Frasi su volumi
pagina 3

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“[Sul comodino ho] "Cazzi e Canguri" di Busi; l'unico problema è che non l'ho ancora letto perché mi è venuto un dubbio. Non so quale dei due soggetti del titolo mi attiri di più?”

Milly D'Abbraccio (1964) attrice pornografica, cantante e produttrice discografica italiana

Origine: Dall'intervista di Luca Dondoni, Si va «A tutto volume» con Milly D'Abbraccio, La Stampa, 4 dicembre 1994, sez. Spettacoli, p. I.

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“Quando potremo raccontare la verità non ce la ricorderemo più.”

Leo Longanesi (1905–1957) giornalista, pittore e disegnatore italiano

Milano, 6 agosto 1957
La sua signora, Explicit

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“Il musulmano ha con il suo Dio un rapporto basato sulla paura. Per il musulmano il concetto di divinità è assoluto. Il nostro Dio pretende una sottomissione completa. Ti premia se rispetti le Sue regole fino nei minimi dettagli. Se le infrangi invece ti punisce duramente sia in terra, con malattie e catastrofi naturali, sia nell'aldilà, con il fuoco dell'inferno.
La morale dell'islam deriva da un'unica fonte: il profeta Maometto. Maometto è infallibile. Si potrebbe quasi dire che sia egli stesso un dio, ma nel Corano c'è scritto specificatamente che Maometto è un uomo, l'uomo migliore, l'uomo più perfetto, pari a un dio. Noi dobbiamo vivere secondo il suo esempio. Ciò che è scritto nel Corano, è quello che Maometto ha raccontato che Dio ha detto. Le migliaia di hadíth – le testimonianze di ciò che Maometto ha detto e fatto e dei consigli che ha dato, che ci sono state tramandate in grossi volumi – indicano esattamente come doveva vivere un musulmano nel VII secolo. In questi testi i fedeli musulmani cercano quotidianamente indicazioni su come devono vivere nel XXI secolo.
L'islam subisce pesantemente il dominio di una morale sessuale derivata da valori tribali arabi che risalgono all'epoca in cui Allah rivelò il Suo messaggio al Profeta: una cultura nella quale le donne erano proprietà di padri, fratelli, zii, nonni e tutori. Della donna in sostanza conta allora soltanto la verginità, e il suo velo ricorda in permanenza al mondo esterno la morale soffocante che rende i maschi musulmani proprietari delle donne e li costringe a impedire i contatti sessuali delle loro madri, sorelle, zie, cognate, nipoti e mogli. Questo non riguarda soltanto la convivenza: alle donne è vietato anche solo guardare un uomo, sfiorargli un braccio o stringergli la mano. Il rispetto e l'onore di cui un uomo gode sono direttamente proporzionali alla castità e all'obbedienza delle donne della sua famiglia.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala
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“Proclamare che la scultura si prefigge la ricostruzione astratta dei piani e dei volumi che determinano le forme, non il loro valore figurativo.”

Umberto Boccioni (1882–1916) pittore e scultore italiano

n.° 1
Manifesto tecnico della scultura futurista

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“[A Camandona] In una pubblica scuola s'insegna a leggere e scrivere: il maestro è stipendiato dagli allievi.”

Goffredo Casalis (1781–1856) abate e storico italiano

da Dizionario geografico, Volume 6, p. 343

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“Non è senz'altro gentiluomo | chi è nato d'illustre ceppo, | e ha denaro e ricchezza, | eppure non compie oneste azioni. | La virtù e la cortesia | nobilitano ognora l'uomo.”

Bernhard von Bülow (1849–1929) politico e ambasciatore tedesco

da un vecchio album della famiglia Bulow del 1650; citato nelle sue Memorie, Mondadori, 1931, volume 3 p. 231

