Frasi su testa
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“I pensieri vanno e vengono a loro piacere, nella nostra testa. Non lo si fa apposta a credere a ciò che si crede.”

Simone de Beauvoir (1908–1986) insegnante, scrittrice, saggista, filosofa e femminista francese

Memoirs of a Dutiful Daughter

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“Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un'idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone.
Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri.
Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;
chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto;
chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse; chi non conosce questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano.
Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai aver fine. Il libro di tutti i libri.”

The Neverending Story

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“Elenco di titani. A destra una legione di pensatori, la Gironda; a sinistra un gruppo di atleti: la Montagna. Da un lato Brissot, che aveva avuto in consegna le chiavi della Bastiglia; Barbaroux, influenzatissimo dai Marsigliesi; Kéervélegan, che disponeva del battaglione di Brest accasermato al fabourg Saint-Marceau; Gensonné, che aveva consacrato una supremazia dei rappresentanti sui generali; il truce Gaudet, al quale la regina aveva mostrato alle Tulieries il delfino addormentato, il fatale Gaudet che baciò la fronte del fanciullo e fece mozzare la testa al padre; Salles, il chimerico delatore di collusioni della Montagna con l'Austria; Sillery, lo zoppo della destra come Couthon era lo storpio della sinistra; Lause-Duperret, che trattato da uomoda un giornalista, invitò a cena quest'ultimo affermando che, secondo lui, stava a significare semplicemente un uomo che pensava in modo differente; Rabaut-Saint-Étienne, che aveva iniziato il suo almanacco per il 1700 con le parole «La Rivoluzione è finita»; Quinette, che fu tra coloro che accelerarono la fine di Luigi XVI; il giansenista Camus, che stava redigendo la costituzione civile del clero, credeva ai miracoli del diacono Paris, e si prosternava ogni sera davanti a un Cristo alto sette piedi inchiodato al muro della sua stanza; Fauchet, un prete che con Camille Desmoulins aveva partecipato al 14 Luglio; Isnard, colpevole di aver asserito: «Parigi sarà distrutta», mentre Brunswick affermava: «Parigi sarà incendiata»; Jacob Dupont, il primo a professare: «Io sono ateo » ottenendo da Robespierre questa singolare risposta: «L'ateismo è aristocratico»; Lanjuinais, tenace, sagace, coraggioso bretone; Ducos, l'Eurialo di Boyer-Fonfrède, Rebecqui, il Pilade di Barbaroux, che presentò le dimissioni per il ritardo frapposto all'esecuzione di Robespierre; Richaud, ostile al permanere delle sezioni; Lasource, che aveva lanciato questo motto micidiale: «Guai alle nazioni che si mostrano riconoscenti» e che, ai piedi del patibolo, doveva contraddirsi con queste parole lanciate alla Montagna. «Noi moriamo perché il popolo sonnecchia, voi morirete quando si sveglierà» Biroteau, che fece decretare l'abolizione dell'inviolabilità, e fu così, l'incosciente fabbro della mannaia e carnefice di se stesso; Charles Villatte, che mise in pace la propria coscienza con questa protesta: «Non voterò mai sotto la minaccia di un coltello»; Luovet, autore di, che finì come libraio in Palais-Royal avendo per cassiere Lodoiska; Mercier, autore dei, il quale affermava: «Tutti i re hanno sentito sulla loro nuca il 21 gennaio»; Marec, che si preoccupava soltanto della «fazione degli antichi pregiudizi»il giornalista Carrà, che davanti al patibolo commentava: «Sono seccato di morire perché non potrò assistere al seguito»; Vigés che si vantava di essere granatiere del secondo battaglione di Mayenne-et-Loire, e che, alle minacce che gli venivano dalla tribuna del pubblico, urlava: «Io chiedo che al primo mormorio del pubblico, ognuno di noi esca di qui per marciare su Versailles, spada in pugno!»; Buzot, votato alla morte per fame; Valazé, votato al proprio pugnale; Condorcet, che doveva morire a Bourg-la-Reine, località ribattezzata Bourg Ėgalité, denunciato da un libro di Orazio che teneva in tasca; Pétion, adorato dalla folla nel 1792 e divorato dai lupi nel 1794, e altri venti ancora; Ponécoulant, Morbotz, Lidon, Saint-Martin, Dussaulx, traduttore di Giovenale e combattente nella campagna di Hannover, Boileau, Bertrand, Lesterp-Beuavais, Lesage, Gomaire, Gardien, Mainvielle, Duplantier, Lacaze, Antiboule, primo fra tutti, un Branave che veniva chiamato Vergniaud.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Ninety-Three

