ancora tanta fame, tanta voglia di fare ancora di più!”

Gonzalo Higuaín (1987) calciatore argentino

Origine: Da un'intervista a Juventus TV; citato in Higuain: «Qua c'è sempre voglia di vincere!» http://www.juventus.com/it/news/news/2016/higuain---qua-c---sempre-voglia-di-vincere--.php, Juventus.com, 20 ottobre 2016.

Tazio Nuvolari photo

“[Nino Farina] Avendo portato vittoria macchina con maestra esperienza confermoti asso come pronosticai quando all'inizio conobbi tue doti. Bravo valoroso camerata tuo rivale est stato il cronometro. Sono certo di altre affermazioni che attendo per l'automobilismo italiano.”

Tazio Nuvolari (1892–1953) pilota motociclistico e pilota automobilistico italiano

Origine: Da un telegramma inviato a Nino Farina dopo la vittoria nella Coppa Ciano del 1939; citato in Cesare De Agostini, Farina: il primo «iridato», Giorgio Nada Editore, 2007.

José Mourinho photo
Giulio Tremonti photo

“Se la banca Euromediterranea si farà, la sua sede naturale dovrà essere Napoli che per storia, centralità e condizioni geopolitiche non può avere rivali.”

Giulio Tremonti (1947) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Tremonti: "Banca Euromed qui" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/12/tremonti-banca-euromed-qui.html, la Repubblica.it, 12 novembre 2003.

Emma Stone photo
Volodymyr Klyčko photo

“È un fatto che gli anni di Ali, Foreman, Frazier, Norton siano irripetibili. Ma se uno domina come il sottoscritto non significa che tutti gli altri siano scarsi. Il mio mantra è: Continua a vincere, a mettere k. o. i tuoi rivali, i riconoscimenti verranno di conseguenza.”

Volodymyr Klyčko (1976) pugile ucraino

Citazioni di Volodimir Kličko
Origine: Citato in Massimo Lopes Pegna, Boxe: non solo Jennings. A sfidare Wladimir Klitschko sono tutti gli Usa http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Boxe/22-04-2015/boxe-non-solo-jennings-sfidare-wladimir-klitschko-sono-tutti-usa-110540495043.shtml, Gazzetta.it, 22 aprile 2015.

Beppe Severgnini photo
Ambrose Bierce photo

“Bastone (s. m.). Oggetto adatto ad ammonire il calunniatore benevolo e l'avventato rivale.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 36
Dizionario del diavolo

José Mourinho photo

“[Su Adriano Galliani] Di lui posso solo parlare bene. È un galantuomo e provo nei suoi confronti il massimo rispetto. È stato il dirigente più importante della vera squadra rivale delle mie stagioni all'Inter. È un dirigente conosciuto nel mondo e gli auguro di godersi la vita perché il calcio dà molto, ma toglie altrettanto, soprattutto sul piano privato.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Citato in Stefano Boldrini, Mourinho: "Galliani il più importante al Milan. Lukaku spieghi perché non è al Chelsea..." http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/29-11-2013/mourinho-galliani-piu-importante-milan-lukaku-spieghi-perche-non-chelsea-auguri-giggs-201690243305.shtml, Gazzetta.it, 29 novembre 2013.

“Da giovane Roger spaccava le racchette, ora spacca la geometria, disegnando traiettorie che mettono in un angolino palline e rivali di turno.”

Roberto Perrone (1957) giornalista e scrittore italiano

Corriere della Sera
Origine: Da Super Federer cerca avversario https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/02/Super_Federer_cerca_avversario_co_9_050702015.shtml, Corriere della sera, 2 luglio 2005, p. 45.

Indro Montanelli photo
Aleksandar Vučić photo
Stefano Benni photo

“Non ci accorgiamo subito, ma solo dopo, di quanto è importante la scelta né distratta, né casuale, di scrivere, di far durare le nostre visioni prima per noi, poi per qualcuno vicino e infine per tanti lontani e invisibili. Ma non è così semplice. A volte tutto questo diventa privilegio, abitudine, sopravvivenza. Scrivere non è necessariamente pubblicare, ripeto sempre. Ma ho scritto un solo libro e già soffro perché non riesco a pubblicarne un altro. E spesso mi irrito con quelli che vogliono entrare nel mio mondo, schernisco i miei compagni di desiderio, sono impaurito da questa orda di carta, da questa immigrazione di extracomunicanti. Perché volete entrare in questo mondo di premi farseschi, di parassiti accademici, di cretini televisivi elevati a saggisti e di saggisti che aspirano a diventare cretini televisivi? Perché, se ogni scrittore ben sa che un giorno, o tutta la vita, si sentirà sottovalutato e incompreso? Se un giorno deciderà di bruciare i suoi libri, e il giorno dopo vorrà segnare con una croce di sangue ogni volume non suo, acciocché l’Angelo Maceratore scenda e cancelli i suoi rivali dalla storia e dalle classifiche?
– E lei perché vuol vivere in questo difficile mondo? – disse il professor Virgilio.
– Giusto. Non perché non so fare altro. Ma perché non conosco niente di così confuso, inestricabile, e tuttavia sempre avventuroso.”