“Una strada pedonale che si distacca dalla strada rotabile non molto fuori di Matera e dalla parte di ostro, segue presso a poco la direzione del fiume Gravina e conduce a Montescaglioso, capoluogo del Circondario che ora vuolsi percorrere. Sorge questa piccola città su di una collina presso il Bradano che le scorre a ponente-libeccio: la sua fondazione si deve ripetere, secondo il Giustiniani, dalla contessa Emma d'Altavilla, zia di Federigo II e vedova di Rodolfo Maccabeo, la quale la edificò nel XII secolo. Altri ha voluto che fosse fondata da Alessandro Severo sulle rovine di Metaponto, perché in alcuni diplomi è denominata Civitas Severiana; ma ciò non basta a stabilirne quella vantata antichità. Ebbe Montescaglioso largizioni e privilegi, confermati poi dal mentovato Federigo e dal Viceré Pietro di Toledo; fu posseduto per legato paterno dallo svevo Manfredi quando era Principe di Taranto, e nel 1458 da Pirro del Balzo. Pervenuto a Federigo secondogenito del Re Ferrante, egli lo vendé a Federigo Grisone, da cui per diversi contratti giunse in potere dell'ultimo feudatario Cattaneo. Vasta è la chiesa parrocchiale di Montescaglioso, ove sono altre chiese di mediocre struttura. Dei tre monasteri che vi si vedono, rinomatissimo per donazioni e per privilegi fu quello dei Cassinensi, ampio e fornito di bella chiesa, con doppio chiostro, doppio cenacolo, vasti e lunghi dormitori e molte sale. Miglionico e Pomarico appartengono a questo circondario.”

Attilio Zuccagni-Orlandini (1784–1872) cartografo italiano

da Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia, volume 11, p. 251 https://books.google.it/books?id=6H85AAAAcAAJ&pg=PA251

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“S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima, nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti precedenti tanta copia di mosche, tal quantità di mosconi, tanti stuoli di moscerini, tali turbe di mosconcini, tal novero di mosconacci, tal moltitudine di mosconcelli, tanta folla di moschette, tanta adunanza di moscini, tanto popolo di moschettone, tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar di moscherini, tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini e tanta folta di moscioni. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio. I signori salariavano persone apposta per moscare con gli scacciamosche, le ventole, le roste, i ventagli, i paramosche: per ogni stanza si tenevan tre o quattro piattelli con carta moschicida, cinque o sei acchiappamosche prussiani; ed il suolo era bruno per gl'innumerevoli cadaveri moscherecci. Ma non pareva, che quello sterminio le diminuisse: e le moscaiuole e i guardavivande non bastavano a riparare i cibi e le provviste. La povera gente pappava mosche in ogni pietanza. Anzi, il dottissimo Dummkopf, professore a Gottinga, nella Filosofia e Storia comparata della culinaria e della gastronomia, volume quarto, capitolo sessagesimoquinto, pagina seicentonovantotto della settima edizione, annotata dall'egregio Zeitverlust, racconta, che, abituandovisi, le trovarono finalmente gustose; e che gli Scaricabarilesi son tuttora moschivori ed educano ed ingrassano apposta in certi loro moschili sciami, o gregge di insetti. Cosa, della quale non può dubitarsi, vedendola affermata da due tali rappresentanti della scienza tedesca!”

Vittorio Imbriani (1840–1886) scrittore italiano

Origine: Da Mastr'Impicca.

“Carducci è l'ultima tempra d'uomo che abbia avuto la nostra poesia, l'ultimo poeta che nel mondo non abbia veduto soltanto se stesso, ma anche il prossimo. È un uomo quadrato, più ricco di fantasia che Pascoli e D'Annunzio e più complesso di entrambi nel suo svolgimento poetico.”

Attilio Momigliano (1883–1952) critico letterario italiano

da Le tendenze della lirica italiana dal Carducci ad oggi, in La Nuova Italia, dicembre 1934; ristampato nel volume Introduzione ai poeti, Roma, 1946, pp. 213-236
Origine: Citato in I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni, vol. II, da Vico a D'Annunzio, La Nuova Italia, Firenze, 1974, p. 591.

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“Una volta Churchill, Hitler e Mussolini si riunirono a colloquio. Dissero: «C'è una grande vasca con dentro un solo pesce; a turno secondo la sorte cercheremo di prenderlo, chi vi riuscirà sarà il vincitore di questa guerra». Per primo fu tratto a sorte Mussolini per la prova. Egli si levò la giacca, rimboccò le maniche, cacciò la testa nell'acqua, sbuffò bolle e spruzzi, gridò roboanti minacce, bestemmiò anche finché, sfinito, fu portato a braccia lontano dalla vasca.
Secondo fu a provare Hitler: egli radunò il suo Stato maggiore, si fece portare la pianta precisa della vasca, prese misure di lunghezza, larghezza e profondità, chiese il volume dell'acqua e il peso specifico del pesce… poi decretò con matematica, teutonica precisione: «Alla tale ore, al tale minuto il pesce dovrà passare di qui». Attese, tuffò la mano, e la ritrasse col pesce, ma subito questo, con improvviso guizzo, sparì di nuovo sott'acqua.
«Siete stato a un pelo dalla vittoria» sorrise allora Churchill che stava bevendo il suo tè. «Ora tocca a me». Egli terminò di sorbire la bevanda e col suo cucchiaino incominciò a vuotare la vasca pazientemente… «Che fate?» gli chiese Hitler. «Quando la vasca sarà vuota potrò prendere il pesce tranquillamente!» Non tutti conoscevano la barzelletta che divertì la compagnia. Tutti risero. Drina disse:
– Io so il seguito. Me l'hanno raccontato a Milano.
– Il seguito? Ma se finisce qui!
– No. Si dice che Churchill abbia vuotato la vasca cucchiaino per cucchiaino e quando già il pesce boccheggiava ed egli stava per allungare la mano, sia passato Stalin e se lo sia preso!…”