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“La testa, ah sì, il male è là, è per l'insoddisfazione della testa che il corpo si sta ammalando.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

Those Who Leave and Those Who Stay

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“[Su Stefano Sturaro] È un giocatore aggressivo, un Gattuso. Ha molta corsa, grande carattere. E poi buona tecnica, al di là di quello che si dice… Vede bene il gioco. Inoltre è duttile: un giocatore universale […] Come si dice, è uno che ha testa e gambe. Anche a livello umano, intendo, è un ottimo ragazzo: professionista serio che dà sempre il massimo.”

Luigi Di Biagio (1971) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Di Biagio: «Sturaro? È un Gattuso. E Berardi arriverà al top» http://www.tuttosport.com/calcio/calciomercato/2014/07/05-299844/Di+Biagio%3A+%C2%ABSturaro%3F+E%E2%80%99+un+Gattuso.+E+Berardi+arriver%C3%A0+al+top%C2%BB, Tuttosport.com, 5 luglio 2014.

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“Per favore, non siate troppo gentili. Tipo quando fate entrare qualcuno in macchina, e gli proteggete la testa, sapete, come mettete la mano sopra. Tipo, non fate battere la loro testa, e hanno appena ucciso qualcuno. Ho detto, "potete togliere quella mano, ok?"”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2017
Variante: Per favore, non siate troppo gentili. Tipo quando fate entrare qualcuno in macchina, e gli proteggete la testa, sapete, come mettete la mano sopra. Tipo, non fate battere la loro testa, e hanno appena ucciso qualcuno. Ho detto, “potete togliere quella mano, ok?”

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“L'uomo che guida gli iracheni dev'essere d'un passo svelto e agile, altrimenti gli altri gli calpesteranno i talloni, poi la schiena, per poi calpestargli la testa e avanzare oltre.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

The man who leads the Iraqis must be of a quick and nimble pace so the others will not step on his heels, then his back, then step on his head and pass him over.
Variante: L'uomo che guida gli iracheni dev'essere d'un passo svelto e agile, altrimenti gli altri lo calpesteranno i talloni, poi la schiena, per poi calpestargli la testa e avanzare oltre.

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“[Su Francesco Totti] Profonda stima per lui come calciatore ma soprattutto come uomo. Il modo in cui viene trattato qui a Roma, il potere che ha, non si è mai visto nel calcio. È una persona eccezionale, umile; raggiungere questo status senza montarsi la testa è esemplare.”

Wojciech Szczęsny (1990) calciatore polacco

Origine: Da un'intervista a The Guardian; citato in Szczesny al Guardian: «Roma la scelta migliore della mia vita. Il futuro? Dipende dall’Arsenal» https://www.ilnapolista.it/2017/05/szczesny-intervista-futuro/, Ilnapolista.it, 19 maggio 2017.

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“Il Grande Roe è una bestia mitologica con la testa di leone e il corpo di leone, ma non lo stesso leone.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Senza piume (Without Feathers), Racconti favolosi e bestie mitologiche

“La regina si fermò davanti a Spears, guardandolo dall’alto dei suoi quattro metri di statura.
— Proprio così, puttana! Sono l’uomo che ha il fuoco! Quello che ti cuoce i bambini! Osa solo sfiorarmi e vedrai che bella frittata mi preparo!
Al pari dei cani, gli alieni non erano in grado di sorridere. Tuttavia, dal modo in cui la regina muoveva le mascelle, pareva proprio che stesse ridendo. Allungò uno dei piccoli arti superiori e colpì l’accendino facendolo volare via.
— Maledizione!
Poi afferrò Spears e lo sollevò da terra. Bestemmiando e divincolandosi, lui si tolse il sigaro di bocca e cercò di bruciarla con l’estremità ardente. Stava accadendo il peggio! Non doveva, non poteva finire così! Lui aveva sempre tutto sotto controllo!
La regina allungò un arto e strinse tra i possenti artigli il collo del generale.
— No, non fatelo! Non datele retta! Sono io il vostro comandante! Ubbidite ai miei ordini! Fermatela! Fermatela!
Non poté aggiungere altro. Il suo ultimo pensiero fu che qualcuno aveva commesso un errore. Ed ebbe anche il tempo di capire che quel qualcuno era proprio lui, che la regina stava solo aspettando il momento buono e che quel momento era arrivato…
Con un movimento fulmineo la regina decapitò Spears. Lo fece con la stessa facilità con la quale un uomo strappa un fiore dallo stelo. Gettò il corpo nel fango, ai piedi della rampa, sollevò la testa del generale per un istante, poi si sbarazzò anche di quella.”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Origine: Aliens. Incubo, pp. 168-169

