Frasi su verso
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“L'amore umano che si concretizza nel matrimonio deve costituire la pietra di un guado verso l'amore universale.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Origine: Il mio credo, il mio pensiero, p. 281

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“Meglio un milione di volte sembrare infedeli agli occhi del mondo che esserlo verso noi stessi.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Origine: Citato in Balducci, p. 78.

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“Quando finalmente conobbi Perkins, verso il 1972, lo trovai piacevolissimo, un uomo veramente fantastico, con tanto senso dell'umorismo che lavorare insieme a lui dev'essere stata una festa.”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 565

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“Si riaffiancano! quasi si appoggiano! L'uno contro l'altro nella salita verso il cavatappi! Ripassa Casey Stoner, di nuovo in staccata Rossi dentro! Che duello, ragazzi! Grazie! Giù nel cavatappi, mamma mia! A momenti si prendono!”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Gara di Laguna Seca 2008, duello avvincente tra Rossi e Stoner
Tratte da alcune gare

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“[Su Helen Wills Moody] Fu la più fredda e egocentrica campionessa di tennis mai conosciuta. Il suo completo disinteresse verso gli altri giocatori e la sua determinazione a giocare solo quando voleva lei non le fecero dare alcun contributo all'avanzamento del gioco del tennis e neppure allo svilupparsi delle nuove generazioni.”

Bill Tilden (1893–1953) tennista statunitense

Origine: Citato in Enos Mantoani, Little Miss Poker Face: Helen Wills http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/04/18/489199-little_miss_poker_face_helen_wills.shtml, Ubitennis.com, 19 aprile 2011.

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“Talora il loro [dei lontani] anticlericalismo nasconde uno sdegnato rispetto verso le cose sacre che credono svilite nei ministri.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Citato in Cristina Siccardi, Paolo VI: il papa della luce, Paoline, 2008.

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“[sulla Basilicata] Prendere l'autostrada Napoli-Bari, uscire a Candela e puntare verso Sud. E s'incontreranno colline di grano a perdita d'occhio. È il luogo dell'anima. Il profondo sud d'Italia, la Magna Grecia, un'Italia spesso dimenticata, dove ancora resistono le suggestioni del mondo poetico-contadino.”

Gabriele Salvatores (1950) regista italiano

Origine: Citato in Basilicata in scena http://www.aptbasilicata.it/fileadmin/uploads/opuscoli_informativi/Brochures/Cineturismo_Monaci_ecc/Cineturismo_italiano.pdf, APT Basilicata.

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“Non si possono trovare difetti alla spinta verso la sopravvivenza.”

Origine: La trasmigrazione di Timothy Archer, p. 134, 630 della trilogia

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“Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi.”

Giorgio Ambrosoli (1933–1979) avvocato italiano

Origine: Citato in Roberta De Monticelli, La questione morale, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2010, p. 7. ISBN 978-88-6030-369-1

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“San Clemente Mastella ha fatto bene al Paese perché ha fermato il governo”

Massimo Calearo (1955) imprenditore e politico italiano

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citata in Rosaria Amato, Calearo verso le dimissioni dal Pd "Partito a sinistra, me ne vado" http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/partito-democratico-33/calearo-va-via/calearo-va-via.html, la Repubblica, 5 novembre 2009

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“I miei fratelli ebrei andarono verso la morte a testa alta. Fu uno spettacolo meraviglioso vederli iniziare l'ultimo viaggio con tanta dignità.”

Leo Baeck (1873–1956) rabbino, filosofo e educatore tedesco

Origine: Citato in Joshua Loth Liebman, Un Santo di oggi, in Grandi vite di gente semplice, a cura di Mario Ghisalberti, edizioni Selezione dal Reader's Digest, 1958.

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“«Che strana isola è la Tortuga. Sembra la patria stessa della libertà, eppure si fonda sullo schiavismo, esteso persino ai bianchi. Non riesco a cogliere ciò che collega queste contraddizioni». (Rogério)
«Un elemento c'è, se vi riflettetete bene. […] La società di qui si fonda sul denaro e non ha altri valori. Si rischia la vita per l'oro, e si passa il resto del tempo a spendere. Si comperano donne, uomini, cose, animali, generi da consumare in fretta, prima di morire. Non esistono altre leggi. È questo che dà una sensazione di libertà, a volte inebriante. Si uccide per guadagnare, si guadagna per spendere. Poi si torna a uccidere, finché non si è ammazzati da qualcuno più forte. Si contano sulle dita i filibustieri che muoiono nel loro letto. Ancora meno sono quelli che muoiono ricchi. L'oro che hanno accumulato è circolato in altre mani. L'unica norma etica della Tortuga è "homo homini lupus".» (Exquemeling)
[…] «Non sono molto d'accordo» obiettò. «Tra gli avventurieri, come anche tra i bucanieri, pare prevalere la fraternità.» (Rogério)
«Così credono anche loro, e se ne compiacciono. La verità è che si tratta di una sorta di fratellanza tra lupi. Non sono affatto amichevoli verso chi non appartiene al loro branco. Il calcolo che li unisce è elementare: per predare, è indispensabile fare gruppo.» (Exquemeling)
«Mi sono sembrati, tutto sommato, molto religiosi.» (Rogério)
«Altra illusione. Fra le tante cose che comperano, finché hanno soldi, vi è la grazia di Dio. L'Olonnais e Michel Le Basque erigevano chiese, sì, però dopo avere violato per mesi tutti i comandamenti possibili… Ma è inutile che io prosegua. Ormai l'avrete capito. La Tortuga sembra il paradiso. Invece è l'inferno.»”