Origine: Noi no, p. 120-121

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“Non c'è un altro collegamento con Boetti qui? Io ritengo Boetti l'Andy Warhol europeo; entrambi erano ossessionati dall'idea di ripartizione.”

citato in Interviews Volume I, Fondazione Pitti Immagine Discovery/Charta, Milano, 2003

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“Traspar di fuor ciò ch'è di dentro accolto, | quasi per chiaro vetro ardente lume; | e, quasi in breve e picciolo volume, | ciò che detta il pensier, scritto è nel volto.”

Giovan Leone Sempronio (1603–1646) scrittore e letterato italiano

Origine: Citato in Francesco Flora, Il Flora, Storia della letteratura italiana, cinque volumi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1972, vol III, p. 315.

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“Questi tradimenti, mormorò, se uno non li viene a sapere al momento giusto non servono, quando sei innamorato perdoni tutto. Perché i tradimenti abbiano il loro peso effettivo deve prima maturare un poco di disamore.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

volume terzo
L'amica geniale
Variante: Questi tradimenti, mormorò, se uno non li viene a sapere al momento giusto non servono, quando sei innamorato perdoni tutto. Perchè i tradimenti abbiano il loro peso effettivo deve prima maturare un poco di disamore.

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“[Su Anastacia] È piccoletta, ma quando apre la bocca bisogna abbassare il volume, altrimenti salta tutto. È un vero talento. Quello che le è successo nella vita l'ha cambiata. Queste cose ti fanno tornare coi piedi per terra, ne abbiamo anche parlato. Di solito gli americani hanno mille pretese, è il loro modo di fare. Lei no. È stata carina, puntuale e disponibile. È stata un' esperienza bellissima.”

Eros Ramazzotti (1963) cantautore italiano

Origine: Citato in Siobhan Grogan, Eros: Anastacia tra le mie signore https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/24/Eros_Anastacia_tra_mie_signore_co_9_050724070.shtml, Corriere della sera, 24 luglio 2005.

“Diventammo l'una per l'altra frammenti di voce, senza mai nessuna verifica dello sguardo.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

volume terzo
L'amica geniale

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“La presenza d'un uomo occidentale nel deserto è rivelata dal volume degli escrementi.”

Vittorio Giovanni Rossi (1898–1978) giornalista e scrittore italiano

Origine: Sabbia, p. 55

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“[Canaletto] Recatosi a Roma nel 1719 e in seguito nel 1740, deriva dal Pannini e, con una percezione rigorosa, inflessibile, della luce e dei volumi cristallizzati, s'impegna […] in esercizi prospettici; nella serie delle acqueforti ne estrae in modo ancor più penetrante le sostanze. Egli può considerarsi il maestro della topografia tradizionale. […] In seguito si orienta verso l'artificio e compone per l'Algarotti vedute ideali, sul tema di monumenti famosi, di un'estrema freddezza.”

André Chastel (1912–1990) storico dell'arte francese

da Il Settecento veneziano nelle arti, 1960
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“[Alessandro Magno] distrusse Tebe e risparmiò Atene, in rispetto al suo passato in derisione al suo presente.”

Guido De Ruggiero (1888–1948) filosofo italiano

da "storia della filosofia greca" II volume 1950

“Cos'è successo quando ti ho fatta? Un incidente, un singhiozzo, una convulsione, è mancata la luce, s'è fulminata una lampadina, è caduta la bacinella con l'acqua dal comò? Certo qualcosa ci dev'essere stato, se sei nata così insopportabile, così diversa dalle altre.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

volume secondo
L'amica geniale
Variante: "Cos'è successo quando ti ho fatta? Un incidente, un singhiozzo, una convulsione, è mancata la luce, s'è fulminata una lampadina, è caduta la bacinella con l'acqua dal comò? Certo qualcosa ci dev'essere stato, se sei nata così insopportabile, così diversa dalle altre". (volume secondo)

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“È antichissimo nella Sicilia l'uso de' Parlamenti; più secoli prima anche della venuta del Redentore.”

