Frasi su bella
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“Di maggio il sol l'adorna e chi è di bella forma ritorna.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

proverbio ferrarese citato al cap. IV, Il Travaglio
Il Mulino del Po

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“Ferrara, Ferrara, | la bella città: | Si mangia, si beve, | e allegri si sta!”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

Ninna nanna dal Capitolo III: La giornata delle traversie
Il Mulino del Po

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“R: Auguro e adesso scandalizzerò tutti, la vittoria di Berlusconi, perché Berlusconi è una di quella malattie che si curano con il vaccino. Ecco, l'Italia per guarire da Berlusconi, ha bisogno di una bella iniezione del vaccino di Berlusconi.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Il Fatto; 29 marzo 2001
Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Indro Montanelli

“Buonasera, interrompiamo la trasmissione "Luna Park" con un edizione straordinaria del telegiornale per informarvi…. DELLA BELLA SGNACCHERA CHE SONO.”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Le telegiornaliste del tg1

“Salve! Oh ciao! Sono Bella Fighejra!”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Ne I promessi sposi, Bella Fighejra

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“Che perduto il buon nome, una fanciulla, | Per bella ch'ella sia, non val più nulla.”

Niccolò Forteguerri (1674–1735) accademico e presbitero italiano

XX, 51
Ricciardetto
Origine: Citato in Harbottle, p. 331.

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“[Su Il gatto con gli stivali] Dare la voce a un cartone animato mi ha aperto la mente, e mi ha permesso di mettermi in gioco di più di quello che faccio solitamente, quando i registi mi chiedono solo di essere bella. In questo film, ho potuto esprimermi a più ampio raggio.”

Salma Hayek (1966) attrice messicana

Origine: Citato in G. Greison, Banderas: «Io, la gatta Hayek e la vita sui tetti» http://www.vanityfair.it/show/cinema/2011/11/25/banderas-salma-hayek-gatto-con-stivali-3d, VanityFair.it, 25 novembre 2011.

“La più bella scuola di gioia è aprire gli occhi sui doni che Dio ci fa.”

Andrea Gasparino (1923–2010) presbitero e scrittore italiano

Richiami del deserto

“Oggi il mare era liscio come olio. Bella giornata per le alici.”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

Giuro che dico il falso

“Caro Dottor Narciso, come vede le ho inviato una mia fotografia. Trova che io sia ancora una bella donna, non è vero?”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

"Ha ragione lei, non è vero."
L'adorabile posta del Dottor Narciso

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“[Riferendosi a Margaret Thatcher] Se fosse stata una bella gnocca me ne ricorderei.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Citato in Silvio e la Thatcher, Independent: «Volgare» http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/07_Luglio/06/berlusconi_nyokka.shtml, Corriere della sera, 6 luglio 2007.

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“[A proposito di Rosy Bindi] Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Vittorio Sgarbi, 2001: «La Bindi è più bella che intelligente.»
Origine: Citato in Berlusconi attacca Rosy Bindi: "È più bella che intelligente" http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-12/attacco-a-rosi-bindi/attacco-a-rosi-bindi.html, Repubblica.it, 8 ottobre 2009.

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“[Sul caso Ruby] Sono fatto così da sempre, qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

citato in Berlusconi. Meglio guardare belle ragazze che essere gay, AGINews, 2 novembre 2010

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“Tra una bella donna e una partita di calcio non ho dubbi: scelgo la seconda.”

Luigi Cagni (1950) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2112 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2112. ISBN 8880898620

“L'emozione Juventus è sempre rivolta al domani, la gioia più bella è quella che deve venire.”

Andrea Agnelli (1975) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Agnelli: La storia della Juve è la storia della mia famiglia http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/05/16-188262/Agnelli%3A+La+storia+della+Juve+%C3%A8+la+storia+della+mia+famiglia, Tuttosport, 16 maggio 2012.

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“A me della politica non me ne può fregare di meno. Mi interessa, invece, raccontare storie che toccano il sociale. C'è una bella differenza.”

Ivan Graziani (1945–1997) cantautore e chitarrista italiano

Origine: Citato in Mario Bonanno, Ivan Graziani – Il chitarrista, p. 56.

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“[su Mario Balotelli] Allenarlo e aiutarlo a crescere sarebbe una bella sfida.”

Leonardo Nascimento de Araújo (1969) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore brasiliano

Citazioni di Leonardo
Origine: Dall'intervista di Luigi Garlando Le frecce di Leonardo: "Berlusconi come Narciso" http://www.gazzetta.it/Calcio/18-09-2010/frecce-leonardo-711170684956.shtml, Gazzetta.it, 18 settembre 2010.