Exquemeling
Origine: Tortuga, pp. 176-177

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“La soluzione del caso in esame, quando sia riferita alla specificità del caso concreto, ha un percorso obbligato: deve puntare su un uomo del pool antimafia, deve puntare sulla struttura che a questo pool fa capo. Il pool di magistrati dell'ufficio istruzione di Palermo ha saputo attrezzarsi (prima di tutto culturalmente) realizzando così una struttura nuova affiatata, che ha diffuso professionalità. Non bisogna infatti dimenticare che si è trattato di una struttura aperta, nel senso che ha formato professionalmente magistrati che, prima di entrare a far parte del pool, di questi problemi non si erano mai occupati e che viceversa, grazie al pool, hanno conseguito livelli di capacità decisamente di grande rilievo. Alla fine, operando in questo modo, il pool di giudici istruttori del tribunale di Palermo ha ottenuto risultati di grande rilievo, basati sulla individuazione dei caratteri della nuova mafia. I primi risultati, dopo anni, decenni e decenni di sostanziale impunità.
In alcuni interventi si è parlato di premio, in particolare di premio al protagonismo, come di un criterio da non seguire, e la storia del protagonismo e un po' come la storia di quando le donne portavano il velo. A quel tempo le donne erano tutte belle, ma quando il velo cadde si cominciarono a constatare delle differenze. Un po' la stessa cosa è successa per la magistratura. Quando i giudici non davano «fastidio», quando non erano scomodi, erano tutti bravi e belli. Ma quando hanno cominciato ad assumere un ruolo preciso, a dare segni di vitalità, a pretendere di esercitare il controllo di legalità anche verso obiettivi prima impensati, ecco che è cominciata l'accusa di protagonismo.
Mentre quei giudici che si tirano indietro (ed è successo sia a Torino in occasione del processo d'Assise ai capi storici delle BR, sia a Palermo, in occasione dei processo d'Assise alla mafia da poco concluso) non rischiano proprio nulla e nessuno si leva a protestare o levar critiche nei loro confronti. In altri interventi si è parlato di premio nel senso di carriera che correrebbe lungo corsie «privilegiate» per quei giudici che abbiano fatto determinate esperienze professionali.
Ma è inconcepibile, perfino un po' scandaloso, che si parli di privilegio con riferimento ai giudici di Palermo che vivono nelle condizioni a tutti note; che semmai rappresentano una pesante penalizzazione.
Nel caso della lotta alla mafia, questi interessi sono gli interessi della democrazia, ciò che rende questa seconda visione (non settoriale) del tutto giustificata. Per questi motivi esprimo avviso contrario alla proposta della commissione.”

Gian Carlo Caselli (1939) magistrato italiano

Origine: Trascrizione del discorso tenuto al plenum del CSM il 19 gennaio 1988 in cui espresse voto contrario ad Antonino Meli come consigliere istruttore che poco dopo sciolse il pool di Palermo, da www.cuntrastamu.org http://www.cuntrastamu.org/mafia/speciali/falcone/csm1_2.htm

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“Il nostro orizzonte letterario è sovrastato dalla cialtroneria e dai bassi istinti adulatori verso la Megera-pubblico, viziata da incessanti carezze”

Stanisław Ignacy Witkiewicz (1885–1939) drammaturgo, filosofo e scrittore polacco

da una lettera a Bruno Shulz, 1935

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“[…] il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani.”

Massimo D'Azeglio (1798–1866) politico italiano

Origine e scopo dell'opera; vol. I, p. 7
I miei ricordi
Origine: Sarebbe quest'ultima frase all'origine dei motti "Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani", "Fatta l'Italia bisogna fare gli italiani" e simili, genericamente attribuiti a Massimo d'Azeglio. Tuttavia, secondo gli storici Simonetta Soldani e Gabriele Turi, nell'introduzione a Fare gli italiani. Scuola e cultura nell'Italia contemporanea, il Mulino, il motto "Fatta l'Italia bisogna fare gli Italiani" non apparterrebbe a d'Azeglio, ma sarebbe stato coniato nel 1886 da Ferdinando Martini «nel tentativo di "tradurre" il senso politico» (Carlo Fomenti, Siamo una nazione, ma chi ha fatto l'Italia?, Corriere della sera, 17 luglio 1993) di tale frase ne I miei ricordi. Si veda peraltro Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 208. Ma vd. ora C. Gigante, "'Fatta l'Italia, facciamo gli Italiani'. Appunti su una massima da restituire a d'Azeglio", in "Incontri. Rivista europea di studi italiani", anno 26, fasc. 2/2011, pp. 5-15 http://www.rivista-incontri.nl/index.php/incontri/article/view/18/18.

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“Ogni verso di Isabella di Morra è un grido veemente d'un'anima straziata, e talora ci par quasi sentirne l'ululato che dai remoti burroni del Sinni si leva fino a noi, per gridare, benché tardi, vendetta.”

Angelo De Gubernatis (1840–1913) scrittore, linguista e orientalista italiano

citato in Maria Ferrari Bandini Buti, Poetesse e scrittrici, Volumi 1-2, E.B.B.I., Istituto editoriale italiano B.C. Tosi, s.a., p. 53

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