Francesco Maria Emanuele Gaetani (1720–1802) storico italiano

da Della Sicilia nobile, volume I, pag. 106

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“Giorgione è una di quelle figure d'artisti che confinano con le figure degli eroi.”

Virgilio Lilli (1907–1976) giornalista, pittore e scrittore italiano

dall'introduzione a I Classici dell'arte, XXXI volume

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“[…] considerato dai suoi colleghi lo stratega più abile tra i generali della nuova generazione.”

Basil Liddell Hart (1895–1970) storico, militare e giornalista britannico

Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Volume primo, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1970, p. 54

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“Per dieci anni Napoleone III è tratto a' capelli ora da una parte, ora da un'altra, e da dieci anni egli fa ora un passo verso di noi, ora due verso il Papa; tentenna, bilancia, esita.”

Ferdinando Petruccelli della Gattina (1815–1890) giornalista, scrittore e patriota italiano

citato in Niccolò Rodolico, Storia del Parlamento italiano, Volume 5, S.F. Flaccovio, 1968, p. 196

“Benevento è città storica, ricchissima di tradizioni e di glorie.”

Liborio Romano (1793–1867) politico italiano

citato in Atti Parlamentari dello Senato, Volume 89, p. 530

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“Allegoria (s. f.). Metafora in tre volumi e una tigre.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 23
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“Nelle biblioteche del mondo occidentale, oggi, ci sono centinaia di volumi che studiano il passaggio delle economie dal capitalismo al comunismo. Ma non ce ne è uno solo che abbia cercato di raccontare il percorso inverso.”

David D. Hale (1951–2015) economista statunitense

da The Washington Post, 2 luglio 1990
Origine: Citato in Furio Colombo, Il terzo dopoguerra: conversazioni sul post-comunismo, Rizzoli, Milano, 1990, p. 5. ISBN 88-17-84070-X

“Un buio assoluto totale, simile a quello che avrà assillato l'ignoto autore dei bisonti volanti ad Altamira quando, in qualche notte senza luna, avrà messo il naso fuori della sua caverna… solo chi ha visto quel buio, presumibilmente (intendo quel vuoto assoluto di forme, di spiragli, di chiarori) può davvero capire il Disegno.”

Gianni de Luca (1927–1991) fumettista e pittore italiano

citato in Il commissario Spada, Black Velvet Editrice, Edizioni BD, 3° volume; in Renato Pallavicini, l'Unità, 2008, Le geometrie della mente di De Luca e Escher http://conversazionisulfumetto.wordpress.com/2013/05/15/le-geometrie-della-mente-di-de-luca-e-escher/
Origine: Vedi Grotte di Altamira.

“Benevento ha una storia, anzi dirò di più che, se havvene una in quelle provincie meridionali d'Italia, questa storia è incarnata alla storia di Benevento.”

Carlo Torre (1812–1889) politico italiano

da Atti parlamentari dello Senato, Volume 2, E. Botta, 1861, p. 526 http://books.google.it/books?id=sipNAAAAYAAJ&pg=PA526

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“[Su La dolce vita] Potrei aggiungere che si tratta di uno dei film visivamente più fluidi mai realizzato, un film che si avvicina alla musica nella sua impetuosa passione, non solo perché la partitura di Nino Rota è tra le migliori che siano mai state realizzate, ma perché i personaggi sembrano muoversi con la musica dentro di loro (gioiosa, lussuriosa, eccitante, dubbiosa, triste). Fellini ha lavorato in Italia in un'epoca di dialoghi doppiati, e qualche volta ha inserito musica ad alto volume mentre filmava le scene. Questo è il motivo per cui sembra che i personaggi seguano ritmi non udibili.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

I might add that it is one of the most visually fluid movies ever made, a movie that approaches music in its rushing passion, not simply because Nino Rota's score is one of the best ever recorded, but because the characters seem to move with music within them (joyful, lustful, exciting, doubtful, sad). Fellini worked in Italy at a time of dubbed dialogue, and he sometimes played music loudly as he filmed a scene. That's why the characters often seem to be moving to unheard rhythms.

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