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“Ogni palla che arriva a Higuaín, è un mezzo gol. È un grande campione, e la sua forza sta soprattutto nella testa: mentalmente è davvero fortissimo.”

Alex Sandro Lobo Silva (1991) calciatore brasiliano

Citazioni di Alex Sandro
Origine: Da un'intervista a Sky Sport; citato in Alex Sandro: «Concentrati per vincere tutto» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/intervista-sky-alex-sandro.php, Juventus.com, 7 maggio 2017.

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“In quest'epoca di scarsa intelligenza ed alta involuzione, | qualche scemo crede ancora che veniamo dalle scimmie, | ed il sole è soltanto una palla di fuoco, | e non si sono accorti che è una tappa di una forma di energia, | Adamo colse della frutta dall'Albero della Conoscenza, | poi l'ultima mela cadde sulla testa procurando un ematoma a Newton.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da La Musica è stanca, n.6
Orizzonti Perduti
Variante: In quest'epoca di scarsa intelligenza ed alta involuzione, | qualche scemo crede ancora che veniamo dalle scimmie, | ed il sole è soltanto una palla di fuoco, | e non si sono accorti che è una tappa di una forma di energia, | Adamo colse della frutta dall'Albero della Conoscenza, | poi l'ultima mela cadde sulla testa procurando un ematoma a Newton. (da La Musica è stanca, n.6)

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“L'arcobaleno è il nastrino che si mette la natura dopo essersi lavata la testa.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 22

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“[Su Papa Giovanni Paolo II] L’avvento di questo nuovo pontefice sarà certo importante per molti paesi d’Europa e del mondo; egli sosterrà l’imperialismo e si adopererà per ingannare il proletariato e i popoli. Quest’avvenimento avrà ripercussioni in Polonia, come pure in Cecoslovacchia, in Ungheria e in Francia, poiché la borghesia di questi paesi è contenta di vedere alla testa della Chiesa romana un cardinale non italiano. Dal canto loro, gli italiani, specie i democristiani e in generale tutta la borghesia di questo paese, tutti i partiti della borghesia e i cattolici, sono rimasti scioccati da quest’elezione, poiché l’attuale papa non è più un loro papa, il papa della Chiesa italiana, ma un papa di nazionalità polacca e al servizio degli Stati Uniti d’America…”

Enver Hoxha (1908–1985) politico albanese

Variante: L’avvento di questo nuovo pontefice sarà certo importante per molti paesi d’Europa e del mondo; egli sosterrà l’imperialismo e si adopererà per ingannare il proletariato e i popoli. Quest’avvenimento avrà ri- percussioni in Polonia, come pure in Cecoslovacchia, in Ungheria e in Francia, poiché la borghesia di questi paesi è contenta di vedere alla testa della Chiesa romana un cardinale non italiano. Dal canto loro, gli italiani, specie i democristiani e in generale tutta la borghesia di questo paese, tutti i partiti della borghesia e i cattolici, sono rimasti scioccati da quest’elezione, poiché l’attuale papa non è più un loro papa, il papa della Chiesa italiana, ma un papa di nazionalità polacca e al servizio degli Stati Uniti d’America... (p. 498)
Origine: Le superpotenze, p. 498

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“In realtà, ogni tribù era un piccolo stato. Quale dobbiamo scegliere? Uno stato somalo basato sul nazionalismo e l'unità che è forte, capace di tener testa ai suoi nemici, e che è in una posizione di competere con le altre nazioni, o una moltidudine di piccoli stati? Abbiamo scelto lo stato più grande e abolito il tribalismo.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: In realtà, ogni tribù era un piccolo stato. Quale dobbiamo scegliere? Uno stato somalo basato sul nazionalismo e l'unità che è forte e capace di tener testa ai suoi nemici, e che è in condizione di competere con le altre nazioni, o una moltitudine di piccoli stati? Abbiamo scelto lo stato più grande e abolito il tribalismo.