Achille piè veloce

Milan Kundera photo

“Considerare il diavolo un partigiano del Male e l'angelo un combattente del Bene significa accettare la demagogia degli angeli. La faccenda, in realtà, è più complessa.
Gli angeli sono partigiani non del Bene, ma della creazione divina. Il diavolo, invece, è colui che nega al mondo divino un senso razionale.
Come si sa, angeli e demoni si spartiscono il dominio del mondo. Tuttavia, per il bene del mondo non occorre che gli angeli abbiano il sopravvento sui demoni (come credevo quando ero bambino), ma che i poteri degli uni e degli altri siano all'incirca in equilibrio. Se nel mondo c'è un eccesso di senso incontestabile (dominio degli angeli), l'uomo soccombe sotto il suo peso. Se il mondo perde tutto il suo senso (dominio dei demoni), è altrettanto impossibile vivere.
Le cose che vengono private di colpo del loro senso presunto, del posto assegnato loro nel preteso ordine delle cose (un marxista formatosi a Mosca che crede agli oroscopi), provocano in noi il riso. All'origine, il riso appartiene dunque al diavolo. Vi è in esso qualcosa di malvagio (le cose si rivelano di colpo diverse da come volevano farci credere di essere), ma anche una parte di benefico sollievo (le cose sono più leggere di come apparivano, ci lasciano vivere più liberamente, smettono di opprimerci con la loro austera serietà).
Quando l'angelo udì per la prima volta il riso del maligno, restò sbalordito. Accadde durante un banchetto, la sala era gremita e i presenti durino conquistati uno dopo l'altro dal riso del diavolo, che era contagioso. L'angelo capiva benissimo che quel riso era diretto contro Dio e contro la dignità della sua opera. Sapeva di dover reagire subito, in un modo o nell'altro, ma si sentiva debole e inerme. Non riuscendo a inventare niente di nuovo, scimmiottò il suo rivale. Aperta la bocca, emise un suono intermittente, spezzato, alle frequenze più alte del suo registro vocale […], ma dandogli un significato opposto: Mentre il riso del diavolo alludeva all'assurdità delle cose, l'angelo, col suo grido, voleva rallegrarsi che tutto, quaggiù, fosse ordinato con ragione, ben concepito, bello, buono e pieno di senso.
Così l'angelo e il diavolo si fronteggiavano e, mostrandosi l'un l'altro la bocca spalancata, emettevano all'incirca lo stesso suono, ma ciascuno esprimeva col suo clamore cose radicalmente opposte. E il diavolo guardava l'angelo ridere e rideva ancora di più, ancora meglio e con più gusto, perché l'angelo che rideva era infinitamente comico.
Un riso ridicolo è un fallimento. Ciò non toglie che gli angeli abbiano ottenuto comunque un risultato. Ci hanno ingannati tutti con un'impostura semantica. Per indicare sia la loro imitazione del riso, sia il riso originale (quello del diavolo), c'è una parola sola. Ormai non ci rendiamo nemmeno più conto che la stessa manifestazione esteriore nascoste due atteggiamenti interiori assolutamente opposti. Esistono due tipi di riso e noi non abbiamo parole per distinguerli l'un l'altro.”

The Book of Laughter and Forgetting

Sandro Mazzola photo
Klaus Dibiasi photo
Paolo De Ceglie photo

“[Sulla Juventus] Mentre le rivali ricostruiscono stagione dopo stagione, la forza dei bianconeri è quella, invece, di aggiungere qualità. La continuità è difficile da trovare e quando la trovi fa aumentare inevitabilmente il divario.”

Paolo De Ceglie (1986) calciatore italiano

Origine: Citato in Mirko Di Natale, Paolo De Ceglie: "Parma merita una sfida così, la Juve è favorita. CR7 si vedrà nei momenti importanti. Cancelo? È il giocatore giusto, sulla fase difensiva..." https://www.tuttojuve.com/primo-piano/esclusiva-tj-paolo-de-ceglie-parma-merita-una-sfida-cosi-la-juve-e-favorita-cr7-si-vedra-nei-momenti-importanti-cancelo-e-il-giocatore-giusto-sulla-fa-436540, Tuttojuve.com, 31 agosto 2018.

“C'è tra la Siria e l'Iraq un vecchio contenzioso, nel quadro della Mezzaluna Fertile, la valle tra il Tigri e l'Eufrate, che ha deliziato a lungo e ancora delizia gli studiosi mediorientali. E poi c'è l'odio tra i capi delle due correnti rivali del partito Baas: una definita militare ed è quella di Assad, e una definita in borghese ed è quella di Saddam Hussein.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: C'è tra la Siria e l'Iraq un vecchio contenzioso, nel quadro della Mezzaluna Fertile, la valle tra il Tigri e l'Eufrate, che ha deliziato a lungo e ancora delizia gli studiosi mediorientali. E poi c'è l'odio tra i capi delle due correnti rivali del partito Baas: una definita militare ed è quella di Assad, e una definita in borghese ed è quella di Saddam Hussein.

Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos photo

“Quale rivale dovete combattere? marito! Non vi sentite umiliato di fronte a questa sola parola? Che vergogna se fallite! e quanto poca gloria nel successo!”

Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (1741–1803) scrittore, generale e inventore francese

Quel rival avez-vous à combattre? un mari! Ne vous sentez-vous pas humilié à ce seul mot? Quelle honte si vous échouez! et même combien peu de gloire dans le succès!
I legami pericolosi

Eddie Irvine photo