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“E la nottata non passa mai | Bella, appariscente, invidiata, invadente | Volgare, indecente, violenta, incandescente | Ma è la mia città.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da La mia città
La mia città

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“Avete spesso sentito dire che Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua fama non è usurpata: occupa una posizione molto forte, e inoltre bellissima da qualsiasi direzione vi si arrivi, sia per terra che per mare, e possiede due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della città. Questi porti hanno ingressi diversi, ma che si congiungono e confluiscono all'altra estremità. Nel punto di contatto, la parte della città chiamata l'isola, separata da un braccio di mare, è però riunita e collegata al resto da uno stretto ponte. La città è così grande da essere considerata come l'unione di quattro città, e grandissime: una di queste è la già ricordata "isola ", che, cinta dai due porti, si spinge fino all'apertura che da accesso ad entrambi. Nell'isola è la reggia che appartenne a Ierone II, ora utilizzata dai pretori, e vi sono molti templi, tra i quali però i più importanti sono di gran lunga quello di Diana e quello di Minerva, ricco di opere d'arte prima dell'arrivo di Verre.
All'estremità dell'isola è una sorgente di acqua dolce, chiamata Aretusa, di straordinaria abbondanza, ricolma di pesci, che sarebbe completamente ricoperta dal mare, se non lo impedisse una diga di pietra.
L'altra città è chiamata Acradina, dove è un grandissimo Foro, bellissimi portici, un pritaneo ricco di opere d'arte, un'amplissima curia e un notevole tempio di Giove Olimpio; il resto della città, che è occupato da edifici privati, è diviso per tutta la sua lunghezza da una larga via, tagliata da molte vie trasversali.
La terza città, chiamata Tycha perché in essa era un antico tempio della Fortuna, contiene un amplissimo ginnasio e molti templi: si tratta di un quartiere molto ricercato e con molte abitazioni. La quarta viene chiamata Neapolis (città nuova), perché costruita per ultima: nella parte più alta di essa è un grandissimo teatro, e inoltre due importanti templi, di Cerere e di Libera, e la statua di Apollo chiamata Temenite, molto bella e grande, che Verre, se avesse potuto, non avrebbe esitato a portar via.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

Origine: Da Verrine, II 4, 117-119.

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“Prego sorrida enormemente | vediamo come va | la sua bella presenza richiesta dall'azienda | è una formalità. (da Senza disturbare”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

colloquio di lavoro al femminile), n. 8
Tregua

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“Il silenzio mantenuto finora [sui massacri delle foibe], o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. […] [Sull'eccidio dei conti Manzoni] Andai come giornalista […] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. […] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. […] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. […] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. […] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando De Felice annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. […] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dalla Monarchia alla Repubblica
Interviste

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“Io vorrei sapere quali furono le crescite… di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. […] [La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è] La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in Francia e in Italia fu un fatto di riporto, di imitazione. […] [L'imitazione del Sessantotto francese vi fu] Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero… anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero Sartre. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi scende molto dal suo mitico piedestallo. […] In Italia non ci fu neanche un Sartre. […] Credo che su Pasolini si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non centrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano [i borghesi]… i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. […] Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer

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“Io son ricco, e tu sei bella.”

Felice Romani (1788–1865) librettista, poeta e critico musicale italiano

II, 1
L'elisir d'amore

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“Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all'incirca così. Su in alto i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti gli altri, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e ai malati. Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall'orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo. Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione. Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l'indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l'inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali… Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato.”

Max Horkheimer (1895–1973) filosofo tedesco

Origine: Citato in Lorenzo Guadagnucci, Restiamo animali, Terre di mezzo, Milano, 2012, p. 56. ISBN 978-88-6189-224-8

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“[Laura Chiatti] Sta crescendo come attrice ha una bella voce, mi piace quando canta. Quando sermoneggia mi fa sorridere. Sembra che tocchi temi desueti, antichi. E invece prendono.”

Luisa Ranieri (1973) attrice e conduttrice televisiva italiana

Origine: Citata in Valerio Cappelli, «Nella toilette sketch noioso» http://www.corriere.it/spettacoli/07_novembre_27/toilette_sketch_chiatti_celentano_282c9474-9cb4-11dc-b6d9-0003ba99c53b.shtml, Corriere della sera, 27 novembre 2007.

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“Riuscirà sempre a gloria grande e invidiata d'Italia che la Gerusalemme del Tasso compaja tanto più bella e mirabile quanto più in lei si contempla e considera intentivamente la perfezione del tutto.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Prose letterarie, Prefazione alla scelta dei poeti italiani dell'età media, VII

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“Che bella lingua il greco!”

Paolo Ferrari (commediografo) (1822–1889) commediografo e scrittore italiano

II, 6
La satira e Parini

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