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“Il Suo Becco un Succhiello è | la Sua Testa, Berretto e Collare | sgobba ad ogni Albero | un Verme, il Suo massimo Scopo.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Il picchio, J1034 – F990, vv. 1-4
Lettere

“Spears sogghignò accarezzando l’uovo, come fosse la testa di un cane fedele. Le regine aliene erano in grado di riprodursi mediante una sorta di partenogenesi modifi-cata, mentre i fuchi erano prevalentemente neutri. Esistevano tuttavia alcuni maschi sessuati che, stando a quanto avevano scoperto i tecnici di laboratorio, erano in grado di accoppiarsi. Quando i maschi sessualmente attivi raggiungevano un numero critico, cominciavano a battersi a morte tra di loro finché non ne rimaneva uno solo, l’unico che aveva il diritto di accoppiarsi con una regina. Il cerimoniale che accompagnava i preliminari dell’accoppiamento era particolarmente aggressivo e solo se il maschio sopravviveva a quella lotta, ben più violenta degli scontri avuti con gli altri suoi simili, la regina accettava di sottomettersi a lui.
Ma il trionfo del maschio era di breve durata. Pochi secondi dopo la conclusione di quel dispotico atto sessuale, la regina uccideva il malcapitato amante. A tale proposito, gli scienziati blateravano di diversità genetica, ma la cosa era irrilevante. Di fatto, se non c’erano maschi a disposizione, la regina era in grado di fare tutto da sé. E, nel caso in cui mancasse anche la regina, uno dei fuchi subiva quella che gli esperti definivano una tempesta ormonale al termine della quale il maschio stesso si trasformava in regina.
Il generale scosse la testa senza smettere di sorridere. Quei bastardi erano maledettamente efficienti. Proprio quello che serviva a un comandante sul campo. In pochi mesi sarebbe stato possibile allevare e addestrare nuove schiere di soldati e anche se uno solo sopravviveva alla lotta, si poteva ricominciare tutto daccapo, all’infinito.”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Origine: Aliens. Incubo, p. 75

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“La rete era nata come tentativo di aprire il mondo e la testa di tutti, ma si è ridotta al mondo dove ognuno di noi cerca le conferme a quello che pensa.”

Giovanni Floris (1967) giornalista e scrittore italiano

Variante: La rete era nata come il tentativo di aprire il mondo e la testa di tutti, ma si è ridotta al mondo dove ognuno di noi cerca la conferma a quello che pensa [corriere. it 12/7/2017]
Origine: Dall'intervista Giovanni Floris: «Nel mio talk c’è spazio anche per l’arte» http://www.corriere.it/spettacoli/17_aprile_14/non-solo-politica-racconto-anche-l-arte-dc93fdba-212c-11e7-80c8-c640cceeac84.shtml, Corriere.it, 14 aprile 2017.

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“L'ultima visita di Musco al Viminale che io posso ricordare fu la più clamorosa e provocò una delle sue sortite comiche divenute di pubblico dominio. Quella mattina Musco si mise in testa di vedere il Consiglio dei Ministri che era riunito in seduta. Naturalmente era un desiderio destinato a restare insoddisfatto. Senonché, essendomi dovuto allontanare perché chiamato da Mussolini, Musco, quatto quatto, in punta di piedi, mi seguì ammiccando furbescamente al vecchio usciere – che stava al Ministero dell'Interno dai tempi di Crispi – il quale rimase intimidito e pensò ad un mio consenso. Musco riuscì a ficcare la testa attraverso l'uscio che dalla stanza del Presidente del Consiglio immette nel salone delle riunioni de Ministri. Diaz, che si era voltato al mio ingresso, sì accorse dell'intruso e invece di adontarsi per tanto arbitrio, tutto contento, annunziò: «C'è Musco! C'è Musco!». Il Consiglio che stava per terminare la sua seduta si chiuse in anticipo in mezzo alla generale allegria dei presenti che circondarono lo straordinario ospite, inatteso ma gradito.”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Angelo Musco al Viminale. Voglio vedere o Consiglio riunito, p. 97
Personaggi di ieri e di oggi
Variante: L'ultima visita di Musco al Viminale che io posso ricordare fu la più clamorosa e provocò una delle sue sortite comiche divenute di pubblico dominio. Quella mattina Musco si mise in testa di vedere il Consiglio dei Ministri che era riunito in seduta. Naturalmente era un desiderio destinato a restare insoddisfatto. Senonché, essendomi dovuto allontanare perché chiamato da Mussolini, Musco, quatto quatto, in punta di piedi, mi seguì ammiccando furbescamente al vecchio usciere – che stava al Ministero dell'Interno dai tempi di Crispi – il quale rimase intimidito e pensò ad un mio consenso. Musco riuscì a ficcare la testa attraverso l'uscio che dalla stanza del Presidente del Consiglio immette nel salone delle riunioni de Ministri. Diaz, che si era voltato al mio ingresso, sì accorse dell'intruso e invece di adontarsi per tanto arbitrio, tutto contento, annunziò: «C'è Musco! C'è Musco!». Il Consiglio che stava per terminare la sua seduta si chiuse in anticipo in mezzo alla generale allegria dei presenti che circondarono lo straordinario ospite, inatteso ma gradito. (Angelo Musco al Viminale. «Voglio vedere o Consiglio riunito», p. 97)
Origine: Fino al 1960 la Presidenza del Consiglio era ubicata presso il Palazzo del Viminale, sede del Ministero dell'interno. voce su Wikipedia.

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“Era Bishop. No, non Bishop, ma un perfetto duplicato. Una copia assolutamente fedele del povero, disattivato Bishop. Bishop II, si disse Ripley, Bishop venuto a prendersi la regina.
Non finché la signora sarà in vita, pensò decisa.
— Lei sa chi sono, — affermò la figura.
— Sì. Un androide. Lo stesso modello di Bishop. Mandato qui dalla fottuta Compagnia.
— Io non sono Bishop l’androide. L’ho progettato. Io sono il prototipo, e naturalmente l’ho modellato con i miei stessi lineamenti. Io sono umano. Sono stato mandato qui per mostrarle un volto amico, e per farle capire quanto lei sia importante per noi. Per me. Io seguo questo progetto sin dall’inizio. Lei significa molto per me, tenente Ripley. Per tante persone. La prego, scenda.
— Io voglio solo aiutarla. Abbiamo qui tutto quello che serve per aiutarla, Ripley. — Le rivolse un’occhiata ansiosa. In quel momento Ripley si accorse che due degli uomini di Bishop II erano vestiti in modo diverso: erano dei biomedici. Le tornò in mente Clemens.
— Vada al diavolo. Conosco tutti i volti “amici” della Compagnia. L’ultimo che mi è capitato di vedere apparteneva a uno stronzo di nome Burke.
Il sorriso svanì dal volto dell’uomo. — Il signor Burke si è rivelato una scelta sbagliata per la sua precedente missione. Aveva più a cuore i suoi interessi personali che quelli della Compagnia. Le garantisco che tale errore non si ripeterà più. Ecco perché mi trovo qui io, invece che un inesperto ed ambizioso subalterno.
— E lei, naturalmente, non ha ambizioni personali.
— Io voglio solo aiutarla.
— Lei mente, — replicò la donna con calma. — A lei non importa un accidente di me né di chiunque altro. Lei vuole solo portarsi via l’alieno. Queste creature hanno acido al posto del sangue, voialtri denaro. Non ci vedo molta differenza.
Bishop II fissò per un momento il pavimento prima di alzare gli occhi verso la sagoma solitaria sulla piattaforma della gru. — Lei ha tutte le ragioni di essere diffidente; ma, purtroppo, non ci è rimasto molto tempo. Noi vogliamo riportarla a casa. Non ci interessano più quelle creature. Sappiamo quello che ha passato. Lei ha dimostrato grande coraggio.
— Balle!
— Mi creda. Noi vogliamo aiutarla.
— In che modo?
— Vogliamo tirare fuori l’alieno che ha in corpo.
— E tenervelo.
Bishop II scosse la testa. — No, distruggerlo.
Ripley ebbe un attimo di esitazione, avrebbe voluto credergli. Cogliendo il suo smarrimento, Bishop II si affrettò ad aggiungere: — Ripley, lei è stanca, sfinita. Si conceda un momento per riflettere. A me sta a cuore solo il suo benessere. Sulla mia astronave, la Patna, c’è un’attrezzatissima sala operatoria. Possiamo asportare il feto, o larva, o come lo si voglia chiamare. Non abbiamo un nome per le diverse fasi di gestazione. L’operazione andrà benissimo! Lei avrà una lunga vita piena di gioie.
Ripley lo guardò, ora tranquilla, rassegnata. — Ho già avuto una vita, grazie. Una vita di cui non ho dovuto rendere conto a nessuno.
L’uomo alzò una mano in un gesto di supplica. — Ragioni, Ripley! Ammetto che abbiamo fatto degli errori, ma involontariamente. Possiamo riparare. Farle recuperare tutto il tempo perduto. Può ancora avere figli. Riscatteremo il suo contratto. Avrà tutto quello che merita. Glielo dobbiamo.
Lei esitò ancora una volta. — Non porterete l’alieno sulla Terra?
— No. Ora sappiamo con chi abbiamo a che fare. Lei aveva ragione fin dall’inizio. Ma il tempo stringe, dobbiamo intervenire. La sala operatoria sull’astronave è già pronta.
I biomedici avanzarono immediatamente. — È un’operazione breve, indolore. Un paio di incisioni. Sarà tutto finito nel giro di un paio d’ore. Poi sarà di nuovo in piedi, pronta per ricominciare da zero.
— Che garanzie ho che, una volta tirato fuori, lo distruggerete?
Bishop II avanzò di un altro passo. Adesso era molto vicino. — Dovrà avere fiducia in me. — Tese una mano. — Abbia fiducia in me. La prego. Vogliamo solo aiutarla.
Ripley rifletté con calma. Vide Aaron e Morse che la guardavano. Il suo sguardo si posò nuovamente su Bishop II.
Fece scorrere il cancelletto della piattaforma che la separava da loro.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

No... (pp. 125-126)
Alien<sup>3</sup>

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“La realtà finisce sempre nell'immaginario irreale. Pensa a quando per esempio immaginiamo un extraterrestre. Potremmo immaginarlo in qualsiasi forma, ma partiamo sempre dall'ominide, perché per noi deve avere le braccia, le gambe, la testa. Non riusciamo ad immaginare qualcos'altro completamente diverso, proprio perché abbiamo l'imprinting della realtà su di noi.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

Origine: Dall'intervista al programma radiofonico Voci in scena, Radio 24, 26 agosto 2014; citato in Paolo Gallina, L'anima delle macchine: Tecnodestino, dipendenza tecnologica e uomo virtuale, Dedalo, 2015, p. 119 https://books.google.it/books?id=CcqzBgAAQBAJ&pg=PA119. ISBN 88-220-6856-4

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“La Lega oggi ha una testa ma rischia di non avere più un corpo, prospettiva che mi spaventa”

Giovanni Fava (1968) politico italiano

Origine: Citato in Gianni Fava: "La Lega non è la destra, è il Nord. Per battere Salvini mi basta il 20,1%" http://www.repubblica.it/politica/2017/05/14/news/gianni_fava_la_lega_non_e_la_destra_e_il_nord_per_battere_salvini_mi_basta_il_20_1_-165436341/amp/

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“[Posso giocare ovunque] tranne in porta, da centravanti e da difensore centrale. […] A Perugia, Bisoli, oltre ad avermi fatto crescere nella concentrazione e nella "testa", mi ha inventato terzino: è il ruolo che forse prediligo perché ho abbastanza campo davanti per allungare la falcata. E pensare che da piccolo ero attaccante esterno.”

Leonardo Spinazzola (1993) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Matteo Magri, «Non avrei mai fatto il calciatore senza la forza di mia madre» http://bergamo.corriere.it/notizie/sport/16_novembre_25/mai-avrei-fatto-calciatore-senza-forza-mia-madre-7b44864c-b3c7-11e6-9bbf-23f96afff2f8.shtml, Corriere.it, edizione di Bergamo, 26 novembre 2016.

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“Dylan: Tieni la testa sulle spalle e portati appresso una torcia elettrica (1965)”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

Citazioni tratte dalle interviste

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“Uscire dal campo sconfitti ma a testa alta non è del calcio, è solo allegro masochismo.”

Italo Cucci (1939) giornalista italiano

Il Blog di Italo Cucci, Italpress

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